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La presente esperienza è il fedele resoconto di un intero anno di prestiti bibliotecari nella sede staccata di un Liceo Scientifico con 5 classi (dalla prima alla quinta), 110 alunni, 17 insegnanti (ovviamente non tutti a orario pieno) in un paese che conta già una biblioteca comunale con circa 16.000 volumi.
Come tutti gli insegnanti sanno, quella del bibliotecario (anche se la legge 426/88 ne introduce la figura) è un’attività “volontaria”, di solito affidata all’insegnante di lettere, che dedica le ore di completamento del suo orario (supplenze permettendo) alla gestione della biblioteca ed al prestito librario.
L’introduzione dell’informatica (che però non è, di solito, nota all’insegnante di lettere) ha prodotto interessanti programmi per “aiutare” l’operatore bibliotecario nel suo compito; ma rimane sempre il grosso ostacolo della schedatura iniziale del patrimonio librario.
Nel caso in questione esso era così suddiviso:
1- narrativa straniera 144
2- narrativa italiana 219
3- classici della letteratura 19
4- poesia italiana e straniera 41
5- critica letteraria 227
6- storia della letteratura, linguistica 108
7- astronomia 19
8- matematica, fisica, chimica, informatica 98
9- biologia, medicina, antropologia 174
10- demografia, statistica 45
11- religione 27
12- psicologia, psichiatria, psicanalisi 26
13- pedagogia, didattica, politica scolastica 56
14- storia, economia, politica 315
15- filosofia, sociologia 178
16- cronaca e problemi contemporanei 45
17- latino 60
18- arte, fotografia, urbanistica, architettura 68
19- cinema, musica 61
20- teatro 70
21- francese 26
22- inglese 209
TOTALE 2235
Come si vede, un patrimonio di una certa consistenza, considerando le dimensioni dell’istituto, anche se non omogeneo, (come evidenzia meglio il grafico sottostante) visto che gli acquisti dipendono unicamente dalle richieste degli insegnanti (oltre che, naturalmente, dalle disponibilità finanziarie).
Quello che si è fatto, per razionalizzare il prestito, è stato semplicemente riportarne i dati , oltre che sull’abituale supporto cartaceo, su un file di database, da cui abbiamo poi estratto le seguenti notizie.
Anzitutto il totale dei prestiti, in un anno scolastico, è stato di 232, suddivisi per classi secondo la seguente tabella
altri (insegnanti, ex-alunni) = 16
La evidente maggior concentrazione di prestiti nelle classi III e IV è dovuta al fatto che sono le classi in cui opera il bibliotecario, che coinvolge gli allievi in attività richiedenti l’uso della biblioteca.
Nel biennio, tradizionalmente, viene particolarmente richiesta la narrativa; mentre in quinta si cercano testi specifici per la preparazione dell’esame di maturità.
Più in dettaglio, il seguente grafico mostra la richiesta per generi, in valore assoluto e in percentuale (rapportata al totale della dotazione libraria):
Agendo con criteri da “Auditel” si dovrebbe pensare a rafforzare i settori più richiesti, a scapito degli altri (la narrativa, insomma); mentre appare più “educativo” incoraggiare il “consumo” della saggistica, finalizzandolo però ad obiettivi di ricerca concreti.
Inoltre ci sono, anche all’interno delle categorie più apprezzate, libri mai richiesti, accanto ad altri più letti: estrapolando dalla nostra lista gli autori con più di tre preferenze, vediamo in testa Calvino, con 8 titoli; seguito da Asimov ed Eco, con 6; Dickens, con 5; Asor Rosa e Shakespeare, con 4; e una collana scientifico-tecnologica della Schaum, che, se si sommano i vari titoli, batte tutti gli altri.
Risulta abbastanza evidente, scorrendo i titoli, la rilevanza del “consiglio” dell’insegnante nella scelta del libro da leggere, ma non mancano casi (specialmente nel caso della letteratura di intrattenimento) di consigli tra allievi che si passano lo stesso libro, di solito all’ interno di una classe.
Nell tabellaa seguente sono riportati i “grandi lettori”, cioè quelli che haanno preso a prestito più di 3 libri:
SESSO | Classe | Libri |
F | IV | 7 |
M | V | 4 |
M | IV | 8 |
M | IV | 4 |
M | III | 4 |
F | IV | 15 |
M | VI | 5 |
M | III | 5 |
F | V | 14 |
M | IV | 4 |
F | III | 4 |
F | IV | 4 |
F | III | 5 |
F | III | 4 |
M | III | 4 |
F | III | 5 |
TOTALE 16 | 96 |
Come si vede c’è una perfetta uguaglianza tra maschi e femmine; è presente un solo insegnante (il bibliotecario) e, ovviamente, la concentrazione per classi rispetta quella generale.
Da notare che queste 16 persone, da sole, hanno preso in prestito quasi la metà dei libri dell’anno (leggere meno, leggere tutti ?).
Infine un’ultima notazione riguardo alla durata del prestito, riassunta nel grafico sottostante:
Come si vede la maggior concentrazione si ha entro il primo mese: ci sono casi di restituzioni brevissime, anche solo due giorni (presumibilmente in occasione di compiti in classe); il resto si distribuisce abbastanza equamente.
CONCLUSIONI
Chi fa uso delle statistiche di solito, oggi, lo fa per vendere meglio la sua merce; noi non crediamo che il libro debba esserlo (anche se sconfortanti segnali ci giungono dal mercato editoriale) e che la scuola, in questo caso, debba andare in controtendenza ripetto alla società.
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Il suo radicale cattolicesimo conservatore fu di ispirazione per molti dei suoi romanzi, spesso storie di genere utopico che raccontano del fallimento di ideologie come il liberalismo e il comunismo attraverso la restaurazione di una monarchia assoluta cattolica. Raspail stesso si dichiarò monarchico e nel suo romanzo del 1990 Sire auspicava il ritorno di un re in Francia che nel romanzo viene incoronato a Reims nel febbraio del 1999, il diciottenne Philippe Pharamond de Bourbon, diretto discendente della dinastia reale francese.
Nel suo romanzo più famoso, Il campo dei santi, pubblicato nel 1973, Raspail prefigurava un ipotetico collasso della civiltà occidentale per un’immigrazione di massa proveniente dal Terzo Mondo e in particolare dall’India agli inizi degli anni ’90. Il libro ricevette apprezzamenti alla sua uscita ma anche critiche per i suoi contenuti apertamente razzisti e xenofobici. Il libro venne tradotto successivamente in inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, afrikaans, ceco, olandese, polacco, ungherese e italiano. Dagli anni 2010 il libro divenne un testo di riferimento per gruppi di estrema destra, suprematisti bianchi, neofascisti e neonazisti. Il libro venne encomiato anche da Steve Bannon prima di divenire capo stratega nell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump e da Marine Le Pen, che si dichiarò sua fan nonostante Raspail affermò di preferire e votare Nicolas Sarkozy.