lunedì 18 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Insegnamenti di Padmasambhava sui sei bardo
Un completamento al Libro tibetano dei Morti
Presentazione di Patrizia Baldieri
Introduce Marcello Girone Daloli
Padmasambhava fu un maestro tantrico di elevate realizzazioni, vissuto nell’ottavo secolo. In Tibet egli nascose molti preziosi insegnamenti da rivelare alle generazioni future solo quando fosse giunto il tempo giusto per la loro comprensione. Questa tradizione del tesoro nascosto o terma è una peculiarità degli insegnamenti della scuola Nyingma. Il Libro tibetano dei morti è uno di questi terma di Padmasambhava. Arriva ora nella traduzione italiana un altro terma che riguarda non solo il bardo della morte ma tutti i bardo o fasi transizionali della coscienza. La straordinarietà del testo è di mostrare come ognuna di queste fasi sia un’occasione di risveglio spirituale.
Patrizia Baldieri è un’analista junghiana impegnata da anni a studiare il confronto e la possibile integrazione tra i modelli della psicologia occidentale e gli insegnamenti del Dharma. È membro del Cipa e della Laap. Svolge attività didattiche, di supervisione e docenza nella Scuola di specializzazione in psicoterapia. Ha portato il suo contributo su Dharma e psicoterapia in convegni, seminari e conferenze. Allieva di Corrado Pensa e Alan Wallace e di alcuni Maestri tibetani , ha curato la traduzione italiana di un terma di Padmasambhava, considerato un gioiello della letteratura tibetana: La liberazione spontanea, insegnamenti sui sei bardo. Altre traduzioni di insegnamenti sono in via di pubblicazione.
martedì 19 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Il caso dell’antico villaggio egizio di Deir El-Medina
Proseguono gli incontri di SLOW READING dell’Associazione culturale Olimpia Morata con la presentazione del libro di Andrea Trevisani, “Deir el-Medina: nascita, sviluppo e declino di un villaggio di artigiani nell’Antico Egitto“, Edizioni Saecula.
L’autore sarà intervistato da Francesca Mariotti con la partecipazione dell’editrice, Gabriella Gavioli.
Un incontro in cui Andrea Trevisani, egittologo, ci porterà nella storia del sito di Deir el-Medina, che ospitava la comunità operaia addetta alla costruzione delle sepolture regali nella Valle dei Re, dalla fondazione al suo declino (XVI-XI sec. a.C.). Il rinvenimento, in un pozzo del villaggio, di numerose iscrizioni di nomi, affiliazioni familiari, retribuzioni e mansioni, accanto ad altri documenti ritrovati nelle case e nella necropoli, hanno reso questa piccola ma duratura comunità di artigiani uno dei casi d’eccellenza nelle ricerche sul Vicino Oriente antico ed Egitto. Tuttavia, al di fuori della cerchia degli specialisti, di questo villaggio si è scritto pochissimo. Motivo che ha spinto l’autore a stilare questa vera e propria “biografia”, attraverso le diverse fasi di crescita e declino dell’abitato. Il sito archeologico di Deir el-Medina rappresenta un unicum per quantità e importanza dei reperti rinvenuti: iscrizioni, documenti, templi, sepolture, decorazioni e arredi domestici tornano a vivere, raccontandoci il quotidiano di questo villaggio. Rapporti di parentela e sociali, mansioni, attività economiche e artistiche, aspetti culturali e religiosi narrati con intensità e vicinanza tali da farci credere di essere ancora là.
Andrea Trevisani (Udine, 1961) è laureato in Conservazione dei Beni Culturali e si occupa di Egittologia dal 1989. In collaborazione con l’egittologo Mario Tosi, ha affrontato lo studio approfondito del villaggio e della necropoli di Deir elMedina.
A cura dell’Associazione culturale Olimpia Morata
mercoledì 20 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del libro di Edoardo Penoncini
Puntoacapo, Pasturana (AL), 2019
Introduce e dialoga con l’autore Zena Roncada
Letture di Cristina Rossi.
«Il desiderio nasce come aspirazione ed intercetta il senso di una mancanza… Si tende a raggiungere ciò che è indispensabile alla vita, ciò che la profuma e le dà colore. In questo modo prende forma e s’addensa il desiderio di poesia di Edoardo Penoncini: come un’urgenza interiore che nasce dal sentirla una sorta di parallela concorrenza alla vita, una sua concomitanza, perché agìta e riscoperta come risorsa del vivere… Non è lingua per strofette e cantilene, il dialetto di Penoncini, neppure litania consolatoria di ninne nanne… Per questo sa trovare le parole anche per la “mufa”, per la rabbia che diventa insofferenza, da non leggersi solo come fastidio ma come insofferenza, permanenza del/nel soffrire». (Dalla Prefazione di Zena Roncada)
Edoardo Penoncini, laureato in storia medievale all’Università di Bologna, ha collaborato con l’Istituto per la Storia di Bologna, con la Rivista di studi bizantini e slavi e con la rivista Scuola e didattica. Ha insegnato Lettere nella Scuola secondaria fino al 2011. Suoi lavori di storia medievale e di didattica della storia sono apparsi su riviste e in volumi collettanei. In versi ha pubblicato: L’argine dei silenzi; Un anno senza pretese; La spesa del giorno; Qui non si arriva di passaggio. Ferrara, musa pentagona; Poesie scelte e dodici inediti; Lungo è stato il giorno; Quell’aria; Vicus felix et nunc infelix. La luce dell’ultima casa; L’occhio profondo; le raccolte dialettali Al fil źrudlà e Scartablàr int i casìt
giovedì 21 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
A cura di Associazione Evangelica CERBI di Ferrara
Tavola rotonda con Giacomo Ciccone (Presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana), Chiara Mantovani (Scienza & vita Ferrara) e Paola Bastianoni (Università di Ferrara)
Introduce Alfonso Sciasci (Associazione Evangelica CERBI di Ferrara)
Quale famiglia nella società italiana? E’ necessario usare il plurale “famiglie”, o c’è un solo modello di riferimento? La famiglia è oggi al centro di particolare interesse nel dibattito pubblico.
Pur non scadendo nella retorica della famiglia sotto attacco, bisogna però sottolineare e sostenere le peculiarità di questa formazione sociale, basilare al vivere collettivo e civile, dando voce al nostro pensiero e confrontandoci con quello altrui. La famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società. La famiglia è altresì il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale. Ma è anche il luogo in cui si vive spesso una profonda e segreta sofferenza, abusi, violenze, situazioni che precedono e accompagnano i disorientamenti dell’identità personale, con tutte le loro ricadute sulla società. La scuola, gli ambiti di lavoro, la vita tutta intera risente nel bene e nel male dello stato di salute delle famiglie. È responsabilità comune promuovere iniziative volte al confronto e alla condivisione di buoni vissuti ed esperienze costruttive.
A cura di Associazione Evangelica CERBI di Ferrara