Gianni Venturi dialogherà con l’autore.
Un libro non è solo un libro ma è, soprattutto, una finestra su quella complessa rete di cose chiamata mondo. Per convincerci, Tuzzi si lancia in questa colta e divertente incursione nella “galassia Gutenberg” seguendo il filo di un personalissimo abbecedario che svaria dal Quattrocento a oggi. E ci rivela, nel ritmo imprevedibile delle varie voci – ora seguendo un nobile tedesco fra le pianure americane abitate dai popoli del Grande Spirito, ora sorprendendo James Joyce alle prese con Molly Bloom – che i libri sono fatti di persone vive e anche di luoghi, dal selvaggio Suriname al giardino di rose dell’imperatrice Giuseppina, dai bordelli per omosessuali di Karachi alla Parigi della generazione perduta. I libri raccontano storie, è vero, ma troppo spesso dimentichiamo che hanno essi stessi una storia, e in molti casi una storia avventurosa quanto e forse più di quella racchiusa nelle loro pagine.
Hans Tuzzi, noto al pubblico per i romanzi del commissario Melis, ha pubblicato con le Edizioni Sylvestre Bonnard apprezzati testi su bibliofilia e storia del libro: “Collezionare libri”; “”Gli strumenti del bibliofilo”; “Libro antico libro moderno” e “Bestiario bibliofilo”. Dello stesso autore per le edizioni Skira del 2013 è “Morte di un magnate americano” finalista Premio Comisso e Premio Asti.
A cura di Matteo Pazzi, Silvia Lambertini e Alberto Amorelli
Nel Giorno della Memoria riscopriamo i luoghi della quotidianità e della narrativa di Giorgio Bassani. Un pomeriggio tra lettura e riflessione arricchito da una suggestiva documentazione fotografica e alcuni spunti di itinerari letterari legati all’opera bassaniana che restituiscono una Ferrara mai così viva e così protagonista dell’intera “epopea” di uno scrittore. Dal fantomatico Giardino dei Finzi Contini alla Sinagoga, dalla Biblioteca Ariostea al Cimitero Ebraico, passando per le Mura Estensi, il Ghetto e le vie care al ricordo come Cisterna del Follo, Corso Giovecca e Viale Cavour.
Ancor oggi non è difficile, frugando in certe bottegucce di Ferrara, mettere le mani su cartoline vecchie di almeno cinquant’anni. Sono vendute ingiallite dal tempo, macchiate di umidità. Una di queste mostra corso Giovecca, la principale arteria cittadina, come era allora, verso la fine del secolo scorso. (La passeggiata prima di cena)
A cura dell’ Associazione Culturale Il Gruppo del Tasso di Ferrara
Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil (Mursia Editore, 2014)
L’attrice Silvana Strocchi leggerà una selezione di brani
Un’indagine sulle molte vie, spesso sotterranee, che collegano tra loro i grandi protagonisti della narrativa europea in età contemporanea: il russo Cechov, gli inglesi Joyce e Woolf, il francese Proust e l’austriaco Musil. I manuali scolastici insistono sulla distinzione tra un’età moderna e un’età contemporanea e, in ambito narrativo, la prima trionfa nell’Ottocento ponendo in primo piano l’homo oeconomicus, immerso soprattutto nella lotta per l’esistenza, con lo scopo di procurarsi beni di fortuna, sotto il dominio di impulsi dettati da madre natura. Ma verso la fine di quel secolo scatta una dirompente rivoluzione scientifica che apre le porte alla nuova era contemporanea, per cui l’interesse va tutto a un homo epistemologicus che, grazie a filosofi come Bergson, psicologi come Freud, scienziati come Einstein, sperimenta una specie di esplosione dell’io. Sono i grandi innovatori della narrativa contemporanea, rivolti a frugare nell’inconscio, a ricavarne minimi frammenti di vissuto, che saranno le epifanie di Joyce, o i fenomeni sul tipo della madeleine nel caso di Proust, o i granelli di sabbia che l’uomo senza qualità di Musil insinua nell’ingranaggio del potere austro-ungarico.
Presentano e coordinano Simona Gautieri e Sara Macchi
Saluto di Annalisa Felletti, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara
A introdurre l’incontro sarà la regista teatrale Roberta Pazi con un monologo sul tema. Seguirà l’intervento di Riccardo Grazzi della segreteria CdLT CGIL
di Ferrara e la testimonianza dell’avvocata Angela Lo Cascio
“Donne al lavoro” è un ciclo di incontri, organizzato da Simona Gautieri, avvocatessa, e Sara Macchi, redattrice e insegnante di italiano, dedicato al difficile viaggio delle donne italiane nel mondo del lavoro. Passando dalla difficoltà dell’essere mamma e insieme lavoratrice, alla discriminazione di genere e sessuale in tutte le forme, anche linguistiche, per arrivare all’ultima tappa del percorso con le testimonianze positive di donne imprenditrici e artigiane che hanno saputo ricavare un loro spazio nella “Terra di Nessuno”. Articolato in quattro incontri, il ciclo propone temi di assoluta attualità, spesso scomodi, con un approccio moderno e non banale, ospitando relatori di diversa formazione: attori, professori universitari, imprenditrici, sindacalisti, psicoterapeuti. Il primo appuntamento apre con un titolo provocatorio “Le mamme non lavorano” per porre l’attenzione sulla mancanza di tutela della madre lavoratrice e sulla difficoltà di conciliare vita lavorativa e pr ivata, in assenza di una chiara tutela normativa e di una rete sociale di cooperazione e assistenza.
FANTASTICA-MENTE – Il processo creativo in Gianni Rodari
A cura di Daniela Cappagli
Introduce Roberto Cassoli
Gianni Rodari (1920-1980) è scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, famoso per le filastrocche, le fiabe, i racconti per bambini, tradotti in moltissime lingue. Vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen (edizione 1970), è uno tra i maggiori interpreti del tema ‘fantastico’ e grazie alla “Grammatica della fantasia”, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell’arte di inventare. L’uso ‘fantastico’ della parola per esprimere creatività è una costante in tutti i suoi scritti con tecniche che sono proprie anche della poesia, della pittura, della musica. Il suo pensiero è di grande attualità per la riforma della scuola.
“C’è una scuola grande come il mondo/Ci insegnano maestri e professori,/avvocati, muratori,/televisori, giornali,/cartelli stradali,/il sole, i temporali, le stelle./Ci sono lezioni facili/e lezioni difficili,/brutte, belle e così così …/Si impara a parlare, a giocare,/a dormire, a svegliarsi,/a voler bene e perfino/ad arrabbiarsi./Ci sono esami tutti i momenti,/ma non ci sono ripetenti,/nessuno puo’ fermarsi a dieci anni,/a quindici, a venti,/e riposare un pochino./Di imparare non si finisce mai,/e quel che non si sa/è sempre più importante/di quel che si sa già”
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara