La storia presenta sempre un doppio volto: uno pubblico e uno nascosto. I manuali scolastici e la saggistica ci presentano di solito le vicende come sono state raccontate dai media, se fatti recenti, o dai testimoni oculari. A prima vista è tutto regolare, ma è dietro le “quinte” che spesso si fa la storia. Noi percepiamo solo ciò che ci viene concesso o le apparenze, ma ignoriamo le strategie occulte.
La storia italiana e le influenze inglesi
La storia dell’Italia è storia di intrighi e di influenze straniere. La sua posizione geografica l’ha resa una nazione di notevole rilevanza strategica. Per tutto il novecento (ma anche nel pieno ottocento) la Francia, l’Inghilterra o la Germania hanno tentato di imporre la propria velata egemonia. La Gran Bretagna, più di tutti, ha giocato un ruolo chiave nella nostra politica interna ed estera. Ha sempre rappresentato un fato di progresso e di civiltà nel Bel Paese e diversi settori della politica e della finanza italiana hanno fin troppo spesso assecondato le sue mire egemoniche.
I giornalisti Giovanni Fasanella e Mario Josè Cereghino hanno consultato per anni gli archivi di Kew Garden, a Londra, dove l’Intelligence inglese ha raccolto per decenni i documenti sulle attività segrete in Italia e nel resto del Continente. “Colonia Italia” (Chiarelettere, 2015) offre la ricostruzione decennale (se non secolare) dei rapporti tra la Gran Bretagna e l’Italia. Per anni gli 007 di Sua Maestà hanno costruito una rete d’informatori e di spie al fine di soddisfare le proprie necessità.
La stampa e l’Inghilterra
Soprattutto i media (televisioni, quotidiani…) sono stati l’avanguardia degli interessi inglesi in Italia. Si può ben dire che la Gran Bretagna ha fatto dell’informazione italiana una propria colonia. Al di là delle implicazioni di Sua Maestà in numerosi fatti di cronaca (Esecuzione di Benito Mussolini, il caso Moro…), ciò che il testo di Fasanella e Cereghino rivela è lo stretto connubio tra la stampa e il potere politico. Non esiste informazione neutrale, ma quella italiana, più di altre, ha assecondato gli interessi stranieri. La Gran Bretagna ha usato la stampa per influenzare l’opinione pubblica e le decisioni dei vari governi italiani. I pochi casi di “nazionalismo” sono stati di breve durata e sono terminati bruscamente. Dai primi anni del novecento fino agli anni settanta, basandosi su documenti d’archivio, Fasanella e Cereghino ci restituiscono la fitta rete di relazioni tra l’Italia e la Gran Bretagna, non lasciando nulla al caso.
Esistono tuttora zone d’ombra, ma “Colonia Italia” è un testo che può aiutarci ad avere maggior coscienza su ciò che è accaduto nel nostro Paese. Non basta la denuncia, ma è necessario fare un lavoro critico sulla storia passata per poter essere consapevoli del presente.