Argomenti vari, conferenza

Medice cura te ipsum

Incontro con l’autore lunedi’ 25 marzo 2019 ore 17

Se penso che. Un manifesto contro il nichilismo e l’indifferenza

Presentazione del libro di Fosco Foglietta

Grafikamente editore in Forlì, 2018
Partecipano il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e la senatrice Paola Boldrini.
L’autore è noto ai ferraresi per la sua attività di direttore generale dell’azienda U.S.L. della città dal 2002 al 2010. Ha sempre lavorato nel settore della sanità e dei servizi sociali, anche a Cesena e a Bologna, poi è stato presidente di CUP 2000 SpA. Il volume prende spunto dall’esperienza professionale e umana dell’autore per affrontare le tematiche che la società contemporanea sta vivendo. Cerca di sottolineare il bisogno del risveglio dell’etica attraverso le conoscenze delle realtà complesse e i modi di concepire ed esercitare il potere (con l’evidente crisi delle “élites”) con l’obiettivo di aver sempre presente la qualità della vita e la dignità dell’uomo.

La tredicesima Musa

Incontro con l’autore martedi’ 26 marzo 2019 ore 17

La tredicesima musa

Presentazione del libro di Carlo Degli Andreasi

La Carmelina Edizioni, 2019
Questo romanzo è un delicato abominio, è l’ennesimo viaggio-racconto di cui non si avverte la necessità, un esercizio d’arbitrio, una nuvola di parole inconsistente come il fumo; lo stesso fumo che dai sigari rituali dei sacerdoti Maya, saliva agli spiriti divini per portare loro una preghiera. Un’epoca, la seconda metà degli anni 70 del XX secolo; un’età, i 18 anni del giovane improbabile Odisseo; un luogo non-luogo, Genova, limite oltre il quale si apre solo un mare “mentale” con le sue sirene. Il viaggio e la notte sono inscindibili in questo racconto-arca, dieci ore di tragitto interminabili tra la metafisica Ferrara e l’inesplicabile Genova, una “via crucis” pagana fatta di attesa di coincidenze e ritardi incomprensibili. Un viaggio in treno, ma forse è meglio dire un viaggio su binari, per quel senso di inevitabile ed obbligato che riassumono in sé un itinerario, per l’appunto, che si dipana nell&# 39;arco di una notte per andare da “lei”. Infine si presenta lei “la fine del tempo” con la sua sensualità, le sue sigarette Turmac, i suoi occhi di specchio d’argento.
L’autore dice di sé: “La mia origine da due famiglie, una toscana e l’altra ferrarese entrambe antiche, sono tutt’ora motivo di complessità nella mia immaginazione che mi sostiene in ogni azzardo. A mio padre devo l’amore per la lettura e il piacere di generare racconti. La Letteratura è una nave e al contempo il mare che solca, è un viaggio inquieto che ho intrapreso dalle prime letture, un viaggio che continua imprevedibile. Sono un estimatore del pensiero libero da vincoli razionalisti o metafisici, perché credo nella “complessità”, nella forza del simbolo e della metafora. Sono assertore che in ogni evento esiste un equilibrio, una forma aurea, percepibile a determinate condizioni, nascoste in tutta evidenza dal divino prestigiatore, a noi il piacere della rivelazione.”

Incontro con l’autore mercoledi’ 27 marzo 2019 ore 17

È tornato il cane nero. Gli enigmi di Camilla Faà

Presentazione del libro di Cinzia Montagna

Dialoga con l’Autrice Nicoletta Zucchini (Gruppo Scrittori Ferraresi)
I Marchesi del Monferrato Editore, 2014
A due anni da “Nec ferro nec igne – Nel segno di Camilla” di Cinzia Montagna, il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” propone un aggiornamento su quanto accaduto dopo la pubblicazione del primo libro dedicato a Camilla Faà, contessa di Bruno (1599 – 1662). Il titolo “E’ tornato il cane nero” si riferisce all’elemento più clamoroso conseguente alla pubblicazione del 2012: il restauro del ritratto di Camilla, condotto nel 2013, ha svelato l’esistenza di un cane nero dipinto accanto alla contessina. Il cane fu nascosto da interventi pittorici dei quali non è stato ancora possibile ricostruire sinora né la motivazione né la datazione. E’ questo uno degli enigmi che trovano sviluppo nel libro scritto dalla Montagna, oltre all’esistenza di due ritratti di bambini, l’uno conservato a Bruno e l’altro a Torino, del tutto simili come posa e abbigliamento ma diversi per caratteristiche somatiche. E ancora: quante sono realmente le sepolture del Chiostro del Corpus Domini di Ferrara, dove la tomba di Camilla è posta accanto a quella di Lucrezia Borgia? La contessina morì davvero nel 1662 oppure la data è il risultato di un’errata interpretazione dell’epigrafe fatta incidere dalle nipoti in sua memoria? Perché la rivale di Camilla, Caterina De’ Medici, la vera moglie del Duca Ferdinando Gonzaga, ebbe così a cuore la sorte del suo figliastro, Giacinto, nato da Camilla e Ferdinando? Il romanzo cerca di rispondere a tali interrogativi, senza però dimenticare il filo conduttore che dà nome alla Collana: Gridonia, il piccolo petauro dello zucchero che l’animaletto da compagnia della voce narrante, torna anche in questo romanzo, lasciando però i lettori con il fiato sospeso sino alle ultime pagine.
Cinzia Montagna è giornalista e lavora in ambito enogastronomico. E’ laureata in Teoria e Storia della Storiografia presso l’Università degli Studi di Pavia sulle tecniche narrative storiche e d’invenzione. Fra le sue pubblicazioni di tema storico e saggistico, aggiornamento e completamento del volume di L.Mastropietro, Santa Giuletta, storia, popolazione ed economia, Oi Petres, Pavia, 1990; Osasco, un paese, una storia – Comune di Osasco, dicembre 2004; Mario Campagnoli, l’uomo, la Dc e la Coldiretti, Casteggio, settembre 2005; Terre Pavesi, Provincia di Pavia, Ed. Sangiorgio – Genova, luglio 2005; Oltrepò, dove le vigne e le colline disegnano il cielo in Marketing Culturale – Valorizzazione di istituzioni culturali – Strategie di Promozione del Territorio, Franco Angeli Ed., Milano 2006. Suoi numerosi racconti di fantas cienza sociale pubblicati in “Futuro Europa” – Rassegna Europea di SF, Perseo, Bologna.

Conferenze e Convegni giovedi’ 28 marzo 2019 ore 17

Le parole del benessere

Conferenza di Chiara Baratelli

Introduce Antonio Moschi
Comunicare è un’abilità complessa che permette di condividere con gli altri informazioni, esperienze, vissuti e, soprattutto, di costruire relazioni significative. Tuttavia, molte volte la comunicazione può dar luogo a fraintendimenti, incomprensioni fino ad arrivare in talune occasioni alla rottura del rapporto con l’altro. Pensiamo ai conflitti che nascono con i colleghi di lavoro, con i familiari, con gli amici, con il partner. E’ nell’esperienza di ciascuno non sentirsi realmente ascoltati e capiti, con il risultato di avvertire un profondo senso di solitudine, in modo particolare quando si è alle prese con esperienze dolorose o problemi importanti. Le parole sono importanti per il benessere individuale e sociale e di questo si parlerà.
Chiara Baratelli è Psicoanalista Psicoterapeuta. Si è specializzata come Psicoanalista nel 2004 all’Istituto Freudiano per la terapia, la clinica e la scienza di Roma, Scuola Psicoanalitica a orientamento lacaniano. Nel 2010 si è formata come Sessuologa clinica al CIS, Centro Italiano di Sessuologia di Bologna per la cura dei disturbi sessuali. Si occupa anche di formazione svolgendo attività di docenza sulle tematiche della comunicazione, organizzazione aziendale, educazione al ruolo, bilancio di competenze, elaborazione del lutto e accoglimento dei docenti presso enti di Formazione accreditati. E’ operatore di Training Autogeno e ha svolto numerosi interventi di prevenzione e sensibilizzazione sui disturbi alimentari nelle scuole medie e superiori del Veneto e dell’Emilia Romagna.
Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Incontro con l’autore venerdi’ 29 marzo 2019 ore 17

Il moto delle cose

Presentazione del libro di Giancarlo Pontiggia

Introduce Angelo Andreotti
Mondadori, 2017
Pubblicato nella prestigiosa collana dello Specchio, Il moto delle cose di Giancarlo Pontiggia è una poesia di pensiero, ma alimentata da un’immaginazione fervida eppure controllata, che lascia spazio all’emozione nel suo sentire e osservare il mondo, un’emozione che si trasmette al lettore e che increspa l’attenta tessitura del verso. Quella di Pontiggia è una pronuncia impeccabile e limpida, classica, che talvolta si apre a lievi volute sonore, in giochi fonici o in eleganti armonie sottili, come sottile e profonda è la sua perlustrazione poetica dell’esserci e del mondo.
Giancarlo Pontiggia (Seregno 1952) ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Con parole remote (Guanda, 1998), Bosco del tempo (Guanda, 2005) – poi confluite in Origini (Interlinea, 2015) – e infine Il moto delle cose (Mondadori, 2017). Per il teatro ha scritto Stazioni (Nuova Editrice Magenta, 2010) e Ades. Tetralogia del sottosuolo (Neos, 2017). Saggi di poetica e riflessioni sulla letteratura si trovano nei volumi Contro il Romanticismo (Medusa, 2002), Lo stadio di Nemea (Moretti&Vitali, 2013), Undici dialoghi sulla poesia (La Vita Felice, 2014). Dal francese ha tradotto Bonnefoy, Céline, Mallarmé, Sade, Supervielle, Valéry, e dalle lingue classiche Rutilio Namaziano, Pindaro, Sallustio.
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara

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