a cura di Paola Pallottino
“Ognuno di noi da bambino ha avuto un giornalino che gli è rimasto nel cuore. Per molti questo è stato “Il giornalino della Domenica”. Il primo numero uscì il 24 giugno 1906. Non fu né il primo né l’ultimo ma fu quello che più di ogni altro ha lasciato un segno indelebile non solo nei bambini nati oltre un secolo fa, ma anche nella storia dell’editoria illustrata. Sorprende a oltre un secolo di distanza scorrere la lista delle firme che collaborarono alla rivista: Scarpelli, Finozzi, Brunelleschi, Sartorio, Viani, Dudovich, Pascoli, Ojetti Testoni, Salgari, Capuana, Trilussa. Su tutti ovviamente l’ideatore e direttore Luigi Bertelli, in arte conosciuto come Vamba. Sorprende per la cura e l’avanguardia delle illustrazioni e degli articoli, per la maturità dei temi proposti e per i modi coi quali venivano trattati. Senza dimenticare l’aspetto etico-pedagogico, che scaturiva naturalmente non già da precetti moraleggianti o didattici ma proprio dall’intelligenza e dalla creatività degli autori, e da una precisa estetica che per la propria modernità contribuiva automaticamente ad allargare gli orizzonti. Articoli di fondo, interviste, piccole lezioni di storia e geografia, attualità, racconti, poesia e fumetti. Il tutto per un giornale riservato ai ragazzi. Oggi invece i cosiddetti “magazine” che troviamo abitualmente nelle nostre edicole riportano per ogni articolo il tempo della lettura! Mentre nelle pagine bianche i migliori scrittori d’Italia scrivevano per ragazzi, i ragazzi stessi discutevano tra loro da un punto all’altro d’Italia, imparando a conoscersi…. Ecco perché la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha accettato di ospitare e sostenere questa mostra ideata e curata da Paola Pallottino. Perché apre una finestra sul passato che permette di interrogarci criticamente sul presente, sulla società e sull’educazione che i ragazzi ricevevano da essa allora e su quella che al contrario ricevono oggi. E poi perché una mostra su un giornale che rimane una pietra miliare dell’illustrazione non poteva che essere realizzata a Bologna, capitale storica del fumetto. Da Magnus e Bonvi, negli anni Settanta, alle vette raggiunte da Andrea Pazienza con i suoi immortali Pentothal e Zanardi, studenti fuori sede e perditempo generazionali, dall’esperienza di “Valvoline” da cui presero le mosse carriere come quelle di Lorenzo Mattotti e Marcello Jori, oggi tra i più apprezzati artisti italiani, fino a raggiungere i giorni nostri dove la tradizione del fumetto d’avanguardia di marca bolognese si rinnova e prosegue con Stefano Ricci, Francesca Ghermandi, Andrea Bruno. Tra arte e comunicazione, tra espressività e intrattenimento. E ancora c’è chi lo considera un genere minore!”
Fabio Roversi Monaco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
“Ognuno di noi da bambino ha avuto un giornalino che gli è rimasto nel cuore. Per molti questo è stato “Il giornalino della Domenica”. Il primo numero uscì il 24 giugno 1906. Non fu né il primo né l’ultimo ma fu quello che più di ogni altro ha lasciato un segno indelebile non solo nei bambini nati oltre un secolo fa, ma anche nella storia dell’editoria illustrata. Sorprende a oltre un secolo di distanza scorrere la lista delle firme che collaborarono alla rivista: Scarpelli, Finozzi, Brunelleschi, Sartorio, Viani, Dudovich, Pascoli, Ojetti Testoni, Salgari, Capuana, Trilussa. Su tutti ovviamente l’ideatore e direttore Luigi Bertelli, in arte conosciuto come Vamba. Sorprende per la cura e l’avanguardia delle illustrazioni e degli articoli, per la maturità dei temi proposti e per i modi coi quali venivano trattati. Senza dimenticare l’aspetto etico-pedagogico, che scaturiva naturalmente non già da precetti moraleggianti o didattici ma proprio dall’intelligenza e dalla creatività degli autori, e da una precisa estetica che per la propria modernità contribuiva automaticamente ad allargare gli orizzonti. Articoli di fondo, interviste, piccole lezioni di storia e geografia, attualità, racconti, poesia e fumetti. Il tutto per un giornale riservato ai ragazzi. Oggi invece i cosiddetti “magazine” che troviamo abitualmente nelle nostre edicole riportano per ogni articolo il tempo della lettura! Mentre nelle pagine bianche i migliori scrittori d’Italia scrivevano per ragazzi, i ragazzi stessi discutevano tra loro da un punto all’altro d’Italia, imparando a conoscersi…. Ecco perché la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha accettato di ospitare e sostenere questa mostra ideata e curata da Paola Pallottino. Perché apre una finestra sul passato che permette di interrogarci criticamente sul presente, sulla società e sull’educazione che i ragazzi ricevevano da essa allora e su quella che al contrario ricevono oggi. E poi perché una mostra su un giornale che rimane una pietra miliare dell’illustrazione non poteva che essere realizzata a Bologna, capitale storica del fumetto. Da Magnus e Bonvi, negli anni Settanta, alle vette raggiunte da Andrea Pazienza con i suoi immortali Pentothal e Zanardi, studenti fuori sede e perditempo generazionali, dall’esperienza di “Valvoline” da cui presero le mosse carriere come quelle di Lorenzo Mattotti e Marcello Jori, oggi tra i più apprezzati artisti italiani, fino a raggiungere i giorni nostri dove la tradizione del fumetto d’avanguardia di marca bolognese si rinnova e prosegue con Stefano Ricci, Francesca Ghermandi, Andrea Bruno. Tra arte e comunicazione, tra espressività e intrattenimento. E ancora c’è chi lo considera un genere minore!”
Fabio Roversi Monaco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
© 2008, pp. 174
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Cod.: 978-88-7395-365-4
Formato: cm 21,5 x 30
€ 30
Bononia University press
Il giornalino della domenica
Data: Domenica, 19 ottobre 2008 alle 10:00:00 CEST
Argomento: Arte
C’era una volta a Ferrara il museo dell’illustrazione, che custodiva gran parte dell’archivio di Paola Pallottino. Adesso per vedere qualcosa bisogna andare a Bologna, dove la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna promuove la più grande mostra mai realizzata sulla vita de «II Giornalino della Domenica» di Vamba, approfondendo tutti gli elementi che ne hanno caratterizzato la vita (1858-1920)
A Casa Saraceni, in via Farini 15, sono esposti bozzetti originali d’epoca, cimeli, lettere, documenti in e di ti e, soprattutto, le coloratissime e affascinanti illustrazioni e copertine del celebre giornale.
«Il Giornalino della Domenica» rappresentò una pubblicazione unica e irripetibile nella storia del giornalismo per l’infanzia e la gioventù non solo italiana. La mostra evidenzia – accanto alla straordinaria qualità iconografica dovuta ad artisti quali Filiberto Scarpelli, Ugo Finozzi, Umberto Brunelleschi, Antonio Rubino, Sto (Sergio Tofano), Marcello Dudovich, Lorenzo Viani, Mario Pompei, Piero Bernardini, Bruno Angoletta – anche i contenuti culturali, rilevando altresì quell’inedito rapporto che il direttore Vamba, alias Luigi Bertelli, aveva creato con i suoi giovani lettori e le sue lettrici. Fra i collaboratori del giornale si ricordano Luigi Capuana, Edmondo De Amicis, Giovanni Fase oli. Grazia Deledda, Emilio Salgari, Matilde Serao, Scipio Slataper, Sem Benelli, Filippo T.Marinetti, Roberto Bracco e Ada Negri.
A Casa Saraceni, in via Farini 15, sono esposti bozzetti originali d’epoca, cimeli,lettere, documenti inediti e, soprattutto, le coloratissime e affascinanti illustrazioni e copertine del celebre giornale.
«Il Giornalino della Domenica» rappresentò una pubblicazione unica e irripetibile nella storia del giornalismo per l’infanzia e la gioventù non solo italiana. La mostra evidenzia – accanto alla straordinaria qualità iconografica dovuta ad artisti quali Filib erto Scarpelli, Ugo Finozzi, Umberto Brunelleschi, Antonio Rubino, Sto (Sergio Tofano), Marcello Dudovich, Lorenzo Viani, Mario Pompei, Piero Bernardini, Bruno Angoletta – anche i contenuti culturali, rilevando altresì quell’inedito rapporto che il direttore Vamba, alias Luigi Bertelli, aveva creato con i suoi giovani lettori e le sue lettrici. Fra i collaboratori del giornale si ricordano Luigi Capuana, Edmondo De Amicis, Giovanni Fase oli. Grazia Deledda, Emilio Salgari, Matilde Serao, Scipio Slataper, Sem Benelli, Filippo T. Marinetti, Roberto Bracco e Ada Negri.
La mostra è articolata in venticinque ‘stazioni’ che ne scandiscono gli aspetti più significativi: dalla nascita presso Bemporad a Firenze alle ‘pagine rosa’, dalle celebri rubriche al famoso Album del 1908, dagli inserti e allegati fino alla creazione del «Passerotto».
Riccamente illustrato, con la riproduzione di oltre 100 fra le più suggestive immagini, il catalogo edito da Bononia University Press costituisce il più aggiornato e approfondito strumento di studio sulle vicende del Giornalino, con saggi a cura di Paola P allottino, Piero Pacini e Francesca Tancini circa la storia e le valenze iconografiche e brevi interventi di Nello Ajello, Antonio Faeti e Walter Fochesato rispettivamente riguardo agli aspetti socio-politici, pedagogici e letterati de «II giornalino della Domenica».
La mostra a cura di Paola Pallottino rimarrà aperta fino al 2 novembre tutti i giorni dalle ore 10 alle 19.
dall’archivio di bondeno.com
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