libri, storia

Utopie letali

La lista delle ideologie chiamate in causa è lunga e, apparentemente, eterogenea: neo e postoperaisti, neo anarchici, benecomunisti, girotondini, parte dei movimenti femministi, ecologisti e pacifisti; soggetti in cerca di riconoscimento identitario; entusiasti della democrazia di Rete; paladini dei nuovi diritti, ecc.

Ho detto apparentemente eterogenea perché, in realtà, le schegge di questa galassia presentano molti tratti comuni: danno per scontata la necessità di “andare oltre” (non di ripensare criticamente) la storia e la cultura politiche del Novecento (dopodiché rispolverano ideologie ottocentesche); sono antigerarchici e antiautoritari (ma si organizzano in piccole sette guidate da piccoli leader carismatici); sono più attenti ai diritti personali e individuali che ai diritti sociali e collettivi; esaltano il ruolo democratizzante dei nuovi media (ignorando il fatto che sono stati ormai colonizzati da governi e corporation); hanno occhio solo per il lavoro immateriale di knowledge workers, creativi o per il lavoro autonomo (che scambiano per una nuova avanguardia politica e culturale, in barba all’incapacità di questi soggetti di esprimere coscienza antagonista); rifiutano l’idea stessa di partito come organizzazione degli interessi di una parte sociale contro il “bene comune”, alla quale sostituiscono vaghi modelli movimentisti; infine sono radicalmente “antistatalisti”, pretendendo di condurre la lotta contro la proprietà privata in nome di un concetto di bene comune proiettato “oltre il pubblico e il privato”.

Carlo Formenti

Carlo Formenti (n. 1947) insegna Teoria e tecnica dei nuovi media all’Università di Lecce. Dal suo libro Utopie letali. Capitalismo senza democrazia, pubblicato nel 2013 presso Jaca Book

Arte, fotografia

Premio Arte e fotografia

P r e m i o P a o l a O c c h i 2 0 1 4,  scadenza 20 aprile 2014
premio nazionale di pittura, III E d i z i o n e
C e c i t à
“Se puoi vedere guarda, se puoi guardare osserva”.
José Saramago
dal libro ‘Cecità’
Questa è la frase che introduce ‘Cecità’, libro di José Saramago. Un romanzo drammatico che parla dell’indifferenza umana e di come la società contemporanea sia diventata cieca, perdendo il senso profondo della solidarietà tra le persone.
C’è un punto nella storia di azzeramento delle condizioni sociali precedenti, una crisi in cui sorge la possibilità di una nuova organizzazione più etica e paritaria. Ma per Saramago l’epidemia di cecità collettiva ha conseguenze atroci e terrificanti.
“Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono”.
La riflessione e visione che proponiamo a partire da questa opera di grande spessore e profonda indagine di molte attuali strutture e condizioni sociali, vuole stimolare una sosta in quello stato di azzeramento per superarlo, un viaggio immaginativo sospeso in un vuoto dove tutto diventa possibile. Riaprire gli occhi vedere, guardare e osservare, avere il coraggio di colorare o sporcare la realtà con la propria soggettività.
Paola Occhi era mia madre, morta di cancro nel 2010 a causa dall’amianto, una problematica verso cui esiste attualmente una profonda Cecità. Per non parlare di come viene affrontata la malattia a livello terapeutico e di tutte le conseguenze che questo comporta. Mia madre, maestra di scuola elementare e di vita, però ha sempre lottato per trasmettere il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, è stata un esempio ed
ha lasciato un segno. E a lei che vanno dedicate queste Opere, lei che anche quando stavo naufragando nell’oceano della Cecità, ha continuato a guardare la vita e le persone con bellezza, amore, rispetto e profonda solidarietà, fino all’ultimo dei suoi giorni, ed è per questo che vogliamo continuare a far vivere la sua memoria e l’etica fuori dal comune con cui a colorato la sua realtà.
‘Se puoi vedere, guarda. Se puoi guardare, osserva’ .
Elisa Mucchi

Il III° Premio Nazionale di Pittura ‘P. Occhi’ 2014 vuole concentrare la sua attenzione su questo tema:
Cecità, e chiede agli artisti partecipanti di interpretare questo concetto tramite fotografia e pittura, consapevoli di come anche essi stessi siano un esempio nell’esprimere i propri pensieri tramite l’arte.

Scarica il regolamento

convegno, Economia

Oltre l’euro

Il titolo e il sottotitolo sono già abbastanza eloquenti riguardo le principali chiavi di lettura su cui si sviluppa il libro: oltre l’euro non c’è nessun baratro, nessuna catastrofe irrimediabile, ma c’è soltanto un futuro che tocca a noi riscrivere e immaginare. E infatti prima di riprendercelo il nostro futuro, dobbiamo essere bravi ad immaginarlo. In caso contrario ci faremo incastrare, con o senza euro, in una nuova gabbia da cui sarà sempre più difficile e complicato sfuggire. La propaganda di regime, oggi più agguerrita che mai, cerca di congelare il dibattito su una presunta salvifica idea di stabilità, da cui per spontanea inerzia dovrebbero venire chissà quali miracoli. Tuttavia se un paese è in crisi profonda e non fa nulla per venire fuori dalla crisi, cullandosi in un fragile immobilismo, è chiaro che la crisi non potrà che peggiorare. Non sappiamo il motivo esatto per cui gli attuali governanti continuano ad assistere impassibili alla distruzione del paese e alla sofferenza del popolo. Opportunismo, servilismo, sudditanza, incompetenza, corruzione, malafede, volontà di controllo e di dominio di una massa di gente sfiduciata, impoverita, disperata. Molte possono essere le cause. Ma nessuna di queste giustifica il nostro immobilismo, quello di noi semplici cittadini che siamo le vittime sacrificali del massacro.

http://www.appelloalpopolo.it/?p=10440

Arte

Artefiera, Bologna

ARTEFIERA 2014: DAL 24 AL 27 GENNAIO A BOLOGNA 172 GALLERIE, OLTRE 2000 OPERE DI ARTISTI ITALIANI E INTERNAZIONALI.

LA FIERA APRE ALL’ARTE DELL’OTTOCENTO

L’apertura all’Ottocento, ed in particolare alla seconda parte del secolo, costituirà una delle novità di Arte Fiera 2014. L’ampliamento dell’arco cronologico della manifestazione bolognese, se corrisponde all’esigenza di offrire un quadro più correttamente rappresentativo della sezione del ‘Moderno’, mira anche a rafforzare quel carattere del ‘made in Italy’ che aveva contraddistinto l’edizione 2013 ottenendo i più lusinghieri consensi. D’altra parte, gli ormai incondizionati riconoscimenti internazionali per il nostro ‘800 – ne è un esempio anche la recente mostra parigina dedicata ai Macchiaioli – dopo le riserve che l’avevano ingiustamente penalizzato per lungo tempo, sono la conferma di un diffusissimo interesse per artisti e vicende che hanno costituito le premesse del ‘900, al pari di una rinnovata attenzione per diverse figure del panorama storico tra le due guerre. Se si pensa ai Macchiaioli, a figure come Zandomeneghi, De Nittis, Boldini, amici degli impressionisti, per fare solo pochi nomi; e ai protagonisti della stagione divisionista, all’area liberty e a certi secessionisti di gusto decisamente europeo, per giungere tra gli anni ’20 e ’30 alle accensioni della scuola romana, si possono ben comprendere le ragioni di una ‘riscoperta’ che da tempo ormai riguarda anche artisti fino a ieri comprimari, ma letti oggi in un’ottica tutta nuova. Del resto, per citare un caso illustre, il vecchio Monet, considerato da quasi tutti un impressionista sopravvissuto a se stesso, a più di vent’anni dalla morte non fu eletto, nel secondo dopoguerra, a padre nobile di acclarati artisti informali al passaggio fra Otto e Novecento? Arte Fiera mira dunque ad offrire un panorama più organico di un secolo e mezzo di vicende artistiche, che se confermano nel ‘made in Italy’ un’identità forte, allargano anche i confronti e i rapporti col più dilatato panorama internazionale. Le Gallerie presenti ad Arte Fiera in questa sezione (Umberto Benappi, Bottegantica, Butterfly Institute Fine Art, Copetti Antiquari, Enrico Gallerie d’Arte, Paul Nicholls, Parronchi dipinti ‘800-‘900, Societa’ di Belle arti, Studio d’Arte dell’800-900) metteranno in evidenza la capacità di molti artisti italiani del secolo precedente di anticipare i tempi a venire, cioè dell’arte contemporanea che il pubblico di Arte fiera, come di consueto, potrà incontrare lungo il percorso della Fiera .

Arte Fiera

Quartiere Fieristico di Bologna

24/27 gennaio 2014

ORARI: da venerdi 24 a domenica 26 dalle 11 alle 19

lunedi 27 gennaio dalle 11 alle 17

www.artefiera.bolognafiere.it

Arte

Se di-segno

“Se di-segno”

23 – 26 gennaio 2014
Inaugurazione 23 gennaio ore 19

Padiglione Esprit Nouveau
Piazza Costituzione 11, Bologna 
Inaugura giovedì 23 gennaio, in occasione dell’apertura di Arte Fiera 2014, la mostra Se di-segno, curata da Sergia Avveduti con Irene Guzman e patrocinata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna con la collaborazione della Regione Emilia Romagna. Il progetto è sviluppato con la partecipazione di Francesco Calzolari, Gino Gianuizzi, Anteo Radovan.

Saranno in mostra opere di cinquantotto artisti, architetti, grafici e designer esposte nei prestigiosi spazi del Padiglione Esprit Nouveau, progettato da Le Corbusier in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1925 a Parigi  e ricostruito nel 1977 proprio davanti  all’ingresso principale della Fiera di Bologna.
Saranno inoltre esposti i disegni che gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna hanno realizzato nell’ambito del workshop “Se io disegno”, coordinato dalla stessa Sergia Avveduti oltre che dagli artisti David Casini, Cuoghi Corsello e Patrizia Giambi.

Il tema della mostra pone l’accento sul disegno, una delle forme più antiche di espressione artistica, oggi al centro di un processo di ridefinizione e ampliamento concettuale dei propri confini.
Nell’ottica attuale, infatti, il disegno spesso si richiama fortemente alle più diverse pratiche d’arte, innescando un rapporto stimolante di contaminazione tra video, installazioni, fotografia e pittura, e  acquisendo così la capacità di travalicare i limiti delle singole discipline artistiche.
Allo stesso modo una nuova concezione del disegno consente di favorire interferenze e interscambi culturali tra architettura, design, grafica e arti visive. Il Padiglione dell’Esprit Nouveau accoglie dunque al suo interno gli stimoli e le suggestioni che giungono da noti artisti, designer, architetti e grafici di respiro internazionale.
In questo senso Se di-segno intende documentare la ricerca che indaga un’area di confine esistente tra l’ambito più ampio e articolato del “Visivo” e quello specifico della “Cultura del Progetto”.

Sono dunque in mostra un nucleo di opere realizzate da architetti/designer che in passato hanno dato vita al  clima “Radical Design” e che oggi proseguono nel dare testimonianza ad un approccio libero e privo di schematismi al disegno. In particolare saranno esposte opere di Andrea Branzi, Paolo Deganello, Lapo Binazzi, Ugo La Pietra e Gianni Pettena. Analogamente, su una stessa linea di significativo rinnovamento, si pongono gli interventi di A12, Massimo Iosa Ghini, Alessandro Guerriero e Maurizio Navone.

Alcuni artisti propongono in mostra opere che contengono elementi innovativi nel reinterpretare il ruolo del disegno, pur nella scelta di mantenere supporti tradizionali. Tra questi: Francesco Arena, Stefano Arienti, Sergia Avveduti, Thomas Bonny, Thomas Braida, Pierpaolo Campanini, David Casini, Giuseppe Chiari, T-Yong Chung, Maurizio Donzelli, Emilio Fantin, Andrea Gnudi, Mariella Guzzoni, Gianluca Malgeri, Maurizio Mercuri, Margherita Morgantin, Elèna Nemkova, Valerio Nicolai, Davide Rivalta, Fabrizio Rivola, Marco Samorè, Sissi, Serena Vestrucci, Italo Zuffi.

Altri artisti, facendo proprio il tema curatoriale, hanno preferito scegliere una forma espressiva differente, affidandosi ad interventi installativi. Come, ad esempio, Simone Berti, Sergio Breviario, Cuoghi Corsello, Giovanni De Francesco, Patrizia Giambi, Marco Gobbi, Alessandro Gori, Daniele Maffeis, M+M, Liliana Moro, Andrea Nacciarriti, Giovanni Oberti, Marta Pierobon, Cesare Pietroiusti, Leonardo Pivi, Luca Trevisani.

Presentare la propria ricerca in forma di libro è stata la scelta di Alessandro Pessoli, Sabrina Mezzaqui, Luca Vitone, Aldo Grazzi, Marco Mazzoni, Claudia Losi e Arianna Fantin.

Sarà infine una performance, che si terrà il giorno dell’opening alle ore 20.00, a lasciare la traccia del gesto nell’opera di Ettore Favini.

L’apertura della mostra, dalle ore 16.00 in poi, si estende alle serate di dj-set a cura di Der Standard e ViNilo Shop a partire dalle ore 19.00, con il seguente calendario:
Giovedì 23 > dj kERN
Venerdì 24 > dj Spanna aka Corrado Beldì e Andrea Salvatori | Hawanna dj
Sabato 25 > dj Balli

Se di-segno
un progetto a cura di Sergia Avveduti con Irene Guzman e la collaborazione di Francesco Calzolari, Gino Gianuizzi, Anteo Radovan
Padiglione Esprit Nouveau, Piazza Costituzione 11 – Bologna
Inaugurazione 23 gennaio ore 19
24 > 25 > 26 gennaio dalle ore 16
23 > 24 > 25 gennaio Bar e DJ set (dalle ore 19) a cura di Der Standard e ViNilo Shop
Patrocinio di Accademia di Belle Arti di Bologna
con la collaborazione di Regione Emilia Romagna
Si ringraziano per la collaborazione gli Architetti Michele Zanelli e Cesare Zanirato, Gian Maria Martini e gli studenti del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte e Mediazione Culturale del Patrimonio Artistico dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.

concorsi

Premio Combat Prize, quinta edizione

chiusura iscrizioni: 19 aprile 2014
ISCRIVITI ONLINE!
Con l’annuncio di una giuria di esperti di primo piano, composta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Francesca Baboni, Filippo Maggia, Andrea Bruciati, Stefano Taddei e Alberto Salvadori, si accendono i riflettori sul PREMIO COMBAT PRIZE 2014, concorso ormai consolidato e vetrina riconosciuta nel panorama artistico contemporaneo.Le prestigiose location del Museo Fattori e del Museo di Storia Naturale di Livorno saranno la meravigliosa cornice per la mostra finale di giugno, dove esporranno gli 80 finalisti delle cinque sezioni in gara. Tra le nuove opportunità, spicca la residenza d’artista a Livorno, che si aggiunge a quelle di Berlino e Belgrado e che arricchisce l’ampio programma di mobilità artistica internazionale che il premio mette in palio.

Ecco in sintesi le caratteristiche della quinta edizione del PREMIO COMBAT PRIZE:

Chiusura iscrizioni: 19 aprile 2014
Sezioni: Pittura, Grafica, Fotografia,Video, Scultura e Installazione
Partecipazione: il concorso è aperto a tutti gli artisti senza limiti anagrafici
Finalisti: 80 Artisti
Pubblicazione facoltativa sul sito www.premiocombat.it
Mostra finale: dal 21 giugno al 5 luglio
Sede: Livorno – Museo Civico G.Fattori ex Granai di Villa Mimbelli e Museo di Storia Naturale del Mediterraneo

Premi: € 6000  vincitore sezione Pittura
Premi: € 6000  vincitore sezione Fotografia
Premi: € 4000  vincitore sezione Grafica
Premi: € 4000  vincitore sezione Scultura e Installazione*
Premi: € 4000  vincitore sezione Video*

* (l’opera vincitrice rimarrà di proprietà dell’artista) 

Residenza d’artista di due mesi a Berlino*
Residenza d’artista di due mesi a Belgrado
*
Residenza d’artista di due mesi a Livorno
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Premio Giuria online* € 500
Premio Giuria Popolare* € 500

Catalogo: Sillabe
Evento realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2013

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Info: Associazione Culturale Blob ART
corso Amedeo 118 Livorno
T + 39 0586881165
info@premiocombat.it
www.premiocombat.it
www.combatprize.com

concorsi

Essere o sentire?

C’è tempo fino al 31 gennaio per partecipare al 6° Concorso letterario “Essere o sentire”, premio Marina Aldi 2013, il cui titolo è “Tempo a tempo – Fusione di suoni e momenti che le circostanze della vita hanno unito per ciascuno di noi”.

Il concorso vuole infatti offrire l’occasione di raccontare quando la musica ha scandito gli eventi della vita. Ciascuno possiede una personale colonna sonora che ha accompagnato il proprio cammino, distinguendo avvenimenti, situazioni e sentimenti. Sulle note delle canzoni, tormentoni estivi o inediti artistici, ogni tempo racchiude in sé un ricordo cullato che rimarrà per sempre nella memoria della vita.

Il concorso – che è suddiviso in due sezioni: poesia e narrativa – è aperto a tutti coloro  che abbiano compiuto almeno 15 anni. Per partecipare è necessario effettuare un versamento di 10 euro o con bonifico bancario (IBAN IT82 E061 1566 7500 0000 0133 314, Cassa di Risparmio di Cento sede di Finale Emilia) o sul conto corrente postale n. 000014767412, IBAN IT35N0760112900000014767412.

Le opere dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12,00 del 31/01/2014. Informazioni in merito al concorso potranno essere richieste alla Segreteria dell’Assessorato alle Pari Opportunità, via Monte Grappa 6, c/o Ufficio Anagrafe, orari pomeridiani, tel. 366 7859778casarini.cristiana@comunefinale.net. Al netto delle spese, il ricavato sarà investito nell’attività culturale del Comune di Finale Emilia o per ripristinare le strutture culturali colpite dal terremoto del maggio 2012.

Argomenti vari

Chi ben comincia…

Novità dalla culla della cultura italiana,  a cura di Andrea Malaguti:

1. La Libreria Martelli, già Libreria Marzocco, chiude; al suo posto apre la norcineria di moda “Eataly” (che ha senso solo a New York, cioè in un posto dove l’Italia si vede da lontano).L’ex-direttore della Libreria Martelli sarà impiegato come commesso al banco della panetteria di Eataly (non è una battuta: “ricollocarsi dopo i cinquanta è un’impresa”, recita l’articolo della “Nazione”):

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2013/12/16/997694-eataly.shtml#1

2. Per festeggiare il capodanno, un baldo giovine piscia sul sagrato del Duomo.

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2014/01/01/1003846-urina-duomo-capodanno-pipi-choc.shtml

Conclusione: gli italiani manderebbero volentieri al macero la loro cultura per poter mangiar bene, pisciar meglio e potersi poi anche lamentare…

Mah…