Raphaello d’Urbino pittore et architetto gentile et ingenioso
Conferenza di Alberto Andreoli
Nato a Urbino nel 1483, Raffaello Sanzio è una delle personalità artistiche più affascinanti e più studiate della storia dell’arte. In occasione del quinto centenario dalla morte del talentuoso pittore e architetto rinascimentale (†1520), sulla scorta di un articolato apparato documentario, l’incontro si propone di illustrare i momenti salienti del breve, ma intenso, percorso artistico e umano del grande maestro italiano: l’educazione e la formazione tra Montefeltro, Umbria e Toscana; i circuiti intellettuali e culturali frequentati; i viaggi e i sopralluoghi antiquari effettuati a Roma e Tivoli; le principali commesse e maggiori opere realizzate (cicli decorativi, dipinti, ritratti, pale d’altare, arazzi; architetture); la fortuna critica e gli influssi esercitati.
A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara

Inchiostri per tatuaggi: aspetti chimico-tossicologici e normativi
Seduta accademica di Santo Scalia (Università di Ferrara)
Saluti di Francesco Scutellari, Presidente dell’Accademia delle Scienze di Ferrara
Il tatuaggio è diventato un fenomeno socialmente accettato e sempre più diffuso. Secondo i dati ufficiali della Commissione Europea, più di 60 milioni di persone in Europa hanno almeno un tatuaggio. Oltre alla decorazione del corpo, tecniche mutuate dal tatuaggio indicate con il termine di dermopigmentazione vengono utilizzate sia per finalità estetiche (trucco permanente) che mediche (camouflage di aree corporee interessate da terapie aggressive quali la mastectomia).
Nonostante la pratica del tatuaggio, basata sull’introduzione intradermica di inchiostri mediante aghi, sia invasiva, manca a livello europeo una legislazione specifica. L’assenza di una regolamentazione e controllo armonizzato sugli inchiostri e le procedure di esecuzione dei tatuaggi risulta essere particolarmente critica perché, con l’incremento del numero di individui tatuati, aumentano le relative complicazioni per la salute umana che comprendono essenzialmente rischi di tipo infettivo e chimico-tossicologico. Quest’ultimo è dovuto all’esposizione prolungata dei tessuti cutanei ai pigmenti presenti negli inchiostri, alle relative impurezze tossiche e ai prodotti di degradazione. La relazione esaminerà le caratteristiche chimiche, la stabilità e gli aspetti tossicologici dei pigmenti presenti negli inchiostri per tatuaggi e le proposte di regolamentazione del settore. L’analisi dei diversi componenti degli in chiostri verrà condotta in relazione alle complicanze connesse con l’esecuzione e rimozione dei tatuaggi.
A cura dell’Accademia delle Scienze di Ferrara

Si può insegnare la bellezza?
Conferenza di Maura Franchi – Sociologa UNIPR
Presenta Roberto Cassoli
Che cosa è la bellezza? Si può ridurre la bellezza ad una sensazione soggettiva? Esistono elementi concreti che fanno sì che una forma o un’immagine sia bella o la bellezza è negli occhi di chi guarda o ascolta? Ci sono tratti comuni che possono essere associati alla bellezza? Filosofi, artisti, ma anche scienziati non sono mai riusciti a darsi una risposta conclusiva. Difficile definire cosa sia la bellezza. Parliamo di bellezza per riferirci ad un viso, un paesaggio, un quadro, un film, un’architettura. Diciamo una bella persona e una bella formula matematica. Nel primo caso facciamo riferimento a criteri etici e nel secondo, all’estrema sintesi, alla capacità di concettualizzare una legge universale. Consideriamo la bellezza riferendoci soprattutto all’arte. Tuttavia non è l’arte l’unico dominio della bellezza. Scrive Baudelaire “le città più ricche, i paesaggi più bell i, non contengono mai la misteriosa attrazione di ciò che il caso fa con le nuvole”. La bellezza sarebbe quindi una sensazione, uno stato soggettivo e indefinito suscitato da una casuale e inattesa configurazione di immagini offerte dalla natura? Non da ultimo, si può insegnare il senso della bellezza? Poniamo l’accento sulle doti naturali o sulla costanza della disciplina? Comprendiamo come attorno alle molte domande si aprano riflessioni importanti sul piano educativo, ben al di là dell’oggetto specifico.
Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea

Riannodando il Principio alla Fine
Incontro con la poetessa Chiara De Luca
Dialoga con l’Autrice Giuseppe Ferrara
Se in Principio era il Verbo (la Parola), sembra che alla Fine non potrà che esserci un… video (l’immagine)! In questa apparente blasfemia è racchiusa la particolarità del fare poetico di Chiara De Luca autrice, traduttrice, fotografa e editrice ferrarese (sua è la piccola e raffinata casa editrice Kolibris di Ferrara http://www.edizionikolibris.net) che in una delle sue raccolte, Alfabeto dell’invisibile (Samuele Editore, 2015) sembra riannodare il Principio alla Fine rivolgendosi a noi tutti, analfabeti del visibile. Nei suoi versi e nei suoi scatti e filmati, “… Chiara e Ferrara si rispecchiano, si cercano, si nascondono, si ritrovano…” (dalla prefazione di C. Damiani). C’è nebbia in Ferrara ma c’è nebbia in ciascuno di noi: a volte vediamo, a volte no. La Poesia allora può accompagnarci a un nuovo ascolto, a una nuova visione del Principio e della Fine. E questa Poesia ci aiuta.
Scarica la locandina Chiara De Luca