scuola

Il dirigente scolastico

Il dirigente scolastico è la chiave di volta della scuola dell’autonomia: l’elemento portante del lavoroe delle attività di un istituto scolastico e insieme il punto di equilibrio dei diversi fattori e forze cheagiscono al suo interno.Dalla riforma Berlinguer del 1999 – da quando, cioè, la scuola italiana ha abbandonato almeno sullacarta il modello centralistico, imperniato sul ministero di Viale Trastevere, per passareall’autonomia dei singoli istituti scolastici garantita nel titolo V della Costituzione – al dirigentespettano compiti cruciali per il funzionamento della scuola: la programmazione dell’offertadidattica, la gestione delle risorse umane e finanziarie, l’amministrazione dei conti e il bilancio.Come spesso succede in Italia, in questi quindici anni la pratica dell’autonomia non ha pienamentecorrisposto alle intenzioni del legislatore: ad esempio, la possibilità di un 20% di flessibilitàdell’offerta formativa a disposizione dell’istituto è stata raramente utilizzata a fini innovativi; irapporti fra dirigente scolastico e collegio dei docenti non sono sempre fluidi; la carenza di risorsefinanziarie ha limitato la possibilità di formazione e innovazione didattica. Soprattutto, l’autonomiascolastica in Italia è stata fino a oggi monca, perché non è mai stata autonomia di scelta delle risorseumane, arrestandosi sulla soglia della possibilità di selezionare i docenti più adatti alle esigenze dellascuola. Il dirigente scolastico rimane comunque il perno su cui ruota il meccanismo difunzionamento della scuola: nella recente riforma della Buona Scuola (legge 107/2015), gli sono statiattribuiti alcuni timidi poteri di scelta (si badi, poteri di scelta dei docenti a cui proporre di lavorarenella propria scuola, non di assunzione) e d’ora in avanti il suo operato sarà sottoposto al giudizioespresso da un sistema di valutazione. Quest’ultimo dovrebbe vedere la luce prossimamente, ma peril momento non è stato ancora definito nei suoi contorni e nei contenuti.In generale, sul nuovo ruolo del dirigente (il “preside-manager”) si sono scritti fiumi di inchiostro esi sono accesi feroci dibattiti, di certo sproporzionati ai contenuti effettivi della legge 107: da un lato,si teme che le capacità gestionali ed educative dei dirigenti italiani siano inadeguate a sostenere inuovi compiti, come pure si paventano autoritarismi ed eccessi di arbitrio da parte loro; dall’altro, siritiene che un ruolo rafforzato del dirigente, sull’esempio anglosassone, sia necessario per spingeretutti i docenti – o almeno la maggior parte di essi – a remare nella stessa direzione per una scuolapiù moderna ed efficace, smuovendone nel caso le inerzie corporative.

Fondazione Giovanni Agnelli
Massimo Cerulo
Gli equilibristi
La vita quotidiana del dirigente scolastico: uno studio etnografico
in
Argomenti vari, mostra, mostre

Ricominciamo

RICOMINCIAMO DAL FUTURO
Le opere di Michelangelo Miani verranno esposte dal 24 al 30 settembre 2012, nei
locali al pianterreno.
Mostra di fotografia “Ambiente (e) Futuro: Scatti liberi”
Narrativa di Fantascienza: il futuro, l’ambiente, il viaggio nel tempo.
PROGRAMMA
SABATO 22 SETTEMBRE
POMERIGGIO
16-19 Seminario PRIMIT , relatore Sandro Pascucci
16.00 : 16.30 = breve storia della moneta (nascita della moneta, medioevo, banche
centrali)
16.30 : 17.00 = situazione monetaria attuale (banche centrali e politici collusi)
pausa 10 minuti
17.10 : 18.00 = come recuperare la sovranità monetaria (proposte tecniche)
18.00 : 18:50 = pericoli sociali di non intervento (dibattito)
19.00 = fine lavori
SERA
20.30 Retrofuturo: Uomini e lavoro alla Olivetti, una occasione mancata
DOMENICA 23 SETTEMBRE
MATTINA
10.30 “Arcipelago SCEC: per una economia a misura d’Uomo” Presenta Lisa
Bortolotti, responsabile regionale dell’associazione
POMERIGGIO
16 “GDR (Giocare, Divertirsi, Riflettere)”
Filmato “Si Gioca: La Crisi” (2012) Reloaded (coordinatore Gian Luca Balestra;
interverranno Francesco Giombini, Gianluca Maragno, Antonella Chinaglia)
Argomento: si parlerà del gioco e dei giochi disponibili (prevalentemente a sfondo
economico)
(a cura dell’associazione “Spigoli & Culture” di Ferrara e della ludoteca di Bondeno)
SERA
20.30 Serata ludoteca con giochi di economia (Acquire, Le Havre, Coloni di Catari,
Power Grid ecc.)
SABATO 29 SETTEMBRE
15.30 Apertura lavori, presentazione delle Associazioni Culturali “L°araba Fenice di
Bondeno” e “La Fenice” di Bergamo, lettura della lettera di sostegno del Collegio
Vescovile S. Alessandro di Bergamo.
15.45 LA FENICE: TRA MITO E STORIA (prof. Gian Paolo G. Scharf, Uninsubria,
Varese)
17.00 MEMORIE NON VOLATILI PER APPLICAZIONI SPAZIO – PROGETTI (Ing.
Cristiano Calligaro, RedCatDevices, Responsabile del progetto SkyFlash,
18.15 GUNDAM: ERA UN FUTURO POSSIBILE (dott. Luigi Mastromatteo, Liceo
Torricelli, Roma)
20.30 La ludoteca “I signori della nebbia” presenta VegeTables, un gioco di Daniele
Ferri. Sarà presente l’autore
DOMENICA 30 SETTEMBRE
MATTINA
10.00 Apertura dei lavori
10.15 Visita guidata agli ambienti della mostra
11.00 SCRIVERE DI FANTASCIENZA (Paolo Aresi, scrittore e giornalista, Eco di
Bergamo)
12.00 DOCTOR WHO: L’EMBLEMA DELLA SCI FI INGLESE, dal 1963 ai giorni nostri
(prof. Alessandro Gaj, European School of Economics, Università di Madrid)
POMERIGGIO
15.00 RINNOVARE L’ENERGIA DELL’ACQUA PER UN FUTURO MIGLIORE (prof.
Alberto Tripoli, Libera Università Nichols Flames, Bergamo)
16.15 STAPPA LA CREATIVITA’: INNOVARE “PRATICAMENTE” IN TEMPI DI CRISI
PER UN FUTURO MIGLIORE (Alessandra Mattioni, Life Coach – Lecce)
17.30 Controfuturi, ovvero come i Cigni neri governano le nostre vite.
(D.ssa Raffaella Trigona, Università di Bergamo)
SERA
20.30 Stefano Balestra presenta il suo film “Run Time”

geopolitica

Eurasia rivista n.60

Il progetto di trasformare la Repubblica Popolare Cinese in una colonia economica americana, inaugurato ufficialmente[2] mezzo secolo fa, nell’aprile 1971, con la famosa partita di ping-pong, è rovinosamente fallito: gl’investimenti riversati sulla Cina sono stati da questa saggiamente utilizzati per acquisire un grado di potenza che le ha consentito di assumere un ruolo di protagonista mondiale. Determinati a salvaguardare la loro egemonia globale, gli Stati Uniti sono passati da una politica di “contenimento” alla creazione di un “arco di crisi” finalizzato a neutralizzare il loro avversario geopolitico. Le dichiarazioni rilasciate in maggio da Trump sul “virus cinese” (“the Chinese virus”) e sulla “peste cinese” (“the plague from China”) hanno preannunciato un ulteriore passo di Washington, che, ripescando dal lessico della vecchia guerra fredda la stantia definizione di “mondo libero” – ha lanciato un accorato appello per costituire un’alleanza internazionale anticinese. “Speriamo – ha detto infatti Mike Pompeo ai giornalisti inglesi nello scorso luglio – di poter costruire una coalizione che comprenda la minaccia e agisca collettivamente per convincere il Partito Comunista Cinese che non è nel suo interesse impegnarsi in questo tipo di comportamento (…) Vogliamo che ogni nazione capisca la libertà e la democrazia […] per comprendere la minaccia del Partito Comunista Cinese. Il mondo libero deve trionfare su questa nuova tirannia”[3].

GUERRA SENZA LIMITI

scuola

Progetto Brocca

Il progetto Brocca è una sperimentazione esaurita alla cui prima classe è stato possibile iscriversi sino all’anno scolastico 2009-2010; A partire dall’anno scolastico 2010-2011 è infatti iniziata l’applicazione dei nuovi quadri orario. Gli ultimi studenti iscritti al progetto Brocca si sono diplomati nell’anno scolastico 2013-2014.

Ormai lo trovate solo su Wikipedia, ma varrebbe la pena riprenderlo se qualcuno volesse mettere mano alle disastrose condizioni della scuola italiana!

https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_Brocca#Liceo_socio-psico-pedagogico_Brocca

libri, Primo piano

Glebalizzazione

Fonte: Diego Fusaro

Verrà il giorno in cui si dovrà pur fare chiarezza sulla globalizzazione atlantista a stelle e strisce. Essa è l’americanizzazione coatta del pianeta o, se preferite, il transito del mondo intero al modello unico, fondato su a) liberismo e su b) potenza unica del Leviatano a stelle e strisce. Un solo esempio. Paul Bremer, a capo dell’Autorità provvisoria in Iraq nel 2003, emise il decreto che riorganizzava l’economia iraquena. Si passava alla proprietà privata integrale, con privatizzazioni del pubblico e apertura dei mercati. L’Iraq era liberato, diceva la propaganda. No, era semplicemente stato annesso al nuovo ordine liberista e atlantista globale. Modalità Cile di Pinochet, per intenderci: che subito, dopo l’uccisione infame di Allende, si rivolse a economisti di stretta fede liberista per ridefinire l’economia cilena, facendo del Cile una colonia USA. Il fulcro delle pratiche neoliberiste resta il seguente: se il benessere degli istituti finanziari e quello del popolo sono in competizione, si sceglie puntualmente il benessere dei primi. Come ho cercato più estesamente di chiarire nel mio libro “Glebalizzazione” (2019), col liberismo, lo Stato non scompare. Semplicemente diventa Stato liberista. Che governa per il mercato e in suo nome. Deve dunque essere uno Stato attivo, per favorire, creare e garantire un buon contesto per gli affari, assicurando operativamente anzitutto che il loro interesse venga prima degli altri. La costruzione di condizioni propizie per il prosperare del commercio e delle istituzioni finanziarie è allora – ha ragione David Harvey – il quid proprium del neoliberismo. Altro punto nodale: per creare un buon clima per gli affari, lo Stato liberista deve impoverire i cittadini, consentendo il lavoro precario e l’esproprio dei beni comuni. Ne abbiamo un fulgido esempio nella UE: si impoveriscono i popoli, con tagli alla spesa pubblica e politiche di austerità depressiva. Poscia li si indebitano, con prestiti usurai e calibrati ad hoc per essere inestinguibili e per incatenate per sempre chi se ne avvale (modalità Grecia, modalità Mes). Non mi stancherò di ribadirlo ad nauseam: occorre liberarsi dal liberismo.

Editore: Rizzoli
Anno edizione:2019
In commercio dal:17 settembre 2019
Pagine:320 p., Rilegato
  • EAN: 9788817141369
EPUB con DRM

9,99 €
Rilegato

17,10 €

nella classifica Bestseller di IBS Libri Società, politica e comunicazione – Argomenti d’interesse generale – Problemi e processi sociali – Globalizzazione

conferenza

Sala Biblioteca Ariostea

MISURE DI SICUREZZA
In questa fase post-covid, ovviamente, sarà indispensabile osservare tutte le disposizioni di sicurezza previste per le manifestazioni pubbliche.
Per accedere alle sale conferenze (la cui capienza è stata più che dimezzata – nella Sala Agnelli dell’Ariostea, ad esempio, sono disponibili solo 36 posti) sarà indispensabile attenersi ad un preciso protocollo di sicurezza che garantisca gli utenti da possibili contagi.
Pertanto, sarà necessario:

  • entrare con la mascherina e togliersela solo dopo essersi seduti;
  • sanificare le mani all’ingresso della sala,
  • utilizzare solo le sedie indicate da un apposito cartello;
  • rimettere la mascherina durante l’uscita.

Biblioteca Ariostea

Telefono Tel. 0532 418200 – Indirizzo Via delle Scienze, 17 – 44121 Ferrara – Email info.ariostea@comune.fe.it
Incontro con l’autore Lunedì 14 settembre 2020 ore 17

Mistica, psicologia, teologia

Presentazione del libro di Marco Vannini

Le lettere, 2019
Introduce Marcello Girone Daloli
Il libro sostiene in primo luogo che la mistica sia la vera conoscenza di se stessi, in quanto conoscenza di quel “fondo dell’anima” che non è soggetto alle variazioni date dai tempi, dai luoghi, dalle circostanze, e che perciò è l’essenza dell’anima umana. La mistica è dunque la vera psicologia, che, al contrario, non conoscendo il fondo dell’anima, niente sa di spirito e dà dell’uomo un’immagine mutila e fallace. Questa tesi è sostenuta anche da Ananda K. Coomaraswamy, che parla addirittura di “patologiia” per la attuale psicologia occidentale.
In secondo luogo il libro sostiene che la mistica è la vera teologia, dal momento che la conoscenza di Dio procede dalla conoscenza di sé, dato che anima e Dio sono una cosa sola, come affermato anche in questo caso dalla concorde tradizione d’oriente e d’occidente. Ne deriva che le teologie, che presentano immagini di Dio fondate su elementi accidentali, appartengono al regno dell’immaginazione: non a caso Eckhart pregava Dio che lo liberasse da Dio.
Marco Vannini (1948) ha curato l’edizione italiana di Meister Eckhart e di molti autori spirituali dell’occidente, classico e cristiano. Al tema “mistica” ha dedicato diversi scritti. Dirige attualmente la Rivista Mistica e Filosofia. Sul suo lavoro si può leggere R. Schiavolin, Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Firenze 2019. Per approfondimenti si veda il sito: http://www.marcovannini.it.

Scarica la locandina 2020  Programma incontri settembre-dicembre 2020  

Incontro con l’autore martedì 15 settembre 2020 ore 17

Decapitate: Tre donne nell’Italia del Rinascimento

Presentazione del libro di Jean Claude Maire Vigueur, Elisabeth Crouzet Pavan

Einaudi, 2019
Ne parlano con gli autori Maria Giuseppina Muzzarelli e Matteo Provasi
Tra il 1391 e il 1425 tre donne, spose di importanti signori del Rinascimento, sono condannate a morte e decapitate per ordine dei loro mariti: si tratta di Agnese Visconti (Mantova), Beatrice di Tenda (Milano), Parisina Malatesta (Ferrara). La condanna – inusuale per la  colpa di infedeltà coniugale e stranamente pubblica – rappresenta un enigma che i due storici autori del volume tentano di chiarire ricostruendo, attraverso una mole impressionante di documenti, la vita delle tre donne ed il ruolo importante che esse hanno svolto nella cultura e nella politica del loro tempo. In questo quadro le   condanne appaiono come il tentativo  da parte dei principi rinascimentali di riaffermare  in maniera brutale e inequivocabile il potere maschile.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autore mercoledì 16 settembre 2020 ore 17

La bottega di Corso Giovecca

Presentazione del libro di Francesca Tani

Este Edition, 2020
Ne parla con l’autrice Vincenzo Iannuzzo
Il protagonista, ormai anziano, sta chiudendo il suo negozio sito in corso Giovecca a Ferrara. Nel suo ultimo giorno di lavoro gli tornano in mente, con nostalgia, gli anni della sua infanzia, quando, nel 1954, dalle campagne copparesi si trasferì a Ferrara, con i suoi genitori. Per loro non fu facile adattarsi alla vita di città ed imparare il nuovo mestiere, ma grazie alla tenacia e alla passione la loro bottega diventò un punto di riferimento nel centro storico. Nel raccontare l’evolversi dell’attività di famiglia e del suo rapporto con Vittoria viene descritta la società italiana del boom economico, gli usi e i costumi di allora e la Ferrara di quegli anni.

Incontro con l’autore giovedì 17 settembre 2020 ore 17

Samuel & Co.

Presentazione del libro di Marco Cevolani

Edizioni Freccia D’Oro, 2019
Samuel, Benedetto, Mattia e Massimiliano sono quella che si potrebbe definire un’atipica famiglia allargata. Mattia si divide fra l’Università, l’officina dove aggiusta moto assieme a Massimiliano e il Collegio San Vitale, dove fa il volontario e lì conosce Davide, un bambino sordomuto e cieco fin dalla nascita. Samuel, terminato il mandato di Ambasciatore delle Nazioni Unite pensa di impiegare le proprie fortune per un grande progetto di portata mondiale. Benedetto infine vorrebbe regolarizzare la relazione con Samuel, cercando di vincere le resistenze di quest’ultimo.  Sullo sfondo, come un’oscura minaccia, la Confraternita e il Signore delle Ombre, i mortali nemici di Maschera e Mantello. A scompigliare le vite dei quattro, l’arrivo di Speranza, una dolce bambina che viene abbandonata sull’uscio della loro casa. Il destino riserverà loro però altre sfide e incontri che porteranno Samuel ad affrontar e nuove responsabilità e Mattia a fare i conti con il proprio passato. In questo romanzo breve si riuniscono, per la prima volta, i canoni narrativi delle avventure di Samuel Bertelli, ex calciatore e filantropo e di Mattia, impegnato assieme a Massimiliano nell’eterna lotta contro il Signore delle Ombre e i suoi seguaci.
Marco Cevolani, classe ’77. Da sempre impegnato nell’associazionismo centese, è stato Presidente della Bocciofila Centese e Vicepresidente del Circolo della Stampa Giuseppe Pederiali, ora ricopre il ruolo di Vicepresidente della Pro Loco del Gambero di Cento ed è Presidente dell’Associazione Mattia e i suoi Amici. Ha pubblicato per il Rovescio Editore di Roma Non posso stare altrove e Per una vita intera, per Edizioni Freccia D’Oro Un passo alla volta, romanzi che hanno per protagonista Samuel Bertelli, Quando le cose cambiano di peso, scritto insieme all’amico giornalista Giuliano Monari, Nicola che salva il Natale e le avventure della collana editoriale Ci pensa Mattia e Mattia serie oscura.

Eventi venerdì 18 settembre 2020 ore 17

Il Giardino del mondo

Viaggio in un quartiere multietnico di Ferrara

Il libro, secondo numero della collana “L’Ansa del vaso” creata dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara, è stato curato da Corinna Mezzetti (Archivio Storico Comunale) e Beatrice Morsiani (Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara), in collaborazione con Lorenza Cenacchi (Liceo Statale Carducci Ferrara) Alberta Gaiani e Sabrina Virruso (C.P.I.A. Ferrara).
Sarà presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli.
Dialoga con le curatrici e le collaboratrici Daniela Cappagli.
Il volume, al quale hanno collaborato 38 partner fra istituzioni pubbliche e private, illustra le attività realizzate durante l’anno scolastico 2018/2019 nell’ambito del progetto vincitore del Concorso Io amo i beni culturali, VIII edizione 2018, bandito dall’Istituto per i Beni Artistici Culturali Naturali della Regione Emilia-Romagna. Il progetto, curato dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara e dal Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Ferrara (C.P.I.A.), fu presentato in Regione nel 2018 dall’Archivio Storico Comunale di Ferrara, partner culturale capofila e dal Centro provinciale per l’istruzione degli Adulti di Ferrara, partner scolastico capofila, e nacque con l’intendimento di valorizzare il quartiere Giardino, interessato negli ultimi vent’anni da un flusso migratorio inaspettato, che ha colto impreparata la popolazione, preoccupata dall’aumento della microcriminalit& agrave; che ha determinato la diffusione di un clima di intolleranza, chiusura e degrado. Le attività documentate nel volume sono state realizzate grazie alla collaborazione di sette istituti scolastici della città e della provincia, oltre al C.P.I.A. di Ferrara: Nido Comunale Giardino,l’Istituto Comprensivo Govoni, il Liceo Statale Carducci, il Liceo Statale Ariosto, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Ferrara,il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, coinvolgendo complessivamente più di mille studenti.
Con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna.

Eventi lunedì 21 settembre 2020 ore 17

Le colombe di Damasco. Poesie da una scuola inglese

Antologia di poesie curata da Kate Clanchy

LietoColle, 2020
Introduce Giorgia Sensi, traduttrice della raccolta, mentre sei giovani lettori presteranno la loro voce, sia in traduzione sia in lingua, interpretando alcune pagine rappresentative.
In occasione della La Giornata internazionale della pace istituita nel 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Si tratta di un’antologia di poesie composte da studenti con un’età compresa tra gli undici e i diciannove anni, e tutti nella stessa piccola scuola, Oxford Spires Academy. Un istituto che ha, però, una speciale caratteristica: il suo miscuglio etnico. Una scuola che molti migranti scelgono, sia le famiglie che arrivano dalle vicine Heathrow e Campsfield e chiedono asilo politico, sia i migranti economici che lavorano nei grandi ospedali o nelle fabbriche d’auto della città. Tutti i ragazzi inclusi nell’antologia vengono da famiglie di migranti e parecchi sono rifugiati.
A testimonianza dell’impegno umanitario sollecitato da questo libro, l’editore Michelangelo Camelliti, e la traduttrice Giorgia Sensi hanno deciso di donare i proventi di ogni copia di questo libro alla UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, sezione italiana.
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Eventi martedì 22 settembre 2020 ore 16,30

Se leggo, scopro… l’universo intorno e dentro di noi!

Performance artistica di Michele Marchesani

Libri Suonati
Letture, presentazioni, dibattiti, musica e gioco.
L’Associazione culturale Olimpia Morata quest’anno inizia con un evento di lettura e musica, da un celebre romanzo, “Momo” di Michael Ende, longanesi Ed, 1984, portato magistralmente in un’inedita performance artistica, “Libri Suonati”, che coniuga musica, teatro, letteratura ed improvvisazione, da un’idea di Michele Marchesani, polistrumentista, attore e cantautore. La suggestione che nasce dalla lettura di questo romanzo di successo, ci fa comprendere l’importanza del LIBRO e del piacere della lettura, vero nutrimento per l’uomo. Il romanzo di Ende è stato e continua ad essere un libro importante, dalla sua uscita nel 1984. è un ottimo romanzo sia per i fanciulli che per adulti. La storia e le tematiche trattate, il tempo e quell’inarrestabile corsa degli adulti su cui tanto ci sarebbe da riflettere, sono affrontate con una profondità e una spensieratezza tipica di quei bambini che noi adulti definiamo “maturi”, che forse sono solamente bambini come Momo, capaci di ascoltare e capire tutto. Michele Marchesani ne trae alcuni brani salienti realizzando una vera e propria performance teatral-musicale, in cui la “parola” è guida ed espressione saliente.
A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Incontro con l’autore mercoledì 23 settembre 2020 ore 17

​Storia di Antonio Zanni di Comacchio, pescatore di frodo, contabile, soldato

Presentazione del libro di Giancarlo Bresciani

Edizioni La Carmelina, 2020
Ne parla con l’autore Federico Felloni
Antonio si racconta in prima persona, dal momento in cui nasce nel 1891 sino alla fine dei suoi giorni. Vive intensamente la sua epoca foriera di grandi mutamenti a cui è impossibile sottrarsi sino ad esserne travolto. La realtà di Comacchio degli anni tra la fine Ottocento e inizio Novecento è il suo vero mondo, terra antica immutabile sotto certi aspetti con personaggi unici e di grande umanità, una cultura e tradizioni che lo affascinano sino a volere diventare un fiocinino e restandone condizionato per sempre anche quando la vita lo porta lontano strappato ai suoi affetti, alla sua terra tanto amata e vissuta con vivo rimpianto e passione. Nonostante tutto Antonio, richiamato alle armi riesce a conservare la propria ragione e la propria dignità, nell’assurda e crudele realtà di quella che è stata la grande tragedia della Prima Guerra Mondiale.

Incontro con l’autore giovedì 24 settembre 2020 ore 17

Le bambine. Storie di sguardi sottovoce

Presentazione della silloge di racconti di Zena Roncada

Pentagora, 2019
Dialoga con l’Autrice Edoardo Penoncini
La bambina che non vuole crescere e quella che si scopre grande, all’improvviso. La bambina che nella notte teme l’invasione delle formiche e quella che invece addomestica il buio, suonandolo con le mani. La bambina che s’inventa universi sospesi e quella che già conosce la fatica di un quotidiano pieno di limiti. Tanti incontri, con la natura, le cose e le persone, con la bellezza, la vergogna e la paura, con la gioia, la meraviglia e il dolore, con le partenze, gli arrivi e i ritorni. Tante prime volte che svelano il mondo, registrate attraverso uno sguardo ora intinto nella magia ora così consapevole della realtà da coglierne il senso segreto, le spine e il mistero. Sono storie piccole e immense, quelle raccontate da Zena Roncada, sullo sfondo ad acquerello di tempi e luoghi di un passato vicino.
Zena Roncada (Borgofranco sul Po) vive a Sermide fra le nebbie e i pioppi della Bassa Padana; si occupa di semiotica, di linguistica e di didattica dell’italiano. Scrive storie che raccontano la sua terra e la sua gente, nel presente e nel passato. Oltre a “Bambine” ha pubblicato altre due le sillogi di racconti “Margini. Storie di donne e di uomini senza storia” (2013) sempre con Pentàgora e “Qui come altrove” (2016) per Effigie”.

Incontro con l’autore venerdì 25 settembre 2020 ore 17

Segreti e follie

Presentazione del libro di Lorenza Pigò

Edizioni Mondo Nuovo, 2020
Dialoga con l’autrice Fausto Natali
Due giovani donne bisessuali, affascinanti e spregiudicate, sono travolte da un amore fatto di passione, odio e vendetta. Il loro lavoro le porta a vivere in ambienti esclusivi, tra New York, Londra, Chicago, New Orleans, e nella magia di Roma, dove tutto ha inizio e tutto si trasforma. Ingrid, bellissima e sensuale, con un passato da nascondere, conquista uomini potenti per fare carriera, e seduce donne giovanissime per puro piacere sessuale. La sua intelligenza la mette al sicuro dai rischi occulti dei luoghi che frequenta. Ambiziosa, razionale e sicura di sé fino al giorno in cui incontra Andrea, una ragazza apparentemente dolce e sprovveduta, che cambierà la sua vita in modo tragico e inaspettato. Intrighi internazionali, relazioni segrete, sesso e terrorismo biologico in questo racconto verità che svela, coraggiosamente, le libidinose ipocrisie del clero, la perversa corruzione della politica e le roventi alcove nascoste di personaggi insospettabili. Un romanzo inquietante che rivela i desideri confessati, quelli sconfessati e quelli assolutamente inconfessabili.
Lorenza Pigò è nata a Ferrara. Laurea in Lingue e Letterature Straniere. Tesi di Laurea su Oscar Wilde dal titolo Umorismo e Psicologia. Assistente di volo in una compagnia aerea internazionale, ha conosciuto popoli e continenti dei quali descrive le mentalità e i comportamenti attraverso i suoi personaggi. Ha scritto diversi racconti di satira, “Short Stories”, “Poesie Boccaccesche”; un racconto a sfondo psicologico, “La Mente e la Coscienza”; alcuni brevi racconti comici in chiave giornalistica, “Articoli Giornalistici”, e tre romanzi: “Mistero in Volo”, “Crimini ad Alta Quota” e “Segreti e Follie”. In tutti i racconti sono presenti personaggi appartenenti a varie nazionalità e culture, di mentalità e comportamenti diversi ma con evidenti affinità psicologiche, che si confrontano, si scontrano e si incontrano sul piano umano, sullo s fondo di un affascinante cosmopolitismo in continua evoluzione.

Incontro con l’autore lunedì 28 settembre 2020 ore 17

Ombre nella fortezza

Presentazione del libro di Fabrizio Rinaldi

Albatros Editore, 2019
Dialoga con l’autore Massimo Cavallina
Anno 1604. La fortezza di Legnago viene sconvolta dalla morte di Elvio Fornaciari, medico e chirurgo della città, il cui corpo viene trovato in mezzo alla neve, in una pozza di sangue. Subito gli abitanti pensano sia opera dei saresini, ma il comandante Giambattista De Antoni non è della stessa idea e neanche Rodolfo Randoli, l’alchimista, la cui nipote è rimasta invischiata nella vicenda… Riuscirà Rodolfo a mantenere intatto l’onore della giovane? Ma soprattutto riuscirà a tenerla lontana dal pericolo quando un assassino si aggira a piede libero nella fortezza?
Docente di Lettere e Filosofia, regista teatrale e operatore culturale, Fabrizio Rinaldi, su consiglio di Fernanda Pivano, pubblica underground le sue prime poesie negli anni ’70. Nel 1983 esce il suo romanzo breve L’arcangelo, per la casa editrice Ila Palma. Nel 2017 pubblica con la casa editrice Albatros, il noir Io sono Pietro. Vive a Legnago (Verona).

Conferenze e Convegni martedì 29 settembre 2020 ore 17

​Eresia e pedagogia nella Ferrara del Rinascimento

Ciclo di conferenze a cura di Antonella Cagnolati

Nella prima metà del secolo XVI la splendida città di Ferrara, ricca di cultura e popolata da pittori, artisti, letterati, divenne un crocevia imprescindibile per coloro che, accusati e perseguitati a causa della loro adesione al credo riformato, fuggivano dall’Italia per trovare sponde più sicure altrove, in Svizzera o in Germania. Con l’arrivo di Renata di Francia, sposa di Alfonso II d’Este, il dinamismo culturale si accentuò e acquisì una dimensione internazionale, legandosi in più alla vasta presenza di studenti universitari che provenivano dall’estero per ottenere la loro laurea nel prestigioso Studium ferrarese. Tale compresenza di persone diverse per cultura, origine geografica, religione arricchì la città e produsse frutti notevoli. Un aspetto ancora da indagare è l’influsso che tale eterog eneità provocò dal punto di vista della presenza e della formazione di docenti e personalità a vario titolo implicate nelle prassi educative (come docenti nello Studium, come precettori a corte, come maestri di grammatica), e la ricaduta delle teorie “eretiche” sulla pedagogia posta in essere nella Ferrara degli anni 30 e 40 del secolo XVI.
Le due conferenze comprese nel ciclo intendono indagare i profili biografici di alcuni personaggi e le tracce che essi lasciarono a Ferrara, destinate a durare o a disperdersi nel colpevole oblio del flusso della storia: nello specifico si parlerà di Fulvio Pellegrino Morato, padre della più celebre Olimpia, di Celio Secondo Curione, di Kilian e Johannes Senf (Sinapius).
Antonella Cagnolati è professore ordinario di Storia della pedagogia presso l’Università degli Studi di Foggia. Le sue ricerche vertono sulla storia delle donne e sull’educazione femminile, con particolare attenzione ai modelli comportamentali e alla costruzione dell’identità di genere.

Eventi mercoledì 30 settembre 2020 ore 17

Il Gruppo Scrittori Ferraresi si racconta

Venti anni insieme lungo il cammino della cultura

Coordinano Federica Graziadei, Giuseppe Ferrara, Gina Nalini Montanari, Paola Cuneo, Eleonora Rossi, Nicoletta Zucchini (Direttivo e Redazione del GSF)
Un duplice atteso appuntamento per il Gruppo Scrittori Ferraresi, che nel tempo sospeso dell’emergenza ha continuato a dedicarsi alla poesia, alla scrittura, all’arte, realizzando due raffinate pubblicazioni: il nuovo numero della rivista l’Ippogrifo e il Quaderno Speciale per celebrare il ventesimo compleanno dell’associazione.
La copertina del nuovo Ippogrifo profuma della Donna ginestra, un’opera creata dall’estro dell’artista Roberta Fava. La copertina e l’apparato iconografico del Quaderno sono invece opere dell’artista Marco Tessaro. Curato da Giuseppe Ferrara, il Quaderno è una pubblicazione straordinaria per fare memoria del Gruppo, con contributi preziosi di soci affezionati, ma con uno sguardo di attenzione rivolto ai giovani e ai laboratori di scrittura proposti in occasione del ventennale. Perché questo è il tratto distintivo dell’associazione culturale Gsf: riunire generazioni diverse nel nome della parola che salva. In questo vasto e microscopico sbandamento dei giorni e delle distanze, segretamente e silenziosamente, nuovi ritmi e rinnovate parole ci hanno tenuti insieme. Pur avendo dovuto rallentare, pur restando distanziati fisicamente, il Gsf ha voluto proseguire il nostro dilettevole lavoro: è sta to come sintonizzarsi sulla stessa stazione radio e ascoltare una musica sapendo che anche gli altri la stavano ascoltando. Tutti abbiamo fatto gli stessi gesti: accogliere e raccogliere parole da segnare come una lista della spesa su un post-it o una confidenza su una pagina di diario, uno scatto su Instagram, una semplice registrazione vocale. “In questa progressione della vita che sembra l’immobilità stessa nella massa dei movimenti…” (W.C.Williams) alla fine la “Primavera” è tornata perché queste sono le uniche cose che si possono fare. Tornare e vivere.
La donna dai capelli di ginestra di Roberta Fava, le immagini famigliari di Marco Tessaro sono le migliori espressioni di questi desideri.”
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

geopolitica

L’impero nascosto

“Gli Stati Uniti non sono, oggi, un impero simile ai precedenti storici, da quello romano a quello britannico. E quando gli si sono avvicinati hanno comunque seguito modelli acquisitivi ed espansionistici diversi, mostra Immerwahr. Di quello britannico, però, hanno adottato la giustificazione razziale, sposandola con quella Provvidenziale. A fine Ottocento, ne davano testimonianza le parole dello storico e senatore Albert Beveridge, per il quale era stato Dio stesso a gettare “su questo suolo il seme di un popolo forte… una razza conquistatrice… Un popolo imperiale per virtù della sua forza, per diritto delle sue istituzioni, per autorità dei suoi disegni ispirati dal cielo, un popolo che dona la libertà, che non vuole tenersela per sé”. Era il 1898, l’anno in cui gli Stati Uniti annettevano le Hawaii e sconfiggevano la Spagna a Cuba e a Manila, prendendole le Filippine e Guam, Puerto Rico e le Virgin Islands. Subito dopo si sarebbero presi anche la loro parte dell’arcipelago di Samoa. Oceano Pacifico e Caraibi.
È da lì che inizia davvero il libro di Immerwahr ed emerge la sua rilevanza.
(…) Il libro tratta più estesamente la vicenda delle Filippine. Caso più importante e controverso degli altri sia per la loro importanza economica, sia per la densità della loro popolazione, sia per il succedersi dei drammatici passaggi di mano tra Spagna, Stati Uniti, Giappone e di nuovo Stati Uniti nel corso del primo Novecento. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, dopo la conquista giapponese e i bombardamenti statunitensi, tra il 20 e 25 per cento degli edifici risultò distrutto o danneggiato e le vittime furono più di 1,6 milioni. Sebbene la guerra nelle Filippine sia stata “di gran lunga l’evento più distruttivo mai avvenuto sul territorio statunitense”, essa compare raramente nei testi di storia, conclude Immerwahr. Manila era stata anche, però, oggetto di ripetute promesse di indipendenza, prima della guerra. E avendo i Giapponesi concesso l’indipendenza durante la loro occupazione, gli Stati Uniti non potevano fare marcia indietro. Le Filippine divennero indipendenti nel 1946.
Prese forma allora, grazie all’egemonia militare, economica e politica acquisita dagli Stati Uniti con la guerra (e grazie alla Guerra Fredda), la struttura finale, attuale, dell’impero. Immerwahr lo chiama “impero puntillista”: non macchie di colore – come il rosso britannico sulle carte geografiche – distribuite su tutto il globo e collegate tra loro da un’unica rete di cavi per le comunicazioni interimperiali, ma una rete di punti sparpagliati nei luoghi strategici e sempre più collegati tra loro via etere. Durante la guerra, gli Stati Uniti “possedevano la cifra sconvolgente di trentamila impianti su duemila basi oltremare”. Dopo, se da una parte i movimenti anti-imperialisti impedirono a chiunque anche solo di immaginare la possibilità di acquisire nuove colonie, dall’altra, fu proprio quella presenza diffusa a suggerire i nuovi modi per “proiettare potere in tutto il pianeta”. Non nuovi “possedimenti”, dunque, ma egemonia economico-militare (e, non trascurabile, linguistico-culturale), accordi e trattati, basi militari in territori propri oppure in nazioni ospitanti, con estensioni, autonomie ed extraterritorialità diseguali. E certo, sempre, anche guerra; anch’essa però combattuta in modi diversi dal passato.

https://byebyeunclesam.wordpress.com/author/byebyeunclesam/

 

politica

Teoria della dittatura

Fonte: L’Opinione

Michel Onfray con questo saggio ci offre una “nuova” concezione della dittatura, che non è quella classica del secolo XX, in cui il termine era usato (soprattutto) per designare il totalitarismo, ma è la dittatura mascherata, con parecchi punti di contatto con il dispostismo mite descritto da Tocqueville in un celebre passo della Democratie en Amérique (2,4,6).
L’autore si pone il problema se la società attuale sia veramente libera, o almeno, abbia fatto negli ultimi decenni progressi verso la libertà. Per rispondere a questi interrogativi usa criteri desunti dalle due opere di Orwell più note: 1984 e La fattoria degli animali, in cui il romanziere inglese descriveva i totalitarismi del XX secolo: nazismo e comunismo. Da queste, Onfray desume sette “comandamenti” idonei a demolire le libertà e realizzare una dittatura: distruggere la libertà, impoverire la lingua; abolire la verità; sopprimere la storia; negare la natura; propagare l’odio; aspirare all’impero.
Ai comandamenti seguono i “principi” che ne sono le deduzioni conseguenti, come Praticare una lingua nuova, Usare un linguaggio a doppia valenza, Inventare la memoria, Cancellare il passato, Creare la realtà, e così via.
Comandamenti e principi che si trovano, per lo più, sia nei totalitarismo del Novecento che nell’Europa di Maastricht, qui ovviamente in versione soft. Una particolare attenzione l’autore da alla comunicazione: Orwell in 1984 aveva descritto una società in cui il potere era esercitato prima che con la coazione, con un raffinato stravolgimento del legame tra realtà e rappresentazioni verbali. La neolingua è finalizzata a ridurre il pensiero “il potere sulle cose passa per il potere sulle parole”. La stessa riduzione dei vocaboli, la semplificazione della grammatica e della sintassi riducono le possibilità di un pensiero diversificato ed analitico. Ancor più se i termini sono (volontariamente) equivoci. Si arriva così a creare una realtà immaginaria: la realtà non ha un’esistenza autonoma, indipendente dal soggetto: è un prodotto della coscienza del soggetto che “le fornisce senso, vita e verità”. Continua Onfray, “una metafisica di questo tipo è estremamente interessante dal punto di vista politico… Se la realtà è solo quello che la coscienza le permette di essere, basta agire sulle coscienze per produrre la realtà che si desidera. In ambito di realtà, ciò che è, è soltanto ciò che si trova dentro la coscienza, quindi dentro la testa del soggetto. Grazie all’educazione delle coscienze, il potere potrà allora produrre la realtà che più gli conviene”.
Ovviamente per far questo occorre “non credere a quello che si vede o a quello che si sente;… credere soltanto a quello che il Partito sostiene”. Ossia la scissione tra rappresentazione verbale e realtà serve a corroborare l’esercizio del rapporto di comando-obbedienza, quindi a creare consenso al potere. Più consenso significa usare meno la forza.
L’autore riporta le frasi di uno dei personaggi di 1984, l’intellettuale-dirigente del partito. Questi racconta al protagonista “Tu credi che la realtà sia oggettiva, esterna, che esista di per sé. Credi anche che la natura della realtà si riveli da sé… Ma, Winston, ti assicuro che quella realtà non è esterna…(esiste) soltanto nella mente del Partito, che è collettiva e immortale. Ciò che il Partito considera la verità è la verità”. Anche la storia è vissuta e percepita in 1984 attraverso il ministero della Verità, solo in funzione del presente e in quanto serve al potere: il passato è riscritto per le esigenze contingenti del partito.
Nella conclusione l’autore sostiene “Chi può dire, oggi come oggi, di non essere d’accordo sul fatto che il ritratto del totalitarismo abbozzato da Orwell sia quasi un affresco dei nostri anni? Anche oggi, in effetti, la libertà è difesa male, la lingua messa sotto attacco, la verità cassata, la storia strumentalizzata, la natura bypassata, l’odio incoraggiato e l’imperialismo in marcia”. Il culto votato oggi al progresso è un “progressismo nichilista”, una marcia verso il nulla: e Onfray enumera tutti i sintomi che riconducono ai “comandamenti” di Orwell la situazione attuale, tra cui la moralina, concetto di Nietzsche il cui “nome rimanda, da una parte alla morale” e dall’altra agli stupefacenti, la quale “contamina queste stesse fonti con un manicheismo capace solo di opporre il bene al male, i buoni ai cattivi, il verso al falso, l’informazione all’intossicazione”. In un mondo siffatto il “progresso” consiste “nel mobilitare la scuola, i media, la cultura e il web per fare propaganda… nel nascondere il vero potere e nello sviare altrove l’attenzione… consiste infine nel governare senza il popolo, contro il popolo e nonostante il popolo”.
Ossia nella mistificazione di un potere il quale diffonde un conformismo di massa per esercitare il dominio (detto nella vecchia lingua) o la governance, come si esprimono, nella neolingua, le classi dirigenti. Ma come possa ciò salvarci dall’evidente decadenza in cui sta sprofondando lentamente l’Europa e, più in fretta, l’Italia, non è dato comprendere. Anzi è (il frutto e) la derivazione, nel senso di Pareto, di questa stessa decadenza.

(*) Michel Onfray, Teoria della dittatura, Ponte alle Grazie 2020, pp. 219, 16,50 euro.