scuola

Academia.edu

Giancarlo Maculotti

LETTERA DALLA SCUOLA TRADITA

Prima edizione – Armando Editore – Roma 2008

Seconda edizione riveduta ed ampliata: marzo 2016

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Sommario

Presentazione di Gigi Cortesip. 5
Una grande riforma Il miserabile paese degli aiutini e degli applausi ai funerali La scuola dei Draghi Colpevole indifferenza Sono venuto a mettere in discordia il figliolo con il padre… (Matteo 10, 35-37) Sesso ed educazione sentimentale Infilar la fede nei discorsi La pedagogia del lavandino Lettura e biblioteche scolastiche Prima che il buio copra tutto Non è un programma Il messaggio di Barbiana La motivazione Il maestro vale un fico Il bullismo La scuola al femminile La supplente sta in vacanza Dio me l’ha data e guai a chi la tocca I diplomifici Le responsabilità del sindacato La scuola italiana all’estero Dicesi commerciante Precariato La cultura del docente La scuola spiegata alla Mastrocola Laboratori intonsi L’insegnamento delle lingue straniere L’insegnamento della matematica Educazione Artistica, Tecnica, Musica Ambiente e curricolo locale L’era Gelmini Basta una pendrive La vera autonomia La febbre non cala? Rompiamo il termometro Il tempo pieno L’opzionalità Per un sano centralismo Finalmente la buona scuola. Ma la didattica? Milioni di Gianni Un’unica grande riforma Estratti di Recensionip. 9 p. 13 p. 15 p. 21 p. 26 p. 32 p. 38 p. 45 p. 48 p. 51 p. 56 p. 62 p. 67 p. 71 p. 74 p. 80 p. 82 p. 88 p. 91 p. 94 p. 97 p.100 p.106 p.110 p.113 p.117 p.122 p.127 p.132 p.134 p.138 p.141 p.143 p.147 p.154 p.157 p.161 p.164 p.167 p.169 p.173

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Presentazione

«Ragazzo» deriva dall’arabo ragias, che significa corriere,guida, messaggero. Se l’autorità sa accogliere il messaggero e ascoltare il messaggio, il ragazzo diventa discepolo, cioè colui che impara, ma soprattutto guida, cioè soggetto e fulcro della sua stessa educazione. Eppure gli insegnanti si lamentano del numero eccessivo di allievi. Non li capisco. Come se una bella donna si lamentasse di possedere un numero eccessivo di gioielli! Misteriosi messaggeri, prodigiosi messaggi, insospettate guide: questo sono i ragazzi. Più sono, meglio dovrebbe essere. Non chiedono che di venire accolti e ascoltati. Invece, quasi sempre si trovano di fronte anime di adulti, che non sanno stupirsi di fronte al mistero, né sanno abbracciare il prodigio, né lasciarsi guidare dalla novità.

Come potranno questi adulti essere autorità? «Autorità» deriva dal verbo augere, che significa far crescere, e dal suffisso -tor, che indica il ruolo, la professionalità. Come potrà far crescere questi prodigiosi messaggeri chi, senza essere lui per primo cresciuto, non è inquieto nei cammini, curioso nella ricerca, rapito dal nuovo, interrogato dall’assoluto? Chi indica più gli orizzonti? Chi si affaccia oltre le colonne d’Ercole dello scontato, del sicuro, del programmato? Forse nella scuola c’è non troppo precariato, ma troppo poco; non troppa insicurezza, ma troppo poca. Solo il precario chiede l’assoluto. Solo l’inquieto sa intuire i sentieri della quies, direbbe Agostino. Come può mostrare orizzonti e indicare strade la cultura del tramonto (questo significa «Occidente»)? Come può, allora, la scuola farsi luogo di stupore, ricerca, accoglienza, risposta? Come può essere riflessione e rifrazione, se nessuna luce illumina più le coscienze e le interiorità? Come può avvincere un libro, se nessuno lascia più intuire la dolce intimità del cuore, il sorriso del pensiero?

Se la scuola non è tutti questi interrogativi, si perde, conferma Illich, diviene sempre più auto­referenziale. E alla fine conta solo conservare il posto di insegnanti, bidelli, dirigenti, ministri; importa soltanto tutelare le garanzie sindacali, l’adeguamento ai programmi, la “produttività dell’azienda”. È il ragazzo dove è? Chi lo accoglie, chi lo ascolta, chi lo segue?

A psicoterapeuti e psichiatri capita sempre più spesso di avere come pazienti allievi, genitori, insegnanti, dirigenti e amministratori scolastici, forse anche ministri. A sentirli, pare proprio che non siano poche le personalità scompensate, fragili o gravemente disturbate che stanno, a vario titolo, nelle aule scolastiche. Non si riesce a capire come la scuola regga.

Moltissimi genitori sono ancora – prima di tutto – figli, con tanto di cordone ombelicale che li lega alle famiglie d’origine, impedendo loro di essere davvero coppia, di “sposarsi” davvero, di potere davvero essere genitori. La genitorialità è evento relazionale e gioco di squadra, non fatto individuale.

Ci sono insegnanti e dirigenti scolastici con gravi problemi psichici, con difficoltà relazionali, talora con disturbi di personalità, specie di tipo narcisistico (DNP). Non si sa come possano interagire con colleghi e allievi, né come possano insegnare o dirigere. Chi soffre di DNP, per esempio, è cieco nella empatia ed è manipolatorio nelle relazioni. Eppure – cosa molto preoccupante – molti di essi godono fama di essere “bravi e seri” nel loro lavoro. Viene il dubbio che gli artefici di tale fama abbiano problemi ancora più grossi o, cosa non rara, un atroce brama di masochismo genitoriale e pedagogico.

Come è possibile che nessuno se ne accorga e dica quanto la scuola può essere patologica e patogena? Perché si tace? Se, per esempio, come spesso accade, si dà il massimo dei voti a una allieva anoressica, di fatto si collude con la patologia, con il bisogno psicotico di difendersi e dimenticarsi nel rituale mnemonico dello studio, di evitare gli altri, il mondo, la realtà; e si collude con il bisogno della famiglia di non vedere il problema. Eppure, con le logiche attuali, non si può fare altrimenti. E che dire – caso non raro – di insegnanti, che, abusati da bambini, non hanno mai potuto o voluto elaborare terapeuticamente il loro abuso? Che cosa in-segneranno, cioè che cosa segneranno dentro i loro allievi, se ancora non hanno scavato e risolto ciò che ha cosi gravemente segnato la loro anima e la loro esistenza?

Quanto agli allievi, quasi sempre, più che essere loro il problema, sono vittime di genitori, di insegnanti, di strutture gravemente patogeni. Sono le vittime, e vengono portati in terapia come se fossero loro il problema. Ci sono genitori e istituzioni che chiedono aiuto a parole (quindi in perfetta, ma non

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certo sufficiente buona fede), ma che nei fatti hanno bisogno che il figlio o l’allievo sia un problema, sia “il” problema, così da non vedere che il vero problema sono loro.

Ben venga dunque un libro come questo, che si chiede quanto e come la scuola possa, voglia, sappia rispondere al compito che le è proprio. L’autore è un uomo di scuola a tutto tondo. È stato insegnante, è dirigente scolastico, è amministratore locale. È molto bravo, purtroppo non sarà mai ministro. Ha esperienza notevolissima, vede i problemi dal di dentro, con concretezza, è ben documentato, determinato. Vuole capire e risolvere. Non è solo un faber dell’insegnamento e della istituzione. È un saggio intellettuale, capace di sguardo ampio, anche dal di fuori, a grandangolo, interroga pure l’al di qua e l’al di là della scuola. Parte da fatti; con fatti pone problemi decisivi: il senso e l’esercizio della autorità e della educazione; il modo di motivare e preparare insegnanti e dirigenti; il senso e l’efficacia delle “riforme”; il ruolo dei sindacati; la funzione dei genitori; il rapporto famiglia-scuola; la relazione educazione-libertà e autorità-libertà. A che porta la scuola, si chiede, se “ci sono (…) dei laureati che si vantano di non avere più aperto un libro dopo la fine degli studi”? Leggere questo libro significa interrogarsi a fondo, ammettere che siamo “di fronte a una normalità patologica subita come ineluttabile”. Non sono pagine ansiolitiche e consolatorie; sono pro-vocazioni, cioè chiamano innanzi con chiarezza e realismo. Non possono non in-segnare chi le legge.

«Scuola» deriva dal greco scholé, che, a sua volta, si rifà al verbo echein, ‘avere’. La scholé era dunque quel tempo prezioso che porta ad avere sé stessi, così che l’avere coincida con l’essere. Non a caso l’equivalente latino di scholé è otium, cioè il tempo della libertà e della identità più vere e radicali. Provate ad andare a dire a un ragazzo d’oggi, che la scuola è il tempo della libertà e della identità; verificherete subito quanto lontana sia oggi dalle proprie origini la scuola. Invece, se si vuole, essa è il tempo della libertà e della identità.

Resta un dubbio. Se l’amore, la gioia e – con essi e in essi – la libertà e l’identità non possono essere dati, ma vanno conquistati, desiderati, amati, quasi rubati, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, come possono essere affidati alla scuola, se questa è un obbligo, stabilito per ideologia e per legge? Se è obbligo, poi per forza di cose tutto finisce, come nota l’autore, per essere “contrattato”: quando, come, chi interrogare; se fare o non fare un compito; quali materie portare all’esame; quante ore di aggiornamento degli insegnanti ci siano; che ruolo abbiano i genitori nella scuola; quando e come si diventi di ruolo; che cosa vada o non vada riformato; e così via.

La scholé presuppone il senso del cammino. Se una coppia, una società, una storia, una cultura non sanno dove vanno e perché esistono, che senso avrà mai l’auctoritas?

«Adolescente» e «adulto» derivano dal latino, dal verbo ad-alescere (da cui adolescere) ‘essere nutrito, crescere’, a sua volta risalente ad alere, ‘nutrire’, della cui azione indica l’avvio, e alla preposizione ad, che indica l’intenzionalità orientata: «adolescente» e «adulto», rispettivamente il participio presente e quello passato di ad-alescere, indicano quindi ‘colui che sta cominciando a crescere’ e ‘colui che ha già cominciato a crescere’. Quanti di noi – genitori, insegnanti, cittadini – sono veri adulti, hanno cominciato a crescere nell’amore, nella cultura, nella vita, negli stupori? Quanti di noi possono essere riferimento credibile per un adolescente, che solo ora sta cominciando a crescere e, come una timida lumachina, mette fuori dal guscio le sue piccole antenne? È l’immagine, cui ricorrono Horkheimer e Adorno in appendice a Dialettica dell’illuminismo, là dove parlano della stupidità come del callo prodotto quando le antenne sono puntualmente negate, ributtate indietro. O forse conviene a tutti che i ragazzi la smettano una buona volta di pro-vocarci, di essere i messaggeri di un mistero, di guidarci nel futuro? Perché non fanno i bravi? Perché non vogliono essere stupidi? Perché creano problemi a tutti noi, ministri compresi?

Se forse qualcosa manca a questo libro, è uno sguardo anche antropologico. Farò, perciò, qualche nota in questa ottica.

Per un adolescente la sfida con l’assoluto e con il problema della morte dovrebbe essere un diritto garantito e rispettato, così come dovrebbe esserlo quello dell’esperienza viva e confermata della propria

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unicità, tutta giocata tra la sistole della solitudine e la diastole dell’appartenenza. In molte culture, che noi ci ostiniamo a chiamare “primitive”, l’adolescente nel rito di iniziazione vive il riconoscimento e l’attuarsi di questi diritti così sacrosanti. Noi siamo la società e la cultura della rimozione della morte, della negazione di ogni confronto con essa; noi abbiamo abolito i riti di iniziazione, li abbiamo considerati una barbarie inutile e pericolosa. Invece sono parte sostanziale e irrinunciabile della evoluzione del ragazzo e della sua integrazione al gruppo sociale, al punto che, se non li dà la società, se li prende lui, se li gestisce in proprio, con logiche auto-referenziali necessariamente reattive e marginali, che – queste sì – comportano rischi gravissimi ed esiti antisociali o delinquenziali, spesso riversati nella scuola e contro la scuola, nella istituzione e contro l’istituzione. Sia che piombino nella implosione solitaria del suicidio o della rinuncia a vivere e ad affrontare la realtà, sia si esprimano nell’azione violenta e anche omicida del gruppo, spesso azioni, che parrebbero sfogo assurdo o raptus inspiegabile, sono figlie di una mancata risposta sociale e culturale al bisogno-diritto del giovane di sfidare la morte, di verificarsi e identificarsi anche di fronte alla estrema sfida, quella con l’assoluto (e dell’assoluto può essere figura proprio la morte). Solo dopo la sfida è possibile l’identificazione-rinascita del Sé e l’acquisita appartenenza culturale, sociale, istituzionale. È dovere sacro e compito inviolabile non della scuola, ma della società e della cultura trovare i modi, i tempi, i luoghi, i riti, attraverso i quali possa, debba, voglia essere rispettato il diritto alla sfida e alla identità profonda, che – sola – dice chi è l’adulto. Il problema non è pedagogico, tanto meno didattico, né compete alla scuola. Il problema è antropologico, e compete alla società complessiva e alla cultura.

Dunque, i riti di iniziazione non spettano alla scuola, anche se, in passato, alcuni momenti scolastici particolarmente difficili e altamente selettivi hanno avuto un’indubbia valenza iniziatica: per esempio l’esame di quinta elementare fino al secondo dopoguerra o quello di “maturità” fino a pochi anni fa finivano con il sancire l’accesso alla dimensione adulta e al riconoscimento sociale, che a questa compete. Oggi neppure con il dottorato di ricerca si giunge a tanto. Ripeto, alla scuola non compete questo compito; comporterebbe la riduzione della scuola a mero momento di formazione professionale e di avviamento al lavoro. Solo società e culture ideologicamente finalizzate ad assolutizzare il lavoro e la produzione possono giungere a tanto. Ma non si può neppure usare la scuola come alibi e strategia, per non fare mai divenire adulti, per imprigionare in una adolescenza stupida e senza fine; porterebbe la scuola – e già ne abbiamo i segni quotidiani – a essere complice e culla della ideologia della noia e della disperazione, quella che vorrebbe far vivere senza identità, senza interiorità, senza emozioni.

Il rito (o la prova) di iniziazione c’è e ci deve essere, perché il gruppo sociale ha bisogno di verificare (rassicurando sé stesso) e di confermare (rassicurando il giovane e l’azione formativa della sua famiglia) l’adeguatezza del giovane e della generazione nuova (il giovane in greco era chiamato néos, ‘nuovo’) a rispondere ai problemi radicali dell’uomo; come sopravvivere; come affrontare l’angoscia e la morte; come con-fluire nei valori sociali e culturali; quale mondo volere; quale destino scegliere per sé e per gli altri. Solo attraverso l’eseguirsi di questa verifica può continuare il cammino di una società e di una cultura. Ripeto, questa verifica non compete alla scuola o soltanto – perfino con attribuzione di colpe – alla scuola. Né la scuola deve prestarsi al gioco di essere il capro espiatorio, facendo male (né potrebbe essere altrimenti) ciò che la società e la cultura non fanno: selezionare e decidere chi è adulto e chi non lo è, chi cammina e chi si fa trascinare. Farlo significherebbe per la scuola divenire strumento ideologico e alibi di una società e di una cultura immobili.

Acculturare un ragazzo non significa dire e stabilire che è adulto. Solo un micidiale corto circuito tra senso accademico e senso antropologico di cultura, può portare alla confusione attuale. Sotto molte forme di bullismo, così come sotto altri terribili fenomeni tanto crescenti, quanto taciuti (l’aumento negli adolescenti dei suicidi, delle dipendenze, dei disturbi psichici, degli incidenti e delle performance mortali, della delinquenza, della non autonomia) c’è una mancata risposta al bisogno di iniziazione all’età adulta. Si va a sfidare la morte e a cercare l’unicità del Sé fuori dalla società e contro la società.

Sbaglia la scuola a farsene carico. È compito non suo. Soprattutto non è compito suo la assunzione e la gestione della autorità sociale e culturale. Se si fa carico di questo compito, finisce con l’essere l’alibi e la discarica delle impotenze sociali e culturali. Finisce con l’essere contro i ragazzi e contro il nuovo1,

1 Ha perciò ragione l’autore quando afferma che “è difficile essere autorevoli in una società dove ogni principio di autorità viene sistematicamente delegittimato”. Ma, a mio avviso, sbaglia quando conclude che “dei sistematici interventi repressivi vanno usati fin dalla nascita, abituando da subito al rispetto di norme di buona convivenza. Non vale la scusa che il piccolo non capisce. Se non capisce capirà, ma intanto rispetta gli oggetti e le persone perché i genitori glielo impongono. Ci

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provocando nei ragazzi una risposta simmetrica e spingendoli, di fatto, a vedere nella scuola il nemico e l’ostacolo.

Società e culture ferme, che non hanno più orizzonti da scoprire, sogni da inseguire, desideri da soddisfare, progetti da realizzare, perdono autorevolezza né sanno più in-segnare di autorità i giovani e, meno che meno, la scuola; finiscono con il negare ogni autorità e con il convincersi di non avere bisogno di alcuna autorità. Le anarchie nascono dalla immobilità delle società e delle culture. Si finisce così, di fatto, con il legittimare il permissivismo (nella scuola e non solo), per coprire la mancanza di autorità e di persone autorevoli a livello sociale e culturale. Si aboliscono le prove di iniziazione, le si considerano ostacoli e crudeltà inutili. E si finisce da un lato con il lasciare i giovani nell’indeterminato, nel vago della non identificazione di sé, nel vuoto emotivo ed etico, nell’assenza della curiosità e dello stupore, anche e soprattutto dello stupore d’amore; d’altro lato si lascia il gruppo sociale nella paranoia di fronte a tutto ciò che è nuovo e, in particolare, di fronte al giovane, soprattutto al più vivo, al più creativo, al più intelligente, a quello che può dare di più. Poi, di tutto questo, magari si dà colpa alla scuola. Dopo averle tolto autorità, la si accusa di non averla o di non saperla gestire.

Non è la scuola a dovere dare risposte di questo tipo. Deve essa stessa riceverle. Non da sé stessa, ma da tutti noi come società e come cultura in cammino. Occorre ribadirlo: il problema, prima che scolastico, è antropologico. Ma questo discorso spetta ad altri autori. Maculotti il suo l’ha già fatto.

Gigi Cortesi

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Biblioteca Ariostea (parte seconda)

Incontro con l’autoremartedi 22 novembre 2022 ore 17

La Ferrara mai raccontata: dagli Estensi a oggi

Presentazione del libro di Francesco Scafuri

Dialoga con l’autore Marialucia Menegatti

Sangue sulle mura: dal fantasma del duca al delitto del vampiro. Streghe e inquisitori: abiura, tortura, pubblico ludibrio. Morti apparenti: un professore, un artista e una monaca. Antonia da Castello: una spietata assassina ai tempi di Ercole I d’Este. L’omicidio di Camilla Veronesi: la Ferrara del Seicento si tinge di noir. Sesso e morte: giallo al bordello. Lo chiamavano Parlaschietto…: un pluriomicida a Francolino, Domenico Pelucchi. Marfisa d’Este: le vere vittime della palazzina. Sant’Antonio da Padova: due miracoli ferraresi. Buonmercato: la strana storia di un chierico venerato come santo. Il volume, che fa parte della collana “HIstoriando”, è corredato di fotografie e cartoline d’epoca, rare o inedite, della “Collezione Alberto Cavallaroni” e da un ricco apparato di fonti bibliografiche e archivistiche.
Francesco Scafuri, classe 1958, vive da sempre a Ferrara, dove ha lavorato per oltre trent’anni presso l’Ufficio Ricerche Storiche del Comune sino alla pensione, ideando iniziative e rassegne culturali di successo. A partire dagli anni Ottanta, ha partecipato a convegni internazionali e tenuto conferenze su temi urbanistici e sull’architettura militare estense. In veste di storico dell’arte interviene a trasmissioni televisive e collabora con quotidiani e riviste. È socio dell’Accademia delle Scienze di Ferrara, consigliere dell’Associazione Ferrariae Decus e consigliere dell’Associazione De Humanitate Sanctae Annae Odv. Autore di numerosi studi sulla città, tra le sue pubblicazioni ricordiamo Le chiese di Ferrara (con Giovanni Sassu) del 2013. Nel catalogo Faust Edizioni il romanzo La Ferrara dell’ingegner Bellei (2014) con la prefazione di Vittorino An dreoli, e il saggio storico Alla ricerca della Ferrara perduta. Luoghi, personaggi, curiosità e misteri (2015) con la prefazione di Folco Quilici.

Invito alla letturaMercoledi 23 novembre 2022 ore 17

Muoviamo le montagne

Presentazione del libro di Charlotte Perkins Gilman

Dialogano Tamara Zappaterra, Prorettrice alla diversità, equità, inclusione Università di Ferrara, Beatrice Gnassi traduttrice ed editrice, Eleonora Federici, Presidente Comitato Parità Unife
Muoviamo le montagne è «un’utopia di breve distanza», così la definisce Perkins Gilman, che ci porta in una nuova America, dove le donne si sono “risvegliate”, hanno capito il loro potenziale e preso le redini del comando, partendo dall’idea che misoginismo, povertà e sfruttamento lavorativo sono stati la causa d’ogni male.
John, perso trent’anni prima durante una spedizione in Tibet, viene ritrovato dalla sorella Nelly, che lo riporta in un mondo del tutto cambiato. In questa nuova America, le donne si sono “risvegliate”, hanno capito il loro potenziale e preso le redini del comando, partendo dall’idea che il misoginismo, la povertà e lo sfruttamento lavorativo sono stati la causa d’ogni male in passato. Perkins Gilman, nel 1911, catalizza nel protagonista le rimostranze di un uomo medio del suo tempo di fronte a cambiamenti radicali, che per certi versi ancora oggi possono dirsi futuristici. Dalle norme sociali all’economia, dai mezzi di trasporto al rispetto della natura, dalla religione all’educazione, il libro ripercorre il viaggio fisico e mentale di un uomo in un universo femminista, ecologico e cibernetico.

Conferenze e Convegnigiovedì 24 novembre 2022 ore 17

Vivere il patrimonio UNESCO: “Ferrara, città del Rinascimento, e il suo Delta del Po”

A cura di Alberto Andreoli

Incontro di presentazione alla cittadinanza del progetto di promozione culturale della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS, finalizzato alla conoscenza e valorizzazione di uno dei 58 siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. L’iniziativa si articolerà in un ciclo di “visite conferenze” a cadenza mensile, che interesseranno il centro storico e i principali istituti museali della città di Ferrara e le emergenze monumentali, paesaggistiche e naturalistiche del settore ferrarese del Delta del Po.
A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Invito alla letturavenerdì 25 novembre 2022 ore 17

Ritratto di un sindacato. Album fotografico della UIL di Ferrara (2009-2022)

Presentazione del libro curato da Roberto Roda e Massimo Zanirato con la collaborazione di Emiliano Rinaldi

Guardamagna Editori in Varzi, 2022
Introduce il volume e dialoga con i curatori l’antropologo Giuseppe Scandurra (Università di Ferrara)
Sviluppato su proposta della sindacalista ferrarese Sabrina Cerini, il volume non ha intenti “celebrativi” ma si pone piuttosto come una riflessione di antropologia visiva, un’indagine di etnografia delle organizzazioni. Attraverso agili testi divulgativi e ben 250 immagini, prevalentemente inedite (provenienti dall’archivio personale di Roberto Roda e da quello della Camera Sindacale Territoriale della UIL ferrarese), il volume racconta le strutture e le dinamiche della partecipazione sindacale, le lotte e le vertenze per la difesa del lavoro e dei lavoratori a livello locale e nazionale. Approfondisce i linguaggi popolari utilizzati nelle manifestazioni di protesta, chiarisce l’impegno civico per definire, in una società che cambia rapidamente, un più ampio ed efficace sindacato “delle persone” e non solo dei lavoratori. Lungi dal volersi porre in posizione autoreferenziale, il volume della UIL ferrarese offre ampio sp azio ai rapporti unitari perseguiti con le altre sigle sindacali confederali (CGIL e CISL). Il volume, alla fine, rappresenta anche un omaggio e un ringraziamento verso coloro ( iscritti, sindacalisti e quadri dirigenti ) che alla UIL e ai suoi principi hanno dedicato tempo e fatica.

Incontro con l’autorelunedi 28 novembre 2022 ore 17

La bléza. La bellezza.

Presentazione del libro di Edoardo Penoncini

Puntoacapo Editore, 2022
Introducono e dialogano con l’autore Manuel Cohen e Zena Roncada; letture di Cristina Rossi.
A tre anni dall’ultima raccolta in dialetto (Al paréa uƞ fógh ad paja, puntoacapo 2019) Edoardo Penoncini torna con la nuova raccolta, La bléza, un tema che era ed è rischioso. Occorre consapevolezza dei motivi e dei mezzi espressivi per avventurarsi in un canzoniere d’amore e di bellezza tanto frequentato nella poesia di tutti tempi. La possibilità di scivolare sull’ovvio del discorso abusatissimo è sempre dietro l’angolo; tuttavia, Penoncini argomenta la sua strutturazione ‘a tema’ coniugando felicità di scrittura con una sostanziale levità e luminosità rara e mai scontata. «La bléza è uno di quei libri che ci aiutano a percepire l’intelligenza del mondo, a dare testimonianza di levità, civiltà, discrezione. Interessante e suggestivo il percorso di senso con cui Penoncini accompagna chi legge: sembra di at traversare ere, luoghi, ambienti, secoli, declinati e diclinanti tra le fasi della vita: gioventù, maturità, senilità. La bellezza, sembra confermarci il nostro poeta, è ovunque, si può cogliere a qualsiasi latitudine o stagione della vita: basta saperla scorgere, basta saper predisporsi umilmente all’ascolto». (Manuel Cohen, da “L’ape e la bellezza”, Nota introduttiva a “La bléza”)
Edoardo Penoncini vive a Ferrara. Ha cominciato a scrivere versi dalla fine degli anni Sessanta e nel 2014 abbraccia la poesia in dialetto. Tra le sue opere in italiano: Un anno senza pretese (2012); Qui non si arriva di passaggio, Ferrara musa pentagona (2012); Lungo è stato il giorno (2013); la luce dell’ultima casa(2015); Sotto le palpebre (2021).

Incontro con l’autoreMartedi 29 novembre 2022 ore 17

I sogni hanno la testa dura

Presentazione del libro di Elena Buccoliero

Ne parlano con l’autrice Alberto Urro e Luisa Lampronti
Letture di Fabio Mangolini
Le storie raccolte in questo libro, tratte da articoli pubblicati da Elena Buccoliero sul blog on line di Azione Nonviolenta “Prima le donne e i bambini”, nascono dall’esperienza dell’autrice maturata durante il periodo di servizio come giudice onorario al tribunale per i minorenni di Bologna, dal suo impegno con insegnanti, adolescenti, tutori volontari per il Comune di Ferrara, dalla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati. Sono affidate al lettore non con la presunzione che la visione dell’autrice sia esaustiva e offra un punto di vista oggettivo, ma come semplice stimolo a nuove riflessioni. Non smarrire la traccia dei pensieri è azione necessaria non solo per sé ma anche per altri quando la cronaca riconsegna eventi o singoli episodi analoghi. Il filo tematico che ordina i testi definisce capitoli che si reintrecciano di continuo. Nella raccolta si attraversano diverse “stanze” che affrontano temi quali la tutela dei bambini, la v iolenza sulle donne e quella assistita dai figli, la migrazione e l’intreccio tra culture, il coronavirus con il suo impatto sferzante sulla vita di ognuno, gli adolescenti (il bullismo, la scuola, la giustizia penale minorile…). Ogni pagina è una finestra sul nostro mondo e sul mondo, alla ricerca di ciò che sa renderci umani e capaci di accogliere l’umanità dell’altro.
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Eventimercoledì 30 novembre 2022 ore 17

Storie di pianura. Antologia di racconti partecipanti alla prima edizione del premio nazionale di narrativa 2021

A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi Aps

Presentazione condotta da Gina Nalini Montanari e Nicoletta Zucchini, argomentazione del progetto della presidente Federica Graziadei.
Sarà presente per un intervento Riccardo Mantovani del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara.
Letture di Filippo Scabbia e musiche di Roberto Berveglieri.
Presentazione dell’Antologia ” Storie di Pianura” I edizione Premio nazionale di narrativa 2021 indetto da Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara & Associazione Culturale Gruppo Scrittori Ferraresi.
La pianura, arazzo infinito di storie future, presenti e passate, tessute fra terra e acqua. Orizzonti privi di ostacoli si stagliano lontani, lasciando immaginare che più oltre possa esservi qualsiasi cosa, o forse nulla. La bonifica idraulica, secolare opera dell’uomo per restituire alla prosperità queste lande desolate, tatuaggio d’acqua impresso nella terra. Il paesaggio e le sue mutazioni, l’antropizzazione come realizzazione di una visione di benessere. Il lavoro nei campi. La paziente attesa del succedersi delle stagioni. Aspetti storici, culturali, ambientali, sociali ed economici attinenti al tema, lasciati trasparire tra le righe di un’esperienza quotidiana personale, di uno sguardo, di un ricordo, di una speranza.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi Aps

Biblioteca Casa Niccolini

Telefono Tel. 0532 418231 – Indirizzo Via Romiti, 13 – 44121 Ferrara – Emailinfo.niccolini@comune.fe.it

Bambini e ragazziGiovedì 3 novembre ore 15.30

GIOCARE A CASA NICCOLINI

Giochi da tavolo per tutti

In occasione del Mese Internazionale del gioco in biblioteca (International month game @your library),  invitiamo ragazzi e ragazze a provare i tanti giochi di società disponbili in biblioteca!
Oggi e sabato 5 novembre, negli orari di apertura della biblioteca, sarà presente anche l’esperto Daniele Ferri che aiuterà ad organizzare i tavoli da gioco, illustrando il funzionamento di vari giochi.

Partecipazione libera e gratuita. 
Età consigliata: da 8 a 99 anni.
Scarica la locandina!

Vi aspettiamo!

Bambini e ragazziSabato 5 novembre ore 9.30

GIOCARE A CASA NICCOLINI

Giochi da tavolo per tutti

In occasione del Mese Internazionale del gioco in biblioteca (International month game @your library), invitiamo ragazzi e ragazze a provare i tanti giochi di società disponbili in biblioteca!

Oggi, negli orari di apertura della biblioteca, sarà presente anche l’esperto Daniele Ferri che aiuterà ad organizzare i tavoli da gioco e le partite, illustrando il funzionamento di vari giochi.

Partecipazione libera e gratuita. 
Età consigliata: da 8 a 99 anni.
Scarica la locandina!

Vi aspettiamo!

Bambini e ragazziGiovedì 10 novembre ore 15.00

Missione Spaziale in A/R con Minecraft

Laboratorio digitale a cura di Luca Berti

In questo laboratorio i/le giovani partecipanti, saranno coinvolti in un’attività laboratoriale finalizzata alla creazione di contenuti digitali in realtà aumentata A/R attraverso l’utilizzo di Minecraft e Merge Cube e avranno la possibilità di immaginare, programmare e realizzare creazioni 3D, utilizzando anche elementi “analogici” (carta, cartone etc).
Il laboratorio è condotto da Luca Berti di Digitalmente ed è organizzato in occasione del International Games Month @your Library 2022 

Consigliato a studenti della scuola secondaria di I grado
Partecipazione gratuita. I posti sono limitati e l’iscrizione è obbligatoria attraverso l’invio del modulo online
Per informazioni: 0532/418231 – info.niccolini@comune.fe.it

Scarica la locandina di Missione Spaziale in A/R con Minecraft

Bambini e ragazziDomenica 13 novembre 2022 ore 15.00 (iscrizioni dalle 14.30)

Torneo di ‘VEGEtables’

Un pomeriggio di sfide divertenti al gioco di carte inventato da Daniele Ferri

A Casa Niccolini vi aspettiamo per festeggiare l’International Games Month @your Library 2022 con un entusiasmante torneo di “VEGEtables”, il gioco di carte incentrato sulla coltivazione di frutta e verdure, inventato dal ferrarese Daniele Ferri. e definito l’unico gioco nato in Italia inserito come Disciplina Ufficiale del Mind Sports Olympiad di Londra.

Appuntamento alle 14.30 per le iscrizioni e dalle 15.00 inizierà la divertente sfida, non solo per giocatori già appassionati, ma anche principianti che verranno coinvolti in un torneo “introduttivo” con regole semplificate (necessaria la presenza minima di 8 giocatori).
Questa sarà solo una tappa del GRAN PRIX @yourlibrary, costituito da 4 tornei, distribuiti nelle biblioteche comunali cittadine: Rodari (29 ottobre), Casa Niccolini (13 novembre), Bassani (3 dicembre), Porotto (17 dicembre).

Età consigliata: dai 7 anni.
Scarica la locandina del torneo di ‘VEGEtables’!

Il gioco in breve
VEGEtables è un gioco di carte per 2-5 giocatori nel quale si simula la coltivazione di un campo di verdure dall’aratura fino al raccolto. 
L’ambientazione è solo un pretesto per imbastire un divertente gioco astratto che si basa sulla meccanica del blocco. Lo scopo del gioco è quello di raccogliere il maggior numero di punti completando le sequenze delle verdure. Non importa chi inizia la sequenza, ma chi la termina, infatti chi effettua il raccolto del campo raccoglie i punti. Bisogna quindi stare attenti di non favorire i propri avversari nella chiusura dei campi e quindi spesso conviene giocare poche carte necessarie per la propria strategia e non mettere in campo tutte le carte disponibili. Ma ci sono anche altri modi per fare punti rendendo il gioco e le strategie molto varie. Il gioco termina quando un giocatore finisce le carte che ha a disposizione. 

Bambini e ragazziMartedì 15 novembre ore 17.00

DIRITTI ALLE STORIE … in tante lingue

Letture e laboratorio ludico multilingue per bambini dai 4 ai 7 anni

In occasione di Bimbinfesta, la Settimana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dal 14 al 20 novembre 2022, organizzata dai Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara, giunta alla seconda edizione, la biblioteca comunale Casa Niccolini, aderisce al programma d’iniziative, ospitando pomeriggi di letture ad altavoce per bambini piccolissimi e i loro genitori, una mattina di letture inclusive per i più grandicelli e una divertente narrazione animata.

Oggi esperti mediatori interculturali si alterneranno a leggere e raccontare storie in tante lingue diverse, per fare sentire tutti a casa.

Partecipazione libera e gratuita.
Età consigliata: 4-7 anni
Per informazioni: 0532/418231 – info.niccolini@comune.fe.it

Conferenze e ConvegniGiovedì 17 novembre ore 17.00

La straordinaria umiltà di Mario, maestro di noi maestri

Mauro Presini per Mario Lodi

Conferenza di Mauro Presini.
Introduce Daniela Cappagli

Mario Lodi
, il maestro per eccellenza nel vero senso della parola, nasceva  nel 1922, così nel centenario della nascita si è pensato di ricordarlo anche a Ferrara attraverso le parole del maestro elementare Mauro Presini, che ha avuto la grande fortuna di conoscerlo di persona.
“La grande forza di questo messaggio si trasformava in potenza enorme proprio grazie alla credibilità che lo accompagnava; non era un professore universitario che vedeva i bambini dalla finestra o che stava predicando teorie ma un maestro, dei bambini e delle bambine che stavano raccontando insieme

L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Istituto Gramsci di Ferrara e inserito nel programma di formazione/aggiornamento “Andar per carte e libri” proposto dal Servizio Bilbioteche e archivi del Comune di Ferrara, è rivolto ad insegnanti, educatori, studenti e adulti interessati.
Partecipazione libera e gratuita, sino ad esaurimento posti.

 

Bambini e ragazziSabato 19 novembre 2022 ore 10.30

DIRITTI ALLE STORIE … in CAA

Letture e laboratorio per bimbi e genitori sulla Comunicazione in simboli

In occasione di Bimbinfesta, la Settimana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dal 14 al 20 novembre 2022, giunta alla sua seconda edizione, la biblioteca Casa Niccolini partecipa al programma di iniziative dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara, ospitando pomeriggi di letture ad altavoce per bambini piccolissimi e i loro genitori, una mattina di letture inclusive per i più grandicelli e un divertente spettacolo di teatro emozionale.

Insegnanti, mediatori interculturali, genitori si alterneranno a leggere e raccontare storie in tante lingue diverse, anche in simboli, per fare sentire tutti a casa.

Posti limitati. Partecipazione gratuita con iscrizione obbligatoria.
Per informazioni: 0532/418231 – info.niccolini@comune.fe.it

EventiSabato 19 novembre 2022 ore 15

LA CITTA’ DEI BAMBINI

Narrazione animata con musica dal vivo

Antonella Antonellini ritorna anche quest’anno a Casa Niccolini!
L’occasione è Bimbinfesta, la Settimana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dal 14 al 20 novembre 2022, organizzata dai Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara, giunta alla seconda edizione, alla quale aderisce anche Casa Niccolini, ospitando pomeriggi di letture ad altavoce per bambini piccolissimi e i loro genitori, una mattina di letture inclusive per i più grandicelli e questa divertente narrazione animata.
Questa volta Antonella ci proporrà un’animazione teatrale/narrativa che si terrà nel giardino di Palazzo Paradiso, il bellissimo spazio verde che collega la biblioteca dei più giovani alla storica Biblioteca Ariostea. L’accompagnamento inoltre della musica dal vivo di Lorenzo Magnani, immersi nella natura, creerà sicuramente un’atmosfera molto suggestiva.
Seguirà un laboratorio per creare la città ideale dei bambini.

Partecipazione libera e gratuita, per tutti.

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Lucca games

Angiolino e Sidoti

Fa conoscere e chiarisce le regole di tutti i giochi principali, e basta aprirlo a una pagina a caso per trovare notizie divertenti e interessanti.” (Stefano Bartezzaghi, Il Venerdì di Repubblica)

“Avviso per la confraternita dei cultori di dizionari, in particolare per quelli che non si limitano a consultarli ma li leggono senza secondi fini, per trarne diletto: è arrivata la loro strenna, che farà trascorrere ore di intenso piacere nei giorni di sosta invernale. È il Dizionario dei giochi.” (Bruno Gambarotta, Tuttolibri)

“Dà al gioco vera e propria dignità di essere un oggetto di cultura, un supporto di cultura, un ricettore di tutto ciò che gira intorno al giocare… Ha fatto fare un grosso passo avanti alla percezione del gioco.” (Gianluca Nicoletti, Melog 2.0)

Oggi loro non ci saranno in sala Ingellis a parlarne, ma ci troverete gli autori in persona: io e Beniamino Sidoti, che con Renato Genovese Roberto Gigli e Cosimo Lorenzo Pancini una trentina d’anni fa ha aggiunto i Games a un salone salone del fumetto un po’ in decadenza creando tutto ciò che stiam vivendo qua in questi giorni. Se non riuscite a passare, andate a sfogliarlo allo stand Oliphante, dove trovate quello e un’appendice di aggiornamento acquistabile a parte. Ci sono anche il mio libro Cos’è un gioco da tavolo (Carocci) e il gioco di memoria Safari Golo.

Io poi corro al Real Collegio dove si presenta il mio gioco Animali in città, dalle 14.00 alle 16.00 al nello spazio Games 4 kids al primo piano (stand RCJ209). Gioco di carte su cani e famiglie, fa parte del progetto Inhabit. E’ un serious game, ma ci si diverte!

E’ serious ma divertente anche la D&D Experience “Saving the World” by Poliniani, un’avventura realizzata dal collettivo ItaLudus di cui faccio parte con, in cui verrà trattato, in modo metaforico, il tema della “speranza” di salvare il mondo preservando l’ambiente e potenziano diverse competenze come il lavoro di squadra, la creatività, la gestione dei conflitti. Dalle 14 alle 15 sempre al Real Collegio, RCJ237, JUNIOR LAB 1.

Essendo io uno e trito, non ci sarò: ma ve lo segnalo ugualmente!

https://www.luccacomicsandgames.com/…/le-parole-per…/

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Biblioteca Ariostea (parte prima)

Incontro con l’autoregiovedì 3 novembre 2022 ore 17

L’altro Ulisse

Presentazione del libro di Edoardo Nannetti

L’altro Ulisse. Seguire Odisseo e scoprire Penelope. Una lettura junghiana dell’Odissea.
Rubbettino, Le notttole di Minerva, 2022
Dialoga con l’Autore Arianna Chendi
Il volume attraversa tutto il poema omerico interpretato come processo di in-dividuazione, nel senso junghiano, del protagonista. Ma si intersecano anche i percorsi di Telemaco e della sua ‘iniziazione maschile’ e soprattutto di Penelope, che ha intrapreso anch’essa il suo viaggio interiore su una particolarissima ‘zattera’. Scrive Padre Alessandro Barban nella sua prefazione: “Si seguono le avventure di Ulisse, ma in realtà si è presi nella lettura e poi personalmente e direttamente coinvolti dai significati junghiani che si formano da quei racconti. Leggi cosa vive e affronta Ulisse, ma alla fine leggi anche la tua esistenza. Non vorrei esagerare, ma è come fare una terapia. Alla fine della lettura di questo libro si è di-versi, trasformati, più individuati nella propria anima”.
Edoardo Nannetti è avvocato, ma da tempo dedito alla psicologia e altri studi. Ha conseguito il diploma triennale in scienze religiose e laurea triennale in psicologia presso l’università di Padova. Ha intrapreso e concluso analisi personale seguendo un percorso di psicologia analitica junghiana. Ha tenuto seminari come co-relatore per la parte junghiana.

Incontro con l’autorevenerdì 4 novembre 2022 ore 17

Quando l’immagine si fa poesia

Presentazione del libro di Eridano Battaglioli

Ne parla con l’Autore Gina Nalini Montanari

La vocazione primaria di E. Battaglioli è stato l’obiettivo della macchina fotografica attraverso cui scoprire immagini inaspettate del «generoso pianeta» Terra e coglierne sempre nuova bellezza. Ben presto si fece impellente nel suo intimo l’urgenza di dare voce ad emozioni, sentimenti e riflessioni che gli risuonavano dentro, contemplando un fiore o un fenicottero rosa, un albero o le lucciole. Nacquero così nell’ormai lontano 1996 le sue prime semplici poesie inebriate di luce e colori, di gioie e musicalità; oggi sono venate di amare riflessioni sui problemi della quotidianità, ma mai prive di speranza e invitano a urlare alla vita, alla gioia e all’amore (La poesia, p. 34).  
A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Conferenze e Convegnilunedì 7 novembre 2022 ore 17

Prospettive di genere: la letteratura per ragazzi che educa alla differenze tra fake news e propaganda

Ne parlano Tamara Zappaterra, pedagogista e prorettrice di UNIFE, Lorenza Bernardi, scrittrice e curatrice di collane per l’infanzia e Massimiliano De Giovanni, scrittore e sceneggiatore di graphic novel

La letteratura per l’infanzia, nell’ultimo decennio, ha posto l’attenzione al tema legato agli stereotipi di genere ampliando la proposta editoriale ad autrici e autori che propongono opere volte a educare alle differenze e al rispetto delle diversità. Una nobile causa che non ha incontrato il favore di chi interpreta tali letture come pericolose e confusive dell’identità dei bambini e delle bambine. Vere e propria black list di “libri proibiti” mettono al bando innocue “storie della buonanotte” destinate a contribuire alla realizzazione di una società più inclusiva ed equa
Per il ciclo “Il lunedì dei libri proibiti” a cura di Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’Oro, la rassegna di incontri dedicata alla letteratura che ha subito censura o ha fatto scandalo in anni nei quali parlare esplicitamente di omosessualità, lesbismo, bisessualità e identità di genere era “proibito”, era un tabù. Il ciclo di tre conferenze attraversa la narrativa di autori e autrici che hanno trovato il coraggio di uscire dall’invisibilità per parlare dell’amore e degli amori non convenzionali, di sessualità, di corpi non conformi, contribuendo in maniera decisiva alla decostruzione di norme sociali, stereotipi e pregiudizi, percorso ancora attuale e non concluso.

Incontro con l’autoreMartedi 8 novembre 2022 ore 17

21 LETTERE a una donna eterea

Presentazione del libro di Luciano Montanari

Dialogano con l’Autore Riccardo Roversi e  Floriana Guidetti
Lettori Patrizia Fiorini e Sandro Mingozzi

Anno 1997: all’inizio di quell’estate, il protagonista acconsente a trascorrere tre settimane in Francia. Si tratta di un lungo viaggio, senza mete preordinate, condiviso con l’amico Mauro, su di una piccola vettura sistemata alla bell’e meglio in un camper minimalista, ma funzionale. Sono due persone adulte che, con spirito leggiadro e svagato, si muovono oltralpe, visitando località ricche di cultura e storia, ammirando panorami e architetture mozzafiato, riscoprendo, nel contempo, la bellezza delle piccole cose. Il viaggio è per Luciano un momento di catarsi da una dolorosa esperienza personale che, tuttavia, il destino ha voluto che si aprisse ad una inattesa, possibile, nuova esperienza di vita e amore. C’è, infatti, Anna, una donna eterea, sullo sfondo: fisicamente assente, ma quotidianamente presente, grazie alla promessa di Luciano di scriverle, durante il viaggio, una lettera al giorno. Il destino sarà generoso ma, a suo tempo, crudele… e l’espressione scritta che Luciano traspone, anche questa volta, sulla carta non può che rappresentare la sua testimonianza di un vero amore.

Incontro con l’autoremercoledì 9 novembre 2022 ore 17

Stampatori e tipografi a Ferrara dal ‘500 al ‘700

Doppia presentazione libraria: “Materiali per lo studio della produzione a stampa nella Ferrara del XVIII secolo” di Ranieri Varese e “Cominus et Eminus. La tipografia alla Campana” di Valentina Sonzini

Ne parlano con gli autori Maria Gioia Tavoni e Paola Zanardi.
Una doppia presentazione che mette a fuoco la storia della produzione a stampa a Ferrara tra XVI e XVIII secolo. Del secolo XVIII poco o nulla si conosceva se non l’elenco dei nomi dei più noti stampatori/editori a cui dobbiamo la realizzazione, nel corso del Settecento, di molti libri, miscellanee, raccolte di saggi, opuscoli, poemetti.
Il saggio di Ranieri Varese (Bologna, Pendragon 2022) è il primo studio che affronta in maniera sistematica il mondo dell’attività tipografica/ editoriale di Ferrara nel corso del Settecento, con l’obiettivo di elencare le stamperie e le botteghe attive sotto il dominio pontificio, di valutare l’ampiezza e la consistenza dei loro commerci, di conoscere le modalità, i costi e i caratteri di ciascuna impresa editoriale, nonché la durata dell’attività nel corso del tempo.
Il libro di Valentina Sonzini (Milano, Biblion, 2019 – sottotitolo: Annali di Vittorio Baldini e delle eredi – Ferrara 1575-1621) ricostruisce invece le vicende di una tipografia, la tipografia Baldini, nel contesto della storia ferrarese del Cinquecento, evidenziando la circolazione libraria presso la corte estense, all’epoca di Alfonso II. L’attività dello stampatore, unitamente a quelle dei suoi famigliari e collaboratori, prosegue anche sotto il governo pontificio dopo la Devoluzione del 1598 e le sue vicende editoriali e biografiche si dipanano in un lungo arco temporale ricco di stravolgimenti geopolitici.
A cura degli Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e Convegnigiovedì 10 novembre 2022 ore 17

Transizione ecologica: da dove viene e dove va?

Ne parlano Alessandro Bratti e Gianluca Piccirillo

Introduce Alfonso Sciasci dell’Associazione Evangelica CERBI di Ferrara
Quella ambientale è una delle sfide più pressanti della nostra generazione. Oggi la situazione di degrado e sfruttamento dell’ecosistema ha raggiunto livelli inimmaginati fino a pochi decenni fa. L’attenzione mediatica, le manifestazioni, le iniziative legislative e finanziarie hanno tutte all’ordine del giorno i temi ambientali. A questo sfondo culturale ormai consolidato, la “transizione ecologica” aggiunge l’istanza del passaggio da un assetto della realtà ad un altro. Non si tratta più solo di avere “cura” della terra o di praticare economie “sostenibili”, ma di “transitare” verso qualcosa di nuovo e inedito. Come articolare il nostro “dire” in modo da non ripetere i soliti slogan ecologici o economicisti, né farci condurre da narrazioni ideologiche? Quale prospettive sarà in grado, nella complessità della situazione, di indiv iduare il motivo vero profondo della crisi e, di conseguenza, il rimedio necessario?
Alessandro Bratti  – Segretario dell’Autorità di Distretto del Po e Vice presidente del Board dell’Agenzia Europea per l’Ambiente 
Gianluca Piccirillo – Istituto di cultura evangelica e documentazione di Roma.

Conferenza a cura della Chiesa Riformata Battista di Ferrara

Conferenze e Convegnivenerdì 11 novembre 2022 ore 17

Filosofia e Vita in Michel Henry

Conferenza di Giuliano Sansonetti

Introduce Caterina Simoncello
Figura schiva e appartata della Filosofia francese della seconda metà del ‘900, Michel Henry (1922-2002) si è guadagnato la fama di pensatore rigoroso, appassionato e scomodo. Nel corso del suo iter di pensiero, egli ha via via preso posizione sulle questioni drammaticamente attuali del mondo moderno, lontano tuttavia dalla ribalta e dai clamori cui ci hanno troppo spesso abituati i famosi maitres à penser. A muoverlo sono state innanzitutto le ragioni interne del suo pensiero, sempre teso a cogliere – com’egli diceva – l’Essenziale.
La Vita costituisce il filo conduttore del pensiero di Michel Henry, che si può scandire in tre momenti fondamentali: il primo momento si caratterizza come una “fenomenologia della vita e della corporeità”; quindi la vita in quelle che si possono definire le avventure e disavventure della modernità, attraverso le figure di Marx, Nietsche e Freud. Il terzo momento si caratterizza soprattutto per l’analisi dei misfatti della civiltà, della tecnica e dei media nonché per una interpretazione della “filosofia del cristianesimo”.
Quello di Michel Henry si presenta, pur negli approfondimenti e nei mutamenti di prospettiva, come un pensiero estremamente rigoroso e fedele alle ragioni che sin dall’inizio lo hanno ispirato.
A cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Incontro con l’autorelunedì 14 novembre 2022 ore 17

Meister Eckhart, l’anima e Dio sono una cosa sola

Presentazione del libro di Marco Vannini

Introduce Marcello Girone Daloli
Meister Eckhart, domenicano tedesco del Trecento, recepisce la lezione della filosofia classica: Conosci te stesso e conoscerai anche Dio, perché uno solo è il logos, umano e divino, e, nello stesso tempo, rivendica per ogni cristiano quel che Cristo afferma di se stesso: essere una sola cosa col Padre. Rovesciando così il dualismo biblico, per cui c’è un Dio lassù nei cieli e un uomo quaggiù in terra, Eckhart insegna invece che anima e Dio sono una cosa sola. Questa paradossale verità la comprende però solo l’uomo completamente distaccato, che ha evangelicamente rinunciato a se stesso e scoperto così l’essenza dell’anima, il suo “fondo”, ove essa diventa spirito, così come Dio è spirito. L’insegnamento di Eckhart ha ispirato i più grandi pensatori e mistici che hanno incarnato la via del Cristianesimo.
Marco Vannini (1948) ha curato l’edizione italiana di Meister Eckhart e di molti autori spirituali dell’occidente, classico e cristiano. Al tema “mistica” ha dedicato diversi scritti. Dirige attualmente la Rivista Mistica e Filosofia. Sul suo lavoro si può leggere R. Schiavolin, Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Firenze 2019. Per approfondimenti si veda il sito: www.marcovannini.it.
Le sue ultime pubblicazioni Introduzione alla mistica e Mistica, psicologia, teologia offrono una completa sintesi del suo cinquantennale lavoro.

Scarica la locandina  Locandina Incontri con la spiritualità applicata settembre_dicembre 2022

Conferenze e Convegnimartedì 15 novembre 2022 ore 15,30

Paolo Ravenna e il suo tempo. A dieci anni dalla scomparsa

A cura della Sezione di Italia Nostra di Ferrara

L’incontro intende onorare la memoria di Paolo Ravenna, avvocato, cittadino benemerito della città per la grande passione per l’impegno civile sempre profuso lontano da ogni interesse ed ambizione di tipo personale. Paolo nacque a Ferrara nel 1926 da famiglia ebraica. Nel 1938 dovette abbandonare la scuola pubblica a causa delle leggi razziali per frequentare la scuola ebraica di via Vignatagliata dove conobbe, come docente, Giorgio Bassani. Nel 1943 si salvò dalla deportazione con l’esilio in Svizzera, dove conobbe, tra glia altri, Antonio Cederna. Bassani e Cederna furono fondamentali per il suo successivo impegno per la tutela del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del Paese, concretizzatosi con l’iscrizione ad Italia Nostra. Fu presidente della sezione di Ferrara dell’Associazione (di cui era stato socio fondatore con Giuseppe Minerbi nel 1960) dal 1978 al 2003 e componente del Consiglio Nazionale per 25 anni, periodo durante il quale ebbe modo di collaborare e di consolidare l’amicizia con Giorgio Bassani, presidente dell’associazione.
Fondamentale l’apporto dell’impegno di Paolo Ravenna per la tutela del territorio del Delta del Po, per il recupero e restauro della Mura di Ferrara, per la creazione del Parco Urbano (da lui significativamente definito “L’Addizione Verde”), per la tutela e valorizzazione dei beni culturali ebraici, per la presenza di strutture universitarie in importanti edifici del centro storico e per la difesa e il potenziamento del patrimonio artistico pubblico della città.
Scopo dell’incontro, voluto dal figlio Daniele con la sezione di Italia Nostra della città, in occasione del decennale della morte, avvenuta del novembre 2012, è di aiutarci a capire il contesto politico e culturale che ha reso possibile la formazione di un personaggio di così alto profilo etico e civile.
Programma:
ore 15,30 Introduzione di Daniele Ravenna
ore 15,40 Saluto e testimonianza di Vittorio Sgarbi, Presidente di Ferrara Arte
ore 16,00 Alberto Cavaglion, Ebraismo, laicità, paesaggio
ore 16,30 Valdo Spini, Dal Partito d’Azione a Italia Nostra, percorsi di un impegno civile
ore 17,00 Gianni Venturi, L’ambiente artistico di Ferrara fra gli anni ’30 e ’50 del Novecento
ore 17,30 Francesco Erbani, Paolo Ravenna e gli amici: Bassani, Cederna, Iannello, Vigevani
ore 18,00 Testimonianze di Giovanni Losavio e Gherardo Ortalli
ore 18,40 Conclude Andrea Malacarne, Paolo Ravenna e la Ferrara di fine ‘900
Conduce l’incontro Giuseppe Lipani, Presidente della Sezione di Italia Nostra di Ferrara
A cura della Sezione di Italia Nostra di Ferrara

Conferenze e Convegnimercoledì 16 novembre 2022 ore 17

Enrico Berlinguer: la politica come valore

Dialogo tra Gianni Cuperlo (Fondazione culturale Pd) e Fiorenzo Baratelli (Istituto Gramsci)

Coordina il giornalista Sergio Gessi
In occasione del centenario della nascita di Enrico Berlinguer
La memoria di Enrico Berliguer (1922-2022) non è mai diventata una fotografia sbiadita. E se alla sua morte fu salutato da un milione di donne e uomini con un affetto e una commozione come non si videro mai, è perché se lo era meritato. Ma un eccesso di ‘monumentalizzazione’ forse ha impedito di studiare il suo pensiero politico e riflettere sulla sua azione politica come avrebbero meritato. E’ questo che si vuole fare nell’incontro dedicato al centenario della sua nascita: non semplicemente celebrarlo, ma discutere sulla concezione della politica di Berlinguer. E’ stato un italiano emerito, tra i grandi della storia della sinistra europea e della democrazia italiana. E, soprattutto, è stato un grande e instancabile innovatore. Il punto centrale, cruciale e drammatico nella definizione di una personalità politica come quella di Berlinguer sta nel rapporto complesso e mai pacifico tra etica e politica. Per Berlin guer la politica era l’etica nella sua storicità reale, nel suo adempimento pubblico. E negli ultimi anni della sua attività di dirigente politico insisteva che non si può fare a meno dell’utopia. Che cos’era l’utopia per il ‘totus politicus’ Berlinguer? Era l’etica del ‘non ancora’, in altre parole un’etica della liberazione personale e collettiva senza fine, e perseguendo fini di libertà e giustizia sociale.
A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Incontro con l’autoregiovedì 17 novembre 2022 ore 17

Uomini non di questo tempo

Presentazione del libro di Alberto Rizzi

Mazzanti Libri, 2022
Letture di Roberto Gamberoni
Tre uomini che si incontrano, casualmente, se si ammette che il caso esista, ciascuno con una profonda e non rimarginata ferita, che le leggi vigenti non possono giudicare. Dal loro reciproco conoscersi, dal loro interrogarsi su vendetta e perdono, sulle storture, della società contemporanea, usciranno cambiati, e capaci di lasciarsi il passato alle spalle. Forse.
Ambientato in una città qualsiasi, mentre la maggior parte della gente è convinta che il Secolo stia finendo col 1999, “Uomini…” è una meditazione con momenti “noir” su vendetta e perdono, sull’ipocrisia che guida la società attuale e che già in quegli anni iniziava a manifestarsi in molti campi.
Alberto Rizzi: nato ad Arco di Trento nel 1956, ex-insegnante, impegnato in vari campi della comunicazione artistica fin dalla metà degli Anni ’70, ha svolto la sua attività principalmente nel campo della poesia, con una ventina di raccolte in parte edite e in parte autoprodotte partecipando altresi a molte antologie, riviste, fanzine, siti e gruppi letterari della rete, sia in Italia che all’estero. Ha, inoltre, pubblicato alcuni racconti online e il romanzo “I pesci nel barile” (2013).
A cura dell’Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Conferenze e Convegnivenerdì 18 novembre 2022 ore 17

Fra testo e immagini. Una questione metodologica aperta.

Conferenza di Lina Bolzoni

Il rapporto tra parola e immagine è al centro della produzione di Lina Bolzoni, che, spostando l’attenzione dalle immagini ai loro usi e ai modi della loro ricezione, ricostruisce la fitta rete di nessi che le legano tra di loro e con il contesto creativo in cui si collocano. In questo modo l’immagine – l’immagine visiva, ma anche l’immagine mentale – rimanda a una struttura ancora più profonda, a un codice comune che agisce sull’intelletto, sulla memoria e sulla volontà.
A cura degli Amici della Biblioteca Ariostea

Invito alla letturaSabato 19 novembre 2022 ore 10.30

LEGGERMENTE – Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”

Babel di Zygmunt Bauman e Ezio Mauro

A cura di Giancarlo Moretti

Viviamo in mare aperto, sotto l’onda continua, senza un punto fermo e uno strumento che misuri il peso e la distanza delle cose. Nulla sembra stare più al suo posto, molto sembra non avere più un suo posto. Non vediamo la direzione di marcia, così solchiamo un territorio sconosciuto, in ordine sparso. I principi che hanno sostanziato l’ethos repubblicano, quel sistema di regole che ha orientato i rapporti di autorità e le modalità della loro legittimazione, i valori condivisi e la loro gerarchia, fino ad arrivare al nostro comportamento e ai nostri stili di vita, devono essere ripensati alla radice perché non sembrano più adatti all’esperienza e alla comprensione di un mondo che ha subito la più travolgente dilatazione spaziale e al contempo l’inedita connessione globale.

Invito alla letturalunedì 21 novembre 2022 ore 17

Cronache dal Grande Fiume. Le fotografie ritrovate del dolore e della nuova vita nel Polesine e nel Delta Padano degli anni ’50 e ’60. Fotografie di Walter Breveglieri.

Presentazione del libro curato da Mario Fornasari

Minerva Edizioni, 2021
Ne parlano con il curatore, l’etnografo e fotologo Roberto Roda e l’editore Roberto Mugavero
Il 14 novembre 1951 il fiume Po ruppe gli argini inondando il Polesine rodigino. La spaventosa inondazione è rimasta negli annali con l’inequivocabile appellativo di “Grande Alluvione”: 217 mila persone furono costrette ad abbandonare le loro case, 80 mila non avrebbero più fatto ritorno in Polesine.
Walter Breveglieri (1921- 2000) fotoreporter bolognese di comprovato valore, documentò con partecipata sensibilità la tragedia del Polesine e delle sue genti e, poi, gli anni della ripresa. Attingendo all’archivio di Breveglieri, recentemente acquisito dalle edizioni Minerva di Roberto Mugavero, il giornalista Mario Fornasari (già corrispondente del quotidiano ” La Repubblica”, poi capo della redazione di Ferrara de “Il Resto del Carlino e infine capo redattore del gruppo “Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno” ) ha composto un vasto e articolato racconto storico visivo impreziosito dai contributi, dalle analisi e dalle testimonianze di numerosi qualificati autori, fra gli altri Sergio Zavoli, Antonio Faeti, Pier Luigi Cervellati…

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Biblioteca Ariostea (parte seconda)

L’opacità dell’essere

Venerdi 14 ottobre 2022 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara

Conferenza di Chiara Baratelli

ll soggetto non è trasparente nemmeno a se stesso. Si protegge con meccanismi di difesa, che spesso non gli consentono di vedere le cose come stanno. Ci si costruisce anche attraverso autoinganni. La verità in psicoanalisi quindi è sempre soggettiva e si incarna nella storia personale di ognuno. La verità non può essere detta tutta, dal momento che derivando dal rapporto tra il soggetto e il proprio inconscio, una parte rimane sempre sottratta alla coscienza . Attraverso il percorso psicoanalitico si può arrivare a scoprire la propria verità soggettiva. Lo psicoanalista e’ l’interlocutore della verità soggettiva .
Per il ciclo “Elogio dell’onesto ignoto” a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Scarica la locandina Elogio dell’onesto ignoto 2022
Conferenze e Convegni

MostreSabato 15 ottobre 2022 ore 10

Itinerando tra Ferrara e le sue campagne. Venditori, artisti e artigiani ambulanti tra Otto e Novecento

Mostra studio a cura di Enrico Trevisani, Gian Paolo Borghi e Pier Carlo Scaramagli

Sarà presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli
La mostra-studio Itinerando tra Ferrara e le sue campagne. Venditori, artisti e artigiani ambulanti tra Otto e Novecento sancisce il ritorno a un’antica collaborazione tra il Centro Etnografico del Comune di Ferrara-CEF e il Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese-MAF di San Bartolomeo in Bosco, due realtà culturali che vantano origini e percorsi comuni, grazie all’opera appassionata di Renato Sitti (del quale ricorre quest’anno il trentennale della scomparsa) e di Guido Scaramagli, che seppero pionieristicamente idearle finalizzandole allo studio e alla valorizzazione della cultura popolare ferrarese e padana in generale. Renato Sitti fu peraltro ispiratore di Guido Scaramagli, che seppe realizzare una struttura museale in grado di rappresentare le radici della ruralità ferrarese, proposte anche in proiezione futura. Il rapporto tra queste due figure, diverse per formazione ma unite negli stessi ideali culturali, indusse il Comune di Ferrara alla stipula di un rapporto di convenzione, del quale si celebra quest’anno il quarantesimo anno. La rinnovata unità d’intenti tra CEF e MAF, di recente condivisa e approvata dalla Giunta Municipale del Comune di Ferrara, offre l’opportunità di programmare progetti comuni tesi alla divulgazione dei rispettivi patrimoni documentari in una dimensione nuova, scevra di nostalgismi, per trasmettere al mondo della scuola e alle istanze giovanili la conoscenza di un mondo apparentemente lontano anni luce, ma che costituisce le basi culturali di un territorio nel quale città e campagna appaiono nelle loro effettive dimensioni e nei loro autentici rapporti di interdipendenza. Itinerando tra Ferrara e le sue campagne costituisce una prima tappa di questo percorso, integrata pure da contestuali, ulteriori appuntamenti culturali specifici, nonché da dimostrazioni pratiche di antichi mestieri, caratterizzanti un ’economia circolare tutta da “scoprire”. Le due istituzioni, pertanto, “mettono in mostra” aspetti delle loro ricche documentazioni, a dimostrazione delle loro potenzialità, presenti e future. I materiali esposti costituiscono a pieno titolo una prova di un primo, nuovo itinerario comune, che già si preannuncia di rilevante impatto culturale.
A cura di: Archivio Storico Comune di Ferrara, Centro Etnografico del Comune di Ferrara – CEF e il Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese – MAF di San Bartolomeo in Bosco

Invito alla letturaSabato 15 ottobre 2022 ore 10.30

LEGGERMENTE

Gruppo di lettura dedicato alle “discipline della mente”

“Sulle ali degli amici. Una filosofia dell’incontro” di Pietro Del Soldà
Marsilio Nodi, 2020
A cura di Giancarlo Moretti

Che cos’è l’amicizia? Un legame più o meno intenso dell’amore passionale? È solo una questione privata o, come pensavano i greci, mi mette in gioco totalmente e racchiude la mia natura di animale politico? Come può aiutarci a definirla il dialogo con Socrate, Platone e Montaigne? E in che cosa consiste «l’amicizia stellare» di cui parla Nietzsche? Un nuovo appassionante viaggio alla ricerca della felicità.

Siamo sempre più soli e chiusi in noi stessi, i contatti con gli altri sono frammentari e raramente esprimono quel che siamo davvero. La società alimenta ogni giorno l’ossessione per un Io ipertrofico e narcisista e per un Noi escludente e aggressivo. In questo scenario l’amiciza può agire come un’apertura, un dispiegamento d’ali in grado di elevarsi al di sopra delle piccole esigenze quotidiane, delle paure che paralizzano, della pigrizia che ci toglie slancio, delle false identità che nascondono il nostro volto e le passioni profonde. Perché ciò avvenga, però, bisogna coglierne l’essenza. L’amicizia non è solo un volersi bene, non si esaurisce in quel legame semplice fatto di calore, affetto, vicinanza, aiuto reciproco e voglia di divertirsi insieme. È molto di più: è il gioco più serio, quello che finalmente, come dice Aristotele, «ci fa sentire che esistiam o». Per capire la natura complessa dell’amicizia dobbiamo confrontarci con alcune voci della filosofia, a partire da Socrate e dal suo incessante tuffarsi nella relazione che ci pone le domande decisive: il legame tra amici nasce dalla somiglianza, dall’avere abitudini e radici in comune o è la diversità ad attrarci? Perché Socrate dice che «amico è il bello»? In che senso l’amicizia può sconfiggere la morte e farci amare la natura? Perché per Aristotele è «il cemento della polis» e per Montaigne è un mélange senza regole né obblighi? La sua vera dimensione, oggi, è l’infinito viaggiare di Álvaro Mutis? Pietro Del Soldà ci accompagna nell’incontro con filosofi e poeti, visioni e voci che ci fanno ripensare il mondo come un campo di gioco, in cui rispondere al nostro bisogno di senso e diventare migliori insieme agli altri.
Info e iscrizioni: Carla Fiorini  – c.fiorini@edu.comune.fe.it   tel. 0532 418206- 418212

Conferenze e ConvegniLunedi 17 ottobre 2022 ore 17

Croce, l’esoterismo e la Filosofia della Libertà di Steiner

Conferenza di Stefano Arcella

Casa Editrice Pagine, 2022
Introduce Marcello Girone Daloli
Questa nuova edizione de “Le radici dell’Idealismo” di Julius Evola si distingue per la pubblicazione unitaria del rapporto epistolare che l’autore ebbe con B. Croce e G. Gentile. Tale scelta è motivata dall’esigenza di un ripensamento critico complessivo dell’interlocuzione che il filosofo tradizionalista ebbe con Croce e Gentile. Il parere favorevole di ‘don Benedetto’, in ordine alla pubblicazione di Teoria dell’Individuo Assoluto e di Tradizione Ermetica di J. Evola, apre un’ intrigante ricerca sul sostrato culturale sotteso al colloquio fra i due filosofi, così come l’apertura di Gentile alla collaborazione di J. Evola all’Enciclopedia Italiana introduce un profilo sorprendente sul rapporto fra i due pensatori, iniziato – e questo è un dato del tutto nuovo – già molto prima delle lettere, nel 1923, con la dedica a Gentile di un quadro dadaista di J. Ev ola.
Stefano Arcella, saggista, studioso dei culti gentilizi in Roma arcaica, dei culti misterici del mondo antico e, in particolare, dei Misteri romani di Mithra in etàimperiale, nonché della spiritualità e della cultura esoterica del Novecento.Ha pubblicato: I Misteri del Sole. Il culto di Mithra nell’Italia antica (2002), Misteri antichi e pensiero vivente (2016), Il dio splendente. I Misteri romani di Mithra fra Oriente e Occidente (2019). Ha curato e introdotto il testo di J. Evola. La Via della realizzazione di sé secondo i Misteri di Mithra (2007).
Rassegna di Incontri con la spiritualità applicata

Scarica la locandina  
Locandina Incontri con la spiritualità applicata settembre_dicembre 2022

Incontro con l’autoreMartedi 18 ottobre 2022 ore 17

Città silenziose

Presentazione a cura di Eleonora Ippolita Belletti

Argentodorato Editore, 2022
Letture di Roberto Gamberoni
Sarà presente all’incontro una delle autrici


Il Covid-19 è stato come un’onda travolgente che ha messo a dura prova le vite di tutti,imponendo dei cambiamenti drastici nei più semplici, intimi, gesti quotidiani. Al tempo stesso, però, si è rivelato anche un’importante occasione per riflettere, per amplificare le proprie conoscenze e per imparare a guardare il mondo da una nuova, diversa, prospettiva. Proprio questo è stato l’obiettivo del concorso indetto nel 2020 da Argentodorato Editore, che ha invitato i partecipanti a trarre ispirazione dal clima di sospensione e dall’atmosfera rarefatta venutasi a creare nei centri abitati per elaborare in forma scritta il flusso di emozioni che li ha travolti durante quei lunghi mesi.Questa piccola raccolta ne è il risultato.Sei acconti brevi dai toni onirici e un po’ malinconici, dai tratti surreali, ma anche spudoratamente realistici. Sei racconti che accompagneranno il lettore alla scoperta di percorsi individuali e collettivi che si dipanano in borghi dalla bellezza eterna; in dimensioni future e fuori dal tempo; nei gesti, nelle parole e nelle riflessioni di chi ha sperimentato il sapore della solitudine, ma proprio grazie a esso si è trasformato.Un ricco canovaccio di esperienze personali che, rielaborando un unico, grande evento, si calano nella scoperta di questa nuova realtà costellata di città invisibili.

A cura dell’ Associazione Culturale Olimpia Morata di Ferrara

Incontro con l’autoreMercoledi 19 ottobre 2022 ore 17

Nel senso che vuoi tu

Presentazione del libro di Anna Arces

Illustrazioni di Vincenzo Angelo  Arces e Andrea Arces
Erudita Editrice, 2022
“Nel senso che vuoi tu” è un romanzo di formazione sorprendente e rivela il talento espressivo dell’autrice, che racconta una storia avvincente con il linguaggio semplice della gente comune, ricco di percorsi che rivelano e nascondono un’armonia di chiaroscuri narrativi e di colpi di scena, sapientemente ideati ed orchestrati.
 In fuga da esempi negativi, di adulti divenuti inconsapevolmente ombra di sé stessi ed ormai persi ed arresi alle loro frustrazioni, Yuri e Margherita scelgono di vivere la loro vita pienamente, con fiducia e coraggiosa consapevolezza, guidati dalle loro passioni.”Nel senso che vuoi tu” è una storia di riscatto di personaggi modellati a mano, nati con la sapiente e paziente arte dei ceramisti, che creano una narrazione viva e palpitante, vivono emozioni forti,guidati dalle loro fragilità, in un crescendo naturale che termina in un finale entusiasmante.
Anna Arces
È nata a Grottaglie nel 1972. Si è laureata in Lingue e Letterature straniere con una tesi sulla lingua del blues. Ha studiato canto lirico al Conservatorio di Bari e ha cantato nel Coro Gospel e nell’Orchestra Jazz del Conservatorio. Ha vissuto per molti anni a Ferrara, dove ha lasciato un pezzo di cuore. Oggi, lavora e abita con marito e figli in Friuli Venezia Giulia. A parte la musica, di due cose non può proprio fare a meno: l’Inter e il calendario di Frate Indovino. E se si vuole un passaggio nella sua macchina, si deve essere disposti ad ascoltare Sting e Ligabue. Senza discutere.
Vincenzo Angelo Arces
Si è diplomato a Roma presso la Scuola Internazionale di Comics e collabora da anni con «Lanciostory» e «Skorpio», disegnando su testi di Lorenzo Bartoli, Alessandro Bottero e Gianluca Piredda. Dal 2019, collabora con Hachette. Vive e lavora a San Donà di Piave.
Andrea Arces
Classe ’93, vive a Roma. Dopo la laurea in Architettura, lavora come set designer per il cinema e ha collaborato alla realizzazione delle scenografie di film internazionali con registi come Michael Bay,Luca Guadagnino e Terrence Malick

Incontro con l’autoreGiovedi 20 ottobre 2022 ore 17

C’era una volta a Ferrara. Ricordi degli anni ’50 ’60 ’70

Presentazione del libro di Marco Turchi

Dialoga con l’autore  Riccardo Modestino, presidente dell’Associazione De Humanitate Sanctae Annae OdV.
Con la partecipazione di Paolo Maietti, narratore di storie della vecchia Ferrara.

«Un libro raro, quello di Turchi, dove lo stile, la scrittura, nutrono anche un sentire che è conoscenza profonda del mondo. Non necessariamente libri come questi sono visionari, epici, aprono sguardi su altri mondi lontani dal nostro, ma possono essere anche minuscoli spiragli di senso sul bordo della vita, feritoie attraverso le quali si vedono le segrete dell’esistenza e dove tutti diventiamo nudi, ci spogliamo delle nostre apparenze e finzioni per diventare umani» (dalla prefazione di Riccardo Modestino)
Il volume è corredato di fotografie e cartoline d’epoca della Collezione Alberto Cavallaroni.
Marco Turchi 
(Ferrara, 30 novembre 1950). Terminati gli studi liceali nella città natale, si laurea in filosofia a Firenze nel 1974 e in sociologia a Urbino nel 1976. Inizia a lavorare nei servizi psichiatrici di Perugia e poi di Ferrara, assumendone la responsabilità quale componente del Comitato di Gestione dell’USL 31 dal 1981 al 1989. Successivamente riveste incarichi dirigenziali nell’Amministrazione Provinciale, in Comune e all’ACER. Il suo sogno è riportare alla fruizione pubblica la magnifica, e per certi versi unica, biblioteca dell’ex ospedale psichiatrico della città. Per i tipi di Faust Edizioni ha pubblicato il volume storico “Carmen Capatti. Una vita per gli altri” (2019), in collaborazione con Daniele Civolani, con la prefazione di Gaetano Sateriale e la postfazione di Alessandra Chiappini, e l’autobiografia “Album di famiglia. Sessant’anni di vita fer rarese” (2020).

Conferenze e ConvegniVenerdi 21 ottobre 2022 ore 17

La logica della scoperta scientifica di Karl R. Popper

Conferenza di Marco Bresadola (Unife)

Nel 1970, trentasei anni dopo l’edizione originale tedesca, uscì per Einaudi La logica della scoperta scientifica di Karl Popper, un testo fondamentale per la filosofia della scienza del Novecento. Il titolo italiano era però del tutto fuorviante e l’uscita del libro intempestiva rispetto a ciò che stava emergendo nel dibattito sulla scienza e il suo ruolo nella cultura e nella società. A mezzo secolo da quella data, le tesi di Popper su ciò che distingue la scienza dalla pseudoscienza e su come si giustificano le affermazioni scientifiche sono tornate di grande attualità in uno scenario caratterizzato da controversie tra scienziati e dal proliferare di opinioni antiscientifiche nella società.
Per il ciclo “Tempo di riletture”  a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autoreLunedi 24 ottobre 2022 ore 17

Eridanea Project Edizioni

Presentazione del nuovo marchio editoriale all’interno del Consorzio Eventi Editoriali

Un marchio che nasce con l’intento di sostenere la cultura del territorio, sia di contenuti che di servizi, destinata alla storia, alla produzione distribuzione e gestione della creatività contemporanea e all’arte del futuro.
Eridanea scaturisce sull’onda di una ricerca storica, ma che si è voluto poi trasmettere attraverso dei racconti di storie.
I responsabili Sergio Altafini e Sergio Gnudi in questa occasione presenteranno al pubblico le prime due pubblicazioni: Eridanea. I miti sulle acque del basso Po-Eridano (Vol. I e II)
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Incontro con l’autoreMartedi 25 ottobre 2022 ore 17

Accessori per la sopravvivenza interiore

Presentazione della raccolta poetica di Riccardo Carli Ballola

Dialogano con l’autore Leonardo Romani e Erika Cantinotti (conduttori e coordinatori della rassegna letteraria estiva “Librandosi” del Lido degli Estensi)
L’ombra dell’universo, il fragore del giorno o l’assurda silenziosità, la tempesta emotiva o la sua stabilizzazione sono modalità diverse dello scontro incessante del senso di noi con la realtà cui dare una risposta necessaria, ma la soluzione è sempre precaria. Non bastano, infatti, esperienza-conoscenza-concretezza a permetterci di formulare un buon giudizio; per questo l’isolamento della coscienza che ne deriva – vittima di un’inefficace strumentazione diagnostica – richiede il supporto di un estro appassionato quale condizione accessoria per la sopravvivenza interiore.
Durante l’incontro l’Autore parlerà anche della raccolta precedente: “Nell’abisso del risveglio”. Una delle ragioni per cui non ci si può abituare a gestire in modo disinvolto, e quasi naturale, la ritualità della nostra quotidianità, sta nella impreparazione al risveglio, che realizza dentro di noi quell’inesprimibile passaggio tra la notte e il giorno: un momento avvolto nel mistero che ci sorprende, ci spaventa e ne offusca il chiarore. Ed ecco allora che le parole impossibili, di risveglio in risveglio, si sono posate sul taccuino dell’autore, scorgendovi un banale ma salvifico ricovero. Parole che esprimono il timore dell’oggi, di ogni oggi, della sorpresa che al risveglio esso suscita e, nello stesso tempo, della paura con cui ci impressiona e ci sovrasta.
Riccardo Carli Ballola (Comacchio, 1953) è laureato in filosofia. Ha pubblicato un gran numero di volumi sia di poesia sia di racconti, raggiungendo spesso la selezione finale di molti premi letterari.

Conferenze e ConvegniMercoledi 26 ottobre 2022 ore 17

Antonio Canova, Ispettore Generale delle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa

Conferenza di Alda Pellegrinelli

Introduce Gina Nalini Montanari (Gruppo Scrittori Ferraresi)

La celebrazione del duecentesimo dalla morte di Antonio Canova offre l’occasione alla relatrice,prof.ssa Alda Pellegrinelli, di parlare di un ruolo poco conosciuto svolto dal grande scultore veneto,quello di Ispettore Generale delle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa, ruolo che egli svolse dal momento della nomina avvenuta il 10 agosto 1802 fino alla morte il 13 ottobre 1822 e che culminò nell’importante e delicato incarico (10 agosto 1815) di recupero delle opere d’arte trafugate dai francesi dopo le imprese napoleoniche. Nello stesso arco di tempo, tra il 1802 e il 1822 appunto, grazie a una successione di Regolamenti e Chirografi pontifici, furono gettate le basi di una legge unitaria italiana di tutela del patrimonio artistico. A questo importante passaggio, Canova, assieme all’amico Quatremère de Quincy, diede il proprio significativo contributo.
A cura dell’Associazione Gruppo Scrittori Ferraresi

Incontro con l’autoreGiovedi 27 ottobre 2022 ore 17

Scultura

Presentazione del libro di Mirta Carroli.

Edizioni Magonza, Arezzo, 2022
Dialoga con l’artista  Maria Luisa Vezzali
La monografia ripercorre l’opera dell’affermata artista attraverso i testi critici di Renato Barilli, Pasquale Fameli, Enrico Crispolti, Giorgio Bonomi e Pietro Bellasi. All’interno del volume immagini ad altissima qualità illustrano gli interventi scultorei di Carroli nei grandi spazi esterni, seguendo le numerose mostre personali di carattere antologico, come “L’alfabeto del grano” di Brisighella (2008), “La persistenza del segno” ambientata nel suggestivo scenario del Castello di Pergine (2009), o come le aeree sculture pensate per dialogare con gli affreschi di Palazzo Schifanoia nell’installazione che si è tenuta a Ferrara nel 2010. Durante la presentazione verrà proiettato un video che ripeterà in loop tutte le pagine del libro, permettendo di apprezzare non solo l’accurata veste grafica della realizzazione editoriale, ma soprattutto l’intensità dell’arte di Carrol i, dove l’astrazione dà vita a forme essenziali e archetipiche, fissate in materiali arcaici e potenti come il ferro o in leghe più recenti ed espressive come l’acciaio corten. In dialogo con l’artista ci saranno Angelo Andreotti e Maria Luisa Vezzali, poeta i cui testi interagiscono da decenni con la produzione scultorea di Carroli, in una sintonia estetica ed etica di singolare affinità. Insieme per affermare una volta ancora con decisione quanto una concezione dell’arte aperta e plurale, fondata sullo studio della tradizione, sull’esplorazione dell’inconscio e sull’analisi sempre lucida della realtà, possa rappresentare un antidoto alla violenza e all’incomunicabilità che contraddistinguono il nostro triste presente.
In collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e Convegnivenerdi 28 ottobre 2022 ore 17

Legalità e legittimità

Lectio magistralis di Carlo Galli

La grande questione della politica, e particolarmente della politica moderna, è di contemperare l’utile individuale con una prospettiva pubblica. La soluzione è data dal diritto, ma anche da un legame collettivo di diritti e doveri, da un ethos. Il rispetto della legalità è necessario ma non sufficiente per una buona politica: senza la dimensione etica, del resto, non è probabile nemmeno il rispetto solo formale della legge. Onestà, allora, in senso pregnante non è solo non violare le leggi. E’, secondo l’etimologia, un comportamento dignitoso e virtuoso, all’altezza dei doveri civili e non solo legali. Ha, appunto, una dimensione etico-politica o, se si vuole, si inserisce nella dimensione della legittimità, cioè nelle grandi scelte e nei grandi orientamenti che stanno all’origine di un sistema giuridi co politico Da un punto di vista politico, quindi, il contrario di Onestà non è soltanto illegalità ,malaffare, ma anche viltà, corruzione, disimpegno rispetto ai compiti spettanti a ciascuno. E di conseguenza onestà, in questo senso, è un requisito fondamentale non solo dei governanti ma anche di tutti i cittadini attivi. È il rispetto, e la rivitalizzazione, della legittimità. In Gramsci ciò è particolarmente chiaro là dove nei Quaderni tratta della “corruzione” sia come di una dissoluzione morale di alcune parti della società (fino alla scomparsa del legame sociale) sia come strategia di dominio messa in opera dalle élites di governo. Queste, facendo leva sui piccolo- borghesi più ambiziosi e capaci, ne incorporano qualcuno, a titolo personale, dentro il loro sistema di potere, e rendono così più difficile l’organizzazione di forze politiche popolari e alternative.Oggi la questione dell’onestà si pone come questione della partecipazione politica: dove questa è impedita dall’alto (ad esempio in Cina) la società si fa valere tentando di corrompere i governanti; dove la partecipazione politica è invece assente o rifiutata dal basso, non solo le élites si sentono libere da ogni dovere legale o morale, ma anche la stessa società si disgrega in comportamenti utilitaristici individualistici e privatistici. E la legittimità democratica si dissolve.
 Per il ciclo “Elogio dell’onesto ignoto” a cura dell’istituto Gramsci e dell’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Scarica la locandina Elogio dell’onesto ignoto 2022

Incontro con l’autoreLunedi 31 ottobre 2022 ore 17

Quando l’immagine si fa poesia

Presentazione del libro di Eridano Battaglioli

Ne parla con l’Autore Gina Nalini Montanari

La vocazione primaria di E. Battaglioli è stato l’obiettivo della macchina fotografica attraverso cui scoprire immagini inaspettate del «generoso pianeta» Terra e coglierne sempre nuova bellezza. Ben presto si fece impellente nel suo intimo l’urgenza di dare voce ad emozioni, sentimenti e riflessioni che gli risuonavano dentro, contemplando un fiore o un fenicottero rosa, un albero o le lucciole. Nacquero così nell’ormai lontano 1996 le sue prime semplici poesie inebriate di luce e colori, di gioie e musicalità; oggi sono venate di amare riflessioni sui problemi della quotidianità, ma mai prive di speranza e invitano a urlare alla vita, alla gioia e all’amore (La poesia, p. 34).  
A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS
 
 

politica

Wetpolitik

Weltpolitik. La continuità economica e strategica della Germania

Autore Giacomo Gabellini

Collana Storia

Prezzo ebook 6,99 € | cartaceo 14,99 €

Descrizione

Deutchland, un nome che suscita timore e rispetto.
In effetti la Germania è un Paese strutturalmente problematico; situata nel cuore geografico dell’Europa, essa appare allo stesso tempo “troppo grande per essere amata e troppo piccola per essere temuta”, per parafrasare una celebre espressione del cancelliere Helmut Schmidt. Questi fattori critici che caratterizzano la Patria di Goethe hanno sempre esercitato una pressione fortissima sui delicati equilibri europei in ragione del loro combinarsi con ambizioni di tipo imperiale, una crescita industriale assolutamente straordinaria e con una spiccata vocazione mercantilista.
Weltpolitik si propone di ricostruire la storia tedesca degli ultimi due secoli mettendo in luce la straordinaria continuità economica, geopolitica e strategica che caratterizza l’approccio della Germania verso il resto del mondo.

Autore

Giacomo Gabellini (1985) è ricercatore di questioni economiche e geopolitiche. Collabora con il quotidiano telematico “L’Indro“ e con il giornale cinese “Global Times”. È stato redattore di “Eurasia”, rivista di studi geopolitici. È inoltre autore di numerosi volumi, tra cui Ucraina. Una guerra per procura (Arianna Editrice, 2016), Israele. Geopolitica di una piccola, grande potenza (Arianna, 2017) e Burro e cannoni. Le radici economiche della potenza statunitense (Zambon, 2019).

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Biblioteca Ariostea (parte I)

Incontro con l’autoreLunedi 3 ottobre 2022 ore 17

Melodia per anime spezzate

Presentazione del libro di Sara Carli

Brè edizioni, 2020
Dialoga con l’Autrice Gianluca Fusi
Emozioni, palpiti e avventure di un gruppo di ragazzi che si incontrano in Accademia. Hanno un unico desiderio: realizzare il loro sogno e riuscire a emergere nel difficile mondo dello spettacolo. Caterina ha la lingua tagliente e ama attirare gli sguardi su di sé. Eve nasconde le proprie insicurezze dietro un sorriso e sogna di diventare un’attrice. Oscar vive da sempre nell’ombra del padre e cerca il suo riscatto. E infine loro due, Luca e Viola. Lei, intrappolata dalla paura di non essere abbastanza, sfiora la vita tra un passo di danza e l’altro. Lui, parlantina sciolta e testa tra le nuvole, trova nella musica l’unico modo per mettere ordine nel caos che ha dentro. Tra Roma, Milano e viaggi da sogno a New York e Las Vegas si snodano insicurezze e paure, mentre si instaurano legami tanto inaspettati quanto profondi, dando vita a un romanzo popolato da persone determinate e da personaggi disposti a tutto per sfondare. Storie d’amore che si intrecciano. Amicizie che si trasformano in risentimento. Fragilità e timidezze che devono essere sconfitte, dolorosi viaggi nel passato che devono essere affrontati. Tra coreografie, canzoni e musica, nascono amori veri, fioriscono sentimenti di rivincita e ostilità. Ma soprattutto vengono messe in evidenza le passioni e le debolezze dei ragazzi, sviscerate con toni lievi e delicati. Una narrazione in tre volumi che fa sognare, dove l’amore e i sogni si rincorrono come note su uno spartito.

Incontro con l’autoremartedì 4 ottobre 2022 ore 17

Il pensiero occidentale dai presocratici al postmoderno

Presentazione del libro di Renato Barilli

Alla luce del materialismo storico culturale
Mimesis Edizioni – Eterotopie – 2022

Nel presente volume si delinea un percorso che non segue gli approcci tradizionali ma tenta di proporre soluzioni originali per intendere sia il compito dei presocratici sia il ruolo dei sofisti, cercando inoltre di rispondere al quesito della nascita delle tre religioni monoteiste in Asia minore. È qui evidente anche l’esclusione, o revisione critica, di etichette famose come “Rina- scimento”, “modernità”, “Romanticismo”, il dissidio tra età contemporanea e postmodernità. Il tutto alla luce di un metodo definito di materialismo storico culturale.
Renato Barilli, nato a Bologna nel 1935, docente universitario, nominato emerito dell’Università di Bologna, autore di numerosi studi in storia dell’arte, della letteratura ed estetica. http://www.renatobarilli.it

Scarica la Locandina Renato Barilli

Incontro con l’autoreMercoledi 5 ottobre 2022 ore 17

Attrazioni fatali. Una storia di donne e potere in una corte rinascimentale

Presentazione del libro di Jean Claude Maire Vigueur

Il Mulino 2022
Ne parlano con l’autore Matteo Provasi e Silvana Vecchio
Intrighi, amori, gelosie, rivalità nella corte estense di Ferrara: questi i temi  che si intrecciano nel volume, che mette a fuoco  uno dei drammi  familiari e politici più emblematici del Rinascimento, lo scontro tra i figli di Ercole d’Este, culminato nell’accecamento di Giulio per ordine del fratello Ippolito, poi imprigionato a vita assieme al fratello Ferrante. Il saggio ricostruisce gli eventi con una scrittura fluida e avvincente senza mai rinunciare al  rigore storico,  colloca il dramma familiare in un più vasto contesto culturale che spazia dalla politica all’economia, dalla pedagogia alla psicologia  e ci restituisce un affresco complessivo  della corte più brillante ed elegante del Rinascimento italiano agli inizi del ‘500.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea
 

Conferenze e Convegnigiovedi 6 ottobre 2022 ore 17

Primo Evento Internazionale sul Pensiero Ospitale

Festival di “Cultura Diffusa” in Emilia Romagna – Tema: “FUTURO”

Saluti di Paolo Tanganelli (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici UNIFE)
Introduce e modera Alessandro Balboni (Assessore ai Rapporti UNIFE del Comune di Ferrara)


Ritorna MENS-A 2022, l’unico Festival di “Cultura Diffusa” in Emilia-Romagna. 60 studiosi internazionali a confronto sul tema: FUTURO, con incontri, recital, tavole rotonde.
Il Tema di quest’anno è molto importante per contrastare il periodo di immobilità legato al Coronavirus, alle tensioni generate dal conflitto in corso e delineare l’importanza della progettualità culturale e sociale come sprone all’idealità, imprenditorialità e all’agire futuro.
Ogni idea di futuro prende avvio da un “tradere”. Così conoscere il futuro di ieri, può aiutarci a pensare il futuro di domani. Qualcosa da costruire incessantemente attraverso l’azione comune e solidale di una molteplicità di soggetti che producono non tanto un “valore aggiunto”, quanto piuttosto una realtà continuamente aumentata. Il Pensiero Ospitale e negoziale, è ancora più importante oggi, vista l’attuale vicinanza con la Guerra. E’ necessario apprenderlo e che sia di formazione.
Si svolge a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Vignola, Ravenna e Ferrara. 
A Ferrara farà tappa in biblioteca Ariostea, la parola significativa sarà MAESTRI e ospiterà:

– Giuseppe Biondi (Unipr) “Maestri- Seneca e la tragedia del potere”
– Roberto Celada Ballanti (Unige) “Maestri- Socrate e l’etica della domanda”
– Massimo Montanari (Unibo) “Maestri- Marc Bloch e il mito delle origini”

Il Festival è ideato da Beatrice Balsamo con Unibo (Dip. di Storia Culture Civiltà, Dip. Giuridico e di Scienze della qualità della Vita) UNIMORE (Dip. Giuridico e Umanistico) e Unipr (Dip.Umanistico), Unife (Dipartimento di Studi Umanistici), Accademia di Belle Arti di Bologna, Ass. Cultura Regione Emilia Romagna, e patrocinato dai Comuni sopra indicati. Rilascia i crediti formativi agli studenti Unibo, UNIMORE, Unipr, dell’Accademia di Belle Arti/BO e ai Docenti delle scuole medie e superiori, essendo un progetto MIUR.
Ingresso gratuito


https://www.mens-a.it/
MENS-A 2022 – Festival di “Cultura diffusa” in Emilia Romagna

Scarica la Locandina MENS-A 2022 Ferrara

EventiVenerdi 7 ottobre 2022 dalle ore 9 alle ore 19

Cento parole per la salute

Maratona di lettura LILT

Una lunga storia, quella della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – unico Ente Pubblico vigilato dal Ministero della Salute con l’obiettivo di diffondere la “cultura della prevenzione” come metodo di vita per un futuro senza cancro. Quasi 100 anni, che verranno celebrati nel 2022, dedicati ai malati di cancro, ai loro famigliari e allo sviluppo di campagne, iniziative e progetti volti alla diffusione dei corretti stili di vita come prima efficace arma per difendersi dai tumori.
Nell’ambito delle iniziative celebrative del Centenario LILT 2022, l’Associazione Provinciale LILT di Ferrara organizza una maratona di lettura di testi attinenti alle tematiche LILT, per un coinvolgimento condiviso di riflessione e confronto.
L’evento sarà ospitato nella Biblioteca Ariostea, in Sala Agnelli dalle 9 alle 19.
                Programma
ore 9:00  Apertura Maratona di lettura LILT e saluto delle Autorità  
ore  9:30 Letture a cura degli studenti delle scuole    (Scuola Media Cosmè Tura, Istituto Orio Vergani, Liceo Ariosto)
ore  11:00 Cura e scrittura, testimonianze di vissuti  a cura di lettori volontari (info e prenotazioni  a 3409780408 segreteria@legatumoriferrara.it)
ore  15:30 Leggere poesie, a cura di  poeti e attori
ore  16:15 Leggere un classico,  un attore legge brani da  L’uomo dal fiore in bocca di L. Pirandello
ore  17:00 Asta di Beneficienza  (opere mandala eseguite da pazienti  e operatori LILT)
ore  17:45 Concerto,  Coro delle Mondine di Porporana
ore  19:30  Luci e parole: letture in Piazza del Municipio
ore  22:00 Accensione del mandala luminoso
ore  22:30 Chiusura della Maratona di lettura LILT

Organizzazione: Associazione Provinciale di Ferrara APS
C.so della Giovecca, 203 – 44121 Ferrara
Cell. 3409780408 e-mail: ferrara@lilt.it http://www.legatumoriferrara.it
A cura dell’Associazione Provinciale LILT di Ferrara, in collaborazione con il Consorzio Eventi Editoriali e con il patrocinio del Comune di Ferrara

Scarica la  Brochure Maratona di Lettura LILT 7 ottobre 2022

Conferenze e ConvegniLunedi 10 ottobre 2022 ore 17

Letteratura e omosessualità

Donne che si amano: censura, scandalo e successi nei romanzi di Patricia Highsmith dagli anni ’50 ai ’90

Interviene Margherita Giacobino, scrittrice e saggista 
Nel 1952 Patricia Highsmith pubblica il suo secondo romanzo, Carol, ma lo fa con lo pseudonimo Claire Morgan. La prima edizione fu censurata e la stessa Highsmith faticò a trovare un editore disposto a pubblicare la storia di una relazione lesbica. Ma l’enorme successo del pubblico cambiò le sorti del romanzo e fu l’inizio di una lunga carriera che si concluse solo con la morte dell’autrice avvenuta nel 1995 anno del suo ultimo romanzo Idilli d’estate. L’amore omosessuale e lesbico attraversa il corpo letterario della scrittrice statunitense, mutando nei decenni con l’evolversi di una società che, anche se faticosamente, mette in discussione norme sociali e convenzioni che la stessa Highsmith aveva avuto il coraggio di sfidare già all’inizio della sua carriera.
Secondo appuntamento del ciclo “Il lunedi dei libri proibiti” a cura di Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’Oro, nuova rassegna di incontri dedicata alla letteratura che ha subito censura o ha fatto scandalo in anni nei quali parlare esplicitamente di omosessualità, lesbismo, bisessualità e identità di genere era “proibito”, era un tabù. Il ciclo di tre conferenze attraversa la narrativa di autori e autrici che hanno trovato il coraggio di uscire dall’invisibilità per parlare dell’amore e degli amori non convenzionali, di sessualità, di corpi non conformi, contribuendo in maniera decisiva alla decostruzione di norme sociali, stereotipi e pregiudizi, percorso ancora attuale e non concluso. Il prossimo incontro è previsto lunedì 7 novembre 2022.

Incontro con l’autoreMartedi 11 ottobre 2022 ore 17

Criptocorsie

Presentazione del libro di Gilberto Isella

Book Editore, 2021
Dialoga con l’autore Massimo Scrignoli

Criptocorsie. Corsie sepolte eppure paradossalmente contigue alle visibili, ricordi che emergono e riaffondano nell’oblío. “Portico scavato sotto strada, / oscura brezza in trasparente libagione” scriveva Isella in Arepo (2018): per accedere a tali corsie vengono richiesti pedaggi e contropedaggi, ma è sempre il ticket valido a mancare. Sul loro sfondo un Essere frastornato, o da prospettarsi come pura ipotesi, enigma. L’’Essere motore di stratificazioni in progress, accumulate nel reale cosí come appare ai sensi e all’intelletto umani. Eventi di cui il Dio ignoto, supportato da angeli astuti, firma l’incomprensibile regia.In questa nuova raccolta poetica, Gilberto Isella prosegue la sua consueta ricerca di coordinate in grado di orientare il soggetto umano in un mondo sempre piú complesso e in preda al disordine, sul piano sia ontologico che etico, come già nel precedente Arepo (Book Editore 2018, fin alista al Premio Camaiore 2019 e al Premio Città dell’Aquila 2019).
Gilberto Isella (Lugano 1943) è tra i piú importanti poeti svizzeri contemporanei. È stato vice-presidente del Pen Club, centro della Svizzera Italiana. Come critico si occupa in particolare di poesia contemporanea e teoria letteraria. Ha tradotto dal francese Charles Racine, Jacques Dupin e Bernard Vargaftig. Per il teatro ha scritto Messer Bianco vuole partire e Il giardino della vita e ha pubblicato diverse importanti raccolte poetiche.

Incontro con l’autoreMercoledi 12 ottobre 2022 ore 17

Rita Levi-Montalcini e il suo maestro

Presentazione del volume a cura di Marco Piccolino

Edizioni ETS, 2021
Dialogano con il curatore Marco Bresadola e Simona Capsoni
Innumerevoli le occasioni in cui Rita Levi-Montalcini ha raccontato la sua vita, e ancor più innumerevoli quelle in cui la sua storia è stata narrata da scienziati, giornalisti, scrittori, cineasti. Basta però spingere lo sguardo oltre la superficie per capire che la vicenda di Rita, della sua vita, delle sue scoperte, e in particolare del rapporto con il suo Maestro, Giuseppe Levi, è ancora tutta da svelare, e soprattutto da decostruire rispetto alla narrazione che lei stessa ne fa, e che è quasi invariabilmente il riferimento di chi su di lei ha scritto. Ampiamente basato su ricerche storiche approfondite e su conoscenze dirette, questo libro si sforza di offrire una diversa rappresentazione della storia, facendo un particolare ricorso alla forza suggestiva delle immagini, molte delle quali qui pubblicate per la prima volta. Tra i contributi, un prezioso inedito di Maria Gattone, moglie di Gino Levi-Montalcini, che ricostruisce le vicende della famiglia negli anni della guerra. Giuseppe Levi, il Maestro nella storia di questo volume, è una figura centrale della biologia del Novecento. È soprattutto grazie a lui se negli anni bui del fascismo si sviluppò in Italia una scuola di biologia sperimentale di respiro internazionale, a partire dalla quale fiorirono, per iniziativa di alcuni allievi particolarmente brillanti, alcune delle maggiori scoperte della biologia moderna. Insieme con la moglie Lidia Tanzi, Levi è anche il protagonista di Lessico famigliare, il libro scritto dalla figlia Natalia Ginzburg, e la sua vicenda si situa dunque in modo naturale all’intersezione delle “due culture”. Sorprendentemente, come questo volume suggerisce, tale collocazione è applicabile anche alla personalità e all’opera dell’Allieva.

Accadde in Italia

Concert-conference a cura di Pierclaudio Fei e Sara Surico

Accadde in Italia è un percorso che prende l’avvio dalle più belle immagini di Strumenti ad Arco ritratti nell’Arte pittorica dal Trecento in avanti e arriva, col far suonare quegli stessi Strumenti accuratamente ricostruiti, a fare sentire al pubblico il suono dell’antico. La  Concert-Conference, è un’ esperienza “live con proiezioni di immagini, video e esecuzione dal vivo di Musiche originali su Strumenti Medievali e Rinascimentali  e alcune dissertazioni artistiche sui capolavori pittorici a cura della dott.ssa Sara Surico”
Tutto quello che riguarda la Musica ha carattere universale, è di tutti ed è per tutti! Gli antefatti delle origini del Violino, cioè la storia per suoni ed immagini che sto esplorando col Progetto Accadde in Italia, hanno infatti visto la luce in tutta Europa e in tutti quei Paesi che durante il Medioevo e il Rinascimento stavano sviluppando la loro Cultura Musicale.
Pierclaudio Fei è nato a Firenze nel 1966 e, diplomatosi in Violino nel 1988 col Maestro Massimo Nesi presso il Conservatorio di Ferrara, ha successivamente conseguito il Diploma di Viola studiando con Julie Shepherd (Conservatorio di Perugia, 1996) e, sotto la guida di Alessio Barsotti, il Diploma di Trombone (Conservatorio di Livorno, 1998). Dedicatosi sempre con uguale interesse alla Musica da Camera e all’attività orchestrale, ha collaborato con Musicisti quali Felix Ayo, Cristiano Rossi, Salvatore Accardo, Luciano Pavarotti, Cecilia Gasdia, Alberto Zedda, Gustav Kuhn, Sonny Rollins, ecc

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La storia si fa da sé

Fonte: Pierluigi Fagan

Il tema del post è, in parte, culturale partendo da un libro. Il punto è, in breve, che negli ultimi decenni le questioni principali della nostra forma di vita associata, sono state monopolizzate da questioni economiche. Nel tempo, si è diffusa una incerta ma comunque abbastanza spessa, coltre di conoscenza di questo argomento. Molti amici economisti o con specifica cultura relativa obietteranno che questa presunta “cultura” non c’è affatto e quando c’è è distorta. Senz’altro, è sempre tutto relativo al parametro di comparazione. Proprio in termini di comparazione relativa però, ora che il paradigma economico sta lasciando il campo di gravità centrale dei fenomeni del mondo al paradigma delle relazioni internazionali-politica estera-geopolitica, si nota maggiormente la totale e diffusa ignoranza che i più hanno dell’argomento. Ci sono cose di questo argomento, come di ogni argomento, i fondamentali diciamo, che sarebbe bene avere altrimenti il dibattito pubblico non progredisce e si finisce a discutere del perché l’acqua è liquida con gente che non sa nulla né di acqua, né di proprietà emergenti. Che poi sono i più arrabbiati, quelli con cui ogni discussione è vana poiché primitiva, confusa, inquinata da apriori infondati potenziati da ansia indotta.
E veniamo al caso specifico. Si tratta del libro di un particolare tipo di storico, uno storico di relazioni internazionali, Pierre Grosser, specializzato nella sfera asiatica. Dico subito che non consiglio particolarmente la lettura se non avete un interesse specifico, è tra l’altro un libro faticoso. L’oggetto specifico è lo sviluppo della storia sotto il profilo delle relazioni internazionali e sfere di potenza in Asia, nel Novecento, da poco prima l’inizio del secolo al 1991.
Esplicitamente o implicitamente, il libro dice tre cose.
La prima è quanto poco senso ha la nostra condivisa visione della storia recente totalmente centrata sulla sfera occidentale. Che sia occidentale o orientale, la “sfera” è appunto tale, un tutt’uno. Dall’Impero russo poi sovietico a quello britannico, dai francesi agli americani, dal doppio conflitto mondiale alla guerra fredda, dalla bomba atomica alle vicende del comunismo in atto, nulla si può comprendere delle loro logiche di sviluppo, se non si inquadra anche il quadrante orientale coi suoi attori (Giappone, Cina, India, Pakistan, Coree, Vietnam, Indonesia etc.) specifici, mossi da logiche indigene. È questo un punto epistemologico importante, il come tagliamo i nostri oggetti di conoscenza per semplificarli, qui il caso è geo-storico, ma più in generale è un problema gnoseologico. Economisti che non sanno nulla di geopolitica, geopolitici che non sanno nulla di economia, entrambi che non sanno nulla di storia o storia culturale, religione e molto altro. Noi proiettiamo la forma che ha preso la nostra conoscenza divisa in discipline su un intero, il mondo e pretendiamo di ridurre il mondo al taglio disciplinare e poi ideologico di cui siamo “esperti”. Questo è un problema strutturale, si dovrebbe cominciare a parlarne poiché problemi come le questioni ecologiche, la nuova guerra fredda o forse calda, le politiche di energia, certo l’economia e la finanza (dalla fine della globalizzazione ingenua al problema delle valute di riserva), le guerre, tra cui quella per il primato tecnologico, presuppongono trame intrecciate di cose che troviamo in più discipline. Poiché l’Io penso è sempre individuale ed è sempre l’unico forno in cui è possibile cucinare una pietanza nel suo complesso, al di là degli inviti certo utili a far colloquiare tra loro esperti di varie discipline, ci sarebbe forse bisogno di allargare il campo di formazione ad alcuni generalisti relativamente esperti, che possano poi legare tra loro gli esperti disciplinari specifici.
La seconda cosa che dice il libro sebbene in maniera implicita, è quanto sia complesso ovvero intrecciato ed aggrovigliato in sé stesso il campo in questione, il campo della relazioni internazionali, geopolitica, sfere di potenza. La lettura l’ho definita “faticosa” perché vengono sì citati velocemente i fatti storici, dalla guerra navale russo-nipponica a Tienanmen, ma la loro conoscenza è data per scontata, non vengono raccontati. Quello che viene raccontato continuamente è invece un groviglio del tipo: “A era preoccupato che B lo potesse aggredire così si è appoggiato a C, il quale però aveva interesse a D che però era alleato di B, così ha fatto un accordo segreto con A, e proprio quando s’è trattato di far guerra preventiva ad A, B ha dichiarato guerra a D con cui però B aveva buoni rapporti, creando un problema che … etc.”. Di mezzo ci sono tranelli, trucchi, propaganda, falsi movimenti, complotti, alleanze, alleanza tradite, accordi segreti, dissimulazioni, inganni, sgambetti tra potenze ed aspiranti tali, trattati scritti e poi stracciati, con leader che emergono da dinamiche di potere spesso non analizzate per riduzione di complessità, popolazioni che hanno sempre e comunque un peso non indifferente nelle scelte operate, secondo loro mentalità propria o più spesso indotta. Essendo poi uno “storico” propriamente detto cioè non solo un narratore di fatti a loro volta letti da qualche parte, Grosser fa a volte riferimento a documenti de-secretati o archivi resi disponibili a posteriori, che mostrano la contraddittorietà ed a volte l’incertezza stessa della trama storica che poi noi leggiamo come un flusso ordinato e più o meno coerente. Lo si nota perché i più invitati al proscenio degli eventi del mondo recente, scambiano le narrazioni coi fatti, per carità sempre complicati da accertare ma insomma che gli asini non volano è un fatto.
La terza cosa è poi un insieme di cose che sono poi i contenuti propri del libro e delle sue analisi. In breve, l’Asia è ovviamente un mondo nel mondo. Nella prima fase di questo secolo sfalsato, è stata vittima abbastanza inerte dell’imperialismo e colonialismo europeo e solo a rimorchio e perifericamente, americano. Russi, francesi, britannici, olandesi, tedeschi, spagnoli, portoghesi, scrivono pagine di storia, non gloriosa invero, appena un secolo fa quando oggi sembra incomprensibile come queste nazioni avessero così tanta brama e potere di poterla soddisfare. La bellezza monumentale delle capitali di questi stati europei è spesso fatta con la ricchezza estorta con violenza armata dall’Asia e da altre parti di mondo che ormai si sono emancipate o sono cadute in altro dominio. Lo si sottolinea per ragioni funzionali, non morali. Questa situazione svolta in una transizione violenta come al solito condotta dalla guerra, la guerra ha spesso questa funzione storica di comprimere tanto in poco (tempo), riducendo la complessità di certi passaggi. Nel caso, due guerre mondiali o una guerra in due fasi più una coda (Corea, Vietnam, due Afghanistan ed altri conflitti minori locali). Estromessi gli europei, rimangono un Giappone normalizzato ed ormai dependance degli US che però ad un certo punto sembra sfidare sul piano economico, l’Unione Sovietica in genere più interessata all’Europa che all’Oriente, in stabile competizione anche con la Cina ormai maoista (magari alcuni studiando il lungo conflitto di potenza tra Unione Sovietica, Cina, diretto o via Corea del Nord, Vietnam e Cambogia, scoprirebbero che il motore del conflitto non è sempre necessariamente il capitalismo o che molte insurrezioni “comuniste” erano soprattutto nazionaliste, alla faccia dell’internazionalismo che è cosa teorica più che concreta) divaricazione in cui si infilano gli indiani, i pachistani, gli americani, i vietnamiti. Dopodiché termina la guerra fredda, scompare per il momento il giocatore russo ed inizia nel 1979 la pax asiatica che dura tutt’oggi, anche se sembra andare incontro a nuove turbolenze. Dal ’46 al ’79 l’80% dei morti in guerre è stato in Asia, da allora ad oggi solo il 4%. Tra guerre, carestie (il Grande Balzo cinese) e massacri interni (tra cui l’Indonesia), nuove potenze atomiche (India, Pakistan, Corea del Nord), emerge un nuovo equilibrio di scambi economici e la nuova realtà multipolare che in Asia è dato di fatto. Sono 562 pagine di grovigli per 100 anni quindi nessuna sintesi può darne conto.
Quindi: tra riarmo giapponese (anche nucleare?), nuove alleanze militari promosse dagli US, agitazione della delicatissima questione Taiwan, il rapporto complicato tra Cina ed India (spesso via Russia), crisi politica pakistana, possibile crisi economica nel sud-est (Asean), lotte egemoniche sul modello (democrazia di mercato o vari tipi di potere politico dominante), questioni identitarie-confinarie lascito del disordine geografico-politico dell’Impero britannico, ma anche vecchie ruggini storiche locali che non si cancellano nella memoria storica se non col tempo, sovra-estensione russa (Ucraina, Artico, Siria, Africa), questione energetiche e valutarie, sei-più-una potenze atomiche (Russia, Cina, Corea del Nord, USA, India, Pakistan, ma con UK sempre pronta a tornare in gioco), scossoni procurati alla rete globalizzata che tanto ha beneficiato il quadrante, come chiude l’Autore: Nel XXI secolo, la storia del mondo si deciderà ancora in Asia.
Sfere di potere, logiche e fatti da conoscere, sfere di conoscenze, questo era il menù del post, pesante come il libro, mi spiace ma non ho saputo far di meglio.