geopolitica

L’asse che non vacilla

Attualmente il “Paese del Centro” è in procinto di assumere il ruolo al quale esso appare destinato dalla sua posizione geografica e da un’esperienza storica di cinquemila anni. Nel corso del vertice tenuto il 20 marzo 2023 a Mosca col presidente della Federazione Russa, il presidente della Repubblica Popolare Cinese ha dichiarato l’impegno comune delle due potenze eurasiatiche a ridisegnare l’ordine globale, affermando che la Cina e la Russia dirigeranno cambiamenti ai quali il mondo non assiste da un secolo.

Eurasia rivista n.71

filosofia

Irriducibile

Nel 2022, nel libro “Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura” ha proposto una teoria sulla coscienza secondo la quale essa sarebbe un fenomeno puramente quantistico, unico per ognuno di noi in quanto, in base al teorema di non clonazione quantistica, non è riproducibile, per cui nessuna macchina potrà mai ricrearla (non è riduciblie a meccanismi) e continua a esistere anche in seguito alla morte del corpo. La teoria è basata sugli studi del professor Giacomo D’Ariano che rifondano la teoria quantistica su principi informativi.[9]

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Amico fragile

Fabrizio aveva degli amici a Castelsardo che, tutti gli anni, gli davano le sardine da mettere sotto olio. Prima, bisognava friggerle e, poi, metterle nel vaso sott’olio.

Una volta, avevamo due cassette di sardine. Abbiamo passato due notti a pulirle. Bisognava tirar fuori la testa e far venir fuori le budella.

Fabrizio le puliva e, poi, si è messo a friggerle, ma, invece di friggerle per bene, le passava appena nell’olio. Faceva solo una passatina. Non le lasciava neanche cuocere e le tirava via. Le metteva nel vaso con l’olio. Alla fine, puzzava tutto. Abbiamo dovuto buttare tutto,

le sardine, i vasi e l’olio.

Fabrizio aveva delle ricette buonissime. Qualche volta, però, erano sbagliate. Qualche altra volta, non le seguiva. Come quella del salame nel vino. Fabrizio si era fissato. Voleva il vino buono, per metterci dentro il salame. Abbiamo comprato cento litri di buon vino. Anch’io facevo il vino. Compravo l’uva e facevo il vino buono, buonissimo. Un vino che, quando la gente veniva qui, all’Agnata, non se ne andava senza averlo bevuto.

Nei cento litri di vino, abbiamo messo dentro il salame. Poi, abbiamo buttato via tutto, salame e vino. C’era una puzza spaventosa.

Una volta, Fabrizio mi dice: «Filippo, prendiamo le acciughe». Sono andato a prendere mezzo quintale di acciughe. Ore e ore sotto al rubinetto a pulire le acciughe, anche con l’aiuto di Carlo, il suocero di Fabrizio. Ho tagliato a metà la botte del vino e l’abbiamo riempita bene con le acciughe. Quella volta, sono venute benissimo. Le abbiamo mangiate per tre o quattro anni.

Ogni tanto, gli venivano bene le sue ricette e, quando gli venivano, erano buonissime.

Fabrizio era preciso nel dosaggio. Era il suo carattere. Era preciso in tutto. Meticoloso. Sull’agricoltura, per esempio, era precisissimo. Passava le notti a studiare le piante, la terra, la potatura degli ulivi, la semina, le stagioni.

Qui, all’Agnata, ci sono ancora tanti libri sulle piante. Fabrizio li ha letti tutti. Studiava sui libri delle piante. Lui voleva conoscere tutti i nomi locali delle piante che ci sono qui.

Fabrizio parlava in gallurese con me, perché non sempre l’italiano lo capivo.

Dopo due anni di Sardegna, Fabrizio parlava bene il nostro dialetto. Non gliel’ho insegnato io. L’ha imparato da solo. E se c’era qualche parola che non capiva, allora sì, mi chiedeva cosa voleva dire.

Fabrizio era un ragazzo studioso, preciso, meticoloso e di grande memoria. Quello che aveva letto di notte, tentava di spiegarmelo, anche se io non capivo bene tutto quello che lui mi raccontava».

Dal libro di Brunella Lottero, “Fratello senza peccato – Filippo Mariotti, fattore dell’Agnata, racconta l’amico fragile Fabrizio De André” – Paolo Sorba Editore.

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Babel

Stiamo parlando di Babel: Or the Necessity of Violence (Babel, ovvero è necessaria la violenza). Si tratta di un romanzo della scrittrice americana Rebecca F. Kuang, cinese, ma trasferitasi negli Stati Uniti a soli quattro anni.

Il romanzo ha vinto il Premio Nebula 2022.

È probabilmente la prima volta che un romanzo di fantascienza si inoltra su un argomento apparentemente molto tecnico: la traduzione di un testo letterario. Ma non dovete farvi impressionare dalle premesse.

La storia si svolge in un passato ucronico, negli anni ‘30 del 1800, in un Impero Britannico particolarmente aggressivo e poco attento ai diritti di eguaglianza dei sudditi. Il razzismo nell’epoca di questo romanzo è particolarmente violento e coinvolge cittadini sia per il colore della pelle, per la loro origine etnica in generale e chiaramente per le donne, considerate esseri di seconda categoria.

Il protagonista nasce a Canton con un nome cinese, che non ci è dato sapere. È un ragazzo molto giovane e viene assegnato a un protettore inglese, il misterioso professor Lovell, che ha una vasta conoscenza dell’arma più suggestiva di cui possa disporre il Regno Unito al tempo: la lavorazione dell’argento magico.

Il ragazzo ha perso la madre durante un’epidemia di colera a Canton, dopo di che il suo protettore decide di portarlo in Inghilterra per avviarlo alla sua stessa arte di conoscenza.

Il ragazzo dovrà però assumere un nome ufficiale, diverso dal suo trascurabile nome cinese e lui stesso deciderà di volersi chiamare Robin Swift, dopo aver guardato la copertina di Robin Hood e dei Viaggi di Gulliver.

Nel romanzo inizia un adorabile viaggio tra Canton e Londra e Oxford, dove esiste un alto edificio chiamato Babel, università unica e riservatissima, in cui si istruiscono i traduttori del Regno e si impara a preparare l’argento magico.

Sulle barrette di argento è possibile scrivere delle parole e la contrapposizione tra esse, come fosse un differenziale di campo elettrico, permette di proteggere, o attivare benefici per qualsiasi cosa: la migliore traduzione possibile, o la massima resa di un campo di avena, la morbidezza di un materasso…

Robin incontra qui degli amici, ma apprende che esistono anche dei nemici dell’Impero, i quali vorrebbero demolirlo dall’interno.

Inizialmente, il nostro non sa bene come porsi di fronte a tale scoperta, ma presto si renderà conto che il suo protettore, esperto nella magia dell’argento, è un terribile razzista. Il professor Lovell avrebbe facilmente potuto salvare la madre del ragazzo dal colera usando l’argento nel giusto modo, ma la risposta dell’uomo è terribile: “Ma cosa pretendi? In definitiva era solo una donna!

Qui il romanzo entra nella sua seconda parte, in cui gli animi si agitano e la rivoluzione, la violenza di cui il sottotitolo, minaccia di esplodere terribile.

La straordinaria bellezza di questa storia sta soprattutto in un attento mix di avventura e piacevoli considerazioni filosofiche. Bei paesaggi vittoriani, scorci notturni di taglio abbastanza gotico e piacevoli digressioni su cosa significhi esattamente trasportare un testo in una lingua diversa. Uno studio non banale, su quale sia la difficoltà di non perdere il senso originale dopo una traduzione.

È il caso, soprattutto, quando per esempio si tratta di rendere Omero per un pubblico moderno: si dovrà usare la lingua usata nella traduzione secondo l’utilizzo attuale, o un parlare artatamente antico di quello stesso idioma? Ma se così si facesse, si rispetterebbe di più il senso del racconto omerico, o invece un coetaneo di Omero che sapesse l’inglese, o l’italiano, o qualsiasi altra lingua, non considererebbe quella resa del tutto errata, essendo quella che lui percepisce dall’originale una lingua non arcaica?

La quantità di piccoli esempi e le difficoltà logico-linguistiche che l’Autrice propone sono enormi.

Considera quanto sia complicato tradurre semplicemente la parola hallo. Hallo, sembra molto facile! Buonjour. Ciao. Hallo. E via dicendo. Ma immaginiamo di voler tradurre dall’italiano all’inglese. In italiano, ciao può essere usato per salutare chi arriva, ma anche chi si allontana – la parola non lo specifica, indica semplicemente che c’è stato un punto di contatto. Deriva dal veneziano s-ciào vostro, che significa più o meno “servo vostro”. Ma sto divagando. Il punto è che quando traduciamo ciao in inglese – se stiamo traducendo una scena in cui i personaggi si allontanano, per esempio – dobbiamo imporre che ciao sia stato detto come goodbye. A volte questo è ovvio dal contesto, ma a volte no – succede quindi, spesso, che nella traduzione si debbano aggiungere altre parole per essere chiari. Come si vede le cose diventano subito complicate e siamo solo ai saluti.

Ho inserito questo brano, perché come lettori italiani ci è particolarmente vicino, ma chi leggerà il libro si divertirà moltissimo a scoprire in quanti e quali modi può essere complicata una traduzione. In questo senso, il libro mi è addirittura sembrato una specie di manuale che non potrà mancare negli scaffali di chi vorrà fare letteratura. E non solo per tradurre!

Il fatto straordinario, a mio avviso, è che si tratta di un romanzo tutto sommato di avventura, che arriva a produrre qualcosa come 560 pagine. Il lettore potrebbe temere di incontrare diverse pagine inutili, a scapito dell’avventura, ma non è così.

L’avventura, in chiave politico-storica, è perfettamente inglobata in tutta l’opera e il linguaggio chiaro, preciso, elegante di uno stile vagamente ottocentesco, ci fa sognare posti remoti, l’Oriente, ma anche l’Inghilterra imperiale e questa straordinaria Oxford del tutto immaginaria.

L’Autrice, nella sua premessa lo dice chiaramente:

Babel location

Il problema scrivendo un romanzo su Oxford è che chiunque abbia trascorso del tempo in quel luogo esaminerà criticamente il testo per stabilire se la mia rappresentazione si allinea con i suoi ricordi della città. Peggio ancora, se vi accorgerete che io sono americana che scrive di Oxford! Che cosa possono capire gli americani di Oxford? Vorrei provare a difendermi: Babel è un’opera di narrativa speculativa e quindi si svolge in una versione fantastica di Oxford negli anni ‘30 dell’Ottocento e la storia è completamente modificata dalla magia dell’argento […] Tuttavia, ho cercato di rimanere il più fedele possibile alla documentazione storica della Oxford vittoriana. […]

Alcuni potrebbero chiedersi quale possa essere la precisa collocazione del Royal Institute of Translation, noto qui come Babel. Ciò perché io ho svisato completamente la geografia locale per trovargli uno spazio. Chi ha visto la città, immagini un’area verde tra la Bodleian, lo Sheldonian e la Radcliffe Camera. Allargate di molto questo prato e ponete Babel proprio al centro. Se malgrado tutto, verificherete altre incongruenze, vorrei ricordarvi che questa è un’opera di fantasia.

Babel: Sheldonian Place

Franco Giambalvo

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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all’età di otto anni sarà “La Guerra dei Mondi” di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo “Nuove Vie per le Indie” e moltissimi racconti.

fantascienza

Elara libri

Biblioteca di Alessandria n.12
L’Estate è dei Mostri
di Luigi Cozzi
I ricordi di un grande protagonista della scena fantascientifica
italiana e internazionale, grande amico e di Ugo Malaguti con cui
ha condiviso mille avventure fantascientifiche; un libro
idealmente complementare a “Incontri ravvicinati” l’autobiografia
di Ugo. In oltre 400 pagine Luigi Cozzi ripercorre gli anni ruggenti
della SF in Italia con ricchezza di aneddoti, ricordi, interviste. Un
testo ricco di storie e documenti importantissimi che restituisce
un quadro completo e dettagliato degli anni di massimo sviluppo
della SF in Italia e degli eventi che hanno cambiato in meglio la
percezione della SF da parte dei media del nostro paese, come la
celeberrima “rassegna del Planetario”, raccontata qui con dovizia
di dettagli.
PER ORDINARE:
http://www.elaralibri.it/cat/ale/ale-012.htm

fantascienza

Il gioco di Ender

Orson Scott Card, “Il gioco di Ender”, Urania Jumbo 43, maggio 2023

Come si fa a vincere una partita? E una battaglia?

È quello che studiano tutti i giorni le giovanissime reclute della Scuola della Guerra, luogo di formazione dei futuri leader della lotta galattica contro gli Scorpioni, una stirpe aliena simile agli insetti che ha attaccato la Terra ottant’anni fa…

Nonostante il pianeta abbia sviluppato armamenti sempre più sofisticati per scongiurare una nuova e devastante invasione, non sono tanto le armi a fare la differenza, per quanto tecnologicamente avanzate.

È la strategia mentale, l’elasticità mentale di pensare schemi di attacco sempre più complessi ed efficaci.

Menti e corpi di bambini dotati di capacità straordinarie, addestrate in tutte le arti belliche e marziali.

E non c’è nessuno che sia più bravo in questo di Andrew “Ender” Wiggin, seienne, il migliore dei migliori in tutta la scuola, proprio lui che tecnicamente non avrebbe dovuto nemmeno nascere.

Ender infatti è un “Terzo” figlio, qualcosa di scoraggiato nel nuovo ordine mondiale, e che crea disagio ai suoi fratelli “legittimi”, Peter e Valentine.

C’è solo una istituzione che “vuole” Ender, ed è la Scuola della Guerra, dove è chiamato a seguire le orme di Mazer Rackham, l’eroe che ha salvato la Terra dall’ultimo attacco degli Scorpioni.

Il reclutatore lo assicura che sarà divertente, proprio come giocare ad “Astronauti e Scorpioni”, e il bambino accetta.

Ma siamo sicuri che sarà tutto solo un “gioco”?

Traduzione di Gianluigi Zuddas.

Orson Scott Card – Nato nel 1951, è un celebre scrittore americano di fantascienza e fantasy. Conosciuto principalmente per il ciclo di Ender, con i primi due romanzi della serie, “Il gioco di Ender” (Ender’s Game, 1985) e “Il riscatto di Ender” (Speaker for the Dead, 1986) ha vinto sia il premio Nebula sia il premio Hugo.

All’interno, appuntamento con la rubrica Gli imperdibili, a cura di Mauro Gaffo, e con il meglio della fantascienza del 1956.
E per la rubrica Oscar Vault – Il fantastico in libreria, “La trilogia cinese dei Tre Corpi” di Beppe Roncari.

Buona lettura!

EBOOK DISPONIBILE A MAGGIO

Posted in Ebook, Urania Jumbo

11 Responses

  1. Andrea
    aprile 28th, 2023 at 14:40 Citerei che nel 2012 ne è stato tratto un film “Ender’s Game”
  2. L’Operatore Spaziale
    aprile 28th, 2023 at 15:45 Capolavoro della fantascienza, speriamo questa edizione attiri nuovi lettori!
  3. Marco
    aprile 28th, 2023 at 16:42 Gentilissima Redazione, una domanda: pubblicherete tutta la serie di Ender compresi anche i due libri (di sei) non tradotti in italiano? Grazie.
  4. Redazione
    aprile 28th, 2023 at 16:50 Ciao @Marco,
    Orson Scott Card è un autore a cui teniamo molto e per cui stiamo trattando importanti acquisizioni che speriamo di poter annunciare presto.
    Buona serata e buona lettura!
  5. TralfaRalfa
    aprile 28th, 2023 at 22:36 Adesso Ender è diventato una ragazza? È un problema del traduttore o del disegnatore? In ogni cado siamo nei guai
  6. Astrofilo
    aprile 29th, 2023 at 06:49 Per la Redazione. È la traduzione già apparsa nel Cosmo Oro Nord? Sarebbe importante pubblicare anche “Il riscatto di Ender”. Gli altri sono inessenziali, anche se “L’ombra di Ender” è divertente. La copertina è sbagliata: una donna formosa ne “Il gioco di Ender”?!? Per chi ha visto il film, ma non ha ancora letto il libro. Dimenticate del tutto quel film autocensurato, edulcorato, ridotto ai minimi termini: il romanzo è, per nostra fortuna, del tutto diverso. Da cui i premi meritatissimi.
  7. John Gordon
    aprile 29th, 2023 at 14:59 Ma quella in copertina è Samus o sbaglio? xD
  8. Stefano-B
    aprile 30th, 2023 at 00:18 Copertina un po’ sottotono, stavolta, per i Jumbo…
  9. Alex
    maggio 6th, 2023 at 07:27 Vedo che non sono il solo che si e’ stranito per la copertina! Uno dei migliori libri di FS in assoluto (mi stupisce non abbia passato il 16imi). Ho sempre rifiutato di guardare il film, e noto che Astrofilo conferma il mio scetticismo.
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Maggio all’Ariostea

Incontro con l’autoremercoledì 3 maggio 2023 ore 17

Alcol puro

Presentazione del libro di Isabella Bertasi

Porto Seguro Editore, 2023
Anno 2008. Darren Dysart è un architetto giovane e brillante, ma anche arrogante e superficiale. Le sue consolidate certezze vengono messe a dura prova quando incontra, apparentemente per caso, Nain Kasal, una ragazza di estrazione e stile di vita del tutto agli antipodi rispetto a quelli a cui è abituato. Inizialmente diffidente, presto Darren rimarrà affascinato dalla libertà di pensiero di lei e sarà gradualmente incuriosito da un tratto insolito della sua personalità: Nain sembra essere a conoscenza di dettagli della sua vita, sia presente che passata, che Darren non aveva mai confessato a nessuno. Ma soprattutto, sembra conoscere anche il suo futuro. È questo l’inizio di una relazione tanto travagliata quanto complessa, tra alti e bassi, tradimenti e menzogne, con una donna che gli cambierà la vita. Starà a lui, però, decidere fino a che punto.
Isabella Bertasi nasce a Ferrara nel 1986. Dopo aver conseguito il diploma classico-linguistico si laurea in Lettere e Filosofia presso il DAMS di Bologna. Da sempre appassionata di letteratura, cinema e teatro, ha gestito attività quali cineforum e laboratori teatrali. Dal 2014 al 2017 ha pubblicato diversi racconti per ragazzi e di fantascienza, oltre ad alcune poesie. Dal 2019 si occupa di un blog in cui scrive recensioni cinematografiche. Alcol Puro è il suo primo romanzo.

Conferenze e Convegnigiovedì 4 maggio 2023 ore 17

Cento anni di Aeronautica Militare nel territorio Estense

Nascita ed evoluzione di una Forza Aerea moderna

Conferenza storica introduttiva del Ciclo “4 Conferenze per il Centenario dell’Aeronautica Militare” organizzate dal Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renaticonell’anno del Centenario della fondazione dell’Aeronautica Militare come forza armata autonoma. Gli interventi riguarderanno tutto il periodo che intercorre tra il 1923 – quindi pochi anni dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale – e il 2023. In particolare, saranno evidenziati gli aspetti storici locali, dato che Ferrara e Poggio Renatico hanno in molte occasioni rivestito un ruolo centrale nell’evoluzione stessa dell’Aeronautica Militare che conosciamo oggi.

L’incontro sarà aperto dagli storici Enrico Trevisani e Anna Maria Quarzi, le cui relazioni verteranno sui “Cento anni di Aeronautica Militare nel territorio Estense” e sulla “Presenza dell’Aeronautica Militare a Ferrara, profili storici”.

Successivamente, l’intervento del Comandante del Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare, Generale di Divisione Aerea Claudio Gabellini, riguarderà il tema “Diventare una Forza Aerea moderna – Il caso di Ferrara e Poggio Renatico: dalle ceneri della Guerra a centro nevralgico dell’A.M.”.

Infine, Paolo Varriale, autore specializzato in storia aeronautica, traccerà le conclusioni, evidenziando gli aspetti più peculiari e salienti emersi durante la conferenza.

Il ciclo di conferenze proseguirà alla Biblioteca Bassani l’11 maggio alle 10,30, il 25 maggio e il 6 giugno, sempre alle 10,30.A cura del Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare con il patrocinio del Comune di Ferrara

Scarica la locandina  4 conferenze per il Centenario dell’Aeronautica Militare

Eventisabato 6 maggio 2023 ore 10 e ore 12

Le occasioni, la storia, la fotografia

Presentazione della rivista storica “Altamura” e della mostra “Altamura 1980”

In sala Agnelli alle ore 10 sarà presentata la rivista storica “Altamura”, Edizioni LAB e il dossier di immagini accluso al n 62, Altamura 1980: fotografia, quotidianità, teatralità sociale di Roberto Roda.

Saluti di:
Mirna Bonazza, responsabile U.O. Servio Biblioteche e Archivi
Giuseppe Scandurra, antropologo culturale, Università degli studi di Ferrara, Laboratorio di Studi Urbani


Interventi di:

  • Enrico Spinelli, archivista, Le occasioni, la storia, la fotografia. Introduzione ai temi dell’incontro e presentazione dei relatori
  • Ferdinando Mirizzi, antropologo culturale, Università degli Studi della Basilicata, direttore editoriale della rivista “Altamura”, La linea editoriale della rivista “Altamura”
  • Roberto Roda, Etno-fotografo, Una Leica fra gli specchi magici ad Altamura
  • Angela Cicirelli, antropologa culturale, Università degli Studi della Basilicata, redattrice della rivista “Altamura”, La mostra, “Altamura 1980”, ad Altamura nel 2019

► Alle ore 12 in Sala G. Carli inaugurazione della mostra “ALTAMURA 1980”, fotografie di Roberto Roda
Durata dell’esposzione:  6 – 31 maggio 2023 negli orari della biblioteca
Nel 1980, un giovane etno-fotografo ferrarese, Roberto Roda, visita Altamura. Lo accompagnano una fotocamera Leica e i consigli di un amico, originario della città pugliese, Antonio Caggiano (1921-2013), all’epoca collaboratore de “Il Resto del Carlino – Ferrara”. Visitando il Centro storico altamurano, Roda incontra un gruppo di ragazzini che, scorgendolo con la fotocamera al collo, gli chiedono di essere fotografati. Questi coinvolgono poi altri amichetti e, in crescendo, genitori, nonni, parenti. Per diverse ore i claustri di Altamura si trasformano in un improvvisato set fotografico, ove alcuni abitanti diventano attori di sé stessi, finendo così per raccontare, indirettamente, qualcosa della propria personalità,  del sistema sociale di appartenenza, delle proprie aspirazioni di vita…
Chiuse in un cassetto per quasi 40 anni, le foto di Roda sono riemerse nel 2019, per volontà del Laboratorio di Studi Urbani dell’Università di Ferrara e del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata, assumendo dapprima la forma di una mostra presentata a Matera e ad Altamura con la curatela dell’antropologa culturale  Angela Cicirelli. Infine nel 2021 una ancor più ampia selezione di foto è diventata  un dossier, nel n.62  della  rivista storica “Altamura”, nel frattempo approdata alle edizioni LAB, sotto la rinnovata direzione editoriale dell’antropologo  culturale Ferdinando Mirizzi.
L’incontro nella Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, si propone  di far conoscere al pubblico estense l’inconsueto lavoro etno-fotografico realizzato da Roda nelle Murge ma, pure, di raccontare la vicenda culturale di una rivista di studi storici, “Altamura” per l’appunto, che nata nel 1954, da quasi 70 anni, si offre come  punto di riferimento esemplare a livello nazionale per la capacità fare cultura storica nel territorio.
In collaborazione con Università degli Studi di Ferrara, LSU-Laboratorio di Studi Urbani; “Altamura” Rivista storica, Bollettino dell’A.B.M.C. LAB Edizioni Altamura; Libreria Sognalibro, Ferrara.

Incontro con l’autorelunedì 8 maggio 2023 ore 17

Icone gay nell’arte. Marinai-Angeli-Dei

Presentazione del libro di Vincenzo Patanè

De Luca Editori d’Arte, 2022
Dialoga con l’autore Manuela Macario, Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’oro
Ultima opera di Vincenzo Patanè, una storia dell’arte e dell’omosessualità che descrive il modo in cui l’immaginario visivo ha dato vita a uno spazio per artisti e pubblico in cui esplorare una pletora di desideri, sensualità e identità.
Ultimo appuntamento del ciclo “Non dire, mostra”, dedicato al ruolo che spetta alle arti nella costruzione di un immaginario collettivo in riferimento all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Tre incontri per approfondire e testimoniare la rappresentazione delle identità queer nell’arte visiva, nella fotografia e nella musica.
*L’incontro si ascrive nelle attività dell’associazione dedicate alla Giornata internazionale contro l’omotransfobia.
A cura di Arcigay Ferrara “Gli occhiali d’oro”

Scarica la locandina  NonDire_Mostra_2023

Incontro con l’autoremartedì 9 maggio 2023 ore 17

​…e il Duce preferì i ciarlatani. Il difficile e infelice rapporto tra fascismo, scienza e tecnica

Presentazione del libro di Franco Stefani e Sandro Tirini

Book Time, 2023
Dialoga con gli Autori Anna Maria Quarzi, presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Negli anni terminali del fascismo e della seconda guerra mondiale (1943-45), in Italia alcuni sedicenti inventori proposero a Mussolini e ad altri gerarchi progetti di armi e congegni che a loro dire avrebbero ribaltato il corso degli eventi bellici a favore dell’Italia. Si trattò di idee fantasiose e irrealizzabili – da un “raggio della morte” a un potentissimo motore funzionante con moto perpetuo – senza basi scientifiche e tecniche costruttive serie, spesso corredate da affermazioni mirabolanti e disegni rudimentali. Eppure, queste invenzioni vennero accolte e sostenute dal Duce e dai suoi collaboratori, oltre che da ministri come Rodolfo Graziani e Angelo Tarchi, ottenendo in alcuni casi generosi finanziamenti. Il libro, inquadrandole nel clima politico-culturale del tempo, racconta le vicende – inedite o poco conosciute – di questi “trovati”, come li si chiamava all’epoca, che non si concretizzarono mai. E insieme narra com e l’Italia non colse grandi opportunità per affrontare il secondo conflitto mondiale: dal non aver costruito su scala industriale il radar che poteva essere sviluppato da un’invenzione del Premio Nobel Guglielmo Marconi (e che avrebbe potuto evitare le gravissime perdite umane causate dal bombardamento del porto di Taranto e dalla battaglia di Capo Matapan) alla mancata produzione dell’aereo a reazione Caproni-Campini, primo velivolo del suo genere al mondo. Non solo. Obbligando ad emigrare in America scienziati come il Nobel Enrico Fermi, Emilio Segrè, Bruno Rossi e altri cervelli di prim’ordine, a causa delle famigerate leggi razziali del 1938, il fascismo diede prova di una colossale ignoranza, non comprendendo affatto la immensa portata e la potenzialità delle ricerche e del lavoro nel campo della fisica nucleare dei “ragazzi di via Panisperna”. Gli autori hanno provato a leggere attraverso questa lente la storia d el ventennio fascista, concentrandosi sulle numerose occasioni mancate da un regime gonfio di retorica quanto carente di cultura scientifica e tecnica.
Con il patrocinio dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Conferenze e Convegnimercoledì 10 maggio 2023 ore 17

Nemesi medica di Ivan Illich

Conferenza di Lucetta Capra

Nei primi anni ’70 del secolo scorso, Ivan Illich ha pubblicato diversi testi sugli effetti perversi dello sviluppo tecnologico. A quasi cinquant’anni dalla sua prima edizione italiana, Nemesi medica può ancora indurre a qualche considerazione sui danni prodotti dalla ipermedicalizzazione. Le tesi di Illich furono oggetto di accesi dibattiti e poi consegnate alla storia della critica sociale, ma alcune osservazioni sono tuttora attuali e capaci di stimolare un pensiero critico sui sistemi sanitari e la loro applicazione, sul ruolo delle tecnologie in ambito medico, sul compito delle figure che a vario titolo operano nella sanità. Illich avrebbe voluto la rilettura di questo testo soprattutto, se non esclusivamente, da parte di un pubblico ‘laico’, ma, esattamente come accadde alla sua prima apparizione, anche i cosiddetti ‘addetti ai lavori’ possono trovare nella prosa veemente del pensatore austriaco, spunti di riflessione sul loro ruolo e sugli aspetti politici dei servizi sanitari.
Per il ciclo “Tempo di rilettura” a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Invito alla letturagiovedì 11 maggio 2023 ore 17

​D’ocra e di cenere

Presentazione della raccolta poetica di Eleanor Hooker

Intervengono Chiara De Luca (poeta, editore) e Giuseppe Ferrara (poeta)
Chiara De Luca e Giuseppe Ferrara presentano la raccolta poetica D’Ocra e di cenere di Eleanor Hooker, pubblicata di recente da Edizioni Kolibris nella collana di poesia irlandese contemporanea.
Edita a Dublino da Dedalus Press, D’ocra e di cenere è la terza raccolta di Eleanor Hooker, poetessa e scrittrice insignita del Premio Markievicz 2021. Sue poesie sono pubblicate in riviste letterarie e antologie in tutto il mondo e appaiono anche in traduzione. Ha conseguito un MPhil in Scrittura creativa al Trinity College di Dublino, un MA in Storia culturale all’Università di Northumbria e un BA presso la Open University, Regno Unito. Membro della Linnean Society di Londra, Eleanor Hooker è timoniere e addetto stampa della scialuppa di salvataggio RNLI Lifeboat di Lough Derg

Conferenze e Convegnivenerdì 12 maggio 2023 ore 17

Le donne non si lasciano toccare prima che noi tutti si sia patteggiata la pace. La Lisistrata di Aristofane

Conferenza di Giovanni Ghiselli

Nella commedia “Lisistrata”, così come anche nella “Pace”, Aristofane dichiara guerra alla guerra. I suoi personaggi si oppongono alla guerra del Peloponneso in nome dell’amore e del lavoro, ostacolati, o perfino impediti, dai conflitti che anche quando non annientano la vita la rendono triste e desolata. Nella “Lisistrata” del 411 a.C. sono le donne ateniesi, spartane, tebane e corinzie che riescono a imporre la pace ai loro maschi belligeranti attraverso lo sciopero del sesso. Le donne di Aristofane, guidate dall’ateniese Lisistrata e dalla spartana Lampitò, prevalgono sui maschi che non possono fare a meno del consenso delle loro compagne e per ottenerlo devono smettere di ammazzarsi a vicenda. La guerra che debilita e mortifica la vita non può essere associata all’amore. Per quanto riguarda la “Pace” del 421 a.C. qui il danno massimo è ricaduto sul l avoro agricolo e i suoi prodotti. Il ritorno della pace tra gli uomini comporta il ripristino del buon raccolto, delle feste che allietano, e di tutte le cose belle della vita. Nel leggere queste commedie non possono non venire in mente le analogie tra i mali di tutte le guerre, nessuna esclusa. Aristofane tra l’altro smaschera i profittatori di questa rovina dell’Ellade, a partire dai fabbricanti e dai mercanti di armi che si arricchiscono, e sbugiarda quanti mandano a combattere nelle battaglie degli uomini che tornano a casa in forma di cenere racchiusa dentro le urne.
Giovanni Ghiselli ha insegnato a lungo materie classiche nei licei e ha tenuto corsi di Didattica della letteratura greca presso la SSIS dell’Università di Bologna. Attivo anche nell’ambito dell’aggiornamento per docenti, ha curato e commentato diverse edizioni di classici, tra i quali l’Edipo Re (Napoli 1997) e l’Antigone (Napoli 2001) di Sofocle, Storiografi greci (Napoli 1999), La vita felice di Seneca (Siena 2005).
Per il ciclo “Anatomia della pace” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia contemporanea di Ferrara

Scarica la locandina  Anatomia della pace

Eventivenerdì 12 maggio 2023 ore 18,15

Fahrenheit dil fol

Fole, leggende metropolitane, canti e modi di dire dimenticati

Uno spettacolo teatrale partecipato di Officina Teatrale A_ctuar
Cosa ci fanno Tugnin dil cic, il Cavalier Burela e la Bepina Ciuata seduti sotto il maestoso Ginko di via Scienze? Ed ecco arrivare di gran corsa la Nuta e la Rinascente e ancora, col suo passo barcollante, Pendenza. E chi canta da lontano? É Tajadela con Sigfrido e dietro di loro in riga le mondine! E dunque mancate solo voi cittadine e cittadine per celebrare la festa scanzonata in ricordo della Ferrara di una volta, delle sue fole, storielle e leggende declamate a gran voce o sussurrate all’orecchio e dei suoi protagonisti bislacchi e indimenticabili.
Fahrenheit dil fol è un’iniziativa di comunità nata per salvaguardare il patrimonio popolare orale e la memoria storica del territorio ferrarese. L’associazione Officina Teatrale A_ctuar APS, promotrice e organizzatrice del progetto, in questi mesi ha chiamato a raduno in tutta la provincia i portatori di memoria per raccogliere storie, canti, leggende, fatti anomali e personaggi curiosi rimasti nella memoria collettiva. A salvarli dall’oblio i Custodi, un nutrito gruppo di attori reclutati in città con una chiamata pubblica, che ha cucito insieme i pezzi dando vita a spettacolo originale, in cui anche il pubblico, se vorrà, potrà partecipare. L’ingresso all’evento è libero e gratuito e aperto ad un pubblico di tutte le età.
Il progetto Fahrenheit dil fol è stato possibile grazie al supporto delle Biblioteche della provincia di Ferrara e di altre istituzioni e associazioni del territorio e con il contributo e patrocinio del Comune di Ferrara.
Crediti:
Un progetto di Officina Teatrale A_ctuar
Di e con Roberto Agnelli, Chiara Alberani, Maria Luisa Bassini, Marco Bignardi, Agata Bovolenta, Antonella Burini, Massimo Festi, Roberto Gamberoni, Elena Grazzi, Lorenzo Magnani, Chiara Masini, Sandro Mingozzi, Alberto Nocenti, Adele Rasicci, Giulia Tiozzo, Anna Zandanel
con il Coro delle mondine di Porporana
e con l’amichevole partecipazione di Pietro Draghi e Maurizio Musacchi
Regia e direzione teatrale Sara Draghi e Massimo Festi
Direzione canora e musicale Chiara Alberani
Con il contributo e il patrocinio del Comune di Ferrara
Con il sostegno di Biblioteche comunali di Ferrara e Provincia; MAF – Mondo Agricolo Ferrarese (FE); Orm-ne ODV – Coro delle Mondine di Porporana; Gruppo Archeologico di Bondeno; Associazione Bondeno Cultura;  Ancescao Coordinamento provinciale Ferrara APS.

Incontro con l’autorelunedì 15 maggio 2023 ore 17

La mistica di Meister Eckhart

Presentazione del libro di Francesco Roat “Nulla volere, sapere, avere”

Dialoga con l’autore Marcello Girone Daloli
Le Lettere, 2022
La tematica basilare affrontata nei sermoni eckhartiani sta nel proporre un’esistenza all’insegna dell’abnegazione e del distacco quali prerequisiti a una condotta di tipo mistico. Nell’ottica del Meister il distacco si coniuga all’accettazione serena della realtà, anche quando essa comporti privazioni, pene, lutti. Un’accoglienza non certo masochistica, che non equivale a mera passività o apatia ma si configura come una sorta di noluntas, di abdicazione alla propria volontà in modo da non pretendere più niente; per quanto, paradossalmente, niente cercando molto/tutto si ottenga. Solo così per il nostro mistico gli uomini possono divenire, qui e ora, davvero beati. Perciò l’uomo pneumatico: “nulla vuole, nulla sa, nulla ha”. Va precisato che un tale atteggiamento prevede che cessino la hybris dell’egocentrismo, l’ambizione di comprendere intellettualmente ciò che valica i limiti dell’umano sapere (Dio) e la fame insaziabile d’acquisizione; pure quella costituita dal proposito di raggiungere la piena realizzazione spirituale. Riguardo a tale traguardo, il mistico afferma infatti: “se l’anima deve conoscere Dio, deve dimenticare se stessa e deve perdere se stessa”.
Francesco Roat, già insegnante di lettere nella Scuola Secondaria, scrive da decenni di temi culturali su quotidiani, settimanali e riviste. Ha pubblicato vari testi narrativi e saggistici, tra cui: Le Elegie di Rilke tra angeli e finitudine (Alpha beta), La pienezza del vuoto. Tracce mistiche negli scritti di Robert Walser (Vox Populi), Desiderare invano. Il mito di Faust in Goethe e altrove (Moretti&Vitali), Il cantore folle. Hölderlin e le Poesie della torre (Moretti&Vitali), Religiosità in Nietzsche. Il vangelo di Zarathustra (Mimesis), Beatitudine. Angelus Silesius e Il pellegrino cherubico (Àncora), Miti, miraggi e realtà del ritorno (Moretti&Vitali).

Scarica la locandina  Incontri con la Spiritualità applicata APR-GIU 2023

Incontro con l’autoremercoledì 17 maggio 2023 ore 17

Landolfo vescovo di Ferrara al tempo di Matilde di Canossa

Presentazione del libro di Luciano Pigaiani

Dal castello di Ficarolo alla costruzione della nuova cattedrale
Introduce Sandra Bedetti, vice presidente CPSSAE Rovigo
Nella Ferrara medievale diversi vescovi hanno avuto una valenza più o meno importante nella loro azione pastorale o politica e probabilmente il vescovo che ha lasciato l’impronta più grande in questo excursus plurisecolare è stato Landolfo, che ha retto l’episcopato nella Ferrara di inizio XII secolo. Non conosciamo quando sia nato, non sono rimasti suoi scritti, né abbiamo alcunché notizia di essi, per cui è stata analizzata esclusivamente la documentazione relativa a Ferrara nella quale fosse incluso il suo nome per ottenere la visione più completa possibile della figura di Landolfo cercando di comprendere e rendere palese il ruolo da lui svolto in questi atti in campo religioso, nelle relazioni politiche e come amministratore dei beni della sua Chiesa. Abile politico, Landolfo combatté per tutta la sua vita per conseguire l’autonomia politica e religiosa da Ravenna: getta le basi, sfrutta il momento storico favorevole, ottiene una prima volta l’autonomia; cambiano i rapporti, deve cedere, non senza una strenua resistenza, al dominio di Ravenna. Ma non demorde e quando si presenta ancora l’occasione sfrutta la congiuntura favorevole per stabilire un cordiale rapporto con il nuovo papa Innocenzo II e porre il problema dell’autonomia come determinante per Ferrara. Dopo la sua morte l’atto dell’elezione diretta da parte del papa del cardinale Grifo come successore di Landolfo a vescovo di Ferrara sancirà la definitiva conquista di questa autonomia da Ravenna costituendo la chiosa finale del suo lungo episcopato.

Conferenze e Convegnigiovedì 18 maggio 2023 ore 17

Grazie Dottore. Lo spazio della Gentilezza e della Gratitudine nel rapporto medico-paziente

A cura di Stefano Caracciolo, professore Ordinario di Psicologia Clinica all’Università di Ferrara

Il più longevo ciclo di conferenze della Biblioteca Ariostea si chiude quest’anno con un incontro su un argomento molto caro al prof. Caracciolo: il rapporto medico-paziente.
Cento anni di psicologia ferrarese, dalla scuola freniatrica ferrarese fino ai giorni nostri, hanno disegnato una traiettoria varia e composita, con alterne vicende ma con una costante attenzione per la città ed i suoi grandi momenti scientifici, culturali, artistici. Nella rinnovata ed antica cornice del Teatro Anatomico si conclude, dunque, per il sedicesimo anno, il viaggio con la psicologia e altre storie.
Le “Anatomie della mente” torneranno, come ogni anno, a dicembre.
Per il ciclo “Anatomie della mente e altre storie… – Sei conferenze di varia psicologia. Anno XVI”. In collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara

Incontro con l’autorevenerdì 19 maggio 2023 ore 17

Cirenaica. Un sogno perduto

Presentazione del libro di Giancarlo Bresciani

Este Edition, 2023
Nei quasi trent’anni che hanno preceduto la seconda guerra mondiale, la Libia era stata intensamente colonizzata dagli italiani. Un completamento del territorio nazionale degno di essere valorizzato incentivando una immigrazione da parte di connazionali in contrapposizione alla fuga verso le Americhe. L’affascinante Cirenaica che merita di essere ricordata, è la regione libica che rispetto alle altre due, la Tripolitania e il Fezzan, è quella più a est e comprende i centri di Bengasi, Derna e Tobruk e si estende sino ai confini con l’Egitto. Quel periodo storico è stato rivisto attraverso la vicenda umana di Nullo Gavioli, modenese che è stato uno dei coloni in Cirenaica, dove era direttore dell’ufficio postale nel villaggio Agricolo Luigi di Savoia. Su richiesta di suo figlio, che ha fornito parte della documentazione di quegli anni, si tende a precisare che qualche data relativa al padre e alla sua storia famigliare , potrebbe non coincidere nella narrazione, che pur nella realtà dei personaggi è stata ovviamente romanzata, ma tenendo comunque ben salde e quindi privilegiando le vicende umane di coloro che hanno vissuto quella esperienza.
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Incontro con l’autorelunedì 22 maggio 2023 ore 17

Diario di una morte arcana

Presentazione del libro di Carlo Bertelli

Faust Edizioni, I nidi, 2023
Ne parlerà con l’autore la giornalista Cristina Romagnoli
Carlo, andato in pensione, si aggiudica il brevetto di investigatore privato e vive fuori dal mondo, in una barca ormeggiata nella darsena di Ferrara. La sua clientela è molto scarsa, quando ottiene un incarico inaspettato: ritrovare Giovanni, fratello di una ricca imprenditrice della città, giovane universitario festaiolo e viziato. Il rinvenimento della macchina dello scomparso, lungo un argine deserto della periferia, conferma la tesi che non si tratti di suicidio. Sostenuto dall’aiuto di Mauro, ispettore di polizia già suo compagno di scuola, dalla collaborazione di Giorgio, collega di corso di Giovanni, e dal casuale riavvicinamento a Luminita, sua vecchia amica, il protagonista di questo avvincente romanzo – tra colpi di scena e filosofie di vita, donne integrate e cani poliziotto – scoprirà il filo nero che congiunge la morte del ragazzo a un traffico di droga. Costretto ad affrontare agenti infiltrati, bande, minacce e per sino l’affondamento della propria barca, il nostro investigatore non perderà tuttavia mai di vista, con gioiosa dignità, la consapevolezza che l’amore sia «forza, coraggio, guida, calore e luce, ma, principalmente, l’unica via che può portare alla felicità».
Carlo Bertelli, vissuto nella città natale fino al 1985, dopo un periodo di residenza a Tresigallo, dal 2005 abita a Copparo. Dal dicembre 2012 è pensionato. Ha conseguito la maturità come Perito Fisico all’Istituto “Pacinotti” di Ferrara, professione che non ha mai esercitato, superando il triennio post maturità per conseguire l’abilitazione di Tecnico di Radiologia Medica presso l’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara e lavorando all’Ospedale di Tresigallo, prima, e in quello copparese, poi. Si è occupato di sindacato e politica e attualmente è consigliere comunale a Copparo. “Diario di una morte arcana” è il suo romanzo d’esordio.

Incontro con l’autoremartedì 23 maggio 2023 ore 17

Scrivere sui libri. Breve guida al libro a stampa postillato

Presentazione del libro di Giancarlo Petrella

Salerno editrice, 2022
Ne parlano con l’autore Enrico Spinelli e Mirna Bonazza
Cos’è un libro “postillato” e da dove giunge l’interesse degli ultimi decenni per l’affascinante universo dei libri a stampa con note manoscritte? Antico è l’uso di scrivere il proprio nome sul frontespizio per affermare la proprietà personale d’un libro; frequente è l’abitudine per studenti e lettori di sottolineare passi di un testo ritenuti importanti; significativo è poi l’impulso ad annotare sul margine bianco della pagina un commento personale, una parola di dissenso o di approvazione sulle cose lette. Le “postille”, che caratterizzano in maniera irripetibile un libro, antico o moderno che sia,  costituiscono oggi un campo di attenzione speciale da parte degli studiosi. Per Ferrara, è esemplare il caso della cosiddetta “Bibbia del Savonarola” (Venezia 1476), un incunabolo dell’Ariostea con le postille autografe del frate domenicano, una traccia grafica di grande interesse storico-culturale ch e rende unico e prezioso l’esemplare ferrarese.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnimercoledì 24 maggio 2023 ore 10

Filosofia del corpo

Giornata della Filosofia

Nell’ambito delle attività della Laurea Magistrale Interateneo in Filosofia delle Università di Parma, Modena-Reggio e Ferrara, il 24 maggio 2023 avrà luogo la Giornata Interateneo 2023, organizzata dal prof. Matteo D’Alfonso. La Giornata Interateneo si configura come un momento di confronto bidirezionale tra docenti e studenti del corso, ed è divisa in due sezioni distinte. Nella mattinata, presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea di Ferrara, esperti in ambito giuridico e filosofico si confronteranno e proporranno due diverse chiavi di lettura attorno al tema del corpo, attraverso la formula della discussione a due voci. Nel pomeriggio, presso le aule del Dipartimento di Studi umanistici, gli studenti presenteranno i propri project work. Per la sezione mattutina la partecipazione è libera a tutta la cittadinanza.
Introduce e modera Matteo D’Alfonso, Università di Ferrara

Programma
Ore 10
Orsetta Giolo, Università di Ferrara, “Il corpo delle donne al tempo del neoliberalismo. Una prospettiva giusfemminista”
discute Carla Bagnoli, Università di Modena e Reggio Emilia
 
Ore 12
Andrea Staiti, Università di Parma, “Husserl e la visione stereoscopica del corpo”
discute Agostino Cera, Università di Ferrara
  
La Giornata della Filosofia “Filosofia del corpo” è organizzata dalla Laurea Magistrale Interateneo in Scienze Filosofiche delle Università di Ferrara, Parma, Modena-Reggio Emilia

Scarica la Locandina Giornata della Filosofia 2023

Incontro con l’autoremercoledì 24 maggio 2023 ore 17

L’infinito sessantotto. Tra Ferrara e Roma 1965-1975

Presentazione del libro di Antonio Rubbi

Edizioni La Carmelina 2023
Ne parlano con l’autore Bracciano Lodi (Presidente Fondazione L’Approdo) e Anna Quarzi (Presidente ISCO)
Antonio Rubbi, deputato del Partito Comunista Italiano e stretto collaboratore di Enrico Berlinguer, scrive una sorta di diario della sua vita, indirizzandolo ai suoi nipoti americani, ma anche beneficio di tutti noi, in cui racconta le vicende personali, ma che diventano subito di valore storico, politico e sociale, negli anni 1965-1975 tra Ferrara e Roma.
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Conferenze e Convegnivenerdì 26 maggio 2023 ore 17

L’innominabile. Dalla ‘guerra giusta’ alle ‘missioni di pace’

Conferenza di Pierre Dalla Vigna (professore di Estetica presso l’Università dell’Insubria di Varese-Como e fondatore di Mimesis Edizioni)

Il termine “guerra” è diventato indicibile. Al suo posto, il vocabolario politico delle cancellerie delle principali superpotenze mondiali ha elaborato eufemismi di ogni sorta, che spesso utilizzano la parola “pace”: operazioni di mantenimento della pace; azioni di sicurezza internazionale; azioni di contrasto al terrorismo; interventi umanitari; missioni di assistenza; operazioni di stabilizzazione; supporto alla difesa internazionale; azioni di contenimento; operazioni di salvaguardia della democrazia; missioni di pace, ecc.
Anche il conflitto che da oltre un anno insanguina l’Ucraina è stato chiamato dalla Russia “Operazione militare speciale”.
Il rifiuto di utilizzare il concetto appropriato non è certo corrispondente al declino del suo utilizzo reale, visto che il mondo intero vive in uno stato di guerra permanente, con oltre quaranta guerre locali latenti o conclamate.
Il presente intervento cerca di comprendere i motivi di questa sorta di pudore politico che si manifesta come ideologia della pace e della bontà, attribuendo agli avversari, sempre “altri”, l’attitudine malvagia alla guerra e alla violenza.
Per il ciclo “Anatomia della pace” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia contemporanea di Ferrara

Scarica la locandina  Anatomia della pace

Conferenze e Convegnisabato 27 maggio 2023 ore 10,30

Fare Diritti – Imperfette, empatiche, attive

Conduce Paola Castagnotto, presidente del Centro Donna Giustizia

Interviene l’Assessore alla Cultura Marco Gulinelli
Paola Castagnotto, presidente del Centro Donna Giustizia, presenta “Fare Diritti -Imperfette, empatiche, attive”, gruppo di mobilitazione civica, nato a Ferrara il 9 giugno 2021, da dodici professioniste ferraresi, impegnate a vario titolo nel dibattito pubblico sulla città.
Fare Diritti si propone innanzitutto di creare occasioni di divulgazione del PNRR e di confronto sul futuro della città e del Paese,  dal punto di vista della promozione dei diritti delle donne e dell’equità di genere,che costituisce una delle priorità fondamentali del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’incontro sarà condotto dalla relatrice, co-fondatrice di Fare Diritti, in un dialogo a più voci corredato da letture tratte da “Basta lacrime. Storia politica di una femminista 1995-2000”, di Alessandra Bocchetti, Vanda edizioni, Milano 2022 e da intermezzi musicali a cura di Elisa Piffanelli alla tastiera.
Per il ciclo “Le donne scendono in… biblioteca!”

Invito alla letturalunedì 29 maggio 2023 ore 17

​Diario di un curato di valle. Dal 1900 al 1921 del Canonico Antonio Fogli

Presentazione del libro curato da Maurizio Marcialis

Dialogano con il curatore Diego Cavallina e Alberto Lazzarini
Gruppo Editoriale Lumi, 2020

La fedele trascrizione di un manoscritto compilato circa cento anni orsono. Si tratta del Diario – Notiziario Politico Religioso Sociale redatto dal canonico comacchiese don Antonio Fogli che tiene traccia della storia del territorio dal 1° gennaio 1900 al 31 dicembre 1921. Il Diario presenta la Comacchio di cento anni fa, vista da un sacerdote ultrasettantenne, che riporta i fatti salienti della sua cittadina, ma anche di Mesola e di Codigoro, dove aveva svolto il suo servizio. Ricorda molti fatti della Prima guerra mondiale che, pur non toccando direttamente la cittadina lagunare, tuttavia faceva sentire la sua pesante influenza sulla vita di tutti i giorni sia per le condizioni economiche sempre più̀ stringenti sia per la perdita di un nipote e di tanti giovani comacchiesi chiamati al fronte. Il Diario tratta e sottolinea, inoltre, le difficoltà della vita quotidiana, la fame, la povertà̀, i continui aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari, gli scontri politici piuttosto pesanti anche a Comacchio, negli anni del dopoguerra, tra conservatori e socialisti. Arricchiscono il volume le introduzioni che inquadrano il Diario nelle problematiche internazionali e nella storia comacchiese; una postfazione che pone considerazioni sul futuro, schede storiche, immagini e documenti fotografici.

Conferenze e Convegnimartedì 30 maggio 2023 ore 17

Transizione ecologica… da dove viene e dove va?

Intervengono Alessandro Bratti (Segretario dell’Autorità del Po e vice presidente del Board dell’Agenzia europea per l’Ambiente) e Gianluca Piccirillo (Istituto di cultura evangelica e documentazione di Roma).

Quella ambientale è una delle sfide più pressanti della nostra generazione. Stando ai dati ufficiali, l’aumento combinato della temperatura media globale, dei livelli dei mari e della quantità di gas a effetto serra è un fenomeno osservabile in modo chiaro a partire dalla fine del 18° secolo, ma oggi la situazione di degrado e sfruttamento ambientale ha raggiunto livelli inimmaginati fino a pochi decenni fa. L’attenzione mediatica sui temi ambientali è ormai al massimo; le manifestazioni sui temi ambientali sono sempre più frequenti; il governo italiano, in linea con i paesi europei, ha varato iniziative legislative e finanziarie (circa 70 miliardi di euro) per affrontare il problema; a livello quotidiano, le aziende pubblicizzano sempre più spesso i propri prodotti o servizi come “green”. A questo sfondo culturale ormai co nsolidato, la “transizione ecologica” aggiunge l’istanza della trasformazione, del passaggio da un assetto della realtà ad un altro. Non si tratta più solo di avere “cura” della terra o di praticare economie “sostenibili”, ma di “transitare” verso qualcosa di nuovo. La transizione ecologica è la spinta verso la modifica di un paradigma, non la proposta di un aggiustamento del sistema esistente. Quale prospettiva sarà in grado di rendere ragione della complessità della situazione, individuando il motivo vero profondo della crisi e, di conseguenza, il rimedio necessario?  In questo dibattito, come articolare il nostro “dire” in modo che non sia ripetere gli slogan ecologisti o economicisti che vanno per la maggiore, né farci condurre da narrazioni ideologiche?
A cura dell’Associazione Evangelica CERBI di Ferrara 


Scarica la locandina  Transizione Ecologica

Incontro con l’autoremercoledì 31 maggio 2023 ore 17

Racconti e favole della Tuscia

Presentazione del libro di Floriana Guidetti

Festina Lente editore,2022
Dialoga con l’autrice Federica Graziadei, presidente del Gruppo Scrittori Ferraresi
Videoproiezione realizzata da Alfredo De Filippis “Bomarzo e il Parco dei Mostri”
I dieci racconti presenti in questa raccolta sono stati scritti per le puntate del programma televisivo “La Nave Volante” in onda su TeleLazioNord, condotto da Mariagiovanna Elmi e Max Scuderi,con la partecipazione di Arianna Cigni, che ne leggeva delle sintesi. Le vicende narrate sono ambientate in località della Tuscia, nella provincia di Viterbo. I racconti sono intercalati da cinque ‘favole’, dedicate a personaggi che hanno in qualche modo motivato e giustificato la realizzazione del programma televisivo e del conseguente libro. L’intento principale era quello di illustrare agli spettatori le caratteristiche delle località ‘visitate’ attraverso storie e leggende ad esse legate, con modalità analoghe a quelle dei programmi RAI degli anni ‘70 “Il Dirigibile” e “Sereno Variabile”, sempre con la partecipazione di Mariagiovanna Elmi.
Il video di Alfredo De Filippis ci conduce a Bomarzo , piccolo borgo localizzato nella Tuscia Viterbese , per visitare il Bosco sacro chiamato anche Parco dei mostri . Si tratta di un complesso architettonico e naturalistico di grande originalità perchè  realizzato nella seconda metà del ‘ 500 .quando  erano di gran moda i giardini rinascimentali all’italiana raffinati ed eleganti. Il Parco dei mostri precorre i tempi e anticipa l’architettura barocca . Addentrandosi nei vialetti si scopre tra la vegetazione un mondo fantastico popolato di mostri , draghi , soggetti mitologici , animali esotici, di grandi dimensioni,  scolpiti nelle rocce di peperino che affiorano dal terreno .Un’opera grandiosa che era stata ideata dal Principe Pier Francesco Orsini per ricordare un amore perduto , la moglie Giulia Farnese deceduta in giovane età .Anche se l’opera aveva come finalità preminente quella di c reare sorpresa e paura nei visitatori , aveva anche uno scopo culturale : rievocare con questa atmosfera incantata e fantastica la letteratura cavalleresca dell’epoca.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi 

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Terra di bonifica

Venerdì 28 aprile uscirà il mio nuovo il libro (il quarto da quando sono su questa terra).

E’ il mio libro più bello, quello più intimo e sincero – nato dopo la morte di mio nonno, l’ultimo gigante della Bonifica – dove ho donato il cuore e l’anima, e soprattutto dove ho scritto, dall’inizio alla fine, sotto dettatura di tutti i miei morti.

“Gli ultimi indiani di bonifica. Racconti dalle terre strappate al grande fiume” parla di zolle e sudore, di sciamani e guerrieri, di lacrime e fuochi notturni.

Ma soprattutto parla di quei diecimila scarriolanti – i nostri padri fondatori, i nostri Adamo ed Eva – che, dal 1872, vennero nel Basso ferrarese per bonificare le terre, rassodarle e renderle fertili, dando vita alla più grande bonifica dell’800.

E’ un “romanzo di racconti” attraverso cui, corte per corte, leggenda dopo leggenda, lucerna dopo lucerna, stalla dopo stalla, si ripercorre la storia di genti che hanno dato la vita per la costruzione della propria Madre Terra e, come gli indiani, hanno disegnato la loro riserva per viverci per sempre, provando ad essere più forti delle rotte, degli straripamenti, del bradisismo.

Il libro uscirà il 28 aprile, ma è già acquistabile su Amazon.

Farò tante presentazioni. Tresigallo, Ferrara, Codigoro, e molti altri luoghi in via di definizione.

Ma non potevo non partire dalla pancia di queste storie, dalla bonifica, da Jolanda di Savoia.

Vi aspetto tutti lunedì primo maggio, ore 10.00, presso la Sala Consigliare del Comune, per parlare assieme del libro, delle fòle di pianura, delle nostri radici.

Dopo la presentazione ci sarà un piccolo aperitivo e a seguire daremo vita ad una bella pedalata da Jolanda a corte Mottatonda Nuova per fermarci davanti ad alcune corti scomparse per raccontarne la loro vita.

Ringrazio la Proloco di Jolanda, il Comune di Jolanda, Uisp Le Venezie per l’organizzazione, l’invito e l’affetto.

Ringrazio Edizioni Pendragon per continuare a credere alle mie umili novelle di malta e lavoro.

E, soprattutto, ringrazio i miei morti che ancora mi fanno visita e continuano a raccontarmi le loro passate esistenze. Ed io, semplicemente, la notte, le trascrivo.

Per mantenerle vive e procedere con la memoria.

#bonifica#indiani#racconti#GHERARDI#jolanda#grandefiume

storia

Livio Zerbini

Biografia

Si è laureato con il massimo dei voti cum laude con una tesi di Epigrafia romana presso l’Università di Ferrara. Successivamente alla laurea si è specializzato in Epigrafia latina presso il Laboratoire d’Archeologie dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi e con una Borsa di Studio del Ministero degli Esteri Italiano ha compiuto ricerche sulla storia economica e sociale nelle province pannoniche presso la Sezione Archeologica del Ministero della Cultura Ungherese, l’Università di Budapest e il Museo Nazionale Ungherese.

Nell’anno accademico 1998/1999 ha dato vita presso l’Università di Ferrara al primo Master in Europa sulla Didattica e sulla divulgazione dell’Antichità. Nell’anno 2002 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia antica, della durata di quattro anni, presso l’Università di Torun (Polonia).

Dall’anno 1992 è membro dell’A.I.E.G.L. (Association Internationale d’Epigraphie Grecque et Latine) e dall’anno 2008 all’anno 2020 ha fatto parte del Comitato scientifico del Periodico Internazionale di Epigrafia “Epigraphica”.

Dall’anno 2007 all’anno 2009 è stato Presidente della Fondazione Copernico dell’Università di Ferrara e dall’anno 2015 all’anno 2020 ha diretto il Se@ – Centro di tecnologie per la comunicazione, l’innovazione e la didattica a distanza – dell’Università di Ferrara.

Ha insegnato in diverse università europee, tra cui la Sorbona (Paris 1 Panthéon). Attualmente Insegna Storia romana e Storia antica all’Università di Ferrara e presso la Scuola di Dottorato dell’Università di Timisoara (Romania).