Uncategorized

Biblioteca Ariostea

Telefono Tel. 0532 418200 – Indirizzo Via delle Scienze, 17 – 44121 Ferrara – Emailinfo.ariostea@comune.fe.it

Incontro con l’autoreGiovedì 1 febbraio 2024, ore 16.30

Rinascimento italiano e ‘internazionale’: da Jacob Burckhardt ad Aby Warburg

Presentazione dei volumi curati da Maurizio Ghelardi (Scuola Normale Superiore)

Sarà presente il Curatore. Introduce Patrizia Castelli (Università di Ferrara)
 
A. WARBURG, Astrologica. Saggi e appunti 1908-1929, Torino, Einaudi, 2019
A. WARBURG, Fra antropologia e storia dell’arte. Saggi, conferenze, frammenti, Torino, Einaudi, 2021
J. BURCKHARDT, Il Rinascimento italiano. Civiltà e arte, Torino, Einaudi, 2023
 
Le opere di Jacob Burckhardt e Aby Warburg rappresentano una pietra miliare della ‘nuova’ interpretazione del Rinascimento tra XIX e XX secolo. A distanza di più di centocinquant’anni dalla loro pubblicazione, costituiscono ancor oggi un contributo essenziale al rinnovamento degli studi umanistici. Entrambi gli autori, anche se in modi diversi, hanno concorso, tra l’altro, a tracciare una linea significativa nella città di Ferrara tra il potere terreno e quello dei cieli. Soprattutto nei confronti del pensiero di Warburg, il lettore «deve adeguarsi alla mobilità della formulazioni e distinguere ciò che è essenziale dal contingente, individuare in divenire la sua opera» (M. Ghelardi).
 
Maurizio Ghelardi è editore di cinque volumi della edizione critica tedesca delle opere di Jacob Burckhardt. Ha ottenuto due finanziamenti ERC (European Research Council, 2010-2015, 2016-2019) per la creazione di una piattaforma informatica volta alla pubblicazione della corrispondenza inedita a Burckhardt. Ha curato gli scritti sulla astrologia di Aby Warburg (Astrologica, Torino, Einaudi, 2019), nonché una silloge di scritti editi e inediti di Warburg (Tra antropologia e storia dell’arte, Torino, Einaudi, 2021); ha pubblicato il progetto di Jacob Burckhardt sull’arte e la civiltà del Rinascimento in Italia (Torino, Einaudi, 2023) e il saggio Aby Warburg: uno spazio per il pensiero (Roma, Carocci  2022).
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autoreVenerdì 2 febbraio 2024, ore 17

TANGO Y SOCIEDAD. L’epopea del tango e la società argentina

Presentazione dell’edizione italiana di “Tango y sociedad. La epopeya del tango y la sociedad argentina”, di Roberto Luis Martinez e Alejandro Molinari (2012), a cura di Alessandro Canè e Patricio Lolli

Torino, Daniela Piazza Editore, 2023
Saranno presenti i curatori Alessandro Canè e Patricio Lolli
 
Tango e società. L’epopea del tango e la società argentina è la versione liberamente tradotta per il pubblico italiano del libro Tango y sociedad. La epopeya del tango y la sociedad argentina, di Roberto Luis Martinez e Alejandro Molinari (2012). Nell’opera, suddivisa in undici capitoli, si ripercorre dalle origini la storia del tango quale fenomeno artistico-musicale e quale fondamentale contributo culturale alla definizione della nuova società argentina, che andava determinandosi in seguito all’enorme flusso immigratorio dalla seconda metà del ‘800. Nel libro, la storia del tango è raccontata in una sorta di visione da “dietro le quinte”, dove al di là dell’incantevole bellezza della musica, della toccante poesia dei testi, e della straordinaria potenza evocativa del ballo, il tango rivela la natura povera ed emarginata della sua nascita e descrive il suo evolversi f rammischiato ad una moltitudine di individui, di lingue e razze diverse accomunati dall’indigenza e forzatamente affratellati nelle inadeguate abitazioni destinate agli immigrati.
È proprio in questi ambiti che il tango troverà la forza per crescere e diffondersi fra tutti gli strati della società rioplatense, divenendone di fatto riferimento e simbolo. Nel succedersi dei decenni, come illustrato nel libro, autori, poeti e musicisti di straordinario valore daranno origine a quella miriade di capolavori che ancora oggi rendono il tango uno dei generi musicali più apprezzati e ballati in tutto il mondo.
  
Fra le passioni che pratica da sempre come il disegno, la pittura e la scultura, Alessandro Canè dal 1997 ha inserito il tango approfondendone la conoscenza degli aspetti artistici , musicali, culturali e storici che lo compongono. È stato insegnante, musicalizador di tango e sceneggiatore dello spettacolo “Escuela de Tango” rappresentato a Reggio Emilia nell’anno 2007. Insieme a Patricio Lolli, tiene charlas ed incontri a tema per la divulgazione della storia del tango.
Patricio Lolli ha trascorso la propria vita tra l’Argentina, dove è nato, e l’Italia, dividendosi tra calcio e tango. Ha fatto parte della Nazionale Argentina Juniores di Calcio. Ballerino e coreografo, coautore di spettacoli teatrali di tango e appassionato collezionista di musica, filmati, libri e materiale storico concernente il genere, insegna e divulga tango ponendo particolare attenzione agli aspetti poetici ed emotivi che ne contraddistinguono la musica e le parole. Insieme ad Alessandro Canè, tiene charlas ed incontri a tema per la divulgazione della storia del tango.
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e ConvegniSabato 3 febbraio 2024, ore 10.30

DIALOGHI DI EDUCAZIONE CIVICA

Cosa significa democrazia. Analisi di un concetto frainteso

Ciclo di incontri curati da Vittorio Pellizzola

In un periodo di grandi sconvolgimenti globali, sembra opportuno tornare a interrogarsi sui fondamenti del nostro vivere in società e dunque sul nostro senso civico e sullo spirito della polis. Attraverso l’esame critico e la libera discussione si intende dunque affrontare, in primo luogo, l’idea centrale di democrazia, oggi banalizzata e confusa, seguendo un percorso di auto-educazione che vada oltre la mera informazione e lo sterile opinionismo.

Vittorio Pellizzola, laureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna, è impiegato da molti anni presso la Biblioteca Comunale Ariostea, occupandosi principalmente del servizio di reference ossia dell’assistenza a lettori e studiosi nel corso delle loro ricerche bibliografiche e informative. Ha già ideato e condotto analoghi incontri di educazione civica presso la Biblioteca Popolare Giardino.
Scarica: calendario_dialoghi_di_educazione_civica.pdf

Iniziativa non soggetta a diretta video

Conferenze e ConvegniLunedì 5 febbraio 2024, ore 17

Luigi Storari (1821-1894), un ingegnere ed esule ferrarese a Smirne (Turchia)

Conferenza di Cenk Berkant (Università di Mugla, Turchia)

Introduce Fede Berti, archeologa, già Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
 
Luigi Storari nacque a Ferrara nel 1821, figlio di Felice e Marianna Manfredini. La famiglia Storari è conosciuta sin dal XV secolo grazie a diverse figure di prelati, scrittori, poeti e docenti universitari. Luigi si iscrisse all’Università di Roma nel 1845, conseguendo il diploma di ingegnere al termine di un corso di studi triennale nel quale si formarono anche gran parte dei professionisti dello Stato Pontificio impegnati in opere di idraulica, edilizia e sovrastrutture stradali. Dopo aver partecipato alle rivoluzioni del 1848 e 1849, lasciò la patria alla ricerca di un rifugio lontano dal suo paese natale. Dopo un avventuroso viaggio arrivò a Smirne, tra i più fervidi centri di riferimento dell’emigrazione politica italiana. Qui, nel 1854 l’ingegner Storari si occupò di costruire una strada carrozzabile fra il Ponte delle Carovane e la cartiera di Halkapinar. La prima pianta particolareggiata della città turca venne realizzata dallo stesso Storari fra il 1854 e il 1856, dedicata al sultano Abdülmecid: la pianta è accompagnata da una guida, scritta da Luigi, pubblicata a Torino nel 1857, con il titolo Guida con cenni storici di Smirne.
Morì a Ferrara il 13 gennaio 1894.
 
Cenk Berkant è nato a Smirne, Turchia, laureandosi in Storia dell’Arte presso l’Università dell’Egeo di Smirne. Nel 2005 ha ottenuto la qualifica di Master of Art con la tesi Un Architetto francese a Smirne: Raymond Charles Péré (1854-1929), presso la medesima università. Di seguito, ha vinto il concorso di Dottorato Internazionale dell’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Arte con il titolo di tesi L’Impero Ottomano e l’Italia, le relazioni in architettura: il caso di Smirne. Nel 2012 ha condotto le ricerche post-dottorato, sotto la guida della professoressa Claudia Conforti presso la cattedra di Storia dell’Architettura dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Nel 2013, ha iniziato a lavorare in qualità di professore assistente in dipartimento di S toria dell’Arte presso l’Università di Mugla, Turchia. Nel 2022, è diventato professore associato di storia dell’arte moderna presso la medesima università.
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autoreMartedì 6 febbraio 2024, ore 17

L’inesistenza di Dio e l’utopia

Presentazione del libro di Rino Genovese

Macerata, Quodlibet, 2023
Introduce Filippo Domenicali
 
Religioni e pensiero dell’utopia a confronto, in un saggio che ne mette in luce connessioni e differenze. Secondo atto di un dittico aperto da Socialismo utopico, socialismo possibile (2021). Un breve testo per argomentare la tesi che religioni e pensiero dell’utopia sono formazioni tra loro concorrenti, asintoticamente orientate in modi differenti verso un’alterità politico-sociale, ma che solo il secondo è davvero compatibile con una pluralità di opzioni individuali riguardo ai “fini ultimi”. Il pensiero dell’utopia non poggia su nessuna base solida; l’elemento suo proprio è quello rarefatto della teoria – e, nei confronti delle culture, si pone come una sorta di lingua artificiale, un esperanto nato sì, storicamente, nel mondo occidentale moderno, ma come un insieme di proposizioni o proposte che hanno la caratteristica di essere “astratte” rispetto a questa o quella forma di vita particolare. Ma quella che a tutta prima sembra la sua intrinseca debolezza può risultare l’unica carta da giocare per affrontare i destini della specie umana su un pianeta ormai alla deriva.
 
Rino Genovese, ex ricercatore della Scuola Normale Superiore di Pisa, è attualmente presidente della Fondazione per la critica sociale in Firenze; ha pubblicato diversi articoli e libri, come Socialismo utopico, socialismo possibile (Quodlibet, Macerata 2021), Un illuminismo autocritico. La tribù occidentale e il caos planetario (Rosenberg & Sellier, Torino 2013) e Convivenze difficili. L’Occidente tra declino e utopia (Feltrinelli, Milano 2005). Fa parte delle redazioni di «La società degli individui» e «Terzogiornale».
 
A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea

Incontro con l’autoreMercoledì 7 febbraio 2024, ore 17

OXFORD, I LOVE YOU

Presentazione del libro di Anna Quaglia

Europa Edizioni, 2023
Dialogano con l’autrice Nicoletta Zucchini e Paola Cuneo

Traduzione dell’edizione italiana Ti amo Oxford (Roma, Gruppo Albatros Il Filo, 2023).
Non più come studentessa ma da donna sposata e lavoratrice, Anna ritorna negli stessi luoghi, ma cambia college. Giunge a Oxford come accompagnatrice di studenti o di persone desiderose di vivere la sua stessa esperienza. Nel ’95 si immerge nella magica atmosfera del Magdalen College e qui, ogni giorno, si sorprende di quanto fascino susciti in lei ogni angolo di questo storico college: la Cappella, la Dining Room, i “Quadrangles”, il parco. Persino le persone che lavoravano nel college e che incontrava tutti i giorni la emozionavano in quanto espressione di una cultura ancora ricca di tradizione e storia. Anche se ormai conosceva Oxford a memoria, non c’era un momento in cui non la trovasse eccitante e viva. E, come sempre, il momento del distacco era sempre triste e malinconico.
 
Nata ad Adria, Anna Quaglia all’età di otto anni si trasferisce a Padova. Ha studiato Lingue e Letterature Straniere a Venezia. Dal 1976 abita a Ferrara. Ha lavorato come insegnante supplente subito dopo la laurea, poi come impiegata nell’ufficio pubblicitario di una emittente privata radiofonica e televisiva di Ferrara. Dopo questa piacevole esperienza ha iniziato a lavorare presso la scuola “Inlingua” di Ferrara, insegnando italiano agli stranieri, specialmente studenti Erasmus. Traduce ancora dall’inglese, spagnolo e francese, svolgendo altresì il controllo di traduzioni dall’italiano alle lingue menzionate. I soggiorni in Inghilterra risalgono agli anni antecedenti la laurea, poi consolidatisi quasi annualmente grazie ai corsi di perfezionamento prima a Oxford, poi a Cheltenham. Saranno proprio le suggestioni suscitate dal film Viaggio in Inghilterra ambientato a Oxford nel Magdalen College a spin gerla nel mondo della scrittura.

Incontro con l’autoreGiovedì 8 febbraio 2024, ore 17

Tutte le perle del mondo. Storie di viaggi, scambi e magnifici ornamenti

Presentazione del libro di Maria Giuseppina Muzzarelli, Luca Mola e Giorgio Riello

Bologna, il Mulino, 2023
Ne parla con gli autori Silvana Vecchio
 
Rare e preziose, le perle hanno ispirato artisti e scrittori, conquistato in ogni epoca il favore di uomini e donne che le hanno incluse fra gli ornamenti prediletti.  Emblema del lusso, della raffinatezza e della purezza, le perle rappresentano il culmine della perfezione che può raggiungere madre natura, ma allo stesso tempo simboleggiano anche dolore e perdita. Il libro propone un viaggio avventuroso, dal Nuovo Mondo all’Asia, dal Venezuela al golfo Persico , dalle piazze dello smercio più frenetico, come Venezia, Anversa e Siviglia, alla Cina e al Giappone, e interroga diverse discipline, dalla storia dell’arte alla storia della moda, alla storia economica e sociale, nel tentativo di rispondere a una pluralità di domande: come venivano pescate le perle? chi le commerciava? chi le indossava? come giungevano nelle botteghe di orafi dalle mani sapienti e da lì, sotto forma di splendidi gioielli, nelle corti sfarzose a decorare i cor pi e le vesti di re, regine, cortigiane e cortigiani? E quali erano i loro altri usi? Se il linguaggio che parlavano era soprattutto quello del potere, del prestigio e della bellezza, molte  sono le sfumature che accompagnano la fortuna delle piccole sfere  luminescenti lungo i secoli e fino ai giorni nostri.
 
Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia   della moda nell’Università di Bologna. Fra i suoi numerosi libri: Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo (nuova ed. 2008), Breve storia della moda in Italia (2014), Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna (2020), Andare per le vie italiane della seta (2022). 
Luca Molà ha tenuto la cattedra di Storia dell’Europa Rinascimentale all’European University Institute di Firenze e insegna Storia del Rinascimento nell’Università di Warwick (UK). Le sue ricerche si incentrano sulla storia dei commerci e della cultura materiale tra Medioevo ed Età Moderna. 
Giorgio Riello insegna Storia globale dell’Età moderna all’European University Institute di Firenze ed è docente di Storia globale all’Università di Warwick (UK).  È autore di numerose pubblicazioni sulla storia della moda, del tessile e del design in Europa e Asia in età moderna.
 
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autoreVenerdì 9 febbraio 2024, ore 17

NOVECENTO piccolo

Presentazione del libro di Antonio Gallerani

Altromondo Editore, 2023
Dialoga con l’autore Pier Luigi Raineri
 
Novecento piccolo abbraccia, rispecchiandone mentalità e cambiamenti, tutto l’arco del secolo scorso, attraverso storie raccolte da confidenze di persone comuni e da testimonianze familiari, a volte corredate e arricchite dalla fantasia dell’autore. I protagonisti di questi racconti hanno vissuto la loro piccola ma vivace esperienza di vita incrociando in modo occasionale e spesso inconsapevole, da semplici spettatori o comparse, anche la grande Storia, coinvolti o invischiati nel suo accadere. Sono l’espressione umana di quegli anni, un condensato di vita di persone comuni: rappresentano un Novecento piccolo.
 
Antonio Gallerani è nato nel 1952 a Castelmassa, un paese sulla riva veneta del Po. Dopo la maturità classica, si è laureato nel 1977 in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Ferrara. Dal 1981 al 2020 ha esercitato la professione di medico di base nel suo paese natale. Appassionato alla storia, esplora il passato nella convinzione che possa essere d’aiuto per comprendere il presente. Nel comporre le sue storie, pur nella rivisitazione operata dalla fantasia, si preoccupa di inserirle nel loro contesto storico, desideroso di rispettare interpretare lo spirito del tempo oggetto della narrazione. Attualmente vive a Ferrara.

Conferenze e ConvegniSabato 10 febbraio 2024, ore 10

GIORNO DEL RICORDO

Storie, memorie e testimonianze istriane

Saluto introduttivo di Marisa Antollovich, già Vicepresidente del Comitato Provinciale di Ferrara Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Intervento di Alberto Andreoli

L’Istria, la città di Fiume e il golfo del Quarnero, la Dalmazia sono terre bellissime di antica civiltà, ricche di contrasti, state oggetto di secolari contese. Dal 2004 una legge della Repubblica italiana (L. 30 marzo 2004, n. 92) promuove la conoscenza di alcune delle più significative e drammatiche vicende storiche del Novecento avvenute in quei luoghi. In particolare, il “Giorno del ricordo” (10 febbraio) si prefigge di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale». In occasione della XX edizione della solennità civile, la Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS si propone di fornire un profilo della plurisecolare esperienza storico-culturale delle popolazioni dell’Istria, sulla sc orta di documenti e fonti di varia natura.

A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Incontro con l’autoreLunedì 12 febbraio 2024, ore 17

Il convento della discordia

Presentazione del libro di Michela Rivetti

Vignate (MI), Il Viandante, 2023
Dialoga con l’autrice Paola Corradini (Università degli Studi di Modena e Reggio)
 
I giovani fratelli Bebbi, stanchi di assistere in silenzio allo spadroneggiare di Zoboli e Scaioli, non capiscono perché il padre non si opponga, come dovrebbe la longa manu del Duca. Gian Jacopo sente il dovere di fare ciò che Antonio sdegna e prende in mano la fazione, sostenuto dai fratelli. La disputa tra Zoboli e Benedettini, tra la zia Badessa a una suora degli Scajoli, offre ai Bebbi l’occasione di farsi valere. La discordia del convento si spande per Reggio Emilia e i Bebbi imparano presto che pure le buone azioni si pagano. Tra i segreti sussurrati, uno minaccia il Duca Alfonso e i Bebbi dovranno salvarlo, mentre gli Scaioli ambiscono a scalzare gli Zoboli. Con Il convento della discordia si consolidano le fazioni che nella saga “Alfieri del Duca” combatteranno per gli Este o il Papa. Nel romanzo gli elementi di fantasia si integrano con ricostruzioni storiche elaborate da carteggi e documenti conservati negli Archivi di Stato. La ricerca storica è la base imprescindibile di questa narrazione che riguarda intrighi politici e affetti famigliari. Le vicende dei personaggi storici locali si legano a quelle di nomi più noti come Ludovico Ariosto e il Cardinale Ippolito d’Este.
 
Michela Rivetti nasce a Reggio Emilia nel 1991. Consegue la maturità classica presso il liceo locale e prosegue gli studi all’Università di Bologna, dove consegue la laurea in “Storia e Civiltà Orientali” e attualmente sta completando il percorso in “Archeologia e Culture del Mondo Antico”. Ha svolto tirocinio presso il Goa Chitram Museum (India) e ha collaborato con vari enti e associazioni per l’organizzazione di mostre, eventi culturali, rassegne di presentazioni di libri. Ha prestato Servizio Civile presso i Musei Civici di Reggio durante il quale ha elaborato eventi di carattere ludico-culturale. Coltiva fin da bambina la passione per la recitazione e la scrittura e grazie a quest’ultima si è interessata alla storia locale e ha iniziato a frequentare gli archivi e a consultare manoscritti. Si è quindi dedicata alla divulgazione storica tramite la narrativa, contenuti per il web e visite guidate teatralizzate in castelli ed edifici di valore storico.

Incontro con l’autoreMartedì 13 febbraio 2024, ore 17

RUOLI. La comunicazione interpersonale nel business

Presentazione del libro di Davide Della Chiara

Ferrara, Este Edition 2024
Ne parla con l’autore Cristian Vecchiattini
 
RUOLI – la comunicazione interpersonale nel business vuole essere un contributo utile al miglioramento della vita professionale di ciascuno. Trascorriamo buona parte della nostra giornata lavorando, lo facciamo per soddisfazione personale e per soldi. Ma a cosa servono i soldi se non a garantirci una più gratificante vita emotiva? Spesso però, sono queste stesse emozioni a complicarci le relazioni sul lavoro con il risultato che il bilancio emotivo risulta in negativo: ci troviamo a vivere una vita più ricca di emozioni negative che di emozioni positive. Con questo testo il suo autore intende fornire un modello utile ad ordinare il più possibile le emozioni legate al ruolo professionale che rivestiamo.
 
Davide Della Chiara è psicologo clinico e di comunità. Ha esperienza di teatro maturata nel corso di vent’anni come attore, regista, forma­tore. Ha svolto questa attività presso Dipartimenti di Salute Mentale, scuole di ogni ordine e grado e carceri. Educatore d’infanzia per sette anni, ha condotto diversi interventi di rige-nerazione urbana. Dal 2018 è psicologo libero professionista e conduce corsi di teambuilding e public speaking rivolti a privati ed aziende. Eroga consulenze sulla comunicazione nelle organizzazioni per ottimizzare i processi decisionali. Formatore in comunicazione interpersonale, presso diversi enti. Svolge anche attività di consulente di carriera.
  
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Incontro con l’autoreMercoledì 14 febbraio 2024, ore 17

Donne. Salute. Territorio

Presentazione del libro curato dalla Community Donne Protagoniste in Sanità

Edizioni Edra, 2023
Presenzia Monica Calamai, direttrice generale dell’AUSL di Ferrara, commissaria straordinaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, coordinatrice della Community Donne Protagoniste in Sanità
 
Il libro è definito da tre termini che rappresentano la volontà di raccontare dal punto di vista di Donne Protagoniste la strada che si sta percorrendo verso un modello organizzativo di salute che fa dell’integrazione con il territorio la sua parola d’ordine. Integrazione tra ospedale e territorio, tra figure appartenenti ad ambiti disciplinari diversi, tra professionisti e pazienti, tra professioni tradizionali ed emergenti, tra protocolli specialistici e visione olistica della cura. Un approccio di attenzione alla territorialità che culmina nell’emanazione del Decreto Ministeriale 77 del 2022, ma è frutto di grandi e progressivi cambiamenti demografici, epidemiologici, economici, tecnologici e culturali, per citarne alcuni macroscopici.
“Donna” allora diventa sia una prospettiva di lettura, sia una lente d’ingrandimento sul ruolo femminile che è perno centrale di una profonda trasformazione. Questo libro nasce quindi con lo scopo di fornire il punto di vista di innumerevoli professioniste e professionisti sanitari che ogni giorno contribuiscono alla realizzazione del nostro SSN e si pone l’obiettivo di mettere a fuoco l’evoluzione del servizio sanitario sul territorio, sottolineando l’importanza dell’equità e dell’inclusione, che sia geografica, etnica, culturale, di genere, offrendo proposte pragmatiche per affrontare le sfide davanti a noi.
 
La Community Donne Protagoniste in Sanità nasce circa tre anni fa da una idea maturata da una professionista, in virtù del lavoro svolto negli anni all’interno del mondo della sanità e del sociale, grazie ad un’attenta analisi del contesto e ad un confronto costante con il genere femminile. L’idea è quella di creare una rete di donne su scala nazionale ed importanti contatti internazionali, con l’obiettivo di elaborare un pensiero prevalentemente femminile che possa concorrere allo sviluppo, alla crescita e all’innovazione nell’ambito della sanità e del sociale, anche attraverso soluzioni originali secondo una concezione bottom-up. In sintesi, si tratta di fare in modo che le donne possano intervenire nei fatti della realtà sanitaria e sociale che le circonda, permettendo una trasformazione grazie alle specificità femminili di cura, cuore, visione, coraggio, pazienza , senso ecologico, relazioni e capacità di sorellanza. Gli autori ed autrici del libro sono circa 200 professionisti coordinati da Monica Calamai, direttrice generale dell’AUSL di Ferrara dal 2020 e commissaria straordinaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara dal 2022.
 
A cura della Community Donne Protagoniste in Sanità

Conferenze e ConvegniGiovedì 15 febbraio 2024, ore 17

Pinocchio, Kim, Gian Burrasca, Giannettino, Tom Sawyer e altri ‘ragazzacci’. Adolescenza come crescita nella trasgressione nella letteratura dell’Ottocento

Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XVII, Terzo Giovedì

A cura di Stefano Caracciolo, Professore Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara
 
Rudyard Kipling (1865-1936; Nobel per la Letteratura nel 1906), Carlo Collodi (pseudonimo di Carlo Lorenzini; 1826-1890), Mark Twain (pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens: 1835-1910), Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli: 1860-1920) e Edmondo De Amicis (1846-1908). Che cosa accomuna questi scrittori?
Innanzitutto il periodo della loro attività letteraria, ma soprattutto l’aver scelto in alcuni personaggi dei loro scritti più famosi di tratteggiare figure di un’adolescenza ribelle, irrispettosa delle regole, diremmo oggi ‘devianti’ rispetto alla società e alle culture contemporanee. L’adolescenza è un costrutto psicologico relativamente nuovo, descritto nelle sue caratteristiche peculiari da molti studiosi di psicologia clinica e dell’età evolutiva come il periodo di passaggio dall’infanzia alla vita adulta e con margini e limiti diversamente declinati a seconda delle epoche e dei contesti socioculturali. Si tratta di un periodo delle fasi di vita chiaramente influenzato dalle diverse modalità di accesso nella vita adulta, in cui la trasgressione delle regole sociali degli adulti diviene un elemento di passaggio quasi obbligato per una traiettoria che conduce – dovrebbe condurre &ndas h; alla integrazione nella vita relazionale e sociale. Questo passaggio diviene drammatico a partire dallo sviluppo industriale e della società occidentale – ma non solo – quando l’inserimento dell’individuo nella vita adulta ha cominciato a dilazionarsi, quindi proprio nel passaggio fra XIX e XX secolo che è appunto l’epoca delle creazioni letterarie di tutti questi scrittori.
Che cosa possiamo dire oggi, più di un secolo dopo, sulle modalità familiari, pedagogiche e formative destinate a far crescere i ragazzi verso una vita adulta? Come affrontare nei nuovi contesti caratterizzati dalla inurbazione, dalla globalizzazione e dalla presenza del web e dei social media come nuova modalità di relazione ‘ a distanza’ e del contatto, spesso brutale, con elementi della vita che erano precedentemente interdetti come la sessualità, l’ingresso nelle attività produttive, la collocazione in ruolo adulto, la genitorialità?
Rileggere le opere degli autori di opere letterarie collocate in un’epoca diversa dalla nostra, e per certi aspetti differenti o talora superate dalla realtà contemporanea, rimanda peraltro ad invarianti di crescita e di sviluppo che tuttora, seppure sotto altre vesti, si ripropongono e rendono attuale il contributo e la lezione che si possono apprendere, sul piano psicologico, dalle gesta dei ‘ragazzacci’ di allora. Ritroviamo pertanto la astuzia e la capacità di Kim nell’India di fine ‘800 narrata da Kipling, le malefatte di Gian Burrasca che non riesce a cogliere le regole borghesi della Firenze a cavallo dei due secoli, i tentativi collodiani di ricondurre Giannettino e – perché no? – Pinocchio a diventare ragazzi ‘per bene’, compresa la figura ‘maledetta’ e irriverente di Franti nel Cuore di De Amicis destinata ad una paradossale rivalutazione nel celebre contributo di Umberto Eco.
 
Per il ciclo “Anatomie della Mente”, anno XVII

Conferenze e ConvegniVenerdì 16 febbraio 2024, ore 17

100% ‘L’Unità’

Dialoghi e riflessioni sul centenario del quotidiano fondato da Antonio Gramsci

Con la partecipazione di Sergio Gessi, Stefano Lolli e Marco Zavagli

Il 12 febbraio 1924, Antonio Gramsci fondava ‘L’Unità’, il quotidiano proletario, contadino e comunista cui sperava di garantire l’esistenza “per il più lungo tempo possibile”. Passato attraverso la violenza fascista e la clandestinità, “Organo del Partito comunista d’Italia” fino al ’91, ‘L’Unità’ ha ospitato le grandi firme giornalistiche e letterarie italiane, testimoniando i grandi avvenimenti del secolo scorso e, tra alti e bassi, i primi decenni del nuovo millennio, fino ai giorni nostri.
Quasi esattamente a cent’anni dalla sua fondazione, tre noti giornalisti ferraresi ne dialogheranno tra loro e con il pubblico, raccogliendo alcune suggestioni da questo secolo di giornalismo che molto ha da dirci sulla nostra storia e sul nostro presente.
 
A cura dell’Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara

Conferenze e ConvegniSabato 17 febbraio 2024, ore 10.30

DIALOGHI DI EDUCAZIONE CIVICA

Scontro di civiltà. Uno sguardo oggettivo sul mondo in guerra

Ciclo di incontri curati da Vittorio Pellizzola
 
In un epoca di spaventosi avvenimenti mondiali, quali impoverimento, pandemia e soprattutto guerra, questo secondo incontro affronterà la scottante situazione di caos planetario che rischia di disgregare le nostre società e di lanciarci verso un futuro del tutto incerto e pericoloso. Si cercherà dunque di capire se e come sia possibile preservare le identità etniche, religiose, nazionali, senza precipitare nel conflitto perpetuo.
 
Vittorio Pellizzola, laureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna, è impiegato da molti anni presso la Biblioteca Comunale Ariostea, occupandosi principalmente del servizio di reference ossia dell’assistenza a lettori e studiosi nel corso delle loro ricerche bibliografiche e informative. Ha già ideato e condotto analoghi incontri di educazione civica presso la Biblioteca Popolare Giardino.
Scarica: calendario_dialoghi_di_educazione_civica.pdf

Iniziativa non soggetta a diretta video

Incontro con l’autoreLunedì 19 febbraio 2024, ore 17

SWEDENBORG, di Daisetz Teitarō Suzuki

Presentazione del libro curato da Federica Sgarbi

Le Lettere, 2023
Introduce la relatrice Marcello Girone Daloli
 
L’opera di Daisetz Teitarō Suzuki (1870-1966) è nota in Occidente per i suoi numerosi contributi in materia di buddhismo Zen. Meno noti sono i contributi  relativi allo studio, capillare e attento, a cui si dedicò lungamente circa il mistico svedese Emanuel Swedenborg (1688-1772). Essi offrono, in una guisa estremamente divulgativa, contenuti originali in tema di pensiero filosofico-religioso, oltre che una brillante rivalutazione della figura del mistico svedese, nota in Europa forse più per la critica mossagli da Kant che per la sua riflessioni  di natura teologica.
Tradotti per la prima volta in italiano, tali scritti sono raccolti in questo volume al fine di presentare al pubblico un nuovo e inedito volto di Daisetz Teitarō Suzuki, nonché una stimolante e preziosa rilettura della mistica di Swedenborg in chiave buddhista.

Federica Sgarbi, dopo aver conseguito il Dottorato in Filosofia kantiana presso la Sorbona di Parigi, si è trasferita in Giappone, a Kyoto dove vive e insegna Storia del Pensiero dell’Asia e Storia della Filosofia Occidentale all’Università Dōshisha. 
Le sue ricerche e i suoi contributi vertono sulle transizioni della Filosofia e della Mistica tra Occidente e Oriente, con specifico riferimento al buddhismo.
In Italia, ha pubblicato L’Altro Kant (Piccin, 2009) in collaborazione con il prof. Renato Fellin dell’Università di Ferrara.

Per il ciclo “Incontri con la Spiritualità Applicata”
Scarica locandina incontri primo trimestre 2024: gennaio, febbraio, marzo 2024

Incontro con l’autoreMartedì 20 febbraio 2024, ore 17

Meravigliose creature. La diversità della vita come non la conosciamo

Presentazione del libro di Stefano Mazzotti (Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara)

Bologna, il Mulino, 2024
Ne parlano con l’autore Paola Spinozzi (Università di Ferrara, Dipartimento di Studi Umanistici) e Giorgio Bertorelle (Università di Ferrara, Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie)
 
La scoperta di nuove specie sul nostro pianeta potrebbe apparire come un evento di carattere storico, come quando i velieri solcavano gli oceani alla scoperta del mondo e giovani scienziati esploravano nuovi continenti per raccogliere piante e animali ancora sconosciuti. Questa storia di esplorazioni scientifiche è tutt’altro che esaurita. Abbiamo ancora tanto da scoprire: l’86% delle specie terrestri e il 91% di quelle degli oceani sono ancora sconosciute alla scienza. È tempo di innamorarci del nostro pianeta, riscoprendone la meraviglia e l’inesauribile varietà. È tempo di partire per un viaggio incomparabile, alla volta di luoghi di inimmaginabile ricchezza: dalla Papua Nuova Guinea al Borneo, dall’Himalaya al Mekong, dallo Sri Lanka al Madagascar, fino alle montagne della Tanzania. Pagina dopo pagina incontreremo una collezione infinita di specie che abitano il nostro pianeta, ma che rischiamo di perdere prima ancora di esser riusciti a conoscerle. Ed ecco una collezione altrettanto infinita di ragioni per impegnarci a preservare questa diversità, perché altri dopo di noi possano continuare a godere di questo portentoso spettacolo della vita, che va ben oltre le più audaci fantasie umane.
 
Stefano Mazzotti, zoologo, è direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara dal 2012 e tiene lezioni di Biogeografia e di Didattica Museale all’Università di Ferrara. Ha compiuto esplorazioni zoologiche in Sud America, nelle foreste tropicali montane delle Ande, alla ricerca di nuove specie. Tra i suoi libri, ricordiamo Esploratori perduti. Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento (Codice edizioni, 2023).
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e ConvegniMercoledì 21 febbraio 2024, ore 16.30

MASCHILE e FEMMINILE

Ideologia gender e trans umanesimo

Interventi di Elena Sivieri e Giorgio Capellani
 
Il tema dell’identità della propria individualità legata al genere è tra i più dibattuti dei nostri tempi, è importante comprenderne la fenomenologia e le motivazioni senza pregiudizi e moralismi. Insieme cercheremo di analizzare il fenomeno e di trovare alcune modalità d’approccio comuni al di là di facili ma inopportune polarizzazioni.
L’obiettivo è di affrontare tematiche storiche da un punto di vista sintomatologico e di costume come manifestazione dei tempi. Comprendere le influenze del passato, che ancora perdurano ai nostri giorni, ci può fornire una preziosa chiave di lettura per l’interpretazione del momento presente e delle sue possibilità di sviluppo. L’interpretazione di fenomeni di attualità consente di meglio affrontare le sfide del tempo presente anche in chiave pedagogica.
 
Elena Sivieri: dopo avere recitato per anni in alcune compagnie teatrali e aver curato la regia di vari spettacoli per ragazzi ed adulti, consegue il diploma di formazione in pedagogia Waldorf a Milano nel 1999 con una tesi sul teatro. Nel 2015 consegue il diploma in “Sprachgestaltung” in lingua italiana presso il Goetheanum di Dornach (CH). Ha insegnato teatro per quindici anni presso il Liceo della scuola Rudolf Steiner di Milano e in altre scuole milanesi. È insegnante di Arte della Parola nella formazione di pedagogia Waldorf della scuola Cometa di Milano e nel corso estivo per l’aggiornamento insegnanti Waldorf a Oriago. Porta in scena recital in varie città italiane e collabora per l’approfondimento dell’Arte della Parola con alcune scuole e realtà antroposofiche.
 
Giorgio Capellani: ingegnere, si è laureato al Politecnico di Milano nel 1985. Ha collaborato con aziende multinazionali nel campo delle tecnologie informatiche (IBM, HP) ricoprendo diversi ruoli professionali e manageriali in contesto nazionale e internazionale fino al 2014. Ha insegnato Marketing al Politecnico di Milano. Dopo queste esperienze professionali si è diplomato al Seminario di Pedagogia Waldorf a Milano e Oriago e ha frequentato il corso di formazione per lo sviluppo delle qualità per la didattica del terzo settennio a MIlano. Collabora con i seminari di formazione e aggiornamento per docenti per l’insegnamento di Matematica, Fisica e Chimica. È membro del Gruppo di Coordinamento Pedagogico e rappresenta il movimento delle scuole Waldorf italiane in ECSWE (European Council for Steiner Waldorf Education). È autore del libro Crescere nell’era digitale e svol ge attività di conferenziere su tematiche antroposofiche, storiche, pedagogiche e tecnologiche.
 
A cura dell’Associazione Rudolf Steiner per la Pedagogia in Ferrara

Incontro con l’autoreGiovedì 22 febbraio 2024, ore 17

La Duchessa Millennial

Presentazione del libro di Emanuela Marra

Bologna, BookTribu, 2023
Dialoga con l’autrice Samanta Guerzi

Valentina è una giovane studentessa italiana, in vacanza studio a Londra.
Solare e divertente, ama prendere la vita come viene senza troppi pensieri. Qui, frequenta diversi amici tra cui l’indiano Jamiro, dal fascino magnetico e misterioso. Combattuta tra libertà e impegno, non sa come comportarsi di fronte alla sua corte spietata. Una sera, complice un temporale, si avventura in uno dei camerini del teatro, dove segue un corso di recitazione, e si risveglierà nel 1810 nei panni della duchessa Elizabeth Walford. Incredula e smarrita, Valentina dovrà imparare a cavarsela in un’epoca tanto lontana dalla sua, e, qui, farà la conoscenza del duca Thomas Howard, ribelle quanto lei e capace di accendere una fiamma difficile da domare.
Tra gaffes, contraddanze e corse a perdifiato nell’assolata campagna inglese, Valentina sarà protagonista di un viaggio che cambia la vita e, forse, la migliora. Perché nulla accade mai per caso, e anche da uno schizzo indecifrabile possono affiorare le risposte che stiamo cercando.
 
Emanuela Marra vive nella provincia di Ferrara. Appassionata da sempre di lettura e scrittura, fonda il blog letterario Sognano di Scrivere, in cui si occupa di servizi agli autori. Esordisce nel 2021 con il romance contemporaneo Un Sogno nel Vigneto (Land Editore), seguono diversi racconti pubblicati in raccolte romance. La Duchessa Millennial è il suo secondo romanzo.

Conferenze e ConvegniVenerdì 23 febbraio 2024, ore 17

PER UN PENSIERO-PAESAGGIO. FOTOGRAFIA E FILOSOFIA

Conferenza di Filippo Domenicali (Direttivo Istituto Gramsci di Ferrara)

L’obiettivo è di riflettere su alcune possibili connessioni tra fotografia, filosofia e letteratura, a partire da autori che hanno concentrato la loro attenzione sulle metamorfosi del paesaggio “post-industriale” – padano in particolare – da Ghirri a Celati, e anche oltre. Si proporrà un percorso tra testi e immagini al fine di individuare, nella dimensione estetica, le coordinate per un “pensiero-paesaggio” capace di confrontarsi con le sfide del nostro tempo.
 
Filippo Domenicali è docente di Filosofia e Storia presso il liceo “A. Roiti” di Ferrara. Appassionato del pensiero francese contemporaneo, ha recentemente pubblicato una monografia dedicata alla figura di Gilles Deleuze (Carocci 2023, con Paolo Vignola).

Per il ciclo “I colori della conoscenza. Linguaggi, Arti, Scienze”, a cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara
Gli incontri hanno valore legale di corso di formazione-aggiornamento ai sensi del DM prot. n. 802 del 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’8/6/2005. Ai docenti iscritti verrà rilasciato attestato di frequenza e agli studenti iscritti attestato per accedere al credito formativo (info: gramsciferrara@gmail.com)
Scarica locandina incontri gennaio-maggio: colori_della_conoscenza.pdf

Conferenze e ConvegniMartedì 27 febbraio 2024, ore 17

I Romani nel Delta del Po

Voghenza e il Polesine di San Giorgio: tra erudizione, curiosità e sotterfugi

Conferenza a cura di Alberto Andreoli, per il ciclo “Archeologia in Biblioteca” (decima edizione)

La zona rivierasca del basso Po, interessata in età classica dalle esperienze urbane di Adria e Spina, dopo un certo ma insufficientemente documentato periodo gallico, tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C. entrò a far parte del dominio di Roma. Il processo di “romanizzazione” seguito alla conquista fu condizionato dall’instabilità del quadro ambientale. Nel territorio corrispondente all’attuale pianura ferrarese si attestò un popolamento sparso, costituito da realtà insediative di ridotte dimensioni (villae, vici, pagi), ancorate sulle emergenze naturali più stabili (dossi, gronde fluviali, cordoni dunosi litoranei).
Probabilmente il principale centro vicano dell’areale è stato individuato a una quindicina di chilometri a sud-est di Ferrara, presso Voghenza, frazione nel Comune di Voghiera. In tale località, ignorata dalle fonti antiche, agli sporadici e casuali rinvenimenti del passato, che sollecitarono l’interesse antiquario non solo locale, sono succedute a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso programmate e accurate esplorazioni archeologiche. Puntuali studi interdisciplinari hanno reso possibile la ricostruzione del quadro ambientale antico e comprensibile il carattere dell’insediamento, posto sulle rive del paleoalveo di un’antica divagazione padana, frequentato almeno dal IV-III secolo a.C. La ricca documentazione epigrafica disponibile ha consentito di valutare la composizione sociale, lo status economico e le ascendenze culturali della popolazione. A quello che forse è stato “l’unico centro amministrativo divenuto autonomo nella tarda età imperiale tra i rami dell’antico Po” (N. Alfieri) e in cui si sono riconosciute le “radici cristiane di Ferrara” è dedicato il ciclo di tre incontri mensili (16 gennaio, 27 febbraio, 25 marzo) della decima edizione di Archeologia in Biblioteca.
Il primo appuntamento ha avuto la funzione di fornire un primo orientamento e richiamare l’attenzione sulla documentazione e le fonti note sull’argomento, fino al XVII secolo. Questo secondo incontro si propone di delineare la “storia archeologica” di Voghenza e del suo territorio quale è andata delineandosi tra Sette e Ottocento, a seguito dei numerosi rinvenimenti archeologici allora avvenuti nel Polesine di San Giorgio.

In collaborazione con la Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Incontro con l’autoreMercoledì 28 febbraio 2024, ore 17

Benvenuti a Trentacapre. Il paese dell’Amilcare e della Pinuccia

Presentazione del romanzo di Cinzia Montagna

Edizioni Area Navarra, 2023
Dialogheranno con l’autrice Federica Graziadei e Nicoletta Zucchini (presidente e vicepresidente del Gruppo Scrittori Ferraresi)
 
Trentacapre, toponimo immaginario di un piccolo paese della provincia italiana, è un posto tranquillo abitato da gente quieta, rassicurante e bonaria. Alla guida della comunità un Sindaco dotato di buon senso, che per aderenza alla realtà sembra appartenere ad un’altra genìa, e l’Amilcare, assurto a punto di riferimento dei trentacapresi a seguito della sua prodigiosa morte e resurrezione. Succede che un bel giorno, dopo che una serie di rogne si sono abbattute sulla piccola comunità mettendo a rischio la santa pazienza del Sindaco, un’altra rogna di ben altra portata investe di petto l’Amministrazione e i trantacapresi tutti. Il Sindaco di Milano insieme ad altri quattromilacinquecentoventi Sindaci del Paese ha, infatti, denunciato che lo Stemma e il Gonfalone di Trentacapre hanno misure irregolari, non risparmiando del problema nemmeno il Presidente della Repubblica che ha ricevuto una formale istanza da parte loro. Per risolvere il problema, il Sindaco riunisce in Assemblea pubblica la popolazione di Trentacapre alla ricerca della soluzione che non faccia perdere l’identità del paese né nello stemma né in quella propria dei trentacapresi. Romanzo ricco di una comicità d’altri tempi, genuino come i buoni sapori di una volta, diverte e ci fa ridere di gusto grazie alla verve esilarante dell’autrice. La lettura è una ventata di aria fresca; i personaggi dalla semplicità disarmante sembrano provenire da un’altra epoca, da un’Italia che forse non c’è più o che risiede autenticamente proprio in quei piccoli borghi della più lontana provincia italiana che da sempre caratterizza il nostro modo di essere.  

Cinzia Montagna à nata a Broni (PV) e abita in Monferrato. È laureata in Teoria e Storia della Storiografia. È giornalista professionista e collabora con Patrizio Roversi come coautore dei suoi programmi televisivi, con Roversi e Syusy Blady in prodotti editoriali video, con Bruno Gambarotta in eventi di carattere culturale e con Paolo Massobrio nell’organizzazione di “Golosaria tra i castelli del Monferrato – Rassegna di cultura e gusto” di Club di Papillon dal 2007. Scrive per il periodico “Millevigne”, per la rivista culturale “Oltre” e collabora con “Il Golosario” di Club di Papillon. Tra le pubblicazioni: i romanzi storici Chi ha paura di Caterina? Storia vera della strega di Broni, di un mulino, di una strada e di due fate (Primula Editore, 2016); Il frate e il cavaliere. Una storia di Montebello della Battaglia (Primula Editore, 2017); Donne fuori dal la Storia. Voci di un Monferrato da scoprire (Ed. Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, 2021). L’Amilcare è nato ufficialmente nel 2019 al premio letterario “Racconti nella rete” – Festival LuccAutori ideato da Demetrio Brandi. Il racconto “Quando l’Amilcare risorse” è stato anche vincitore del premio “Buduar – Almanacco dell’arte leggera”. Questo è il suo primo romanzo da protagonista.

A cura dell’Associazione Culturale Gruppo Scrittori Ferraresi Aps

Incontro con l’autoreGiovedì 29 febbraio 2024, ore 17

“Generi. Rivista internazionale di letteratura italiana” (Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore, 2023)

Presentazione del primo numero, dedicato a “Biografie e autobiografie d’artisti nella tradizione letteraria italiana”, a cura di Vincenzo Caputo

Interventi di Marco Bertozzi (Direttore Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara), Gianluca Forgione (Università di Ferrara) e Cristina Montagnani (Università degli Studi di Ferrara). Saranno presenti i componenti del Comitato Direttivo della rivista.
 
 «Gli storici della letteratura», lamenta Bachtin in Estetica e romanzo, «dietro la superficie variopinta e rumorosa del processo letterario non vedono i grandi ed essenziali destini della letteratura e del linguaggio, i cui protagonisti sono prima di tutto i generi». Il dibattito critico sui generi, categoria portante di ogni discorso letterario, si è sviluppato ampiamente nel corso del Novecento, specialmente in ambito europeo, trasformandosi quasi nella querelle del secolo. Ne è nato, anche in area italiana, un ricco dibattito, che ha prodotto negli anni ottanta importanti volumi, differenti per impostazione ma accomunati dai medesimi intenti. Tali studi pioneristici, che hanno raggiunto – anche nella versione manualistica – il loro massimo apice negli anni novanta, nei decenni successivi non hanno conosciuto una reale prosecuzione “d’insieme”. Mancano, infatti, negli ultimi decenni progetti complessivi su quella che potremmo definire la “biologia” dei generi della nostra tradizione. L’obiettivo della rivista è, dunque, ridiscutere la tradizione degli studi dedicati alle “forme” della letteratura italiana, in una prospettiva di lunga durata, dalle origini alla contemporaneità, per scandagliare la storia, il significato e la fenomenologia dei generi letterari tra codificazione e trasgressione, norma e scarto. Sono accolti contributi volti a indagare tali aspetti con un’attenzione particolare alla tenuta dei generi nel corso dei secoli o con analisi puntali di tipo critico-filologico su esemplificativi casi di studio. Si prendono in considerazione, tra gli altri, forme come l’epica, la tragedia, la commedia, il dialogo, la novella, l’epistola, la lirica, la biografia e l’autobiografia, il romanzo. I contributi, che spaziano quindi nel tempo e nello spazio, anche in un’ottica comparatistica, hanno sempre una spiccata attenzione nei confronti delle modalità di costruzione e ricezione dei generi letterari, al fine di verificarne evoluzioni e involuzioni, aggiustamenti e funzioni.
 
Comitato direttivo della rivista:
Vincenzo Caputo (Università degli Studi di Napoli Federico II), Elisa Curti (Università Ca’ Foscari Venezia), Giovanna Rizzarelli (Università degli Studi di Ferrara), Marcello Sabbatino (Università degli Studi di Firenze) 
 
In collaborazione con l’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.