geopolitica

L’Europa come rivoluzione

Dopo la guerra e la caduta del Terzo Reich Thiriart scontò due anni di prigionia per collaborazionismo e ciò lo segnò in modo particolare, sia a livello morale che politico (L. Disogra, L’Europa come rivoluzione,  Edizioni all’Insegna del Veltro, Parma 2020, p. 21). Dopo la guerra si dedicò alla professione di optometrista e riprese l‘attività politica solo nel 1960, quando il Congo conquistò l’indipendenza dal Belgio. Thiriart, vedendo nella decolonizzazione del continente africano un segno fondamentale della decadenza politica europea, nonché il sorgere di un mondo totalmente controllato dal bipolarismo Usa-Urss, decise di appoggiare i movimenti che si opponevano a questo processo. Uno fra tutti, l’OAS francese, che si opponeva con fermezza alla decolonizzazione dell’Algeria. L’OAS era una formazione politica e militare che possiamo ancora considerare alquanto controversa, sia per i suoi rapporti con la CIA sia per i tentativi di infiltrazione in territorio italiano (ad esempio in Liguria; cfr. Cfr. G. Galli, Piombo Rosso, Dalai Editore, Milano 2013).

Successivamente, nel 1962, Thiriart fondò “Jeune Europe” o “Giovane Europa”, il primo movimento transnazionale paneuropeo, che si proponeva di creare un’”Europa-Nazione” unita da Brest a Bucarest, indipendente rispetto alle influenze sovietiche e americane. Il movimento Giovane Europa ebbe notevole popolarità nel continente, tant’è vero che ben presto si diffuse in Belgio, Olanda, Francia, Svizzera, Austria, Germania, Italia, Spagna, Portogallo ed Inghilterra. Fra i membri italiani ricordiamo lo storico Franco Cardini ed il saggista Claudio Mutti.

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-europa-di-jean-thiriart

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