Mese: dicembre 2019
Presi per il PIL
Siamo circondati da statistiche sulla crescita economica. Un numero in particolare detta legge nelle società contemporanee: il Prodotto interno lordo (Pil). Ma cos’è davvero il Pil? Chi ci guadagna quando cresce e chi ci rimette? Lorenzo Fioramonti svela tutti i segreti del “numero più potente del mondo”. Con una narrativa chiara e accattivante, l’autore racconta per la prima volta la storia del Pil e di come i suoi stessi creatori abbiano messo in guardia la politica sull’uso indiscriminato che se ne può fare. “Presi per il Pil” analizza pionieristicamente le falle, le omissioni e le conseguenze politiche di un modello di crescita che sta distruggendo il mondo.
Presi per il PIL. Tutta la verità sul numero più potente del mondo
- EAN: 9788864434018
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Giovanni Mongini
Tutto inizia con una disagevole ma molto ben pagata intervista ad un famoso studioso. Tuttavia ben presto le cose cambiano a tal punto che sarà possibile rivolgere le proprie domande praticamente a chiunque si sia incontrato sulla strada. Ma l’unica domanda cui non si potrà avere una risposta è come salvare la Terra da una delle più insidiose e inarrestabili invasioni aliene mai viste prima.
“L’uomo che odiava le nuvole” è il nuovo romanzo scritto da Giovanni Mongini, edito dalle edizioni Scudo. Si tratta di una storia di fantascienza, genere di cui l’autore è uno dei massimi esperti mondiali. La fama di Mongini è indubbiamente legata alla science fiction, ma nell’ambito del cinema e della saggistica. I riconoscimenti per la sua produzione sono numerosi, ha portato a casa ben nove premi Italia, un premio Vegetti, e nel 2018 gli è stato conferito il meritatissimo Premio alla carriera.
Il Mongini “romanziere” è stato in qualche modo eclissato dalla figura del saggista e dello storico del cinema, ed è un gran peccato, perché la sua produzione narrativa è molto consistente e degna di nota. Questo libro ne è la prova.
Quando l’ho letto, fin dalle prime pagine mi sono ritrovata in un’atmosfera da cult-movie, immersa nella nebbia, in un quartiere poco raccomandabile, con un taxi che arriva.
Il taglio cinematografico sarà una costante in tutta la storia, dall’ambientazione fino ai personaggi, che Mongini fa vivere e vibrare attraverso i suoi famosi dialoghi brillanti, e a tratti irriverenti.
Questa peculiarità conferisce loro grande carisma, come accade al protagonista de “l’uomo che odiava le nuvole” Edward Judd. L’autore ci ha abituati a figure ribelli e non convenzionali, sia maschili che femminili, basti ricordare l’affascinante dottoressa Ann Robinson e il caparbio e temerario selenita Lelay Ka-Man de “L’occhio argenteo del cielo”, il suo romanzo precedente ( sempre edito dalle edizioni Scudo), ma Edward Judd ne è un esempio ancora più emblematico. Barbetta incolta, belloccio, battute taglienti e ricche di sarcasmo, anche quando la situazione si fa seria, interpretando il modo di fare dell’autore stesso. Il richiamo filmico è molto evidente, ed è sottolineato anche dalla scelta del nome dell’eroe, Edward Judd è stato un attore di science fiction, tra i suoi film ricordiamo “…E la terra prese fuoco” (Val Guest, 1961), “Base terra chiama luna” (Nathan Juran, 1964) e “Invasion” (Alan Bridges, 1966). Una “faccia” presa in prestito da quelle pellicole che Mongini ha molto amato ( come me!), e che ha riadattato in chiave moderna nelle pagine del romanzo. Questo è stato lo spunto principale per le illustrazioni che lo corredano e che ho avuto l’onore di realizzare io stessa. Parte dell’ ispirazione è arrivata dalle atmosfere dei film citati, ma anche da pellicole seminali come “Ultimatuma alla terra” (Robert Wise, 1951) e “La guerra dei mondi” (Byron Haskin, 1953), misceladole alle inquadrature “noir” dei film di Orson Wells, di un bel bianco e nero drammatico e retrò.
La trama segue questi archetipi. Judd è un giornalista con una storia tormentata alle spalle, che viene ingaggiato dal nipote di un famoso scienziato, per intervistarlo.
La situazione appare subito densa di mistero, visto che dello scienziato non si hanno più notizie.
A causa dei suoi studi è stato aspramente criticato dalla comunità scientifica, e per questo si è rifugiato in Cile, particolare importante perché si tratta di una regione andina tra le meno piovose al mondo. La pioggia è un elemento determinante, poiché è proprio sulla sua composizione cellulare che sono incentrati gli studi dello scienziato, che porta il nome di un altro attore, Robert Cornthwaite ( e non sarà l’ultimo, nel corso del romanzo ci imbatteremo anche in Richard Dreyfuss e Leo Mc Kern). Il motivo di tali ricerche riguarda la sua convinzione che sia in atto una “subdola” invasione, architettata da forze oscure, che agirebbero proprio attraverso gli agenti atmosferici. Edward Judd partirà alla ricerca del professore, affiancato dalla seducente e ostinata Dawn Addams ( altro riferimento hollywoodiano), arricchendo la trama di un’appassionante storia d’amore.
I romanzi di Mongini, come è solito dire lui stesso, sono da identificarsi come dei Juventilia, storie d’avventura la cui prerogativa è divertire e appassionare, portando il lettore dentro storie fuori dalla realtà. Ma definirli solo in questa maniera è oltremodo riduttivo. Quello che è centrale negli scritti di Mongini, siano essi romanzi o saggi, è la “divulgazione”, che ha quasi trasformato in uno stile di vita. La sua casa\museo ne è un chiaro esempio, con una collezione di film e memorabilia tra le più famose al mondo, un immenso tesoro che grazie a lui le prossime generazioni potranno ancora ammirare. La sua missione è quindi divulgare l’amore per la fantascienza, cercando di darle un posto d’onore nel panorama culturale mondiale, visto che il genere è spesso minimizzato dalla comunità letteraria. Forse è uno dei pochi scrittori capace di descrivere l’origine dell’universo, la formazione di un pianeta e del perché della luna, senza annoiare il lettore, ma riuscendo a mantenere sempre un tono brillante, e il ritmo incalzante, non usando quasi mai i paroloni dello scienziato. Per lui la Fantascienza è da considerarsi un veicolo utile a raggiungere altri mondi, anche solo con la fantasia, proprio per questo ama definirsi un”sognatore di stelle”.
La sua è una grande passione per l’universo e tutto ciò che contiene, anche per il nostro povero pianeta, martoriato dai suoi molesti abitanti, gli Umani!
L’intero romanzo è un perentorio monito all’agire di questi ultimi, alla maniera dissoluta con cui l’uomo sfrutta e distrugge se stesso e la sua casa, la Terra.
Ma questa non è la sola chiave di lettura del libro, tra le pagine una dialettica sotterranea ci pone delle domande, che vanno oltre la riflessione dell’agire dell’essere umano, ma riguardano la sua vera essenza; Cosa ci rende umani? I sentimenti e le passioni hanno portato il nostro habitat al collasso, ma la razionalità, il pragmatismo e la mancanza di sentimenti davvero potrebbero risolvere tutto?
Questi ed altri sono i quesiti che Giovanni Mongini, attraverso la sua prosa sfavillante e le sue battute ironiche, si pone con “L’Uomo che odiava le nuvole” , un libro di fantascienza che potrà essere apprezzato anche da chi è refrattario al genere, poiché si tratta di una storia che indaga la natura umana, tema che trascende qualsiasi genere ma che caratterizza anche la letteratura mainstream.
Roberta Guardascione
http://andromedasf.altervista.org/recensione-luomo-che-odiava-le-nuvole-2019-di-giovanni-mongini/
Achille Ardigò
Achille Ardigò, da Mario – ferroviere – e Adelaide Bertazzoni; nato l’1 marzo 1921 a San Daniele del Friuli (UD). residente con la famiglia a Bologna, negli anni ’30 prese parte all’attività dell’Azione cattolica bolognese e dal 1938 specialmente alla vita della FUCI.
Negli anni ’40, durante la guerra, frequentò l’università di Bologna, laureandosi nella facoltà di lettere e filosofia. Negli ambienti cattolici di quegli anni – e non solo in quelli – venne considerato per la sua vasta e profonda preparazione culturale, che mise, senza risparmio, a disposizione con conferenze e incontri, incentrati sui problemi sociali e politici confrontati con i principi della filosofia perenne.
Nel movimento cattolico giovanile tenne quindi – come ricordano molti giovani di quegli anni – un ruolo di primo piano nel sollecitare alla riflessione e all’aggiornamento culturale e nel proporre – o riproporre – la necessità di un’azione cattolica fondata su prospettive storiche concrete e su orizzonti pili ampi di quelli che sembravano propri della tradizione cattolica bolognese.
Fu, inoltre, collaboratore delle riviste «Architrave» e «Setaccio». Quando gli avvenimenti e le circostanze richiesero anche ai cattolici di passare «dalla reazione morale, dall’azione assistenziale alle vittime della repressione nazifascista e dall’azione militare o paramilitare, “alla motivazione e all’azione politica” nella clandestinità», operò perché questa esigenza fosse riconosciuta e assumesse connotati organizzativi consistenti, diffusi e programmaticamente fondati, anche tramite i necessari collegamenti tra città e campagna e sul piano nazionale.
Punto di riferimento costante del gruppo ristretto di giovani cattolici del quale fece parte, furono l’ex-deputato del PPI Fulvio Milani, e il dirigente dell’Azione cattolica Angelo Salizzoni. Quello di rendere possibile una presenza politica dei cattolici che, in qualche modo, indirizzasse, come tale, tutto il movimento cattolico e influenzasse il mondo cattolico bolognese, non fu un impegno facile.
Concorsero ad ostacolare questo processo, oltre che le condizioni drammatiche entro le quali si doveva operare, la natura diversa e separata, spesso chiusa – e i sospetti reciproci conseguenti – delle esperienze organizzative dei cattolici, cui deve aggiungersi la difficoltà di avere informazioni esterne e di istituire opportuni scambi con altri analoghi gruppi in Emilia-Romagna e altrove.
Inoltre, non va sottovalutato – tra le remore di questo processo – lo scarto generazionale, anche in termini psicologici, che non permise di comprendere – come del resto non fu compreso dal mondo cattolico negli anni ’20 – e di recepire nei suoi aspetti positivi «l’improvviso – per i giovani – insorgere delle vecchie bandiere e polemiche ideologiche, dopo il 25 luglio, quali espresse nella stampa liberale e poi in fogli clandestini socialisti». All’interno di questo complesso contesto, costretto dall’isolamento all’autonomia delle scelte e delle posizioni, il gruppo di giovani, provenienti prevalentemente dalla GIAC e dalla FUCI, del quale Ardigò costituiva il centro d’iniziativa e di sintesi, insieme con Angelo Salizzoni, promosse la formazione della DC, tramite una fitta rete di incontri interpersonali e privati e di convegni, che coinvolsero, tra la fine del 1943 e i primi mesi del 1944, gran parte delle strutture e delle sedi dell’Azione cattolica bolognese. «Decisivo ai fini della direzione politica dei vari gruppi e in primis delle persone che divennero poi dirigenti ed elementi attivi della DC clandestina, fu un insieme di conversazioni del tutto private e già specificamente politiche tenutesi verso la fine del 1943 in casa del rag. Alfonso Melloni ».
Le riunioni furono dedicate allo studio dei documenti e delle pubblicazioni clandestine del partito dei comunisti cristiani, fatte avere ad Angelo Salizzoni dal bolognese Paolo Moruzzi , dirigente a Roma di quel movimento. Rispetto a quei documenti e alla richiesta di aderire al partito, «il gruppo fu di contrario avviso e la scelta di un partito nuovo che continuasse la migliore tradizione “popolare” fu sostanzialmente allora compiuta». Nel corso dei primi mesi del 1944, la necessità di accentuare il carattere clandestino del gruppo, portò alla distinzione dei compiti. Ardigò prese parte all’attività formativa e culturale, incentrata nella chiesa di San Giovanni in Monte – ove fu ospite per molte notti al fine di evitare l’arresto – e assistita da mons. Emilio Faggioli , non disinteressandosi, tuttavia, dell’attività organizzativa, soprattutto in provincia. Dai «problemi politici concreti» trasse origine il contrasto tra i «quadri giovani» e il gruppo degli ex-popolari di metà giugno 1944. «I giovani chiedevano di autonomizzarsi come gruppo d’iniziativa politica […].
Dopo discussioni anche sulla denominazione, prevalse l’opinione di Angelo Salizzoni e venne formalmente costituito il “movimento giovanile del partito della Democrazia Cristiana”; vennero distribuiti gli incarichi di lavoro. Noi giovani – afferma Ardigò nella sua testimonianza – avevamo di continuo la sensazione che il gruppo degli ex-popolari (avv. Strazziari , avv. Ottani , avv. Deserti , alcuni ex sindacalisti “bianchi”) cominciasse a riunirsi con F. Milani e A. Salizzoni e maturassero programmi un po’ sopra le nostre teste.
Per quanto nel menzionato incontro di fondazione del movimento DC prevaleva la tendenza a voler costituire la Democrazia Cristiana e non il suo movimento giovanile. Angelo Salizzoni dovette impiegare tutto l’ascendente su di noi, per convincerci alla sua tesi. Egli era il leader dei giovani e il ‘nostro’ rappresentante del CLN». In questa nuova collocazione, certamente subordinata, Ardigò diede vita, tuttavia, a «La Punta», organo della Gioventù democratica cristiana, edizione dell’Italia occupata, che fu l’unico foglio periodico della Resistenza cattolica bolognese. Del periodico, diffuso anche a Ferrara e in Romagna, ne uscirono quattro numeri dal dicembre 1944 al marzo 1945.
Riprendendo, nell’articolo «Nuova Democrazia», l’allocuzione natalizia del 1944 di Pio XII, Ardigò poneva in prospettiva le linee che avrebbero dovuto seguire i cattolici alla conclusione del conflitto, mentre e ad un tempo marcava la distanza culturale e politica della nuova generazione democratico cristiana dalla generazione dei popolari. Affermava: «per incapacità costruttiva non deve infrangersi, ancora una volta invano, l’edificio della pace tanto faticosamente costruito su questa seconda guerra mondiale, combattuta, a distanza di neppure trent’anni, contro la stessa rabbia imperialistica della violenza, contro lo spirito teutonico dell’aggressione, contro il parassitismo belluino delle forze dittatoriali e militaristiche». Per questo «una gigantesca opera» attendeva i giovani cristiani. «E l’avvento del “Regnum Dei” che – sottolineava – s’attua anche attraverso le vie inevitabilmente difficili ma proficue della politica, del partito, della vita nazionale, dove il pianto che si alza dalle macerie e dai lutti di quest’infelicissima Italia ha da esser consolato nel fattivo amore filiale che ci avvinca a questa terra, tradizione di spiritualità cristiana, la quale ci ha donato, come in un istinto, il senso della libertà e dell’amore. Per un vero cristiano oggi non è più lecito credere alle possibilità della rinuncia alla vita sociale. La tranquillità e l’ordine saranno il frutto solo della nostra forte azione politica, severa verso gli opportunismi e la disonestà d’ogni condizione e gravezza. Ai giovani la Democrazia Cristiana, che vuole essere la nuova democrazia additata dal Pastore dei popoli, apre le sue compagini già provate dalla lotta contro l’oppressore ed accese dai valori perenni della libertà e della giustizia sociale, per gettare le basi della nuova Italia che sarà come noi vogliamo, secondo una sola ambizione: quella che, dal tormento di tutta questa giovinezza agitata dal vento gagliardo della battaglia, scaturisca lo spirito chiarificatore della pace».
Riconosciuto partigiano nella 6a brg Giacomo dall’1 settembre 1944 alla Liberazione. Testimonianza in RB1. Ha pubblicato: (a cura di), Società civile e insorgenza partigiana, Bologna, 1979. [A]
https://www.storiaememoriadibologna.it/ardigo-achille-499127-persona
Opere
- A. Ardigò, Crisi economica e welfare state: tre interpretazioni e una speranza, in “La ricerca sociale”, n.13, 1976.
- A. Ardigò, Toniolo: il primato della riforma sociale, Bologna, Cappelli, 1978.
- A. Ardigò, Crisi di governabilità e mondi vitali, Bologna, Cappelli, 1980.
- A. Ardigò, L. Mazzoli, Intelligenza artificiale: Conoscenza e società, Milano, FrancoAngeli, 1986.
- A. Ardigò, Per una sociologia oltre il post-moderno, Bari, Laterza, 1988.
- A. Ardigò, L. Mazzoli, L’Ipercomplessità tra socio-sistemica e cibernetiche, Milano, FrancoAngeli, 1990.
- A. Ardigò, L. Mazzoli, Le nuove tecnologie per la promozione umana: Usi dell’informatica fra macro e micro comunicazioni, Milano, FrancoAngeli, 1993.
- A. Ardigò, Società e salute – lineamenti di sociologia sanitaria, Milano, FrancoAngeli, 1997.
- A. Ardigò, C. Cipolla, Percorsi di povertà in Emilia-Romagna, Franco Angeli, 1999, ISBN 88-464-1368-7, 384 pag.
- A. Ardigò, Volontari e globalizzazione, Dehoniane, 2002, 142 pag.
B.C.
Gennaio comincerà
con un evento attesissimo
Johnny Hart
Edizione integrale cronologica
Vol. 2 – 1960-1961
a cura di Armando Corridore e Fabio Gadducci
Senza dubbio, il successo del 2018 è stato, per un pubblico trasversale, amanti del fumetto d’autore e appassionati di fantascienza che lo avevano molto amato su Urania, ma soprattutto un pubblico raffinato e adulto, capace di apprezzare l’umorismo sottile e la creatività di uno dei grandi artisti americani, Johnny Hart, il primo volume di un’impresa ambiziosa, difficile e unica al mondo: la pubblicazione cronologica integrale delle strips e delle tavole quotidiane e settimanali dedicate a B. C., il simpatico cavernicolo, e alla sua irresistibile banda di amici e mitici animali attraverso le cui preistoriche avventure l’autore mette in ridicolo senza alcuna remora vizi e difetti della società del nostro tempo.
Il secondo volume è stato quello più difficile da realizzare, da parte dei curatori dell’edizione italiana – e unica completa mondiale – che hanno dovuto cercare attraverso tre continenti le tavole che gli eredi dell’autore, ai suoi tempi prodigo di doni agli amici ed estimatori, non possedevano. In più, è occorsa la solita opera di restauro e ripulitura, per rendere l’edizione la più bella e preziosa del mondo.
Gli anni 1960 e 1961 sono quelli nei quali, affinato il tratto, arricchiti i testi, l’autore ha conquistato celebrità mondiale, rivaleggiando in tutti i paesi con la popolarità di Schultz e dei suoi Peanuts. Questo secondo volume è quindi il più ricco e stimolante, perfetto per la qualità delle selezioni e la rigorosa ricostruzione cronologica, ma anche il più divertente e irresistibile.
Il ritardo con il quale è stata completata la lavorazione e il periodo delle feste spostano la spedizione alla prima metà di gennaio. Ce ne scusiamo ma siamo certi che la qualità del volume ci farà perdonare.
a cura di Armando Corridore e Fabio Gadducci
Un volume di 320 pagine – Cartonato
Grande formato
Prezzo Eur 24,50
E dopo sei mesi di attesa
uscirà contemporaneamente
la ristampa del primo volume
La prima edizione del primo volume delle avventure di B. C. uscì esattamente un anno fa, per esaurirsi nel giro di tre mesi, e restare indisponibile, malgrado le pressanti richieste, per oltre sette mesi. L’occasione dell’uscita alla fine di ottobre del secondo volume ci permette di lanciare anche la seconda edizione del primo, per soddisfare le richieste sempre più decise di coloro che non sono arrivati in tempo per possedere un volume entrato nella storia del fumetto in Italia e applaudito da pubblico e critica.
L’occasione per iniziare dal primo volume la collezione di una serie che rimarrà nella storia del fumetto, un libro che piace a tutti e non può deludere.
Vol. 1 – 1958-1959
a cura di Armando Corridore e Fabio Gadducci
Un volume di 272 pagine – Cartonato
Grande formato
Prezzo Eur 19,50
Il quartiere Giardino
Il quartiere Giardino di Ferrara. Guida turistica
Nell’ambito del progetto “Il giardino del mondo. Viaggio in un quartiere multietnico di Ferrara”
Il quartiere Giardino di Ferrara copre l’area a sud-ovest entro le mura cittadine. La zona ha subìto nei secoli trasformazioni pesanti, più di ogni altra parte della città: dopo la demolizione della Fortezza pontificia, l’impianto urbanistico del quartiere venne pensato a inizio ‘900 con l’Addizione Contini.
La guida intende illustrare il quartiere, la sua storia e i monumenti, con approfondimenti dedicati alle risorse artistiche e naturali della zona.
Le schede dei documenti sono corredate da abstract in lingua inglese, francese, spagnolo, tedesco e cinese.
Il volume contiene una sezione di Informazioni utili, come da tradizione di ogni guida turistica.
La guida rappresenta uno dei prodotti finali del progetto Il Giardino del mondo. Viaggio in un quartiere multietnico di Ferrara, vincitore del Concorso Io amo i beni culturali, VIII edizione (2018), bandito dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna.
Il progetto è stato realizzato con il coordinamento di Archivio Storico Comunale di Ferrara e C.P.I.A. – Centro per l’Istruzione degli Adulti di Ferrara, nel ruolo rispettivamente di partner culturale e partner scolastico capofila.
Saluti di
Angelo Andreotti, dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara
Fabio Muzi, dirigente scolastico Centro per l’istruzione degli adulti di Ferrara
Ne parlano
Michele Nani, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Studi sul Mediterraneo (ISMed-CNR), Napoli
Marco Poltronieri, guida turistica e presidente Associazione Guide Estensi di Ferrara
Saranno presenti autori e collaboratori del volume.
Sono previsti interventi degli studenti del Liceo delle Scienze umane Carducci e del Liceo classico Ariosto, che hanno collaborato alla redazione della guida.
Ideazione, progetto, raccolta, stesura dei testi e redazione a cura di Lorenza Cenacchi (Liceo delle Scienze umane Carducci di Ferrara), Corinna Mezzetti (Archivio Storico Comunale di Ferrara) e Beatrice Morsiani (Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara)
Hanno collaborato alla redazione dei testi: Rita Fabbri (Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara); Stefania Gasperini e Giovanni Morelli (AR.ES.sas); Chiara Guerzi (storica dell’arte); Emiliano Rinaldi (fotografo); Beatrice Sgaravatto (Collettivo Minime differenze); Enrico Trevisani (Centro di Documentazione Storica-Centro Etnografico Ferrarese del Comune di Ferrara); gli studenti delle classi III C e III D del Liceo delle Scienze umane Carducci di Ferrara; gli studenti Anna Maria Benetti, Gaia Gavazzoni, Nicola Quarneti del Liceo classico Ariosto di Ferrara (Alternanza scuola-lavoro a.s. 2018/2019).
Fotografie di Stefania Ricci Frabattista (Archivio Storico Comunale di Ferrara).
Traduzioni in lingua a cura di insegnanti e studenti del Liceo delle Scienze umane Carducci di Ferrara e di insegnanti del Language cafè presso la Biblioteca Popolare Giardino.
Mappe realizzate da Massimiliano Stevanin, noemastudio, graphic design & cartography.
Con la collaborazione di: Servizio Manifestazioni culturali del Comune di Ferrara, Ufficio verde pubblico e arredo urbano del Comune di Ferrara, Camera di Commercio Industria e Artigianato di Ferrara.
Con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna.

Autori a corte “Speciale Natale”
Presentazione del libro di Roberto Pazzi “Verso Sant’Elena”
Bompiani Editore,2019
Ne parla con l’autore Francesca Capossele
Candidato al Premio Strega 2019
«Sogna la vita che ti manca, Napoleone. Abbiamo poche ore prima dell’alba, ma quella vita non si misura con gli orologi. Una notte vale un secolo… Ti darò altro tempo, la preziosa materia che ti manca.»
È ormai calata la sera quando Napoleone apprende che giungerà in vista di Sant’Elena all’alba. L’imperatore si ritira presto sulla Northumberland, quel sabato 14 ottobre 1815. Da più di due mesi è in navigazione sulla fregata inglese. Che cosa mediti alla fine del viaggio e forse dell’avventura della sua vita, nessuno potrebbe saperlo, mentre cigola la porta della cabina, non per un colpo di vento. Chi è mai la bella clandestina entrata? È davvero l’Eugénie, l’eroina del suo romanzo giovanile rimasto nel cassetto? Dopo la donna, nel dormiveglia compaiono la madre e alcune inquietanti presenze protagoniste degli eventi della sua vita dalla Rivoluzione alla battaglia di Waterloo. In Europa intanto si diffondono reazioni contrastanti. A San Pietroburgo lo zar Alessandro comincia a prevederne imbarazzanti rivelazioni. Pio VII accoglie a Roma i congiunti rifiutati dalle dinastie che avevano sollecitato l’ onore d’imparentarsi coll’imperatore. A Vienna la moglie Maria Luisa, in procinto di recarsi a governare Parma, si concede al generale Neipperg. Il governatore designato di Sant’Elena a Londra riceve segrete istruzioni. Sulla Northumberland a poche ore dalla meta tutti dormono. La sola Eugénie veglia, custode del sonno di Napoleone: «dormi, sogna, riposa, ma sogna con la stessa potenza con cui hai combattuto, e non arriveremo mai a Sant’Elena.» E scrive sul diario di bordo il diverso corso che Napoleone immagina ancora d’imprimere alla Storia, mentre la nave sembra sparire in un folto banco di nebbia. L’epica visionarietà ispiratrice dell’autore di Cercando l’Imperatore, riconosciutagli dal «Times Literary Suppliment» e «The New York Times», umanizza un altro imperatore, quel Napoleone che già la poesia di Manzoni aveva trasfigurato. Il viaggio infinito sulla nave del grande prigioniero, con le sue fughe in avanti e indietro, si eleva così a simbolo di quella sognata reinvenzione dell’esistenza, tentata di visitare altre vite possibili, che in vista della fine si annida forse in ogni anima umana.

La poesia del Natale
Reading di poesia a cura del Gruppo Scrittori Ferraresi con la partecipazione della Società Dante Alighieri
Coordinano Federica Graziadei, Nicoletta Zucchini e Gina Nalini Montanari
Con questo incontro il Gruppo Scrittori Ferraresi e il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara desiderano rendere omaggio al Natale. In ogni epoca e luogo sono stati moltissimi gli autori che hanno composto versi ispirati al Natale. Lo ha fatto Guido Gozzano componendo “Notte Santa” o Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo con “Natale”. Oppure Gianni Rodari, con le poesie in versi o ancora Umberto Saba con “A Gesù Bambino”. L’inverno e in particolar modo il periodo natalizio, è la stagione dell’immaginazione, della riflessione e delle storie raccontate vicino al focolare. Questo incontro cercherà di raccontare il Natale attraverso i contributi dei soci e, trattandosi di poesia o prose liriche, di cantarlo e festeggiarlo.
A conclusione dell’evento, i saluti e lo scambio degli auguri saranno anticipati… da una sorpresa!
Per il ciclo “I mercoledì dell’Ippogrifo”, a cura del Gruppo Scrittori Ferraresi e gentile partecipazione della Società Dante Alighieri di Ferrara.

Caro Gesù Bambino. La psicologia del dono e la atmosfera natalizia
A cura di Stefano Caracciolo (UNIFE)
La prima conferenza di “Anatomie della mente” cade, com’è ormai tradizione, alla vigilia di Natale, la festa per eccellenza che impegna i nostri pensieri per quasi due mesi l’anno! Il clima natalizio risveglia i buoni sentimenti e favorisce un clima nel quale predominano le emozioni positive: allegria, gioia, felicità, buonumore e desiderio di regali, da fare e da ricevere.
Anatomie della mente, il più longevo ciclo di incontri della Biblioteca Ariostea, anche quest’anno si propone di esplorare paesaggi straordinari come la storia, la follia, la musica, la malattia, l’anima, il cinema, la poesia, la morte e la vita attraverso la lente della Psicologia, moderno strumento di lettura di una società sempre più indecifrabile. Sei nuove tappe di un percorso di viaggio colmo di psicologia e di altre storie.
Per il ciclo Anatomie della mente – Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XIII, in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara
Scarica il programma completo Anatomie della mente Anno XIII

Concerto di Natale del trio strumentale “Enchiridion Consort”
La musica rinascimentale della Corte Estense
Il Natale del Popolo e del Duca
“Enchiridion Consort” è lieto di offrire agli utenti del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara uno speciale concerto natalizio di musica rinascimentale e tardo- rinascimentale eseguito con strumenti originali.
Il prestigioso ensemble è composto da Stefano Squarzina (Flauti), Roberto Felloni (Liuto e Arciliuto) e Roberto Cattani (Viola da Gamba).
La formazione presenta composizioni di musica antica del repertorio di corte, nello specifico quello di Ferrara. Partendo dal periodo di Nicolò III e Leonello, fino ad abbracciare gli anni del ducato, il trio propone un canone musicale che abbraccia 150 anni di storia ferrarese. Il repertorio strumentale (danze e balli) e il repertorio madrigalistico e frottolistico (adattato per ensemble strumentale) saranno inframezzati da composizioni musicali natalizie.
Il repertorio di corte vanta musiche dei seguenti compositori: Guillaume Dufay (1397-1474), Josquin Desprez (1450-1521), Joan Ambrosio Dalza (XV sec – 1508), Vincenzo Capirola (1474-1548), Cipriano de Rore (1516-1565), Giorgio Luppato (XV sec- ?), Guglielmo Ebreo Da Pesaro (1425-1480), Domenico da Piacenza (1390-1470), Diego Ortiz (1510-1576), Julio Abondante (1546-1587). Il repertorio natalizio vanta musiche dei seguenti compositori: Michael Praetorius (1571-1621), Claude Goudimel (1510-1572), Johan Walther (1496-1570), Eustache Du Caurroy (1549-1609).
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara
Scarica la locandina Concerto del 20 dicembre 2019 in Biblioteca Ariostea
Qi Gong e Taijiquan: meditazione in movimento e consapevolezza nel fare
lunedì 9 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione di Amedeo Vancini
Introduce Marcello Girone Daloli
La consapevolezza nel fare attraverso il Taijiquan e Qi Gong e la meditazione saranno i temi presentato dagli insegnati ferraresi del Progetto “Qigong e Taijiquan per Ferrara” guidati da Amedeo Vancini. Il progetto è nato per lo sviluppo della pratica del Taijiquan e Qigong, mettendo in evidenza i benefici che derivano, dal punto di vista di benessere e salute.
In questa ottica il libro presentato “Gli Elementi e le Emozioni nel Qi Gong” , tratta del rapporto tra gli elementi e le emozioni dal punto di vista del Qi Gong, antica arte e scienza della salute e di trattamento dell’energia. Milioni di persone nel mondo oggi hanno l’opportunità di sperimentare l’efficacia del Qi Gong nel curare e prevenire malattie, aumentare la vitalità attraverso il raggiungimento di un equilibrio mentale ed emozionale e coltivare il proprio risveglio spirituale.
Amedeo Marcello Vancini, diplomato ISEF, ricercatore e cultore nel campo delle arti marziali pratica, insegna Qigong e Taijiquan a Ferrara e Provincia, attraverso una ricerca sul rapporto corpo-mente, iniziato negli anni ’70. Sviluppa un percorso di esperienze nelle Arti Marziali e nella meditazione (Zen, Chan, Vipassana) che approda alla pratica del Qi Gong e del Taijiquan. Percorso che continua tutt’ora facendo tesoro dell’esperienza della meditazione, sperimentando e proponendo una pratica improntata alla consapevolezza nel fare.
martedì 10 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del libro di Saverio Grandi, vincitore della 66ª edizione del Festival di Sanremo
Una storia tra parole e musica
Dialoga con l’autore Eleonora Rossi
In questo libro Saverio Grandi ripercorre la sua storia, la sua carriera e il rapporto con tutti i musicisti con cui ha collaborato. Dalle prime canzoni alla vittoria a Sanremo, dai progetti solisti alle litigate tra membri di una band, dai brani nati in mezz’ora a quelli che stanno in sospeso per anni… Uno sguardo lucido e appassionato dall’interno del complicato mondo della discografia italiana, dove bisogna avere passione e talento, ma anche fortuna e prontezza di riflessi. Per scrivere canzoni che accompagneranno la nostra vita facendoci sognare.
Saverio Grandi è un “songwriter” emiliano che negli ultimi trent’anni ha messo la sua firma su molta musica italiana di qualità. Oltre trecento canzoni, più di centodieci singoli, qualche milione di copie vendute. Questi i numeri (per difetto) della sua produzione, realizzata insieme a mostri sacri del calibro di Vasco Rossi, gli Stadio, Eros Ramazzotti, Raf, Nek, Luca Carboni, e per artisti come Laura Pausini, Gianni Morandi, Alessandra Amoroso, Emma, Marco Mengoni, Noemi.
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara
mercoledì 11 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Proposte di lettura per le festività della Compagnia del libro
A darvi i consigli per impreziosire la vostra lista regali alcuni aiutanti di Babbo Natale d’eccezione: Eleonora Pescarolo, Silvia Lambertini, Alberto Amorelli, Elisa Orlandini e alcune sorprese natalizie!
Se c’è un tema che negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti è quello della pluralità dei modelli familiari. La famiglia, uno degli elementi costitutivi di uno Stato, nel corso della storia ha assunto significati diversi. La famiglia alla quale siamo abituati a pensare è solo una delle tante forme di famiglie che si sono succedute nel tempo. Da sempre si dice che esiste una famiglia che ti viene data in sorte dal destino e una famiglia che ti crei, l’idea di famiglia è un elemento portante di un’immensa fetta di letteratura, basti pensare per esempio alla Famiglia Karnowski di Singer, la Famiglia Winshaw di Coe, l’esilarante famiglia Rabbitte di Doyle, i Buendia di Marquez, la famiglia di Glass di Salinger, i seminali Bandini e Molise di Fante e molti altri.
In occasione del Natale, la Compagnia del Libro cambia il tiro rispetto ai soliti consigli per gli acquisti natalizi, virando sul tema della famiglia e i libri che trattano di famiglie, convenzionali e non. Quindi sotto il nostro albero troverete tanti consigli sia di testi in esame e sia di testi in pillole con cui impacchettare i vostri regali.
A cura della Compagnia del libro di Ferrara
giovedì 12 e venerdì 13 dicembre 2019

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Convegno nazionale della Società Italiana di Antropologia Applicata
Coordinano Luca Rimoldi, Giuseppe Scandurra e Sabrina Tosi Cambini
Cosa hanno da dire gli antropologi sulla città e in che modo lo dicono? Quali sono le strade applicative, tracciate o tracciabili, che si rivelano più utili per indagare le conformazioni dell’urbanesimo contemporaneo? E soprattutto in che modo la disciplina può intervenire sulle dinamiche di esclusione e riproduzione della sofferenza sociale che conformano gli attuali assetti urbani? La pratica etnografica può aiutare a rinnovare in modo più inclusivo e democratico le strategie di addomesticamento sociale e di governance della città? Giunto alla sua settima edizione, quest’anno il Convegno nazionale della Società Italiana di Antropologia Applicata (http://www.antropologiaapplicata.com/vii-convegno-siaa-2019/) vuole essere un’occasione di confronto sul tema della città. Ospitate a Ferrara, le tre giornate convegnistiche daranno vita a dibattiti, sessioni scientifiche, tavole rotonde e laboratori dedicati alle dimensioni applicative di un’antropologia capace di confrontarsi con il nesso fondativo tra città e democrazia. Di seguito gli incontri previsti in Biblioteca Ariostea e a Casa Niccolini:
Giovedì 12 dicembre
– Sala Agnelli
– 13.00-15.00: “Presidio pubblico o spartitraffico sociale? La scuola come strumento di governance della città eterogenea”, coordinato da Roberta Altin e Roberta Bonetti.
– 15.00-19.00: “Città culturali. Prospettive etnografiche tra archeologia e arte contemporanea”, coordinato da Fulvio Cozza e Benedetto Vertucci, con Alessandro Simonicca.
– Teatro Anatomico
-13.00-15.00: Tavola rotonda dal titolo “Invecchiare nella città. Una sfida contemporanea”, coordinato da Francesco Diodati, Marco Gardini e Marta Scaglioni
– Casa Niccolini
– 15.00-19.00: Workshop di Laura Pomari, intitolato “Una città a misura di bambino.. Una città per tutti”. Dal vissuto individuale alla rappresentazione collettiva per re-immaginare uno spazio urbano diversamente vivibile.
Venerdì 13 dicembre
– Sala Agnelli
– 13.30-15.30: “Rifugiati e richiedenti tra spazi urbani e non urbani: processi, dinamiche e modalità di accoglienza in Italia e nel mondo [seconda parte]”, coordinato da Francesca Declich e Silvia Pitzalis
– 15.30-19.30: “Generare nuovi legami attraverso politiche abitative inclusive”, coordinato da Francesca Bianchi e Alessandro Lutri.
– Teatro Anatomico
– 13.30-15.30: Tavola rotonda dal titolo “C’è spazio per gli Urban Studies nel nostro Paese?” Presentazione della collana “Territori” (Ed.it), coordinato da Giuseppe Scandurra e Giacomo Pozzi, con la partecipazione del Comitato Scientifico della collana.
A cura della Società Italiana di Antropologia Applicata
Poetando
lunedì 2 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del libro di Fiammetta Sabba (Unibo)
Fabrizio Serra Editore, 2018
Ne parlano con l’autrice Corinna Mezzetti e Paola Zanardi
Elemento essenziale del percorso formativo fino a tutto il XVIII secolo, il Grand Tour ha coinvolto fin dalla fine del Cinquecento una serie ininterrotta di eruditi, letterati, filosofi che hanno fatto dell’Italia una delle mete privilegiate dei loro viaggi, e ci hanno lasciato resoconti diaristici, lettere, relazioni, guide. Da tale enorme produzione Fiammetta Sabba ha isolato una gran quantità di materiali importanti per la storia delle biblioteche, proponendo un’analisi delle fonti , e ripercorrendo gli itinerari che hanno condotto letterati ed eruditi a visitare le principali biblioteche italiane.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea
martedì 3 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Conferenza di John de Pillis (University of California Riverside)
Partendo da un’interpretazione appropriata di un diagramma ingannevolmente semplice (il diagramma a linee orientate) è possibile equipara le proprietà di questa semplice immagine a proprietà fisiche che, con l’aiuto di matrici 2 per 2, ci porteranno ad un pieno sviluppo della teoria della relatività speciale.
John de Pillis è professore emerito di Matematica alla University of California Riverside e disegnatore di fumetti. Nella sua lunga esperienza di divulgatore ha sempre combinato aspetti scientifici e artistici, mescolando anche tecniche di disegno classico con carta e matita alle nuove tecnologie.
A cura dell’Accademia delle Scienze di Ferrara
mercoledì 4 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
A cura dell’Associazione culturale Olimpia Morata
Intervengono Bruno Montanari, Anna Mazzoli, Micaela Zambardi, Gabriella Veroni.
Introduce e presenta Francesca Mariotti
Accompagnamento musicale al violoncello di Simone Montanari
Prosegue il Progetto “POETANDO”, appuntamento con la Poesia, dell’Associazione culturale Olimpia Morata. Saranno con noi i poeti che durante quest’anno che hanno allietato i Saloni delle illustri Dame rinascimentali come Lucrezia Borgia, di cui ricorre il 500mo dalla scomparsa, per cui leggeremo due bellissime liriche del “suo” Pietro Bembo, amico e amante, da lei tenuto in grande stima e Poeta della Lingua Italiana.
Sarà una dolcissima occasione per assaporare l’arte che “… rivela l’invisibile dentro il visibile, il visibile dentro l’invisibile” (Robert Sabatier, Poeta e critico francese, Parigi 1923 – Boulogne 2012).
A cura dell’Associazione culturale Olimpia Morata di Ferrara
giovedì 5 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del libro di Angelo Di Liberto
Centauria, 2018
Ne parla con l’autore Francesca Capossele
L’esistenza tranquilla di una coppia felice e innamorata si trasforma improvvisamente in un giallo misterioso, nel quale gli indizi si moltiplicano e il passato viene riletto infinite volte nel tentativo di comprendere e di spiegare gli eventi. Con un linguaggio elegante e ricercato Di Liberto conduce il lettore attraverso i meandri della passione e del dolore.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea
venerdì 6 dicembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del libro di Carla Baroni
Dialoga con l’Autrice Tito Manlio Cerioli
Letture di Patrizia Fiorini e Sandro Mingozzi
Il titolo di questa breve raccolta è esplicativo: si parla di quella zona del Po – Il Delta – in cui il carro del Sole, guidato da Fetonte, precipitò nelle acque del fiume. La Baroni ha descritto scorci, riportato leggende, inventato personaggi di questo luogo, a lei assai caro, perché vivendo a Ferrara il Po è quasi simbionte con la città stessa. La storia di Ferrara si intreccia con quella del fiume che un tempo la attraversava e ancor oggi nomi di strade e località ne testimoniano il passaggio. Un modo un po’ diverso per ritrovare le proprie radici.
Carla Baroni, nata a Cologna Veneta in provincia di Verona, si è laureata all’università di Ferrara in Scienze matematiche e in Giurisprudenza. Ha insegnato matematica in diverse scuole secondarie. Ha iniziato a scrivere poesie a tredici anni, ma solo da qualche anno partecipa attivamente ai concorsi letterari ricevendo molteplici riconoscimenti tra i quali il “Premio Niccolini” che consacra i letterati ferraresi. Fa parte anche dell’Italian Poetry Association che riunisce i poeti più significativi dal Novecento ad oggi. Ha pubblicato oltre una ventina di libri prevalentemente poemetti e inoltre una traduzione insieme alla madre Rina Buroni delle Bucoliche di Virgilio in endecasillabi.