editoria, fantascienza, libri

Quindici giorni per Ugo Malaguti

Questo mese il consueto Punto di Ugo Malaguti viene sostituito da questa mail, che lancia quindici giorni decisivi per mantenere il nostro storico direttore al suo posto, e ridargli quella speranza di poterci offrire ancora sogni, emozioni e divertimento, che i gravi problemi alla vista sorti dopo il suo breve ritorno alla guida delle collane storiche, tre mesi nei quali abbiamo potuto capire quanto le sue energie, il suo dinamismo, la sua, sembra paradossale dirlo per un uomo di settantuno anni, la sua gioventù di mente, siano ancora preziose e insostituibili nel fantastico italiano.

L’unica risorsa di Ugo è il lavoro. Per lui non ci sono pensioni, risparmi, ma solo il lavoro, quel lavoro che solo un immediato intervento agli occhi, un intervento in sé quasi di routine, ma che i tempi biblici del sistema sanitario nazionale rendono indispensabile effettuare a pagamento, rendono urgente e difficile da raggiungere.

In questo ultimo giorno dell’anno, lanciamo una forte campagna dalla quale scaturirà la rinascita o la condanna di Ugo. Lo facciamo con i mezzi che abbiamo a disposizione: ovviamente richiamandoci alla generosità dei pochi amici veri che Ugo può vantare, e soprattutto alla passione per i libri dei lettori, che in questo periodo concentrano la maggior parte delle ordinazioni dell’anno, che per quindici giorni, se effettuate con PayPal, Elara intende destinare totalmente a risolvere il grave problema di Ugo.

Faticosamente, Ugo ha scritto un breve saluto di fine d’anno, che sarà seguito da una radiografia della campagna, e dai metodi, semplici, da seguire. Ci impegniamo, attraverso la mail di Ugo, a comunicare ogni pochi giorni l’andamento della campagna, in un quadro di totale trasparenza che vede tutti impegnati per conservare un valore aggiunto imperdibile per il fantastico italiano.

 

 

 

La mia speranza

finale è questa

una lettera di Ugo Malaguti

 

Care amiche, cari amici,

per quello che potrebbe essere il mio ultimo Punto che rischia di trasformarsi in qualcosa di più breve e definitivo dei mille giorni di Napoleone, posso scrivere solo poche righe, lasciando poi il compito di aggiungere quella che potrebbe rappresentare ancora la mia speranza agli amici di Elara, ai quali devo un enorme grazie e la forza e la speranza per non essermi arreso a questo colpo finale della malasorte.

Le condizioni della mia vista peggiorano. Da più di un mese ho dovuto rinunciare a ogni forma di lavoro che presupponga concentrazione della vista. Ho dovuto rifiutare lavori importanti, e come sapete, il lavoro è l’unico mio mezzo di sopravvivenza, e se pensate che nei tre mesi scarsi nei quali quest’anno ho potuto davvero lavorare ero quasi riuscito a recuperare i disastri che tre anni di ospedali, guai, difficoltà economiche, avevano provocato, pensate a cosa potrei fare se riacquistassi l’unico bene prezioso che mi rimane, cioè la capacità di lavorare.

Ho sempre preso impegni che almeno verosimilmente pensavo di poter mantenere. Ho sempre fatto scelte anche durissime, spesso saltando nel buio per non provocare danni a nessuno e per tenere alta la mia dignità. Ho chiesto aiuto, è vero, quando tutto pareva perduto, ma non tanto per me, quanto per i miei cari.

Ero riuscito, con il drappello ridottissimo di coloro che mi sono sempre rimasti accanto, a raccogliere quanto pareva necessario per una soluzione un po’ arrangiata, ma che nella disperazione poteva essere buona. L’intervento a un solo occhio, poi, riacquistata la possibilità di lavorare, l’attesa o dei mezzi per procedere anche con il secondo, o addirittura l’attesa dei sedici mesi che ancora occorrono per usufruire del servizio sanitario.

Per arrivare a questo è stato necessario un mese e mezzo, nel quale la situazione è peggiorata, le cose sono cambiate, e adesso mi trovo costretto ad affrontare l’impegno di entrambi gli interventi in poco tempo, e questo non potrà avvenire se non a metà gennaio.

Ricominciare a chiedere, supplicare, mendicare, per ottenere solo la possibilità di riacquistare la mia vita, è troppo per me. Dopo tre anni d’inferno, dopo avere assaporato la speranza di ritornare tra voi, dopo avere ottenuto la possibilità di portare avanti i progetti che mi erano cari, non ho più la forza di ricominciare a combattere, a chiedere, ad attendere.

Così, perché la mia incapacità di offrire l’apporto necessario per il bene della casa editrice è evidente, ho comunicato quello che è accaduto agli amici elariani, rimettendo tutti gli incarichi e ufficializzando il mio addio a quel mondo che ancora ferocemente e disperatamente amo, ma che non posso danneggiare essendo un peso morto o peggio ancora un ostacolo.

La risposta mi ha commosso, nella sua intensità, ma mi ha anche preoccupato, nella sua decisione. Mi è stato chiesto di aspettare ancora un paio di settimane. La casa editrice non vuole e non può perdermi, e prima che io scompaia definitivamente dalla scena, vuole tentare, con una campagna intensa, breve, e importante, mettendo in gioco tutto quello che ha, di aiutarmi a completare i fondi necessari per operarmi e curarmi e riavermi da febbraio forse definitivamente rinato.

È una speranza, ed è l’unica che posso ancora accarezzare. Anch’io vorrei completare il mio nuovo libro, compreso quel Ritorno da Marte che rischia di restare la mia eterna incompiuta. Ho interrotto la traduzione del nuovo libro di Dumarest, quella dell’Hamilton de Capitan Futuro, mi mancano solo pochi ritocchi per finire anche Nova 82, ma i miei occhi non mi permettono di lavorare, e ciò che ancora devo ricevere per i lavori svolti nel trimestre nel quale mi sono illuso di essere di nuovo operativo mi concedono di sopravvivere fino a febbraio, poi ci sarà il buio totale, e la fine di cinquantasei anni di carriera.

Non lo voglio, anzi, l’idea mi fa paura, e perciò devo attendere che qualcosa accada, nella situazione per me peggiore, quella di non poter fare o dire nulla per riappropriarmi del mio destino.

Non so se l’iniziativa degli amici di Elara avrà successo, egoisticamente mi ci aggrappo ma non voglio farmi illusioni. Destinare gli incassi di mezzo mese a un collaboratore, per quanto importante, è qualcosa che non ho mai visto in editoria, che mi riempie di riconoscenza insieme all’amicizia di quei pochi, una decina purtroppo, che mai mi hanno abbandonato e si sono dimostrati sempre amici.

Mi risentirete solo quando la situazione sarà definita del tutto, perché già questa breve lettera di fine anno mi ha preso ore e ore e la vista balla maledettamente.

Ma volevo essere io a mandarvi questo augurio di fine d’anno, ribadire che questi mesi trascorsi di nuovo insieme a voi sono stati bellissimi, ringraziarvi delle parole meravigliose usate per le mie Cronache di un antico avvenire, sognare, per ora solo sognare, di potervi dare ancora quelle tante emozioni che mi sento in grado di poter produrre.

Ma comunque vada, se anche questo fosse il nostro ultimo incontro, sappiate che vi voglio bene, che siete stati e siete un pubblico difficile ma meraviglioso, e che sono sincero nell’augurarvi per il nuovo anno tutto quello che a me è stato tolto, e soprattutto, di non smarrire mai la capacità di sognare.

Buon anno.

Ugo Malaguti

 

 

 

Quindici giorni

per riavere Ugo Malaguti

 

Con la sua straordinaria onestà, Ugo Malaguti ha spiegato la situazione, e si prepara a lasciare definitivamente il suo lavoro, cosa che nessun appassionato del fantastico può permettere, e che la casa editrice nata dalle sue idee e dal suo esempio non può accettare.

Risolti problemi fisici (operazione al cuore, carotidi, ictus e relativa riabilitazione) di fronte ai quali chiunque di noi avrebbe alzato bandiera bianca, dopo aver assaporato di nuovo il lavoro, in tre mesi nei quali ha impostato programmi che già iniziavano a realizzarsi, ha rilanciato l’attività editoriale, e ha saputo, con una geniale iniziativa di promozione, riaccendere di entusiasmi un pubblico che senza di lui spesso appariva stanco e demotivato, ora si trova di fronte al problema per lui più serio: l’impossibilità a usare il suo unico e primo strumento di lavoro, gli occhi, e la necessità di sottoporsi a un duplice intervento, in sé non pericoloso, ma molto costoso, perché i tempi del servizio sanitario nazionale sono troppo lunghi, e se entro la metà di gennaio Ugo non avrà la possibilità almeno parzialmente di riprendere il suo lavoro, per lui e per Gabri, costretti a vivere con un piccolo assegno di invalidità non ancora concesso, sarebbe davvero la fine.

Il problema a questo punto è esclusivamente finanziario. Con un piccolo gruppo di amici, Ugo era riuscito a risolverlo almeno in parte, ma il troppo tempo trascorso, il mese e mezzo nel quale è rimasto senza la possibilità di lavorare per vivere, ha più che raddoppiato le necessità, e ogni giorno perduto aggrava una situazione già difficile.

Tutti abbiamo fatto e facciamo l’impossibile per risolvere il problema nel tempo più breve possibile, ma di fronte all’urgenza e alla precarietà della situazione, non bastano le forze di un singolo.

Insieme però si può riuscire.

Elara rinuncia volentieri, sia pure in una situazione abbastanza difficile per i molti investimenti in corso, a quindici giorni dei suoi incassi, devolvendo a un fondo destinato a supportare la guarigione di Ugo tutti gli incassi che verranno attraverso PayPal da oggi al 15 gennaio.

È il periodo nel quale tra i rinnovi della Newsletter, le novità in arrivo, l’abitudine dei lettori di dedicarsi agli acquisti di libri nella prima metà di gennaio, le vendite si impennano. Ebbene, tutti gli ordini che arriveranno per il canale PayPal, lo ripetiamo, saranno interamente girati a Ugo.

In più, mettiamo sul piatto della bilancia anche un forte incentivo.

L’idea di Ugo, quella di ritrovare il pubblico attraverso una serie di campagne mirate che permettessero di aumentare le proprie letture con un forte risparmio, è stata vincente nel corso dell’anno. Ci sembra giusto quindi rilanciarla in questa occasione. Chi vuole usufruirne, può ricevere un libro in omaggio per ogni libro acquistato, ovviamente della stessa collana.

Nel quadro di trasparenza che ci ha sempre contraddistinto, forniremo ogni pochi giorni la situazione, in modo che chi vuole possa seguire insieme a noi l’andamento di questa campagna.

Ovviamente c’è anche la possibilità di inviare un contributo direttamente a Ugo, come potete leggere più avanti. In questo caso, ci impegniamo a considerare quanto versato in questo periodo sul conto di Ugo come un anticipo per i libri che usciranno nel corso del 2017.

Ci sono tutti i presupposti per riuscire. In due semplici punti, più avanti trovate le modalità, semplicissime anch’esse, per partecipare a questa impresa. Non possiamo e non vogliamo perdere il più importante

esponente del fantastico del nostro paese. Egoisticamente diciamo che senza Ugo Malaguti la vita sarebbe molto più grigia, molto più noiosa, e molto meno movimentata.

 

 

 

Come partecipare

alla campagna

 

La campagna ha l’obiettivo di permettere la doppia operazione cui deve sottoporsi a pagamento Ugo Malaguti, e supportarlo nel mese durante il quale, non avendo potuto svolgere alcun lavoro, si ritrova in una situazione davvero critica.

Per essere presenti, ci sono due possibilità, ognuna delle quali offre interessanti contropartite per i partecipanti.

1° Si può inviare un contributo direttamente sul conto corrente bancario della NUOVA CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA intestato a UGO MALAGUTI, il cui IBAN è IT85 R06155 02402 000000000278.

I contributi saranno registrati da Ugo, e potranno essere utilizzati dai sottoscrittori, con una semplice mail di richiesta, come anticipo in conto dei volumi che Elara pubblicherà nel corso del 2017. Questo per chi possiede tutti i nostri libri.

2° Tutti gli ordini effettuati con PAYPAL dal 31 dicembre al 15 gennaio saranno acquisiti e girati a Ugo, mentre Elara si occuperà delle spedizioni e della gestione degli ordini.

COME INCENTIVO A ORDINARE IN QUESTO PERIODO, abbiamo ritenuto di allargare a tutti le particolari condizioni, ideate da Ugo per le campagne estive, che già tanti consensi hanno riscosso tra i partecipanti di allora.

Perciò per ogni volume ordinato con PAYPAL delle collane Nova Sf*, Biblioteca di Nova Sf*, Futuro Europa, Narratori Europei di Science Fiction, Libra Fantastica, Fantasy & Science Fiction, Opere di Clifford D, Simak, Biblioteca di Alessandria, il lettore riceverà un LIBRO DELLA STESSA COLLANA in omaggio a sua scelta.

La procedura è semplicissima. Effettuate un ordine di uno o più titoli delle collane indicate tramite PayPal. Non appena effettuato l’ordine, inviate una semplice e-mail a elara@elaralibri.it,

*indicando il titolo o i titoli ordinati

*Indicando il titolo o i titoli scelti come omaggio

Tutto qui. Vi ricordiamo che non possono essere ordinati i titoli ESAURITI o IN RIFORNIMENTO. Sono considerati appartenenti alla stessa collana, a esempio, i fuori collana di Libra Fantastica, che possono essere richiesti insieme agli altri titoli della collana, e, per quanto riguarda Fantasy & Science Fiction, oltre ai sedici numeri finora usciti può essere richiesto anche Asimov’s Science Fiction numero 1.

Per qualsiasi chiarimento o dubbio, vi preghiamo di scrivere a elara@elaralibri.it.

ORDINI E CONTRIBUTI DEVONO ESSERE EFFETTUATI ESCLUSIVAMENTE CON PAYPAL, O CON BONIFICO SUL CONTO DI UGO MALAGUTI.

Sono esclusi dalla campagna ordini effettuati con altro mezzo (conto corrente postale, contrassegno, ecc.)

per motivi di carattere amministrativo e contabile che renderebbero nulli tutti gli ordinativi effettuati con modalità diverse.

Il 2 gennaio invieremo un primo aggiornamento, relativo ai primi tre giorni di campagna, della quale sarà fornita completa e puntuale rendicontazione.

Auguriamo buon anno a tutti, ma per noi l’anno nuovo comincerà quando Ugo potrà di nuovo scrivere il suo Punto e lavorare sui libri che senza di lui non vedrebbero mai la luce.

Elara

fantascienza

City

uc157In City (già pubblicato su “Urania” con il titolo Anni senza fine) assistiamo al lento declino della specie umana, simboleggiata dalla famiglia Webster per innumerevoli generazioni, dall’anno 2000 al 20000. All’abbandono da parte dell’uomo delle città, divenute ormai un relitto di epoche preistoriche. All’inizio della civiltà canina prefigurata da Nathaniel, il primo Cane parlante, che insieme all’altro grande amico dell’uomo, il robot, prepara il mondo di un lontano futuro, quando l’uomo sarà scomparso dalla Terra. Ci sono le pagine grandiose del tentativo di colonizzare Giove, popolato da una razza indescrivibile nella quale l’umanità della Terra si annullerà, e poi la cupa e incomprensibile civiltà delle formiche, volte in silenzio alla conquista del pianeta. Allora i nostri ultimi discendenti si nasconderanno in un mondo spettrale che solo i Cani presentono… Un romanzo epico e visionario, degno erede dei classici di Olaf Stapledon e H.G. Wells

Titolo: “City” tradotto anche col titolo “Anni senza fine” | Titolo originale: City (1952) | Autore: Clifford D. Simak | Per tutte le edizioni del romanzo clicca QUI

Il romanzo “Anni senza fine”, conosciuto anche come “City”, (“City”) di Clifford D. Simak è stato pubblicato per la prima volta nel 1952. Ha vinto l’International Fantasy Award. In Italia è stato pubblicato come “Anni senza fine” da Mondadori nei nn. 18 e 333 bis di “Urania”, nel n. 688 di “Oscar”, nel n. 2 de “I Libri di Urania” e nel n. 182 dei “Classici Urania” nella traduzione di Tom Arno (Giorgio Monicelli) e dall’Editrice Nord nel n. 3 di “Cosmo Biblioteca” nella traduzione di Ugo Malaguti e come “City” dalla Libra Editrice nel n. 3 dei “Classici della Fantascienza nella traduzione di Ugo Malaguti e di nuovo da Mondadori nel n. 157 di “Urania Collezione” nella traduzione di Giorgio Monicelli.

All’inizio del XXI secolo la tecnologia ha fatto passi da gigante nella costruzione di mezzi di trasporto straordinariamente efficienti e veloci. La conseguenza è che gli esseri umani hanno cominciato ad abbandonare le città perché possono andare a vivere in campagna e spostarsi molto velocemente per andare a lavorare dovunque.

CTY1983La progressiva morte delle città è solo uno dei tanti grandi cambiamenti che avvengono nella società umana del futuro. L’esplorazione spaziale  porta a contatti con alieni, che in vari modi influenzano gli umani. Nel corso dei secoli, sulla Terra la famiglia Webster, protagonista di tanti cambiamenti, contribuisce anche all’evoluzione dei cani.

“Anni senza fine” è un romanzo composto da vari racconti pubblicati tra il 1944 e il 1951 sulla rivista “Astounding Science-Fiction” che successivamente sono stati raccolti in un romanzo. I racconti, che narrano storie separate anche da millenni, sono accompagnati da introduzioni che li collegano e ne segnano il tono. Un ultimo racconto venne scritto nel 1972 ed è perciò presente solo nelle edizioni successive a quell’anno.

Il risultato è che Clifford D. Simak riesce a creare una grande storia unificata superando quelle che generalmente sono limitazioni derivanti dall’unione di racconti ambientati in tempi molto diversi. Soprattutto, i racconti che formano il romanzo diventano leggende arrivate fino alla civiltà dei cani.

Le introduzioni ai racconti sono scritte in un futuro lontanissimo in cui i cani hanno una loro civiltà e le prove dell’esistenza degli esseri umani sono scomparse. La conseguenza è che sono rimaste solo antichissime storie su di essi ma tra i cani ci sono accesi dibattiti sulla loro attendibilità.

Gli eventi che hanno portato alla nascita della civiltà dei cani e alla perdita della memoria dell’esistenza degli esseri umani vengono spiegati nei vari racconti. La civiltà umana passa attraverso profondi cambiamenti, a cominciare dall’abbandono delle città. Esse sono rese ormai inutili dagli enormi progressi dei mezzi di trasporto, che permettono di spostarsi rapidamente anche attraverso notevoli distanze.

Cover by Gary ViskupicClifford D. Simak era fortemente legato a un mondo bucolico e “Anni senza fine” comincia con il ritorno della gente alla campagna. Sembra quindi paradossale che quel cambiamento rappresenti il primo atto del declino della civiltà umana. D’altra parte, sotto vari punti di vista gli esseri umani sono descritti in maniera negativa, tanto che secondo alcuni studiosi tra i cani essi non sono mai esistiti ma sono stati inventati come una sorta di spauracchio per i bambini.

Al centro dei grandi cambiamenti nella civiltà umana c’è la famiglia Webster, che rappresenta i lati positivi ma anche quelli negativi degli esseri umani. I membri della famiglia sono spesso brillanti e le loro opere influenzano la storia umana ma non sempre in modo positivo. Alcuni di loro portano progresso ma altri finiscono per causare involontariamente danni all’umanità.

La storia della famiglia Webster e del robot Jenkins, al servizio di molte generazioni di Webster, permette di capire i cambiamenti che avvengono nel corso di millenni nella civiltà umana e l’ascesa della civiltà dei cani. Il fatto che la storia dell’umanità vada in qualche modo dedotta da quella della famiglia Webster può non piacere ad alcuni lettori ma secondo me è un modo efficace di raccontare la storia.

Le introduzioni ai racconti danno un certo tono fiabesco, anche grazie alla loro ambientazione spesso bucolica. Ciò permette a Clifford D. Simak di dare il suo meglio in una grande storia che diventa spesso filosofica con tante riflessioni da parte di esseri umani, di cani e occasionalmente di altre creature.

Se cercate storie d’azione, “Anni senza fine” decisamente non fa per voi. I vari racconti esplorano le possibili conseguenze di certe scelte e anche i personaggi alla fine servono a rappresentare certe idee. La conseguenza è che il loro sviluppo è limitato, anche perché pochi di essi sono presenti in più di un racconto.

“Anni senza fine” è una storia di fantascienza che definire umanistica è a rigor di termini solo in parte corretto perché ci sono anche i cani. Al di là delle definizioni, è giustamente considerato un grande classico che non può mancare nella collezione di chi sia interessato alla fantascienza ma secondo me va letto a prescindere dalle etichette di genere.

Massimo Luciani

Clifford_SimakL’AUTORE

Clifford Donald Simak (Millville, 3 agosto 1904 – Minneapolis, 25 aprile 1988) è stato uno scrittore, giornalista e autore di fantascienza statunitense. Fu insignito di numerosi e prestigiosi premi della letteratura fantastica e fantascientifica come il premio Hugo, il Nebula e il Grand Master Award alla carriera, ricevuto nel 1977. Clifford D. Simak nacque a Millville, nel Wisconsin, figlio di John Lewis Simak, originario boemo, e di Margaret Wiseman. Nella località rurale di Millville egli visse anche la sua giovinezza, e ciò già spiega la primazia degli scenari agresti, tipici d’altronde di tutto il Midwest americano, che delineano il corpus delle sue opere letterarie. Simak studiò giornalismo all’Università del Wisconsin e, a partire dagli anni trenta, collaborò a diverse testate di Michigan, Iowa, Carolina del Nord e Missouri. Ad ogni modo, Simak legò la sua professione di giornalista principalmente al Minneapolis Star and Tribune (Minneapolis (Minnesota)), per il quale lavorò a partire dal 1939 e sino al 1976, occupandosi regolarmente di una rubrica settimanale di divulgazione scientifica. Divenne fra l’altro editore del Minneapolis Star nel 1949 e coordinatore del Minneapolis Tribune e del Science Reading Series nel 1961. Sposatosi il 13 aprile 1929 con Agnes Kuchenberg, ne ebbe due figli, Scott e Shelley. Morì al Riverside Medical Center di Minneapolis nel 1988, all’età di 83 anni. (Bio da Wikipedia)

Se vi piacciono le recensioni e gli articoli di Massimo Luciani vi invitiamo a visitare il suo blog NetMassimo.com:

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fantascienza, illustrazione

Gli alieni son tornati

Martedì 13 dicembre 2016 alle ore 19 verrà inaugurata presso la Galleria Arnaldo Pavesi di Milano, la mostra “aliens are back“, una corposa collezione di tavole originali e inedite, in una collettiva che raccoglie i più importanti Maestri illustratori specialisti nel ramo della “science-fiction”.
Artisti come Karel Thole, Marco Patrito, Giuseppe Festino, Michelangelo Miani, Cesare Reggiani, Germano Bonazzi e alcuni altri che hanno contribuito a suscitare fantasie e sogni sulle opere dei più noti scrittori di Fantascienza. Il loro lavoro ha valorizzato le copertine delle collane come Urania, Cosmo, i Classici della Fantascienza e ha concorso per decenni, al successo di questo settore editoriale.
L’immagine della copertina di un libro di fantascienza è il risultato di una sommatoria di tematiche come terrori ancestrali, ambienti extraterrestri, esoterismo, ignoto e l’equilibrio estetico nella loro sintesi contribuisce a determinarne il successo editoriale.
Maggiori informazioni collegandosi al sito www.pavesicontemporart.com.

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Argomenti vari, Arte, convegno, Viaggi

Ferrara città magica

Convegno internazionale organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Ferrara
Immagine dell'evento

Programma

Mercoledì 14 dicembre
ore 14.00 Saluto del Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara, prof. Giorgio Zauli – Saluto del Direttore del Dipartimento di Studi umanistici, prof. Matteo Galli. Presiede Arrigo Manfredini (Università di Ferrara)
Paolo Scarpi: Lo specchio e i giocattoli di Dioniso ovvero variazioni sullo statuto del magico
Sandro Bertelli: La geomanzia in Firenze ai tempi di Dante
Patrizia Castelli: La fisica occulta: dalla bacchetta magica alla ‘virgula’ divinatoria. Magia e scienza: testi ed immagini
Stéphane Toussaint: «Per corpus aereum condensatum». Il corpo aereo nel Rinascimento, tra sostanza ed illusione
Franco Cardini: Il mago saraceno
Discussione

Giovedì 15 dicembre
ore 09.00 Presiede Sergius Kodera
Ariel Toaff: Alchimia ed Ebrei in Italia nell’età dei ghetti
Mino Gabriele: Alchimia e iconologia nella Porta magica di Roma
Silvana Vecchio: Tra svago e inganno: la riflessione medievale sull’‘ars theatrica’
Daniele Seragnoli: Il giocatore di scacchi, ovvero alla ricerca del personaggio teatrale tra congegni meccanici «per mosse d’anima».
Pericle Salvini: Dal turco ai robot sociali: illusione e vulnerabilità
Discussione
Ore 14.30
Presiede Paolo Fabbri
Sergius Kodera: Between divinatory object and stage prop: real and imaginary mirrors in Ficino, Dee and Della Porta
Maurizio Torrini: Spiriti positivi
Marcello D’Agostino: «Tutti hanno paura di Dracula e Dracula ha paura solo di me»
Leonzio Giuseppe Rizzo: Politiche fiscali ed errata percezione della loro entità
Discussione
Venerdì 16 dicembre
ore 09.30 Presiede Stéphane Toussaint
Ada Patrizia Fiorillo: René Magritte: oltre la soglia dell’illusione
Salvatore Geruzzi: Prolegomeni ad uno studio su Ernst H. Gombrich e l’illusione nell’arte
Giovanni Boniolo: La scienza e le illusioni dell’irrazionalità
Luciano Fadiga: Cervelli allo specchio
Discussione

Info: tel. 0532 455231 rita.accorsi@unife.it

Dove

Dipartimento di Economia e Management – Aula Magna – Via Voltapaletto 11 – Ferrara

Quando

14, 15, 16 dicembre 2016

Tariffe

Ingresso gratuito

editoria

La Cappella nera

Titolo: La Cappella Nera
Autore: Gianluca Turconi
Editore: Smashwords
Genere: Science fantasy
ISBN: 9781370797462
Serie: Saga del Pozzo
Edizione: Prima Edizione
Pagine: 456 (indicative, in formato per Amazon Kindle)
Costo: euro 0.99

Dalle assolate spiagge dei moderni Caraibi fino alle fangose pianure dell’Europa del IX secolo dopo Cristo, passando per il Califfato di Baghdad e l’invincibile Konstantinoupolis bizantina, tra scienza e magia, si snodano le vicende che possono cambiare la storia dell’Umanità. Amori, fedi e superstizioni, potenti sette religiose medievali, interessi dinastici e le fragilità umane porteranno vigliacchi ed eroi, uomini del passato e del presente, vecchi e bambini a unire le forze per contrastare l’espansione del sovrannaturale Pozzo, insinuatosi nel Tempo, e a confrontarsi con l’Intelligenza oscura che vi si annida, mentre ciò che è stato si sgretola sotto il peso di ciò che avrebbe potuto essere.

Sinossi de “La Cappella Nera” (Volume 3 della Saga)

Il Tempo e la Morte sono confini che si possono violare.
Ne è cosciente Walbert Tredita, il guerriero sassone Pelle-di-lupo alla guida degli ultimi sopravvissuti dei Popoli del Nord – Franchi, Celti e Sassoni – che nel IX secolo d.C. hanno trovato rifugio in Irlanda, nel regno di Osraige. Essi fuggono dai Risorti, coloro che hanno eluso la vera morte grazie al potere smisurato del loro Signore, il Demone dai Cento Nomi, come viene chiamato l’uomo che li controlla, perché al momento del suo Ritorno nel Tempo si nascose dietro la falsa identità di Loki, il Dio ingannatore, e molti altri appellativi, ignaro egli stesso della propria origine.
Quei pochi superstiti in terra d’Irlanda sanno di essere condannati all’estinzione, non solo perché dal cielo ha ricominciato a cadere la Manna dei Risorti, la sostanza che rianima i defunti, ma anche a causa della Maledizione dei Nati, l’inspiegabile evento che non permette alle madri di partorire figli vivi. Ogni speranza pare ormai perduta, in vista dell’ultima battaglia campale contro le schiere del Signore dei Risorti.
Tuttavia, in altri luoghi e in altri tempi, uomini e donne coraggiosi lottano affinché il Signore dei Risorti non abbia la meglio.
A Konstantinoupolis, Harald Haraldsson, mercenario vichingo della Guardia imperiale bizantina sopravvissuto insieme al fratello alla calamità sovrannaturale che ha travolto l’Europa medievale, è impegnato nella caccia a Fenrir, il mutaforma figlio di Loki, in possesso di uno strumento per uccidere il padre: la Pietra che conserva una traccia del suo sangue, perduto prima che la sua natura si rivelasse. Per aiutarlo nell’impresa, gli è stato affidato un prigioniero con poteri eccezionali e un destino particolare. Si tratta dell’ultimo bambino nato vivo sulla Terra, un Sassone di cui i sacerdoti del suo popolo ebbero così tanta paura da forgiare una Catena munita di sigilli runici che lo soggiogassero.
Eppure, qualcosa di inaspettato si inserirà in quest’epica lotta. E se il Signore dei Risorti non fosse il nemico più pericoloso, ma qualcosa di ignoto avesse violato il Tempo, a partire dal XX secolo della Guerra Fredda tra USA e URSS, approfittando del Creato in disfacimento generato dall’esistenza del negromante e perseguendo propri fini?
Per opporsi a questa nuova minaccia, non rimarrebbe altro da fare che comprendere quanto è scritto sul Muro dei Ricordi alla Cappella Nera, la dimora scelta dal Signore dei Risorti a Konstantinoupolis. E’ una frase breve, ma dal significato molto ambiguo, destinata a tutti coloro che ancora credono nella salvezza dell’Umanità, in qualunque tempo e luogo vivano: “Seguite il bambino, egli sa”.

Collegamenti per l’acquisto e/o lettura primi capitoli dei romanzi della Saga

https://www.amazon.it/Gli-Dei-Pozzo-Saga-Vol-ebook/dp/B00L9BMPNY/

https://www.amazon.it/Cavaliere-Tempio-Saga-Pozzo-Vol-ebook/dp/B00OPW98W0/

https://www.amazon.it/Cappella-Nera-Saga-Pozzo-Vol-ebook/dp/B01MXWU3WB/

http://www.letturefantastiche.com/saga_del_pozzo.html

biblioteca, conferenza

I Natali di Eduardo

Lunedì 12 dicembre 2016 ore 17

FAUST EDIZIONI… DAL SAPORE ‘INTERNAZIONALE’

Presentazione della Stagione artistica 2016/2017 della “Compagnia Piccolo Teatro del Sole di Monica Menosse” di Ferrara

In collaborazione con Fausto Bassini, editore in esclusiva per l’Italia di Raquel Diana, drammaturga uruguaiana tradotta da Monica Menosse (fondatrice della “Compagnia Piccolo Teatro del Sole” e regista teatrale) “Passioni e ossessioni: drammaturghi dall’Uruguay a Ferrara”: incontro con la regista e traduttrice di Dino Armas e Raquel Diana.
Ne parleranno con la traduttrice-regista lo psicoterapeuta Andrea Bregoli e l’attore Stefano Duo.
Letture a cura dell’attrice Barbara Grande.
Monica Menosse Hutton (attrice, regista e produttrice di Teatro) cittadina italiana nata a San Carlos in Uruguay. Inizia la carriera artistica nel 1978 frequentando il laboratorio dell’attrice argentina Pelusa Vera. Ha frequentato Scuole e corsi con maestri di alto livello internazionali: “Traveling Theatre di New York” (di Raul Julia); Accademia Teatro “El Galpon” Montevideo; Jacques Lecoq (Francia); Yves Dagenais (Canada); Valentín Tepliacov (Russia); Eugenio Barba (Italia); Keith Johnstone (Ingilterra); Julia Cleave (Inghilterra). Nel 2007 crea “Proyectando Cultura” (entità uruguaiana senza fini di lucro, che promuove e gestisce scambi culturali tra Uruguay, Spagna, Portogallo e Italia).  Nel 2014 fonda, a Ferrara, il Piccolo Teatro del Sole (oggi Compagnia Piccolo Teatro del Sole), che promuove corsi e spettacoli. Tra gli eventi più recenti ricordiamo la traduzione e adattamento di “E se ti canto ca nzoni d’amore?” e “Ave Mater” del drammaturgo Dino Armas, uno degli autori chiave del teatro uruguaiano della seconda metà del XX secolo. In previsione, per il 2017, l’uscita della sua traduzione (in esclusiva per il mercato italiano, per la casa editrice ferrarese Faust Edizioni di Fausto Bassini, collana di Teatro ‘Deus ex pagina’) del volume “Teatro 2 drammaturghi uruguaiani: Raquel Diana”. Passioni, ossessioni, emarginazione, omosessualità, commedia nera, sogno, vita dopo la morte, società, sono le tematiche maggiormente trattate nel Teatro di Monica Menosse Hutton.

 

Conferenze e Convegni Martedì 13 dicembre 2016 ore 17

UN’IDEA DELL’ITALIA RINASCIMENTALE: FRA LEANDRO ALBERTI E LA DESCRITTIONE DI TUTTA ITALIA

Conferenza di Massimo Donattini (Università di Bologna)

La conferenza è organizzata attorno alla Descrittione di tutta Italia di Leandro Alberti, un ‘best seller’ del ‘500, del quale la Biblioteca Ariostea possiede ben cinque edizioni antiche, tra cui la prima (Bologna 1550). La Descrittione sarà il punto di partenza per tentare di inquadrare la riflessione rinascimentale sulla storia e la geografia dell’Italia, da Flavio Biondo all’Alberti, e per analizzare la personalità culturale e gli obbiettivi del domenicano bolognese.
Per il ciclo Testo e Contesto, a cura dell’Associazione Culturale Amici della Biblioteca Ariostea

Invito alla lettura Mercoledì 14 dicembre ore 17

È UN PIZZICO DI MAGIA: HARRY POTTER E NICHOLAS FLAMEL

I romanzi di J. K. Rowling e di Michael Scott

Letture e analisi di Alberto Amorelli, Matteo Pazzi, Eleonora Pescarolo e Sara Suzzi
Dopo la fantascienza la Biblioteca Ariostea si tinge di magia. La Compagnia del Libro si dedica alla letteratura fantasy d’ambientazione contemporanea, i nomi in lista sono quelli di J. K. Rowling e Michael Scott, quindi Harry Potter e Nicholas Flamel. Questi due personaggi sono molto più legati di quel che sembra, è curioso, infatti, che Flamel sia considerato il più grande alchimista mai esistito detentore anche del segreto della vita eterna e materia di studio a Hogwarts la mitica scuola presso la quale si svolgono i sette romanzi di Harry Potter (viene infatti citato in “Harry Potter e la Pietra Filosofale” il primo libro della saga). Michael Scott riscopre il mito di Flamel e costruisce una saga di sei libri in cui dà nuova linfa vitale a questo carismatico personaggio. In queste due saghe l’elemento fantastico e fantasy viene a mescolarsi nel mondo reale, Harry Potter comunque vive a Londra, la nostra Londra, e Nicholas Flamel si muove tra Los Angeles e tutti gli stati meridionali dell’America. Quest’anno la Compagnia del Libri ci regala veramente un Natale Magico per l’evento che segna la chiusura delle attività del 2016.
A cura dell’Associazione Culturale Gruppo del Tasso di Ferrara

Conferenze e Convegni Giovedì 15 dicembre ore 16,30

I NATALI DI EDUARDO

Le tradizioni del Natale riesplorate con i metodi psicobiografici nei rapporti fra vita e drammaturgia di Eduardo De Filippo

A cura di Stefano Caracciolo
La prima conferenza di “Anatomie della mente – Anno Decimo”, il più longevo ciclo di incontri della Biblioteca Ariostea, cade, com’è ormai tradizione, alla vigilia di Natale e si occuperà di una delle più celebri commedie di Eduardo. ‘Natale in Casa Cupiello’, scritta da Eduardo De Filippo in tre diverse versioni nel periodo 1930-35, è entrata ormai a pieno titolo nelle tradizioni natalizie, in relazione anche alle diverse celebri rappresentazioni televisive, culminanti nella palpitante domanda “Te piace o’Presepe?” rivolta dall’anziano protagonista, Luca Cupiello, al figlio Tommasino, ottenendone solo in extremis, quasi in punto di morte, un tiepido assenso dopo tanti ostinati e sprezzanti “No, nun me piace!”. Il presepe di Eduardo in Casa Cupiello rappresenta dunque la tradizione delle usanze natalizie, tramandate assieme a tanti valori familiari di pa dre in figlio, ma rimanda anche al rispetto e alla gratitudine per le persone anziane e per il loro mondo, così diverso da quello odierno. Nel caso di Eduardo, e dei fratelli Peppino e Titina De Filippo, la vicenda allude anche alla loro difficile vicenda familiare, per i tempi scandalosa, di figli illegittimi – i cosiddetti figli di N.N. – del grande autore teatrale Edoardo Scarpetta, il cui ruolo di padre fu esercitato in modo assai atipico e frammentario con i De Filippo, vissuti sempre con la sola madre che, appunto, diede loro il cognome, pur essendo la loro paternità acclarata e di dominio comune. Ma la vicenda fu spiegata ad Eduardo solo ad una certa età, ed è a questa situazione traumatica che dobbiamo l’ispirazione per una serie di capolavori teatrali di Eduardo che hanno proprio al centro della trama il tema del mancato riconoscimento della paternità, da “Filumena Marturano” a “De Pretore Vincen zo”. In “Natale in Casa Cupiello” ritroviamo dunque l’elemento psicobiografico della vita di Eduardo nel difficile rapporto fra padre e figlio e nella misteriosa tradizione della Natività, a cavallo fra una amara realtà di vita e la sua mirabile rappresentazione teatrale.
Stefano Caracciolo, medico, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, professore ordinario di Psicologia Clinica – Università di Ferrara / Az.USL di Ferrara. Autore di oltre 150 pubblicazioni a stampa su riviste scientifiche italiane ed estere del settore, nonché di diverse monografie, socio di numerose Società Scientifiche nazionali e internazionali. Dirige e coordina il Centro Interaziendale per i Disturbi del Comportamento Alimentare.
Per il ciclo Anatomie della mente – Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno Decimo, in collaborazione con la Sezione di Psicologia Generale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara

Didattica Venerdì 16 dicembre 2016 ore 17

MUSINCANTO DI NATALE

Giochi e musica in Ariostea: arriverà Babbo Natale o la befana Dorotea?

Un bel gioco per grandi e piccini per viaggiare insieme verso il 25 dicembre con letture, musiche, indovinelli, e laboratori per bambini, ragazzi e famiglie.
A cura di Alice Olivieri, Francesca Poltronieri, Marta Fogagnolo e Valentina Ferrari, volontarie del Servizio Civile Nazionale presso la Biblioteca Comunale Ariostea.
Per un Natale solidale … ACTION AID sarà presente in sala con un banchetto per presentare progetti e iniziative.
Gli incontri del 16 e 17 dicembre saranno arricchiti da una deliziosa merenda offerta dall’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea.

Didattica Sabato 17 dicembre 2016 ore 10,30

MUSINCANTO DI NATALE

Buon Natale con le Arpe fantastiche!

Le fiabe di Sara Fantini, delicatamente illustrate da Nicoletta Altieri, incontrano le dolci note dell’arpa di Irene De Bartolo nel libro, da leggere e ascoltare, “Arpe fantastiche”, Nuovecarte, 2016.
Dall’esperienza delle Autrici nel campo dell’educazione giovanile nasce il progetto letterario-musicale che si concretizza nel libro “Arpe fantastiche”. Le due fiabe – “L’arpa fatata” e “La Vigilante scomparsa” – hanno come protagoniste principali due arpe, entrambe in qualche modo magiche, che faranno comprendere ai personaggi coinvolti nelle storie l’importanza e la bellezza della Vera Musica. La lettura del libro può essere accompagnata dall’ascolto dei brani appartenenti al repertorio tradizionale inglese ed irlandese e di autori classici del secolo XVII (adeguatamente segnalati nel testo) proposti nel CD accluso. Alcuni spartiti sono inoltre scaricabili dal sito http://www.irenedebartolo.it affinchè ogni giovane arpista possa mettersi alla prova personalmente nell’esecuzione musicale.
Seguirà un laboratorio musicale attorno all’arpa per i bambini presenti.
Consigliata ai bambini a partire dai 4 anni.
Gli incontri del 16 e 17 dicembre saranno arricchiti da una deliziosa merenda offerta dall’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea.

 

autori, libri

La modernità di un antimoderno

Che cosa vuol dire essere antimoderni?

«Qualcosa di molto serio. Il centro del sistema occidentale sono l’economia e la tecnologia. L’uomo è un’appendice. La Rivoluzione industriale ha innescato un processo irreversibile che ha trasformato la persona in consumatore. Nel 1988 Bill Clinton disse che “la mondializzazione è un fatto e non una scelta politica”. E Fidel Castro confermò: “Gridare abbasso la globalizzazione equivale a gridare abbasso la legge di gravità”. Non abbiamo chance».

Lo dobbiamo all’illuminismo?

«Dall’illuminismo in poi la dea ragione ha preteso di organizzare tutto. Mentre l’uomo ha bisogno del mistero, come fa dire Fëdor Dostoevskij al vecchio cardinale di Siviglia nella Leggenda del Grande Inquisitore. Se stai in una stanza vuota illuminata in tutti i suoi recessi, senza più niente da scoprire, finisce che ti spari. La modernità ha azzerato l’istinto. Ti faccio un esempio: quando c’è stata la tragedia dello Tsunami nelle isole civilizzate sono tutti morti, tranne gli indigeni delle tribù Andemani. Un attimo prima il mare era calmo e piatto, ma loro avevano visto antilopi e bufali agitarsi. Così si sono allontanati dalla costa, salvandosi».

estratto da http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=57877

biblioteca, conferenza

La coltivazione biodinamica

Conferenze e Convegni Lunedì 5 dicembre 2016 ore 17

ARCHEOLOGIA IN BIBLIOTECA – V edizione

A cura di Alberto Andreoli
Nell’indagine storico-territoriale sul Delta padano medievale, una fonte narrativa imprescindibile è costituita dalla Chronica parva Ferrariensis, in cui trovasi recepita la più antica tradizione nota sulle origini della città, richiamate le principali questioni socio-economiche locali, fornite un’accurata descrizione del territorio e puntuali indicazioni sulla coeva viabilità e realtà insediativa.
Si deve al diligente cronista trecentesco – individuato in Riccobaldus Ferrariensis – la rilevazione di una complessa situazione distrettuale, protrattasi immutata per oltre cinque secoli: la mancata corrispondenza tra circoscrizione civile ed ecclesiastica. Un fenomeno di per sé relativamente diffuso, ma che in ambito ferrarese presentava un aspetto decisamente molto “curioso”.
A cura dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “B. Giovanni Tavelli da Tossignano” di Ferrara e del Centro Italiano di Studi Pomposiani

 

Invito alla lettura Martedì 6 dicembre 2016 ore 17

LA VITA, L’UNIVERSO E TUTTO QUANTO

La vita e le opere di Douglas Adams

Analisi di Eleonora Pescarolo e Alberto Amorelli
Letture di Linda Morini e Sara Suzzi
La Compagnia del libro torna ad occuparsi di fantascienza con un autore di culto: Douglas Noel Adams, sceneggiatore, scrittore di fantascienza ed ecologista britannico. Celebre soprattutto per la Guida galattica per gli autostoppisti, una serie radiofonica a puntate trasmessa dal 1978 che riscosse un incredibile successo e inaugurò il filone della fantascienza umoristica. Queste puntate furono rielaborate nell’omonimo romanzo del 1979 che consacrò Adams al successo letterario e che diede l’avvio alla cosiddetta “trilogia in cinque parti”. Morì prematuramente a soli 49 anni. A due settimane dalla morte, i fan organizzarono una giornata a lui dedicata – il Towel Day – che da allora si festeggia ogni anno il 25 maggio.
A cura dell’Associazione Culturale Gruppo del Tasso di Ferrara

Conferenze e Convegni Mercoledì 7 dicembre 2016 ore 17

LA BIODINAMICA: QUALITÀ AGRICOLA E ALIMENTARE

Considerazioni scientifico-spirituali sull’agricoltura

Conferenza di Fabio Fioravanti
Introduce Marcello Girone Daloli
In epoche passate vi era la ricerca di un ordine superiore anche nella pratica agricola. La qualità dei prodotti agricoli, del cibo, può veicolare forze vitali in grado di stimolare e nutrire anche le nostre parti sottili, la nostra interiorità! Il metodo di coltivazione biodinamico ideato da Rudolf Steiner, che parte dall’amore verso la Madre Terra, è una risposta concreta all’agricoltura industriale la quale, tentando di dominare la natura, sta impoverendo spirito e materia.
Fabio Fioravanti, inizia come coltivatore biodinamico, oggi segretario regionale dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e consigliere della Fondazione Le Madri, si occupa di formazione sull’agricoltura biologica e biodinamica e collabora con la facoltà di Agraria di Bologna e con diverse associazioni. Legato al pensiero di Rudolf Steiner nell’ambito della ricerca personale e dello studio. Ha pubblicato Erbe di campagna (2012), sulla vegetazione spontanea.

 

Conferenze e Convegni