conferenza

Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autorelunedì 10 gennaio 2022 ore 17

Il gerarca aviatore. Aristide Sarti 1917-1945

Presentazione del libro di Enzo Cartapati

Entusiasmi e delusioni di un giovane fascista
Dialogano con l’Autore Eleonora Ippolita Belletti, socia dell’Associazione culturale Olimpia Morata ed editrice, e Mauro Bergamini
Letture di Roberto Gamberoni
Nelle profondità del vecchio laghetto di Corte Baronina, nei pressi di Goito, giacciono ancora i resti di Aristide Sarti e del suo Messerschmitt, abbattuto il 2 aprile 1945 dall’aviazione alleata. Un monumento ricorda ancora quella presenza, nascosta tra i canneti e il traffico di una strada provinciale. Ma chi era Aristide Sarti? Enzo Cartapati ricostruisce con cura la biografia del gerarca aviatore: la carriera scolastica, l’educazione fascista, i primi voli; e poi la guerra, fatale spartiacque per lui e prima ancora per il fratello Luigi, abbattuto nel 1943 sui cieli di Tunisi. Proprio il dramma familiare segnò gli ultimi anni di Sarti, un fascista poco ortodosso, un idealista deluso che leggeva Marx e che si adoperò per salvare dalla cattura un gruppo di partigiani bolognesi. Tuttavia scelse di non mutare il corso degli eventi restando nella Repubblica Sociale, affrontando i propri fantasmi in un destino già segnato e votato alla sconfi tta.
A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Incontro con l’autoremartedì 11 gennaio 2022 ore 17

Maribulan. Raccolta indifferenziata dei migliori anni della nostra vita

Presentazione del libro di Alessandro Caberlon

Edizioni La Carmelina, 2021
Moderazione e letture a cura del Consorzio Eventi Editoriali
Una serie di racconti, appunti sparsi e ricordi che creano un mix fra risate e ricordi. In queste pagine potrete leggere le avventure della giovinezza di un gruppo di amici che si sono enormemente divertiti, personaggi ed atmosfere che hanno animato gli anni ‘70 e ‘80.

Conferenze e Convegnimercoledì 12 gennaio 2022 ore 17

Il conte Ugolino: quando la politica diventa tragedia

Conferenza di Ennio Granata per il ciclo “DANTE 700”

Nei comuni dell’Italia settentrionale la contesa politica tra guelfi e ghibellini diviene lotta senza quartiere! Caso emblematico quello di Pisa! Ugolino conte guelfo e un arcivescovo ghibellino inscenano il regno dell’orrore senza esclusione di colpi. Situazione significativa di come la contesa politica abbia perso ogni movente ideale e sia divenuta una sordida guerra di potere, assimilabile alle lotte per il dominio nel mondo animale, con un supplemento di crudeltà tipicamente umana: incontrollato sadismo, odio irriducibile, ferocia della ragione. Tradimento della parte e dei parenti, inganno, spietata rappresaglia finché uno dei due contendenti annienta l’altro. Quella del pasto cannibalico è la metafora che esprime un tale mondo: il divorato, nell’aldilà, divora eternamente il cranio del divoratore!…
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Scarica il programma completo DANTE 700 Programma completo

Incontro con l’autoregiovedì 13 gennaio 2022 ore 17

Pianura

Presentazione del libro di Marco Belpoliti

Einaudi, 2021
Ne parla con l’autore Laura Beani
Che cos’è una pianura? Che cos’è, in particolare, la pianura italiana per eccellenza, quella Padana? È un territorio, uno spazio geografico, certo. Ma  anche luogo dell’anima, condizione esistenziale, traccia indelebile.  Pochi luoghi come la Pianura Padana sono allo stesso tempo evidenti e misteriosi. Cuore geografico e produttivo del Paese, la pianura si dispiega allo sguardo esterno apparentemente senza ombre o angoli nascosti: tutti, guardandola da fuori, pensiamo di conoscerla. Ma se ci fermiamo a osservarla meglio,  la pianura diventa   un oggetto misterioso, un teatro a cielo aperto di malinconie e fantasmi.  Attraverso  un viaggio fisico e intellettuale attraverso la Pianura Padana, Marco Belpoliti ne percorre le strade, ne racconta le città e i «paeselli», ma, soprattutto, ne evoca gli abitanti.   Ne esce  un libro allo stesso tempo intimo e collettivo, quasi un’ autobiografia in forma di paesaggio, striata di   nostalgia, capace di raccontare una parte fondamentale dell’Italia, oggi come non mai messa di fronte a una crisi, anche d’identità.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autorelunedì 17 gennaio 2022 ore 17

Meister Eckhart, l’anima e Dio sono una cosa sola

Presentazione del libro di Marco Vannini

Introduce Marcello Girone Daloli
Meister Eckhart, domenicano tedesco del Trecento, recepisce la lezione della filosofia classica: Conosci te stesso e conoscerai anche Dio, perché uno solo è il logos, umano e divino, e, nello stesso tempo, rivendica per ogni cristiano quel che Cristo afferma di se stesso: essere una sola cosa col Padre. Rovesciando così il dualismo biblico, per cui c’è un Dio lassù nei cieli e un uomo quaggiù in terra, Eckhart insegna invece che anima e Dio sono una cosa sola. Questa paradossale verità la comprende però solo l’uomo completamente distaccato, che ha evangelicamente rinunciato a se stesso e scoperto così l’essenza dell’anima, il suo “fondo”, ove essa diventa spirito, così come Dio è spirito. L’insegnamento di Eckhart ha ispirato i più grandi pensatori e mistici che hanno incarnato la via del Cristianesimo.
Marco Vannini (1948) ha curato l’edizione italiana di Meister Eckhart e di molti autori spirituali dell’occidente, classico e cristiano. Al tema “mistica” ha dedicato diversi scritti. Dirige attualmente la Rivista Mistica e Filosofia. Sul suo lavoro si può leggere R. Schiavolin, Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Firenze 2019. Per approfondimenti si veda il sito: www.marcovannini.it.
Le sue ultime pubblicazioni Introduzione alla mistica e Mistica, psicologia, teologia offrono una completa sintesi del suo cinquantennale lavoro.

Scarica la locandina  Incontri con la spiritualità applicata 2021_2022

Conferenze e Convegnimartedì 18 gennaio 2022 ore 17

Spina “d’Adria Regina” e la geografia storica del delta padano in età classica

A cura di Alberto Andreoli per il ciclo “Archeologia in Biblioteca” (8a edizione)

Quest’anno ricorre il centenario della scoperta del sepolcreto ‘spinetico’ di Valle Trebba, avvenuta casualmente durante operazioni di bonifica agraria nella primavera del 1922. All’epoca, dopo una preliminare, rapida e accurata ricognizione, era seguita una serie ultradecennale di scavi, con l’esplorazione di oltre 1200 tombe e il rinvenimento di una quantità eccezionale di materiali antichi. Ai fini della conservazione e valorizzazione di questi ultimi nel 1935 veniva istituito il Regio Museo di Spina (ora Museo Archeologico Nazionale) a Ferrara. La località deltizia dei rinvenimenti mise in crisi l’impianto metodologico e critico del dibattito allora in corso sul problema topografico dell’ubicazione della città di Spina, oggetto di una riflessione plurisecolare. A partire dal 1953 si svolse una seconda fase di fortunate indagini arche ologiche ‘spinetiche’, che vide il recupero di oltre 2300 tombe in Valle Pega (e un altro paio di centinaia in Valle Trebba), l’esplorazione dell’area di S. Maria in Padovetere e dell’abitato principale di Spina. Più di recente, l’organizzazione di allestimenti espositivi stabili e temporanei, convegni e pubblicazioni tematiche, e la ripresa di campagne esplorative (con scavi e prospezioni geofisiche), attestano il permanere di un rilevante interesse scientifico e culturale per l’antico centro emporico etrusco-padano.
Il ciclo di 3 incontri a cadenza mensile (18 gennaio – 1 febbraio – 8 marzo) si propone di fornire una panoramica aggiornata dello stato degli studi e delle conoscenze storico-geografiche sulla città di Spina e il territorio deltizio, dalle origini all’epoca romana.
In collaborazione con la Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Conferenze e Convegnimercoledì 19 gennaio 2022 ore 17

I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini

Presentazione del ciclo di incontri 2021/2022 a cura di DANIELA CAPPAGLI

I linguaggi delle varie aree conoscitive e i temi strettamente connessi della crescita democratica di una società e della convivenza civile costituiscono la traccia sulla quale si sviluppa il percorso del nuovo ciclo di conferenze curate da Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

A seguire,
conferenza di MAURA FRANCHI, Sociologa UNIPR, sul tema “Dopo la pandemia, vecchie e nuove diseguaglianze”
Il Covid non ha soltanto rappresentato un grande dramma, ha anche accelerato importanti processi di cambiamento nel lavoro, nell’idea della città, negli stili di vita.
La pandemia ha accelerato l’uso della rete, ha anticipato il passaggio della società verso il mondo digitale, per questo il Covid resterà noto come lo spartiacque tra era analogica e era digitale. La pandemia, inoltre, ha riproposto il tema delle diseguaglianze sociali: il diritto alla salute, ai presidi sanitari, all’istruzione. Il virus ci ha indotto, non da ultimo, a ripensare il nostro modo di stare insieme, di essere uniti e separati al tempo stesso. Come nella metafora dei porcospini di Arthur Schopenhauer, abbiamo cercato la distanza giusta per scaldarci senza pungerci. Abbiamo capito che la città, come ogni spazio abitativo, è uno spazio antropologico, vale a dire, è uno spazio di vita e di relazioni.
Per il ciclo “I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Conferenze e Convegnigiovedì 20 gennaio 2022 ore 17

Occhio al biondino Nemeczek! Psicologia della Adolescenza

A cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara

Il secondo appuntamento delle “Anatomie della mente” si occupa della psicologia dell’adolescenza con alcune riflessioni su uno dei libri per ragazzi di maggior successo del Novecento, “I ragazzi della via Pal” di Ferenc Molnár. Un romanzo di amicizie, bugie e tradimenti che ha come protagonista il coraggioso e leale Ernő Nemecsek, il più piccolo dei ragazzi che si contendono il campetto da gioco al centro di Budapest.
Per il ciclo Anatomie della mente – Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XV, in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara

Scarica il programma completo  Flyer Anatomie della mente anno XV
 

Invito alla letturasabato 22 gennaio 2022 ore 10,30

LEGGERMENTE. Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”

“Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, di Anthony de Mello”

Anthony De Mello ricorda che spesso “la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti”, mentre ce ne stiamo addormentati aspettando che qualcosa succeda. Il suo non è solo un invito, è un grido: “Svegliatevi!”. Con grande umorismo e tanta semplicità, tra parabole indiane, battute, storielle divertenti, ci porta ad aprire gli occhi, a sbarazzarci delle tante etichette che gli altri ci affibbiano e dietro le quali noi stessi talvolta ci nascondiamo, e a prendere in mano ogni aspetto della nostra vita. La parola chiave è “consapevolezza” e, attraverso un percorso fatto di brevi capitoli da meditare e di semplici esercizi, ci conduce nell’intimità di noi stessi, alla scoperta dei nostri veri bisogni e desideri, e ci aiuta a scoprire chi siamo davvero e dove vogliamo andare. Il suo messaggio è forte e diretto: “Scopri te stesso e riprenditi la vita”.
Partecipazione libera e gratuita, previa iscrizione. Info e iscrizioni: Carla Fiorini (c.fiorini@edu.comune.fe.it tel. 0532-418201 – 418202)

In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autorelunedì 24 gennaio 2022 ore 17

Storia di libri e tecnologie. Dall’avvento della stampa al digitale

Presentazione del libro di Maria Gioia Tavoni

Carocci, 2021
Ne parla con l’autrice Antonio Bagnoli
La storia del libro può essere raccontata in molti modi. Quello adottato da Maria Gioia Tavoni  ha un taglio assolutamente innovativo in quanto si concentra sulla causa delle grandi svolte tecnologiche e sull’impatto che esse hanno avuto sia sulla forma del libro (o supporto di lettura), sia sulla società che ha interagito con queste innovazioni contribuendo alla loro diffusione e ulteriore trasformazione. Ampio spazio è dedicato per esempio al ruolo delle donne e dei bambini nella produzione libraria, al fenomeno dei giornali e dei feuilleton (gli antenati delle odierne serie televisive) e alla nascita di nicchie di manifattura artigianale del libro contrapposte alla massificazione industriale. L’opera si conclude con un excursus sul print on demand come possibile ancora di salvezza per librerie e biblioteche pubbliche, e sul futuro di libri e luoghi del sapere.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnimercoledì 25 gennaio 2022 ore 17

“Ahi serva Italia…” (Purg: VI)

Conferenza di Ennio Granata per il ciclo “DANTE 700”

Virgilio osserva uno spirito in disparte, altero e sdegnoso. Il poeta latino gli domanda la strada per salire, ma quello, senza rispondere, chiede la loro patria e non appena sente pronunciare “Mantova”, balza verso il compatriota, abbracciandolo e dicendo di essere Sordello «da la tua terra». La scena induce Dante a prorompere in una violenta invettiva contro l’Italia lacerata dalle discordie civili, non più signora dei popoli ma luogo di corruzione. Le leggi non sono applicate e la gente di Chiesa usurpa la funzione dell’Imperatore accrescendo il disordine. Le città italiane sono piene di tiranni! L’invettiva assume toni amaramente sarcastici allorché Dante si rivolge a Firenze in preda a comportamenti squallidamente mutevoli in peggio; la grande “malata” insomma, incapace di sollievo ma pronta a esiliare i suoi figli migli ori!…
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Scarica il programma completo DANTE 700 Programma completo

Incontro con l’autoremercoledì 26 gennaio 2022 ore 17

​Un grido vero. Riflessioni su Primo Levi

Presentazione del libro di Luca De Angelis

Casa Editrice Giuntina, 2021
Dialoga con l’Autore Stefano Pederzani
De Angelis non si appaga di ricostruzioni di maniera, di biografie stereotipate, contesta i giudizi correnti, propone visioni alternative a tesi consolidatesi nel tempo. Di qui il fascino dei saggi qui raccolti, che partono proprio dalla rivisitazione del luogo comune sullo scrittore illuminista e laico, insensibile ai richiami dell’irrazionale. Molte di queste certezze si sono negli ultimi tempi incrinate, le pagine di De Angelis contribuiranno a insinuare dubbi a coloro che inseguono il mito della chiarezza, della reticenza, della moderazione, dell’equilibrio… Il ritratto che emerge dalla lettura di questo studio è un ritratto sfumato, che riporta in superficie le inquietudini, le incertezze, finanche la fragilità di uno scrittore che sfidava il silenzio, osava tentare, a dispetto delle autodichiarazioni pubbliche, la strada del grido, dell’urlo. (dalla Prefazione di A. Cavaglion)
Luca De Angelis, studioso della condizione ebraica e delle sue modalità di espressione letteraria, ha insegnato in diverse università (Trento, Trieste e Münster). Fa parte del comitato scientifico di International Conferences on Jewish Italian Literature (ICOJIL). Tra i suoi libri più recenti: Qualcosa di più intimo. Aspetti della scrittura ebraica del Novecento italiano: da Svevo a Bassani, Giuntina, 2006; Il caso estremo dell’uomo. Essere scrittore ebreo, Ombre Corte, 2019; Cani, topi e scarafaggi. Metamorfosi ebraiche nella zoologia letteraria, Marietti, 2021.

Conferenze e Convegnigiovedì 27 gennaio 2022 ore 17

Anna e Alma: un diario e un violino nell’inferno di Auschwitz

A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi in occasione del Giorno della Memoria 2022

Presenta Gina Nalini Montanari, Vicepresidente del Gsf
Dai giovani del Gruppo scrittori ferraresi ci giungono due proposte di lettura per commemorare il Giorno della Memoria, le accogliamo con interesse e le proponiamo al pubblico. Sono due storie vere, la prima è quella di Anna, una ragazzina, la seconda quella di Alma, una giovane violinista. Tutti conosciamo ed abbiamo letto “Il diario di Anna Frank”, i giovani scrittori ferraresi propongono una rilettura di alcuni brani del famosissimo diario, in cui i dettagli della persecuzione nazista sono descritti minuziosamente e grazie alla sua scrittura percepiamo l’infanzia spezzata. Rileggere Anna Frank oggi, forse vuol dire rileggere le sue parole con uno spirito, reso più consapevole dalla recente esperienza della clausura collettiva.
Ogni giorno ad Auschwitz è una lotta per la sopravvivenza, Alma la violinista è intrappolata in un labirinto di filo spinato. Come sopravvivere all’orrore?
Anna morta ad Auschwitz sopravvive ancora oggi con la forza della scrittura, Alma, accomunata dallo stesso destino di Anna, sopravvive per amore e per la forza che le dona la musica.
Letture di brani tratti da “Il diario di Anna Frank” Einaudi Editore e “La violinista di Auschwitz”, di Ellie Midwood, New Compton Editore 2021.
I brani saranno letti sullo scorrere delle note di un violino.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi 

Conferenze e Convegnivenerdì 28 gennaio 2022 ore 17

Elogio dell’onesto ignoto

Presentazione del ciclo di incontri 2021/2022 a cura di Nicola Alessandrini

A seguire,
conferenza inaugurale di FRANCESCO COMINA dal titolo “Ágnes Heller, in ricordo di un’amica”
Ágnes Heller (Budapest, 1929 – Balatonalmádi, 2019), una tra le più autorevoli voci filosofiche della contemporaneità, ha vissuto due totalitarismi: sfuggita alla persecuzione ebraica, che la lasciò orfana di padre, è stata allieva del filosofo marxista Lukács, divenendo sostenitrice di un marxismo umanista che le costò la persecuzione del regime socialista ungherese. Massima esponente della Scuola di Budapest, la Heller è nota in Italia fin dagli anni ’70 come la teorica dei “bisogni radicali” e della rivoluzione della vita quotidiana. Verso il nostro Paese, “intriso di amore”, ha sempre nutrito una grande fascinazione, ed è proprio qui che ha concepito una delle sue opere più celebri, L’uomo del rinascimento.
Francesco Comina, giornalista professionista e scrittore, ripercorrerà la figura di Ágnes Heller a cui è stato legato da profonda amicizia e da una fertile collaborazione editoriale, di cui ricordiamo l’ultima pubblicazione: Il demone dell’amore (Gabrielli editori, Verona 2019).
A cura  di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Conferenze e Convegnilunedì 31 gennaio 2022 ore 17

Siddaharta e i colori di Hermann Hesse

Conferenza di Daniela Cappagli (Istituto Gramsci)

Per quale motivo rileggere oggi Siddhartha e parlare del suo autore Hermann Hesse?
Nel 2022 ricorre il centenario di Siddhartha che, fra tutti i romanzi di Hesse, ha attraversato indenne un secolo intero ed è stato letto da molteplici generazioni e pubblicato in sempre nuove edizioni. Con una prosa elegante, chiara e poetica propone la storia di una crescita, la ricerca di identità e autonomia personale permettendo una continua identificazione fra le esperienze interiori del lettore e quelle del protagonista.  Hermann Hesse, accanto a Thomas Mann, è lo scrittore di lingua tedesca del XX secolo più letto nel mondo. I suoi libri sono stati tradotti in più di 60 lingue e non si contano le nuove edizioni. Inoltre, non tutti sanno che è stato anche un apprezzato, intenso acquerellista e le sue belle opere aprono nuovi orizzonti di interpretazione dei suoi scritti.
Per il ciclo “I colori della conoscenza. I linguaggi e le immagini” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

libri

Biblioteca Ariostea

Invito alla letturamercoledì 1 dicembre 2021 ore 17

Bassani. Poesie complete

Presentazione del libro curato da Anna Dolfi

Dialogano con la curatrice Alberto Bertoni, Portia Prebys, Gino Ruozzi e Gianni Venturi
Le Poesie complete rappresentano una svolta nel percorso editoriale e critico delle liriche dell’autore ferrarese, ponendosi come punto di riferimento fondamentale per i lettori e per gli studiosi. È una sorta di “magico scrigno”, come scrive Paola Bassani nella sua Premessa, questa raccolta che dischiude l’opera poetica completa di una delle voci più significative e originali del nostro secondo Novecento. Opera poetica che per conoscere Giorgio Bassani è necessario leggere, accanto al Romanzo di Ferrara, e che è altrettanto importante, impegnata, coinvolgente dei suoi testi in prosa. In rima (negli anni giovanili, che precedono la pubblicazione dei romanzi) e senza rima (in forma di epitaffio, in quelli che li seguono), i suoi versi, con crescente intensità, ci parlano dell’io e di quanto lo circonda, restituendo città, paesaggi, memorie familiari, frammenti di storia collettiva, inquietudini esistenzial i. Il poeta assume su di sé il compito di testimoniare un mondo sepolto nelle forme di uno straordinario e inusuale spoon river. Il volume, affidato ad Anna Dolfi, la maggiore studiosa di Giorgio Bassani, ne offre l’intera opera poetica, secondo l’ultima sistemazione voluta dall’autore, con l’aggiunta distinta di alcune sezioni del tutto inedite o disperse. Ad accompagnare il corpus poetico, la storia delle singole raccolte, notizie sui testi, un commento capillare che ricostruisce la fitta trama delle letture, dei rapporti, dei significati di un complesso e coltissimo mondo lirico. “Pochi scrittori,” suggerisce Anna Dolfi nella sua accurata e appassionata Introduzione, “sono così coerenti eppure così felicemente nuovi come Bassani, capaci, soprattutto in poesia, di mutare registro e modelli.” 

Bassani Poesie complete – invito

Conferenze e Convegnigiovedì 2 dicembre 2021 ore 17

Dante tra Ulisse e Adamo: alle frontiere del proibito (Inf. XXVI – Parad. XXVI)

Conferenza di Gardenio Granata

La Sacra Scrittura (Eccl. XXIV,1,5) aveva lodato il desiderio di conoscenza: si rifletta su questo passo del commento latino di Benvenuto da Imola: «et […]potius eligit vivere gloriose per paucum tempus quam diu ignominiose». Nel medioevo cristiano l’aggettivo “sapiens” non implicava di necessità un giudizio morale esclusivamente positivo. L’affermazione posta da Dante all’inizio del Convivio presuppone una fondamentale distinzione tra “vera sapienza”, rivolta a Dio e la “vana sapienza” intesa quale “inanis scientia” innescante una “curiositas” già invisa ai Padri della Chiesa e ai teologi “scolastici”. Siamo al cospetto di quella “sapientia mundi” che San Paolo apostrofa come “stultitia apud Deum” (I, Ad Corinthios, III, 19). L’antico eroe omerico, incarnerebbe per Dante le contemporanee figure dei “sapientes mundi” legati più o meno manifestamente a quell’averroismo radicale già avvertito nei suoi difettivi sillogismi. Emblematico il naufragio del Laerziade:  Ulisse è davvero “Nessuno” in un mondo «sanza gente» (abitato da anime e non da corpi), e alla stregua d’un qualsiasi improvvido “turista” ha voluto avventurarsi senza guida. Dante proseguirà per lui. Il nuovo itinerario è solo quello della mente verso Dio. Per il grande Fiorentino è il commiato dal vecchio se stesso, le cui spoglie restano nell’Inferno punite in Ulisse per una “libido sciendi” troppo umana e “mondana”. La conoscenza «de li vizi umani e del valore» è agevolmente assimilabile a quella “del bene e del male” e finisce con il riproporre Ulisse nella figura di Adamo, nel peccato origin ario della conoscenza quale sfida a Dio. La parola”gustare” transita nel testo dantesco, dove  sembra evocare la risonanza di un altro “gustare” dagli effetti rovinosi, quello di Adamo in due occorrenze del paradiso: «Or, figliuol mio, non il gustar del legno / fu per sé la cagion di tanto essilio, / ma solamente il trapassar del segno» (XXVI, 115-117); Tali parole non possono non richiamare alla mente la figura di Ulisse: il limite fissato alle possibilità conoscitive dell’uomo è stato divelto da personaggi assai diversi ma coinvolti entrambi nella stessa folle brama di conoscere le radici del “bene e del male”; ambedue incarnazioni proiettive di una filosofia che aveva calamitato nella sua sfera d’influenza anche il giovane Dante per il tramite del solito “grande assente” della Commedia, quel Guido Cavalcanti seguace dell’averroismo radicale, vale a dire il pensiero tutt o orientato verso una “mundana sapientia” integralmente scevra da prospettive escatologiche. Adamo e Ulisse hanno voluto essere “sicut dii”;  troppo calati nella corta vista umana, Ulisse diviene per quei muti frati di “cento milia perigli” quel che la demoniaca serpe è stata per Adamo, e quest’ultimo, con il suo trapassar del segno, ha fatto naufragare l’intera umanità nel mar “sì crudele” delle sventure e del dolore, greve eredità per i figli dell’uomo…
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Scarica il programma completo DANTE 700 Programma completo

Incontro con l’autorevenerdì 3 dicembre 2021 ore 17

Hip-hop philosophy. Educare alla creatività con il rap

Presentazione del libro di Manuele Simoncini

Edizioni La Carmelina, 2021

Trentatré anni, educatore, Manuel Simoncini in arte Kyodo, è un rapper molto popolare in Emilia, ma non solo. Ex membro della crew bolognese hip hop Fuoco negli Occhi, ha cominciato ad accostarsi al rap da quando aveva 17 anni e da allora ha dato un notevole contribuito per la diffusione della cultura hip hop e crede molto nel rap come strumento di apprendimento.
Rap. Molti conoscono questo genere musicale, in pochi sanno essere l’acrostico di Rhythm And Poetry: Ritmo e Poesia. In questo scritto Manuel Simoncini cerca di descrivere i “Laboratori HipHop Philosophy” che tiene da anni in maniera dettagliata da più punti di vista, alternando parti progettuali a riflessioni sulla creatività.
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Incontro con l’autoremartedì 7 dicembre 2021 ore 17

Distillare o essere distillati. Storia del prof. Emanuel Merdinger, dalla Bucowina a Ferrara, dai campi di concentramento agli USA

Presentazione del libro di Carlo Magri e Francesco Paparella

Edizioni La Carmelina, 2021
Moderazione e ospiti a cura del Consorzio Eventi Editoriali
Emanuel Merdinger, nacque nel 1906 a Suceava in Bucovina, regione allora parte dell’Impero austro-ungarico, si laureò nel 1931 in farmacologia all’Università di Praga. Venne a Ferrara dove conseguì presso l’Università nel 1934 e 1935, le lauree in Farmacia e Chimica. Qui divenne anche docente, oltre che personaggio conosciutissimo in città dove strinse un rapporto fraterno con la famiglia Paparella. Di religione ebraica, costruì però ottimi rapporti con la chiesa cattolica. Il 20 maggio del 1940 venne cacciato dall’Italia e finì nei campi di concentramento delle sue zone d’origine, prima prigioniero dei tedeschi poi dei russi. Grazie alla sua furbizia, intelligenza e alla valente attività di chimico e suonatore di violino, fra cento peripezie narrate come in un film, si salvò. Tornò a Ferrara nel 1945, nella città che ormai lui considerava una seconda patria, ma nel 1947 an dò negli Stati Uniti dove divenne un ottimo ricercatore universitario. Morì nel 1997 con Ferrara nel cuore ma essendo un ricordo lontano la città lo ha dimenticato.

Invito alla letturagiovedì 9 dicembre 2021 ore 17

Il nuovo numero de l’Ippogrifo, sulle ali della scrittura

Presentazione della rivista a cura della Redazione e del Direttivo Gsf

Gli occhi magnetici e lampeggianti della dea Athena – opera dell’artista Marilena Azzaroli -introducono la rivista di dicembre 2021 del Gruppo scrittori ferraresi. Un nuovo volume da collezione con approfondimenti di storia della moda, interviste, racconti horror, recensioni, saggi, racconti e poesie inediti. Alla redazione de l’Ippogrifo si aggiunge la firma di Chiara Marchesin, studentessa universitaria, con la sua rubrica Telefono senza fili, una proposta singolare per conoscersi meglio attraverso i libri e le letture; con lei in questo numero altre due giovanissime: Jessica Lenzerini e di Miriam Beccari. Poter affiancare voci promettenti e fresche alle autrici e agli autori affermati della rivista, in un dialogo tra generazioni, rappresenta l’inestimabile ricchezza del Gsf, che unisce sc rittori da 12 ai 90 anni.
A cura del Gruppo scrittori ferraresi

Incontro con l’autorevenerdì 10 dicembre 2021 ore 17

​Album di famiglia. Sessant’anni di vita ferrarese

Presentazione del libro di Marco Turchi

Faust Edizioni, 2021
Ne parlerà con l’Autore Antonella Guarnieri, storica e referente del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara.
Con la partecipazione di Riccardo Modestino, professore dell’Università di Ferrara e prefatore del volume.
Un affresco della storia di Ferrara degli ultimi sessant’anni, in cui emergono i personaggi e le vicende dei colleghi di studio, di lavoro e di esperienza politica e culturale di Marco Turchi. Gli affetti, le amicizie, i viaggi rivivono così nella memoria dell’autore. Chi lo ha conosciuto e frequentato potrà forse riconoscersi in alcune ‘fotografie fatte di parole’ di questo Album di Famiglia che è, anche, un Album della Città. “Chi si avvicinerà a quest’opera potrà cogliere, attraverso un’autobiografia, come Ferrara sia certamente uno di quei luoghi più belli che, senza saperlo, ci portavamo dentro e a cui un giorno, per caso o attraverso l’intercessione di un narratore, approdiamo. Ma come ci siamo arrivati e cosa abbiamo trovato dipende solo da noi, da come leggiamo quel luogo, dalla nostra predisposizione ad accoglierlo dentro gli occhi e l’anima” (dalla prefazione di Riccardo Modestino).
Marco Turchi (Ferrara, 30 novembre 1950). Terminati gli studi liceali nella città natale, si laurea in filosofia a Firenze nel 1974 e in sociologia a Urbino nel 1976. Inizia a lavorare nei servizi psichiatrici di Perugia e poi di Ferrara, assumendone la responsabilità quale componente del Comitato di Gestione dell’USL 31 dal 1981 al 1989. Successivamente riveste incarichi dirigenziali nell’Amministrazione Provinciale, in Comune e all’ACER. Il suo sogno è riportare alla fruizione pubblica la magnifica, e per certi versi unica, biblioteca dell’ex ospedale psichiatrico della città. Nella collana di Storia di Faust Edizioni ha pubblicato “Carmen Capatti. Una vita per gli altri” (2019), in collaborazione con Daniele Civolani.

Conferenze e Convegnilunedì 13 dicembre 2021 ore 17

​Medicina Cinese: tra Filosofia, Conoscenza e Mito – dove l’invisibile e più importante del visibile

Conferenza di Carla Pola

Introduce Marcello Girone Daloli
La visione del mondo è da sempre una percezione condizionata da esperienze e interpretazioni, eventi culturali e socio politici. Quali condizioni quindi hanno determinato i modelli analogici che noi osserviamo oggi nella cultura medica cinese? Che aiuto ha potuto dare il modello numerologico nell’elaborazione delle formule interpretative? Quanto sono importanti le osservazioni del comportamento degli animali e la profonda conoscenza della natura in tutte le sue manifestazioni nell’elaborazione delle risposte alla disarmonia? Ci addentreremo in questo habitat ancora nuovo per noi e analizzeremo il concetto di  malattia e prevenzione, incontreremo le storie degli imperatori mitici con le loro intuizioni, le loro scoperte e le loro grandi imprese ingegneristiche, belliche e sanitarie. Cercheremo di intuire il divenire dei millenni e trarne, se possibile, ispirazione per il nostro quotidiano.
Carla Pola, naturopata, insegnante e operatore Shiatsu dal 1993, per dieci anni presidente della Commissione Esami Nazionali della Federazione Italiana Shiatsu insegnanti e operatori, iscritta al MISE. Insegna Shiatsu, Medicina Cinese Classica e Arti di Lunga Vita: Tai Chi, Pa Kua e Qi Gong Stile Fu. Studiosa della raffinata cultura cinese, sia delle arti marziali che dei testi classici della Medicina Cinese, nel 2000 ha fondato e dirige la Scuola Sei Do – Quiete e Movimento:  Arti energetiche per la salute. http://www.sei-do.it

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Conferenze e Convegnimartedì 14 dicembre 2021 ore 17

Il fascino dell’antica strega (Purg. XIX)

Conferenza di Gardenio Granata

L’esperienza onirica dell’ “agens”, nella quale assume una dimensione drammatica la suadente attrazione del peccato – “la femmina balba-serena” – smascherata nella sua turpe oscenità dall’intervento della “donna santa”. La “femmina balba” è una plastica allegoria di tre peccati (avarizia, gola, lussuria) dovuti allo smodato amore verso i beni terreni. La “femmina” è simbolo di una realtà umana distorta e mutilata: la balbuzie è manifestazione sensibile di un’ambiguità interiore, del nascondimento malizioso dell’errore; l’infermità visiva, che non è cecità profetica, allude all’impotenza di scorgere il vero, e quindi è indizio di falsità; le altre menomazioni accentuano una fisionomia mostruosa e degradata, sinis tramente smorta. Lo sguardo di Dante rinvigorisce le fredde membra e si sciolgono d’ogni spaventosa bruttura per assumere sembianze allettanti. L’episodio della “femmina balba” indica come il controllo razionale possa facilmente venir meno di fronte alla tentazione e quanto la dottrina di Virgilio sia limitata e fragile, qualora non venga sorretta dall’aiuto trascendente della grazia. Ella dice di aver sviato Ulisse dal suo cammino, cioè dal ritorno in patria, mediante l’incantesimo della voce, il fascino allettante delle sue promesse, le quali tanto appagano chi se ne fa schiavo che raramente può poi liberarsene. Ma cosa promette la sirena ad Ulisse? La conoscenza delle cose del mondo! Non si tratta, dunque, semplicemente del piacere sessuale, ma di un’attrazione più vasta e sottile che coinvolge la prostituzione dell’intelligenza, perché la voluttà smaniosa di sapere è già tras gressione etica, “curiositas” e “scientia mundi” fatalmente devianti. Ora Dante nel sogno viene a trovarsi nella stessa situazione di Ulisse, subisce il fascino di quella sirena non solo sessuale ma anche intellettuale. Le sirene sono i falsi beni terreni che sviano l’uomo dal suo cammino, dal ritorno nella vera patria celeste. La femmina “balba” è l’esatta antitesi della donna beata e bella che parla “soave” e “piana” e con “angelica voce”. Il suo sarà un intervento soprannaturale.  Solo la donna santa può “confondere” la sirena e indurre la guida a strapparle di dosso i drappi, mostrando dietro l’apparenza sontuosa l’orrore repulsivo del ventre.
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi 

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Invito alla letturamercoledì 15 dicembre 2021 ore 17

Sorprese di libri

Consigli per un Natale di letture e di idee per regali rilegati

Come ogni anno, sempre e comunque da dieci anni a questa parte, i Banditi della letteratura vi daranno spunti e riflessioni sui libri letti negli ultimi mesi, grandi classici, novità, thriller, noir, fantasy, fantascienza tutto quello che può accendervi la luce della curiosità e la voglia di sfogliare alcune pagine o scorrere le schermate di un tablet.
Regalate un libro a Natale!
Vi aspettiamo numerosi e pronti a condividere con noi spunti e consigli!
A cura della Banda del libro di Ferrara

Conferenze e Convegnigiovedì 16 dicembre 2021 ore 17

Raccontare il Natale. Letture tratte da pagine natalizie di grandi scrittori

A cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara

Natale è prima di tutto un racconto, una Natività annunciata e cantata dagli angeli e celebrata dai Re Magi, come si racconta nei Vangeli di Matteo e di Luca, mentre solo nei Vangeli Apocrifi compaiono il bue e l’asino. Ma quanti scrittori hanno dedicato pagine profonde e memorabili, tragiche e paradossali, festose e tristi ai giorni di Natale! La scelta è davvero sterminata. Fra gli altri potremo leggere, in ordine sparso, Giovanni Verga e il Natale tragico e beffardo di compar Menico, il Natale monzese nel primo Novecento di Carlo Dossi, la storia dell’albero di Natale del ricco Principe Labanoff nella novella di Gabriele D’Annunzio e il dono speciale di Natale che il più piccolo della famiglia trova al ritorno dalla Santa Messa, nel racconto di Grazia Deledda. Rivivremo il festeggiamento del Natale addobbando l’albero in ‘Natale sul Reno&r squo; con Luigi Pirandello, scopriremo il regalo della Volpe Rossa alla mangiatoia del Bambino raccontato da Pamela Travers, incontreremo un Natale triste sulle rive mantovane del Po per la scomparsa del cane Moschino narrato da Cesare Zavattini, le focacce calde del Natale dell’infanzia di Truman Capote. E poi la torta di Natale di Buzzati e lo spirito del Natale che vola sulla città del ‘boom’ economico, folle di rabbia per come i consumisti hanno rovinato la meravigliosa festa, le geniali e profonde meditazioni sul Natale di Giovanni Testori, il pacco di Natale richiesto con una strana lettera dal Lager di Giovanni Guareschi, il Natale di guerra degli Alpini in Russia narrato da Giulio Bedeschi e, ancora, l’insolito albero di Natale al petrolio nel deserto di Luciano Bianciardi e le bolle natalizie di Marco Lodoli, per proseguire , in ordine sparso, con  Fedor Dostojevskij (Il fanciullo presso Gesù per l’albero di Natale), O.Henry (Il Dono dei Magi), Mark Twain (Lettera di Babbo Natale alla Figlia Suzie Clemens), Italo Calvino (I Figli di Babbo Natale), Giuseppe Ungaretti (Natale), Guy De Maupassant (Racconto di Natale), Heinrich Böll (Tutti i giorni è Natale), Herman Hesse (Natale con due raccontini infantili).
Per il ciclo ANATOMIE DELLA MENTE – Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XV, in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara

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Flyer Anatomie della mente anno XV

Eventivenerdì 17 dicembre 2021 ore 17

Natale con il Duo Morrighan

Mea Domina” – Musiche per Maria. Speciale concerto natalizio di Ambra Bianchi (flauto traverso) e Irene De Bartolo (arpa)

Mea Domina, Madonna, mia Signora: già in Dante e Petrarca questo titolo d’onore veniva utilizzato per rivolgersi ad una donna o per parlare di essa. Nella religione cristiana, indica inequivocabilmente la Vergine Maria, madre di Gesù. Da sempre sensibili all’universo femminile, alle sue storie e alle sue musiche, Ambra Bianchi e Irene De Bartolo raccolgono in un programma da concerto una serie di brani intitolati, ispirati e dedicati a Maria, giovane donna di Nazareth, sposa, madre di Dio e importante figura rispettata dalle tre religioni monoteiste, ma anche Maria come donna comune.
Un nome semplice, eufonico, dal suono dolce. Maria sembra avere un’aura mistica e magica, rappresenta una dimensione spirituale che sovrasta l’aspetto terreno e materiale fonte di ispirazione di compositori di ogni epoca e genere. In questo particolare omaggio musicale, le composizioni scritte per organici strumentali e vocali, che spaziano dal liturgico all’opera lirica, dalla canzone al pop, dal musical al folklore, vengono raccolte e rielaborate in modo personale, con arrangiamenti originali dal Duo Morrighan, adattando il materiale sonoro agli infiniti colori del flauto e dell’arpa.

In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

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Duo Morrighan

Invito alla letturasabato 18 dicembre 2021

LEGGERMENTE. Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”

“Il gene egoista, di Richard Dawkins”

Noi siamo «macchine da sopravvivenza, robot semoventi programmati ciecamente per preservare quelle molecole egoiste note sotto il nome di geni». È questa la rivoluzionaria ottica con cui Dawkins ha insegnato ai biologi di tutto il mondo a rileggere le teorie darwiniane.
Il gene egoista è rivolto a chiunque si chieda qual è il posto dell’uomo nell’universo: un saggio imprescindibile che riesce a semplificare e rendere comprensibili complicati concetti scientifici.
Partecipazione libera e gratuita, previa iscrizione. Info e iscrizioni: Carla Fiorini (c.fiorini@edu.comune.fe.it tel. 0532-418201 – 418202)
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi


ARCHIBIBLIO WEB TV
Il canale YouTube per assistere alle dirette o rivederle in differita  https://www.youtube.com/channel/UC1_ahjDGRJ3MgG45Pxs90Bg 


Scarica il pieghevole  ARCHIBIBLIO: Attività Culturali DICEMBRE 2021

Il programma delle attività culturali è consultabile online al seguente indirizzo: Calendario Attività culturali


conferenza

Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnilunedì 15 novembre 2021 ore 17

La storia degli studi sull’esoterismo di Dante

Conferenza di Stefano Arcella

Introduce Marcello Girone Daloli
La storia degli studi sull’esoterismo di Dante, nel corso del Novecento, annovera grandi studiosi di esoterismo quali René Guénon e Luigi Valli, nonché le conferenze che sul tema vennero svolte da Rudolf Steiner nella diversa prospettiva della “via dell’anima cosciente”. Tali studi hanno le loro radici nelle intuizioni e negli approfondimenti che vi furono nel corso del Risorgimento da parte di vari studiosi i quali, a loro volta, svilupparono le prime intuizioni affiorate nei Neoplatonici e negli Umanisti del XV secolo.
Stefano Arcella. Saggista, studioso delle spiritualità misteriche nel mondo greco-romano, con particolare attenzione ai Misteri di Mithra e del pensiero esoterico del Novecento europeo, con particolare attenzione al pensiero di Rudolf Steiner, Julius Evola, Giovanni Colazza, Massimo Scaligero, Pio Filippani Ronconi. Ha pubblicato, fra l’altro: I Misteri del Sole. Il culto di Mithra nell’Italia antica; Misteri Antichi e Pensiero Vivente; Il dio splendente. I Misteri romani di Mithra fra Oriente e Occidente.

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Incontro con l’autoremartedì 16 novembre 2021 ore 17

Memorie del nonno comunista italiano. Ai nipoti americani.

Presentazione del libro di Antonio Rubbi

Sarà presente l’autore, moderazione e ospiti a cura della Fondazione l’Approdo.
Este Edition, 2021
Antonio Rubbi, deputato del Partito Comunista Italiano e stretto collaboratore di Enrico Berlinguer, scrive una sorta di diario della sua vita, indirizzandolo ai suoi nipoti americani, ma anche beneficio di tutti noi, in cui racconta le vicende personali, ma che diventano subito di valore storico, politico e sociale, negli anni che vanno dalla sua infanzia fino al 1958 quando verrà chiamato dal partito a trasferirsi a Mosca dove trascorse molti anni.
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Conferenze e Convegnimercoledì 17 novembre 2021 ore 17

Lo spettacolo della morte in Inf. XVIII

Conferenza a cura di Gardenio Granata per il ciclo DANTE 700

“… Dicer del sangue e de le piaghe…”
Questo canto potrebbe agevolmente essere rubricato come “trionfo della morte”, vista la rassegna di mozzati e deformi, quasi una dilatazione, nella dimensione dell’eterno, di quelle famigerate “corti dei miracoli” dove venivano relegati storpi, ciechi, malati inguaribili e derelitti d’ogni specie. A dominare, quindi, un’estetica dell’orrido ai limiti dell’osceno, un “gusto” studiatissimo per il dettaglio intriso di una fisicità orripilante e degradata, una sorta di “macello” ove, con la crudezza di una perizia necroscopica, sfilano, smembrati, personaggi inquietanti. La scelta retorica, fin dall’esordio del canto, del topos dell’indicibile (Chi porìa mai pur con parole sciolte / dicer del sangue e de le piaghe a pieno / ch’i’ora vidi, per narrar più volte?) innesca una sorta di ricerca del “chi?”sarebbe in grado di dar conto di questo spettaco lo della morte. A ciò il Nostro aggiunge l’inopia linguistica e la limitata attitudine della mente umana ad abbracciare così vasta quantità e varietà di elementi (Ogne lingua per certo verria meno / per lo nostro sermone e per la mente / c’hanno a tanto comprender poco seno). Va da sé che protasi e apodosi irreali che seguono (S’el s’aunasse ancor tutta la gente […]d’aequar sarebbe nulla / il modo della nona bolgia sozzo), scegliendo l’iperbole delle più spaventose carneficine belliche, fanno sì ch’essa funzioni quale modello “minore”rispetto a quanto sfila alla vista di Dante e che l’ “auctor” vuole venga rappresentato al lettore, quasi prolessi,  in attesa di contemplare inorridito il sangue grondare copioso dalle piaghe del male. Siamo dunque nel territorio situato a metà fra tragico e macabro. La stretta associazione delle divisioni cittadine alle pene infernali si manifesta pienamente qui, nella bolgia dei seminatori di discordia. A questa sezione dell’Inferno sono dedicati l’intero canto XXVIII, che si apre sul tema del “sangue” e delle “piaghe”, e il primo terzo del canto successivo. Coloro che hanno diviso (Dante usa il verbo scommettere, da intendersi nel senso etimologico di “disunire”) sono loro stessi divisi, amputati. A due riprese, il senso del contrappasso è precisato dal rapporto stabilito fra le amputazioni sanguinose e le divisioni, inoculate come un veleno, in una comunità familiare, cittadina, religiosa.
Per il ciclo “DANTE 700”, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

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Incontro con l’autoregiovedì 18 novembre 2021 ore 17

​Racconti ferraresi

Presentazione del libro di Antonio Alfredo Croci

AIEP Editore, 2021
Dialoga con l’Autore Ivano Artioli

Raccolta di racconti nata dal desiderio di un gruppo di compagni di classe ancora molto legati tra loro, di ripercorrere e rievocare i bei momenti condivisi durante gli anni della loro frequentazione alla Scuola D’arte “Dosso Dossi”. Erano gli anni ”60 e l’autore descrive con sincerità episodi più o meno divertenti, sempre appassionati, andando con la memoria ad una Ferrara meravigliosa, culturalmente attiva nelle arti visiva e nella narrativa. L’esposizione è chiara. Diretti e scorrevoli sono i racconti. Viva la vita studentesca. Ne risulta un omaggio che Alfredo fa alla sua città e alla sua prestigiosa Scuola d’Arte che riceve, per la sua penna, un sincero ringraziamento da parte sua e dei “Ragazzi del Dosso” per la qualità dell’educazione artistica ricevuta.
Antonio Alfredo Croci è nato a Trecenta (Ro) nel luglio del 1945. Si trasferisce, ancora bambino, a Ferrara dove consegue la licenza di Maestro d’Arte presso l’Istituto Parificato d’Arte “Dosso Dossi”. Lavora nei primi anni di attività presso privati, in seguito presso la sezione di Urbanistica del Comune di Ferrara e per circa venti anni come libero professionista, collaborando con alcuni studi professionali di primaria importanza e con alcune delle maggiori imprese del settore. È stato impegnato anche in attività di docenza di informatica di base, grafica e disegno computerizzato, presso l’Istituto Parificato d’Arte “Dosso Dossi” e l’Istituto “Don Calabria” di Ferrara. Scrive nel 2019 “Le ultime gocce di primavera”.

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Invito alla letturasabato 20 novembre 2021 ore 10,30

LEGGERMENTE

Il gesto di Caino, di Massimo Recalcati

Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”Il gesto di Caino, il sangue di Abele, la punizione di Dio. Prima dell’amore per il prossimo, lo scandalo dell’odio fratricida interroga la vita umana.
«Il gesto di Caino è senza pietà: uccide il fratello spargendo il suo sangue sulla terra. Non lascia speranza, non consente il dialogo, non ritarda la violenza efferata dell’odio. È da questo gesto che la storia dell’uomo ha inizio. Sappiamo che l’amore per il prossimo è l’ultima parola e la piú fondamentale a cui approda il logos biblico. Ma non è stata la sua prima parola. Essa viene dopo il gesto di Caino. Potremmo pensare che l’amore per il prossimo sia una risposta a questo gesto tremendo? Potremmo pensare che l’amore per il prossimo si possa raggiungere solo passando necessariamente attraverso il gesto distruttivo di Caino? Quello che è certo è che nella narrazione biblica l’amore per il prossimo viene dopo l’esperienza originaria dell’odio. (Dalla quarta di copertina).
Partecipazione libera e gratuita, previa iscrizione. Info e iscrizioni: Carla Fiorini (c.fiorini@edu.comune.fe.it  tel. 0532-418201 – 418202)
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

autori

America (al bar)

Il mio amico Rossano, cultore di storia, mi ha detto che, secondo lui, la concentrazione e la vicinanza tra le case dei paesini italiani qui manca perché non c’è mai stato il pericolo di invasioni periodiche o di scaramucce coi villaggi confinanti; e ha ragione. Qui, una volta debellate le popolazioni indigene (una delle tante vergogne che l’America bianca di solito non ammette), i padroni non hanno mai dovuto temere nessuno. L’ultima guerra combattuta sul suolo statunitense fu quella di secessione, terminata nel 1865. Il resto è stata pura esportazione, tant’è che ogni tanto si scorge qualche locale un po’ spartano che inalbera la scritta VFW: Veterans of Foreign Wars. I reduci delle guerre del mondo si trovano lì. I caduti, invece, sono sepolti al cimitero militare di Arlington, a Washington, in un campo enorme. E chissà quanti altri ancora ne arriveranno. Lo spazio, qui, si spreca. 

Il brano sopra è tratto dal blog di un mio ex studente (che adesso insegna in america)

https://www.lulu.com/spotlight/afenice

ma di suo potete trovare anche le sue corrispondenze per bondeno.com; al prezzo indicato in dollari vanno aggiunti 6 euro circa per le spese postali in Italia

editoria

Giovanna Casotto

Mancano pochi giorni al 3ntanni Celebration Expo, la festa per il trentennale di 3ntini Editore, in programma ad Argenta (FE) il 24, 25 e 26 ottobre.

“Compie trent’anni la casa editrice che – dall’ottobre 1984, data d’uscita di Nuvola Bianca, rivista di fumetti e musica – è emblema di vitalità, di idee, di sperimentazione… Tattoo 1, Idea Tattoo, CasAntica, Giardino Antico, Apparecchiare la Tavola, Unghie&bellezza hanno inaugurato filoni editoriali amati da migliaia di lettori”, commenta lo staff. Stefano Trentini, l’anima di 3ntini Editore, li ha individuati per primo e con ottimi risultati: “Basti dire che Idea Tattoo  è tradotto in nove lingue ed è la pubblicazione di tatuaggi più apprezzata in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, in Australia”

Per mia fortuna l’editore di Argenta (FE) prima aveva fatto Selen, su cui aveva esordito Giovanna Casotto i cui lavori adesso trovate sulla rivista francese; la buona notizia è che si trovano anche su Amazon allo stesso prezzo (risparmiando quindi i 15 euro di spese postali)

Letteratura, memorie

In prospettiva

Elbridge Colby, già consigliere di Trump al Pentagono, aiutandolo a concepire la sua strategia nazionale di difesa, nel suo nuovo libro “La strategia del Diniego: la difesa americana in un’era di conflitti tra grandi potenze” avanza l’idea [in inglese] di una politica estera che si lasci alle spalle definitivamente l’era post 11 Settembre. Il circolo esterno della “periferia” si riduce ad una tecno-funerea gestione oltre “l’orizzonte lontano”, e le “province vicine dell’impero”, come l’Europa, perdono importanza rispetto al confronto con la Cina. Concentrarsi sull’Iran e la Corea del Nord, afferma Colby, è semplicemente fuorviante.

Quello di Colby è un “libro realista, incentrato sulle intenzioni di dominio cinese in Asia, descrivendole come la minaccia più grave nel XXI secolo”, scrive [in inglese] Ross Douthat nel New York Times:

Tutte le altre sfide diventano secondarie. Solo la Cina minaccia gli interessi americani in maniera così profonda, e mediante il consolidamento del suo potere economico in Asia mette in pericolo la nostra prosperità, e mediante una possibile sconfitta militare che potrebbe sconquassare il nostro sistema di alleanze. Perciò la politica americana dovrebbe prefiggersi il blocco dell’egemonia regionale di Pechino e dissuadere i suoi possibili avventurismi militari in primo luogo con un impegno più forte in difesa di Taiwan.

La Strategia del Diniego è la versione senza orpelli sentimentalistici di un consenso che si sta rapidamente consolidando a Washington. Il discorso di Biden, che giustifica il ritiro dall’Afghanistan come fine di una politica di costruzione delle nazioni e di un maggiore impegno sul fronte dell’anti-terrorismo, dice in modo forse meno diretto le stesse cose di Colby.

estratto da https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-guerra-fredda-con-la-cina-dissolvera-il-collante-dell-america

Dal momento che, per fortuna, non siamo americani, impariamo a cercare da noi la nostra strada!

memorie

Ricordi

Quello di oggi non si compra, ve lo regalo io:

https://bondeno.wordpress.com/2021/10/18/ricordi-di-scuola/

Lo potete scaricare gratuitamente dal link di cui sopra: la copertina è tratta da Conoscere, mitica enciclopedia a dispense che mi onoro di possedere (avendola acquistata all’epoca); descrive con cognizione di causa , essendomi poi laureato in Sociologia dell’educazione, i miei anni di liceo classico (Ariosto a Ferrara)

Non casualmente il lavoro si interseca con quello, sempre mio, sugli anni ’60 di cui parlo nel blog omonimo https://anni60.info/

autori, fantascienza

Ugo Malaguti

Domenica 26 settembre ci ha lasciato Ugo Malaguti, nume tutelare della fantascienza italiana, spentosi nella sua casa di Bologna dopo una lunga malattia.

All’inizio della sua carriera, Malaguti prese in mano la curatela della collana Galassia (Tribuna), diventandone il direttore. Nel 1967 fondò la casa editrice Libra e iniziò la pubblicazione della rivista Nova SF* e le collane Slan e I classici della fantascienza. Negli anni ’70 fondò la Perseo Libri e successivamente Elara Libri, erede delle case editrici precedenti.

Autore di numerosi saggi, racconti e romanzi, spaziò dalla fantascienza archeologica e d’avventura e quella di stampo sociologico, più realistica e impegnata, ma fu anche un prolifico traduttore di alcuni dei più grandi nomi della fantascienza internazionale.

Tra le sue traduzioni comparse in Urania ricordiamo: “Il fabbricante di universi” di Philip J. Farmer, “Novilunio” di Fritz Leiber, “La città e le stelle” di Arthur C. Clarke, I fabbricanti di felicità di James Gunn, “Il telepate” di John Brunner, “Sabbie, tempeste e pietre preziose” di Cordwainer Smith e “Stelle del silenzio e della vita” di Edmond Hamilton.

Il video con Malaguti e Pestriniero è stato girato nel 2006 a Bondeno (FE) nel corso di una edizione delle Giornate della cultura