Così si giustifica il “Io sono un professore progressista, e ho terrore dei miei studenti progressisti”, che ha scritto un anonimo docente spiegando – sotto pseudonimo – con quanta cautela deve insegnare, per non far scatenare le rappresaglie degli studenti “feriti ed offesi” da una sua frase qualunque. I professori sono consigliati di far precedere le loro lezioni da dei “trigger warnings”, messaggi (verbali o anche scritti) in cui avvertono che alcune delle cose che diranno potrebbero essere “triggering” , ossia scatenare in certi studenti emozioni forti e negative basate su una loro esperienza traumatica anteriore”.
Gruppi di studenti hanno segnalato come “scatenanti disagio” testi come Le Metamorfosi di Ovidio (violenza sessuale), La signora Dalloway di Virginia Woolf (per “inclinazioni suicide”), Il Grande Gatsby di Fitzgerald per essere discriminatorio e offensivo per le donne.
A questo punto, una vasta parte della letteratura americana e classica cade sotto la censura e non deve essere letta ad alta voce. Ovviamente, anche la Genesi , “maschio e femmina Dio li creò” diventa impossibile da insegnare, perché aggressiva verso le multiformi tribù LGBT.
Sono alcuni dei casi descritti da Gregg Lukianoff nel suo saggio “ The Coddling of the American Mind: How Good Intentions and Bad Ideas Are Setting Up a Generation for Failure” ( “Coccolare la mente americana- Come le buone intenzioni e le idee sbagliate stanno allevando una generazione per il fallimento).
Lukianoff, che è un avvocato militante per la difesa della libertà d’espressione (Primo Emendamento), vi segnala un peggioramento della situazione di censura nei campus. “Prima, erano le amministrazioni delle università a istruire i professori a non usare parole che potessero suonare discriminazione (razziale o sessuale). Ma dal 2013-14, di punto in bianco, sono gli studenti ad imporre i nuovi codici verbali, le politiche di “trigger warning”, gli elenchi di “microaggressioni” – e sempre peggio, ad esigere l’annullamento di incontri pubblici, organizzati dalle università, con conferenzieri che non amano, perché “li fanno sentire male”.
Infatti il carattere principale di questa nuova censura studentesca è la sua “medicalizzazione”. Gli studenti che esigono la censura su idee,testi letterari e persone, non lo fanno motivando di essere contrari a quelle idee, filosofie e persone. No, dicono di esserne feriti, in senso medico e psichico. Che aggrava la loro ansia e depressione, che danneggia la loro salute mentale.
In tal modo, non discutono; vietano e basta. “Lo scopo ultimo”, dice Lukianoff, “sembra essere quello di trasformare i campus universitari in “spazi sicuri” (safe spaces) dove questi giovani adulti sono protetti da parole e idee che li rendono a disagio. Fino al punto da punire chiunque turbi questo scopo, anche in modo accidentale: qualcosa che ho chiamato “proiettività vendicativa”. Crea una cultura dove uno deve pensare due volte prima di parlare, per scongiurare le accuse di insensibilità,razzismo, aggressione, molestia o peggio”.