fantascienza, illustrazione

Donne fantastiche

Il terzo Portfolio Elara:
Altri occhi ci guardano

L’idea di realizzare annualmente un Portfolio contenente le più rare e affascinanti copertine del periodo pulp, restaurate e suddivise per argomenti e tematiche, è stata una delle più felici della nostra attività, tanto che in occasione del Romics 2014 abbiamo avuto il piacere di presentare il terzo Portfolio, contenente 24 rare e favolose copertine dedicate a “mostri, alieni e incubi”, restaurate, scelte e ordinate da Armando Corridore, in una edizione limitata a 30 specimen e a 200 esemplari numerati, autentico must per i collezionisti e soprattutto per chi ama l’arte fantastica e sa apprezzare ciò che è raro, suggestivo e bello, e vuole immergersi attraverso colori fiabeschi nella vera essenza di quel sense of wonder la cui definizione non si enuncia, ma si deve percepire.
Ecco l’elenco degli artisti le cui opere compongono questo nuovo e affascinante Portfolio. Nell’ordine, Lawrence, Wesso, ancora Wesso, Norman Saunders, poi l’ignoto autore della copertina del primo numero di Ghost Stories del luglio 1926, Hannes Bok, Howard Vachel Brown (un’autentica rarità di culto, la copertina originale del numero di febbraio 1936 di Astounding contenente Le Montagne della follia di Lovecraft) , John Albert Drew, Margaret Brundage, Curtis Charles Senf, ancora Margaret Brundage, Matt Fox, Virgil Evans Pyles, Hugh Joseph Ward, John Newton Howin, James Allen St. John. Hannes Bok, Norman Saunders, Alexander Leydenfrost, Wesso, Howard Vachel Brown, E. M. Stevenson, Curtis Charles Senf, Margaret Brundage.
L’elegante raccoglitore del Portfolio ripropone la tavola originale della copertina di Fantastic Novels realizzata da Lawrence.
Tutte le tavole di grande formato sono riprodotte nei colori originali, e le copertine sono state sapientemente restaurate fino ad apparire appena uscite dalla penna degli artisti.
Ci permettiamo di ricordare ai lettori che l’arte non è mai sgradita, e che una buona idea per un regalo di Natale unico, che non si trova altrove, e che affascina, può essere appunto donare una copia del Portfolio ai vostri amici. Le tavole di grande formato possono anche essere incorniciate e appese alle pareti: è un lavoro unico, che si accompagna al precedente Portfolio, Donne degli altri mondi, del quale sono ancora disponibili copie.
Per delle feste originali e affascinanti, per sognare, vi consigliamo di assicurarvi entrambi i Portfolios ancora disponibili. Il primo è ormai esaurito, a parte un paio di copie.

PORTFOLIO NO. 3
ALTRI OCCHI CI GUARDANO
Speciale Romics 2014
a cura di Armando Corridore
(23 riproduzioni a colori di rare copertine pulp
+ custodia a colori di copertina)
Prezzo Eur 25,00

e se vi manca potete ancora procurarvi le ultime copie del

PORTFOLIO NO. 2
DONNE DEGLI ALTRI MONDI
Speciale Romics 2013
a cura di Armando Corridore
(24 riproduzioni restaurate a colori di rare copertine pulp)
Prezzo Eur 25,00

Ricordiamo che i Portfolios sono realizzati insieme alla grande mostra itinerante che avete potuto ammirare al Romics 2013 e 2014 e in altre occasioni dell’anno.

Earle Bergey - 1951

Ricordiamo che tutte le lettere e comunicazioni cartacee a noi dirette devono essere esculsivamente indirizzate a

ELARA S.r.l.

Casella Postale 2022

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fantascienza

Ugo Malaguti e Clifford Simak

Elara LibriMa l’iniziativa più cara a Ugo, ovviamente, è il prezioso omaggio che lui ha voluto dedicare a quello che si ritiene il più grande scrittore che la science fiction abbia prodotto in quasi un secolo di vita autonoma, e cioè l’americano Clifford D. Simak, autore di vari romanzi e racconti tra il 1930 e il 1982, mezzo secolo di luminosa carriera di un giornalista e scrittore sempre affascinante, degno della migliore tradizione della grande letteratura americana, autore di quello che viene considerato universalmente il libro di fantascienza più bello, poetico e simbolico che mai sia stato scritto, City.
Ugo Malaguti ha concepito quello che è sempre stato uno dei suoi sogni più ambiziosi: realizzare una collana di preziosi libri rilegati, in trentasei volumi, in traduzioni accurate e letterariamente di alto livello, destinata a ospitare in ordine cronologico tutta la sterminata produzione dello scrittore che vinse in carriera l’International Fantasy Award, il premio Hugo, il premio Nebula, fu insignito del Grand Master Award, e, particolare non a tutti noto, ha vinto ventisei premi nazionali destinati al migliore libro di fantascienza mai scritto (Francia, Polonia, Italia, Portogallo, Norvegia, e altri paesi di tradizione fantascientifica e non). In una parola, quando qualche pubblicazione od organizzazione importante in un paese decide di sondare il pubblico per sapere quale, tra i grandi classici della sf, è considerato il più grande, City arriva invariabilmente al primo, o al secondo posto, e questo ormai da sessantaquattro anni.

Ogni anno, le opere di Simak arrivano a qualche nuovo lettore, sono rilette e riscoperte da vecchi lettori, piacciono ai giovani come ai meno giovani. Universale, umanissimo, profondo, ma anche grande narratore che avvince, Simak rappresenta ciò che di meglio la sf ha saputo creare: la fiducia nel futuro, la considerazione e l’affetto per le proprie radici, la fratellanza tra gli esseri senzienti, l’umanità profonda che possiamo trovare anche in ciò che di umano non ha l’aspetto, la certezza del progresso e della scienza, ma anche le debolezze e i vizi dei sistemi di mano in mano concepiti da uomini spesso avidi e ansiosi di prevaricare i propri simili…

Le vicende editoriali e i tempi lenti di realizzazione hanno portato in questi anni a realizzare solo i primi 11 tra i 36 titoli previsti per la collana. Si va dal primo romanzo di Simak, Ingegneri cosmici, all’inedito Impero, da Oltre l’invisibile a City, da L’anello intorno al sole a Il villaggio dei fiori purpurei, da Infinito a La bambola del destino, da I giorni del silenzio a Pellegrinaggio incantato per concludere con Là dove alberga il male, penultimo libro scritto da Simak prima di morire e ancora inedito in Italia.

Tutti e 11 sono però disponibili in catalogo ed ordinabili presso la casa editrice:

http://www.elaralibri.it/cat/catalogo.htm

libri

Un altro treno perso

 

Abravanel Roger e D’Agnese Luca
Regole
Perché tutti gli italiani devono sviluppare quelle giuste e rispettarle per rilanciare il paeseSaggi

376 pagine
€ 18.60
ISBN 978881160113-5

«In fatto di regole gli italiani sono fra i più moralisti d’Europa. Nei sondaggi la nostra riprovazione per i piccoli e grandi illeciti è più elevata di quella dei francesi, dei tedeschi, degli inglesi.
Nella vita di tutti i giorni però il moralismo tende a trasformarsi in opportunismo: le regole sono ostacoli da aggirare, magari con qualche “aiutino”.
Perché questo divario?
Come aggirarlo?
Abravanel e D’Agnese propongono delle risposte che meritano una riflessione.»
Maurizio Ferrera, Corriere della Sera

«Regole, un saggio che fissa la necessità del nostro sistema d’impresa di crescere e terziarizzarsi: pesi medio-grandi tra giganti e non più nani inconsistenti.»
Marco Alfieri, La Stampa

«L’idea di fondo che anima le proposte avanzate in Regole è che per far funzionare le regole in Italia l’etica non basta: occorre dimostrare che seguire le regole conviene.
Finché noi italiani non ne saremo convinti, troveremo sempre una buona ragione per non rispettarle: perché sono ingiuste, perché il nostro vicino non le rispetta, perché prima o poi arriva un condono…»

Roger Abravanel e Luca D’Agnese sul Corriere della Sera

«L’Italia ha due problemi: regole sbagliate e cittadini che non le rispettano.
È questa la causa dell’immobilità economica e sociale del nostro Paese.
Le regole giuste sono sempre state alla base dello sviluppo e dell’innovazione.
Bisogna rispettarle non solo per ragioni morali ma perché è un buon affare.»

Anno dopo anno, l’Italia sta retrocedendo in tutte le classifiche relative allo sviluppo economico, alla disoccupazione giovanile, all’educazione e alla ricerca, ai diritti dei consumatori. Mentre sale nelle graduatorie che misurano l’evasione fiscale, la corruzione, l’abusivismo edilizio, la lentezza della giustizia.
Tutte queste criticità sono però accomunate da un grave limite, che porta alla degenerazione dell’intero sistema: l’Italia non ha saputo darsi le regole giuste. In genere da noi leggi, norme e regolamenti sono troppo numerosi e troppo complicati, tanto che diventa molto difficile rispettarli. Così chi non li rispetta viene spesso condonato o amnistiato, mentre cittadini e imprese si adattano all’elusione di massa. Per rimediare, vengono emanate nuove regole, sempre più severe, e la situazione peggiora.
È quello che Roger Abravanel e Luca D’Agnese hanno definito «il circolo vizioso delle regole», che rende impossibile qualunque serio progetto di riforma. Senza regole, o con regole sbagliate, l’economia non si sviluppa, perché le imprese «piccole, brutte, anzi bruttissime» fanno concorrenza sleale a quelle innovative.
Senza regole, o con regole sbagliate, governare una società sempre più complessa, dove i servizi hanno un peso crescente rispetto ai prodotti, è impossibile.
È troppo facile scaricare la responsabilità del declino italiano sui politici e sulla classe dirigente.
Regole dimostra che dobbiamo innescare un circolo virtuoso delle regole in tutta la società: un processo che coinvolga i cittadini, che devono essere informati e partecipare alla definizione e al miglioramento delle regole grazie a una scuola che non deve solo trasmettere nozioni, ma formare le «competenze della vita» necessarie per interagire efficacemente con gli altri; una giustizia civile veloce; un sistema dell’informazione indipendente dalla politica e dagli affari.

Roger Abravanel e Luca D’Agnese dimostrano che seguire le regole non solo è giusto, ed evita sanzioni di vario tipo: è soprattutto conveniente. E avanzano cinque proposte concrete che possano finalmente far ripartire il nostro paese.

Interviste e recensioni on line:

Rubrica Billy del TG1

Intervista a Roger Abravanel su TV7, Raiuno

Europa Oggi

Strettamente personale

La frusta.net

Alcuni link interessanti:

Pagina Facebook di Regole

Il sito di Meritocrazia il precedente saggio di Roger Abravanel

Il blog di Meritocrazia sul Corriere della Sera

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SINOSSI DEL LIBRO

1. IL CAPITALISMO DELLE REGOLE

L’importanza delle regole e della rule of law per la nascita e per lo sviluppo del capitalismo.

2. LE DIFFICILI REGOLE DEL MONDO DI OGGI

L’aumento del numero e della complessità delle regole causato dallo sviluppo del settore dei servizi nell’economia mondiale.

3. IL RITARDO STRUTTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA

Il ritardo accumulato dall’Italia rispetto alle altre economie dell’Occidente, in particolare nel settore dei servizi.

4. PICCOLO É BRUTTO, ANZI BRUTTISSIMO

Le regole che oggi bloccano lo sviluppo dei servizi in Italia, favorendo il «piccolo» (le piccole aziende, gli artigiani, le professioni, il commercio) e limitando lo sviluppo delle grandi imprese.

5. I RISCHI DELLE REGOLE DEL NUOVO MILLENIO

Il futuro delle regole: la crescita dei rischi e dei costi in settori chiave dell’economia mondiale (sanità, ambiente, finanza). Nuove problematiche hanno bisogno di «nuove regole », che nessuno ha ancora trovato.

6. OPPORTUNITÀ DEL FUTURO IN RITARDO MA RISCHI PUNTUALISSIMI

Come stiamo affrontando in Italia le sfide regolatorie del futuro nella sanità, nell’ambiente e nella finanza? Corriamo gli stessi rischi degli altri ma spesso non ce ne accorgiamo e perdiamo così l’occasione di gestirli con intelligenza.

7. IL CIRCOLO VIRTUOSO DELLE REGOLE

Come le società evolute affrontano il problema delle regole e le trasformano in un vantaggio competitivo: attraverso un processo di sperimentazione e miglioramento progressivo delle nuove regole, guidato da una società che vigila sul loro rispetto e sulla loro efficacia mediante l’educazione dei cittadini, la giustizia civile, i media e i regolatori.

8. IL CIRCOLO VIZIOSO DELLE REGOLE IN ITALIA

Il malfunzionamento del «circolo virtuoso delle regole» nel nostro paese (dove diventa un «circolo vizioso»): leggi e regolamenti, spesso sbagliati, non vengono fatti rispettare, l’illecito diviene diffuso ed è giustificato, il che produce regole sempre peggiori perché la società italiana non vigila.

9. LA MALEDUCAZIONE CIVICA DEGLI ITALIANI

La prima delle cause della scarsa vigilanza della società: la mancanza di educazione nella società italiana. Le colpe della scuola, dell’università e del mondo delle imprese.

10. MEDIA CHE NON VIGILANO LA SOCIETÀ

La mancata vigilanza dei media in Italia e le sue cause: una società poco educata non crea un mercato per media indipendenti e di qualità.

11. UNA GIUSTIZIA CIVILE CON I TEMPI DEL GABON

Il fallimento del terzo pilastro della vigilanza sul rispetto delle regole in Italia: una giustizia civile dai tempi lunghissimi, che crea costi enormi alla società e favorisce chi non rispetta i patti.

12. I SEMI DELLE REGOLE

Quando il circolo virtuoso delle regole funziona anche nel nostro paese: quattro esempi nel mondo della sanità, del business delle scommesse, nella giustizia civile e nella scuola.

13. LA GUERRA LAMPO DELLE REGOLE

Cinque proposte per invertire il circolo vizioso italiano nell’economia dei servizi, nell’organizzazione della scuola e della giustizia e nella governance della RAI.

 

 

Altri libri di Abravanel Roger e D’Agnese Luca :

 

biblioteca

In Ariostea dal 15 dicembre

lunedì 15 dicembre ore 17 – APPROFONDIMENTI

Pietro Fallica – MIRABAI E LA VIA DELL’AMORE (BHAKTI YOGA)
Introcuce e coordina Marcello Girone Daloli
La vita di Mirabai, una delle più grandi e famose sante indiane di tutti i tempi.
Mira visse nell’Amore, follemente innamorata del Signore, seguendo la via del Bhakti Yoga; era alla continua ricerca dell’unione spirituale con Lui!
Senza farsi turbare da prove, condanne e persecuzioni, questa amante di Dio continuò a cantare i suoi sentimenti in poemi che parlavano di rinuncia e d’abbandono totale e incondizionato a Dio, per infondere coraggio agli aspiranti sulla Via dell’Amore Divino.
Pietro Fallica, laureato presso l’Istituto Orientale della Sapienza di Roma, vive e lavora ad Assisi. Ha trascorso anni di studio e ricerca spirituale in India e da più di trent’anni, con le Edizioni Vidyananda, traduce e pubblica testi della tradizione spirituale indiana.
» martedì 16 dicembre ore 17 – ARCHEOLOGIA IN BIBLIOTECA 3a edizione
Alberto Andreoli – IL MANOSCRITTO FERRARESE DI POMPEO UGONIO E LE ORIGINI DELL’ARCHEOLOGIA CRISTIANA
Introducono Mirna Bonazza e Don Enrico Peverada
In occasione del IV Centenario ugoniano viene celebrata la figura del famoso umanista romano, con la presentazione del codice autografo conservato presso la Biblioteca Ariostea.
Professore di “lettere humane” alla Sapienza e “peritissimo dell’antichità”, Pompeo Ugonio deve la sua fama soprattutto all’Historia delle Stationi di Roma che si celebrano la Quadragesima, pubblicata a Roma nel 1588 e dedicata a Camilla Peretti, sorella di papa Sisto V. Nei propositi dello studioso, l’opera – considerata l’“apice della letteratura topografica del Cinquecento” – costituiva poco più di un saggio per un lavoro ben più impegnativo: il Theatrum urbis Romae, cui l’erudito attese fino alla morte (1614). I preziosi appunti autografi di Ugonio, riguardanti le antichità, la topografia e l’archeologia di Roma antica, classica e cristiana, si conservano manoscritti in diversi codici, i principali dei quali divisi tra la Biblioteca Apostolica Vaticana (ms. Barb. lat., 1994) e la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara (ms. Cl. I, 161).
A cura di Biblioteca Comunale Ariostea, Manoscritti e Rari; Istituto Superiore di Scienze Religiose “B. Giovanni Tavelli da Tossignano” di Ferrara; Centro Italiano di Studi Pomposiani
» giovedì 18 dicembre ore 16,30 – ANATOMIE DELLA MENTE 2015- ANNO VIII

LA PSICOLOGIA DEL NATALE – A cura di Stefano Caracciolo, Professore Ordinario di Psicologia Clinica all’Università di Ferrara
Il Natale? Riposo, affetti e allegria oppure stress, stanchezza e nervosismo? In questo primo appuntamento dell’ottavo anno di Anatomie della mente, il professor Caracciolo affronta i tanti aspetti legati alle festività natalizie. Un periodo dell’anno che dovrebbe essere caratterizzato da intimità, relax e benessere, ma che a volte si trasforma in “sindrome natalizia”, fonte di disagio fisico (per l’eccesso di cibo) e psicologico (per situazioni personali e familiari contingenti). Una serena conversazione che cerca di approfondire la complessità psicologica di una festività che sotto il luccichio delle luci spesso cela situazioni complesse che alimentano ansia e disagio.
In collaborazione con Sezione di Psicologia Generale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara

Arte

Nei meandri della bellezza

La Galleria del Carbone inaugura sabato 13 dicembre alle ore 18.00 la mostra collettiva “Nei Meandri della Bellezza – una cartolina per il Carbone”. L’iniziativa ha due scopi principali: il primo è di presentare le molteplici possibilità espressive dell’arte, il secondo di finanziare l’attività culturale dell’associazione che dal 2000 svolge nei locali di via del Carbone. L’iniziativa ha avuto un grande successo di partecipazione, oltre 180 artisti hanno inviato i loro lavori da numerose regioni d’Italia: Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Umbria, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Lucania ed anche dall’estero: Germania, Serbia, Gran Bretagna, Francia, Ucraina e Stati Uniti. La rassegna presenta interessantissime “sezioni” tematiche che per dare un’idea fluttuano tra la pittura, la grafica, l’installazione, la poesia visiva e la scultura. L’intento degli organizzatori è stato di presentare le molteplici possibilità espressive dell’arte nell’ambito del tema comune proposto: la Bellezza nell’attuale visione dell’arte contemporanea. Il formato (13×18 cm), poteva far pensare a un limite per la libera espressione, non ha impedito agli artisti di proporre lavori originali realizzati con “semplici cartoline”, su supporti diversi come la carta, il legno, il cartone, il ferro e il plexiglass. L’esposizione rimarrà visitabile alla Galleria del Carbone fino al 6 Gennaio 2015, ma avrà sicuramente altre sedi espositive in Italia e all’estero. Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo con il testo critico di Gianni Cerioli. L’iniziativa culturale promossa dall’Accademia d’Arte Città di Ferrara ha il patrocinio del Comune di Ferrara e della Casa di Risparmio di Ferrara.

libri

Francesco Borgatti

Sarà presentato venerdì 12 dicembre alle ore 17 presso la libreria Il Guercino, in via Campagnoli 8 a Cento l’attesissimo volume di Amerigo Baruffaldi “Francesco Borgatti, coscienza critica della destra storica” (Edizioni Freccia D’Oro)

L’evento, organizzato da Artecento assieme all’Associazione Bondeno Cultura, vede il patrocinio della Deputazione provinciale ferrarese di Storia patria.

Saranno presenti, oltre all’autore, il Professor Paolo Borghi Ordinario di Diritto dell’Unione europea nell’Università di Ferrara, il Dottor Daniele Biancardi della Deputazione ferrarese di Storia patria e l’editore Marco Cevolani, Vicepresidente del Circolo della Stampa di Cento Giuseppe Pederiali.

 

Il volume, cha fa parte della collana NUOVO PERIMETRO ITALIANO, collana diretta da
 Daniele Biancardi e Giovanni Negri, è una esauriente biografia di Francesco Borgatti, illustre cittadino centese che fu avvocato, di estrazione contadina e con una carriera totalmente self made costruita unicamente sulle proprie capacità, senza precedenti familiari nella professione. Fu consigliere prima della Corte di Cassazione di Bologna, poi della Corte d’appello felsinea.

Francesco Borgatti fu anche e anzitutto politico, nel significato più alto del termine: quel genere di politico che ha la “polis” nel suo codice genetico, e di cui oggi si avverte tragicamente la mancanza. Fra l’altro, come statista egli si trovò a condividere le responsabilità più alte dello Stato in un momento storico di straordinaria transizione, talmente turbolenta e travolgente da far impallidire, al confronto, il tanto lamentato caos politico e istituzionale di oggi.

illustrazione

Fruit exhibition 2014

FRUIT EXHIBITION 3^ EDIZIONE

12/14 DICEMBRE 2014 | PALAZZO RE ENZO, BOLOGNA

 

 

IRMA BOOM & LEONARDO SONNOLI IN CONVERSATION



La terza edizione di Fruit Exhibition si terrà dal 12 al 14 dicembre a Palazzo Re Enzo a Bologna, evento interamente dedicato al graphic design e all’editoria creativa e sostenuto dal Comune di Bologna, vedrà tra gli ospiti speciali due tra i più grandi graphic designer viventi: Irma Boom, universalmente riconosciuta come la migliore book designer al mondo e il nostro Leonardo Sonnoli.

 

Grazie al contributo dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, Fruit 2014 porta a Bologna il meglio del graphic design olandese e internazionale in un incontro che vuole inaugurare una serie di lecture di grandi protagonisti della comunicazione visiva.

 

La carriera di Irma Boom, graphic designer olandese, vanta la progettazione di 250 libri di cui 50 entrati a fare parte della collezione permanente del MOMA di New York.

Pensati come veri e propri oggetti di design, si può dire senza alcun timore che molti dei libri più belli prodotti negli ultimi anni sono opera di Irma Boom. Il suo singolare approccio al progetto, la creazione ormai celebre di micro libri prototipo dell’esecutivo, dà origine a combinazioni sorprendenti di tipografia, immagini e struttura consacrando Boom come icona internazionale del design olandese.

Irma Boom parlerà del suo lavoro insieme a Leonardo Sonnoli, graphic designer riconosciuto a livello internazionale e presidente della sezione italiana dell’Alliance Graphique Internationale (AGI). Tra i suoi moltissimi progetti, l’identità visiva di istituzioni pubbliche come la Biennale di Venezia. Ha inoltre curato la comunicazione di Artissima 2014 insieme allo studio Tassinari e Vetta con cui collabora.

Il talk si terrà sabato 13 alle 19.00 in sala Re Enzo, il costo del biglietto d’ingresso, acquistabile direttamente dal sito, è di 7 euro (fino a esaurimento posti).

 

Il programma dei talks di Fruit 2014 continua. Pensato per avvicinare il pubblico al mondo dell’editoria creativa e del graphic design e si sviluppa attraverso conferenze, incontri, presentazioni di nuovi progetti e performance. Ecco in breve il calendario degli incontri che si svolgeranno tutti in sala Re Enzo:

 

Venerdì 12 alle ore 18.00 inaugurerà il duo di graphic e visual designer indipendente We are Müesli. Specializzato in game design e visual storytelling, WAM presenterà a Fruit l’Episodio 0 del videogioco e visual novel CAVE! CAVE! DEUS VIDET.

Subito dopo, alle ore 19.00, ci sarà la presentazione del libro fotografico di TerraProject con una lettura di Wu Ming mentre alle 21.00 concluderanno la giornata di incontri, Francesco Guerri e Alberto Fiori di NAGEL. La band presenterà SEVEN SONGS FOR A DISASTER, primo loro disco stampato in una tiratura limitata di 280 esemplari. A seguire, NAGEL in concerto.

 

Sabato 13 l’apertura della rassegna è prevista per le ore 15.00 e alle 16.00 ci sarà un focus sui nuovi mestieri della creatività a cura della fondazione FITSTIC che offre un percorso formativo alternativo alla formazione universitaria, integrando istruzione, formazione e lavoro in linea con i più avanzati modelli formativi internazionali.

Alle 17.30 i rappresentanti di Nurant, bellissimo magazine che ospita lavori di illustratori, street artist e disegnatori italiani e internazionali, investigherà l’arte di Nathalie Du Pasquier, artista che è stata tra i soci fondatori del Memphis Group, nel talk DALLA SUPERFICIE ALL’OGGETTO E RITORNO. Alle 19.00 ci sarà l’atteso incontro tra Irma Boom e Leonardo Sonnoli, mentre in chiusura, alle 20.30, Chialab presenterà strumenti e tecniche per l’editoria digitale con il talk DARE FORMA ALLE STORIE.

L’apertura dell’ultima giornata, domenica 14 dicembre, è prevista alle ore 12.00 e il primo talk avrà luogo alle 14.00. Si tratta della presentazione di La marea, terzo volume della rivista autoprodotta di fumetto e illustrazione a cura di Gap-zine. Alle 16.00 sarà la volta di Christoph Ruckhäberle e Henriette Weber di Lubok Verlag. Per la prima volta di persona in Italia presenteranno al pubblico il loro progetto editoriale in un talk che avrà l’obbiettivo di descrivere le dinamiche dell’autopubblicazione tedesca e il ruolo cha ha avuto nella storia e nella cultura di questo paese.

La conclusione della giornata, e dell’intero festival, è alle 18.00 con Love Will Tears Us Apart. Again, il progetto del fotografo e artista Alessandro Trapezio, che oltre a presentare il suo catalogo frutto di un lavoro di raccolta durato ben 11 anni, coinvolgerà per l’occasione Francesca Pizzo e Angelo Casarrubia di Melampus per una performance musicale.

 

Per informazioni, contatti e per consultare il programma aggiornato: www.fruitexhibition.com

 

Arte

Premio Alinovi Daolio

Premio Alinovi Daolio 2014

Seconda edizione

Bologna, 10 dicembre 2014 ore 18,00, aula magna del Dipartimento delle Arti, sede di Santa Cristina
Milano, 15 dicembre, Premi Ubu 2014, ore 18,30, Piccolo teatro Paolo Grassi (via Rovelli 2)

Come è tristemente noto, dopo 27 edizioni intitolate al solo nome di Francesca Alinovi il Premio ha dovuto aggiungere alla sigla istitutiva il nome di Roberto Daolio, che nell’estate 2013 è pure lui scomparso a trent’anni di distanza dalla collega. Il ruolo di Daolio, nel piccolo gruppo di Amici che si sono assunti il compito di gestire il Premio, è stato preso da Claudio Marra, vice-direttore del Dipartimento delle Arti e presenza tra le più significative del contemporaneo a livello non solo bolognese ma nell’intero ambito nazionale. Accanto a lui, i confermati Renato Barilli, Alessandro Mendini e Loredana Parmesani, nonché Jacopo Quadri che già in precedenza era subentrato al padre Franco con uguale autorevolezza.
Procedendo alle solite consultazioni informali e confermando l’usuale sintonia di vedute, questo gruppo di Amici si è trovato concorde nel puntare sulla personalità di Nanni Balestrini, di grande spessore e notorietà nell’ambito della letteratura del secondo Novecento sia come autore di testi fondamentali, sia come promotore della causa delle neoavanguardie, in qualità di animatore primo del Gruppo 63, anche nelle successive riprese che si sono condotte di decennio in decennio, con un apice segnato l’anno scorso per il mezzo secolo dalla costituzione del Gruppo. Ma accanto all’attività da dirsi propriamente letteraria Balestrini ne ha condotto una interagente  di specie “lettrista”, e dunque di pertinenza del visivo, in quanto le lettere sono state da lui distribuite su foglio, tela, parete, aderendo in modi liberi e originali alla tradizione della cosiddetta poesia concreta, con un esercizio che in lui ha assunto una portata monumentale. Di recente, poi, al dispiegamento delle lettere si è accompagnato anche l’intervento di un efficace  bombardamento con macchie di inchiostro tipografico, mentre le tecniche collagistiche cui Balestrini ha fatto ampio ricorso nelle sue pratiche di scrittura, in poesia o in narrativa, si sono pure tradotte in equivalenti visivi. Armato delle solite forbici del collagista, Balestrini ha reciso brani da una specie di tappezzeria costituita da tutte le immagini di un atlante delle belle arti, di un ideale deposito di tutti i capolavori museali passati e presenti, insinuandovi frasi polemiche, con accostamenti  pieni di scatto e di energia, come sferzate imposte alla stereotipia di immagini fin troppo note. Queste operazioni da lui condotte su superfici statiche sono state pure tradotte nello scorrimento consentito dalla videoarte, e dunque le manifestazioni visive usualmente affidate allo spazio hanno acquisito pure una successione temporale, così raggiungendo un plenum di grande potenza.

E’ confermata la tradizione di consegnare il Premio a Bologna, in anni alterni o all’Accademia di belle arti o al Dipartimento delle arti, cui tocca la gestione di questa volta. E’ pure tradizione che il vincitore dell’anno precedente, in questo caso Maurizio Cattelan, doni una sua opera a chi gli succede nel riconoscimento. A breve distanza, e nel corso dei Premi del Patalogo, ora intitolati a Franco Quadri, seguirà la proclamazione nella sede milanese.

 

libri

Piangi pure

Di Lidia Ravera avevo letto solo “Porci con le ali” e qualche articolo sul suo blog. Casualmente, in biblioteca, mi sono vista sotto gli occhi il suo ultimo romanzo “Piangi pure”, come se fosse lì apposta perché  lo leggessi e così ho fatto. Ne avevo sentito parlare,  ma non mi era certo passata per la mente l’idea di comprarlo. Adesso che l’ho terminato da poco, devo dire che questa storia di tre donne mi ha coinvolto più di quanto pensassi,  a tratti mi ha anche emozionato, fatto riflettere e divertire parecchio. Lidia Ravera parla del suo libro, molto meglio di quanto possa fare io, in questo articolo: http://www.repubblica.it/rubriche/passaparola/2013/06/12/news/piangi_pure-60940456/

Io posso solo aggiungere che questo romanzo  mi è piaciuto anche perché ha saputo mettere  in evidenza, con profonda sensibilità, un sentimento che mi è particolarmente caro,  essendo ben presente in me in questi ultimi anni: la tenerezza. Un sentimento tipico forse della vecchiaia o almeno  di quelli che la sanno  dimostrare e ben  gestire.

Prima di riconsegnare il libro in biblioteca, le riporto un paio di brani che non ho potuto ovviamente sottolineare,  ma che mi fa piacere riscrivere per meglio ricordarli:

“La sincerità è l’unica forma di fascino alla portata della donna anziana. Pochi possono permettersela, ma lei sì…. Può permettersi di essere sincera perché non ha quasi niente da perdere. Spesso niente del tutto. Può accettare il rischio di essere considerata sgradevole, di essere evitata o derisa. L’odio è una funzione dell’invidia, E quando sei vecchia non ti invidia più nessuno. Il peggio che ti può succedere è di essere ignorata. Ma quello ti succede comunque. Quindi la verità puoi dirla. Puoi dire tutto quello che pensi. E pensare senza censure.”

E poi le riporto questa breve conversazione  fra i due protagonisti principali  Carlo e Iris:

“ Hai avuto un tale orrore della vecchiaia che ti ci sei buttata a capofitto. Molto prima del tempo. L’hai anticipata…Ti sei fatta da parte. Ti sei caricata di rinunce, di silenzio, di espiazione. Hai scansato il piacere.”

“ E adesso? Che cosa devo fare adesso…chiedere i tempi supplementari?”

“ Adesso è un bene. Ti ritrovi una intatta riserva di vita non vissuta. E’ venuto il momento di godertela!”

    Ho trovato questa conversazione di una tenerezza incredibile, un vero inno alla vita, gioioso e commovente insieme,  se penso che la scrittrice ha voluto mettere in bocca queste parole ad un’anziana signora di 79 anni e ad un suo coetaneo prossimo alla morte. 

Paola Paganelli

 

conferenza, Letteratura

Centro documentazione donna

Centro Documentazione Donna
via Terranuova 12/b – FERRARA

Sabato 6 dicembre 2014, ore 17

Barbara Pizzo

parla di

Lalla Romano e Antonio Ria: un amore felice

In occasione della rappresentazione al Teatro Comunale Abbado di Nuda proprietà con Lella Costa, testo di Lidia Ravera dal suo romanzo Piangi pure, il Centro Documentazione Donna propone tre incontri in cui discutere di quello che secondo le organizzatrici è l’ultimo dei tabù rimasti nella nostra società: il rapporto amoroso tra una donna più anziana e un uomo più giovane. Di questo tratta infatti il testo di Lidia Ravera e gli incontri al CDD vogliono portare tre esempi di come sono stati vissuti o rappresentati questi rapporti.

Il primo incontro, a cura di Barbara Pizzo, tratterà di un esempio di felice convivenza tra l’ormai anziana Lalla Romano e Antonio Ria, uomo più giovane che ha trovato nella scrittrice l’amore e le si è dedicato con dedizione sia durante la vita che curandone la memoria dopo la sua morte. Del loro rapporto Lalla Romano ha lasciato testimonianza in diversi scritti: Le lune di Hvar; L’eterno presente. Conversazioni con Antonio Ria; In vacanza con il buon samaritano.

L’esposizione di Barbara Pizzo sarà intervallata da letture a cui collaborerà Leonardo Fiorentini.

Barbara Pizzo, ferrarese, ha lavorato per il Mart di Rovereto, per il Teatro Kismet di Bari e per Scarlattine Teatro di Campsirago pese delle colline brianzole di antica tradizione teatrale.

Leonardo Fiorentini, docente di greco antico all’Università di Ferrara, ha fatto parte con Barbara pizzo e altri giovani attori della compagnia I Motimmoti. Ora si è sposato con Barbara e hanno un figlio di pochi mesi.

I prossimi incontri del ciclo “Le donne e i vecchi tabù” si terranno venerdì 12 dicembre alle ore 20.30: Rovesciare uno stereotipo. Rivedere un classico della misoginia: Il laureato e sabato 13 dicembre alle ore 17: Una grande donna e un piccolo uomo: Marianne Werefkin e Alexej Jawlensy.