fotografia

CSAC Inedito

2 aprile – 4 giugno 2016

Il 2 aprile partirà la nuova edizione di CSAC Inedito, una serie di visite guidate realizzate da personale specializzato per aprire porte segrete e cassetti preziosi, vedere da vicino opere e materiali custoditi nelle ali quattrocentesche e settecentesche dell’abbazia. La visita è dedicata ogni volta a una specifica sezione e argomento. Sabato 2 aprile, ore 10 Il Libro come luogo di ricerca a cura Lucia Miodini che propone un approfondimento sui libri d’artista conservati nei fondi della Sezione Arte. Sabato 16 aprile, ore 10 “Arte nata da un raggio e da un veleno…” (A. Boito, 1866) a cura di Claudia Cavatorta, indaga la fotografia delle origini nelle raccolte storiche della Sezione Fotografia. Sabato 14 maggio, ore 10 Gli artisti del design. Design e arte nella Milano del XX secolo a cura di Simona Riva, approfondimento sui i rapporti tra il design e le arti figurative nei fondi della Sezione Progetto. Sabato 21 maggio, ore 10 “Fulget sicut stella matutina” a cura di Maria Pia Branchi: i visitatori verranno accompagnati sulle tracce materiali dell’antico monastero cistercense. Sabato 28 maggio, ore 10 Un po’ apocalittici, non tanto integrati. Fotografi italiani nel paesaggio del consumo a cura di Paolo Barbaro, approfondimento sulla rappresentazione del paesaggio nei fondi contemporanei della Sezione Fotografia. Sabato 4 giugno, ore 10 Erberto Carboni. Gli anni della committenza parmigiana e dintorni a cura di Paola Pagliari, propone un focus sull’opera di Erberto Carboni dagli anni Venti fino al trasferimento a Milano nel 1932.

Durata delle visite: 2 ore circa

Costo: 10 euro

Prenotazione obbligatoria

Per informazioni e prenotazioni

+39 0521 607791 servizimuseali@csacparma.it

Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della Via Emilia

7 maggio – 2 ottobre 2016

La mostra Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della Via Emilia, a cura di Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta e realizzata nell’ambito di Fotografia Europea 2016, propone il frutto di un’indagine negli archivi della Sezione Fotografia dello CSAC. L’istituzione ha avuto un ruolo non secondario nell’elaborazione del modello di racconto che porta nel 1984 alla realizzazione del Viaggio in Italia coordinato da Luigi Ghirri, e nel 1986, esattamente trent’anni fa, al progetto Esplorazioni della Via Emilia. Lo stesso Ghirri, a partire dalla prima metà degli anni Settanta, contribuisce a raccogliere fotografie storiche per le raccolte CSAC, tiene a Parma corsi di Storia della Fotografia, e così fanno Giovanni Chiaramonte e Mario Cresci, autori coinvolti in Esplorazioni della Via Emilia/Vedute nel Paesaggio come anche Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Mimmo Jodice, Guido Guidi, Vincenzo Castella, Cuchi White, tutti protagonisti di collaborazioni con l’Istituzione universitaria parmigiana, su invito di Arturo Carlo Quintavalle.

Verranno esposti, parte vintage prints e parte in riproduzione, nuclei storici di stampe presenti nelle raccolte CSAC, dalle foto ottocentesche di Alinari, Brogi, Poppi, a quelle di Bruno Stefani, di grandi atelier come quello bolognese dei Villani o del romano Studio Vasari, a confronto con l’opera degli autori protagonisti di quella nuova fotografia, dell’ ultimo quarto del novecento.

Con tutto questo si intrecciano le foto di cronaca, le fotografie dello sport, rituali sociali, riprese della quotidianità. L’intenzione è dunque quella di proporre una riflessione sugli sguardi di quel paesaggio, con l’ambizione di restituire uno sfondo al progetto, tuttora attuale e già storico, di Esplorazioni della Via Emilia, 1986.

Orari di apertura

Da martedì a venerdì 10-15; sabato e domenica 10,00-20-00

Biglietto intero: 10 euro

Per informazioni e prenotazioni

+39 0521 607791 – servizimuseali@csacparma.it

Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di rifondazione insediativa

7 maggio – 2 ottobre 2016

Nella Sala Polivamente dello CSAC sarà allestita la mostra Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di rifondazione insediativa, coordinata da Carlo Quintelli e dedicata al pubblico paesaggio, che riflette attraverso un rilievo topo-fotografico puntuale su struttura e componenti del divenire della strada consolare quale strumento di continua rigenerazione dell’insediamento antropico emiliano.

Orari di apertura

Da martedì a venerdì 10-15; sabato e domenica 10,00-20-00

Ingresso gratuito

Strade, viaggi, confini. Dialoghi sul paesaggio

maggio – settembre 2016

Accompagna il programma espositivo dello CSAC una serie di incontri che approfondiranno il tema dell’esposizione mettendo a confronto esperienze di segno diverso di scrittori, fotografi, archivisti, scienziati, geografi e linguisti.

Le conferenze si apriranno sabato 21 maggio alle ore 17 con la lezione magistrale di Giovanni Chiaramonte, uno dei protagonisti dell’impresa storica Esplorazioni sulla via Emilia e figura da sempre legata alle vicende dello CSAC. A seguire, nelle settimane successive, è stata già confermata la presenza dell’artista Franco Guerzoni, della docente di storia della fotografia Cristina Casero, del fotografo e storico della fotografia Mario Cresci, del docente di Letterature comparate Giulio Iacoli, del neuroscienziato Vittorio Gallese, dell’esperto di geografia letteraria Davide Papotti, del docente di estetica Andrea Pinotti, della storica della fotografia e dell’arte contemporanea Raffaella Perna, dell’architetto Carlo Quintelli, dell’esperta di cartografia Tania Rossetto e di Roberta Valtorta, responsabile del Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo.

Per informazioni

+39 0521 607791 servizimuseali@csacparma.it

 

Percorsi musicali: verso il Novecento

Concerti all’Abbazia di Valserena a cura della Fondazione Toscanini

giugno – luglio

DANZE DAL MONDO (violino contrabbasso, arpa) attraverso le musiche di Bizet, Salzedo, Granados, Lehar

KALEIDON (quartetto di saxofoni) con trascrizioni da opere di Puccini, Rossini e Verdi sino alle più celebri e significative atmosfere jazz (Ellington, Gershwin, Galliano, Evans)

PASSO A DUE (Arpa e marimba), dove attraverso l’insolito accostamento fra questi strumenti, ancestrali nella loro concezione (strumento a corde e a percussione) ma modernissimi nella loro costruzione strutturale, si propongono musiche di un recentissimo Novecento (Koetsier, Rodrigo, Damase)

Ingresso a pagamento
Per informazioni e prenotazioni

+39 0521 607791 servizimuseali@csacparma.it

 

Jazz in Abbazia – estate 2016

in collaborazione con l’Associazione culturale Novara Jazz – Rest Art

Paolo Botti (jazz country solo)

viola, violino di Stroh, banjo, salterio ad arco, er-hu, percussioni.

Dopo rigorosi studi accademici come violista, Paolo Botti si dedica al jazz e alla musica improvvisata, collabora con molti musicisti tra cui ricordiamo Franco D’Andrea, Bruno Tommaso, Giorgio Gaslini, Dave Liebman, Tristan Honsiger, Dave Burrell, William Parker esibendosi in moltissimi festival e rassegne in Italia, Europa, ma anche in Asia e Africa. Il suo lavoro in solo ‘Angels and Ghosts’ dedicato alla musica di Albert Ayler ha ottenuto larghi consensi ed è stato votato terzo disco dell’anno nel top jazz 2010.

Giugno (data da confermare)

Simone Massaron (2 elementi + attrice)

chitarra, contrabbasso, voce.

La musica composta da Simone Massaron per questo progetto deve molto ai racconti e alle immagini del Dust Bowl, la serie di tempeste di polvere che si scatenò nelle grandi pianure degli Stati Uniti tra il 1931 e il 1939, provocando la migrazione forzata di migliaia di contadini verso l’ovest. Ad alcuni dei personaggi chiave dei romanzi di Steinbeck di quel contesto storico sono dedicate le composizioni, da “Furore” a “Uomini e topi”.

Luglio (data da confermare)

Paolo Fabbri Swing Band (5 elementi)

pianola, contrabbasso batteria, sassofono, tromba.

Un brillante e divertente sestetto capitanato dallo storico saxofonista Paolo Fabbri, suona le musiche della grande era dello swing americano e melodie italiane degli anni trenta, per una serata gioiosa e scoppiettante.

Settembre (data da confermare)

Ingresso a pagamento

Per informazioni e prenotazioni

+39 0521 607791 servizimuseali@csacparma.it

Presenze scultoree: nell’abbazia, nel chiostro, nel parco

21 – 29 luglio 2016

Il workshop Presenze scultoree: nell’abbazia, nel chiostro, nel parco prevede la partecipazione di studenti di scuole di architettura e d’arte delle università italiane invitati a riflettere a partire da questo frammento concettuale, tratto da una conferenza tenuta da Martin Heiddeger il 3 ottobre 1964 nell’occasione di una mostra dello scultore Bernhard Heiliger: “la scultura ha un particolare rapporto con lo spazio, comprendendo se stessa in un certo qual modo, come un confronto con lo spazio stesso”. L’obiettivo principale del workshop è quello di sperimentare sul piano interpretativo e progettuale il rapporto tra spazio e corpo scultoreo all’interno del contesto dell’Abbazia di Valserena, negli ambienti interni, nel chiostro di cui è prevista una parziale ricostruzione, nel paesaggio circostante prefigurato come parco dove componenti rurali, ambiente ed opere d’arte possono trovare una reciproca significatività.

Il workshop coordinato da Carlo Quintelli vede la partecipazione di Gianpiero Bosoni, Alessandro Rocca e Marco Borsotti del Politecnico di Milano, Orazio Carpenzano di Roma Sapienza, Lamberto Amistadi dell’Università di Bologna, Mauro Marzo dello IUAV, oltre a diversi scultori ed artisti coinvolti nel confronto con gli architetti.

Il workshop vede il supporto di Fondazione Monteparma

Ingresso gratuito su prenotazione ad alcune delle conferenze secondo il programma.

 

CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Università di Parma
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna, 1

Per informazioni e prenotazioni +39 0521 607791 | servizimuseali@csacparma.it

Press +39 349 1250956 | press@csacparma.it

 

didascalie immagini seguenti:

1) Ritratto di Alessandro Mendini, photo Carlo Lavatori

2) “Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della via Emilia”. Documentazione ANAS ante 1949, la Via Emilia a Ponte Taro, Atelier Vasari Roma

3) Filarmonica Arturo Toscanini

 

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biblioteca, convegno

Slow reading

Conferenze e Convegni martedì 29 marzo ore 17 – Sala Agnelli

Il potere dei giudici: diritto e rovescio dell’intangibilità dei magistrati – A cura di Sergio Gessi

Il dibattito partirà dalla considerazione dei difformi comportamenti dei giudici

Chiavi di Lettura

Il potere dei giudici: diritto e rovescio dell’intangibilità dei magistrati

A cura di Sergio Gessi
Il dibattito partirà dalla considerazione dei difformi comportamenti dei giudici: quelli che si impegnano contro ogni forma di abuso e di ingiustizia e per questo talvolta pongono a repentaglio la loro stessa vita; e quelli che della giustizia hanno una concezione elastica e si mostrano quiescenti rispetto ai poteri forti.
In rapporto all’amministrazione del principio di giustizia si solleverà anche lo spinoso nodo della responsabilità dei magistrati, che risulta un’arma a doppio taglio: da una parte doverosa tutela per gli imputati da azioni vessatorie. Dall’altra, però, potenziale arma di pressione sui giudici appannaggio di imputati “eccellenti”.
L’incontro è parte del ciclo “Chiavi di lettura” con il quale il quotidiano online Ferraraitalia si propone di “leggere il presente” mettendo a confronto voci e opinioni diverse su temi di attualità, locale o nazionale.
In collaborazione con il quotidiano online Ferraraitalia – L’informazione verticale

 

Invito alla lettura mercoledì 30 marzo ore 17 – Sala Agnelli

SLOW READING

Lettura recitata di amici attori e fini dicitori

Il piacere della Lettura
SLOW READING
Perchè leggere libri è ciò che ci insegnerà a PENSARE e CAPIRE nella vita!!!!
Lettura recitata di amici attori e fini dicitori
Introduce e coordina Francesca Mariotti, presidente Associazione Culturale Olimpia Morata
L’Associazione culturale Olimpia Morata lancia una sfida… creiamo occasioni di incontro, puntuali e mensili, per autori e lettori che vogliano fare e mettere in pratica lo slow reading insieme agli amanti del libro… una nuova idea ed un progetto per l’anno 2016… perché rischiano di estinguersi i prodotti e le forme di espressione che hanno formato la nostra vita: i libri.
I libri intesi come contenuti da fruire lentamente, in contrasto con la tendenza alla fruizione veloce e velocissima, allo zapping, al rimbalzo frenetico da un contenuto all’altro che il digitale e la rete hanno reso d’un tratto così agevole e diffuso.
Riprendiamoci il tempo di leggere… capire e vivere le mille avventure e pensieri che solo la lettura sa dare. Viaggeremo così dagli incontri “ravvicinati” con i classici, Dante e Ariosto, attraverso la lettura recitata di amici attori e fini dicitori, ai romanzi, poesie e saggi più vicini, moderni e contemporanei, supportati dalla lettura con l’autore.
Inizieremo con un primo omaggio all’Orlando furioso attraverso le letture recitate di Ruben Garbellini per poi proseguire fino alla fine dell’anno.
Saranno coinvolti, oltre alla Biblioteca Comunale Ariostea, la sala da tea you&tea di via de Romei e la caffetteria dell’Hotel Torre della vittoria sulla piazza Trento e Trieste, piacevoli nuovi salotti  letterari… oltre alla sede dell’Associazione.
A cura di Francesca Mariotti, Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Incontro con l’autore giovedì 31 marzo ore 17 – Sala Agnelli

IL CARATTERE – di Alessandra Spagnoli

Temperamento, carattere, personalità: tre parole attraverso le quali nel linguaggio corrente si cerca di definire ciò che ci contraddistingue in quanto esseri umani unici ed irripetibili…

Incontro con l’Autore
Alessandra Spagnoli
IL CARATTERE (Este Edition, 2016)
Introduce Riccardo Roversi, editore
Temperamento, carattere, personalità: tre parole attraverso le quali nel linguaggio corrente si cerca di definire ciò che ci contraddistingue in quanto esseri umani unici ed irripetibili. Tutti gli studi psicologici o psicoanalitici se da un lato testimoniano la necessità di catalogare e definire tratti ripetibili e comuni del comportamento umano, dall’altro denunciano l’impossibilità di incasellare ogni uomo in una determinata categoria tra le tante individuate. Quando si tratta di analizzare la complessità dell’esistenza umana ci si accorge dell’insufficienza di ogni parametro e di ogni classificazione, perché, come diceva Eraclito, “Non potrai mai raggiungere i confini dell’anima, per quanto tu possa andare percorrendo per intero le sue vie: tanto profondo è il suo lògos”.
L’uomo contemporaneo, per giungere a dirsi virtuoso, deve puntare alla piena realizzazione di se stesso nella consapevolezza dei propri limiti e della proprie potenzialità mantenendosi costantemente in allerta nei confronti della società dei consumi in cui vive che lo vorrebbe invece sottomesso ed omologato alle proprie leggi.
Alessandra Spagnoli, nata a Ferrara nel 1957, da sempre risiede a Copparo (FE). Insegnante di Lingua straniera francese  nella Scuola secondaria di primo grado, si è affacciata alla scrittura nel 2010 con il libro Con occhi diversi, (Tip. Lit. Sivieri – Fe), scritto in collaborazione con Valeria Magnani e Rodolfo Marchesi e pubblicato in favore dell’associazione ADO, presso cui svolge attività di volontariato accanto ai malati terminali dell’Hospice “Casa della Solidarietà” di Ferrara. Nel 2013 esce il saggio La Felicità, (Este Edition), sempre in favore della stessa associazione.
Con il patrocinio dell’Associazione Ado

 

 

Primo piano

Ospedale di Bondeno

Dal testamento olografo del senatore Giuseppe Borselli, deceduto il 26 luglio 1892 in Bondeno:
Dovrà poi il Municipio nominare una Commissione amministratrice speciale composta di cinque persone, delle quali due Consiglieri comunali e tre scelte dal Consiglio stesso, ma non appartenenti al Consiglio, fra i più probi e intelligenti cittadini del Comune, di civile condizione, da rinnovarsi per turno entro cinque anni, potendo essere rieletti. Questi condurranno ed amministreranno nel miglior modo, tanto l’andamento interno dell’Ospedale, quanto l’amministrazione dei beni e terreni lasciati, coll’obbligo ogni anno di presentare al Consiglio comunale il preventivo e il consuntivo delle spese fatte e da farsi.
Parlare dei consigli di amministrazione e dei medici dell’Ospedale «Fratelli Borselli» di Bondeno, dalla sua costituzione ad oggi, vuoi dire richiamare nomi di persone che hanno contribuito, in questi ottant’anni, al suo sviluppo, al suo potenziamento ed al suo aggiornamento per far fronte prontamente e adeguatamente ai problemi della salute e dell’assistenza dei cittadini. D’altro canto, l’attività amministrativa è strettamente connessa e collegata a quel-la medico-sanitaria, senza la quale un ospedale non può svolgere la sua funzione di luogo di cura(*).
Dopo alcuni mesi dall’apertura dell’Ospedale, e precisamente nella riu-nione del consiglio di amministrazione dell’8 febbraio 1914, il presidente Gaetano Podetti riferì che, a così breve distanza di tempo, non era possibile preventivare con esattezza il movimento annuale degli infermi, né il fabbisogno sia di generi alimentari che di medicinali e strumenti. Gli acquisti relativi si sarebbero pertanto effettuati sulla piazza di Bondeno, dai diversi commercianti e dai farmacisti locali, sotto la vigilanza del direttore sanitario e dell’incaricato delle funzioni di economo.
L’organico del personale comprendeva allora :
un medico chirurgo con qualifica di direttore, nella persona del dottor Carlo Doni, titolare della prima condotta di Bondeno. il quale svolgeva già. prima dell’apertura dell’Ospedale, attività di chirurgo presso la Casa della Salute o «Usdalin» in piazzetta della Polleria -oggi piazzetta A. Costa- gestita dalla Conferenza di San Vincenzo:
un medico chirurgo con qualifica di assistente, nella persona del dottor Michele Baldrati, titolare della condotta di Santa Bianca;
un secondo medico chirurgo con qualifica di assistente. Tale posto verrà assegnato dopo alcuni anni al dottor Teleste Pirani, titolare della condotta di Ospitale;
tre infermieri, Ferdinando Marchetti, Ugo Gallini e Carlo Anelloni;
tre infermiere. Maria Segurini. Clorinda Dall’Olio e Lucia Sabbioni;
una guardarobiera. Fernanda Tamarozzi;
una cuoca: Dice Sperindio:
una inserviente: Maria Bazzani;
un custode-giardiniere, Umberto Cariani.
La diaria giornaliera di spedalità era di lire 2,75.
Le mansioni di segretario erano svolte dal segretario comunale o da un suo incaricato.
Circa un anno più tardi, nella riunione del 7 giugno 1914, il medesimo consiglio espose al sereno giudizio del pubblico i risultati conseguiti tanto nella gestione del patrimonio quanto nell’impianto e nell’esercizio dell’istituto ospedaliere. Nel bilancio, a tutto il 1913 risultava un attivo di lire 420.698 contro un passivo di lire 42.811. Nella situazione patrimoniale veni-vano indicati fondi rustici per 2246 staia ferraresi, corrispondenti a circa 300 ettari di terreno. Le spese per la trasformazione della villa Dazio in ospedale erano ammontate a lire 212.030. Il movimento degli infermi era stato il seguente:
ricoverati nella sezione medica: uomini 19 e donne 11 ;
ricoverati nella sezione chirurgica: uomini 102 e donne 101 ;
giornate di degenza: 4386; media per ammalato: 18,82;
operazioni di alta chinirgia: 194; pazieni deceduti: 16.
Nella seduta del consiglio di amministrazione del 29 agosto 1915, il presidente Podetti comunicò che per iniziativa di un comitato locale si era provveduto all’acquisto di cinquanta letti completi di biancheria da destinare a ricovero e cura dei soldati feriti o ammalati, essendo stata stipulata una convenzione con le autorità militari. Un comitato di signore del paese si era messo a disposizione per l’assistenza notturna ai soldati feriti provenienti dal fronte.
Nella seduta deH’8 marzo 1921, il presidente Ugo Lugli fece presente al consiglio che il civico nosocomio versava in condizioni finanziarie gravissime per il continuo aumento dei costi del personale, dei generi alimentari, dei materiali e dei combustibili mentre il reddito rimaneva invariato. Pertanto, con decorrenza 1 gennaio 1921 era stata aumentata la retta giornaliera di degenza, portandola a lire 14 per i ricoverati del Comune, a lire 15 per gli altri ricoverati e a lire 5 per la sola assistenza al malato.
Nella seduta del 7 giugno 1925. il presidente Giuseppe Pavani riferì al consiglio che. per interessamento dell’arciprete di Bondeno don Ulisse Gardenghi, cappellano dell’Ospedale, per convenzione con l’Istituto Sorelle della Misericordia di Verona, era stato potenziato l’organico dell’Ospedale con l’impiego di sei suore con varie mansioni: tre infermiere, una economa, una cuoca e una guardarobiera.
(Negli anni seguenti, la presenza di religiosi ha contribuito notevolmente al funzionamento dei vari reparti e servizi dell’Ospedale. Nel 1975, ricorrendo il cinquantenario di servizio delle suore in Ospedale, il consiglio di amministrazione presieduto da Ermes Bergamini ha loro rivolto un pubblico riconoscimento. Dopo la scomparsa di monsignor Gardenghi nel 1954, l’assistenza religiosa nell’Ospedale è stata affidata a monsignor Guerrino Ferraresi fino alla sua morte ed attualmente (1993)  il cappellano è don Aldo Galvani)
Nella seduta del 30 giugno 1935. il consiglio di amministrazione prese atto del collocamento a riposo del medico chirurgo-direttore dottor Carlo Doni per raggiunti limiti di età ed espresse il più sentito ringraziamento per l’opera da lui prestata. Non sottostando ad obbligo di pubblico concorso, il consiglio nominò quindi direttore il di lui figlio dottor Francesco Doni, trentaduenne medico chirurgo ( che si sarebbe avvalso della collaborazione dei dottori Giovanni Pirani e Arrigo Maestrello e, dopo alcuni anni, dei dottori Enzo Celeghini e Enzo Neri).
In quel periodo sono stati istituiti il servizio specialistico di oculistica, affidato al dottor Mario Verzella di Ferrara, ed il servizio di radiologia, affidato al dottor Enzo Bottoni di Bondeno. dirigente del Consorzio Provinciale Anti-tubercolare.
Nella seduta del 5 febbraio 1938. il presidente Araldo Torri annunciò al consiglio la prossima apertura del padiglione di isolamento per il ricovero di malati cronici, con una disponibilità di diciotto posti letto.
Nella seduta del 10 agosto 1939. il consiglio di amministrazione affidò all’ingegner Achille Sonora, tecnico dell’Opera Pia, il progetto di amplia-mento dell’ospedale con un tetto di spesa massima di 350.000 lire.
Nella seduta del 23 maggio 1944, il consiglio di amministrazione accettò di ospitare presso l’ospedale «Fratelli Borselli» il reparto ginecologico del-l’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara con una consistenza di quaranta letti. Ne fu primario, fino alla fine della guerra, il professor Mario Cetroni.
Nella seduta dell’8 novembre 1944 il consiglio prese atto che le Forze Armate tedesche avevano requisito l’intero ospedale, che il personale medico e paramedico era stato collocato in aspettativa e che il personale avventizio era stato licenziato
Nella seduta del 17 giugno 1945, essendo terminata la guerra, il nuovo consiglio di amministrazione deliberò di riaprire l’Ospedale e di riassumere il personale medico, infermieristico e di fatica che già si era distinto in precedenza, e precisamente tre medici chirurghi, sette infermieri, sei suore, dieci persone di fatica e un cappellano.

(*) Questo lavoro di ricerca vuole essere un atto di riconoscenza a chi ha dedicato e dedica il proprio impegno, insieme ai personale medico, paramedico e tecnico, per un’adeguata e sempre migliore assistenza al malato nel nostro Ospedale.

Ivo Guidetti

Nota: Dal seguito dell’intervento si ricava che per posti letto (oltre trecento) e personale in organico (187 persone) l’apice fu raggiunto nel 1974; la legge di riforma sanitaria è del 1978 e il passaggio di competenze alla regione, tramite le USL, nel 1981.

Oggi l’edificio è cantierato, potete leggere le previsioni per il futuro facendo una ricerca su https://bondenocom.wordpress.com/?s=ospedale+di+bondeno

biblioteca, poesia

Giornata della poesia

Eventi lunedì 21 marzo ore 17 Sala Agnelli

ESSERE

Giornata Mondiale della Poesia Lettura e commento della lirica di Fabio Tombari

Giornata Mondiale della Poesia

Essere

Lettura e commento della lirica di Fabio Tombari
Nella giornata mondiale della poesia, il Gruppo “Essere” di Fabio Tombari, formatosi lo scorso 21 marzo proprio in occasione della 24 ore della Poesia presso la Biblioteca Ariostea, dopo aver recitato e commentato l’omonimo capolavoro di Fabio Tombari, riproporrà il poemetto che ha infiammato tutti coloro che lo hanno letto.
Travolti dalla profondità, dalla completezza e dalla levatura di questi versi, il Gruppo “Essere” si trova ogni mese per rileggere e approfondirne il contenuto. In un anno ha accennato i primi passi verso la comprensione di questo inno all’Essere, l’Io, lo Spirito, il Verbo, ma cercherà di recitarlo e commentarlo nuovamente nella speranza di riuscire a far risuonare la sua melodia, un vero dono per l’anima.
Fabio Tombari (1899-1989) scrittore e insegnante marchigiano. Vincitore nel 1956 del Premio Collodi. Divenne famoso in Italia e all’estero con il suo libro di ambiente popolare “Cronache di Frusaglia”, pubblicato nel 1927, con il quale vinse il Premio dei dieci, uno dei maggiori riconoscimenti letterari di quell’epoca.
A cura del Gruppo Essere di Fabio Tombari

libri

Gli ultimi libertini

«Questo libro» dichiara l’autrice introducendoci alla sua nuova opera «racconta le storie di un gruppo di aristocratici la cui giovinezza coincise con l’ultimo momento di grazia della monarchia francese»: sette personaggi emblematici, i quali, sfruttando le qualità migliori della loro casta – «la fierezza, il coraggio, l’eleganza dei modi, la cultura, il talento di rendersi gradevoli» –, non furono solo maestri nell’arte di sedurre, ma, da veri figli dei Lumi, ambirono ad avere un ruolo nei grandi cambiamenti che si preparavano, e dopo il 1789 seppero affrontare le conseguenze delle loro scelte – la povertà, l’esilio, perfino il patibolo – con l’incomparabile panache che li distingueva.

Benedetta Craveri vive tra Roma (dove è nata), Napoli (dove insegna Letteratura francese all’Università Suor Orsola Benincasa) e Parigi. Presso Adelphi sono apparsi Madame du Deffand e il suo mondo (1982), La civiltà della conversazione (2001), Amanti e regine (2005) e Maria Antonietta e lo scandalo della collana (2006); sempre per Adelphi, Benedetta Craveri ha curato vari testi del Settecento francese, tra cui Vita privata del maresciallo di Richelieu (1989).

biblioteca, conferenza, convegno

La nascita della tipografia a Ferrara

Conferenze e Convegni lunedì 14 marzo ore 17 Sala Agnelli

EMOZIONI

VIAGGIO NELLA COMUNITÀ DEI SAPERI – LE PAROLE PER QUESTO MILLENIO – Con Chiara Baratelli, psicoanalista

Viaggio nella Comunità dei Saperi
Le parole per questo millenio

EMOZIONI

Con Chiara Baratelli, psicoanalista
Introduce Gian Luca Pizzotti
Le emozioni permeano ogni istante della nostra esistenza, ma nonostante questo, non è facile riconoscerle, gestirle e dare loro un nome.
Ci sono persone che temono a tal punto di provare qualsiasi forma di emozione al punto da controllarle ammalando così il corpo. Ci sono persone che si negano qualsiasi possibilità di provare emozioni fino ad arrivare all’uso di sostanze e persone che ne sono così sopraffatte da vivere attacchi di panico. Educare alle emozioni non significa insegnare a reprimerle, come ad esempio impedire ad un bambino a non provare rabbia. Significa permettere al bambino di arrabbiarsi abituandolo a riconoscere quello che prova e a dargli un nome. Fare i conti con le emozioni, per tutti noi, significa imparare a sostare in esse senza esserne sopraffatti.
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

 

Conferenze e Convegni martedì 15 marzo ore 17

LA NASCITA DELLA TIPOGRAFIA A FERRARA

Preziosi incunaboli custoditi alla Biblioteca Comunale Ariostea, testimoni della antica e nobile storia della tipografia ferrarese

Testo e Contesto
Anna Curati

LA NASCITA DELLA TIPOGRAFIA A FERRARA

A partire dalla presentazione di alcuni importanti incunaboli custoditi in Ariostea (Nicolaus de Ausimo, Quadriga Spiritualis, stampatori Enrico da Colonia e Stazio Gallo; J. Philippus de Bergamo, De claris mulieribus; stampatore Lorenzo de’ Rossi; Poggius Florentinus, Facetiae; stampatore A. Belfort; Perush Iyov [Commentarius in Jobum]; stampatore Abraham de’ Tintoribus) l’intervento vuole ripercorrere le prime vicende della  tipografia ferrarese, contestualizzando tra Corte e Università.
Si parla di tipografi, caratteri, officine ma soprattutto di autori e di testi, perché la storia del libro è in primis storia di opere.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Invito alla lettura mercoledì 16 marzo ore 17 Sala Agnelli

SCRITTI SU BASSANI

Rita Castaldi

Rita Castaldi
SCRITTI SU BASSANI
Ne parlano Antonio DebenedettiSimonetta Savino e Piero Stefani
Il libro raccoglie lavori dedicati a Bassani, scritti nell’arco di un decennio, dal 2005 al 2015; è articolato in sedici capitoli, otto dei quali redatti da Rita Castaldi in collaborazione con Antonietta Molinari, con cui l’autrice ha condiviso al Liceo Ariosto esperienze didattiche da cui hanno tratto origine vari contributi presenti nel volume. Sono articoli, testimonianze e interviste che hanno al centro la figura di Giorgio Bassani e che affrontano vicende storiche legate alla militanza antifascista, tematiche letterarie relative alle prime prove dello scrittore e contributi cinematografici, dagli anni della giovinezza ferrarese alle successive esperienze romane.
Il libro esce con il patrocinio della Fondazione Bassani.

Eventi giovedì 17 marzo ore 17 Sala Agnelli

TONI MORRISON

Una monografia a cura di Silvia Lambertini in collaborazione con Associazione Culturale Il Gruppo del Tasso di Ferrara

La Compagnia Del Libro
TONI MORRISON: una monografia
A cura di Silvia Lambertini e Albero Amorelli
Toni Morrison, nata a  Lorain in Ohio da una famiglia nera della classe operaia originaria dell’Alabama, seconda di quattro fratelli, dimostra subito grande interesse per il mondo letterario.
Tema centrale dei suoi romanzi, in cui si segnala lo spessore metaforico della scrittura, è la perdita d’identità dei neri, analizzata nei momenti della storia americana in cui il loro patrimonio culturale è stato più minacciato. In L’occhio più azzurro (The bluest eye, 1970), storia di una bambina nera e del suo disperato desiderio di possedere un paio di occhi alla Shirley Temple, e in Sula (1973), ritratto di due donne, una ribelle e una conformista, e della loro crescita opposta e parallela, la Morrison coglie le metamorfosi delle comunità nere scosse dalle ondate migratorie degli anni Quaranta.  Amatissima (Beloved, 1987), forse il suo risultato più compiuto, premio Pulitzer, si ispira al gesto disperato di una schiava fuggiasca che uccide la figlia piuttosto che ricadere con lei nella condizione di schiavitù.  Tra le sue opere, Jazz (1992), una storia di vio lenze e intolleranza, ambientata nella Harlem degli anni Venti, Paradiso (Paradise, 1998), Amore (Love,2003), opere incisive che indagano la psicologia femminile in condizioni di emarginazione e sfruttamento. Nel 1993 è stata insignita del premio Nobel per la Letteratura, prima donna di colore a ottenere questo riconoscimento. Nel 2015 è uscito il suo ultimo romanzo Prima i bambini.
Data la recente scomparsa Harper Lee e considerato che entrambe le autrici toccano il tema del razzismo, durante l’evento su Toni Morrison verranno trattati brevemente i romanzi “Il buio oltre la siepe” e la recente uscita “Va dove ti porta la sentinella” di H. Lee.
In collaborazione con l’Associazione Culturale il Gruppo del Tasso di Ferrara

Conferenze e Convegni venerdì 18 marzo ore 17 Sala Agnelli

FISCALITÀ

Tariffe tasse imposte: analisi del contesto italiano

Le Parole della Democrazia
FISCALITÀ
Ne parla Leonzio Rizzo
Introduce Ilaria Baraldi
La presenza dell’attività pubblica è molto ampia nella nostra vita. Circa 50% del PIL è frutto dell’attività delle pubbliche amministrazioni che forniscono beni e servizi. Tali attività richiedono un volume elevato di mezzi finanziari, raccolti tramite tariffe, tasse ed imposte. Le imposte finanziano una gran parte della produzione di beni e servizi pubblici. Ci chiederemo perché e vedremo come queste si sono evolute nel contesto italiano. Il nostro ordinamento prevede un’imposta personale sul reddito progressiva. Che significa? Qual è il meccanismo con cui viene attuata nel nostro paese.
La pressione fiscale in Italia è troppo elevata rispetto agli altri paesi europei? Se si, da cosa dipende. Da più parti si sostiene che diminuendo le pressione fiscale e quindi (con molta probabilità) anche l’ammontare di beni e servizi forniti ai cittadini è possibile dare impulso all’attività economica e far ripartire la crescita. A che condizioni tale  affermazione può corrispondere a verità?
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

 

fantascienza

Conan il barbaro

La Delos Digital inizia una nuova collana fantasy dedicata alla heroic fantasy più classica, pubblicando le storie del cimmero ideato da Robert E. Howard

Conan il Barbaro, il cimmero ideato da Robert Ervin Howard nel 1932, per le pagine della rivista pulp Weird Tales, è ufficialmente un personaggio di pubblico dominio, poiché il suo autore è deceduto l’11 giugno 1936, ossia quasi ottanta anni fa. Eppure nessun editore italiano ha riproposto in formato elettronico le sue opere in una versione aggiornata delle traduzioni. Quelle esistenti sono scansioni di vecchie traduzioni.

Forse perché se è vero che dopo settant’anni dalla morte dell’autore scadono i diritti sulle opere originali, quelli sulle traduzioni hanno durata perpetua.

Quello che Delos Digital propone a partire da questa uscita, Conan e il dio nell’urna, è la riproposizione dell’epopea di Conan, con una nuova traduzione di Marco Crosa.

Il primo volume ripresenta i racconti La figlia del gigante dei ghiacci e Il dio nell’urna, entrambi pubblicati postumi nella loro versione integrale.

Il primo, dal titolo originale The Frost Giant’s Daughter, è noto anche come Gods of the North. Questo perché nella sua prima versione, datata 1932, era stato rifiutato come storia di Conan da Farnsworth Wright, all’epoca editor di Weird Tales. Howard pertanto cambiò il nome del personaggio principale in Amra di Akbitana e cambiò titolo al racconto, che fu pubblicato su The Fantasy Fan nel marzo del 1934, con il nuovo titolo.

Il racconto fu poi pubblicato su Fantasy Fiction nell’agosto 1953, e nei volumti The Coming of Conan (Gnome Press) e in Conan of Cimmeria (Lancer/Ace), in una versione riscritta da L. Sprague de Camp.

La versione integrale fu poi pubblicata nel volume cartonato a cura di Donald M. Grant Rogues in the House, e in tascabile su Echoes of Valor II (un’antologia del 1989 a cura di Karl Edward Wagner).

Nella sua versione originale è a tutti gli effetti il primo racconto della cronologia di Conan il barbaro.

Anche Il Dio nell’urna (The God in the Bowl), secondo racconto dell’ebook, fu pubblicato postumo, nel 1952, sulla rivista Space Science Fiction. Come nel precedente caso, era stato rifiutato da Weird Tales ed era rimasto inedito fino alla sua scoperta nel 1951. La prima versione pubblicata venne editata da L. Sprague de Camp, mentre nel 2002 fu pubblicata la versione originale per come l’aveva scritta Howard, nell’antologia Conan of Cimmeria: Volume One (1932-1933).

Anche in questo caso avremo a che fare con un Conan giovane che, come in La torre dell’elefante, (terzo racconto della cronologia dei racconti pubblicati durante la vita di Howard) si guadagna da vivere facendo il ladro.

 

Robert E. Howard, Conan e il dio nell’urna, Due racconti (40 pagine), Conan il Barbaro 1, Delos Digital 2016
» Conan il Barbaro: Il dio nell’urna
delos.digital/9788865306147/conan-e-il-dio-nell-urna
» Acquista su Delos Store
http://www.delosstore.it/ebook/49267/conan-e-il-dio-nell-urna/

 

storia

La colonia italiana di N.Y.

È l’aprile del 1908, quando l’autore, aggirandosi per i quartieri italiani di New York, si rende conto di essere spettatore di un fenomeno d’emigrazione che non ha eguali nel resto del mondo. Attraverso i suoi occhi e le fotografie dell’epoca, rivive la più vitale, contraddittoria e celebrata colonia italiana degli Stati Uniti d’America.

LA COLONIA ITALIANA IN NEW YORK – 1908

Autore: Ausonio Franzoni

 

ISBN 978-88-940330-6-9

 

 

In quarta di copertina:

Dei cinquecento sessantamila cittadini italiani residenti a New York, otto decime parti vivono accatastati in tre grandi quartieri, due dei quali sono forse i più immondi della metropoli. Non costituiscono una colonia, ma la più disorganizzata agglomerazione di gente piovuta dai nostri monti o dalle pianure in una città che li subisce, ma non può apprezzarli. … Ho trovato uomini in ottima posizione sociale ed economica, commercianti, industriali, professionisti, e perfino letterati! Ma che cos’è il numero di costoro in confronto della massa enorme di gente che lavora alla giornata … Presso a quei quartieri si agita e bolle l’immensa caldaia della metropoli, intorno a cui gli appetiti si acuiscono, la lotta per l’esistenza inacerbisce il cuore e il dollaro regna sovrano.

 

 

MnM print edizioni al SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO – TORINO 2016 – 12/16 maggio

 

Grazie dell’attenzione.

 

 

 

Tel. 320.0455634

 

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fantascienza

Futuro

Le meraviglie dell’impossibile di Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco, pubblicata dalla Mimesis Edizioni, disponibile in libreria dal 17 Marzo 2016, e’ una antologia dei migliori racconti di fantascienza della collana “Futuro”.
Correvano i roventi anni settanta, quando fece la sua comparsa in libreria una collana di volumi di fantascienza che per la prima volta offriva al pubblico di appassionati un prodotto nuovo: traduzioni accurate, introduzioni approfondite, apparato critico scrupoloso. La collana si chiamava “Futuro” e i curatori erano Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco. A quasi cinquant’anni di distanza, l’antologia qui presentata propone il meglio di quelle edizioni, i saggi più acuti e “visionari”, che, nonostante il tempo passato, conservano intatto fascino e forza espressiva. La sola cosa profondamente cambiata è che la fantascienza, da genere di nicchia riservato a pochi appassionati, è diventata la fonte di ispirazione principale per la letteratura, per il cinema, per le serie tv e per i videogiochi. Un’altra differenza non da poco è che, nel frattempo, la premiata ditta de Turris & Fusco ha spiccato il volo ed è riconosciuta come una vera autorità della letteratura fantastica in Italia.

Immagine di copertina
Immagine di copertina

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Economia, libri

Turbocapitalismo

Già il titolo aiuta: “L’immagine sinistra della globalizzazione”. Dove il “sinistra” non è sinonimo di funesto o sfavorevole, ma anche e soprattutto è un riferimento politico. Ad uno schieramento che ha rinunciato ai sogni di rivoluzione e di cambiamento per trasformarsi nel maggior sostenitore del turbo capitalismo. Una sinistra che ha rinunciato alla difesa dei più poveri per diventare la paladina degli alto borghesi globalizzati e dei pochi super capitalisti che controllano la stragrande maggioranza della ricchezza mondiale.

Una sinistra che blatera di antifascismo per inventarsi nemici inesistenti e distogliere l’attenzione dai problemi veri. Una sinistra che idolatra gli Usa ed Obama, che cancella i diritti dei lavoratori per sostituirli con i desideri individuali senza limiti e senza controlli. Una sinistra che lotta contro le frontiere per creare un nuovo mondo di sradicati assoldabili a poco prezzo in ogni parte del mondo. Con gusti omologati, con una sola lingua, con i consumi come unico obiettivo di vita.

E non è un caso che Borgognone abbia scelto, per introdurre il suo ottimo lavoro di demolizione e di ricostruzione, le frasi di personaggi come Alian de Benoist e Marine Le Pen. Una Marine Le Pen che replica alla “sinistra” Lilli Gruber. Ed è evidente che Paolo Borgognone, nello scontro, non è dalla parte della Gruber.

Tratto da Barbadillo