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Narrativa

Personalmente non amo i romanzi, ma se proprio volete

Il campo dei santi (Le Camp des saints) è un romanzo fantapolitico distopico dello scrittore francese Jean Raspail pubblicato nel 1973 e tradotto nel 1998 in Italia[1]. Ambientato negli anni novanta (cioè vent’anni nel futuro rispetto alla sua scrittura), il romanzo immagina quelle che, secondo l’autore, sarebbero state le conseguenze dell’immigrazione nelle società occidentali.

Indice

Titolo

Jean Raspail

Il titolo deriva da un versetto dell’Apocalisse[2]: «Il tempo dei mille anni giunge alla fine. Ecco, escono le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, il cui numero eguaglia la sabbia del mare. Esse partiranno in spedizione sulla faccia della terra, assalteranno il campo dei Santi e la Città diletta».

Trama

All’inizio degli anni Novanta, una folla di paria indiani, guidata da un personaggio chiamato il “coprofago“, s’impadronisce di un centinaio d’imbarcazioni all’ancora nel porto di Calcutta e comincia a navigare verso le coste della Francia. Di fronte all’avanzare di quella che verrà chiamata “armata dell’ultima chance”, l’opinione pubblica e le autorità occidentali sono titubanti e sempre più remissive. Il disarmo morale dell’Occidente sfocerà nella resa incondizionata della Francia di fronte al milione di invasori venuti dal Gange.

Accoglienza e riferimenti

All’epoca della pubblicazione, il libro ricevette un’accoglienza positiva in Francia da numerosi critici letterari, i quali si soffermavano più sulla natura “profetica” e apocalittica della trama che sul suo valore letterario. Il romanzo venne elogiato da diversi intellettuali francesi come Louis Pauwels, Hervé Bazin, Michel Déon, Jean Cau, Jean Anouilh, Thierry Maulnier e il giornalista Bernard Pivot[3][4][5]. Dopo la sua pubblicazione in inglese nel 1975 dalla casa editrice Scribner e nel 1977 in edizione tascabile dalla Ace Books, casa editrice specializzata in romanzi pulp, il giornalista Max Lerner lo elogiò per la sua abilità narrativa e il filosofo Sidney Hook ne sottolineò la portata provocatoria[6]. In una recensione del 1975, il Time Magazine lo definì “una filippica biliosa” e ed è stato criticato più volte per i suoi contenuti apertamente razzisti[7][8][9], xenofobici e anti-immigrazione[10][11][12]. In tempi recenti il libro è divenuto un testo di riferimento per gruppi di estrema destra, suprematisti bianchi, neofascisti e neonazisti[13].

Steve Bannon, prima di divenire consigliere strategico di Donald Trump, ha dichiarato di essere un lettore appassionato di Raspail e ha fatto più volte riferimento al suo libro più celebre: «L’Europa centrale e poi quella occidentale e settentrionale sono quasi sottoposte a un’invasione del tipo Campo dei Santi» (ottobre 2015), «In Europa tutta la questione ruota intorno all’immigrazione, ed è un problema mondiale ormai, questa specie di Campo dei Santi globale» (gennaio 2016); «Quella a cui assistiamo non è una migrazione, è davvero un’invasione. Per me è il Campo dei Santi» (sempre gennaio 2016).

La politica francese Marine Le Pen, durante una trasmissione televisiva, ha invitato i telespettatori a rileggere il romanzo, dichiarandosi fan di Raspail nonostante egli affermò di preferire e votare Nicolas Sarkozy.[14][15]

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_campo_dei_santi