Il paese che non c’è
Presentazione del libro di Simona Silvestri
La Bosnia Erzegovina tra transizione, contraddizioni e diritti negati
Infinito, 2017
Ne parlano con l’autrice Lucetta Capra e Arianna Chendi
A distanza di oltre vent’anni dagli accordi di pace di Dayton, le esperienze e le interviste di una giornalista in una Bosnia Erzegovina piena di contraddizioni, riescono a far parlare gli uomini, i monumenti, le strade e la terra stessa.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Bassani, Ferrara…. e oltre
Letture con gli attori Roberto Gamberoni, Cristina Miriam Chiaffoni e Annalisa Piva.
Introduce Francesca Mariotti
Letture recitate in omaggio a Giorgio Bassani ed ai migliori esponenti tra poesia e prosa, dal ‘900 ad oggi, della nostra bella città. Dalle poesie futuriste di Corrado Govoni a quelle di Gianfranco Rossi, con uno sguardo sempre al grande Giorgio Bassani nelle più intime scritture dei suoi racconti. L’Associazione culturale Olimpia Morata dedicherà a questi autori diversi incontri durante tutto l’anno.
Incontro nell’ambito del Progetto di SLOW READING a cura dell’Associazione culturale Olimpia Morata

Le città invisibili: da Italo Calvino a Renzo Piano
Conoscere la città
Conferenza di Daniela Cappagli (insegnante) e Michele Bondanelli (gruppo G124 del Sen. arch. Renzo Piano)
Il tema centrale riguarda la conoscenza della città e sarà affrontato attraverso la letteratura e l’architettura, inoltrandoci nei sentieri interdisciplinari delle opere di autori che lo hanno rappresentato in ambiti diverse ma con idee convergenti: Italo Calvino e Renzo Piano. Conoscere la città e il suo paesaggio fisico, sociale ambientale umano significa fornire ai giovani gli strumenti culturali necessari per diventare cittadini consapevoli, per leggere e comprendere il presente, partendo dal passato. Conoscere la città significa anche promuovere la consapevolezza che tutto ciò che costruiamo, le nostre opere, vanno verso il futuro e dal futuro saranno giudicate. E’ questa la via umanistica, che ci permette di rapportarci con il tempo che verrà e che permette di scoprire la funzione civile del nostro operato.
Cosa lega Calvino e Renzo Piano? Il comune interesse per la città e la sua vita costantemente in evoluzione, la consapevolezza che la forma della città, in senso storico-filosofico, influenza la vita dei suoi abitanti ogni giorno ed educa le nuove generazioni in senso positivo o negativo in rapporto alla sua struttura fisica e sociale. Città e Paesaggio incarnano valori collettivi essenziali per la democrazia di cui Calvino scrive e a cui vuole rispondere la responsabilità architettonica di Renzo Piano.
Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Quel tanto che basta
Presentazione del libro di Maria Rosa Pizzi
Coordina l’incontro Malvina Zanella Montanari, presidente dell’Associazione “Terra Ferma” di Ferrara.
Saluto di Chiara Sapigni, Assessore ai servizi alla persona del Comune di Ferrara.
Dialogano con l’Autrice Maria Alberta Saletti, che ha scritto la prefazione, e Sonia Testoni, che propone alcune riflessioni sulla resilienza.
Intervengono Maria Rosaria Ambrosio (direttrice della Scuola di specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Ferrara) ed Elena Marescotti (Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Ferrara).
Il libro propone persone ed avvenimenti di un’infanzia felice che diventa sfondo integratore all’autrice, madre di persona con disabilità, e alla sua Famiglia; insieme trovano nella resilienza la capacità di trasformare le difficoltà in amore autentico. Sono tanti i personaggi del libro: nonna Telene che rivela un segreto custodito per anni, Maria Rosa e Tullio che un annuncio inaspettato manda nel panico, la loro figlia Silvia, ancora adolescente, che cresce in fretta con una consapevolezza già adulta. E soprattutto lui, Dario, bambino inatteso. Apparentemente chiuso ai rapporti con le persone, riesce a far emergere la parte migliore di chi gli sta accanto aprendo orizzonti inaspettati dove anche il più piccolo gesto, un sussurro, uno sguardo, un contatto lieve diventano parte di un universo di emozioni che accolgono i nostri pensieri più nascosti e al tempo stesso legano ciascuno di NOI al mondo. Maria Rosa accompagna sp esso il figlio Dario alla Bordocchia, la fattoria dove è nata e, in questo luogo sospeso, i ricordi della sua infanzia si intrecciano con i ricordi dell’infanzia di Dario, episodi lieti e tristi che la pianura accoglie e restituisce rigenerati. Infine, le figlie di Silvia, Giulia e Ilaria, che con la loro esuberanza e la spontaneità nel rapportarsi a Dario portano un messaggio di speranza dove la “diversità “appartiene ad ognuno per diventare un modo di vivere, importante e profondo. Sullo sfondo la campagna ferrarese con i suoi canali, con il Po e le sue golene misteriose.
Maria Rosa Pizzi è nata nella fattoria “la Bordocchia” nel comune di Copparo e a nove anni si è trasferita con la famiglia nel vicino paese di Berra. Laureata in lettere presso l’Università di Bologna, ha insegnato nella scuola media di Berra per tutta la durata del suo percorso lavorativo. Nel 2009 con il marito Tullio e il figlio Dario si è trasferita a Thiene in provincia di Vicenza, dove abita tuttora, accanto alla famiglia della figlia Silvia.
Il libro, come afferma l’autrice, è dedicato a quanti cercano un luogo dell’anima, reale o immaginario, dove trovare “QUEL TANTO CHE BASTA” di serenità.
A cura dell’Associazione di Volontariato ONLUS “Terra Ferma” di Ferrara
Con il patrocinio del Comune di Ferrara.