Chi scrive ha proposto, in tal senso, nel libro Italia populista (il Mulino, 2015) una formulazione che continua a ritenere convincente, che vede nel populismo «la mentalità che individua il popolo come una totalità organica artificiosamente divisa da forze ostili, gli attribuisce naturali qualità etiche, ne contrappone il realismo, la laboriosità e l’integrità all’ipocrisia, all’inefficienza e alla corruzione delle oligarchie politiche, economiche, sociali e culturali e ne rivendica il primato, come fonte di legittimazione del potere, al di sopra di ogni forma di rappresentanza e di mediazione», precisando che, in quanto predisposizione psicologica, questa mentalità mostra gradi diversi di intensità a seconda dei casi in cui la si può riscontrare e si può manifestare in forme più o meno persistenti.
Marco Tarchi in https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59961