Fa conoscere e chiarisce le regole di tutti i giochi principali, e basta aprirlo a una pagina a caso per trovare notizie divertenti e interessanti.” (Stefano Bartezzaghi, Il Venerdì di Repubblica)
“Avviso per la confraternita dei cultori di dizionari, in particolare per quelli che non si limitano a consultarli ma li leggono senza secondi fini, per trarne diletto: è arrivata la loro strenna, che farà trascorrere ore di intenso piacere nei giorni di sosta invernale. È il Dizionario dei giochi.” (Bruno Gambarotta, Tuttolibri)
“Dà al gioco vera e propria dignità di essere un oggetto di cultura, un supporto di cultura, un ricettore di tutto ciò che gira intorno al giocare… Ha fatto fare un grosso passo avanti alla percezione del gioco.” (Gianluca Nicoletti, Melog 2.0)
Oggi loro non ci saranno in sala Ingellis a parlarne, ma ci troverete gli autori in persona: io e Beniamino Sidoti, che con Renato Genovese Roberto Gigli e Cosimo Lorenzo Pancini una trentina d’anni fa ha aggiunto i Games a un salone salone del fumetto un po’ in decadenza creando tutto ciò che stiam vivendo qua in questi giorni. Se non riuscite a passare, andate a sfogliarlo allo stand Oliphante, dove trovate quello e un’appendice di aggiornamento acquistabile a parte. Ci sono anche il mio libro Cos’è un gioco da tavolo (Carocci) e il gioco di memoria Safari Golo.
Io poi corro al Real Collegio dove si presenta il mio gioco Animali in città, dalle 14.00 alle 16.00 al nello spazio Games 4 kids al primo piano (stand RCJ209). Gioco di carte su cani e famiglie, fa parte del progetto Inhabit. E’ un serious game, ma ci si diverte!
E’ serious ma divertente anche la D&D Experience “Saving the World” by Poliniani, un’avventura realizzata dal collettivo ItaLudus di cui faccio parte con, in cui verrà trattato, in modo metaforico, il tema della “speranza” di salvare il mondo preservando l’ambiente e potenziano diverse competenze come il lavoro di squadra, la creatività, la gestione dei conflitti. Dalle 14 alle 15 sempre al Real Collegio, RCJ237, JUNIOR LAB 1.
Essendo io uno e trito, non ci sarò: ma ve lo segnalo ugualmente!
L’altro Ulisse. Seguire Odisseo e scoprire Penelope. Una lettura junghiana dell’Odissea. Rubbettino, Le notttole di Minerva, 2022 Dialoga con l’Autore Arianna Chendi Il volume attraversa tutto il poema omerico interpretato come processo di in-dividuazione, nel senso junghiano, del protagonista. Ma si intersecano anche i percorsi di Telemaco e della sua ‘iniziazione maschile’ e soprattutto di Penelope, che ha intrapreso anch’essa il suo viaggio interiore su una particolarissima ‘zattera’. Scrive Padre Alessandro Barban nella sua prefazione: “Si seguono le avventure di Ulisse, ma in realtà si è presi nella lettura e poi personalmente e direttamente coinvolti dai significati junghiani che si formano da quei racconti. Leggi cosa vive e affronta Ulisse, ma alla fine leggi anche la tua esistenza. Non vorrei esagerare, ma è come fare una terapia. Alla fine della lettura di questo libro si è di-versi, trasformati, più individuati nella propria anima”. Edoardo Nannetti è avvocato, ma da tempo dedito alla psicologia e altri studi. Ha conseguito il diploma triennale in scienze religiose e laurea triennale in psicologia presso l’università di Padova. Ha intrapreso e concluso analisi personale seguendo un percorso di psicologia analitica junghiana. Ha tenuto seminari come co-relatore per la parte junghiana.
Incontro con l’autorevenerdì 4 novembre 2022 ore 17
La vocazione primaria di E. Battaglioli è stato l’obiettivo della macchina fotografica attraverso cui scoprire immagini inaspettate del «generoso pianeta» Terra e coglierne sempre nuova bellezza. Ben presto si fece impellente nel suo intimo l’urgenza di dare voce ad emozioni, sentimenti e riflessioni che gli risuonavano dentro, contemplando un fiore o un fenicottero rosa, un albero o le lucciole. Nacquero così nell’ormai lontano 1996 le sue prime semplici poesie inebriate di luce e colori, di gioie e musicalità; oggi sono venate di amare riflessioni sui problemi della quotidianità, ma mai prive di speranza e invitano a urlare alla vita, alla gioia e all’amore (La poesia, p. 34). A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS
Conferenze e Convegnilunedì 7 novembre 2022 ore 17
Ne parlano Tamara Zappaterra, pedagogista e prorettrice di UNIFE, Lorenza Bernardi, scrittrice e curatrice di collane per l’infanzia e Massimiliano De Giovanni, scrittore e sceneggiatore di graphic novel
La letteratura per l’infanzia, nell’ultimo decennio, ha posto l’attenzione al tema legato agli stereotipi di genere ampliando la proposta editoriale ad autrici e autori che propongono opere volte a educare alle differenze e al rispetto delle diversità. Una nobile causa che non ha incontrato il favore di chi interpreta tali letture come pericolose e confusive dell’identità dei bambini e delle bambine. Vere e propria black list di “libri proibiti” mettono al bando innocue “storie della buonanotte” destinate a contribuire alla realizzazione di una società più inclusiva ed equa Per il ciclo “Il lunedì dei libri proibiti” a cura di Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’Oro, la rassegna di incontri dedicata alla letteratura che ha subito censura o ha fatto scandalo in anni nei quali parlare esplicitamente di omosessualità, lesbismo, bisessualità e identità di genere era “proibito”, era un tabù. Il ciclo di tre conferenze attraversa la narrativa di autori e autrici che hanno trovato il coraggio di uscire dall’invisibilità per parlare dell’amore e degli amori non convenzionali, di sessualità, di corpi non conformi, contribuendo in maniera decisiva alla decostruzione di norme sociali, stereotipi e pregiudizi, percorso ancora attuale e non concluso.
Incontro con l’autoreMartedi 8 novembre 2022 ore 17
Dialogano con l’Autore Riccardo Roversi e Floriana Guidetti Lettori Patrizia Fiorini e Sandro Mingozzi Anno 1997: all’inizio di quell’estate, il protagonista acconsente a trascorrere tre settimane in Francia. Si tratta di un lungo viaggio, senza mete preordinate, condiviso con l’amico Mauro, su di una piccola vettura sistemata alla bell’e meglio in un camper minimalista, ma funzionale. Sono due persone adulte che, con spirito leggiadro e svagato, si muovono oltralpe, visitando località ricche di cultura e storia, ammirando panorami e architetture mozzafiato, riscoprendo, nel contempo, la bellezza delle piccole cose. Il viaggio è per Luciano un momento di catarsi da una dolorosa esperienza personale che, tuttavia, il destino ha voluto che si aprisse ad una inattesa, possibile, nuova esperienza di vita e amore. C’è, infatti, Anna, una donna eterea, sullo sfondo: fisicamente assente, ma quotidianamente presente, grazie alla promessa di Luciano di scriverle, durante il viaggio, una lettera al giorno. Il destino sarà generoso ma, a suo tempo, crudele… e l’espressione scritta che Luciano traspone, anche questa volta, sulla carta non può che rappresentare la sua testimonianza di un vero amore.
Incontro con l’autoremercoledì 9 novembre 2022 ore 17
Doppia presentazione libraria: “Materiali per lo studio della produzione a stampa nella Ferrara del XVIII secolo” di Ranieri Varese e “Cominus et Eminus. La tipografia alla Campana” di Valentina Sonzini
Ne parlano con gli autori Maria Gioia Tavoni e Paola Zanardi. Una doppia presentazione che mette a fuoco la storia della produzione a stampa a Ferrara tra XVI e XVIII secolo. Del secolo XVIII poco o nulla si conosceva se non l’elenco dei nomi dei più noti stampatori/editori a cui dobbiamo la realizzazione, nel corso del Settecento, di molti libri, miscellanee, raccolte di saggi, opuscoli, poemetti. Il saggio di Ranieri Varese (Bologna, Pendragon 2022) è il primo studio che affronta in maniera sistematica il mondo dell’attività tipografica/ editoriale di Ferrara nel corso del Settecento, con l’obiettivo di elencare le stamperie e le botteghe attive sotto il dominio pontificio, di valutare l’ampiezza e la consistenza dei loro commerci, di conoscere le modalità, i costi e i caratteri di ciascuna impresa editoriale, nonché la durata dell’attività nel corso del tempo. Il libro di Valentina Sonzini (Milano, Biblion, 2019 – sottotitolo: Annali di Vittorio Baldini e delle eredi – Ferrara 1575-1621) ricostruisce invece le vicende di una tipografia, la tipografia Baldini, nel contesto della storia ferrarese del Cinquecento, evidenziando la circolazione libraria presso la corte estense, all’epoca di Alfonso II. L’attività dello stampatore, unitamente a quelle dei suoi famigliari e collaboratori, prosegue anche sotto il governo pontificio dopo la Devoluzione del 1598 e le sue vicende editoriali e biografiche si dipanano in un lungo arco temporale ricco di stravolgimenti geopolitici. A cura degli Amici della Biblioteca Ariostea
Conferenze e Convegnigiovedì 10 novembre 2022 ore 17
Ne parlano Alessandro Bratti e Gianluca Piccirillo
Introduce Alfonso Sciasci dell’Associazione Evangelica CERBI di Ferrara Quella ambientale è una delle sfide più pressanti della nostra generazione. Oggi la situazione di degrado e sfruttamento dell’ecosistema ha raggiunto livelli inimmaginati fino a pochi decenni fa. L’attenzione mediatica, le manifestazioni, le iniziative legislative e finanziarie hanno tutte all’ordine del giorno i temi ambientali. A questo sfondo culturale ormai consolidato, la “transizione ecologica” aggiunge l’istanza del passaggio da un assetto della realtà ad un altro. Non si tratta più solo di avere “cura” della terra o di praticare economie “sostenibili”, ma di “transitare” verso qualcosa di nuovo e inedito. Come articolare il nostro “dire” in modo da non ripetere i soliti slogan ecologici o economicisti, né farci condurre da narrazioni ideologiche? Quale prospettive sarà in grado, nella complessità della situazione, di indiv iduare il motivo vero profondo della crisi e, di conseguenza, il rimedio necessario? Alessandro Bratti – Segretario dell’Autorità di Distretto del Po e Vice presidente del Board dell’Agenzia Europea per l’Ambiente Gianluca Piccirillo – Istituto di cultura evangelica e documentazione di Roma.
Conferenza a cura della Chiesa Riformata Battista di Ferrara
Conferenze e Convegnivenerdì 11 novembre 2022 ore 17
Introduce Caterina Simoncello Figura schiva e appartata della Filosofia francese della seconda metà del ‘900, Michel Henry (1922-2002) si è guadagnato la fama di pensatore rigoroso, appassionato e scomodo. Nel corso del suo iter di pensiero, egli ha via via preso posizione sulle questioni drammaticamente attuali del mondo moderno, lontano tuttavia dalla ribalta e dai clamori cui ci hanno troppo spesso abituati i famosi maitres à penser. A muoverlo sono state innanzitutto le ragioni interne del suo pensiero, sempre teso a cogliere – com’egli diceva – l’Essenziale. La Vita costituisce il filo conduttore del pensiero di Michel Henry, che si può scandire in tre momenti fondamentali: il primo momento si caratterizza come una “fenomenologia della vita e della corporeità”; quindi la vita in quelle che si possono definire le avventure e disavventure della modernità, attraverso le figure di Marx, Nietsche e Freud. Il terzo momento si caratterizza soprattutto per l’analisi dei misfatti della civiltà, della tecnica e dei media nonché per una interpretazione della “filosofia del cristianesimo”. Quello di Michel Henry si presenta, pur negli approfondimenti e nei mutamenti di prospettiva, come un pensiero estremamente rigoroso e fedele alle ragioni che sin dall’inizio lo hanno ispirato. A cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Incontro con l’autorelunedì 14 novembre 2022 ore 17
Introduce Marcello Girone Daloli Meister Eckhart, domenicano tedesco del Trecento, recepisce la lezione della filosofia classica: Conosci te stesso e conoscerai anche Dio, perché uno solo è il logos, umano e divino, e, nello stesso tempo, rivendica per ogni cristiano quel che Cristo afferma di se stesso: essere una sola cosa col Padre. Rovesciando così il dualismo biblico, per cui c’è un Dio lassù nei cieli e un uomo quaggiù in terra, Eckhart insegna invece che anima e Dio sono una cosa sola. Questa paradossale verità la comprende però solo l’uomo completamente distaccato, che ha evangelicamente rinunciato a se stesso e scoperto così l’essenza dell’anima, il suo “fondo”, ove essa diventa spirito, così come Dio è spirito. L’insegnamento di Eckhart ha ispirato i più grandi pensatori e mistici che hanno incarnato la via del Cristianesimo. Marco Vannini (1948) ha curato l’edizione italiana di Meister Eckhart e di molti autori spirituali dell’occidente, classico e cristiano. Al tema “mistica” ha dedicato diversi scritti. Dirige attualmente la Rivista Mistica e Filosofia. Sul suo lavoro si può leggere R. Schiavolin, Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Firenze 2019. Per approfondimenti si veda il sito: www.marcovannini.it. Le sue ultime pubblicazioni Introduzione alla mistica e Mistica, psicologia, teologia offrono una completa sintesi del suo cinquantennale lavoro.
L’incontro intende onorare la memoria di Paolo Ravenna, avvocato, cittadino benemerito della città per la grande passione per l’impegno civile sempre profuso lontano da ogni interesse ed ambizione di tipo personale. Paolo nacque a Ferrara nel 1926 da famiglia ebraica. Nel 1938 dovette abbandonare la scuola pubblica a causa delle leggi razziali per frequentare la scuola ebraica di via Vignatagliata dove conobbe, come docente, Giorgio Bassani. Nel 1943 si salvò dalla deportazione con l’esilio in Svizzera, dove conobbe, tra glia altri, Antonio Cederna. Bassani e Cederna furono fondamentali per il suo successivo impegno per la tutela del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del Paese, concretizzatosi con l’iscrizione ad Italia Nostra. Fu presidente della sezione di Ferrara dell’Associazione (di cui era stato socio fondatore con Giuseppe Minerbi nel 1960) dal 1978 al 2003 e componente del Consiglio Nazionale per 25 anni, periodo durante il quale ebbe modo di collaborare e di consolidare l’amicizia con Giorgio Bassani, presidente dell’associazione. Fondamentale l’apporto dell’impegno di Paolo Ravenna per la tutela del territorio del Delta del Po, per il recupero e restauro della Mura di Ferrara, per la creazione del Parco Urbano (da lui significativamente definito “L’Addizione Verde”), per la tutela e valorizzazione dei beni culturali ebraici, per la presenza di strutture universitarie in importanti edifici del centro storico e per la difesa e il potenziamento del patrimonio artistico pubblico della città. Scopo dell’incontro, voluto dal figlio Daniele con la sezione di Italia Nostra della città, in occasione del decennale della morte, avvenuta del novembre 2012, è di aiutarci a capire il contesto politico e culturale che ha reso possibile la formazione di un personaggio di così alto profilo etico e civile. Programma: ore 15,30 Introduzione di Daniele Ravenna ore 15,40 Saluto e testimonianza di Vittorio Sgarbi, Presidente di Ferrara Arte ore 16,00 Alberto Cavaglion, Ebraismo, laicità, paesaggio ore 16,30 Valdo Spini, Dal Partito d’Azione a Italia Nostra, percorsi di un impegno civile ore 17,00 Gianni Venturi, L’ambiente artistico di Ferrara fra gli anni ’30 e ’50 del Novecento ore 17,30 Francesco Erbani, Paolo Ravenna e gli amici: Bassani, Cederna, Iannello, Vigevani ore 18,00 Testimonianze di Giovanni Losavio e Gherardo Ortalli ore 18,40 Conclude Andrea Malacarne, Paolo Ravenna e la Ferrara di fine ‘900 Conduce l’incontro Giuseppe Lipani, Presidente della Sezione di Italia Nostra di Ferrara A cura della Sezione di Italia Nostra di Ferrara
Conferenze e Convegnimercoledì 16 novembre 2022 ore 17
Dialogo tra Gianni Cuperlo (Fondazione culturale Pd) e Fiorenzo Baratelli (Istituto Gramsci)
Coordina il giornalista Sergio Gessi In occasione del centenario della nascita di Enrico Berlinguer La memoria di Enrico Berliguer (1922-2022) non è mai diventata una fotografia sbiadita. E se alla sua morte fu salutato da un milione di donne e uomini con un affetto e una commozione come non si videro mai, è perché se lo era meritato. Ma un eccesso di ‘monumentalizzazione’ forse ha impedito di studiare il suo pensiero politico e riflettere sulla sua azione politica come avrebbero meritato. E’ questo che si vuole fare nell’incontro dedicato al centenario della sua nascita: non semplicemente celebrarlo, ma discutere sulla concezione della politica di Berlinguer. E’ stato un italiano emerito, tra i grandi della storia della sinistra europea e della democrazia italiana. E, soprattutto, è stato un grande e instancabile innovatore. Il punto centrale, cruciale e drammatico nella definizione di una personalità politica come quella di Berlinguer sta nel rapporto complesso e mai pacifico tra etica e politica. Per Berlin guer la politica era l’etica nella sua storicità reale, nel suo adempimento pubblico. E negli ultimi anni della sua attività di dirigente politico insisteva che non si può fare a meno dell’utopia. Che cos’era l’utopia per il ‘totus politicus’ Berlinguer? Era l’etica del ‘non ancora’, in altre parole un’etica della liberazione personale e collettiva senza fine, e perseguendo fini di libertà e giustizia sociale. A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Incontro con l’autoregiovedì 17 novembre 2022 ore 17
Mazzanti Libri, 2022 Letture di Roberto Gamberoni Tre uomini che si incontrano, casualmente, se si ammette che il caso esista, ciascuno con una profonda e non rimarginata ferita, che le leggi vigenti non possono giudicare. Dal loro reciproco conoscersi, dal loro interrogarsi su vendetta e perdono, sulle storture, della società contemporanea, usciranno cambiati, e capaci di lasciarsi il passato alle spalle. Forse. Ambientato in una città qualsiasi, mentre la maggior parte della gente è convinta che il Secolo stia finendo col 1999, “Uomini…” è una meditazione con momenti “noir” su vendetta e perdono, sull’ipocrisia che guida la società attuale e che già in quegli anni iniziava a manifestarsi in molti campi. Alberto Rizzi: nato ad Arco di Trento nel 1956, ex-insegnante, impegnato in vari campi della comunicazione artistica fin dalla metà degli Anni ’70, ha svolto la sua attività principalmente nel campo della poesia, con una ventina di raccolte in parte edite e in parte autoprodotte partecipando altresi a molte antologie, riviste, fanzine, siti e gruppi letterari della rete, sia in Italia che all’estero. Ha, inoltre, pubblicato alcuni racconti online e il romanzo “I pesci nel barile” (2013). A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara
Conferenze e Convegnivenerdì 18 novembre 2022 ore 17
Il rapporto tra parola e immagine è al centro della produzione di Lina Bolzoni, che, spostando l’attenzione dalle immagini ai loro usi e ai modi della loro ricezione, ricostruisce la fitta rete di nessi che le legano tra di loro e con il contesto creativo in cui si collocano. In questo modo l’immagine – l’immagine visiva, ma anche l’immagine mentale – rimanda a una struttura ancora più profonda, a un codice comune che agisce sull’intelletto, sulla memoria e sulla volontà. A cura degli Amici della Biblioteca Ariostea
Invito alla letturaSabato 19 novembre 2022 ore 10.30
Viviamo in mare aperto, sotto l’onda continua, senza un punto fermo e uno strumento che misuri il peso e la distanza delle cose. Nulla sembra stare più al suo posto, molto sembra non avere più un suo posto. Non vediamo la direzione di marcia, così solchiamo un territorio sconosciuto, in ordine sparso. I principi che hanno sostanziato l’ethos repubblicano, quel sistema di regole che ha orientato i rapporti di autorità e le modalità della loro legittimazione, i valori condivisi e la loro gerarchia, fino ad arrivare al nostro comportamento e ai nostri stili di vita, devono essere ripensati alla radice perché non sembrano più adatti all’esperienza e alla comprensione di un mondo che ha subito la più travolgente dilatazione spaziale e al contempo l’inedita connessione globale.
Minerva Edizioni, 2021 Ne parlano con il curatore, l’etnografo e fotologo Roberto Roda e l’editore Roberto Mugavero Il 14 novembre 1951 il fiume Po ruppe gli argini inondando il Polesine rodigino. La spaventosa inondazione è rimasta negli annali con l’inequivocabile appellativo di “Grande Alluvione”: 217 mila persone furono costrette ad abbandonare le loro case, 80 mila non avrebbero più fatto ritorno in Polesine. Walter Breveglieri (1921- 2000) fotoreporter bolognese di comprovato valore, documentò con partecipata sensibilità la tragedia del Polesine e delle sue genti e, poi, gli anni della ripresa. Attingendo all’archivio di Breveglieri, recentemente acquisito dalle edizioni Minerva di Roberto Mugavero, il giornalista Mario Fornasari (già corrispondente del quotidiano ” La Repubblica”, poi capo della redazione di Ferrara de “Il Resto del Carlino e infine capo redattore del gruppo “Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno” ) ha composto un vasto e articolato racconto storico visivo impreziosito dai contributi, dalle analisi e dalle testimonianze di numerosi qualificati autori, fra gli altri Sergio Zavoli, Antonio Faeti, Pier Luigi Cervellati…
ll soggetto non è trasparente nemmeno a se stesso. Si protegge con meccanismi di difesa, che spesso non gli consentono di vedere le cose come stanno. Ci si costruisce anche attraverso autoinganni. La verità in psicoanalisi quindi è sempre soggettiva e si incarna nella storia personale di ognuno. La verità non può essere detta tutta, dal momento che derivando dal rapporto tra il soggetto e il proprio inconscio, una parte rimane sempre sottratta alla coscienza . Attraverso il percorso psicoanalitico si può arrivare a scoprire la propria verità soggettiva. Lo psicoanalista e’ l’interlocutore della verità soggettiva . Per il ciclo “Elogio dell’onesto ignoto” a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Mostra studio a cura di Enrico Trevisani, Gian Paolo Borghi e Pier Carlo Scaramagli
Sarà presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli La mostra-studio Itinerando tra Ferrara e le sue campagne. Venditori, artisti e artigiani ambulanti tra Otto e Novecento sancisce il ritorno a un’antica collaborazione tra il Centro Etnografico del Comune di Ferrara-CEF e il Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese-MAF di San Bartolomeo in Bosco, due realtà culturali che vantano origini e percorsi comuni, grazie all’opera appassionata di Renato Sitti (del quale ricorre quest’anno il trentennale della scomparsa) e di Guido Scaramagli, che seppero pionieristicamente idearle finalizzandole allo studio e alla valorizzazione della cultura popolare ferrarese e padana in generale. Renato Sitti fu peraltro ispiratore di Guido Scaramagli, che seppe realizzare una struttura museale in grado di rappresentare le radici della ruralità ferrarese, proposte anche in proiezione futura. Il rapporto tra queste due figure, diverse per formazione ma unite negli stessi ideali culturali, indusse il Comune di Ferrara alla stipula di un rapporto di convenzione, del quale si celebra quest’anno il quarantesimo anno. La rinnovata unità d’intenti tra CEF e MAF, di recente condivisa e approvata dalla Giunta Municipale del Comune di Ferrara, offre l’opportunità di programmare progetti comuni tesi alla divulgazione dei rispettivi patrimoni documentari in una dimensione nuova, scevra di nostalgismi, per trasmettere al mondo della scuola e alle istanze giovanili la conoscenza di un mondo apparentemente lontano anni luce, ma che costituisce le basi culturali di un territorio nel quale città e campagna appaiono nelle loro effettive dimensioni e nei loro autentici rapporti di interdipendenza. Itinerando tra Ferrara e le sue campagne costituisce una prima tappa di questo percorso, integrata pure da contestuali, ulteriori appuntamenti culturali specifici, nonché da dimostrazioni pratiche di antichi mestieri, caratterizzanti un ’economia circolare tutta da “scoprire”. Le due istituzioni, pertanto, “mettono in mostra” aspetti delle loro ricche documentazioni, a dimostrazione delle loro potenzialità, presenti e future. I materiali esposti costituiscono a pieno titolo una prova di un primo, nuovo itinerario comune, che già si preannuncia di rilevante impatto culturale. A cura di: Archivio Storico Comune di Ferrara, Centro Etnografico del Comune di Ferrara – CEF e il Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese – MAF di San Bartolomeo in Bosco
Invito alla letturaSabato 15 ottobre 2022 ore 10.30
Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”
“Sulle ali degli amici. Una filosofia dell’incontro” di Pietro Del Soldà Marsilio Nodi, 2020 A cura di Giancarlo Moretti
Che cos’è l’amicizia? Un legame più o meno intenso dell’amore passionale? È solo una questione privata o, come pensavano i greci, mi mette in gioco totalmente e racchiude la mia natura di animale politico? Come può aiutarci a definirla il dialogo con Socrate, Platone e Montaigne? E in che cosa consiste «l’amicizia stellare» di cui parla Nietzsche? Un nuovo appassionante viaggio alla ricerca della felicità.
Siamo sempre più soli e chiusi in noi stessi, i contatti con gli altri sono frammentari e raramente esprimono quel che siamo davvero. La società alimenta ogni giorno l’ossessione per un Io ipertrofico e narcisista e per un Noi escludente e aggressivo. In questo scenario l’amiciza può agire come un’apertura, un dispiegamento d’ali in grado di elevarsi al di sopra delle piccole esigenze quotidiane, delle paure che paralizzano, della pigrizia che ci toglie slancio, delle false identità che nascondono il nostro volto e le passioni profonde. Perché ciò avvenga, però, bisogna coglierne l’essenza. L’amicizia non è solo un volersi bene, non si esaurisce in quel legame semplice fatto di calore, affetto, vicinanza, aiuto reciproco e voglia di divertirsi insieme. È molto di più: è il gioco più serio, quello che finalmente, come dice Aristotele, «ci fa sentire che esistiam o». Per capire la natura complessa dell’amicizia dobbiamo confrontarci con alcune voci della filosofia, a partire da Socrate e dal suo incessante tuffarsi nella relazione che ci pone le domande decisive: il legame tra amici nasce dalla somiglianza, dall’avere abitudini e radici in comune o è la diversità ad attrarci? Perché Socrate dice che «amico è il bello»? In che senso l’amicizia può sconfiggere la morte e farci amare la natura? Perché per Aristotele è «il cemento della polis» e per Montaigne è un mélange senza regole né obblighi? La sua vera dimensione, oggi, è l’infinito viaggiare di Álvaro Mutis? Pietro Del Soldà ci accompagna nell’incontro con filosofi e poeti, visioni e voci che ci fanno ripensare il mondo come un campo di gioco, in cui rispondere al nostro bisogno di senso e diventare migliori insieme agli altri. Info e iscrizioni: Carla Fiorini – c.fiorini@edu.comune.fe.it tel. 0532 418206- 418212
Conferenze e ConvegniLunedi 17 ottobre 2022 ore 17
Casa Editrice Pagine, 2022 Introduce Marcello Girone Daloli Questa nuova edizione de “Le radici dell’Idealismo” di Julius Evola si distingue per la pubblicazione unitaria del rapporto epistolare che l’autore ebbe con B. Croce e G. Gentile. Tale scelta è motivata dall’esigenza di un ripensamento critico complessivo dell’interlocuzione che il filosofo tradizionalista ebbe con Croce e Gentile. Il parere favorevole di ‘don Benedetto’, in ordine alla pubblicazione di Teoria dell’Individuo Assoluto e di Tradizione Ermetica di J. Evola, apre un’ intrigante ricerca sul sostrato culturale sotteso al colloquio fra i due filosofi, così come l’apertura di Gentile alla collaborazione di J. Evola all’Enciclopedia Italiana introduce un profilo sorprendente sul rapporto fra i due pensatori, iniziato – e questo è un dato del tutto nuovo – già molto prima delle lettere, nel 1923, con la dedica a Gentile di un quadro dadaista di J. Ev ola. Stefano Arcella, saggista, studioso dei culti gentilizi in Roma arcaica, dei culti misterici del mondo antico e, in particolare, dei Misteri romani di Mithra in etàimperiale, nonché della spiritualità e della cultura esoterica del Novecento.Ha pubblicato: I Misteri del Sole. Il culto di Mithra nell’Italia antica (2002), Misteri antichi e pensiero vivente (2016), Il dio splendente. I Misteri romani di Mithra fra Oriente e Occidente (2019). Ha curato e introdotto il testo di J. Evola. La Via della realizzazione di sé secondo i Misteri di Mithra (2007). Rassegna di Incontri con la spiritualità applicata
Presentazione a cura di Eleonora Ippolita Belletti
Argentodorato Editore, 2022 Letture di Roberto Gamberoni Sarà presente all’incontro una delle autrici
Il Covid-19 è stato come un’onda travolgente che ha messo a dura prova le vite di tutti,imponendo dei cambiamenti drastici nei più semplici, intimi, gesti quotidiani. Al tempo stesso, però, si è rivelato anche un’importante occasione per riflettere, per amplificare le proprie conoscenze e per imparare a guardare il mondo da una nuova, diversa, prospettiva. Proprio questo è stato l’obiettivo del concorso indetto nel 2020 da Argentodorato Editore, che ha invitato i partecipanti a trarre ispirazione dal clima di sospensione e dall’atmosfera rarefatta venutasi a creare nei centri abitati per elaborare in forma scritta il flusso di emozioni che li ha travolti durante quei lunghi mesi.Questa piccola raccolta ne è il risultato.Sei acconti brevi dai toni onirici e un po’ malinconici, dai tratti surreali, ma anche spudoratamente realistici. Sei racconti che accompagneranno il lettore alla scoperta di percorsi individuali e collettivi che si dipanano in borghi dalla bellezza eterna; in dimensioni future e fuori dal tempo; nei gesti, nelle parole e nelle riflessioni di chi ha sperimentato il sapore della solitudine, ma proprio grazie a esso si è trasformato.Un ricco canovaccio di esperienze personali che, rielaborando un unico, grande evento, si calano nella scoperta di questa nuova realtà costellata di città invisibili.
A cura dell’ Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara
Incontro con l’autoreMercoledi 19 ottobre 2022 ore 17
Illustrazioni di Vincenzo Angelo Arces e Andrea Arces Erudita Editrice, 2022 “Nel senso che vuoi tu” è un romanzo di formazione sorprendente e rivela il talento espressivo dell’autrice, che racconta una storia avvincente con il linguaggio semplice della gente comune, ricco di percorsi che rivelano e nascondono un’armonia di chiaroscuri narrativi e di colpi di scena, sapientemente ideati ed orchestrati. In fuga da esempi negativi, di adulti divenuti inconsapevolmente ombra di sé stessi ed ormai persi ed arresi alle loro frustrazioni, Yuri e Margherita scelgono di vivere la loro vita pienamente, con fiducia e coraggiosa consapevolezza, guidati dalle loro passioni.”Nel senso che vuoi tu” è una storia di riscatto di personaggi modellati a mano, nati con la sapiente e paziente arte dei ceramisti, che creano una narrazione viva e palpitante, vivono emozioni forti,guidati dalle loro fragilità, in un crescendo naturale che termina in un finale entusiasmante. Anna Arces È nata a Grottaglie nel 1972. Si è laureata in Lingue e Letterature straniere con una tesi sulla lingua del blues. Ha studiato canto lirico al Conservatorio di Bari e ha cantato nel Coro Gospel e nell’Orchestra Jazz del Conservatorio. Ha vissuto per molti anni a Ferrara, dove ha lasciato un pezzo di cuore. Oggi, lavora e abita con marito e figli in Friuli Venezia Giulia. A parte la musica, di due cose non può proprio fare a meno: l’Inter e il calendario di Frate Indovino. E se si vuole un passaggio nella sua macchina, si deve essere disposti ad ascoltare Sting e Ligabue. Senza discutere. Vincenzo Angelo Arces Si è diplomato a Roma presso la Scuola Internazionale di Comics e collabora da anni con «Lanciostory» e «Skorpio», disegnando su testi di Lorenzo Bartoli, Alessandro Bottero e Gianluca Piredda. Dal 2019, collabora con Hachette. Vive e lavora a San Donà di Piave. Andrea Arces Classe ’93, vive a Roma. Dopo la laurea in Architettura, lavora come set designer per il cinema e ha collaborato alla realizzazione delle scenografie di film internazionali con registi come Michael Bay,Luca Guadagnino e Terrence Malick
Incontro con l’autoreGiovedi 20 ottobre 2022 ore 17
Dialoga con l’autore Riccardo Modestino, presidente dell’Associazione De Humanitate Sanctae Annae OdV. Con la partecipazione di Paolo Maietti, narratore di storie della vecchia Ferrara. «Un libro raro, quello di Turchi, dove lo stile, la scrittura, nutrono anche un sentire che è conoscenza profonda del mondo. Non necessariamente libri come questi sono visionari, epici, aprono sguardi su altri mondi lontani dal nostro, ma possono essere anche minuscoli spiragli di senso sul bordo della vita, feritoie attraverso le quali si vedono le segrete dell’esistenza e dove tutti diventiamo nudi, ci spogliamo delle nostre apparenze e finzioni per diventare umani» (dalla prefazione di Riccardo Modestino) Il volume è corredato di fotografie e cartoline d’epoca della Collezione Alberto Cavallaroni. Marco Turchi (Ferrara, 30 novembre 1950). Terminati gli studi liceali nella città natale, si laurea in filosofia a Firenze nel 1974 e in sociologia a Urbino nel 1976. Inizia a lavorare nei servizi psichiatrici di Perugia e poi di Ferrara, assumendone la responsabilità quale componente del Comitato di Gestione dell’USL 31 dal 1981 al 1989. Successivamente riveste incarichi dirigenziali nell’Amministrazione Provinciale, in Comune e all’ACER. Il suo sogno è riportare alla fruizione pubblica la magnifica, e per certi versi unica, biblioteca dell’ex ospedale psichiatrico della città. Per i tipi di Faust Edizioni ha pubblicato il volume storico “Carmen Capatti. Una vita per gli altri” (2019), in collaborazione con Daniele Civolani, con la prefazione di Gaetano Sateriale e la postfazione di Alessandra Chiappini, e l’autobiografia “Album di famiglia. Sessant’anni di vita fer rarese” (2020).
Conferenze e ConvegniVenerdi 21 ottobre 2022 ore 17
Nel 1970, trentasei anni dopo l’edizione originale tedesca, uscì per Einaudi La logica della scoperta scientifica di Karl Popper, un testo fondamentale per la filosofia della scienza del Novecento. Il titolo italiano era però del tutto fuorviante e l’uscita del libro intempestiva rispetto a ciò che stava emergendo nel dibattito sulla scienza e il suo ruolo nella cultura e nella società. A mezzo secolo da quella data, le tesi di Popper su ciò che distingue la scienza dalla pseudoscienza e su come si giustificano le affermazioni scientifiche sono tornate di grande attualità in uno scenario caratterizzato da controversie tra scienziati e dal proliferare di opinioni antiscientifiche nella società. Per il ciclo“Tempo di riletture” a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea
Incontro con l’autoreLunedi 24 ottobre 2022 ore 17
Presentazione del nuovo marchio editoriale all’interno del Consorzio Eventi Editoriali
Un marchio che nasce con l’intento di sostenere la cultura del territorio, sia di contenuti che di servizi, destinata alla storia, alla produzione distribuzione e gestione della creatività contemporanea e all’arte del futuro. Eridanea scaturisce sull’onda di una ricerca storica, ma che si è voluto poi trasmettere attraverso dei racconti di storie. I responsabili Sergio Altafini e Sergio Gnudi in questa occasione presenteranno al pubblico le prime due pubblicazioni: Eridanea. I miti sulle acque del basso Po-Eridano (Vol. I e II) A cura del Consorzio Eventi Editoriali
Incontro con l’autoreMartedi 25 ottobre 2022 ore 17
Presentazione della raccolta poetica di Riccardo Carli Ballola
Dialogano con l’autore Leonardo Romani e Erika Cantinotti (conduttori e coordinatori della rassegna letteraria estiva “Librandosi” del Lido degli Estensi) L’ombra dell’universo, il fragore del giorno o l’assurda silenziosità, la tempesta emotiva o la sua stabilizzazione sono modalità diverse dello scontro incessante del senso di noi con la realtà cui dare una risposta necessaria, ma la soluzione è sempre precaria. Non bastano, infatti, esperienza-conoscenza-concretezza a permetterci di formulare un buon giudizio; per questo l’isolamento della coscienza che ne deriva – vittima di un’inefficace strumentazione diagnostica – richiede il supporto di un estro appassionato quale condizione accessoria per la sopravvivenza interiore. Durante l’incontro l’Autore parlerà anche della raccolta precedente: “Nell’abisso del risveglio”. Una delle ragioni per cui non ci si può abituare a gestire in modo disinvolto, e quasi naturale, la ritualità della nostra quotidianità, sta nella impreparazione al risveglio, che realizza dentro di noi quell’inesprimibile passaggio tra la notte e il giorno: un momento avvolto nel mistero che ci sorprende, ci spaventa e ne offusca il chiarore. Ed ecco allora che le parole impossibili, di risveglio in risveglio, si sono posate sul taccuino dell’autore, scorgendovi un banale ma salvifico ricovero. Parole che esprimono il timore dell’oggi, di ogni oggi, della sorpresa che al risveglio esso suscita e, nello stesso tempo, della paura con cui ci impressiona e ci sovrasta. Riccardo Carli Ballola (Comacchio, 1953) è laureato in filosofia. Ha pubblicato un gran numero di volumi sia di poesia sia di racconti, raggiungendo spesso la selezione finale di molti premi letterari.
Conferenze e ConvegniMercoledi 26 ottobre 2022 ore 17
La celebrazione del duecentesimo dalla morte di Antonio Canova offre l’occasione alla relatrice,prof.ssa Alda Pellegrinelli, di parlare di un ruolo poco conosciuto svolto dal grande scultore veneto,quello di Ispettore Generale delle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa, ruolo che egli svolse dal momento della nomina avvenuta il 10 agosto 1802 fino alla morte il 13 ottobre 1822 e che culminò nell’importante e delicato incarico (10 agosto 1815) di recupero delle opere d’arte trafugate dai francesi dopo le imprese napoleoniche. Nello stesso arco di tempo, tra il 1802 e il 1822 appunto, grazie a una successione di Regolamenti e Chirografi pontifici, furono gettate le basi di una legge unitaria italiana di tutela del patrimonio artistico. A questo importante passaggio, Canova, assieme all’amico Quatremère de Quincy, diede il proprio significativo contributo. A cura dell’Associazione Gruppo Scrittori Ferraresi
Incontro con l’autoreGiovedi 27 ottobre 2022 ore 17
Edizioni Magonza, Arezzo, 2022 Dialoga con l’artista Maria Luisa Vezzali La monografia ripercorre l’opera dell’affermata artista attraverso i testi critici di Renato Barilli, Pasquale Fameli, Enrico Crispolti, Giorgio Bonomi e Pietro Bellasi. All’interno del volume immagini ad altissima qualità illustrano gli interventi scultorei di Carroli nei grandi spazi esterni, seguendo le numerose mostre personali di carattere antologico, come “L’alfabeto del grano” di Brisighella (2008), “La persistenza del segno” ambientata nel suggestivo scenario del Castello di Pergine (2009), o come le aeree sculture pensate per dialogare con gli affreschi di Palazzo Schifanoia nell’installazione che si è tenuta a Ferrara nel 2010. Durante la presentazione verrà proiettato un video che ripeterà in loop tutte le pagine del libro, permettendo di apprezzare non solo l’accurata veste grafica della realizzazione editoriale, ma soprattutto l’intensità dell’arte di Carrol i, dove l’astrazione dà vita a forme essenziali e archetipiche, fissate in materiali arcaici e potenti come il ferro o in leghe più recenti ed espressive come l’acciaio corten. In dialogo con l’artista ci saranno Angelo Andreotti e Maria Luisa Vezzali, poeta i cui testi interagiscono da decenni con la produzione scultorea di Carroli, in una sintonia estetica ed etica di singolare affinità. Insieme per affermare una volta ancora con decisione quanto una concezione dell’arte aperta e plurale, fondata sullo studio della tradizione, sull’esplorazione dell’inconscio e sull’analisi sempre lucida della realtà, possa rappresentare un antidoto alla violenza e all’incomunicabilità che contraddistinguono il nostro triste presente. In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi
Conferenze e Convegnivenerdi 28 ottobre 2022 ore 17
La grande questione della politica, e particolarmente della politica moderna, è di contemperare l’utile individuale con una prospettiva pubblica. La soluzione è data dal diritto, ma anche da un legame collettivo di diritti e doveri, da un ethos. Il rispetto della legalità è necessario ma non sufficiente per una buona politica: senza la dimensione etica, del resto, non è probabile nemmeno il rispetto solo formale della legge. Onestà, allora, in senso pregnante non è solo non violare le leggi. E’, secondo l’etimologia, un comportamento dignitoso e virtuoso, all’altezza dei doveri civili e non solo legali. Ha, appunto, una dimensione etico-politica o, se si vuole, si inserisce nella dimensione della legittimità, cioè nelle grandi scelte e nei grandi orientamenti che stanno all’origine di un sistema giuridi co politico Da un punto di vista politico, quindi, il contrario di Onestà non è soltanto illegalità ,malaffare, ma anche viltà, corruzione, disimpegno rispetto ai compiti spettanti a ciascuno. E di conseguenza onestà, in questo senso, è un requisito fondamentale non solo dei governanti ma anche di tutti i cittadini attivi. È il rispetto, e la rivitalizzazione, della legittimità. In Gramsci ciò è particolarmente chiaro là dove nei Quaderni tratta della “corruzione” sia come di una dissoluzione morale di alcune parti della società (fino alla scomparsa del legame sociale) sia come strategia di dominio messa in opera dalle élites di governo. Queste, facendo leva sui piccolo- borghesi più ambiziosi e capaci, ne incorporano qualcuno, a titolo personale, dentro il loro sistema di potere, e rendono così più difficile l’organizzazione di forze politiche popolari e alternative.Oggi la questione dell’onestà si pone come questione della partecipazione politica: dove questa è impedita dall’alto (ad esempio in Cina) la società si fa valere tentando di corrompere i governanti; dove la partecipazione politica è invece assente o rifiutata dal basso, non solo le élites si sentono libere da ogni dovere legale o morale, ma anche la stessa società si disgrega in comportamenti utilitaristici individualistici e privatistici. E la legittimità democratica si dissolve. Per il ciclo “Elogio dell’onesto ignoto” a cura dell’istituto Gramsci e dell’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
La vocazione primaria di E. Battaglioli è stato l’obiettivo della macchina fotografica attraverso cui scoprire immagini inaspettate del «generoso pianeta» Terra e coglierne sempre nuova bellezza. Ben presto si fece impellente nel suo intimo l’urgenza di dare voce ad emozioni, sentimenti e riflessioni che gli risuonavano dentro, contemplando un fiore o un fenicottero rosa, un albero o le lucciole. Nacquero così nell’ormai lontano 1996 le sue prime semplici poesie inebriate di luce e colori, di gioie e musicalità; oggi sono venate di amare riflessioni sui problemi della quotidianità, ma mai prive di speranza e invitano a urlare alla vita, alla gioia e all’amore (La poesia, p. 34). A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS
Deutchland, un nome che suscita timore e rispetto. In effetti la Germania è un Paese strutturalmente problematico; situata nel cuore geografico dell’Europa, essa appare allo stesso tempo “troppo grande per essere amata e troppo piccola per essere temuta”, per parafrasare una celebre espressione del cancelliere Helmut Schmidt. Questi fattori critici che caratterizzano la Patria di Goethe hanno sempre esercitato una pressione fortissima sui delicati equilibri europei in ragione del loro combinarsi con ambizioni di tipo imperiale, una crescita industriale assolutamente straordinaria e con una spiccata vocazione mercantilista. Weltpolitik si propone di ricostruire la storia tedesca degli ultimi due secoli mettendo in luce la straordinaria continuità economica, geopolitica e strategica che caratterizza l’approccio della Germania verso il resto del mondo.
Autore
Giacomo Gabellini (1985) è ricercatore di questioni economiche e geopolitiche. Collabora con il quotidiano telematico “L’Indro“ e con il giornale cinese “Global Times”. È stato redattore di “Eurasia”, rivista di studi geopolitici. È inoltre autore di numerosi volumi, tra cui Ucraina. Una guerra per procura (Arianna Editrice, 2016), Israele. Geopolitica di una piccola, grande potenza (Arianna, 2017) e Burro e cannoni. Le radici economiche della potenza statunitense (Zambon, 2019).