lunedì 2 marzo ore 17 – APPROFONDIMENTI
Lina Scolozzi – LA GUERRA BIANCA SULLE ALPI ATTRAVERSO LETTERE, DIARI E FILMATI. SULLE PIETRAIE CADDERO TUTTI GLI IDEALISMI
Introduzione di Luisa Carrà Letture di Marco Sgarbi
“Se non ci fosse l’ampia documentazione lasciata dalle numerose lettere e da alcuni diari scritti dai soldati, oggi non sapremmo nulla delle reali condizioni in cui si trovarono e dell’impatto che la Grande Guerra ebbe su di essi. Non potremo mai più riprendere il nostro equilibrio. E neppure ci potranno capire” scrive il tedesco Erich Maria Remarque in “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Infatti, senza quegli scritti, nemmeno sapremmo nulla della “nostra guerra” combattuta sulla montagna, dallo Stelvio all’Adamello, nel gelo dei ghiacciai o tra le nevi, sulla roccia martoriata, sotto il fuoco delle mitragliatrici. Orrori ed eroismi che resero le Alpi e le Dolomiti un cimitero a cielo aperto. L’Italia, come Nazione, era alla sua prima prova. Poteva essere spazzata via, ma resistette. Oggi forse, con l’aiuto di quelle lettere e dei filmati ritrovati, potremo finalmente capire. Alla memoria di quei soldati e al loro valore sono dedicate le celebrazioni di questo Centenari o.
A cura della Società Dante Alighieri di Ferrara
Introduzione di Luisa Carrà Letture di Marco Sgarbi
“Se non ci fosse l’ampia documentazione lasciata dalle numerose lettere e da alcuni diari scritti dai soldati, oggi non sapremmo nulla delle reali condizioni in cui si trovarono e dell’impatto che la Grande Guerra ebbe su di essi. Non potremo mai più riprendere il nostro equilibrio. E neppure ci potranno capire” scrive il tedesco Erich Maria Remarque in “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Infatti, senza quegli scritti, nemmeno sapremmo nulla della “nostra guerra” combattuta sulla montagna, dallo Stelvio all’Adamello, nel gelo dei ghiacciai o tra le nevi, sulla roccia martoriata, sotto il fuoco delle mitragliatrici. Orrori ed eroismi che resero le Alpi e le Dolomiti un cimitero a cielo aperto. L’Italia, come Nazione, era alla sua prima prova. Poteva essere spazzata via, ma resistette. Oggi forse, con l’aiuto di quelle lettere e dei filmati ritrovati, potremo finalmente capire. Alla memoria di quei soldati e al loro valore sono dedicate le celebrazioni di questo Centenari o.
A cura della Società Dante Alighieri di Ferrara
» martedì 3 marzo ore 17 – CONFERENZA
Davide Borghi – LE PAROLE DI ZENITH
Introduce e coordina Eleonora Belletti
Questo è un testo “trasformazionale” nel vero senso della parola. È infatti sufficiente leggerlo con attenzione per consentire alla coscienza di innalzarsi. Secondo questa impostazione, discepolo e maestro sono la stessa persona la quale può crescere solo entrando in sé stessa, in profondità.
Davide Borghi, nato nella città di Giovanni Pico della Mirandola, conduce, per oltre trent’anni, corsi di alchimia spirituale e meditazione. Insegna allenamento mentale, per il CSR Ju-Jitsu Italia. Cura corsi di ipnosi e autoipnosi. Ha scritto “Le parole di Andrea”; “Iniziazione al Real Master Reiki”; “R.E.I. 1.0 Rilascio Emozionale Istantaneo”.
A cura dell’Associazione Lauretana di Ferrara
Introduce e coordina Eleonora Belletti
Questo è un testo “trasformazionale” nel vero senso della parola. È infatti sufficiente leggerlo con attenzione per consentire alla coscienza di innalzarsi. Secondo questa impostazione, discepolo e maestro sono la stessa persona la quale può crescere solo entrando in sé stessa, in profondità.
Davide Borghi, nato nella città di Giovanni Pico della Mirandola, conduce, per oltre trent’anni, corsi di alchimia spirituale e meditazione. Insegna allenamento mentale, per il CSR Ju-Jitsu Italia. Cura corsi di ipnosi e autoipnosi. Ha scritto “Le parole di Andrea”; “Iniziazione al Real Master Reiki”; “R.E.I. 1.0 Rilascio Emozionale Istantaneo”.
A cura dell’Associazione Lauretana di Ferrara
» mercoledì 4 marzo ore 17 – DONNE AL LAVORO -PERCHÉ LE DONNE ITALIANE NON FANNO CARRIERA
TESORO A CHI? – Il mobbing e la violenza nell’ambito lavorativo
Presentano e coordinano Simona Gautieri e Sara Macchi
Il terzo imperdibile incontro dedicato al viaggio delle donne italiane nella Terra di Nessuno, il mondo del lavoro. “Donne al lavoro” è un ciclo di quattro incontri nei quali si parla della difficoltà di essere mamma e lavoratrice, della discriminazione di genere e sessuale in tutte le sue forme, anche linguistiche, per arrivare all’ultima tappa del viaggio con le testimonianze positive di donne imprenditrici e artigiane che hanno saputo ricavare un loro spazio nella Terra di Nessuno. Nel corso dell’incontro “Tesoro a chi?” tratteremo il tema del Mobbing, delle molestie e della violenza sul lavoro.
Interverranno Silvia Borelli, giuslavorista e docente di Diritto del Lavoro e lo psicoterapeuta Stefano Formaggi.
Silvia Borelli, da sempre interessata ai temi di discriminazione e di società dell’inclusione, ha redatto nel 2012 Il Bilancio di Genere 2012 dell’Università di Ferrara. Stefano Formaggi, esperto in mobbing, ci racconterà come riconoscere le forme di aggressioni psicologiche messe in atto nell’ambiente di lavoro. La vittima di mobbing, soprattutto se donna, perde lentamente la stima professionale di sé e la motivazione al lavoro nel contesto socio-ambientale di riferimento.
Roberta Pazi, regista teatrale e responsabile del Ferrara Off, aprirà l’incontro con un monologo a sorpresa.
A cura di Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara e Servizio Biblioteche e Archivi
Gli incontri sono riconosciuti dall’Ordine degli Avvocati di Ferrara e hanno valore legale di corso di formazione e aggiornamento.
Presentano e coordinano Simona Gautieri e Sara Macchi
Il terzo imperdibile incontro dedicato al viaggio delle donne italiane nella Terra di Nessuno, il mondo del lavoro. “Donne al lavoro” è un ciclo di quattro incontri nei quali si parla della difficoltà di essere mamma e lavoratrice, della discriminazione di genere e sessuale in tutte le sue forme, anche linguistiche, per arrivare all’ultima tappa del viaggio con le testimonianze positive di donne imprenditrici e artigiane che hanno saputo ricavare un loro spazio nella Terra di Nessuno. Nel corso dell’incontro “Tesoro a chi?” tratteremo il tema del Mobbing, delle molestie e della violenza sul lavoro.
Interverranno Silvia Borelli, giuslavorista e docente di Diritto del Lavoro e lo psicoterapeuta Stefano Formaggi.
Silvia Borelli, da sempre interessata ai temi di discriminazione e di società dell’inclusione, ha redatto nel 2012 Il Bilancio di Genere 2012 dell’Università di Ferrara. Stefano Formaggi, esperto in mobbing, ci racconterà come riconoscere le forme di aggressioni psicologiche messe in atto nell’ambiente di lavoro. La vittima di mobbing, soprattutto se donna, perde lentamente la stima professionale di sé e la motivazione al lavoro nel contesto socio-ambientale di riferimento.
Roberta Pazi, regista teatrale e responsabile del Ferrara Off, aprirà l’incontro con un monologo a sorpresa.
A cura di Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara e Servizio Biblioteche e Archivi
Gli incontri sono riconosciuti dall’Ordine degli Avvocati di Ferrara e hanno valore legale di corso di formazione e aggiornamento.
» giovedì 5 marzo ore 17 – VETRINA LETTERARIA
Luciano Boccaccini – IL VOLO DI LUCA
Il racconto di un ragazzo abilmente diverso (Ed. Il Fiorino, 2013)
Alla presenza di Luca e dell’Autore, introduce e coordina Erica Scarpante
Luciano Boccaccini, giornalista e scrittore comacchiese, ha dedicato questo suo libro alla storia di Luca, un ragazzo abilmente diverso. Luca racconta e si racconta, senza piangersi addosso, convinto che presto il sogno di abbandonare la carrozzina e spiccare il volo, si realizzerà.
La storia Luca, i suoi slanci, il suo entusiasmo, il suo sorriso, la sua voglia di fare e mettersi in gioco, lo fanno apparire come un autentico combattente, anzi un guerriero, come ama esso stesso definirsi, che lotta strenuamente sino all’ultima goccia di sudore.
Il messaggio più importante che questo libro intende trasmettere è che la disabilità non deve essere vista e vissuta come un disagio, ma come una grande forza. “Uscire” allo scoperto, raccontare la propria storia, rivelare la propria sofferenza è fondamentale per rompere con una cultura che per secoli ha tenuto nascosto tali situazioni nel chiuso degli affetti privati. L’autore ha cercato di immedesimarsi nel protagonista del libro e dei tanti Luca seduti su una carrozzina, che lottano e sognano di tornare a volare.
In collaborazione con Evart, Associazione per L’Arte, la Cultura e la Promozione del Territorio
Il racconto di un ragazzo abilmente diverso (Ed. Il Fiorino, 2013)
Alla presenza di Luca e dell’Autore, introduce e coordina Erica Scarpante
Luciano Boccaccini, giornalista e scrittore comacchiese, ha dedicato questo suo libro alla storia di Luca, un ragazzo abilmente diverso. Luca racconta e si racconta, senza piangersi addosso, convinto che presto il sogno di abbandonare la carrozzina e spiccare il volo, si realizzerà.
La storia Luca, i suoi slanci, il suo entusiasmo, il suo sorriso, la sua voglia di fare e mettersi in gioco, lo fanno apparire come un autentico combattente, anzi un guerriero, come ama esso stesso definirsi, che lotta strenuamente sino all’ultima goccia di sudore.
Il messaggio più importante che questo libro intende trasmettere è che la disabilità non deve essere vista e vissuta come un disagio, ma come una grande forza. “Uscire” allo scoperto, raccontare la propria storia, rivelare la propria sofferenza è fondamentale per rompere con una cultura che per secoli ha tenuto nascosto tali situazioni nel chiuso degli affetti privati. L’autore ha cercato di immedesimarsi nel protagonista del libro e dei tanti Luca seduti su una carrozzina, che lottano e sognano di tornare a volare.
In collaborazione con Evart, Associazione per L’Arte, la Cultura e la Promozione del Territorio
» venerdì 6 marzo ore 17 – VIAGGIO NELLA COMUNITÀ DEI SAPERI ISTRUZIONE E DEMOCRAZIA
Manuela Gallerani – docente di Pedagogia generale e sociale, Università di Bologna – PROBLEMATICISMO ED ENGAGEMENT IN GIOVANNI MARIA BERTIN
Introduce Daniela Cappagli
Giovanni Maria Bertin fu Filosofo e Pedagogista (1912-2002). E’ stato docente di Pedagogia all’università di Catania e di Bologna e Preside della Facoltà di Magistero di Bologna.
Il suo pensiero è legato al razionalismo critico di A. Banfi, di cui fu allievo a Milano. Con richiami frequenti alle posizioni filosofiche del maestro, ha sviluppato il tema della problematicità dell’esperienza, di quella pedagogica in particolare. Ha analizzato il problema educativo nella sua complessa fenomenologia, anche attraverso un serrato confronto con le principali correnti filosofiche e pedagogiche contemporanee e nella prospettiva di un’etica e pedagogia dell’impegno razionale.
Educare alla ragione significa, promuovere e perseguire il “maturare di un’intelligenza che sappia lottare contro ciò che intelligente non è, ciò che è preconcetto, capzioso, retorico, mistificatorio; che senta il dovere di vedere chiaro, di informarsi con esattezza, di documentarsi, di considerare le questioni da molteplici punti di vista; che rifiuti di formarsi opinioni e convinzioni sotto la pressione di emozioni, suggestioni, slogan”. [da “Educazione alla ragione”],
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Introduce Daniela Cappagli
Giovanni Maria Bertin fu Filosofo e Pedagogista (1912-2002). E’ stato docente di Pedagogia all’università di Catania e di Bologna e Preside della Facoltà di Magistero di Bologna.
Il suo pensiero è legato al razionalismo critico di A. Banfi, di cui fu allievo a Milano. Con richiami frequenti alle posizioni filosofiche del maestro, ha sviluppato il tema della problematicità dell’esperienza, di quella pedagogica in particolare. Ha analizzato il problema educativo nella sua complessa fenomenologia, anche attraverso un serrato confronto con le principali correnti filosofiche e pedagogiche contemporanee e nella prospettiva di un’etica e pedagogia dell’impegno razionale.
Educare alla ragione significa, promuovere e perseguire il “maturare di un’intelligenza che sappia lottare contro ciò che intelligente non è, ciò che è preconcetto, capzioso, retorico, mistificatorio; che senta il dovere di vedere chiaro, di informarsi con esattezza, di documentarsi, di considerare le questioni da molteplici punti di vista; che rifiuti di formarsi opinioni e convinzioni sotto la pressione di emozioni, suggestioni, slogan”. [da “Educazione alla ragione”],
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Attività culturali Marzo 2015 in formato pieghevole
archibiblio marzo 2015_pieghevole.pdf
Attività culturali Marzo 2015 in formato A4
archibiblio_marzo_2015_a4.pdf