“L’uomo che possedeva il mondo”, Charles Eric Maine, Urania Collezione n. 230, marzo 2022
“L’uomo che possedeva il mondo”, Charles Eric Maine, Urania Collezione 230, marzo 2022
L’astronauta Robert Carson perde la vita nel drammatico tentativo di diventare il primo uomo a raggiungere la Luna.
Quando la sua navicella spaziale, la Wanderer II, fallisce una delicata manovra, Carson si ritrova a vagare nel vuoto cosmico su un’orbita sbagliata, destinato a una lentaagonia. Decide di restare vivo il più a lungo possibile e continuare a parlare con il suo registratore fino all’inevitabile, che non si fa attendere.
Ottomila anni dopo, Carson si risveglia.
Riapre gli occhi in una stanza dalla luce incandescente, con il corpo avvolto in una rete di cavi, e scopre di essere stato riportato in vita su Marte, in un mondo in cui la morte è ritenuto un “male curabile”, specialmente se avviene nello spazio, come nel suo caso. E specialmente se c’è un motivo importante per riportarlo in vita.
Sono stati gli scienziati marziani a risvegliarlo, e la loro motivazione non è da poco: a causa di una serie di avvenimenti storici, come beneficiario postumo di una fondazione a suo nome e di un mastodontico fondo fiduciario che nei millenni ha finanziato i grandi cambiamenti del mondo… Robert Carson si ritrova di fatto a essere il padrone di tutto il pianeta Terra!
C’è solo un problema: giù sulla Terra, dentro un mastodontico mausoleo, in una teca di cristallo… giace ancora il suo corpo, recuperato millenni dopo la morte proprio dalla fondazione che porta il suo nome.
Chi sarà dunque il vero Robert Carson?
E quali motivi potrebbero avere, i coloni marziani, per mandare un Robert Carson fasullo a reclamare il loro antico pianeta natale, con cui sono ormai in conflitto da tempo?
Preparatevi a immergervi He Owned the World (1961), un gioiello della Golden Age della fantascienza, in una nuova traduzione integrale!
Charles Eric Maine (Liverpool 1921 – Londra 1981) pseudonimo di David McIlwain, è stato uno scrittore e sceneggiatore britannico. Autore di Timeliner (1955), Crisis 2000 (1955) e The Isotope Man (1957), ha iniziato a interessarsi alla fantascienza in giovane età, frequentando associazioni di appassionati del genere insieme a John Burke e Sam Youd. Autore per radio e tv, ha trasposto molte delle sue storie sulla carta stampata.
Fra i numerosi romanzi dell’autore comparsi su Urania ricordiamo “Delitto alla base spaziale” (Urania n. 657), “Mondo di donne” (Urania n. 415), “Senza traccia” (Urania n. 560), “Il grande contagio” (Urania Collezione n. 72) e “Luna chiama Terra” (Urania Collezione n. 221).
E all’interno, i racconti: “Lotteria” di Davide De Boni; “Electric Jailbreak” di Lorenzo Fontana; “L’arciere della domenica” di Liudmila Gospodinoff; “L’inversione dei fattori” di Paolo C. Leonelli e “Didattica a distanza” di Beppe Roncari.
Abbiamo chiesto agli autori un indizio sulle loro storie, ecco cosa ci hanno risposto:
“In un mondo in cui l’accesso alle cure dipende da un’estrazione a sorte, per guarire la figlia malata un uomo deve essere disposto a tutto.” (Davide De Boni)
“Se la tecnologia imperversa e tutto è ipersorvegliato, anche rubare un’auto può diventare un’impresa. E se a provarci sono un paio di ladruncoli…” (Lorenzo Fontana)
“Dopo una settimana di lavoro è rilassante trascorrere una giornata espugnando castelli, azionando catapulte, abbattendo portali, uccidendo, torturando…” (Liudmila Gospodinoff)
“Davanti allo specchio fissò la sua immagine: un viso scavato, occhiaie mostruose e sguardo distrutto. Quella che aveva davanti era l’immagine di un uomo di novant’anni invece che di trenta.” (Paolo C. Leonelli)
“Nessuno si aspettava la didattica a distanza. Almeno… non a distanza interplanetaria!” (Beppe Roncari)