filosofia

Gli altri: Inferno o Paradiso?

Domenica 30 giugno
Francesca Rigotti
Gli altri: inferno o paradiso?
Corte Margherita, via Curzio
Corzano (Bs)
(in caso di pioggia presso la
Chiesa Parrocchiale S. Martino Vescovo
sita nella medesima via)

GLI ALTRI: INFERNO O PARADISO?

«E l’altro, come sguardo, non è che questo: la mia trascendenza trascesa».
 J. P. Sartre, L’Essere e il Nulla

Dopo l’affollatissima lezione magistrale di Massimo Cacciari su Il prossimo e il nemico, continua il serrato itinerario filo-rivierasco dell’ottava edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio.
Domenica 30 giugno, alle ore 21.15, nella cornice di Corte Margherita, in via Curzio a Corzano (Bs); [in caso di pioggia nella Chiesa S. Martino Vescovo sita nella medesima via] è atteso l’intervento di Francesca Rigotti – professoressa di Dottrine politiche all’Università di Lugano – che terrà una lectio magistralis dal titolo: Gli altri: inferno o paradiso?«La conferenza di Francesca Rigotti – precisa il Direttore scientifico, Francesca Nodari – sarà incentrata sulla stretta relazione che si dà tra sguardo e identità in una tensione senza posa tra il vedere e l’essere visti, un gioco di specchi dove la posta in gioco è molto alta: la costruzione della nostra identità alla quale anche noi possiamo partecipare e che è insieme ciò che rende l’altro per noi inferno o paradiso. Dal Leibniz morale de “la place d’autruy” al Panopticon – la prigione progettata dal filosofo sociale Jeremy Bentham che consentiva all’osservatore, collocato al centro della costruzione, di osservare i detenuti senza essere visto – fino al Sartre del teatro sociale della celebre commedia Porte chiuse (Huis clos) e al Sartre de L’essere e il nulla ove lo sguardo pietrificante dell’altro trascende il mio per sé oggettivandolo – per citare solo alcuni autori –, la filosofa tenterà di mostrare il ruolo determinante che gioca la scelta razionale e la capacità di riconoscere l’umanità degli altri nella costruzione della nostra e dell’altrui identità».

CHI È FRANCESCA RIGOTTI

Francesca Rigotti è nata a Milano nel 1951 e si è laureata in Filosofia nel 1974. È stata docente presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Göttingen, visiting fellow al Department of Politics dell´Università di Princeton e docente all’Università di Zurigo. Dal 1996 è professoressa di Dottrine politiche presso l’Università di Lugano. La sua ricerca è caratterizzata dalla decifrazione e dall’interpretazione delle procedure metaforiche e simboliche sedimentate nel pensiero filosofico, nel ragionamento politico, nella pratica culturale e nell’esperienza ordinaria. Tra i suoi libri recenti: Il potere e le sue metafore, Feltrinelli, Milano 1992; La verità retorica. Etica, conoscenza e persuasione, Feltrinelli, Milano 1995; L´onore degli onesti , Feltrinelli, Milano 1998; La filosofia delle piccole cose, Interlinea, Novara 2004; Il pensiero pendolare, Il Mulino, Bologna 2006; Il pensiero delle cose, Apogeo, Milano 2007; Gola. La passione dell’ingordigia. I 7 vizi capitali, Il Mulino, Bologna 2008; Asini e filosofi, (con G. Pulina), Interlinea, Novara 2010; Partorire con il corpo e con la mente. Creatività, filosofia, maternità, Bollati Boringhieri, Torino 2010; La filosofia in cucina. Piccola critica della ragion culinaria, Il Mulino, Bologna 2012; Senza figli. Una condizione umana (con D. Demetrio), Raffaello Cortina, Milano 2012; Nuova filosofia delle piccole cose, Interlinea, Torino 2013. Le sue opere sono state tradotte in dodici lingue. Svolge una vivace attività di conferenziera, scrive di critica libraria, collabora con la Rete 2 della Radio della Svizzera italiana e con la Rai-Radio 3 e con varie riviste e giornali italiani ed esteri.

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autori

Questo blog compie due anni

Era il 29 giugno 2011 quando pubblicavo il primo post sulla “omologazione mediatica”; a distanza di due anni abbiamo raggiunto l’insperato traguardo di centomila visitatori.

Li ringraziamo, come ringraziamo Tiscali che ha sempre promosso sulla sua home page molti  degli articoli che abbiamo pubblicato.

Come regalo, trascriviamo una canzone di Pierangelo Bertoli (1942-2002), tratta dall’album “sedia elettrica” del 1989:

SUONANDO LA CHITARRA (5’50”)

La chitarra cerca un punto in trasparenza

chiaro da seguire

E tra le pieghe del suono

le parole sanno farsi sentire

per finire poi

dove il canto le lascia cadere

traducendo i pensieri

insegnandomi a cominciare

Chissà perché non so tacere

e questo è quanto

Non so vestirmi da commediante

sarà il rispetto che ho verso di me

So che non cambierei

questi accordi per un marcio potere

Sono sceso dal treno

quando ho visto chi sta in motrice

E mi addormento e dormo a faccia ben distesa

per poi svegliarmi libero da guardie e cortigiani

E vivo bene con me adesso

non sono in cerca di me adesso

non ho bisogno di conti ben nascosti in un cassetto

E mi addormento e sogno primavere in fiore

sciacalli nei serragli e cani alla catena

e ognuno sembra com’è se stesso

e cresce forte di sé lo stesso

i mercenari ed i falchi sradicati dalla scena

Vista da qui la gente è in colpa

non sa cambiare

per l’illusione di un altro tango

Sciupa la vita che ha dentro di sé

piangeranno poi

quando il ballo starà per finire

schiavi senza pensiero

di una stella che non ha luce

E mi addormento e dormo a faccia ben distesa

per poi svegliarmi libero da guardie e cortigiani

e vivo bene con me adesso

non sono in cerca di me adesso

non ho bisogno di conti ben nascosti in un cassetto

E mi addormento e sogno primavere in fiore

sciacalli nei serragli e cani alla catena

e ognuno sembra com’è se stesso

e cresce forte di sé lo stesso

i mercenari ed i falchi sradicati dalla scena.

di G. Stasolla – G. Di Marco – P.A. Berta// ed. Di Lazzaro

editoria

Impressionisti e post-impressionisti

Focus on: Impressionisti

I capolavori provenienti della prestigiosa collezione di arte impressionista e post-impressionista dell’Israel Museum di Gerusalemme per la prima volta raccolti in un solo volume. Il catalogo presenta opere di artisti impressionisti come Pissarro, Sisley, Renoir, Monet, ma anche capolavori del post-impressionismo di Cézanne, Signac e van Rysselberghe, fino ai dipinti di van Gogh e Gauguin, alla scuola di Pont-Aven, ai Nabis e alle suggestioni di Bonnard e Vuillard.

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Focus on: Impressionisti e postimpressionisti

filosofia

Ripartire dal prossimo

Umberto CuriLo straniero che è in noi
Lunedì 24 giugno ore 21.15 – Brandico

Giuseppe Girgenti Socrate e Alcibiade: conosci te stesso nel dialogo con l’altro
Martedì 25 giugno ore 21.15 – Chiari

Massimo CacciariIl prossimo e il nemico
Mercoledì 26 giugno ore 21.15 – Iseo

RIPARTIRE DAL PROSSIMO

Cresce l’attesa, l’atmosfera si scalda per la tre giorni di appuntamenti che scandisce il ritmo incalzante dell’ottava edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio. In calendario ospiti d’eccezione in tre diverse località filo-rivierasche della Valle dell’Oglio, partendo dalla Bassa bresciana per poi giungere fino in Franciacorta.
Lunedì 24 giugno, alle ore 21.15, nella bucolica cornice di Villa Toninelli, in via IV novembre a Brandico (Bs) [in caso di pioggia nella chiesa S. Maria Maddalena, sita nella medesima via] interverrà Umberto Curi – professore emerito di Storia della Filosofia all’Università di Padova e docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – con una lectio magistralis dal titolo: Lo straniero che è in noi; martedì 25 giugno, alla stessa ora, nel cortile della Fondazione Morcellli Repossi, in via Bernardino Varisco, 9 a Chiari (Bs); [in caso di pioggia nel Salone Marchettiano, in via Ospedale 6] toccherà a Giuseppe Girgenti, docente di Storia della filosofia antica e medievale all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – che interverrà al posto di Danielle Cohen-Levinas impossibilitata a partecipare per seria indisposizione – riflettere su Socrate e Alcibiade: Conosci te stesso nel dialogo con l’altro. Mentre mercoledì 26 giugno, sempre alle ore 21.15, nella Sala Franciacorta dell’Hotel Iseolago, in via Colombera 2/C a Iseo (Bs) Massimo Cacciari, tra i maggiori e più apprezzati filosofi contemporanei, professore di Estetica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, parlerà de Il prossimo e il nemico.
«Ci pare del tutto evidente – ha dichiarato il direttore scientifico, Francesca Nodari – che il filo rosso che attraversa i tre interventi si possa rinvenire nella nozione di prossimo che trova la sua cifra, se così si può dire, nel ‘comandamento nuovo’ che segna “il passaggio dalla Legge mosaica alla Legge dell’Amore, un comandamento che umanizza e dà un significato universale a tutti gli altri”. Ma a chi mi faccio prossimo? Davvero so riconoscerlo nello straniero, nella vedova, nell’orfano? È possibile uscire da se stessi e anteporre alla perseveranza nel proprio essere, alla tracotanza del conatus essendi l’essere-per-altri? E ancora, come approssimarsi a chi mi è lontano, a chi mi è estraneo, persino, a chi mi è nemico? Come entrare-in-società-con-lui? Domande scomode, forse, ma la cui urgenza è oggi quanto mai improcrastinabile».

CHI È UMBERTO CURI

Umberto Curi è professore emerito di Storia della filosofia presso l’Università di Padova e docente presso l’Università Vita e salute San Raffaele di Milano. È stato visiting professor presso numerosi atenei europei e americani. Nei suoi studi si è occupato della storia dei mutamenti scientifici per ricostruirne l’intima dinamica epistemologica e filosofica. Più di recente si è volto a uno studio della tradizione filosofica imperniato sulla relazione tra dolore e conoscenza e sui concetti di logos, amore, morte, guerra e visione. Dal 2009 contribuisce alla ricerca epistemologica in ambito socio-sanitario, grazie a cui ha vinto il Premio Oscar Luigi Scalfaro per l’interdisciplinarità nella ricerca. Ha vinto inoltre l’edizione 2010 del Praemium Classicum Clavarense. Tra le sue pubblicazioni: Endiadi. Figure della duplicità, Feltrinelli, Milano 1995; La cognizione dell’amore. Eros e filosofia, Feltrinelli, Milano 1997 Polemos. Filosofia come guerra, Bollati Boringhieri, Torino 2000; Lo schermo del pensiero. Cinema e filosofia, Raffaello Cortina, Milano 2000; Il farmaco della democrazia, Marinotti, Milano 2003; La forza dello sguardo, Bollati Boringhieri, Torino 2004; Un filosofo al cinema, Bompiani, Milano 2006; Terrorismo e guerra infinita, Città Aperta, Assisi 2007; Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche, Bollati Boringhieri, Torino 2008; Miti d’amore. Filosofia dell’eros, Bompiani, Milano 2009; Pensare con la propria testa, Mimesis, Milano2009; Straniero, Raffaello Cortina, Milano 2010; Via di qua. Imparare a morire, Bollati Boringhieri, Torino 2011; Le verità del cinema, Albo Versorio, Milano 2012.

CHI È GIUSEPPE GIRGENTI

Giuseppe Girgenti (Palermo, 1967) insegna Storia della filosofia antica e medievale all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Allievo e collaboratore di Giovanni Reale, ha allargato gli studi sul pensiero greco classico al pensiero cristiano delle origini, giacché considera la Patristica greca – soprattutto quella sviluppatasi ad Alessandria d’Egitto – il luogo di elezione in cui la filosofia greca si è fusa con la religione biblica. Di solito la civiltà greco-romana e la religione giudaico-cristiana vengono considerate «radici» culturali dell’Europa e dell’Occidente; contro questa immagine, preferisce parlare di «sorgenti», una metafora che suggerisce non fissità, ma fluidità; in questo senso, la confluenza di due diverse sorgenti in un unico fiume dà luogo a qualcosa di nuovo, che in parte mantiene e in parte modifica le caratteristiche originarie delle due diverse fonti. Dall’ermeneutica di Hans-Georg Gadamer e dai contributi storico-filosofici di Werner Beierwaltes ha mutuato due strumenti interpretativi che ha applicato nei suoi studi: la storia degli effetti (Wirkungsgeschichte) e la fusione di orizzonti (Horizontverschmelzung); dalla prospettiva di Pierre Hadot ha invece ereditato l’idea della filosofia antica come esercizio spirituale. Tra i suoi studi ricordiamo: Giustino Martire, il primo cristiano platonico, Vita e Pensiero, Milano, 1995; Il pensiero forte di Porfirio. Mediazione tra henologia platonica e ontologia aristotelica, Vita e Pensiero, Milano, 1996; Introduzione a Porfirio, Laterza Roma-Bari, 1997; Platone tra oralità e scrittura. Una dialogo tra Hans-Georg Gadamer e la Scuola di Tubinga-Milano, Bompiani, Milano 2001; Atene e Gerusalemme. Una fusione di orizzonti, il Prato, Padova, 2011; Il bue squartato e altri macelli. La dolce filosofia, con S. Giametta Mursia, Milano, 2012; di prossima pubblicazione: Il giardino e il ginnasio. Esercizi spirituali e ascetica del piacere (Milano, 2013).

CHI È MASSIMO CACCIARI

Massimo Cacciari è professore di Estetica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Nel 1967, sotto la guida del professor Dino Formaggio, si laurea in Filosofia all’Università di Padova con una tesi sulla Critica del giudizio di Immanuel Kant, avendo come relatore Sergio Bettini. Nel 1980 diviene professore associato di Estetica presso l’Istituto di Architettura di Venezia, dove nel 1985 diventa professore ordinario. Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele a Cesano Maderno, di cui è Preside fino al 2005. È tra i fondatori di alcune riviste di filosofia, che hanno segnato il dibattito dagli anni sessanta agli anni ottanta, tra cui «Angelus Novus», «Contropiano», «il Centauro». Ha rivolto la sua attenzione alla crisi dell’idealismo tedesco e dei sistemi dialettici, valorizzando la critica della metafisica occidentale propria di Nietzsche e di Heidegger e seguendo la genealogia del pensiero nichilistico nei classici della mistica tardo-antica, medievale e moderna. Sulla scorta della tradizione neoplatonica ha ripensato il tema dell’inizio oltre il Deus esse.Tra i numerosi riconoscimenti sono da ricordare la laurea honoris causa in Architettura conferita dall’Università degli Studi di Genova nel 2003 e la laurea honoris causa in Scienze politiche conferita dall’Università di Bucarest nel 2007. Ha pubblicato numerose opere e saggi, tra i quali meritano una particolare attenzione: Krisis, Feltrinelli, Milano 1976; Pensiero negativo e razionalizzazione, Marsilio, Padova 1977; Icone della legge, Adelphi, Milano 1985 (nuova edizione 2002); L’angelo necessario, Adelphi, Milano 1986 (nuova edizione 2002); Le forme del fare, (con M. Donà e R. Gasparotti), Liguori, Napoli 1989; Dell’inizio, Adelphi, Milano 1990 (nuova edizione nel 2001); Arte, tragedia, tecnica, (con M. Donà), Raffaello Cortina, Milano 2000; Della cosa ultima, Adelphi, Milano 2004; Tre icone, Adelphi, Milano 2007; Hamletica, Adelphi, Milano 2009; La città, Pazzini, Rimini 2009; Il dolore dell’altro. Una lettura dell’Ecuba di Euripide e del Libro di Giobbe, Saletta dell’Uva, Caserta 2010; I comandamenti. Io sono il Signore Dio tuo (con P. Coda), Il Mulino, Bologna 2010; Ama il prossimo tuo (con E. Bianchi),Il Mulino, Bologna 2011; Doppio ritratto. San Francesco in Dante e Giotto, Adelphi, Milano 2012; Il potere che frena, Adelphi, Milano 2013.
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concorsi

Premio Suzzara

La 48° edizione del Premio Suzzara dal titolo LA TERRA SI MUOVE CON  IL SENSO (in riferimento agli eventi sismici del maggio 2012) comprende la mostra Progettare il momento. Dell’effimero e del suo contrario che inaugura il 15 settembre 2013 con quattro interventi inediti di Mario Airò, Elisabetta Di Maggio, Eva Marisaldi e Liliana Moro, e il concorso ad invito RIGENERAZIONE che coinvolge gli artisti Paola Anziché, Sergio Breviario, David Casini, Ettore Favini & Antonio Rovaldi, Stefania Galegati, Alice Guareschi, Ozmo, Diego Perrone, Luca Pozzi, Laura Renna, Matteo Rubbi, Sissi Luca Trevisani.
Il Premio Suzzara fu ideato nel 1948 da Dino Villani con il sostengo del sindaco di Suzzara e di Cesare Zavattini. La giuria era composta non solo da galleristi, storici e critici d’arte ma sempre anche da un operaio, un impiegato e un contadino, mentre i premi erano costituiti da prodotti della terra oppure delle mani operaie. La collezione di Suzzara coinvolge inizialmente grandi artisti realisti quali Renato Guttuso, Giuseppe Zigaina, Renato Birolli, Domenico Cantatore, Giulio Turcato, Antonio Ligabue e successivamente maestri contemporanei come Mauro Staccioli, Nicola Carrino, Giosetta Fioroni, Concetto Pozzati, Gianfranco Pardi, Gianni Colombo.

 

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conferenza, filosofia

Alterità e trinità

Massimo Donà
Alterità e trinità
Sabato 22 giugno ore 21.15
Ex cimitero napoleonico,
via Pieve – Ostiano (Cr)
(in caso di pioggia presso Teatro Gonzaga,
sito in via Castello)

ALTERITÀ E TRINITÀ

«Nel quinto libro [… ] ho dimostrato che non tutto ciò che si dice di Dio lo si dice sotto l’aspetto della sostanza come quando lo si afferma buono e grande e gli si danno altri simili attributi. Si dice anche sotto l’aspetto della relazione, ossia non rispetto a quello che è in se stesso, bensì rispetto a qualcosa che non è l’assoluto in Dio; per esempio quando si dice Padre in relazione al Figlio o si dice Signore in relazione alle creature che lo servono».

Agostino, De Trinitate

Dopo la lezione magistrale di Duccio Demetrio tesa ad indagare la plurisignificatività della nozione di prossimo – mettendo al centro la parabola del Buon Samaritano e la beatitudine che trova la sua peculiarità nel fatto che ciò che viene promesso è già vissuto: la misericordia – cresce l’attesa per la lectio magistralis dal titolo: Alterità e trinità che Massimo Donà – ordinario di Filosofia teoretica nella Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano – terrà sabato 22 giugno, alle ore 21.15, nella suggestiva cornice dell’ex cimitero napoleonico, in via Pieve a Ostiano (Cr); [in caso di pioggia presso il Teatro Gonzaga, in via Castello].«Siamo molto lieti – ha dichiarato il Direttore scientifico, Francesca Nodari – di ospitare nell’ambito di questa ottava edizione gli autori di un testo particolarmente illuminante sulla rilevanza del mistero trinitario: Dio-Trinità. Tra filosofi e teologi (Bompiani, Milano 2007).Massimo Donà e Piero Coda (sarà il noto teologo a chiudere l’edizione 2013 del Festival, il prossimo 25 luglio) – che sono divenuti delle presenze fisse nella nostra kermesse – si occupano del dogma più impegnativo della religione cristiana a partire dall’idea che ha ispirato il Concilio Vaticano II con la riscoperta anche teologica del principio dialogico e affrontando il tema in oggetto anche da un punto di vista filosofico nella convinzione che: “quando credenti e non-credenti mettono da parte le rigide contrapposizioni oggi troppo di moda, una scintilla di verità può illuminare il loro dialogo”».

CHI È MASSIMO DONÀ

Laureatosi nel 1981 con Emanuele Severino, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Venezia, Massimo Donà inizia a pubblicare diversi saggi per riviste e volumi collettanei. A partire dalla fine degli anni ’80, collabora con Massimo Cacciari presso la Cattedra di Estetica dello IUAV (Venezia) e coordina per alcuni anni i Seminari dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Venezia. Sempre a partire dalla fine degli anni ’80, inizia la sua collaborazione con la rivista di Architettura Anfione-Zeto, della quale dirige ancora oggi la rubrica Theorein. In quegli stessi anni, fonda, con Massimo Cacciari e Romano Gasparotti, la rivista Paradosso. Negli anni ’90, invece, insegna Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia; sino a quando diventa Professore Ordinario di Teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano. È inoltre curatore, sempre con Romano Gasparotti e Massimo Cacciari, dell’opera postuma di Andrea Emo. Collabora con numerose Riviste, Settimanali e Quotidiani. Tra le sue opere ricordiamo: Sull’assoluto (Per una reinterpretazione dell’idealismo hegeliano), Einaudi, Torino 1992; Aporia del fondamento, La Città del Sole, Napoli 2000; Aporie platoniche. Saggio sul ‘Parmenide’, Città Nuova, Roma 2003; Filosofia del vino, Bompiani, Milano 2003; Magia e filosofia, Bompiani, Milano 2004; Sulla negazione, Bompiani, Milano 2004; Serenità. Una passione che libera, Bompiani, Milano 2005; Sulla negazione, Bompiani, Milano 2004; La libertà oltre il male. Discussione con Piero Coda ed Emanuele Severino, Città Nuova, Roma 2006; Filosofia della musica, Bompiani 2006; Il mistero dell’esistere. Arte, verità e insignificanza nella riflessione teorica di René Magritte. Mimesis, Milano 2006; L’essere di Dio. Trascendenza e temporalità, Albo Versorio, Milano 2007; Dio-Trinità. Tra filosofi e teologi, (con P. Coda), Bompiani, Milano 2007; Arte e filosofia, Bompiani, Milano 2007; L’anima del vino. Ahmbè (cofanetto – libro + cd), Bompiani, Milano 2008; Non uccidere, (con E. Ghezzi), Albo Versorio, Milano 2008; L’aporia del fondamento, Mimesis, Milano 2008; I ritmi della creazione. Big Bum (cofanetto – libro + cd), Bompiani, Milano 2009; La “Resurrezione” di Piero della Francesca, Mimesis, Milano 2009; Il tempo della verità, Mimesis, Milano 2010; Non avrai altro Dio al di fuori di me, con K. Fouad Allam, Albo Versorio, Milano 2010; PANTA decalogo (a cura di M. Donà e R. Toffolo), Bompiani, Milano 2010; Filosofia. Un’avventura senza fine, Bompiani, Milano 2010; Santificare la festa (Con S. Levi Della Torre), Il Mulino, Bologna 2010; Corpo immortale? Cinema e corpi di resurrezione, in Corpo, a cura di F. Nodari, Collana «Filosofi lungo l’Oglio», Massetti Rodella Editori; Roccafranca (Bs) 2010, pp. 229-246; Abitare la soglia, Cinema e filosofia, Mimesis, Milano 2010; Eros e tragedia, Albo Versorio, Milano 2010; Vita compiuta. Alla ricerca del senso perduto, a cura di F. Nodari, Felicità, Collana «Filosofi lungo l’Oglio», pp. 115-150, Massetti Rodella Editori, Roccafranca (Bs) 2011; La terra e il sacro, Il tempo della verità (a cura di L. Taddio), Mimesis, Milano 2011; Il vino e l’ombra intorno. Dialoghi all’ombra della vita (con L. Maroni), Aliberti, Reggio Emilia 2011; La verità della natura, Albo Versorio, Milano 2012; Filosofia dell’errore. Le forme d’inciampo, Bompiani 2012; Dignità e identità. Quale dignità? Per quale soggetto?, in Dignità, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella Editori, Roccafranca (Bs) 2012, pp. 157-189.

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poesia

Festival di poesia a Genova

Grande successo all'inaugurazione di PAROLE SPALANCATE, 19° Festival
Internazionale di Poesia, con un Alessandro Haber in forma strepitosa
che per oltre un'ora e mezzo ha "spalancato" i libri del suo cuore,
regalando al pubblico genovese letture da Bukowski, Neruda, Lorca,
Trevisani, Sidran e con un'inedita versione di una vecchia canzone del
Banco del Mutuo Soccorso "750.000 anni fa... l'amore?", dal disco
"Darwin!".

Prima di Haber si è esibito anche il primo ospite straniero del
Festival di quest'anno, l'ecuadoriano Marcelo Baez, alla sua prima
visita in Italia e tradotto per l'occasione da Argelia Rendon.

Molto gradito anche l'intervento dell'Assessore alla Pari
Opportunità del Comune di Genova Elena Fiorini, che ha rimarcato
l'importanza della manifestazione, il suo radicamento nel territorio e
nella vita culturale della città e ha sottolineato la grande
scommessa culturale che Parole Spalancate effetuerà il 21 e 22 giugno
a Villetta Di Negro, ossia quella di contribuire a recuperare grazie
alla poesia uno degli scorci più belli di Genova.

Il direttore Claudio Pozzani ha presentato la nutrita sezione video
presente al Festival, con la rassegna curata da Luciano Giaccari sulla
video poesia, per poi passare a "Poevisioni", il ciclo di documentari
curato da Maurizio Fantoni Minnella, fino infine alle iniziative del
Progetto Geum e la video installazione dell'Archivio V-idea Leonardi.

Nella serata è stato anche lanciato il "Premio Maria Robertelli
<http://www.festivalpoesia.org/single/STANZA-news/PREMIO-MARIA-ROBERTELLI842103208>
" rivolto ai neolaureati che hanno discusso tesi sulla poesia
italiana contemporanea.

Ottimo riscontro per lo spettacolo prodotto dal Festival intitolato
"Fiume del mondo", con regia di Andrea Nicolini, dedicato
all'avventura fiumana di D'Annunzio, primo vero esempio di
immaginazione al potere, che ha incarnato seppur brevemente il senso
di rivolta che ha attraversato tutto il Novecento.

Il 19 giugno grandi emozioni con la poesia, calligrafia e tamburi
giapponesi del M° Kurumaya Masaaki, che chiuderà una serata aperta
dal poeta-musicista indigeno messicano Pedro Escamilla e dal duo
danese Jorn-Davies, che proporranno brani del loro spettacolo per arpa
e voce.

**20 giugno**

Il 20 giugno è una giornata sotto il segno del binomio voce poetica
e pianoforte: alle 18 Andrea Bacchetti accompagnerà la lettura
dell'autrice statunitense Talje Silvermann, e alla sera il pianista e
compositore Fabio Vernizzi proporrà alcuni suoi brani del CD di
prossima pubblicazione inframezzandoli tra le letture di Nazir Ahmed
Shawl (Kashmir), Ileana Malanciou (Romania), Roberto Mussapi e Massimo
Morasso.

**VOIX VIVES**

Il 21 e 22 giugno sarà la volta della grande novità di quest'anno,
la rassegna Voix Vives che da Sète (Francia) viene a Genova portando
oltre 40 poeti e musicisti provenienti dai paesi dell'area
mediterranea.

Per l'occasione, il Festival ha fatto aprire il parco più bello del
centro città, Villetta Di Negro, che un grande lavoro di restauro sta
riportando all'antica bellezza.

Su cinque postazioni, dala mattina alla sera, si alterneranno poeti e
artisti da Tunisia, Francia, Grecia, Spagna, Portogallo, Italia,
Algeria, Libia, Libano, Marocco, Siria, Bosnia, che daranno vita a
discussioni, letture, performance e concerti.

A rendere più gradevole questa oasi poetica saranno in funzione un
punto ristoro gestito dal Banano Tsunami e una libreria speciale
realizzata da Books In.

Tutti gli eventi sono gratuiti.

Il programma dettagliato di Voix Vives è consultabile sul sito
http://www.festivalpoesia.org
 e scaricabile in formto PDF nell'area download
<http://www.festivalpoesia.org/single/parolespalancate-programma/DOWNLOAD174076943480190458972818>

**GREG LAKE**

Il 21 giugno è anche la serata di un grande della musica rock: Greg
Lake.

Fondatore dei King Crimson e degli Emerson Lake & Palmer, Greg Lake
darà vita a un reading concerto e risponderà alle domande del
pubblico.

Chi vuole porre una domanda, può inviarla a info@festivalpoesia.org
e ne verranno selezionate alcune.
Arte

Focus on Giacomo Balla

Focus on: Balla

Balla. La modernità futurista rende omaggio a uno dei più grandi esponenti dell’avanguardia futurista, ripercorrendo il trentennio più importante della lunga carriera dell’artista: quello che va dal 1900 al 1929, dall’esperienza divisionista, declinata in moduli inediti e di estrema attualità, agli anni del futurismo, vissuti nella pluridisciplinarietà sperimentale.

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festival

Il prossimo che è in noi: la memoria come condivisione

Duccio Demetrio
Il prossimo che è in noi:
la memoria come condivisione

Cortile delle Scuole Elementari
Padre Luigi Andeni
via Roma, 31 – Barbariga (Bs)
(in caso di pioggia presso la Chiesa
SS. Vito, Modesto e Crescenzia sita
nella medesima via)

«La materia, in quanto estesa nello spazio, deve essere definita, a nostro avviso, un presente che ricomincia incessantemente, e, inversamente, il nostro presente è la materialità stessa della nostra
esistenza, cioè un insieme di sensazioni e di movimenti, e nient’altro che questo. E questo insieme è determinato, unico per ciascun momento della durata, proprio perché sensazioni e movimenti
occupano i luoghi dello spazio e perché, nello stesso luogo, non ci possono essere più cose contemporaneamente».

H. Bergson, Materia e memoria
Dopo la partecipata lezione magistrale di Marc Augé incentrata sulle nozioni di Alterità e di Identità nell’era della Surmodernità e dopo la toccante cerimonia di proclamazione del vincitore delIa II edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente assegnato a Christos Yannaras con il libro ʼ Ikaros, Atene 2004; (Ontologia della relazione, Città Aperta, Troina (En) 2010), prosegue l’itinerario filo-rivierasco del Festival Filosofi lungo l’Oglio.

Martedì 18 giugno, alle ore 21.15 nel Cortile delle Scuole Elementari intitolate a Padre Luigi Andeni, in via Roma 31 a Barbariga (Bs)
[in caso di pioggia presso la Chiesa SS. Vito, Modesto e Crescenzia sita nella medesima via]

è atteso l’intervento di Duccio Demetrio – Ordinario di Filosofia dell’educazione e di Teorie e Pratiche della narrazione all’Università degli Studi Milano-Bicocca.
Duccio Demetrio – che è tra i fondatori della Libera Università dell’Autobiografia e dell’Accademia del Silenzio ospitate nel bellissimo borgo di Anghiari – terrà una lectio magistralis dal titolo: Il prossimo che è in noi: la memoria come condivisione.

 

CHI E’ DUCCIO DEMETRIO

Fondatore del Gruppo di ricerca in metodologie autobiografiche, della Libera Università dell’Autobiografia, con Saverio Tutino, nonché dell’Accademia del silenzio insieme a Nicoletta Polla Mattiot – entrambe site ad Anghiari (Arezzo) – Duccio Demetrio è professore ordinario di Filosofia dell’educazione e di Teorie e Pratiche della narrazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Si occupa di pedagogia sociale, educazione permanente, educazione interculturale ed epistemologia della conoscenza in età adulta. Dirige la rivista« Adultità» (Guerini Edizioni).
Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Tornare a crescere. L’età adulta tra persistenze e cambiamenti, Guerini e Associati, Milano 1998; Pedagogia della memoria. Per se stessi, con gli altri, Meltemi, Milano 1998; Elogio dell’immaturità. Poetica dell’età irraggiungibile, Cortina Raffaello, Milano 1998; Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina, Milano 1999; L’educazione interiore. Introduzione alla pedagogia introspettiva, La Nuova Italia, Firenze 2000; Album di famiglia. Scrivere i ricordi di casa, Meltemi, Milano 2002; L’età adulta.Teorie dell’identità e pedagogie dello sviluppo, Carocci, Roma 2003; In età adulta. Le mutevoli fisionomie, Guerini e Associati, Milano 2005; Filosofia del camminare. Esercizi di meditazione mediterranea, Cortina Raffaello, Milano 2005; La vita schiva. Il sentimento e le virtù della timidezza, Cortina Raffaello, Milano 2007; La scrittura clinica. Consulenza autobiografica e fragilità esistenziali, Cortina Raffaello, Milano 2008; L’educazione non è finita. Idee per difenderla, Cortina Raffaello, Milano 2009; Ascetismo metropolitano. L’inquieta religiosità dei non credenti, Ponte alle Grazie, Milano 2009; L’interiorità maschile. Le solitudini degli uomini, Raffaello Cortina, Milano 2010; Scrivere la vita: una filosofia dell’esistenza, in Felicità, a cura di F.Nodari, Massetti Rodella Editori, Roccafranca (Bs) 2011, pp. 71-96; La religiosità degli increduli. Per incontrare i «gentili», EMP, Padova 2011; Perché amiamo scrivere. Filosofia e miti di una passione,Raffaello Cortina, 2011; Educare è narrare. Le teorie, le pratiche, la cura, Mimesis, Milano 2012; Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, (con P. Sequeri), Lindau, Torino 2012; I sensi del silenzio. Quando la scrittura si fa dimora, Mimesis, Milano 2012; Senza figli. Una condizione umana (F. Rigotti), Raffaello Cortina, Milano 2012.

libri

La passione dell’anticapitalismo

lineamenti per una nuova filosofia della storia. La passione dell’anticapitalismo di Costanzo Preve e Luigi Tedeschi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quarta di copertina del libro edito da Il Prato e nota biografica degli autori:

Dinanzi alla crisi devastante del capitalismo, sorge l’esigenza di comprendere il nostro presente storico. L’attuale capitalismo, proprio perché assoluto, non necessita di storia, rappresentando esso stesso “la fine della storia”, secondo la definizione di Fukuyama, né tantomeno di filosofia, ma di dogmi ideologici. L’eterno presente del capitalismo globale è in realtà la fase terminale di un processo storico ormai esaurito e dalla sua crisi sistemica può nascere una nuova storia, un nuovo umanesimo, una nuova utopia. Non esiste infatti storia senza filosofia, proprio perché, secondo la definizione di Hegel la filosofia altro non è che “il nostro tempo appreso nel pensiero”. Una storia senza filosofia si tramuterebbe in uno storicismo fine a se stesso, una ideologia giustificazionista del fatto compiuto. Una filosofia senza storia, diverrebbe una concettualizzazione astratta autoreferente, che darebbe luogo ad un dogmatismo ideologico opposto, ma identico nei suoi effetti, allo storicismo, perché nel divenire della storia verrebbero solo ricercate conferme delle presunte “verità” ideologiche.

In questo libro vogliamo proporre un dialogo imperniato sull’analisi del pensiero di Vico, Hegel, Marx, Heidegger, Nietzsche, Bloch. Riproporre la problematica della filosofia della storia significa riscoprire il senso della storia, alla luce del contenuto veritativo della filosofia. Pensare il nostro presente nell’ottica della filosofia della storia e quindi considerare la storia umana come un processo unitario che ha come unico soggetto l’Uomo, pensato come entità rappresentativa della totalità dell’umanità, significa porsi in una condizione di radicale alternativa filosofica, etica e politica dinanzi al vuoto di essere prodotto dalla alienazione dell’uomo nella mercificazione capitalista globale. Dato che il capitalismo non riuscirà a determinare la fine della storia, è dunque necessario riscoprire il fine della storia per comprendere il nostro tempo, e quindi le sue potenziali possibilità di trasformazione etica, sociale, politica.

COSTANZO PREVE (1943) ha studiato scienze politiche, filosofia e neoellenistica nelle università di Torino, Parigi e Atene (1961 – 1967). Ha insegnato poi filosofia e storia nei licei italiani (1967 – 2002). E’ autore di molti studi di storia del marxismo e di storia della filosofia pubblicati sia in italiano sia in lingue straniere. Il suo contributo agli studi filosofici, è principalmente rivolto ad una ricostruzione razionale e non ideologica della storia del marxismo e ad una riattualizzazione convincente del pensiero greco classico.

LUIGI TEDESCHI (1954) laureato in giurisprudenza con una tesi in filosofia del diritto su Max Stirner, è svolge la professione di revisore legale dei conti e consulenza aziendale. Con Costanzo Preve ha pubblicato nel 2008 il libro “Alla ricerca della speranza perduta”, dialogo filosofico – politico sulle problematiche del nostro tempo, oltre al libro intervista “Dove va la finanza?” con Giorgio Vitangeli, direttore del periodico “La Finanza”. I suoi interessi principali, oltre alla filosofia, sono nel campo della economia e della finanza.

fonte: http://pauperclass.myblog.it/archive/2013/06/13/lineamenti-per-una-nuova-filosofia-della-storia-la-passione.html