geopolitica

Eurasia

Ben prima di passare il Rubicone, Vladimir Putin aveva avvertito l’Occidente Già nel 2007, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il presidente denunciò infatti il carattere aggressivo e provocatorio dell’espansione della NATO. “Ir. Bulgaria e in Romania – disse – compaiono le cosiddette basi americane avanzate con circa cinquemila uomini ciascuna. Risulta che la NATO ha dispiegato ai nostri confini le sue forze avanzate, mentre noi, continuando a rispettare gli impegni del Trattato15, non reagiamo in alcun modo. Penso che sia ovvio che l’espansiore della NATO non ha niente a che fare con la modernizzazione dell’Alleanza, stessa o con la necessità di rendere più sicura l’Europa. Al contrario, rappresenta un grave fattore di provocazione che riduce il livello di fiducia reciproca. E noi abbiamo il diritto di chiedere: contro chi si sta svolgendo questa espansione? E che ne è stato delle dichiarazioni fatte dai nostri interlocutori occidentali dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia? Dove sono oggi quelle dichiarazioni?” .

3 pensieri su “Eurasia”

  1. Ogni proposta sovietica, incluso l’ingresso nella NATO, fu subito rifiutata dai governi occidentali[17][18]. Emblematica fu la posizione del segretario generale della NATO Hastings Lionel Ismay, segretario generale della NATO e fervente sostenitore della sua espansione, che si oppose alla domanda sovietica di far parte del Patto Atlantico, paragonandola alla “richiesta di un ladro impenitente di entrare nelle forze di polizia”[19][20].

    Nell’aprile del 1954 Konrad Adenauer fece la sua prima visita negli Stati Uniti per incontrare il presidente Dwight D. Eisenhower, il vicepresidente Richard Nixon e il ministro degli esteri Dulles. La ratifica del Comitato europeo di difesa fu rimandata, ma gli statunitensi dichiararono che essa sarebbe diventata parte della NATO[21

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  2. Può sorprendere quei politici che credono che gli eventi importanti accadano all’improvviso, senza la necessaria e lunga preparazione. La possibile apparizione di una nuova moneta internazionale alternativa al dollaro non è una sorpresa. A metà marzo si è tenuto in Armenia l’incontro “Nuova fase della cooperazione monetaria, finanziaria ed economica tra l’Unione economica euroasiatica (Uee) e la Repubblica popolare cinese”, organizzato dalla Commissione economica euroasiatica e dall’Università Renmin di Pechino per definire i contorni di un nuovo sistema monetario e finanziario internazionale, almeno per quanto riguarda la parte orientale del mondo. L’Uee è l’unione economica e commerciale cui partecipano la Russia, la Bielorussia, il Kazakistan, la Kirghisia e l’Armenia con un Pil di circa 1.700 miliardi di dollari. Essa è molto proiettata verso una stretta collaborazione con la Belt and Road Initiative, la nuova Via della seta voluta dalla Cina.
    https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-nuova-valuta-commerciale-di-russia-e-cina

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  3. Il vero problema è che quando il mondo capirà cosa sta succedendo, la frattura globale avrà già consentito a Russia, Cina ed Eurasia di creare un vero e proprio Nuovo Ordine Mondiale non neoliberista che non ha bisogno di paesi NATO e che ha perso fiducia e speranza di guadagni economici reciproci con loro. Il campo di battaglia militare sarà disseminato di cadaveri economici.

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