Società

L’eunuco occidentale

In un tempo in cui il politicamente corretto ha operato nel maschio gli stessi cambiamenti, vale la pena di rileggersi il saggio di Germaine Greer

L’eunuco femmina di Germaine Greer
(G. Greer, The Female Eunuch, G. Greer 1970)
 


L’eunuco femmina. Il tempo e la società (V-XVII)
Breve profilo del movimento femminista in Italia (XVIII-XXIII)
Riassunto (pp. 9-20)
Corpo (pp. 21-52)
(Genere, Ossa, Curve, Capelli e peli, L’utero maligno)
Anima (pp. 53-146)
(Lo stereotipo, Energia, Bambina, Ragazzina, Pubertà, La materia prima, Lavoro)
Amore (pp. 147-262)
(L’ideale, L’altruismo, Egoismo, Ossessione, Romanticismo, L’oggetto della fantasia maschile, Il mito borghese dell’amore e del matrimonio, Famiglia, Sicurezza)
Odio (pp. 263-330)
(Ripugnanza e disgusto, Insulto, Infelicità, Risentimento,
Rivoluzione (pp. 331-350)
Rivoluzione
Note (pp. 351-365)

Nel 1970 Germaine Greer scrive The Female Eunuch, testo di grande successo destinato a diventare un classico del femminismo angloamericano.
Il Movement americano è a quel tempo articolato in tre correnti principali.
La prima, il cui punto di riferimento è Betty Friedan, è un movimento democratico- borghese impegnato nel promuovere una politica integrazionista.
La seconda è la corrente delle femministe marxiste.
La Greer si colloca nella terza, il Radical Feminism di Kate Millett e S. Firestone, corrente principale del Movement che pone al centro della propria riflessione politica il rapporto uomo-donna e la famiglia.
La tesi della Greer è che la liberazione della donna consiste nel rivalutare sé stessa, riappropriandosi della propria energia. La donna ha infatti perso la sua identità umana e sessuale: è un eunuco femmina. Se il dogmatismo della scienza indica lo stato delle cose come inevitabile e naturale, è compito del femminismo mettere in dubbio e criticare le convinzioni per quanto concerne la normalità femminile.

Nella prima parte, l’autrice osserva i pregiudizi relativi al corpo, ed in particolare alla sessualità femminile. Alla critica alla psicoanalisi, la Greer affianca quella alle femministe che rifiutando la teoria freudiana della sessualità femminile, si limitano ad opporre i due orgasmi femminili senza mettere in discussione quanto la genitalità sia enfatizzata. Se la donna è stata desessualizzata, afferma la Greer, occorre invece valorizzare e liberare la sessualità senza ridurla alla genitalità.

La dea della civiltà dei consumi è un prodotto artificiale; cerchiamo di esaminare allora come questo prodotto viene costruito, occupiamoci della manifattura dell’anima.
Nella seconda parte l’autrice analizza come avviene la soppressione dell’energia nella donna e come si procede alla costruzione dello stereotipo dell’eterno femminino, nelle fasi che vanno dall’essere bambina, alla ragazzina, alla pubertà e poi più oltre, nel corso della vita.

Un aspetto della perdita d’identità consiste nella perdita della capacità di amare, che la Greer studia nella terza parte, amore. La femminista inglese definisce l’amore come un sentimento possibile solo inter pares e tra soggetti capaci di amore in primo luogo verso sé stessi. Ma la donna non possiede questo tipo di amore, essendo quasi sempre parte di un rapporto di coppia sado-masochistico. La Greer procede osservando i miti dell’amore ed affermando che, se la famiglia sopravvive, è anche perché le donne non sanno liberarsi dalla potenza del mito. Può essere interessante notare che in quest’occasione la femminista dimostra apprezzamento per la grande famiglia contadina valorizzandone gli aspetti comunitari.

La quarta parte è dedicata all’odio, degenerazione di un amore malato e pervertito, nelle sue forme masochiste e sadiche.

Infine l’ultima, rivoluzione, delinea una forma di possibile correzione dell’impiego negativo che gli uomini e le donne fanno delle proprie energie. E’ importante sostituire la costrizione e la coazione col piacere inteso come liberazione dell’eros di cui l’uomo dev’essere parte attiva. Le donne hanno paura della libertà, ma questa paura è parte della conservazione dello status quo. Rifiutare la polarità maschio-femmina, significa per le donne come per gli uomini, accettare l’esistenza del rischio e la possibilità dell’errore.

https://www.amazon.it/Leunuco-femmina-Germaine-Greer/dp/B01N0TIOYQ/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&qid=1539593121&sr=8-1&keywords=eunuco+femmina&linkCode=ll1&tag=terzapaginain-21&linkId=dcc616518c8fa71594ca77e29f942998&language=it_IT

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.