La rivista si trova anche in edicola; colgo l’occasione per sottolineare che il complemento di tempo determinato in italiano vuole l’articolo : si dice LA settimana prossima, NEL prossimo numero
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Ritorna Dimensione Cosmica
L’uovo della fenice galattica si è schiuso: sotto lo sguardo benedicente dell’editore Solfanelli risorge Dimensione Cosmica, glorioso periodico che negli Anni Ottanta – sotto la guida di Anna Rinopaoli e Renato Pestriniero – fu un punto di riferimento a livello nazionale per la narrativa fantastica e d’anticipazione, contribuendo non poco a definire i contorni di una “via italiana” alla letteratura dell’Immaginario.
Diretta da Gianfranco de Turris e da Adriano Monti-Buzzetti, la nuova serie della rivista riparte con un primo numero prestigioso in cui autori affermati e giovani promesse danno vita ad un ricco menù costituito da racconti, saggi e studi. Si parte col Manifesto programmatico scritto a più mani per propiziare l’auspicato ritorno di una Fantascienza autenticamente “umanistica”, votata al senso del meraviglioso e antitetica alle nere distopie sociologiche in voga negli ultimi anni. Concetto rimarcato nella susseguente sezione di narrativa che prevede ben quattro racconti che in maniera vitruviana riaffermano fortissimamente l’esigenza d’un nuovo umanesimo fantascientifico. Si continua quindi con la prima monografia ragionata su Mario Viscardini, misconosciuto e geniale pioniere italiano della SF d’inizio Novecento, e con articoli dedicati alle importanti ricorrenze legate a Tolkien e a Lovecraft che hanno scandito il 2017. E ancora, sulle pagine rinnovellate ecco via via tenere banco gli epigoni italiani di Guerre Stellari; il realismo magico di Arthur Machen; il dimenticato eroe howardiano James Allison; le epopee fumettistiche di Conan il barbaro; il Ciclo di Tschai e il planetary romance di Jack Vance; il “romanzo” editoriale della Gnome Press, la piccola Casa editrice americana con cui il fantastico e il weird assursero a fenomeni letterari.
Questo e molto altro sulle pagine immaginifiche di questa bella rivista letteraria che parla di futuro, di fantasticherie magnificenti, di eroi, di maghi, di avventure mirabolanti e si staglia scintillante come una nuova, emozionante porta dei sogni.
Le invasioni barbariche
E lo fa a partire dalla ristampa di un saggio francese sugli ultimi due secoli dell’Impero, il cui enorme successo di vendite fa ancora sperare che non tutti abbiano messo il cervello all’ammasso: “Gli ultimi giorni dell’Impero romano”, di Michel De Jaeghere (LEG). La tesi di De Jaeghere è che Roma ha condannato se stessa alla rovina quando ha abbandonato le sue virtù primigenie: pietas, l’adesione alla legge degli antichi e degli Dei, e fides, la virtù del rispetto della parola e della benevolenza verso i deboli e gli sconfitti.
Un abbandono che è avvenuto molto prima della caduta. Già alla fine della Repubblica se ne avvertivano gli effetti, che man mano aumentarono con l’Impero, perfino nel secolo d’oro degli Antonini: scarsa natalità (difetto di pietas, poiché non si considera più l’avere un figlio come l’assolvimento di un dovere verso i genitori, verso gli antenati e verso la Patria), disaffezione per le armi (difetto di pietas, poiché si preferisce l’egoistica vita borghese alla difesa della patria), corruzione (difetto di fides, poiché si perde il senso dell’onore) e ancora fine della volontà di espansione dell’Impero (difetto di fides, poiché si rinuncia alla missione civilizzatrice di Roma).
Il combinato disposto di questi vizi trasformò l’Impero in un gigante malato, la cui cura – spiega l’articolo di Emanuele Mastrangelo – fu peggiore del male: l’immigrazione di milioni di barbari all’interno del Limes. “I barbari fanno i lavori che i romani non vogliono più fare”, un refrain vero allora come oggi. I barbari furono la risposta al calo demografico, alla mancanza di braccia per le legioni (una vera industria, non solo una forza armata da tenere in caserma) e per l’agricoltura, alla corruzione delle classi dirigenti e al loro ripiegarsi sugli affari privati a discapito della res publica. Ma la medicina fu una droga: ben lontana dal risolvere i problemi li incancrenì e i “medici” di allora – come quelli di oggi – non ebbero migliore idea che aumentarne le quantità. Finché l’overdose fatale non condusse a morte il paziente…
http://www.storiainrete.com/11546/edicola/storia-in-rete-n-132-134-ottobre-dicembre-2016/
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Auguri da IF
suoi lettori e
collaboratori
un Buon Natale
e un Felice anno nuovo!
… e annuncia l’imminente uscita del n. 15 della rivista dedicato a FANTARELIGIONE
128 pagine / € 8 / abbonamento
a 4 numeri: €30.
Attenzione: la scadenza per la seconda edizione del concorso
Racconti inediti per IF sul tema “PROTOFANTASCIENZA”
è stata rinviata al 31/01/2014.
Sul n. 15 di IF sono pubblicati i tre racconti premiati
della prima edizione del concorso sul tema “Fantareligione”
Excursus
È on line il n. 25 – Agosto 2011 di www.excursus.org
Rivista di attualità e cultura diretta da Luigi Grisolia
I contenuti:
Il filo rosso che lega tanti misteri italiani alle “navi dei veleni”
Un libro-inchiesta denuncia i traffici illeciti che hanno avvelenato il Sud
di Giuseppe Licandro
Il linguaggio giornalistico: tecniche e norme per una corretta notizia
Dal titolo alla struttura, dal giornale alla Tv: una puntuale analisi
di Luigi Grisolia
L’esplorazione del mare e dello Stretto di Messina
La straordinaria storia della ricerca scientifica nelle profondità marine
di Luigi Grisolia
Omicidi e rapimenti in un giallo napoletano
Un commissario e un ispettore alle prese con solitudini e assenze
di Jessica Ingrami
Il ritorno dell’emigrante nei luoghi dell’infanzia
La storia di un borgo siciliano narrata tramite i giovani in fuga
di Serena Intelisano
Cavazzoni e il gioco del doppio parodico
Due mondi che si fondono tra inverosimiglianza e follia
di Sara Bonfili
Emilio Salgari e la collana “Bibliotechina aurea”
Lo scrittore, sotto pseudonimo, collaborò con un editore palermitano
di Gaetanina Sicari Ruffo
Inoltre, ricordiamo l’appuntamento con la rassegna letteraria
“Fiera d’Autore”, organizzata dalla Libreria Doralice
in collaborazione con Itam, presso la Campionaria di Messina
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