Venerdì 24 Novembre ore 18 – Libreria Ibs-Libraccio – Sala dell’Oratorio San Crispino
Presentazione del libro di Davide Vecchi “ Il Caso David Rossi. Il suicidio imperfetto del manager di Mote dei Paschi di Siena” (Chiarelettere, 2017)
Ne parlano con l’autore Giovanni Rossi Presidente Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna e
Riccardo Forni, Presidente dell’Associazione Stampa di Ferrara
Parlare di Monte Paschi di Siena è parlare della Storia del Bel Paese a far data dal 1472, anno di fondazione; basti pensare ai Tesori d’Arte mondiali che MPS racchiude https://www.mpsart.it
Non solo: è anche avere il coraggio di guardare in faccia il volto oscuro della politica e della finanza.
Davide Vecchi*, firma de Il Fatto Quotidiano, con il suo ultimo libro ‘Il suicidio imperfetto del manager Monte dei Paschi di Siena’, inserisce la morte di David Rossi nella lunga serie dei misteri d’Italia “perché dal momento che le prime indagini furono fatte in maniera frettolosa e superficiale è chiaro che, a distanza di così tanti anni, non possono essere più ritrovate prove che potrebbero rivelarsi fondamentali”[1].
Parlare di David Rossi e della sua morte – archiviata dai giudici come suicidio – significa parlare di Siena e della sua banca, una banca di fatto “pubblica”. Oggi, infatti, l’azionista di maggioranza del Gruppo Montepaschi è lo Stato Italiano che detiene, complessivamente, il 52,184% del capitale sociale, con la partecipazione diretta del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nata come monte di pietà per dare aiuto alla popolazione disagiata di Siena, MPS è la più antica banca in attività ed è ritenuta anche la più longeva al mondo.
Diciamo, con una battuta, che, a far data dalla profonda riforma delle fondazioni bancarie, la cosiddetta legge Amato-Ciampi, e con la successiva legge finanziaria 2002 (articolo 11 della legge 28 dicembre 2001, n. 448), gli uomini scelti dalla Fondazione MPS per il governo della MPS S.p.a. -4° gruppo bancario italiano per numero di filiali, dopo Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco BPM- hanno, progressivamente, “smarrito la diritta via” … e son entrati in una “selva oscura”, per dirla con il tosco Dante.
Con Giovanni Rossi, neo Presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, ho il piacere d’invitarvi a partecipare anche con riflessioni e domande alla presentazione del libro del collega Davide Vecchi.
* Davide Vecchi. Giornalista. https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/dvecchi/ Sono nato a Perugia dove ho studiato Scienze politiche e iniziato a lavorare alla cronaca locale de Il Messaggero. Avevo 23 anni. Nera, bianca, giudiziaria, politica. Dopo un anno mi sono trasferito a Milano per entrare alla scuola di giornalismo Walter Tobagi e sono stato travolto dal lavoro. Nel 2000 sono assunto nel primo quotidiano on-line, eDay: preistoria del web finanziato dal “visionario” Elserino Piol che aveva appena dato la luce a Tiscali. Da allora ho lavorato (tra l’altro) per Metro, il Venerdì di Repubblica, l’Espresso. Poi l’Adnkronos, dal 2004. Ho seguito tanta politica.
O meglio: tanti politici. Quasi sette anni di agenzie di stampa. Fino a luglio 2010, quando sono arrivato al Fatto Quotidiano dove mi occupo principalmente di politica e cronaca giudiziaria. Ho seguito le hard news degli ultimi anni.
Dal caso Ruby allo scandalo Mose fino a Mafia Capitale. Nel 2012 ho scritto I Barbari sognanti per Aliberti sul fallimento della Lega Nord.
Nel 2014 per Chiarelettere, ho iniziato a occuparmi dell’ascesa di Renzi nel libro L’intoccabile. Matteo Renzi. La vera storia.
Due anni dopo, sempre per Chiarelettere, ho pubblicato Matteo Renzi, il prezzo del potere, sui primi due anni di Governo dell’ex rottamatore. Entrambi ancora in libreria.
Riccardo Forni, giornalista professionista. Presidente Associazione Stampa di Ferrara.