convegno

L’eredità di Salomone

Rituali apotropaici ed esorcismi, amuleti e incantesimi, angeli e demoni. Il pensiero magico che da secoli, nonostante i divieti e i silenzi della Torah, innerva la cultura ebraica sarà al centro del congresso internazionale organizzato dalla Fondazione MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) e AISG (Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo), in programma il 1 Settembre a Ferrara e il 2 Settembre a Ravenna.

L’appuntamento, curato dai docenti dell’Università di Bologna Mauro Perani e Saverio Campanini, con la collaborazione di Emma Abate dell’École Pratique des Hautes Études di Parigi, accenderà i riflettori sull’eredità di Salomone, il terzo re d’Israele che avrebbe, con le proprie arti magiche, costretto i demoni a costruire il Tempio di Gerusalemme. A partire da lui, la magia si è diffusa in Italia e nel bacino del Mediterraneo, complici una certa ambivalenza sia della letteratura rabbinica, che associa i sortilegi ai peccati punibili con la pena di morte, senza però chiarire in che cosa esattamente consistano i comportamenti interdetti, sia della Torah, con le sue norme talvolta sfuggenti e le sue reticenze al riguardo.

Come testimoniano il Talmud (l’altro grande libro sacro dell’ebraismo, dove è raccolta la Torah orale, ossia le discussioni tra i sapienti e i maestri circa i significati e le applicazioni di quella scritta) e altri fonti, ben radicata in ogni strato della società ebraica e in ogni epoca è la credenza in un complesso microcosmo di entità ultraterrene e demoni, esseri intermediari fra l’uomo e l’angelo. Cangianti nell’aspetto, mobilissimi, invisibili, se necessario, di essi si alimenta una magia al contempo popolare e d’élite, comunque piegata a obiettivi molto quotidiani e umani: proteggersi dalle forze soprannaturali o scatenarle contro il nemico, maledicendolo; modificare il corso degli eventi; influenzare il prossimo, manipolandone opinioni e sentimenti; ottenere la guarigione o un buon esito; soddisfare la propria sete di vendetta.

Al di sopra di questi esseri fantastici e dai poteri eccezionali – dalla suadente Lilith, la più temibile, al Dybbuk, anima di un individuo morto prematuramente che s’incarna in un vivo, di solito entrando dalle dita dei piedi, per portare a compimento lo scopo della sua esistenza, fino al mostruoso Golem, il gigantesco automa di argilla con sembianze di essere umano – vi è Dio, che li ha creati. Ma poiché non fanno parte del mondo naturale, per combattere i demoni o ricavarne dei benefici, non c’è altra strada che ricorrere alla magia.

Se queste figure alimentano da secoli tanto le leggende della tradizione ebraica quanto la letteratura, il teatro e il cinema, permeando la cultura europea, il congresso che verrà ospitato presso la Facoltà di Economia dell’Università di Ferrara, il 1 Settembre, e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Alma Mater, nella sede di Ravenna, il 2 Settembre, coinvolgerà un parterre internazionale in un confronto di grande interesse e attualità, se si considera la grande fortuna che la mistica ebraica e la Qabbala continuano a riscuotere, non solo tra gli ebrei, sull’onda di un ritorno all’esoterismo. Al centro dei lavori saranno innanzitutto le fonti, specie quelle provenienti dall’Italia, tra le quali vari manoscritti che attestano la presenza di rituali magici già nell’antichità.

Tra gli studiosi europei e israeliani che interverranno – oltre ai curatori e a Luciano Caro, Rabbino Capo di Ferrara, Alessia Bellusci (Università di Tel Aviv), Flavia Buzzetta (Institut d’Etudes Avancées, Parigi), Marina Caffiero e Mauro Zonta (Sapienza Università di Roma), Roni Weinstein (Università ebraica di Gerusalemme), Moshe Idel (Università ebraica di Gerusalemme e Shalom Hartman Institute), Fabrizio Lelli (Università del Salento), Corrado Martone (Università di Torino), Bill Rebiger (Università di Amburgo) e Giuseppe Veltri (Università di Amburgo) –, porterà il proprio contributo anche Gideon Bohak, curatore della mostra “Magie. Anges et démons dans la tradition juive, da poco terminata al Museé d’Art e d’Histoire du Judaisme di Parigi. Attraverso oltre trecento opere e documenti, molti dei quali inediti, prodotti nei secoli in Europa, Vicino e Medio Oriente – fatture, collane e gioielli, hamsot (amuleti di buona fortuna a forma di manina), vestiti, ciotole per incantesimi e antichi testi e rotoli –, l’esposizione parigina ha documentato la vivacità di queste superstizioni fino ai giorni nostri e portato alla luce il ruolo attivo dei rabbini nella trasmissione del sapere legato alla magia. Essendo, infatti, la Torah tanto severa quanto ambigua nella propria condanna delle pratiche esoteriche, le autorità religiose non potevano sperare di riuscire a contrastarle efficacemente e preferirono provare a “contenerle”, inserendole in un quadro normativo.

Il programma del congresso, che il 31 Agosto, a Ferrara, sarà anticipato dalla conferenza di Moshe Idel sul tema “The Italian Center of Kabbalah”, è disponibile qui.

Argomenti vari

Giornate del giornalismo

Dal 4 al 6 settembre prende il via la prima edizione delle Giornate del giornalismo di Riccione. In programma un concorso per premiare le migliori inchieste dell’anno, l’approfondimento dei temi più caldi del 2015 con le grandi firme del reportage internazionale, l’alta formazione giornalistica e un contorno ricchissimo di spettacoli, mostre e documentari inediti.
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Il programma in sintesi 

Grandi protagonisti della manifestazione sono i finalisti dei DIG award, concorso internazionale per video-inchieste che si concluderà sabato 5 settembre con una cerimonia di premiazione in piazzale Ceccarini. Durante il festival, saranno presentati tutti i video finalisti delle sezioni Video Reporting e Crossmedia Reporting. Al Palazzo del Turismo, sabato 5 settembre, verrà inoltre selezionato il progetto vincitore della sezione Focus on Italy, al termine di una inedita sessione di pitching aperta al pubblico.Fitta l’agenda degli incontri. Per tre giorni, nel cuore di Riccione, si discuterà di immigrazione, Isis, economia criminale, lotta alle mafie, stragi di Stato, ma anche di televisione, fumetto, calcio e satira. E verranno presentati anche i giovani vincitori del Premio Morrione e del concorso DyMove. Tanti gli ospiti, con grandissime firme del giornalismo internazionale. La “copertina” del festival è affidata all’orazione civile di Andrea Purgatori La verità brucia (venerdì 4, ore 19, piazzale Ceccarini), a cui seguirà un keynote speech di Gavin MacFadyen, mostro sacro del giornalismo anglosassone.

Densa anche l’agenda degli spettacoli, con un concerto dei C’mon Tigre, un live corrosivo del Terzo segreto di satira, un monologo di Michele Di Giacomo sulle vicende criminali della Banda della Uno bianca, e il pluripremiato film The forecaster. Il teorema della crisi. Per un giorno, inoltre, Radio Uno e Radio Capital trasmetteranno da Riccione due dei loro programmi di punta, Radio anch’io e Lateral, mentre a San Marino verrà inaugurata Boat people, boat dreams, retrospettiva di uno dei maestri del fotoreportage italiano, Livio Senigalliesi.

Il programma dettagliatoI protagonisti

 

danza

A passo di danza

Dal 10 al 12 settembre la danza in tutti i suoi generi andrà in scena a Bologna con 3 giorni dedicati a stage di approfondimento di danza classica, contemporanea e hip hop con professionisti del settore.

Il 12 settembre spazio alle scuole del territorio con la seconda edizione della Rassegna di fine estate.

L’evento è organizzato dalla società sportiva Endas A passo di danza in collaborazione con l’associazione Endas Ensemble e con il patrocinio di Comune di Monte San Pietro ed Endas Emilia Romagna.

Per info e iscrizioni: www.apassodidanza.org/contact

editoria

I pascoli del cielo

John Steinbeck – I PASCOLI DEL CIELO – I Libri del Pavone – Mondadori 1953 – L. 250

 

«Questa nuova iniziativa editoriale che ha il suo corrispondente nei celebri poket books americani venduti a milioni di esemplari, integra e completa, nel campo della narrativa, la Biblioteca Moderna Mondadori, con il ristampare i migliori romanzi contemporanei. A una rigorosa scelta di opere da molto tempo assenti nelle librerie e insistentemente richieste dal pubblico, la nuova collana “I libri del Pavone” unisce una elegante presentazione editoriale e tecnica. I volumi, stampati su buona carta con copertina a quattro colori verniciata, sono soprattutto destinati a penetrare dignitosamente nella rete vastissima della classe media che è sempre la più volenterosa e attenta acquirente di libri non appena il prezzo divenga accessibile. »

Con queste parole viene presentato nel Maggio del 1953 il primo numero della collana I libri del Pavone, con il romanzo I pascoli del cielo di Steinbeck, già presente dal 1940 nel catalogo Mondadori nella collana La Medusa.

Riesumando I pascoli del cielo mi chiedevo perché il mio blog  parli solo di questi vecchi libri, con i dorsi ingialliti e polverosi e le ridicole copertine illustrate come dei fumetti, poi l’ho capito: è perché parlando di questi vecchi romanzi che mi hanno appassionato quand’ero ragazzo, è come se parlassi un po’ di me, come se rievocassi la mia fanciullezza e adolescenza. Di questo romanzo di Steinbeck, che entrò in casa nel dicembre 1953, mi ha sempre colpito la scena illustrata dalla copertina e l’occhiello – selvaggio amore in California – che non hanno niente, ma proprio niente a che vedere con il romanzo, né l’immagine né la scritta. Poco male, un espediente per richiamare quei potenziali lettori che potevano essere respinti dal titolo dal sapore biblico.

leggi tutto su http://giorgio-illettoreimpenitente.blogspot.it/2015/08/john-steinbeck-i-pascoli-del-cielo-i.html

 

Arte

Il Vangelo secondo Guercino, un percorso iconografico

Fino al 25 ottobre 2015 in mostra a Verona

Inaugurata presso il Museo Diocesano d’Arte “S.Fermo Maggiore” – Chiesa di S.Fermo Inferiore a Verona. Due i capolavori del Guercino in mostra: “Cristo e la Samaritana” e “La Cena in Emmaus“. Leggi tutto

Sabato 27 giugno, alle ore 17.00, presso il Museo Diocesano d’Arte di San Fermo Maggiore a Verona, è stata inaugurata la mostra “Il Vangelo secondo Guercino. Un percorso iconografico”, che vede protagonisti due capolavori di Guercino incentrati sul tema evangelico.

L’esposizione ruota, infatti, attorno all’ opera giovanile “La Cena in Emmaus“, prestata dal Comune di Cento, co-organizzatore dell’iniziativa assieme al Museo Diocesano e alla tela del periodo più maturo “Cristo e la Samaritana” di proprietà del Banco Popolare di Verona.

Filo conduttore è appunto la riproduzione di episodi evangelici, esplorati anche nelle altre opere poste a corollario dell’esposizione: venti incisioni del periodo ‘400-‘800 di autori vari appartenenti a collezione privata centese e un disegno della scuola di Guercino di proprietà della Pinacoteca Civica centese raffigurante la Cena in Emmaus.

In mostra anche la prima opera del Guercino, eseguita con la tecnica dell’affresco presumibilmente all’età di otto anni: “Madonna di Reggio” (detta Madonna della Ghiara) di collezione privata.

La mostra, curata da Marco Vitali, ci offre dunque un interessante percorso di raffronto iconografico attraverso cui è possibile approfondire le diverse modalità rappresentative di questi significativi momenti narrati nei Vangeli.

A corredo della mostra è pubblicato anche un catalogo con saggi di Don Tiziano Brusco, Fausto Gozzi e Marco Vitali.

La mostra è visitabile fino al 25 ottobre 2015, dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00; la domenica dalle 13.00 alle 18.00.

invito
mostra verona

Nella foto, da sinistra: Marco Vitali (curatore della mostra), Monsignor Giancarlo Grandis (Vicario settore Cultura della Diocesi di Verona), Claudia Tassinari (Assessore alla Cultura di Cento), don Tiziano Brusco (direttore del Museo Diocesano di S.Fermo), Chiara Furlattini (storica dell’arte referente Associazione Chiese Vive), Antonio Ferriani (dirigente del Banco Popolare di Verona) e il noto artista centese Nicola Nannini

Teatro

Matilde cabaret

Felonica, Pieve S.M. dell’Assunta
Raffaele Spina in Performance
Sabato 15 Agosto ore 18,00
relatore Vittorio Bocchi

MATILDE CABARET
Pièce per attore solista
“Matile Cabaret”, una divertente e scanzonata pièce teatrale di Fausto Bertolini, scrittore e regista pegognaghese, recitata da Raffaele Bertolini in arte Raffaele Spina (dal nome della madre artista pure lei), attore professionista, si colloca al di là di tutta la retorica celebrativa alla quale sono improntate tutte le varie commemorazioni fatte per la circostanza. Lo stile è cabarettistico e questo rappresenta senz’altro una novità. Matilde, così come i personaggi protagonisti di quella vicenda storica, riportata in modo rigoroso, è rappresenta sia come l’importante donna di potere che fu, sia nella sua dimensione umana, in un contesto di eventi narrati in modo spassoso dove l’importanza dei fatti è rivissuta secondo un ottica scanzonata che nulla toglie alla valenza dei fatti storici e alla grandezza dei vari protagonisti, descritti con una scioltezza briosa che li rende umanamente comici e simpatici. “Matilde Cabaret” racconta fatti e persone in uno stile cabarettistico, senza perdere di vista la loro importanza, ma anche senza lasciarsi suggestionare dalla tradizione, anzi riportandola in maniera umoristica secondo una dinamica ammiccante e scherzosa che l’ottimo Raffaele Spina, con la sua verve, sa esprimere al massimo.

Il Programma della serata sarà il seguente:
1 – Saluti delle Autorità (Sindaco e Parroco)
2 – Introduzione del dr. Bocchi e proiezione del documentario
3 – Eventuali domande del pubblico presente
4 – Performance di Raffaele Spina
5 – Tiròt per tutti

Alcune informazioni sul documentario:

Titolo del documentario in proiezione: Francesco Bisighini – Ritorno da Buenos Aires (durata: 15,50 minuti).

Il documentario è l’ultima iniziativa intrapresa, in ordine temporale, riguardo la particolare vicenda del cavalier Francesco Bisighini: impresario edile nella Buenos Aires della belle époque. Emigrato nella capitale argentina divenne uno dei molti costruttori italiani che diedero volto all’affascinante città tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Ritornato nella sua Carbonara di Po, vi costruì la bella villa ora sede del Municipio. Negli anni, varie iniziative hanno consentito di focalizzare la figura del personaggio, la sua vicenda umana e professionale. Testimoniano questa attività le fotografie, eseguite all’epoca, delle sue costruzioni. Dimore private per clienti facoltosi, palazzi per attività mercantili e sociali. Il tutto scrupolosamente elencato in un prezioso documento, il quale ci consente di conoscere l’ubicazione dei fabbricati, i nomi dei committenti, i loro recapiti e le rispettive attività. Nello stesso archivio fotografico, troviamo una ricca raccolta di immagini, che illustrano l’architettura, la vita, il lusso e le miserie della capitale argentina di quegli anni. Egli volle in questo modo portare con sé, in Italia, il ricordo di una parte importante della sua esistenza e di una città, alla crescita della quale aveva contribuito. La sua vicenda s’inserisce nell’ampio contesto della cultura materiale e intellettuale italiana, che ha innegabilmente segnato la capitale sudamericana nel secolo scorso. Da evidenziare, infine, il non trascurabile apporto del suo mecenatismo, che ha trovato l’espressione più compiuta nel lavoro dello scultore Giuseppe Menozzi e del pittore Anselmo Baldissara presso la villa di Carbonara di Po.

Dopo una breve introduzione e la visione del documentario, l’autore Vittorio Bocchi sarà a disposizione per le domande riguardo la vicenda del Bisighini e la presentazione dei volumi pubblicati da MnM print edizioni inerenti l’emigrazione italiana nel mondo, anch’essi a disposizione del pubblico.

foto di Matilde 2015.
Arte

Spazio creativo

Endas Emilia Romagna ed Endas Bologna presentano la seconda edizione di Spazio creativo. Il progetto nasce dal bisogno di molte associazioni e gruppi informali di giovani, che si occupano di creatività, di avere a disposizione uno spazio per realizzare la propria idea e il proprio progetto.

Spazio creativo è uno spazio di incontro dove realizzare, ascoltare, discutere. Uno spazio, dove poter svolgere il proprio “lavoro” creativo, che l’Endas mette a disposizione insieme a incontri formativi per lo sviluppo dell’idea creativa (capire come sviluppare meglio un’ idea, come comunicarla meglio, come valorizzare la rete come sistema a costo zero per la realizzazione di progetti, come creare una rete per un progetto, come far finanziare un proprio progetto) e per lo sviluppo della prassi associazionistica.
Spazio creativo nasce non a caso nel centro della città di Bologna, presso la sede provinciale Endas in Via Galliera 11, città che da sempre è fucina di talenti creativi.

Spazio creativo è aperto a gruppi informali non costituiti e/o a associazioni neo costituite con componenti giovani in prevalenza tra i 18 e i 35 anni.

Verrà scelto un gruppo a giudizio insindacabile della Commissione formata da dirigenti Endas per la qualità dell’idea progetto presentata.
Spazio creativo, che potrà essere fruito dal 1 novembre 2015 al 31 marzo 2016, comprende l’utilizzo gratuito di:
– un ufficio dotato di telefono, connessione internet, stampante e fotocopiatrice (nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18)
– una sala conferenze (previa prenotazione)
e la partecipazione gratuita a 3 incontri formativi di coaching one to one con esperti di progettazione, amministrazione, gestione eventi, comunicazione, gestione dei conflitti.
Il gruppo vincitore dovrà firmare un patto di collaborazione con cui si impegna a partecipare agli incontri formativi, agli incontri di verifica dell’andamento del progetto e al buon utilizzo delle strutture di cui usufruisce.

Il bando si inserisce nel progetto culturale Vetrina di giovani artisti presentato alla Regione Emilia Romagna.

Per iscriversi occorre prendere visione del bando completo e compilare il form di iscrizione.

concorsi

Concorso per racconti fantasy

Parte l’VIII Edizione del “Trofeo La Centuria e La Zona Morta” per racconti fantasy.
I racconti finalisti saranno valutati da una Giuria costituita da scrittori quali Davide Longoni, Donato Altomare, Marina Lenti, Giovanni Mongini, Francesco Verso, Alessio Banini, Anna Giraldo ed Emanuele Manco e da esperti del settore e autori di giochi.
I primi tre racconti classificati riceveranno un Premio in denaro di 200 e 100 euro e per il terzo 100 euro in buono-libri, mentre i primi cinque saranno pubblicati sui siti: “La Centuria“, “La Zona Morta” e “Dark Chronicles” e sulla rivista “La Zona Morta Magazine“.
Per partecipare, seguire le indicazioni del bando di concorso visibile cliccando qui.
La scadenza è prevista per il 5 novembre 2015.

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illustrazione

Franco Morelli, illustratore

a cura di Gianni Cerioli e Roberto Roda

prezzo: 18,00 Euro
pagine: 128
formato: cm 21 x 28

FRANCO MORELLI fu, in vita, artista volontariamente sconosciuto, che difese strenuamente la sua condizione di autodidatta.
Nel 1945, nei mesi successivi alla Liberazione diede vita a Ferrara a un Circolo Artisti Dilettanti che poi l’anno successivo aprì sezione anche a Cento nell’Alto Ferrarese. Presentò la sua prima personale di pittura solo nel 1951. Durante gli anni cinquanta si mise in contrasto con il sistema delle arti vigente nella città estense e alla fine del decennio decise di non esporre più, relegandosi in volontario isolamento. Nel suo studio continuò con fervore a dedicarsi, in silenzio, alla pittura e soprattutto all’illustrazione.
Ossessiva e per molti versi monumentale è l’impegno che riservò alla Divina Commedia: alla illustrazione del capolavoro dantesco lavorò per oltre trent’anni producendo in progress numerose versioni, tutte ugualmente spettacolari e degne della massima attenzione; lo stesso impegno venne riservato all’illustrazione di altre grandi opere letterarie, di valore universale.
Artista visionario, maestro del colore e dell’illustrazione, precursore e anticipatore di generi e soggetti che sarebbero arrivati alla ribalta solo molti anni dopo, Morelli ha orgogliosamente “nascosto” la propria produzione artistica fino alla scomparsa, avvenuta nel 2004.
Questo catalogo ci svela una selezione di opere del maestro, e aggiunge un’ulteriore tassello allo studio dell’opera morelliana.

editoriale Sometti

Arte, Primo piano

L’attacco continua

Da “Metro News”
“Con il silenzio assenso uccideremo il nostro Paese”

Ven, 31/07/2015 – 10:43

Sembra trascorsa un’era geologica da quando l’allora vicepresidente dei senatori Pd Luigi Zanda disse: “Berlusconi dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa alla cultura italiana per le dimissioni di Andrea Carandini, grande archeologo e persona perbene che oggi si è ribellato all’assassinio della cultura italiana”. Era il 2009 e Carandini si dimise “irrevocabilmente” da presidente del Consiglio superiore dei beni culturali per la “constatazione dell’impossibilità del ministero di svolgere quell’opera di tutela e sviluppo del patrimonio culturale stante la progressiva e massiccia diminuzione degli stanziamenti di bilancio”.

Sei anni dopo, in un luglio caldissimo e già quasi vacanziero, arriva il dl Madia a dare quello che da più parti viene definito il colpo di grazia ai nostri Beni Culturali. La pensano così le ventimila persone che in poche ore hanno firmato la petizione su change.org lanciata da autorevoli personalità della nostra cultura: Salvatore Settis, Tomaso Montanari, Alberto Asor Rosa, Dario Fo, Vittorio Emiliani, giusto per citarne alcuni. “Il disegno di legge Madia sulla riorganizzazione dell’amministrazione statale – scrivono nel manifesto appello – prevede la confluenza delle Soprintendenze nelle Prefetture. Si tratta del più grave attacco al sistema della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale mai perpetrato da un Governo della Repubblica italiana. Anzi, l’attacco finale e definitivo”.

Metro ha sentito Vittorio Emiliani, tra i firmatari dell’appello, giornalista, scrittore, saggista e tra l’altro presidente del Comitato per la Bellezza. «Questo governo – ci dice – sta riuscendo dove neanche Berlusconi aveva ottenuto».

A cosa si riferisce?
Lo svilimento del settore con il taglio dei fondi è stato sistematico ma l’introduzione del silenzio assenso è sicuramente il colpo di grazia. Significa che se entro poche settimane – 60 giorni – le Soprintendenze non si esprimono su progetti, richieste di lottizzazioni, che arrivano continuamente, il silenzio si tradurrà automaticamente in un assenso tout court. Uno scenario non certo improbabile, anzi sarà molto frequente visto che ogni tecnico ha una montagna di pratiche delicate da sbrigare per ciascuno dei giorni lavorativi. Siamo alla macelleria della tutela.

Qual è lo scenario più probabile?
Consideri che ogni tecnico delle sovrintendenze ha 4-5 pratiche al giorno da verificare. E le pratiche non sono solo scartoffie ma comprende ispezioni, ricerche cartolari, visite a cantiere. Una mole impossibile da sostenere. È naturale che non riuscirà a sbrigarle tutte nel tempo necessario a impugnarle o dissentire…

L’altro aspetto della legge Madia è l’accorpamento delle sovrintendenze con le prefetture, proprio nell’ottica della sburocratizzazione…
Una cosa è combattere l’eccessiva burocrazia, un’altra è affossare il comparto culturale. Questo accorpamento avviene mentre si svuotano le prefetture. Bisogna potenziare gli uffici, stabilizzare i fondi: l’Italia ha 20mila centri storici, mille almeno di una bellezza straordinaria. A Renzi non piacciono i controlli, dice che fanno perdere tempo, ma invece sono necessari!

Perchè questo silenzio dei media?
La maggior parte dei giornali sono in mano a costruttori, proprietari di terreni, professionisti che hanno interesse affinchè questo disegno di legge vada in porto così com’è.

Lei cosa farebbe?
Innanzitutto mantenere l’unitarietà del ministero, valorizzare il nostro patrimonio culturale. Partendo dalla consapevolezza che anche il Louvre è in passivo: i musei non sono macchine da soldi, come pensa il premier, ma il turismo culturale è sicuramente fonte di ricchezza, a tutti i livelli.

STEFANIA DIVERTITO

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