martedì 12 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del volume di Federica Panzera
Edizioni La Carmelina, 2019
Ne parla con l’autrice Federico Felloni
Letture ariostesche a cura di Paolo Catani e Ilaria Zeri
Ludovico Ariosto ci ha lasciato diverse opere. Quella che più è riuscita ad esaltare la sua vena creativa e a sdoganare il suo linguaggio contemporaneamente antico e moderno, è sicuramente il suo poema epico-cavalleresco “Orlando Furioso”. Tutti i critici che negli anni e nei secoli successivi alla sua morte lo hanno studiato e ammirato, sono rimasti affascinati da quel mondo sospeso fra realtà ed immaginazione poetica che l’artista più talentuoso che sia cresciuto in seno alla Corte Estense è riuscito a creare, senza mai abbandonare del tutto quell’approccio tipicamente rinascimentale che il poeta doveva avere. Atto provocatorio – e motivo centrale del romanzo – è stato ipotizzare che, ben prima della sua dipartita avvenuta nel Luglio del 1533, l’Ariosto avesse perduto momentaneamente questo invidiabile contatto con la sua opera più rappresentativa, ovviamente non per un suo capriccio o per un suo improbabile disamore per essa ma per le risultanze di una burla dalle conseguenze inaspettatamente drammatiche, posta in essere da due personaggi illustrissimi vicini a lui, la cui identità non voglio rivelare, poiché ritengo opportuno lasciare un alone di mistero anche nelle prime pagine del romanzo.
In collaborazione con la Contrada di San Giacomo
mercoledì 13 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del libro di Manuele Zambardi
Faust Edizioni, collana umoristica ‘I Giocondi’, 2019
Ne parleranno con l’autore Vera Vartanian e Micaela Zambardi.
Sarà presente l’editore Fausto Bassini
Ogni donna è un’isola meravigliosa, tutta da scoprire. La curiosità dell’autore verso questa creatura è nata dall’ammirazione: non ha mai pensato fosse il cosiddetto ‘sesso debole’, anzi l’ha sempre considerata almeno tre gradini sopra l’uomo. Vivere in una famiglia con tante donne lo ha portato a capire – o almeno a cercare di farlo – il loro modo di comportarsi e ragionare. Ha descritto, in questo libro, comportamenti e ragionamenti che osserviamo tutti i giorni, ma di cui non prendiamo atto: percorsi imperscrutabili, nelle loro labirintiche menti, e sentimenti variabili, nei loro morbidi cuori, camminano a braccetto. Fanciulle (ed ex fanciulle) arrivano ad amare e odiare, in simultanea, anche la stessa persona. Dolcemente complicate, come dice una famosa canzone, riescono sempre a stupire i comuni maschi mortali. Adorano primeggiare tra loro, ma in caso di bisogno sono sempre pronte a darsi una mano. Ma, quando si tratta di figli, qualsiasi ‘priorità’ verrà subito messa da parte. E, se vi avvicinerete troppo al loro nucleo o se tradirete la loro fiducia, le vedrete scappare via come scoiattoli inseguiti dal fuoco… Avventuratevi con Manuele in questo conflittuale ed entusiasmante universo cinico-romantico, e scoprirete il motivo per cui non si può fare a meno di amarle per ciò che sono.
Manuele Zambardi è nato nel 1962 a Ferrara, dove vive da sempre. Ha scritto racconti fantasy, poesie, un thriller, una favola e ha pubblicato, nel 2018, il romanzo “Infinito. Un amore oltre i confini del tempo”. «Quello che vorrei riuscire a trasmettere nei miei scritti sono le emozioni» ha detto di sé «Mi piace descrivere luoghi e sensazioni disegnandoli nella mente del lettore, ma lasciando a lui l’opportunità di sceglierne i colori».
giovedì 14 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Conversazione di Monica Longobardi e Paolo Lago
In occasione dell’uscita del volume Apuleio, Le Metamorfosi, a cura di Monica Longobardi
Se, come asseriva Italo Calvino, “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”, Petronio ed Apuleio continuano a parlarci anche oggi. Paolo Lago illustra la fortuna del Satyricon di Petronio nel XX secolo, specie nel teatro (Maderna), nel cinema (Fellini e Polidoro) e in letteratura (Pasolini, Arbasino, Sanguineti). Monica Longobardi, già editrice del Satyricon, conversa con l’ospite parlando della sua nuova traduzione delle Metamorfosi di Apuleio (Rusconi 2019), toccandone le riletture teatrali (Paolo Poli), nel fumetto (Milo Manara), e in letteratura (Savinio, Tabucchi).
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea
venerdì 15 novembre 2019 ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione della raccolta poetica di Antonio Prete
Einaudi, 2019
Dialogherà con l’autore Angelo Andreotti
Studioso e letterato estremamente eclettico, aperto con curiosità a tutte le forme del sentire, Antonio Prete ha insegnato Letteratura comparata all’Università di Siena ed è considerato tra i massimi esperti di Leopardi (tra i suoi numerosi libri dedicati al poeta di Recanati si menziona il recentissimo La poesia del vivente. Leopardi con noi – Bollati Boringhieri 2019) e di Baudelaire che ha tradotto e al quale ha dedicato numerosi saggi. Pur parlando della sua poesia (al suo attivo ha due precedenti raccolte edite da Donzelli: Menhir, 2007, e Se la pietra fiorisce, 2011), non potranno mancare cenni al mestiere del traduttore e ai poeti da lui tradotti, come Jabès, Bonnefoy, Rimbaud, Mallarmé, Verlaine, Valéry, ma anche Celan, Rilke, Dickinson, Machado… Non mancheranno accenni alla Nostalgia, sulla quale ha curato un volume preziosissimo; così come al sentimento della Compassione, alla Lontananza, all’Interiorità ha dedicato monografie imprescindibili e di rara sensibilità. Tutto è sempre ora è quasi una summa delle sue meditazioni in forma poetica: “Fin dal titolo (da Eliot) i versi di Antonio Prete indagano lo statuto di realtà che si mostra oltre l’ordine visibile del tempo. In ogni istante c’è compresenza di passato, presente e futuro. Ma la compresenza è anche ulteriore e contempla il non accaduto, il non vissuto” recita la quarta di copertina della “Bianca” di Einaudi.
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara