
Fin dall’inizio della guerra, la Regia Marina aveva sviluppato piani per il forzamento dei Dardanelli in modo da costringere la meno preparata flotta turca a una battaglia risolutiva, tuttavia le analisi avevano concluso che l’utilizzo di navi maggiori (corazzate e incrociatori) avrebbe comportato gravi danni alle navi e perdite stimate di circa 2 000 uomini, quindi il piano era stato sospeso. Il languire delle trattative diplomatiche indusse però la Regia Marina a riprendere il progetto nel luglio 1912 per eseguire un’azione dimostrativa negli stretti che, indipendentemente dai risultati, si sarebbe riflessa sul piano politico. Si decise di impiegare le torpediniere della 3ª squadriglia (Spica, Centauro, Perseo, Astore, Climene) agli ordini del capitano di vascello Enrico Millo, che elaborò i piani a Roma in collaborazione con il contrammiraglio Emanuele Cutinelli Rendina (sottocapo di Stato maggiore della Regia Marina), mentre in Egeo gli unici a conoscere la natura della missione erano gli ammiragli Viale e Corsi[174]. L’isola di Strati fu selezionata come base logistica per l’azione, l’appoggio indiretto sarebbe stato fornito dall’incrociatore Vettor Pisani e dai cacciatorpediniere Borea e Nembo.
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Il trattato di Losanna, quindi, non prevedeva “la sovranità piena ed intera del Regno d’Italia” sulla Tripolitania e la Cirenaica, così come dichiarato unilateralmente dall’Italia con Regio decreto n. 1247 del 5 novembre 1911, convertito in legge il 23 e il 24 febbraio 1912[110], bensì la sola amministrazione civile e militare – una sorta di protettorato – su un territorio che giuridicamente restava a far parte dell’Impero ottomano.
Al trattato venne data piena e intera esecuzione con legge n. 1312 del 16 dicembre 1912, che ne riportava il testo per intero, in lingua francese[188].
La restituzione delle isole dell’Egeo, che l’Italia subordinò al ritiro totale delle truppe ottomane dalla Libia, non venne attuata e l’occupazione delle isole proseguì fino agli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale.
La piena sovranità italiana sulla Tripolitania, la Cirenaica e il Dodecaneso venne riconosciuta con un secondo trattato di Losanna, sottoscritto da tutte le potenze dell’Intesa e la Repubblica di Turchia, il 24 luglio 1923.