Forse non è un caso che la pandemia sia partita proprio dalla Cina e che l’Italia, che è stato il primo Paese occidentale a farci i conti, sia intervenuta ispirandosi dichiaratamente proprio al modello del lockdown e alle misure restrittive cinesi.
Credo che il modello a cui si aspiri in Occidente sia qualcosa di analogo al credito sociale cinese. Che, ovviamente, può essere attuato solo con la massima digitalizzazione possibile. Non a caso, nei vari ambiti, tutti i decreti usciti negli ultimi due anni la incentivano in ogni modo. Totalitarismo Digitale Globale – Libro
Mese: gennaio 2022
Narrativa
Personalmente non amo i romanzi, ma se proprio volete

Il campo dei santi (Le Camp des saints) è un romanzo fantapolitico distopico dello scrittore francese Jean Raspail pubblicato nel 1973 e tradotto nel 1998 in Italia[1]. Ambientato negli anni novanta (cioè vent’anni nel futuro rispetto alla sua scrittura), il romanzo immagina quelle che, secondo l’autore, sarebbero state le conseguenze dell’immigrazione nelle società occidentali.
Indice
Titolo

Il titolo deriva da un versetto dell’Apocalisse[2]: «Il tempo dei mille anni giunge alla fine. Ecco, escono le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, il cui numero eguaglia la sabbia del mare. Esse partiranno in spedizione sulla faccia della terra, assalteranno il campo dei Santi e la Città diletta».
Trama
All’inizio degli anni Novanta, una folla di paria indiani, guidata da un personaggio chiamato il “coprofago“, s’impadronisce di un centinaio d’imbarcazioni all’ancora nel porto di Calcutta e comincia a navigare verso le coste della Francia. Di fronte all’avanzare di quella che verrà chiamata “armata dell’ultima chance”, l’opinione pubblica e le autorità occidentali sono titubanti e sempre più remissive. Il disarmo morale dell’Occidente sfocerà nella resa incondizionata della Francia di fronte al milione di invasori venuti dal Gange.
Accoglienza e riferimenti
All’epoca della pubblicazione, il libro ricevette un’accoglienza positiva in Francia da numerosi critici letterari, i quali si soffermavano più sulla natura “profetica” e apocalittica della trama che sul suo valore letterario. Il romanzo venne elogiato da diversi intellettuali francesi come Louis Pauwels, Hervé Bazin, Michel Déon, Jean Cau, Jean Anouilh, Thierry Maulnier e il giornalista Bernard Pivot[3][4][5]. Dopo la sua pubblicazione in inglese nel 1975 dalla casa editrice Scribner e nel 1977 in edizione tascabile dalla Ace Books, casa editrice specializzata in romanzi pulp, il giornalista Max Lerner lo elogiò per la sua abilità narrativa e il filosofo Sidney Hook ne sottolineò la portata provocatoria[6]. In una recensione del 1975, il Time Magazine lo definì “una filippica biliosa” e ed è stato criticato più volte per i suoi contenuti apertamente razzisti[7][8][9], xenofobici e anti-immigrazione[10][11][12]. In tempi recenti il libro è divenuto un testo di riferimento per gruppi di estrema destra, suprematisti bianchi, neofascisti e neonazisti[13].
Steve Bannon, prima di divenire consigliere strategico di Donald Trump, ha dichiarato di essere un lettore appassionato di Raspail e ha fatto più volte riferimento al suo libro più celebre: «L’Europa centrale e poi quella occidentale e settentrionale sono quasi sottoposte a un’invasione del tipo Campo dei Santi» (ottobre 2015), «In Europa tutta la questione ruota intorno all’immigrazione, ed è un problema mondiale ormai, questa specie di Campo dei Santi globale» (gennaio 2016); «Quella a cui assistiamo non è una migrazione, è davvero un’invasione. Per me è il Campo dei Santi» (sempre gennaio 2016).
La politica francese Marine Le Pen, durante una trasmissione televisiva, ha invitato i telespettatori a rileggere il romanzo, dichiarandosi fan di Raspail nonostante egli affermò di preferire e votare Nicolas Sarkozy.[14][15]
Fuggire

Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo; quello che cambia oggi è la valutazione finale: non sul libro che mantiene inalterata la sua validità, ma sulla “soluzione finale”…
Il grande saccheggio

infatti, l’imbroglio finanziario confezionato nelle banche statunitensi è solo l’esito truffaldino e rovinoso di un ben più ampio e temerario tentativo. E sta al fondo, come tenteremo di mostrare nel seguito di questo saggio, di un blocco sistemico del capitalismo. Del resto, non siamo certo i primi a dirlo: nella primavera del 2008 qualcuno ha soltanto sottratto un masso alla diga che stava cedendo sotto una valanga d’acqua. Dovrebbe, d’altronde, essere evidente a tutti. Come avrebbe potuto la speculazione finanziaria, di per sé, produrre tanto danno se essa non fosse stata costruita su almeno un ventennio di indebitamento senza precedenti delle famiglie americane e dunque di esposizione delle banche? E perché le famiglie americane sono state spinte con una campagna ideologica da ‘prima crociata’ a comprare così tante case e a consumare così tante e inutili merci da fare dei rifiuti uno dei più rilevanti problemi sociali e ambientali del nostro tempo?
Oggi è ben noto, come lo era, per la verità, anche ieri. I cittadini americani dovevano consumare allo spasimo per tenere in piedi il meccanismo dello sviluppo. Perché il processo di accumulazione non si bloccasse, essi dovevano tirare la volata alla macchina mondiale della crescita. E per un così superiore fine non era importante se essi si indebitavano, se i loro redditi da lavoro ristagnavano, se le banche facevano scorrere fiumi di prestiti inesigibili, se immense risorse finanziarie venivano drenate, sempre più copiose, dai vari angoli della Terra. In realtà, sotto i crolli del terremoto finanziario si cela un vasto e profondo epicentro economico e sociale. Sotto i soldi, sotto la carta moneta, sotto gli imbrogli bancari, c’è lo squilibrio grave nella distribuzione della ricchezza reale. Credere, dunque, che una regolamentazione più severa dei movimenti finanziari – misura in sé necessaria – riporti lo sviluppo sul suo luminoso sentiero è come riparare gli infissi di un edificio in cui sono crollate le fondamenta.
La crisi era già visibile prima che dilagasse in dimensioni mondiali nel 2008. Uno studioso tedesco, come vedremo più avanti,
l’aveva pronosticata come in un vaticinio, già ai primi anni Novanta1. Ma, osservava lo stesso Kurz in un testo pubblicato nel 2005, essa si discosta in maniera sostanziale dalle precedenti crisi cicliche del capitale. Queste ultime si verificavano allorquando, grazie a una innovazione tecnologica di rilevante portata, la produzione industriale si intensificava, assorbendo una massa considerevole di forza lavoro e creando un eccesso di produzione che terminava, dopo qualche tempo, nella caduta del ciclo espansivo. Seguiva una fase di disoccupazione, di rallentamento generale dell’economia. Mentre almeno parte del capitale monetario accumulato si indirizzava verso la speculazione finanziaria.
Così, ad esempio, è avvenuto, in forma paradigmatica, nelle grandi crisi della seconda metà del XIX secolo, più ampiamente nella Grande Depressione degli anni Trenta del Novecento’. Al ciclo delle ferrovie seguiva quello dell’elettricità e della chimica, più tardi sarebbe toccato all’automobile, ecc.
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta del Novecento il processo di accumulazione capitalistica è stato promosso da una potente ondata di innovazione tecnologica incentrata sullo sviluppo della telefonia, della microelettronica e di tutti i suoi molteplici derivati, e sull’espansione dei servizi. È stato questo insieme di innovazioni che ha costituito la Tràgertechnologie, la tecnologia portante di questa fase di espansione, culminata nella seconda metà degli anni Novanta, soprattutto negli Usa. Essa, in un certo senso, chiudeva l’epoca fordista, con al centro la produzione dell’automobile, e ne schiudeva un’altra2.
Ma in questi anni lo schema consueto dei cicli economici non s è ripetuto. L’economia delle bolle speculative – dice Kurz – s è «disaccoppiata» dall’economia reale già a partire dagli anni Ottanta. Egli rammenta infatti tutte le crisi finanziarie di questa fase, a partire dal Messico nel 1982 per passare al crollo speculativo del 1989-1990 in Giappone, al crack borsistico mondiale del 1987, alle crisi dei paesi dell’Asia, della Russia e del Brasile negli anni Novanta, allo scoppio della bolla borsistica a Wall Street nel 2000-2001, alla bancarotta Argentina del 2001 2002, e così via3. E vero, non sono crisi tutte riconducibili a una stessa dinamica e causa. Ma è un ribollire di tracolli del tutto inedito, simile ai «periodi sismici» che precedono e seguono i grandi terremoti. Esso mostra il nuovo peso che la finanza ha assunto nel decidere le sorti dell’economia reale.
All’autore, ovviamente, manca la conferma del tracollo globale degli ultimi anni. Ma non gli è proprio necessaria. In realtà l’economia finanziaria, l’ingigantimento dei valori monetari, ha solo simulato una nuova fase di accumulazione reale del capitale. Essa ha coinvolto in misura ridotta forza lavoro nella produzione di merci. Si è gonfiata con un basso tasso di assorbimento di «lavoro astratto», come si esprime marxianamente Kurz. E dunque non rappresenta, se non in parte, ricchezza reale, mentre si è enormemente ingigantita in forma di denaro e ha preteso di vivere di vita autonoma, sganciata da ogni equivalente con le merci e i servizi realmente prodotti.
Febbraio in biblioteca
martedì 1 febbraio 2022 ore 17
Archeologia in Biblioteca. Spina “d’Adria Reina”e la geografia storica del delta padano in età classica
Intervengono Paola Desantis e Alberto Andreoli
II. La scoperta della città perduta
Spina è rimasta per secoli un mistero. Cent’anni fa, la casuale scoperta del sepolcreto di Valle Trebba – connessa con la bonificazione del bacino lagunare – mise in discussione la questione dell’ubicazione della antica città, fino ad allora vanamente cercata. La rilevanza, qualitativa e quantitativa, del materiale rinvenuto durante le diverse campagne di scavo pose il problema della sua musealizzazione. Nel 1935 fu inaugurato il Regio Museo di Spina, ospitato nel cinquecentesco ‘Palazzo di Lodovico il Moro’, a Ferrara. Al secondo dopoguerra risale un secondo ciclo di felici ritrovamenti ‘spinetici’ – questa volta in Valle Pega –, pure correlati a coeve operazioni di bonifica: l’esplorazione di un esteso settore necropolare, con il recupero di oltre 2300 sepolture; la messa in luce di “ruderi architettonici romano-medievali”, presso l’argine dei Borgazzi; l’individuazione, per il tramite dell’aerofotografia, delle (credute) “tracce dell’abitato” e del “canale portuale di Spina”. Una stagione archeologica assurta agli onori della cronaca internazionale, in concomitanza con la quale si organizzarono eventi congressuali ed espositivi di alto profilo scientifico.
Il ciclo di tre incontri a cadenza mensile (18 gennaio – 1 febbraio – 8 marzo) si propone di fornire una panoramica aggiornata dello stato degli studi e delle conoscenze storico-geografiche sulla città di Spina e il territorio deltizio, dalle origini all’epoca romana.
In collaborazione con la Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Incontro con l’autoregiovedì 3 febbraio 2022 ore 17
Io ti assolvo
Presentazione del libro di Stefano De Lellis
Dialoga con l’Autore Vanessa Ferrari, responsabile Delle Edizioni Linee Infinite
Letture di Roberto Gamberoni
“Un prete pedofilo, cinque adolescenti suicide, quattro sacerdoti assassinati e un solo fievole indizio che l’assassino lascia tra le dita delle sue vittime per annunciare che colpirà ancora, per l’ultima volta. Un macabro gioco la cui soluzione è sotto gli occhi di tutti, lettore compreso, a patto che sia appassionato di scarti, sciarade, acrostici, zeppe, cambi e metagrammi. Ma non c’è tempo da perdere, perché il tempo sta per scadere.”
Io ti assolvo è l’ultima fatica letteraria di Stefano De Lellis. Un thriller ambientato in una città italiana (tra le righe il lettore potrebbe rivedere il luogo in cui vive), un romanzo dalle tinte cupe che mette in risalto lo spaccato di una società, quella italiana, che mette i brividi. La mano ferma dell’autore non trema nel mettere in luce efferati omicidi, non si tira indietro nel giudicare, indagare, spremere veri o presunti colpevoli. Un romanzo rapido, intrigante e soprattutto reale.
A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Incontro con l’autorevenerdì 4 febbraio 2022 ore 17
Delitto sull’isola Bianca
Presentazione del libro di Chiara Forlani
Dialoga con l’Autrice Milvia Malservigi
Un’isola al mezzo al Po, un mistero da risolvere, un giovane ombroso che vive con un proiettile conficcato nel cranio e viene coinvolto in una vicenda dai contorni tenebrosi. Nel 1950 diverse famiglie vivono sull’isola Bianca, un luogo sperduto dove l’esistenza segue i ritmi e le cadenze dell’Ottocento. Vita di campagna, amori, saggezza popolare e segreti inconfessabili: tutto concorre alla soluzione del mistero, in un crescendo di tensione che si stende come un sudario sulla bellezza selvaggia della terra situata tra la città di Ferrara e il grande, maestoso fiume Po.
Chiara Forlani è nata e vive a Ferrara. Si è laureata in Storia dell’arte e insegna Lettere. Ha pubblicato La tasca sul cuore e Una rosa tra i capelli, io e Boldini, oltre a racconti presenti in varie antologie. A scopo benefico, per aiutare i pazienti pediatrici, ha dato alle stampe il romanzo per ragazzi Il viaggio di Kordelia. Delitto sull’isola Bianca nel 2020 si è aggiudicato il primo posto per la miglior ambientazione al concorso Giallo Festival ed è risultato secondo al Premio De Filippis Gold Crime.

Incontro con l’autorelunedì 7 febbraio 2022 ore 17
Alfonso II, l’ultimo Duca
Presentazione del libro di Giancarlo Bresciani
Edizioni La Carmelina
Alfonso II d’Este è stato l’ultimo duca di Ferrara, era nato nel 1533 ed è vissuto sino al 1597, in queste pagine racconta in prima persona i sessantatrè anni in cui è stato interprete e testimone dei suoi tempi. Tempi dal precario equilibrio tra Impero, Chiesa e Mondo Musulmano, ma ricchi di ogni forma d’arte e cultura. Questa è una interpretazione di come lui può aver visto la sua storia.
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Conferenze e Convegnimartedì 8 febbraio 2022 ore 17
“Il futuro della democrazia” di Norberto Bobbio
Conferenza di Alberto Castelli
Pubblicato per la prima volta nel 1984, il volume comprende otto saggi che circoscrivono un autentico viaggio in ciò che rappresenta il pensiero democratico e affronta con piglio estremamente pragmatico le differenze che sussistono tra realtà ideale e realtà storica, dunque tra democrazia ideale e democrazia reale, evitando però catastrofismi e affidandosi ad un’analisi accurata e consapevole. Tutti i testi sono stati scritti per un pubblico che si interessa di politica, non per gli addetti ai lavori, e sono stati dettati dalla preoccupazione di “far discendere la democrazia dal cielo dei principi alla terra dove si scontrano corposi interessi”. Colpisce del libro l’attualità di alcune delle domande che pone, nonostante siano trascorsi quasi quarant’anni dalla sua pubblicazione, e la lucida analisi dei ‘mali’ della democrazia, cost antemente accompagnata dall’invito a non scoraggiarsi e a non cedere alla lusinghe di alternative pericolose.
Per il ciclo “Tempo di riletture” cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnimercoledì 9 febbraio 2022 ore 17
Su ciò che non può essere detto. I 100 anni del Tractatus Logico-Philosophicus.
Conferenza di Beatrice Beccari e Alice Morelli
“Il Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein certo merita di essere considerato un evento importante nel mondo filosofico”. Così scrisse Bertrand Russell nel 1922 all’inizio della sua introduzione all’opera. A cent’anni dalla sua pubblicazione, il Tractatus può ritenersi a tutti gli effetti un classico della filosofia che segna una tappa importante nella storia del pensiero occidentale. Ancora oggi questo testo non smette di affascinare, già a partire dal suo aspetto bizzarro e non convenzionale, e rimane fonte inesauribile di riflessioni, studi, dibattiti. Nel susseguirsi delle sue proposizioni numerate, formulate in uno stile particolarmente austero e rigoroso, vengono sviluppati temi complessi e rilevanti come la natura del linguaggio e il suo rapporto con la realtà, la delimitazione della sfera del “sens o” e del “non-senso”, la legittimità dell’uso del linguaggio nei campi della scienza, dell’etica e dell’estetica, ma anche il ruolo della stessa filosofia. Al contempo, nel ricercare la soluzione a questo genere di problemi, Wittgenstein mostra come questa soluzione sia di poco conto. Nel delimitare il dominio del dicibile affiora infatti la dimensione opposta, quella di ciò che non può esser detto e che tuttavia, pur rimanendo chiusa nel silenzio, esibisce tutto il suo valore.
Per il ciclo “I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Conferenze e Convegnigiovedì 10 febbraio 2022 ore 17
“Trasumanar significar per verba…” (Paradiso I, 70): ineffabilità e progetto metamorfico nel Paradiso
Conferenza di Ennio Granata
Beatrice continua a fissare il suo sguardo nel sole e Dante rivolge gli occhi al volto della donna amata: in questa contemplazione si sente trasumanare, come il pescatore Glauco che mangiando un’erba divenne una divinità. Il poeta è incapace di esprimere questo suo intimo cambiamento se non con l’esempio mitologico, né sa se la sua ascesa si compisse con l’anima o anche con il corpo. L’eterno moto dei cieli, con l’ineffabile armonia delle sfere celesti, attrae la sua attenzione, mentre gli appare un immenso lago di luce. Chiede spiegazione della causa e la santa guida gli spiega non essere lui più sulla terra, e sta salendo con la velocità della folgore verso il cielo, luogo deputato alle anime.
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autorevenerdì 11 febbraio 2022 ore 17
Andrea Samaritani fotoreporter
Presentazione del volume di Mario Samaritani
Argelato, Edizioni Minerva, 2020
Promossa dal Centro Etnografico Ferrarese, che nel 2022 ricorda i suoi 50 anni di attività, la presentazione del volume prevede le comunicazioni dell’autore della monografia Mario Samaritani, dell’editore Roberto Mugavero (Edizioni Minerva), dell’etnografo e fotologo Roberto Roda.
Introduce Angelo Andreotti, dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara
Scomparso prematuramente nell’agosto 2020, il fotografo centese Andrea Samaritani ha segnato con le sue straordinarie immagini, la fotografia italiana di reportage, a partire dalla metà degli anni ’80 del ‘900, quando ha iniziato a collaborare col Centro Etnografico del Comune di Ferrara e con il Centro studi “Fotografia e Territorio”. Con questi istituti si è formato, dando un contributo fondamentale a importanti campagne nazionali di ricerca e rilevamento fotografico del territorio e dei beni etnoantropologici. È stato poi collaboratore del quotidiano “La Nuova Ferrara” e in anni più recenti de “Il Resto del Carlino”. La svolta professionale è avvenuta però nel 1990 quando ha fondato a Bologna, con Paolo Righi, l’Agenzia fotogiornalistica “Meridiana Immagini”, per la quale ha realizzato innumerevoli servizi fotogiornalistici in giro per l’Italia, finendo p er ritrarre il gotha della cultura italiana, intellettuali, scrittori, artisti, personaggi dello spettacolo… Il volume Andrea Samaritani fotoreporter, è nato intorno a numerose conversazioni raccolte da Mario Samaritani, docente universitario e fratello del fotografo centese che, con accuratezza e sentimento, ha dettagliatamente ricostruito la vicenda umana e professionale di Andrea, creatore di immagini.

Incontro con l’autorelunedì 14 febbraio 2022 ore 17
Filosofia del dialogo interreligioso
Presentazione del libro di Roberto Celada Ballanti
Dialoga con l’autore Marcello Girone Daloli
Oggi il dialogo tra fedi e religioni è quanto mai essenziale. Ma affinché il dialogo sia autentica relazione occorre ripensare l’esperienza dialogica a partire da una riflessione sulle condizioni che la rendono possibile. Roberto Celada Ballanti, che ha riflettuto su questo nel suo recente volume Filosofia del dialogo interreligioso edito da Morcelliana, ci guiderà lungo un percorso che mostra come nella filosofia occidentale esistano dei modelli di dialogo interreligioso, integrando il discorso sulla tradizione con una riflessione teorica sull’attualità.
Roberto Celada Ballanti è professore ordinario di Filosofia della religione e di Filosofia del dialogo interreligioso all’Università di Genova. Autore di moltissimi saggi, tra cui La parabola dei tre anelli presentato a gennaio nella nostra rassegna.

Conferenze e Convegnimartedì 15 febbraio 2022 ore 17
Gramsci e l’immaginario per l’infanzia
Conferenza di Cinzia Carantoni, Direttivo Istituto Gramsci
Coltivare una sensibilità narrativa per trovare un proprio posto nel mondo. In un’epoca dominata dalla tecnica, la società appare sempre più concentrata sullo sviluppo di abilità logico-scientifiche per rispondere alle esigenze di crescente specializzazione. È ancora utile saper raccontare storie, fiabe, favole e miti? Il grande intellettuale, politico e filosofo sardo, è anche padre premuroso che, nella lontananza del carcere, ci incanta raccontando storie a figli e nipoti che non potrà vedere crescere. Un Gramsci ancora poco dibattuto che ci insegna il valore del pensiero narrativo.
Per il ciclo “I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Incontro con l’autoremercoledì 16 febbraio 2022 ore 17
La mia prima volta in Inghilterra / Ti amo Oxford
Presentazione dei libri di Anna Quaglia
Gruppo Albatros Il Filo
Dialogano con l’autrice Nicoletta Zucchini e Cinzia Berveglieri
La mia prima volta in Inghilterra – I viaggi hanno il potere di cambiare le persone. Chi parte per una meta sconosciuta torna inevitabilmente mutato, con occhi nuovi, sviluppando nel cuore un legame indissolubile che trasforma certi luoghi nel porto sicuro dove tornare di tanto in tanto per potersi rifugiare. L’autrice Anna Quaglia ha vissuto un’esperienza simile con l’Inghilterra e la condivide intimamente in questo libro, che arricchirà il lettore con un viaggio narrativo attraverso alcuni angoli di Oxford.
Ti amo Oxford – Qualche anno dopo essere rientrata in Italia, Anna sente un richiamo irresistibile, e decide di tornare a vivere un periodo da studentessa in una pensione, un collegio dove frequentare i corsi, mangiare e dormire. Una nuova sfida per lei, ma anche una nuova occasione per lasciarsi incantare dalla città che già aveva saputo conquistarla con i suoi angoli suggestivi, i suoi monumenti, i suoi parchi e le mille sfaccettature da scoprire. Ed ecco che il lettore viene preso per mano e trascinato tra le vie di Oxford, vivendo insieme alla protagonista le giornate nel college, i momenti conviviali nei caratteristici pub inglesi gustando una pinta di Guinness, l’incontro con ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, ognuno con la sua meravigliosa storia da raccontare e condividere. Momenti indimenticabili, vissuti in modo così intenso e unico da occupare per sempre un posto speciale nei suoi ricordi. Terminato il corso d i inglese, Anna troverà altri pretesti per tornare a Oxford, prima come accompagnatrice di un gruppo di studenti, e poi ancora da studentessa al Magdalen College: il legame con la sua amata città è troppo forte per starle lontana.

Conferenze e Convegnigiovedì 17 febbraio 2022 ore 17
La storia di Virginia Stephen coniugata Woolf. Fervore e violenza nel cuore di una grande scrittrice
A cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara
Il terzo appuntamento delle “Anatomie della mente” si occupa di una delle più autorevoli scrittrici inglesi del Novecento, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i sessi e da sempre interessata ai meandri della mente. “Carissimo, sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti…” questo l’incipit della lettera con la quale annunciò al marito il suo suicidio.
Per il ciclo Anatomie della mente – Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XV, in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara

Invito alla letturavenerdì 18 febbraio 2022 ore 17
Tornata in vita
Presentazione del libro di Grant Allen e della nuova collana “I Cormorani” (Clown Bianco Edizioni)
All’incontro saranno presenti: Maria Silvia Avanzato, Stefano Bonazzi e gli editori
Una collana dedicata ai classici del giallo, del noir, del mistery mai pubblicati in Italia o di difficile reperibilità. È questa l’idea alla base de I Cormorani, che Clown Bianco Edizioni ha realizzato grazie alla collaborazione con la scrittrice Maria Silvia Avanzato, che si occupa della selezione e della traduzione di opere in lingua inglese, e con l’artista ferrarese Stefano Bonazzi, curatore del progetto grafico e della creazione delle copertine.
Il primo titolo uscito in questa collana, che alla Biblioteca Ariostea verrà presentato in presenza per la prima volta, è Tornata in vita di Grant Allen, pubblicato nel 1891 e mai tradotto in italiano prima d’ora. Protagonista della storia è una giovane donna che, per scoprire l’assassino del padre, non esita a viaggiare – in un’epoca storica in cui non era certo comune che una donna, seppur benestante, viaggiasse sola – tra Inghilterra e Canada e ad analizzare, con coraggio e lucidità, ricordi della sua infanzia a cui non riesce a dare una spiegazione.
Una curiosità sull’autore, Grant Allen. Il 25 ottobre 1899 morì nella sua casa nel Surrey, in Inghilterra, mentre terminava Hilda Wade, un romanzo a puntate. L’ultimo capitolo dell’opera fu dettato dal letto di morte all’amico e vicino di casa Sir Arthur Conan Doyle: quest’ultima chicca letteraria dell’autore comparve sullo Strand Magazine nel 1900 con l’appropriato titolo L’episodio dell’uomo morto che parlò.

Invito alla letturasabato 19 febbraio 2022 ore 10,30
LEGGERMENTE “The Game”, di Alessandro Baricco.
Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”
Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un’insurrezione mentale. Chi l’ha innescata – dai pionieri di Internet all’inventore dell’iPhone – non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. Niente più confini, niente più élite, niente più caste sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno dei concetti più cari all’uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. Perché questo è The Game. (dalla quarta di copertina)
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e Convegnimartedì 22 febbraio 2022 ore 17
“Qual si partìo Ippolito d’Atene…” (Paradiso XVII): Cacciaguida e l’amara profezia dell’esilio
Conferenza di Ennio Granata
L’accenno alle discordie fiorentine alla fine del canto XVI del Paradiso, spinge Dante a chiedere al suo trisavolo Cacciaguida quale sarà il suo futuro, e ciò perché durante il suo “itinerarium” ha udito “parole gravi” circa il suo destino. Per quanto egli si senta ben temprato ai colpi della sfortuna, preferisce conoscere la verità. E Cacciaguida gli risponde con parole chiare: egli, Dante, dovrà lasciare Firenze, come l’incolpevole Ippolito; e questo per le mene della curia, che è già all’opera; la colpa, come al solito, verrà addossata agli offesi, ma presto avrà luogo la punizione divina a ristabilire la verità e la giustizia. Dante dovrà lasciare le cose più amate e vivere la dura esperienza dell’esilio. Si troverà insieme con compagni malvagi e pazzi, che gli saranno nemici, per cui gli c onverrà fare parte per se stesso.
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e Convegnimercoledì 23 febbraio 2022 ore 17
Cosmetica e canoni estetici della bellezza femminile nel Rinascimento
Conversazione con Gina Nalini Montanari
Introduce la presidente dell’Associazione Culturale Gruppo Scrittori Ferraresi, Federica Graziadei
Una breve passeggiata tra le odorose ricette della cosmetica estense rinascimentale. Duchesse e dame, promotrici e custodi del Bello ovunque e comunque si potesse manifestare, dedicavano tempo e danaro “a far la faccia bella et lucente et colorita”. Dagli aromatori di corte e dagli speziali dello Studio apprendevano le proprietà dei fiori, frutti, erbe e piante per ricavare dalle loro essenze profumi e soprattutto misture con cui conservare la giovanile freschezza della pelle, perché, come ricordava il poeta Ovidio, “la bellezza è un bene fragile in balia dell’ora che passa”. E per le Dame la bellezza era un modo per sedurre, ma anche uno strumento di potere e comunicazione politica al pari dell’arte. In questa convinzione assumevano una particolare importanza gli occhi che dovevano essere scuri, grandi ed espressivi per comunicare affidabilità e intercettare i segreti degli interlocutori.
Per i “Mercoledì de’ l’Ippogrifo” a cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

Conferenze e Convegnigiovedì 24 febbraio 2022 ore 17
Tesori ritrovati: due ballate di Francesco Landini
Conferenza di Pasquale Spinelli
Un nuovo frammento musicale del Trecento alla Biblioteca Ariostea di Ferrara
Una ricerca tra i libri un tempo appartenuti alla Congrega gesuitica di Ferrara, conservati alla Biblioteca Ariostea, porta alla scoperta di un frammento musicale inedito, proveniente da un codice medievale oggi disperso. Il frammento rivela un segreto, antico e affascinante: due composizioni di musica profana, due ballate, poesie e musica da cantare a due voci, opera del fiorentino Francesco Landini, il più famoso compositore e musicista del Trecento italiano. Ne parla Pasquale Spinelli, bibliotecario e musicologo. Il Dipartimento di Musica antica del Conservatorio Frescobaldi ne propone una preziosa e rara esecuzione, curata da Marina Scaioli.
Per il ciclo “Testo e contesto” a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnivenerdì 25 febbraio 2022 ore 17
Forme di resistenza: il trattato di Torquato Accetto “Della dissimulazione onesta” (1641)
Conferenza di Marco Bertozzi
Presentazione di Filippo Domenicali
Il Seicento, si è detto, è il grande secolo della dissimulazione. Torquato Accetto, in un esile ma denso trattato, si chiede come comportarsi in una società oppressiva e conformista. Si tratta di agire con prudenza, cercando di evitare menzogne e ipocrisie, in un gioco di pazienza con il potere, adottando forme di resistenza compatibili con una “onesta” dissimulazione. Una sottile dialettica tra ciò che si dice e ciò che si pensa, velando temporaneamente la verità, in attesa di risvegliarla al momento opportuno. Svelare a tutti gli “arcana imperii” (i segreti disegni del potere) significa imparare a difendersi dalla tracotanza dei potenti. Un piccolo capolavoro dell’età barocca.
A cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea

Incontro con l’autorelunedì 28 febbraio 2022 ore 17
Nei sogni di una cometa
Presentazione del libro di Monica Taddia
Ne parla Gina Nalini Montanari
Le liriche di questa raccolta intonano il canto sommesso di un cuore che vibra di sentimenti, emozioni, affetti: l’Autrice contempla i campi silenti di un cielo stellato, posa lo sguardo sulla natura dell’amato paesaggio: una sinfonia di colori, suoni, voci che invitano alla quiete e a pensare che «Qualcuno ci ama, / ci ascolta / ci manda l’essenza della vita» (Oltre, p. 26).
A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS
Biblioteca Ariostea
Incontro con l’autorelunedì 10 gennaio 2022 ore 17
Il gerarca aviatore. Aristide Sarti 1917-1945
Presentazione del libro di Enzo Cartapati
Entusiasmi e delusioni di un giovane fascista
Dialogano con l’Autore Eleonora Ippolita Belletti, socia dell’Associazione culturale Olimpia Morata ed editrice, e Mauro Bergamini
Letture di Roberto Gamberoni
Nelle profondità del vecchio laghetto di Corte Baronina, nei pressi di Goito, giacciono ancora i resti di Aristide Sarti e del suo Messerschmitt, abbattuto il 2 aprile 1945 dall’aviazione alleata. Un monumento ricorda ancora quella presenza, nascosta tra i canneti e il traffico di una strada provinciale. Ma chi era Aristide Sarti? Enzo Cartapati ricostruisce con cura la biografia del gerarca aviatore: la carriera scolastica, l’educazione fascista, i primi voli; e poi la guerra, fatale spartiacque per lui e prima ancora per il fratello Luigi, abbattuto nel 1943 sui cieli di Tunisi. Proprio il dramma familiare segnò gli ultimi anni di Sarti, un fascista poco ortodosso, un idealista deluso che leggeva Marx e che si adoperò per salvare dalla cattura un gruppo di partigiani bolognesi. Tuttavia scelse di non mutare il corso degli eventi restando nella Repubblica Sociale, affrontando i propri fantasmi in un destino già segnato e votato alla sconfi tta.
A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Incontro con l’autoremartedì 11 gennaio 2022 ore 17
Maribulan. Raccolta indifferenziata dei migliori anni della nostra vita
Presentazione del libro di Alessandro Caberlon
Edizioni La Carmelina, 2021
Moderazione e letture a cura del Consorzio Eventi Editoriali
Una serie di racconti, appunti sparsi e ricordi che creano un mix fra risate e ricordi. In queste pagine potrete leggere le avventure della giovinezza di un gruppo di amici che si sono enormemente divertiti, personaggi ed atmosfere che hanno animato gli anni ‘70 e ‘80.

Conferenze e Convegnimercoledì 12 gennaio 2022 ore 17
Il conte Ugolino: quando la politica diventa tragedia
Conferenza di Ennio Granata per il ciclo “DANTE 700”
Nei comuni dell’Italia settentrionale la contesa politica tra guelfi e ghibellini diviene lotta senza quartiere! Caso emblematico quello di Pisa! Ugolino conte guelfo e un arcivescovo ghibellino inscenano il regno dell’orrore senza esclusione di colpi. Situazione significativa di come la contesa politica abbia perso ogni movente ideale e sia divenuta una sordida guerra di potere, assimilabile alle lotte per il dominio nel mondo animale, con un supplemento di crudeltà tipicamente umana: incontrollato sadismo, odio irriducibile, ferocia della ragione. Tradimento della parte e dei parenti, inganno, spietata rappresaglia finché uno dei due contendenti annienta l’altro. Quella del pasto cannibalico è la metafora che esprime un tale mondo: il divorato, nell’aldilà, divora eternamente il cranio del divoratore!…
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi
Scarica il programma completo DANTE 700 Programma completo

Incontro con l’autoregiovedì 13 gennaio 2022 ore 17
Pianura
Presentazione del libro di Marco Belpoliti
Einaudi, 2021
Ne parla con l’autore Laura Beani
Che cos’è una pianura? Che cos’è, in particolare, la pianura italiana per eccellenza, quella Padana? È un territorio, uno spazio geografico, certo. Ma anche luogo dell’anima, condizione esistenziale, traccia indelebile. Pochi luoghi come la Pianura Padana sono allo stesso tempo evidenti e misteriosi. Cuore geografico e produttivo del Paese, la pianura si dispiega allo sguardo esterno apparentemente senza ombre o angoli nascosti: tutti, guardandola da fuori, pensiamo di conoscerla. Ma se ci fermiamo a osservarla meglio, la pianura diventa un oggetto misterioso, un teatro a cielo aperto di malinconie e fantasmi. Attraverso un viaggio fisico e intellettuale attraverso la Pianura Padana, Marco Belpoliti ne percorre le strade, ne racconta le città e i «paeselli», ma, soprattutto, ne evoca gli abitanti. Ne esce un libro allo stesso tempo intimo e collettivo, quasi un’ autobiografia in forma di paesaggio, striata di nostalgia, capace di raccontare una parte fondamentale dell’Italia, oggi come non mai messa di fronte a una crisi, anche d’identità.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autorelunedì 17 gennaio 2022 ore 17
Meister Eckhart, l’anima e Dio sono una cosa sola
Presentazione del libro di Marco Vannini
Introduce Marcello Girone Daloli
Meister Eckhart, domenicano tedesco del Trecento, recepisce la lezione della filosofia classica: Conosci te stesso e conoscerai anche Dio, perché uno solo è il logos, umano e divino, e, nello stesso tempo, rivendica per ogni cristiano quel che Cristo afferma di se stesso: essere una sola cosa col Padre. Rovesciando così il dualismo biblico, per cui c’è un Dio lassù nei cieli e un uomo quaggiù in terra, Eckhart insegna invece che anima e Dio sono una cosa sola. Questa paradossale verità la comprende però solo l’uomo completamente distaccato, che ha evangelicamente rinunciato a se stesso e scoperto così l’essenza dell’anima, il suo “fondo”, ove essa diventa spirito, così come Dio è spirito. L’insegnamento di Eckhart ha ispirato i più grandi pensatori e mistici che hanno incarnato la via del Cristianesimo.
Marco Vannini (1948) ha curato l’edizione italiana di Meister Eckhart e di molti autori spirituali dell’occidente, classico e cristiano. Al tema “mistica” ha dedicato diversi scritti. Dirige attualmente la Rivista Mistica e Filosofia. Sul suo lavoro si può leggere R. Schiavolin, Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Firenze 2019. Per approfondimenti si veda il sito: www.marcovannini.it.
Le sue ultime pubblicazioni Introduzione alla mistica e Mistica, psicologia, teologia offrono una completa sintesi del suo cinquantennale lavoro.
Scarica la locandina Incontri con la spiritualità applicata 2021_2022

Conferenze e Convegnimartedì 18 gennaio 2022 ore 17
Spina “d’Adria Regina” e la geografia storica del delta padano in età classica
A cura di Alberto Andreoli per il ciclo “Archeologia in Biblioteca” (8a edizione)
Quest’anno ricorre il centenario della scoperta del sepolcreto ‘spinetico’ di Valle Trebba, avvenuta casualmente durante operazioni di bonifica agraria nella primavera del 1922. All’epoca, dopo una preliminare, rapida e accurata ricognizione, era seguita una serie ultradecennale di scavi, con l’esplorazione di oltre 1200 tombe e il rinvenimento di una quantità eccezionale di materiali antichi. Ai fini della conservazione e valorizzazione di questi ultimi nel 1935 veniva istituito il Regio Museo di Spina (ora Museo Archeologico Nazionale) a Ferrara. La località deltizia dei rinvenimenti mise in crisi l’impianto metodologico e critico del dibattito allora in corso sul problema topografico dell’ubicazione della città di Spina, oggetto di una riflessione plurisecolare. A partire dal 1953 si svolse una seconda fase di fortunate indagini arche ologiche ‘spinetiche’, che vide il recupero di oltre 2300 tombe in Valle Pega (e un altro paio di centinaia in Valle Trebba), l’esplorazione dell’area di S. Maria in Padovetere e dell’abitato principale di Spina. Più di recente, l’organizzazione di allestimenti espositivi stabili e temporanei, convegni e pubblicazioni tematiche, e la ripresa di campagne esplorative (con scavi e prospezioni geofisiche), attestano il permanere di un rilevante interesse scientifico e culturale per l’antico centro emporico etrusco-padano.
Il ciclo di 3 incontri a cadenza mensile (18 gennaio – 1 febbraio – 8 marzo) si propone di fornire una panoramica aggiornata dello stato degli studi e delle conoscenze storico-geografiche sulla città di Spina e il territorio deltizio, dalle origini all’epoca romana.
In collaborazione con la Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Conferenze e Convegnimercoledì 19 gennaio 2022 ore 17
I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini
Presentazione del ciclo di incontri 2021/2022 a cura di DANIELA CAPPAGLI
I linguaggi delle varie aree conoscitive e i temi strettamente connessi della crescita democratica di una società e della convivenza civile costituiscono la traccia sulla quale si sviluppa il percorso del nuovo ciclo di conferenze curate da Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
A seguire,
conferenza di MAURA FRANCHI, Sociologa UNIPR, sul tema “Dopo la pandemia, vecchie e nuove diseguaglianze”
Il Covid non ha soltanto rappresentato un grande dramma, ha anche accelerato importanti processi di cambiamento nel lavoro, nell’idea della città, negli stili di vita.
La pandemia ha accelerato l’uso della rete, ha anticipato il passaggio della società verso il mondo digitale, per questo il Covid resterà noto come lo spartiacque tra era analogica e era digitale. La pandemia, inoltre, ha riproposto il tema delle diseguaglianze sociali: il diritto alla salute, ai presidi sanitari, all’istruzione. Il virus ci ha indotto, non da ultimo, a ripensare il nostro modo di stare insieme, di essere uniti e separati al tempo stesso. Come nella metafora dei porcospini di Arthur Schopenhauer, abbiamo cercato la distanza giusta per scaldarci senza pungerci. Abbiamo capito che la città, come ogni spazio abitativo, è uno spazio antropologico, vale a dire, è uno spazio di vita e di relazioni.
Per il ciclo “I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Conferenze e Convegnigiovedì 20 gennaio 2022 ore 17
Occhio al biondino Nemeczek! Psicologia della Adolescenza
A cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara
Il secondo appuntamento delle “Anatomie della mente” si occupa della psicologia dell’adolescenza con alcune riflessioni su uno dei libri per ragazzi di maggior successo del Novecento, “I ragazzi della via Pal” di Ferenc Molnár. Un romanzo di amicizie, bugie e tradimenti che ha come protagonista il coraggioso e leale Ernő Nemecsek, il più piccolo dei ragazzi che si contendono il campetto da gioco al centro di Budapest.
Per il ciclo Anatomie della mente – Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XV, in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara
Scarica il programma completo Flyer Anatomie della mente anno XV

Invito alla letturasabato 22 gennaio 2022 ore 10,30
LEGGERMENTE. Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”
“Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, di Anthony de Mello”
Anthony De Mello ricorda che spesso “la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti”, mentre ce ne stiamo addormentati aspettando che qualcosa succeda. Il suo non è solo un invito, è un grido: “Svegliatevi!”. Con grande umorismo e tanta semplicità, tra parabole indiane, battute, storielle divertenti, ci porta ad aprire gli occhi, a sbarazzarci delle tante etichette che gli altri ci affibbiano e dietro le quali noi stessi talvolta ci nascondiamo, e a prendere in mano ogni aspetto della nostra vita. La parola chiave è “consapevolezza” e, attraverso un percorso fatto di brevi capitoli da meditare e di semplici esercizi, ci conduce nell’intimità di noi stessi, alla scoperta dei nostri veri bisogni e desideri, e ci aiuta a scoprire chi siamo davvero e dove vogliamo andare. Il suo messaggio è forte e diretto: “Scopri te stesso e riprenditi la vita”.
Partecipazione libera e gratuita, previa iscrizione. Info e iscrizioni: Carla Fiorini (c.fiorini@edu.comune.fe.it tel. 0532-418201 – 418202)
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autorelunedì 24 gennaio 2022 ore 17
Storia di libri e tecnologie. Dall’avvento della stampa al digitale
Presentazione del libro di Maria Gioia Tavoni
Carocci, 2021
Ne parla con l’autrice Antonio Bagnoli
La storia del libro può essere raccontata in molti modi. Quello adottato da Maria Gioia Tavoni ha un taglio assolutamente innovativo in quanto si concentra sulla causa delle grandi svolte tecnologiche e sull’impatto che esse hanno avuto sia sulla forma del libro (o supporto di lettura), sia sulla società che ha interagito con queste innovazioni contribuendo alla loro diffusione e ulteriore trasformazione. Ampio spazio è dedicato per esempio al ruolo delle donne e dei bambini nella produzione libraria, al fenomeno dei giornali e dei feuilleton (gli antenati delle odierne serie televisive) e alla nascita di nicchie di manifattura artigianale del libro contrapposte alla massificazione industriale. L’opera si conclude con un excursus sul print on demand come possibile ancora di salvezza per librerie e biblioteche pubbliche, e sul futuro di libri e luoghi del sapere.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnimercoledì 25 gennaio 2022 ore 17
“Ahi serva Italia…” (Purg: VI)
Conferenza di Ennio Granata per il ciclo “DANTE 700”
Virgilio osserva uno spirito in disparte, altero e sdegnoso. Il poeta latino gli domanda la strada per salire, ma quello, senza rispondere, chiede la loro patria e non appena sente pronunciare “Mantova”, balza verso il compatriota, abbracciandolo e dicendo di essere Sordello «da la tua terra». La scena induce Dante a prorompere in una violenta invettiva contro l’Italia lacerata dalle discordie civili, non più signora dei popoli ma luogo di corruzione. Le leggi non sono applicate e la gente di Chiesa usurpa la funzione dell’Imperatore accrescendo il disordine. Le città italiane sono piene di tiranni! L’invettiva assume toni amaramente sarcastici allorché Dante si rivolge a Firenze in preda a comportamenti squallidamente mutevoli in peggio; la grande “malata” insomma, incapace di sollievo ma pronta a esiliare i suoi figli migli ori!…
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi
Scarica il programma completo DANTE 700 Programma completo

Incontro con l’autoremercoledì 26 gennaio 2022 ore 17
Un grido vero. Riflessioni su Primo Levi
Presentazione del libro di Luca De Angelis
Casa Editrice Giuntina, 2021
Dialoga con l’Autore Stefano Pederzani
De Angelis non si appaga di ricostruzioni di maniera, di biografie stereotipate, contesta i giudizi correnti, propone visioni alternative a tesi consolidatesi nel tempo. Di qui il fascino dei saggi qui raccolti, che partono proprio dalla rivisitazione del luogo comune sullo scrittore illuminista e laico, insensibile ai richiami dell’irrazionale. Molte di queste certezze si sono negli ultimi tempi incrinate, le pagine di De Angelis contribuiranno a insinuare dubbi a coloro che inseguono il mito della chiarezza, della reticenza, della moderazione, dell’equilibrio… Il ritratto che emerge dalla lettura di questo studio è un ritratto sfumato, che riporta in superficie le inquietudini, le incertezze, finanche la fragilità di uno scrittore che sfidava il silenzio, osava tentare, a dispetto delle autodichiarazioni pubbliche, la strada del grido, dell’urlo. (dalla Prefazione di A. Cavaglion)
Luca De Angelis, studioso della condizione ebraica e delle sue modalità di espressione letteraria, ha insegnato in diverse università (Trento, Trieste e Münster). Fa parte del comitato scientifico di International Conferences on Jewish Italian Literature (ICOJIL). Tra i suoi libri più recenti: Qualcosa di più intimo. Aspetti della scrittura ebraica del Novecento italiano: da Svevo a Bassani, Giuntina, 2006; Il caso estremo dell’uomo. Essere scrittore ebreo, Ombre Corte, 2019; Cani, topi e scarafaggi. Metamorfosi ebraiche nella zoologia letteraria, Marietti, 2021.

Conferenze e Convegnigiovedì 27 gennaio 2022 ore 17
Anna e Alma: un diario e un violino nell’inferno di Auschwitz
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi in occasione del Giorno della Memoria 2022
Presenta Gina Nalini Montanari, Vicepresidente del Gsf
Dai giovani del Gruppo scrittori ferraresi ci giungono due proposte di lettura per commemorare il Giorno della Memoria, le accogliamo con interesse e le proponiamo al pubblico. Sono due storie vere, la prima è quella di Anna, una ragazzina, la seconda quella di Alma, una giovane violinista. Tutti conosciamo ed abbiamo letto “Il diario di Anna Frank”, i giovani scrittori ferraresi propongono una rilettura di alcuni brani del famosissimo diario, in cui i dettagli della persecuzione nazista sono descritti minuziosamente e grazie alla sua scrittura percepiamo l’infanzia spezzata. Rileggere Anna Frank oggi, forse vuol dire rileggere le sue parole con uno spirito, reso più consapevole dalla recente esperienza della clausura collettiva.
Ogni giorno ad Auschwitz è una lotta per la sopravvivenza, Alma la violinista è intrappolata in un labirinto di filo spinato. Come sopravvivere all’orrore?
Anna morta ad Auschwitz sopravvive ancora oggi con la forza della scrittura, Alma, accomunata dallo stesso destino di Anna, sopravvive per amore e per la forza che le dona la musica.
Letture di brani tratti da “Il diario di Anna Frank” Einaudi Editore e “La violinista di Auschwitz”, di Ellie Midwood, New Compton Editore 2021.
I brani saranno letti sullo scorrere delle note di un violino.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

Conferenze e Convegnivenerdì 28 gennaio 2022 ore 17
Elogio dell’onesto ignoto
Presentazione del ciclo di incontri 2021/2022 a cura di Nicola Alessandrini
A seguire,
conferenza inaugurale di FRANCESCO COMINA dal titolo “Ágnes Heller, in ricordo di un’amica”
Ágnes Heller (Budapest, 1929 – Balatonalmádi, 2019), una tra le più autorevoli voci filosofiche della contemporaneità, ha vissuto due totalitarismi: sfuggita alla persecuzione ebraica, che la lasciò orfana di padre, è stata allieva del filosofo marxista Lukács, divenendo sostenitrice di un marxismo umanista che le costò la persecuzione del regime socialista ungherese. Massima esponente della Scuola di Budapest, la Heller è nota in Italia fin dagli anni ’70 come la teorica dei “bisogni radicali” e della rivoluzione della vita quotidiana. Verso il nostro Paese, “intriso di amore”, ha sempre nutrito una grande fascinazione, ed è proprio qui che ha concepito una delle sue opere più celebri, L’uomo del rinascimento.
Francesco Comina, giornalista professionista e scrittore, ripercorrerà la figura di Ágnes Heller a cui è stato legato da profonda amicizia e da una fertile collaborazione editoriale, di cui ricordiamo l’ultima pubblicazione: Il demone dell’amore (Gabrielli editori, Verona 2019).
A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Conferenze e Convegnilunedì 31 gennaio 2022 ore 17
Siddaharta e i colori di Hermann Hesse
Conferenza di Daniela Cappagli (Istituto Gramsci)
Per quale motivo rileggere oggi Siddhartha e parlare del suo autore Hermann Hesse?
Nel 2022 ricorre il centenario di Siddhartha che, fra tutti i romanzi di Hesse, ha attraversato indenne un secolo intero ed è stato letto da molteplici generazioni e pubblicato in sempre nuove edizioni. Con una prosa elegante, chiara e poetica propone la storia di una crescita, la ricerca di identità e autonomia personale permettendo una continua identificazione fra le esperienze interiori del lettore e quelle del protagonista. Hermann Hesse, accanto a Thomas Mann, è lo scrittore di lingua tedesca del XX secolo più letto nel mondo. I suoi libri sono stati tradotti in più di 60 lingue e non si contano le nuove edizioni. Inoltre, non tutti sanno che è stato anche un apprezzato, intenso acquerellista e le sue belle opere aprono nuovi orizzonti di interpretazione dei suoi scritti.
Per il ciclo “I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Filosofi in libertà
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