Ciò spiega perché da noi non ci sono i Gilet Gialli a sfilare per la capitale, che viene sepolta dalla sua rumenta sovrabbondante, altro segno della “società signorile di massa”. Perché un paese, una società tollerano una disoccupazione giovanile del 30%, senza allarmarsi, spaventarsi e imporre politiche di sviluppo.
I giovani non sentono “la durezza del vivere” (come auspicava Padoa Schioppa) sulla loro pelle, quindi non sentono l’urgenza di migliorarsi con sforzo e energia e carattere per sopravvivere. Sono quindi come sedati. E vivono in mondi di fantasia. Senza il contatto con la cruda realtà.
Ma perché dovrebbero studiare, sforzarsi, migliorare? L’intera ideologia “permissiva” – attraverso le mille voci di pubblicità, spettacolo, sinistra fucsia – e dozzinalmente edonista li incita a godersi la vita, a non impegnarsi in nulla; ora ci si è messa persino la Chiesa,un tempo predicatrice di una morale rigorosa ed oggi accoglientista e LGBT. Sia chiaro che non è una colpa privata e individuale, quella di cui si accusa la gioventù vuota che vive del grasso che cola: è che sono mancati i traguardi, gli scopi a cui tendere, che non possono essere individuali ma hanno da essere collettivi. Indicati da un potere legittimo capace di porli, ed anche di imporli per far vivere l’Italia all’altezza della civiltà, anche nel futuro.
Ora, i quarantenni – Di Maio come Salvini e come i giovini Letta – non hanno alcuna idea di un sistema industriale, di come deve essere e di come deve funzionare ed essere creato e difeso. Di Maio non puo’ che chiamare gli imprenditori “prenditori”, come tutti i grillini del Sud, perché non conoscono altri imprenditori che i palazzinari loro padri, semianalfabeti, dipendenti dai lavori stradali eterni sulla Salerno-Reggio Calabria. E sono troppo “signori” per mettersi a studiare le industrie del Nord che esportano e funzionano , i loro problemi e la loro natura: hanno già studiato abbastanza. Salvini, come s’è visto, non legge i dossier. Anzi non legge niente,e c’è da aver paura a un suo ritorno al governo con “pieni poteri”. Lui e i Di Maio non hanno saputo pensare ad altro progetto economico che aumentare un po’ i consumi; come, in fondo, Renzi con gli 80 euro. Gualtieri e i PD al governo che puntano fa far emergere il nero di idraulici e badanti, mentre le nostre aziende spostano la loro sede fiscale in Olanda o Lussemburgo sottraendo dl Fisco miliardi.
Ancor più pericolosa è la caterva di “giovani” nella magistratura: gente che non sa di latino e dunque di diritto romano, che ignora la filosofia del diritto ed ha della legge una idea sommamente rozza e sommaria, da una parte di puro positivismo giuridico, senza alcuna idea dellla responsabilità di “fare” giustizia, dall’altra l’uso della legge e dei suoi rigori (carcerazione preventiva, intercettazioni, manette agli evasori…) per scopi di parte.
Avviene così che la generazione della società signorile di massa sta portando il paese al declino, in perfetta buona fede, ascoltando capi ignorantissimi come Beppe Grillo con le loro fantasie di decrescita. Ignoranti che generano altri ignoranti – ma saputi – e consumano, sprecano, i capitali dei nonni che potrebbero essere usati per un grande progetto di rinascita nazionale – che nessun “dirigente” con voce in capitolo è in grado di elaborare ed indicare.
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