L’anomalia risiede nel fatto che le grandi compagnie del big tech sono orientate a considerare sé stesse come piattaforme, però agiscono come editori.
Questa ambiguità va risolta una volta per tutte. Il sistema democratico, di fronte allo strapotere di questi monopoli delle multinazionali nordamericane, è sotto scacco e bisogna reagire.
Una legge che faccia chiarezza è urgente, perché sono in gioco i nostri diritti e la democrazia.
Lo dico purtroppo nel momento meno favorevole, quando il discorso dominante è quello che vuole trasformare la guerra in Ucraina in una Guerra Totale in cui tutta la nostra vita viene piegata alla logica della “debellatio”, con sempre meno margini di tolleranza. Ma dobbiamo salvaguardare la possibilità di esprimere pensieri e idee diverse, senza assoggettarli mai alla ristrettissima visuale dei censori, che per la sua ristrettezza può portarci alla distruzione economica e al collasso della libertà. Che significa libertà di esprimere idee che gli altri non sono obbligati a condividere.
Esprimo la massima solidarietà mia e di Alternativa a Francesca Donato, affinché possa esprimersi liberamente, così come tanti che vogliono da diverse angolazioni spegnere l’incendio della guerra.
Pino Cabras in https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-macchina-del-faang-contro-la-liberta

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/meta-platforms-e-l-invocazione-alla-violenza
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