Ferrara moderna nell’Album dell’ingegnere Carlo Savonuzzi
lunedì 29 ottobre 2018 ore 17
Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Sala Agnelli
Presentazione del libro di Ramona Loffredo
Paolo Emilio Persiani, 2018
Dialoga con l’autrice Francesco Scafuri, Responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune di Ferrara
Interverrà l’Assessore ai Beni Monumentali del Comune di Ferrara Aldo Modonesi
Le quasi 100 fotografie in bianco e nero dell’album di Carlo Savonuzzi testimoniano momenti salienti dell’architettura del ‘900 ferrarese e diventano l’occasione per restituire, arricchita di nuovi e inediti approfondimenti, la storia dell’ingegnere che ha avuto un ruolo fondamentale nel disegno del volto di Ferrara moderna. Oltre alle principali opere pubbliche, fra cui spiccano la scuola Alda Costa e il serbatoio monumentale dell’Acquedotto comunale, ampio spazio è dato a opere meno note o addirittura sconosciute ascrivibili all’attività di ingegnere comunale e a quella di libero professionista. Savonuzzi e Ferrara sono al centro del racconto che si sviluppa attorno a questo straordinario album, preziosa e insostituibile autobiografia per immagini.
Ramona Loffredo, architetto libero professionista, opera principalmente nel campo della ricerca storica finalizzata al restauro e alla valorizzazione di edifici storici in ambito bolognese e ferrarese. Ha pubblicato, tra gli altri, alcuni saggi sulle opere e sull’archivio professionale di Carlo Savonuzzi, a cui dedica studi dal 2006.
Nel labirinto della natura
martedì 30 ottobre 2018 ore 17
Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Sala Agnelli
Scienza, simboli ed emblemi nell’opera di Joachim Camerarius
Conferenza di Patrizia Castelli (UniFE)
L’opera completa di Joachim Camerarius il Giovane (1534-1598), medico e botanico tedesco, mette in stretta relazione gli emblemi con la storia naturale secondo un ordine enciclopedico che fornisce una sistematica interpretazione simbolica della botanica e della biologia del xvi secolo. Il volume dedicato alle piante è il primo (1590) della serie, a cui seguono altri tre dedicati, rispettivamente, ai quadrupedi, ai volatili ed infine agli animali acquatici, quest’ultimo pubblicato postumo dal figlio Ludwig nel 1609. In seguito i quattro volumi furono riuniti in un’unica edizione. La mastodontica opera di Camerarius, che rispecchia il generale rinnovamento della scienza e contemporaneamente mostra l’attenzione verso la ‘moda’ degli emblemi, ormai invalsa in tutta Europa, costituisce un insostituibile repertorio non solo per gli studiosi di emblematica, ma anche per chi si occupa della storia delle scienze in età moderna.
Per il ciclo “Testo e contesto” a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea
La cultura figurativa di Dante: fonti e testi
mercoledì 31 ottobre 2018 ore 17
Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Sala Agnelli
Conferenza di Alda Pellegrinelli
Presenterà e dialogherà con l’Autrice Nicoletta Zucchini del Consiglio Direttivo del GSF
In nessuna delle sue opere Dante ha la pretesa di formulare una nuova, sistematica teoria estetica, ma all’interno di esse sovente sono enunciate o operanti concezioni sul bello e sull’arte che mettono in luce una conoscenza ampia e approfondita delle problematiche relative alla visione e all’arte in generale. Intento della relatrice è di mettere a fuoco, per sommi capi e con opportuni richiami, quali siano state le fonti sulle quali Dante si è formato questa cultura figurativa e quali i testi visivi che possono averla ispirata.
Con il Patrocinio del Gruppo Scrittori Ferraresi.
Giochi tra i Libri alla biblioteca di Porotto
Sabato 10 novembre 2018 dalle ore 9,30 alle ore 12.30
Biblioteca Aldo Luppi – Porotto Via Arginone, 320 Ferrara
In occasione della giornata mondiale del gioco in biblioteca apertura straordinaria
Anche la biblioteca di Porotto Aldo Luppi aderisce alla settimana mondiale del gioco in biblioteca ( 5 – 10 novembre 2018 ) con giochi da tavolo a disposizione degli utenti durante tutta la settimana e apertura straordinaria Sabato 10 novembre 2018 con giochi realizzati dagli alunni delle terze medie della scuola De Pisis e torneo di VEGEtables*.
“La gente non smette di giocare perché diventa vecchia; diventa vecchia perché smette di giocare.”
Oliver Wendell Holmes Jr.
*LA SCHEDA di VEGEtables a cura degli organizzatori
VEGEtables è l’unico gioco nato in Italia che sia mai diventato disciplina ufficiale del Mind Sports Olympiad di Londra.
Il gioco in breve. VEGEtables è un gioco di carte per 2-5 giocatori nel quale si simula la coltivazione di un campo di verdure dalla aratura fino al raccolto. L’ambientazione è solo un pretesto per imbastire un bel gioco astratto che si basa sulla meccanica del blocco.
Lo scopo del gioco è quello di raccogliere il maggior numero di punti completando le sequenze delle verdure. Non importa chi inizia la sequenza, ma chi la termina, infatti chi effettua il raccolto del campo raccoglie i punti. Bisogna quindi stare attenti di non favorire i propri avversari nella chiusura dei campi e quindi spesso conviene giocare poche carte necessarie per la propria strategia e non mettere in campo tutte le carte disponibili. Ma ci sono anche altri modi per fare punti rendendo il gioco e le strategie molto varie. Il gioco termina quando un giocatore finisce le carte che ha a disposizione.
Durante un turno un giocatore deve giocare almeno una carta ma può giocare tutte le carte che vuole in modo da far avanzare una o più campi… ma si deve stare attenti a non favorire il gioco degli avversari. Non sempre giocare tutte le carte che si hanno in mano è utile per chiudere la partita ed essere il primo giocatore a terminare le proprie carte. Spesso invece… è meglio non giocare qualche carta dalla propria mano in modo da bloccare l’avversario prima che possa completare una sequenza.
La geografia serve a fare la guerra? Geografi, nazionalismi e confini “naturali”
lunedì 5 novembre 2018 ore 17
Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Sala Agnelli
Presentazione del libro di Massimo Rossi
Edito da Fondazione Benetton studi e ricerche con Antiga edizioni (Treviso, 2016)
Dialogano con l’Autore Franco Cazzola e Anna Quarzi
Letture di Cristina Rossi
Nel Centenario della Grande Guerra porsi questo interrogativo significa riconsiderare il ruolo e il potere che ebbe il sapere geografico tra fine Ottocento e inizi Novecento, l’età dei nazionalismi, quando elaborare la carta della giovane nazione italiana significava esprimere speranze di redenzioni territoriali attraverso il disegno di nuovi confini. Ma la deriva nazionalistica impose anche nuovi nomi a luoghi e monti cambiando addirittura genere ai fiumi (la Piave/il Piave) semplificando un intenso dibattito che vide come protagonista il trentino Cesare Battisti.
Massimo Rossi, geografo storico, si è laureato con lode in Lettere all’Università di Ferrara e ha conseguito il dottorato di ricerca in Geografia storica presso l’Università di Genova. Vincitore di una borsa di studio della Newberry Library di Chicago, ha lavorato all’Istituto di studi rinascimentali di Ferrara come coordinatore dell’Archivio storico della cartografia estense. Ha insegnato Geografia allo IUAV di Venezia e all’Università di Ferrara. Socio della Deputazione di Storia Patria per le Venezie e membro del direttivo nazionale del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici, è responsabile della Cartoteca e dell’area di ricerca Studi geografici della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso.
A cura della Deputazione Ferrarese di Storia Patria e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara