conferenza

Maggio alla Ariostea

Eventilunedì 2 maggio 2022 ore 17

La scatola degli antichi bottoni

Presentazione di ebook e audiolibro

Intervengono Giorgio Ferroni (II° vG del Distretto Lions 108 Tb) Lorella Ansaloni, Rosa Fogli, Alessandra De Rosa, Camilla Insarda (Gruppo New Voices Distretto Lions 108 Tb), Mario Sileo (Liceo Scientifico A. Roiti) e Carla Fiorini (Biblioteca Comunale Ariostea)
La scatola degli antichi bottoni, un gioco online che durante la pandemia ha visto la partecipazione di persone di tutte le età, in una scrittura emotivamente coinvolgente, che ha attinto al passato, ai ricordi…
Chi, infatti, non ha nella propria casa un semplice bottone? E’ incredibile come un piccolo oggetto apparentemente insignificante possa ridestare in noi un ricordo… Un vestito comprato per un’occasione speciale, una nonna sarta affettuosa, una divisa alla marinara…
Ecco, allora, questo racconto corale trasformato in un ebook e in un audiolibro (realizzati dagli studenti del Liceo A.Roiti sotto la supervisione del prof. Mario Sileo), un regalo alla cittadinanza che ci insegna come, anche in un periodo di clausura forzata, la nostra mente e la nostra fantasia possano sempre librarsi in volo.
Da un’idea del Gruppo New Voices del Distretto Lions 108 Tb, in collaborazione con il Liceo Scientifico A.Roiti e il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara

Incontro con l’autoremartedì 3 maggio 2022 ore 17

​Monet cieco

Presentazione del libro di Roberto Dall’Olio

Dialogano con l’Autore Roberta Barbieri e Giuseppe Quattrini
Letture di Maria Calabrese
Monet cieco può anche essere definito una serie di variazioni sullo stesso colore, il nero, quasi totalmente assente nell’opera di Monet, nero che contiene tutti i colori e compito dei versi appare proprio quello di estrarli con leggerezza dal tessuto della luce con uno stile impressionista e jazzistico per cogliere appieno le sfumature del mondo circostante. Svolge un ruolo di catalizzatrice la reinterpretazione moderna della musa di Manet- la pittrice Berthe Morisot- mai citata nel testo.
Monet cieco è un’opera tra artisti : da una parte il pittore con lo spessore del suo talento e dello sguardo, dall’altra il poeta che lo stuzzica, lo rimescola, lo gira come un calzino. Nei testi ci sono i grandi temi della vita e dell’arte, ci sono odori, colori e liquori: “Monet é cieco/ha le persiane abbassate/Che cosa sia il blu/purtroppo/non lo sa più” e “l’orto dei mandarini/con le zagare/dei tuoi maglioni/ha il colore/dell’utopia”. (dalla post-fazione di Roberta Barbieri).
Opera adamantina, i suoi versi si susseguono con lineare bellezza, limpidi e caldi come un mare del Sud. Da leggere e da amare. (dalla prefazione di Marcello Buttazzo).

Conferenze e Convegnimercoledì 4 maggio 2022 ore 17

Mappe e sentieri

Un’introduzione agli studi urbani critici

Barbara Pizzo, Giacomo Pozzi e Giuseppe Scandurra ne parlano con Maria Giulia Bernardini (Università d Ferrara), Orsetta Giolo (Università di Ferrara) e Michele Nani (CNR-ISMed)
E’ possibile superare la gabbia degli steccati disciplinari? Si può dar vita anche in Italia a degli studi urbani che siano terreno di confronto comune per tutti i ricercatori che con sguardi differenti studiano la città? Cosa vuol dire applicare uno sguardo “critico”? Proviamo a rispondere a queste domande interrogando gli autori del libro “Mappe e sentieri” (Editpress) e quelli di “Abitare i diritti” (Pacini editore)
A cura di Università di Ferrara – Dipartimento di Studi Umanistici

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Mappe e sentieri
 

Conferenze e ConvegniGiovedi 5 maggio 2022 ore 17

Archimede, l’arte della misura

Conferenza di Marco Andreatta

Misurare lo spazio è cruciale per il nostro processo di conoscenza. Archimede è un pioniere della geometria, nella sua accezione più letterale di «misura della terra». Primo nel misurare enti curvi nello spazio e nel calcolare la superficie e il volume della sfera, fu geniale nel metodo, che affascinò tutti i grandi protagonisti della scienza moderna: da Galileo che ne riprende le dimostrazioni con una sensibilità nuova, a Gauss che ne estende i calcoli con conseguenze mirabolanti, fino a Einstein che con la sua Equazione di campo scopre una delle formule più famose della storia del pensiero scientifico, un’espressione che può essere pensata come la versione contemporanea della formula di Archimede.
Marco Andreatta è professore ordinario di Geometria all’Università di Trento, dove è anche direttore del dipartimento di Matematica e del Centro Internazionale di Ricerche Matematiche. È stato presidente del MUSE, Museo delle Scienze della stessa città. Con il Mulino ha pubblicato «La forma delle cose. L’alfabeto della geometria» (2019).
A cura dell’Accademia delle Scienze di Ferrara

Conferenze e Convegnivenerdi 6 maggio 2022 ore 17

L’Istria e Fiume nel Novecento: culture a confronto nell’epoca degli Stati nazionali

Conferenza di Vanni D’Alessio, docente di Storia Contemporanea dell’Università di Napoli Federico II

Quali sono le particolarità dell’Istria e di Fiume? Come si sono definite storicamente nell’epoca moderna e contemporanea? In che modo l’Impero Austro-Ungarico governava le sue genti e qual è stata la sua l’eredità nelle società dell’Adriatico settentrionale? Com’è avvenuta la transizione ai Regni d’Italia e Jugoslavia, poi alle Repubbliche Italiana e Jugoslava, e infine alla Slovenia e alla Croazia? Quali le conseguenze per questi territori e le sue genti? In una sorta di viaggio virtuale, l’incontro con Vanni D’Alessio, intende offrire un affresco storico di questi luoghi e proporre una discussione sui molti temi che li toccano.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnilunedì 9 maggio 2022 ore 17

​Intelligenza artificiale: opportunità o deriva?

Ne parlano Maura Franchi (Università di Parma) e Alessandro Piccirillo (Centro Studi Etica e Bioetica -CSEB di Padova)

Introduce Alfonso Sciasci (CERBI)
L’intelligenza artificiale, tema poco presente nell’agenda culturale pubblica, in realtà è già attiva nella vita delle persone e pone delle incognite non trascurabili riguardo al futuro. Le macchine intelligenti sono più veloci e performanti degli esseri umani, costano ma non percepiscono lo stipendio, non hanno riposi compensativi e ferie, non dormono e non si ammalano. Oltre a questo, acquisiscono sempre più lo status di agenti artificiali morali, divenendo così da mezzi a soggetti, da strumenti ad attori. La soglia della moralità è stata attraversata. Quale significato ha questo attraversamento? Quali limiti devono essere posti (o imposti?) affinché le creazioni umane, non sfuggano di mano agli esseri umani stessi? Quali effetti a lungo periodo sul mercato del lavoro, sui processi democratici e sulle istituzioni politiche? L’intelligenza artificiale non è più solo un argomento pe r addetti ai lavori, ma i suoi studiosi e ricercatori sono al centro dell’azione politica. Questo e le ricadute sull’ambito lavorativo, sociale, dell’assistenza, sulla finanza e tanti altri ancora sono un motivo ulteriore per promuovere una riflessione allargata e partecipata sul tema.
A cura di CERBI e Alleanza Evangelica Italiana 

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Conferenze e Convegnimartedì 10 maggio 2022 ore 17

Il riconoscimento dell’invalidità civile e la Legge 104/92

A cura dell’associazione A.L.I.Ce Ferrara odv in collaborazione con il Centro H

Intervengono Anna Guarnieri, responsabile del servizio Centro H CAAD –  InformaHandicap del Comune di Ferrara, e Claudio Mari, presidente A.L.I.Ce Ferrara odv
Quando si è stati colpiti da Ictus o da grave disabilità, usciti dalla fase ospedaliera, i pazienti ed i loro familiari si pongono molte domande, fra le quali cosa sono l’invalidità civile e la Legge 104/92, ovvero il riconoscimento invalidità ed handicap.
Partendo da questi presupposti, A.L.I.Ce Ferrara odv (associazione per la lotta all’ictus cerebrale), e il CENTRO H – INFORMAHANDICAP – CAAD incontrano la cittadinanza per spiegare cos’è il riconoscimento dell’invalidità civile e la legge 104/92
Si parlerà, in particolare, del riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap, dell’accertamento, di come leggere i verbali, quali contributi si possono richiedere, delle normative, cosa è il CAAD (Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico) ede gli altri servizi del Centro H del Comune di Ferrara. Si affronterà, inoltre, del ruolo dell’associazione A.L.I.Ce Ferrara odv.
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Ferrara

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Incontro con l’autoremercoledi 11 maggio 2022 ore 17

Un caffè da Compay: appunti di viaggio

Presentazione del libro di Stefano Bottoni

CEE Edizioni, 2022
Intervengono Massimo Benedetti e Gianni Fantoni
Moderazione a cura del Consorzio Eventi Editoriali
Partendo dal principio, da me molto sentito, che “i ricordi sono fatti per essere ricordati”, alcuni anni or sono, una domenica mattina presto di novembre, ritrovai casualmente una foto fatta d’estate a Rimini alla fine degli anni ’50. D’incanto mi “vidi“, bambino di sette anni in compagnia di mia madre, perso nel ricordo di una mia piccola avventura davanti, dentro e sopra il palco di un caffè concerto, un’estate sulla riviera adriatica. Da quella foto, e da quel particolare ricordo estivo, altre foto più o meno annebbiate sono sbucate per incanto allo scoperto, facendo nascere in me il piacere di assaporare, a distanza di tempo e luoghi, ricordi apparentemente slegati tra di loro ma che, letti dal mio personale “computer di bordo”, sono ancora lì, incastonati in un file fantastico e che, con tutta la loro casualità, riemergono in superficie.
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Incontro con l’autoregiovedi 12 maggio 2022 ore 17

Il viaggio di una promessa. Attraverso la storia di un popolo dimenticato: gli armeni nascosti dell’Anatolia.

Presentazione del libro di Fatemeh Sara Gaboardi Maleki Minoo

Linee Infinite, 2021
Letture di Roberto Gamberoni
Un viaggio-reportage di testimonianze e immagini legati al Genocidio degli Armeni dal 1915 con le ripercussioni che ancora oggi comporta nei rapporti tra popoli che abitano sulla stessa terra tra guerre e odii… non molto distanti dalle motivazioni, spesso economiche, che le governano. Fatemeh, mossa da un legame con quelle storie, ne ha fatto un viaggio di studio approfondito tra luoghi e testimonianze dirette di molti dei suoi protagonisti. Una promessa fatta ne è stata il motore e la spinta per trovare radici ed emozioni che non pensava di poter provare. Letture e immagini accompagneranno la narrazione.
A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Conferenze e Convegnivenerdì 13 maggio 2022 ore 15 e sabato 14 maggio 2022 ore 9,30

Libri e lettori al tempo di Dante. La biblioteca di Santa Croce in Firenze

Giornate di studio a cura del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara

L’evento fa parte del progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN 2017) dedicato allo studio, alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio librario dell’antica biblioteca francescana di Santa Croce in Firenze. Le due giornate di lavoro, organizzate in collaborazione con le Università di Bologna e di Roma Tre, hanno l’obiettivo di offrire al pubblico i primi risultati dello studio dei manoscritti (ora conservati presso la Biblioteca Laurenziana e la Biblioteca Nazionale di Firenze), la cui straordinaria complessità ha consentito un’analisi interdisciplinare delle forme concrete in cui i testi classici, filosofici, storici e teologici furono prodotti e tramandati, letti e studiati a Firenze fra tardo Medioevo e primo Rinascimento.

Venerdì 13 maggio ore 15

Mirna Bonazza (Biblioteca Comunale Ariostea), Saluto di benvenuto ai partecipanti
Sandro Bertelli (Università di Ferrara), Apertura dei lavori

ore 15.20
Presiede Sandro Bertelli (Università di Ferrara)
Roberta Iannetti (Università di Ferrara), Codici e copisti francescani a Firenze nel sec. XIV.
Veronica Albi (Università Roma Tre), I Minori e il “Libro di Giobbe”.
Antonello Gatti (Università di Ferrara), Per la biblioteca di Santa Croce: uno sguardo sul mondo
classico.
            *Pausa caffé*
Costantino Marmo (Università di Bologna), La logica dei Modisti a Santa Croce, tra fine XIII
secolo e inizio XIV secolo.
Claudia Appolloni (Università di Bologna), Terminologia linguistica, studio dell’ebraico ed
esegesi biblica nelle “Note” attribuite a Ruggero Bacone (BML, Plut. 25 sin. 4).
ore 18.30
Discussione sulle relazioni (S. Bertelli, N. Maldina, C. Marmo, A. Pegoretti, F. Rossi)

Sabato 14 maggio ore 9.30

Presiede Costantino Marmo (Università di Bologna)
Benedetta Mariani (Università di Ferrara), Art and patronage: an analysis of selected
illuminated manuscripts from Santa Croce in the National Library of Florence.
Anna Pegoretti (Università Roma Tre), Le “Lamentazioni” a Firenze tra Santa Croce
e la “Vita nova”.
            *Pausa caffé*
Nicolò Maldina (Università di Bologna), Un francescano nella Firenze di Dante:
Servasanto da Faenza.
Federico Rossi (Università Roma Tre), Un libro-biblioteca dei frati Minori: il ms.
Laurenziano Plut. 19 dex 10.
ore 11.45
Discussione sulle relazioni (S. Bertelli, C. Marmo, A. Pegoretti).

Scarica la locandina Libri e lettori al tempo di Dante

Incontro con l’autorelunedì 16 maggio 2022 ore 17

​Martin Lutero

Presentazione del libro di Guido dall’Olio

Dialoga con l’Autore Marcello Girone Daloli
Il volume traccia un profilo della vita e dell’operato del riformatore sassone (1483-1546), dedicato in particolar modo agli studenti, ma anche ai lettori comuni che desiderino un’informazione sintetica ma corretta e scrupolosamente documentata su un personaggio fondamentale della storia europea della prima età moderna. Il pensiero e l’opera di Lutero continuano a far discutere anche a distanza di cinquecento anni e meritano ancora di essere conosciuti in un paese come l’Italia, che nella sua storia ha conosciuto una sola confessione cristiana.
Guido Dall’Olio insegna storia moderna all’Università di Urbino Carlo Bo; è autore di studi su eresia e inquisizione nell’Italia del Cinquecento, oltre che su esorcistica e caccia alle streghe; il suo ultimo lavoro è “Nella valle di Giosafat. Giustizia di Dio e giustizia degli uomini nella prima età moderna” (Roma, Carocci, 2021)

Scarica la locandina Incontri con la spiritualità applicata 2022

Incontro con l’autoremartedi 17 maggio 2022 ore 17

Nova

Presentazione del libro di Fabio Bacà – finalista al Premio Strega 2022

Adelphi, 2021 
Ne parlano con l’autore Roberta Barbieri e Maria Calabrese
Del cervello umano, Davide sa quanto ha imparato all’università, e usa nella sua professione di chirurgo. Finora gli è bastato a neutralizzare i fastidiosi rumori di fondo e le modeste minacce alla vita tranquilla che  ha consolidato insieme alla famiglia  nella casa in cui vive alle porte di Lucca: l’estremismo vegano della moglie, ad esempio, oppure il litigio con il vicino di casa piuttosto aggressivo. L’incontro con Diego, che diviene il suo enigmatico maestro zen, lo spinge a sondare quelle vibrazioni più sinistre che lo toccano in profondità, causate da altri inattesi episodi della vita quotidiana. Suo malgrado Davide si trova ad avere a che fare con la componente violenta della vita, e allora scopre che a contare, e spesso a esplodere in modo feroce,  è quanto del cervello non si sa. O si preferisce non sapere. 
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Invito alla letturamercoledì 18 maggio 2022 ore 17

​I pilastri della Terramara (Vol. I e II)

Alle radici di economia società e ambiente nel territorio di Bondeno

Presentazione dei volumi a cura di Massimo Vidale, Simone Bergamini, Giulia Osti, Vito Giuseppe Prillo, Chiara Reggio, Filippo Trevisan
Intervengono Simone Bergamini, Daniele Biancardi, Chiara Milanesi
Edizioni Antilia, 2021
I due volumi presentano in modo dettagliato i risultati delle campagne di scavo effettuate dal  2013 al 2018 sul sito della Terramara di Pilastri di Bondeno (FE), uno dei tanti villaggi arginati del II millennio a.C. che costellano la Pianura Padana e le tracce della sua complicata idrografia, qui “decifrata” in modo esauriente. Questo studio è incentrato sullo scavo di uno dei più antichi laboratori ceramici della penisola tramite una accurata definizione degli spazi scavati, di come essi fossero diversamente utilizzati da punto a punto, e della sua cronologia, sia attraverso il radiocarbonio, sia mediante lo studio comparativo dei frammenti di vasi. I risultati delle ricerche hanno dimostrano che la Terramara di Pilastri faceva parte di un reticolo di scambi e contatti di ampiezza insospettata, che potrebbe aver abbracciato l’entroterra Tosco-Emiliano, l’Europa centro-orientale, le sponde del Mar Baltico e la Sicilia.

Conferenze e Convegnigiovedì 19 maggio 2022 ore 17

Che cosa è la gratitudine. Psicologia di un sentimento da riscoprire

A cura di Stefano Caracciolo

La gratitudine non è solo la più grande delle virtù, ma il genitore di tutte le altre. Cicerone

Anche quest’anno le “Anatomie della mente”, il più longevo ciclo di incontri della Biblioteca Ariostea, ha esplorato paesaggi straordinari come la narrativa internazionale, la follia, l’anima, la poesia, i sentimenti e la vita attraverso la lente della Psicologia, moderno strumento di lettura di una società sempre più indecifrabile.
Le “Anatomie della mente” del prof. Caracciolo ritorneranno in Biblioteca Ariostea il prossimo 15 dicembre 2022.
Per il ciclo Anatomie della mente – Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XV, in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara

Conferenze e Convegnivenerdì 20 maggio 2022 ore 17

Preferisco di no. Vita onesta di Cesare Goretti

Conferenza di Filippo Domenicali

Introduce Nicola Alessandrini
Cesare Goretti, che la città di Ferrara ricorda come «filosofo patriota», è stato testimone di alcune delle vicende salienti della storia intellettuale italiana tra le due guerre. Laureato con Gioele Solari all’università di Torino nel 1909, ma soprattutto allievo – l’unico, secondo Bobbio – dell’importante filosofo Piero Martinetti, di cui è stato anche l’avvocato, il confidente e l’amico, negli anni del regime ha dato prova di non comune rigore morale, rifiutando ostinatamente ogni compromissione. Segretario, nel 1926, del VI congresso della Società filosofica italiana presieduto dal Martinetti, e sciolto d’imperio dall’autorità fascista; protagonista dell’avventura della «Rivista di filosofia», tra le poche voci eretiche nell’Italia allineata degli anni Trenta; raffinato cultore degli studi giuridici e al contempo filosofo dalle letture sterminate, Cesare Goret ti a causa – o forse in ragione – della sua integerrima struttura morale giunse molto tardi, solo dopo la Liberazione, alla cattedra universitaria in filosofia del diritto, e proprio a Ferrara. Con la sua intransigenza, Goretti ha incarnato l’esempio di una vita onesta, fatta di pazienza, antifascismo e rigore.
Per il ciclo “Elogio dell’onesto ignoto” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Scarica la locandina Elogio dell’onesto ignoto 2022

 

MostreInaugurazione venerdì 20 maggio 2022 ore 17,30 in Sala Ariosto

Ferrara per i soldati d’Italia – il Comitato di Preparazione e Organizzazione Civile della città

Mostra promossa dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara in collaborazione con l’Associazione di ricerche storiche Pico Cavalieri

Interverrà l’Assessore alla Cultura Marco Gulinelli
L’esposizione, curata da Enrico Trevisani del Servizio Biblioteche e Archivi prevede un percorso ricco di documentazione cartacea e fotografica, in gran parte inedita, relativa alla vita cittadina ed al conflitto dal 1914 al 1918.
In esposizione anche oggettistica recuperata nelle zone di guerra ed il teatrino dei burattini.
La prima guerra mondiale sconvolse e mutò il territorio, l’uomo e le sue condizioni di vita. Una guerra che si identificò nel fante, nella trincea, nei combattimenti in prima linea, ma che coinvolse anche la popolazione civile, le attività industriali, commerciali, agricole e la scuola. Le industrie dovevano convertirsi alla produzione militare, le campagne dovevano essere coltivate, le bestie accudite ed i bambini dovevano soffrire il meno possibile questa situazione di disagio e continuare ad essere istruiti. Si doveva pensare anche ai soldati impegnati al fronte, in un immane e massacrante conflitto. Ai primi sentori di un intervento in guerra della nazione, già dai primi mesi del 1915, iniziarono a prendere vita, grazie alla disponibilità di cittadini di ogni ceto e condizione, i Comitati di assistenza civile su tutto il territorio nazionale, pronti a dare il proprio contributo in favore della popolazione, dei militari e della macc hina bellica già in movimento. Ferrara, che ospitava diverse realtà militari, dalle caserme all’aeroscalo, si trovò, già dal gennaio del 1915, gremita da militari che, con l’avvicinarsi dell’intervento in guerra dell’Italia, crebbero in modo esponenziale. Per sostenere gli uffici pubblici e dare aiuto ai militari, alle famiglie dei richiamati, ai profughi, agli orfani di guerra, ai feriti e mutilati ed alle persone bisognose, a Ferrara si insediò nei primi mesi del 1915 il Comitato di Preparazione ed Organizzazione Civile. Le realtà benefiche di maggior rilievo sul territorio ferrarese durante la grande guerra furono il Comitato di Preparazione ed Organizzazione Civile e la Casa del Soldato.
Grazie al riordino dell’Archivio del Comitato di Preparazione e Organizzazione Civile di Ferrara ed al fondo Pietroboni, conservati presso l’Archivio Storico Comunale, e all’archivio fotografico del Centro Etnografico Ferrarese, anch’esso oggi collocato all’Archivio Storico Comunale, si è potuto realizzare un flash back temporale della vita cittadina dal 1914 al 1918. Un viaggio tra le carte, le immagini, gli oggetti, farà rivivere quel momento storico così importante e così sofferto.
All’inaugurazione sarà disponibile anche la pubblicazione – catalogo della mostra.
Per info 0532 418246.

Invito alla letturasabato 21 maggio 2022 ore 10,30

LEGGERMENTE – Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”

“La forza di essere migliori – Trattato sulle virtù cardinali” – Parte I (fino al cap. V) di Vito Mancuso

A cura di Giancarlo Moretti
«La qualità della nostra vita interiore, il valore di ciò che siamo dipendono da noi e illuminano il nostro destino.»
Viviamo secondo un modello di sviluppo che adora gli oggetti, non la lettura, la cultura, la partecipazione sociale e politica. Consumiamo, inquiniamo, ma così devastiamo noi stessi e il nostro pianeta. Essere migliori è diventato quindi un’urgenza, e il lavoro etico e spirituale una necessità non rimandabile. Ma come far nascere, in noi, il desiderio di praticare il bene? Dove trovare una motivazione che sappia liberarci dalle catene dell’effimero/della società, una forza motrice che dia impulso al nostro costante bisogno di guarigione e al nostro infinito desiderio di bellezza? Riscoprendo le nostre radici che affondano nella cultura classica e nella tradizione cristiana Vito Mancuso ci accompagna in viaggio lungo il sentiero delle quattro virtù cardinali, e offre una nuova prospettiva di senso per le nostre vite in balìa dei tumultuosi venti dell’esistenza. Perché solo colui che non cerca più di vinc ere e di prevalere, ma recupera il senso profondo dell’essere forte, saggio e temperante, può infine essere giusto, e fiorire in armonia con il mondo.
Partecipazione libera e gratuita, previa iscrizione. Info e iscrizioni: Carla Fiorini (c.fiorini@edu.comune.fe.it tel. 0532-418201 – 418202)
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Invito alla letturamartedì 24 maggio 2022 ore 17

​L’individualismo radicale di Max Stirner

Presentazione del libro di Giovanni Feliciani

Nichilismo e terrorismo nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento
Bibliosofica, 2021 

Intervengono Riccardo Roversi, Riccardo Forni e Flavio Baroni
Per la casa editrice saranno presenti Ottavia Murru e Chiarastella Feliciani

Per radicalità si deve soprattutto intendere il processo storico che apporta dei mutamenti all’ordine esistente, ma qualsiasi azione o pensiero teso a radicalizzare o a superare il presente, va realizzato senza schemi prefissati o ideologie di qualsiasi sorta. Il gesto e il pensiero radicale supera ogni limite o costrizione presente, rovescia la banalità del quotidiano, attua il “desiderio”. La radicalità è dentro di noi, essa aspetta solo di poter esplodere per sommergere il vecchio mondo con i suoi rifiuti.
Giovanni Feliciani (Siena, 1951 – Roma, 2017). Laurea in Filosofia e Diploma di ricerca nelle Scienze storico-morali, da sempre ha una grande passione per i libri e la lettura. È stato libraio, bibliotecario, ricercatore. Ha fondato e diretto la Casa Editrice Bibliosofica. Ha pubblicato: “Biblius. Libro dei Libri”(1999); “Bibliosofia. Scienza del Libro e della Lettura” (2011); “Vivere al ritmo della radicalità nella storia”, (2015); inoltre ha curato, la raccolta di studi “La Biblioteca Pubblica. Antologia degli scritti di Virginia Carini Dainotti” (2014) e insieme ad altri il volume “La Cultura brucia. Anna e la libreria uscita nella Roma degli anni ’70” (2010). È stato cofondatore della collana di Studi Storici, Filosofici Umanistici “Tempora”.

Invito alla letturagiovedì 26 maggio 2022 ore 17

La dignità dell’uomo di Giovanni Pico della Mirandola

Presentazione del libro a cura di Raphael Ebgi

Einaudi, 2021
Ne parlano con il curatore Marco Bertozzi (Università di Ferrara e direttore I.S.R.) e Franco Bacchelli (Università di Bologna)
Nel 1486 Pico scrisse l’introduzione a quelle “Conclusiones” che avrebbero dovuto essere discusse davanti ai sapienti della Chiesa, ma che finirono invece accusate di eresia, come il loro autore. Originariamente senza titolo, il testo venne denominato “Oratio de hominis dignitate” dall’edizione di Strasburgo del 1504. Dimenticato per più di due secoli, venne riscoperto tra Ottocento e Novecento, diventando una specie di manifesto dell’Umanesimo. Ora che le idee ottocentesche e primo-novecentesche sul Rinascimento e certe forzature interpretative dell’Oratio appaiono superate, si può rileggere Pico reinnestando il suo pensiero nella temperie teologica della sua epoca. Ma la sua antropologia e la sua idea di cultura restano un vertice della filosofia italiana e continuano ad avere molto da dire anche nel nostro tempo.
A cura dell’Istituto di Studi Rinascimentali, in collaborazione con Musei di Arte Antica e Fondazione Ferrara Arte
 

Incontro con l’autorevenerdì 27 maggio 2022 ore 17

Scultura

Presentazione del libro di Mirta Carroli

Edizioni Magonza, Arezzo, 2022
Dialogano con l’artista Angelo Andreotti e Maria Luisa Vezzali
La monografia ripercorre l’opera dell’affermata artista attraverso i testi critici di Renato Barilli, Pasquale Fameli, Enrico Crispolti, Giorgio Bonomi e Pietro Bellasi. All’interno del volume immagini ad altissima qualità illustrano gli interventi scultorei di Carroli nei grandi spazi esterni, seguendo le numerose mostre personali di carattere antologico, come “L’alfabeto del grano” di Brisighella (2008), “La persistenza del segno” ambientata nel suggestivo scenario del Castello di Pergine (2009), o come le aeree sculture pensate per dialogare con gli affreschi di Palazzo Schifanoia nell’installazione che si è tenuta a Ferrara nel 2010. Durante la presentazione verrà proiettato un video che ripeterà in loop tutte le pagine del libro, permettendo di apprezzare non solo l’accurata veste grafica della realizzazione editoriale, ma soprattutto l’intensità dell’arte di Carrol i, dove l’astrazione dà vita a forme essenziali e archetipiche, fissate in materiali arcaici e potenti come il ferro o in leghe più recenti ed espressive come l’acciaio corten. In dialogo con l’artista ci saranno Angelo Andreotti e Maria Luisa Vezzali, poeta i cui testi interagiscono da decenni con la produzione scultorea di Carroli, in una sintonia estetica ed etica di singolare affinità. Insieme per affermare una volta ancora con decisione quanto una concezione dell’arte aperta e plurale, fondata sullo studio della tradizione, sull’esplorazione dell’inconscio e sull’analisi sempre lucida della realtà, possa rappresentare un antidoto alla violenza e all’incomunicabilità che contraddistinguono il nostro triste presente.
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi
 

Incontro con l’autorelunedi 30 maggio ore 17

Rubens giocava a pallone

Presentazione del libro di Stefano Muroni

Pendragon, 2021
Letture e presentazione di  Roberto Gamberoni
Interviene Samuele Govoni, scrittore e redattore de La Nuova Ferrara
Partendo da un’attenta ricerca storica, l’autore riporta alla luce la vita di un campione dimenticato che ha il respiro dell’epopea e la magia di una leggenda. “Il 4 maggio del 1949 l’aereo che trasportava i giocatori del Grande Torino, di ritorno da Lisbona, precipita sulla collina di Superga. Rubens Fadini, calciatore, ferrarese, è la più giovane vittima della più grande tragedia sportiva italiana…” (dall’intervista al TG2 del 4 maggio 2021)
Durante l’incontro Stefano Muroni anticiperà importanti progetti cinematografici su Ferrara, Città del Cinema.
A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Incontro con l’autoremartedì 31 maggio 2022 ore 17

Davanti allo specchio

Presentazione della monografia autobiografica di Paolo Baratella

Ghirlandina Editore, 2022
Dialogano con l’Autore Gian Pietro Testa e Lucio Scardino

Si tratta di una monografia autobiografica nella quale racconto come in un romanzo la storia della mia carriera d’artista a partire da quando avevo sei anni e la maestra in divisa fascista, nella scuola di via Bellaria, m’assegnò il primo premio per un disegno che avevo fatto. Il libro è illustrato con il lavoro realizzato in ogni decennio arrivando ai giorni nostri.”
 
Paolo Baratella è nato a Bologna nel 1935 da genitori ferraresi. Inizia la sua attività espositiva nei primissimi anni ‘60 a Milano, per proseguire in molte altre città italiane ed europee, quali Bonn, Parigi, Berlino, Barcellona, Basilea, Helsinki, Bruxelles, Mosca, oltre che a New York, San Francisco, Toronto e Montreal. Nel 1973 espone al Palais des Beaux Arts di Bruxelles e nel 1974 al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris mentre, nel 1976, gli viene assegnata dal senato di Berlino la borsa del D.A.A.D. che darà luogo a una serie di mostre in varie città tedesche.
Numerose sono le mostre in Italia: Biennale di Venezia del 1972, Biennale di Milano del 1974 e 1994, Quadriennale di Roma del 1986 e 1999 e Triennale di Milano del 1992. Molte anche le personali dedicate alla sua opera, tra le quali si ricordano le esposizioni alla Mudima di Milano e alle Gallerie Civiche di Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara nel 1995, a Palazzo Reale di Milano nel 1998, all’area esposizione Zona Servizi Territoriali di Castelfranco Veneto, alla Galleria Soave di Alessandria nel 2002 e a Palazzo Guasco di Alessandria nel 2003.
L’artista ha inoltre insegnato per 10 anni alla Accademia di Brera di Milano.  Oggi vive e lavora a Lucca.

fantascienza

Valerio Evangelisti

Oggi ci lascia un grande, un maestro della narrativa italiana che con Urania ha avuto un legame speciale fin dall’inizio della sua brillante carriera.

Valerio Evangelisti (20 giugno 1952 – 18 aprile 2022) si è spento a Bologna all’età di 69 anni, dopo una lunga lotta contro la malattia.

Ecco cosa raccontava nel 2007, in occasione dell’uscita del suo romanzo di fantascienza “La luce di Orione”:

Non posso dimenticare quel giorno del 1994 quando, da un autobus, riconobbi esposto in un’edicola il mio primo romanzo, “Nicolas Eymerich, inquisitore”. Fu un’emozione forte. Quando scesi, lo comperai con voce che mi tremava. Urania era stato uno dei capisaldi della mia adolescenza e, oserei dire, uno straordinario strumento formativo. 

Dopo la vittoria del premio Urania nel 1994, Evangelisti ha dedicato un intero ciclo di romanzi a Nicolas Eymerich, indimenticabile personaggio ispirato a un inquisitore medievale realmente esistito, recentemente tornato alla ribalta tra i Capolavori di Urania con “Rex Tremendae Maiestatis” ed “Eymerich risorge”.

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Florida penna del New Weird e del New Italian Epic, Evangelisti ha dato vita a molte altre opere di successo, spaziando tra la fantascienza, il romanzo storico e la saggistica.

E anche se molti lo celebrano come un “maestro del fantasy”, noi vogliamo ricordarlo come un grande autore a tutto tondo, e un “maestro della fantascienza”,capace di ampliare l’immaginario collettivo come pochi.

(…) non amo che si parli, a mio riguardo, di fantasy. È un genere nobilissimo, ma non è il mio. La fantascienza ha rapporti tenui con la favola. È piuttosto la proiezione nel futuro, attraverso ipotesi tecnologiche, economiche, sociali, di eventi accertati o di credenze collettive. Anche se riferiti a un passato che pare remoto, come il medioevo che provo a tratteggiare.

Addio, Valerio. Ti cercheremo in uno dei tanti, affascinanti futuri che ci hai lasciato sognare.

Il ricordo di Franco Forte:

Quando ti lasciano gli amici, le persone importanti della tua vita personale e professionale, il dolore è forte, difficile da contenere. Poi quando a lasciarti è un compagno di tante battaglie nel mondo della scrittura e dell’editoria… be’, allora il dolore si somma ad altro dolore, e al ricordo dei momenti di condivisione vissuti insieme.

E con Valerio Evangelisti, che ci ha lasciati a soli 69 anni, se ne vanno tanti di questi ricordi e momenti di condivisione, perché io e lui ci siamo conosciuti fin dai giorni del suo esordio su Urania con il suo primo romanzo pubblicato di Eymerich (in realtà anche prima), e abbiamo frequentato parecchi ambiti insieme, abbiamo partecipato e curato antologie, scambiandoci spesso il ruolo (a volte io ero autore e Valerio curatore, a volte il contrario), e in qualche modo ci siamo sempre scambiati pareri, impressioni e valori, umani e professionali.

Persona squisita e di una bontà d’animo esemplare, Valerio si divertiva a incarnare con il suo aspetto un po’ segaligno il suo personaggio più celebre, quell’inquisitore Eymerich che gli consentì di vincere il Premio Urania e, da quel momento, imporsi all’attenzione del pubblico italiano e internazionale.

Purtroppo, la vita ha chiesto il suo tributo, e si è ripresa Valerio, con cui non potrò più condividere bellissimi momenti di intelligente condivisione. Ma come spesso succede con i grandi autori – e Valerio resterà a lungo uno dei più grandi autori italiani tout court – saranno le sue opere a continuare a parlarmi, e a dialogare con chiunque vorrà leggerlo. Non solo Eymerich, ma i tantissimi e profondi romanzi che Valerio ha scritto nella sua lunga carriera, tutti in qualche modo importanti e unici, come solo lui sapeva fare.

Addio, amico mio, e riposa in pace.

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Elara informa

Cari Amici,

una newsletter breve con qualche nuova ma soprattutto per augurarvi con anticipo di trascorrere una buona seconda metà di aprile tra vacanze pasquali, pasquette speriamo all’aperto e fornite di abbondanti vettovaglie, ponti e ponteggi rilassanti e quant’altro di rigenerante.

Poiché tra i piaceri della vita c’è anche, per le anime più elevate, quello della lettura e considerando il fatto che una delle nostre collane più storiche, Nova SF*, è una vera e propria “Porta sui mondi” e offre una grande varietà di autori ed atmosfere, ho pensato di offrire una promozione speciale su questa collana per celebrare la primavera e speriamo il ritorno a uno stile di vita più sereno.

Per chi invece preferisce la storia o il fumetto segnaliamo che “PROGETTO APOLLO” è tornato disponibile e che un grande fumetto che merita di essere letto è “JAYBIRD” di Lori e Jaakko Akhonen.

Auguri di buone feste

  Armando Corridore

LA PRIMAVERA DI NOVA SF*

Dal 15 APRILE AL 3 MAGGIO

Chi acquisterà un numero di NOVA SF*

potrà richiedere un numero aggiuntivo in omaggio.

Per ogni numero di Nova SF* acquistato nei giorni dal 15 aprile al 3 maggio si potrà richiedere un altro numero della rivista in omaggio che andrà segnalato al momento dell’acquisto.

Il numero in omaggio potrà anche essere di prezzo

superiore al numero ordinato.

Chi utilizzerà paypal potrà comunicarci il numero desiderato in omaggio nella messaggistica paypal al momento del pagamento; chi preferirà utilizzare un pagamento postale potrà segnalare il numero acquistato e quello in regalo nella causale del pagamento postale.

Un’occasione, per chi ha già comprato Nova SF*, per arricchire la propria collezione, ma soprattutto un’occasione per chi non ha mai acquistato la rivista per conoscerla e toccarne con mano

la qualità e la ricchezza di suggestioni e contenuti.

L’elenco completo dei numeri di NOVA SF* è consultabile questo link:

http://www.elaralibri.it/cat/Nov-1.htm

per ogni numero della rivista è possibile consultare una scheda approfondita.

TORNA DISPONIBILE

PROGETTO APOLLO

Il sogno più grande dell’uomo

Un altro reperto emerso dagli scavi in magazzino: un’opera ricca di immagini e informazioni che ripercorre la storia della conquista spaziale.

Per acquistarlo:

http://www.elaralibri.it/cat/spe/spe-003.htm

ELARA A NAPOLI COMICON

DAL 22 al 25 APRILE

Lo staff Elara sarà presente alla kermesse napoletana del fumetto

e sarà felice di salutare i lettori che vorranno passare al nostro stand.

https://www.comicon.it/info/

e, tanto per restare in tema,

per i fumettari a cui dovesse essere sfuggito:

  Elara ha in catalogo l’edizione cartonata del fumetto

JAYBRID

di Lauri e Jaakko Ahonen

Pubblicata negli Stati Uniti dalla Dark Horse, vincitrice del premio Gran Guinigi nel 2014, del premio Comic Book Finlandia nel 2013, e  finalista  al prestigioso Eisner Award 2015, l’opera di esordio dei fratelli finlandesi Lauri e Jaakko Ahonen è un racconto new weird profondamente umano sulla paura di vivere.

Un giovane uccellino timoroso di ogni cosa vive un’esistenza isolata e piena di solitudine chiuso in un’immensa casa spettrale. Si occupa di tenere tutto in ordine, in silenzio, e accudisce sua madre inferma. Ha cura di lei da bravo figlio amoroso e non è mai uscito, perché Mamma gli ha detto che fuori di casa, in attesa oltre le finestre sprangate, ci sono solo orrori e creature malvage. Orrori che non devono entrare ma che forse, spiando attraverso le fessure delle finestre, si sono già accorti di lui…

In una narrazione prevalentemente visuale affidata a immagini splendidamente dipinte e dal forte impatto espressivo la storia del piccolo uccellino chiuso nella gabbia delle proprie paure, alleviate da sprazzi di amicizia e speranza, colpisce e tocca profondamente il lettore.

Per acquistare:

http://www.elaralibri.it/cat/spe/spe-C-001.htm

geopolitica

Eurasia

Ben prima di passare il Rubicone, Vladimir Putin aveva avvertito l’Occidente Già nel 2007, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il presidente denunciò infatti il carattere aggressivo e provocatorio dell’espansione della NATO. “Ir. Bulgaria e in Romania – disse – compaiono le cosiddette basi americane avanzate con circa cinquemila uomini ciascuna. Risulta che la NATO ha dispiegato ai nostri confini le sue forze avanzate, mentre noi, continuando a rispettare gli impegni del Trattato15, non reagiamo in alcun modo. Penso che sia ovvio che l’espansiore della NATO non ha niente a che fare con la modernizzazione dell’Alleanza, stessa o con la necessità di rendere più sicura l’Europa. Al contrario, rappresenta un grave fattore di provocazione che riduce il livello di fiducia reciproca. E noi abbiamo il diritto di chiedere: contro chi si sta svolgendo questa espansione? E che ne è stato delle dichiarazioni fatte dai nostri interlocutori occidentali dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia? Dove sono oggi quelle dichiarazioni?” .

Primo piano

Ucraina

il residuo territoriale della Repubblica socialista sovietica ucraina sta scomparendo semplicemente perché il territorio è prevalentemente russo per cultura, storia, religione e lingua.

Anche dal punto di vista politico l’Ucraina non esiste: se non si è così ingenui o disonesti da credere alle patetiche comparsate di Zelensky è del tutto evidente che il territorio è  è controllato dall’ambasciata degli Stati Uniti

Primo piano

Informazione

Lo compresero prima di tutti due studiosi americani, Edward Bernays- inventore del termine propaganda nell’accezione corrente – e Walter Lippman, che introdusse il concetto di “democrazia dello spettatore”, teorizzando il ruolo passivo, di semplice recettore, delle masse, vezzeggiate come cittadini consapevoli, detentori del potere, nello stesso istante in cui erano vittime di indottrinamento, manipolazione, propaganda. I due, brillanti psicologi e sociologi, anticipatori delle moderne tecniche cognitive, nella prima metà del secolo XX lavoravano per il successo del modello socio economico e culturale statunitense. Furono i maestri di quelli che Vance Packard chiamò i persuasori occulti in un libro del 1957 che fece epoca.

Packard svelò la capacità di agire sui registri emotivi e sull’inconscio del pubblico, sul suo narcisismo, su quella che definì insicurezza emotiva, alla base dei messaggi pubblicitari, commerciali ma anche politici, ideologici, valoriali.  “C’è chi si comporta come se l’uomo esistesse solo per essere manipolato”, concludeva. Moltissima acqua è passata sotto i ponti e le tecniche, i mezzi, le capacità di modificare e falsare le credenze e i modi di pensare della massa hanno raggiunto altissimi livelli di perfezionamento. Il maggiore teorico della propaganda autoritaria fu Joseph Goebbels, la cui intuizione fu che la propaganda ha le sue radici nella paura.

Il governo attraverso la paura è ciò che viviamo da marzo 2020, alba dell’epidemia: paura della morte per contagio, accettazione dello spossessamento di sé, un nuovo “vissuto “basato sull’Altro come nemico, potenziale untore, e nell’’accettazione pedissequa dei comportamenti suggeriti/imposti dal potere: maschere, igienizzanti, distanziamento “sociale”, vaccinazione di massa, demonizzazione dei non vaccinati, trattati da assassini e sociopatici. La propaganda di guerra in atto dal 24 febbraio scorso è il prolungamento della narrazione pandemica: paura del nemico come minaccia alla libertà e democrazia, odio diffuso a reti unificate con esiti che sarebbero ridicoli se non fossimo dinanzi a una precisa operazione politico- antropologica di ampio respiro. La lezione di Bernays (nipote di Sigmund Freud) resta importante. Fu il primo a trattare indifferentemente propaganda e pubblicità. Venne incaricato dal governo Usa di organizzare la propaganda di guerra, dirigendo contemporaneamente la pubblicità dei maggiori gruppi industriali dell’epoca.

La sua propaganda non si basava tanto sulla paura, quanto sulle teorie psicologiche di Gustave Le Bon e di Sigmund Freud sulle masse, i cui comportamenti funzionano in modo distinto rispetto a quelli degli individui. Fu Bernays a introdurre i concetti di “mente collettiva” e “fabbrica del consenso”. Non è difficile osservare che le masse non sono capaci di autonomia e tendono all’unanimismo. Il dissidente è espulso dal corpo sociale e può diventare un nemico, il “capro espiatorio” analizzato da René Girard. Chiunque dissenta è escluso dal corpo sociale. E’ il meccanismo utilizzato dal marketing, dalla pubblicità e dalla televisione (audience). La censura determina opposizione e frattura nel corpo sociale, mentre la propaganda genera il gregge. Da anni le oligarchie parlano dei popoli in termini zootecnici. Mario Monti disse: “la democrazia è una forma di governo sbagliata perché è assurdo che siano le pecore a guidare il pastore”.

Nel gregge non può esistere libero arbitrio: il potere è saldamente nelle mani del pastore. L’opinione del gregge non conta, e del resto non è possibile che esista un’opinione autonoma in masse zoologiche eterodirette. Il potere- pedagogo e propagandista – ci illustra qual è il nostro bene. Sta a noi comportarci di conseguenza, ed è esattamente ciò che accade.

Ci ha colpito il commento di un politico ungherese d’opposizione alla vittoria elettorale (la quarta consecutiva) di Viktor Orbàn, bestia nera delle oligarchie liberal, di George Soros e dei gerarchi dell’Unione Europea. Orbàn avrebbe vinto in quanto controlla gran parte della stampa e dei mezzi di comunicazione magiari. In realtà nella nazione danubiana resta assai intenso l’attivismo anti governativo delle centrali globaliste, ma indubbiamente ci sono elementi di verità nel rassegnato commento degli sconfitti. Che dire, allora, della potenza di fuoco unanime dispiegata dalla propaganda filo occidentale, europeista, anti sovranista, liberista in economia, radicale sui temi etici, bellicista da quando è scoppiata la guerra?

Un bizzarro pensatore, Nick Land, lo chiama illuminismo oscuro, definendo “cattedrale” la centrale operativa globale che lavora al controllo delle masse e alla soppressione del pensiero. Con termini diversi e da un orientamento opposto, non è forse la stessa conclusione cui perviene Freccero? Oppure, per fare contenti benpensanti e non pensanti dovremmo dimenticare gli apporti di Debord e di chi, come Foucault, Baudrillard, Barthes e altri, ha analizzato le forme e le mistificazioni del potere nelle società liberaldemocratiche?

Soprattutto, dovremmo dichiarare esaurita la dialettica servo/padrone (ribaltata in padrone/servo) giacché adesso solo una delle due parti si arroga il diritto di parola e vanta una vittoria epocale? La lotta di classe, spiegò soddisfatto il miliardario Warren Buffet, “esiste e l’abbiamo vinta noi “. L’errore è pensare che sconfitto sia stato solo il marxismo. Il tallone del Dominio schiaccia tutti, qualunque sia la posizione sociale e l’orientamento ideale.

La grande novità, nelle posizioni della commissione Du Pre- a dimostrazione di quanto siano inservibili i vecchi schemi ideologici, culturali e segnaletici (destra-sinistra, conservatori-progressisti), è di smascherare con sorprendente franchezza la radice oligarchica e neoliberale di tesi, avvenimenti, idee che per decenni sono stati patrimonio delle sinistre politiche, anche di ispirazione marxista.  Parliamo del sistema di idee inaugurato nel 1972 dal rapporto del Club di Roma – legato al Massachusetts Institute of Technology– I limiti dello sviluppo, che inaugurava il modello neo malthusiano oggi vincente, segnalando – nel pieno dell’industrializzazione- i pericoli della crescita della popolazione, dell’inquinamento, della produzione di cibo e di sfruttamento delle risorse.  Sono temi che, mezzo secolo dopo, in piena Quarta Rivoluzione Industriale, porta avanti il sinedrio di Davos.

Nel Club di Roma erano già presenti i temi dell’Agenda 2030 e del Grande Reset, espressi senza infingimenti e con linguaggio chiarissimo. Evidentemente la propaganda ha svolto egregiamente il suo lavoro e le élite ritengono i popoli maturi per la transizione digitale (l’uomo-cifra) e il controllo da remoto (Green Pass, chip, card), un destino servile e post umano. Ne riparleremo in un successivo intervento, riflettendo sui meccanismi di persuasione che ci hanno resi spettatori paganti e plaudenti di un Truman Show di cui siamo le vittime.