Il Cucinaccio
Presentazione del libro di Nonna Farina & Roberto Salvetti
Ricettario umoristico illustrato per cucinare in allegria
(Festina Lente Edizioni)
Dialoga con le autrici di Nonna Farina Andrea Poli
Letture di Teresa Fregola
Non è il solito ricettario, qui, infatti, oltre alle ricette, tutte rigorosamente collaudate, per amor della cultura s’intende, dall’équipe di Nonna Farina con apposite serate culinarie all’uopo dedicate, il con- torno è dato dalle tavole umoristiche di Salvetti. A corroborare il tutto si inframmezzano poi qua e là, giusto per stuzzicare l’appetito e la convivialità, gustosissimi enogastronomici racconti d’autore, spaziando da classici evergreen come Jerome K. Jerome, Fucini o Boccaccio fino alla proposta di validi autori contemporanei come Marco Bottoni, Pier Giorgio Viberti e Nuccia Isgrò. Gli autori avrebbero potuto cercare un titolo altisonante, che strizzasse l’occhio al marketing e alle vendite, e fare un po’ come certi chef, bravi tanto nelle parole quanto con le pentole, che guarniscono un semplice brodino di pomposi quanto aerei effluvi letterari, tuttavia, per amor di genuinità ;, di quella schietta franchezza, a volte anche ruvida, che si accompagna sovente alla buona cucina quanto al ben essere, al buon umore, allo stare bene in compagnia, hanno scelto un nome che “gratta” in bocca e che sia in grado di esprimere l’ironia e la spensieratezza che hanno messo in questo progetto. Ecco questo è, molto semplicemente, “Il cucinaccio”, un’agile guida al buonumore e al buon mangiare, ricca di idee e di suggerimenti, per cucinare e stare in allegria in famiglia e con gli amici. A proposito, il libro è umoristico, ma le ricette sono tutte vere, collaudate, semplici da preparare ma comunque in grado di far fare un figurone se si organizza una cena tra amici.

Letture Furiose
Lezioni/letture di Ruben Garbellini e Cinzia Vaccari
Introduce e coordina Francesca Mariotti, presidente dell’Associazione culturale Olimpia Morata, promotrice della rassegna di Slow Reading, “Perchè leggere libri è ciò che ci insegnerà a PENSARE e CAPIRE nella vita!”
Prima della chiusura estiva delle letture all’insegna dello ‘slow reading’ tratte dall”Orlando furioso’ che Ruben Garbellini e Cinzia Vaccari hanno portato avanti da marzo a giugno con le “Letture furiose”, per un approfondimento sulla serata in omaggio ai tre grandi Poeti Cavallereschi della Corte Estense, si farà un esame dei tre poemi, attraverso introduzioni, spiegazioni, glosse per comprendere le unioni e le divergenze tra loro. Tra storia e Letteratura un breve excursus per gustare meglio alcuni brani del Boiardo, Ariosto e Tasso.
Per il ciclo “Slow reading a cura dell’Associazione Olimpia Morata di Ferrara
Con il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact

Attività fisica: come e perché
Conferenza di Annalisa Cogo e Luca Pomidori
Nel 2014 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato l’inattività fisica come il 4° fattore di rischio di mortalità. L’inattività fisica è ritenuta responsabile del 6% della mortalità globale; del 21-25% dei tumori della mammella e del colon; del 27% dei casi di diabete e di circa il 30% delle patologie coronariche. Negli ultimi anni si sono effettivamente accumulate sempre più evidenze scientifiche dell’importanza di un regolare e “regolato” esercizio fisico nella prevenzione e nel trattamento di numerose patologie croniche cardiovascolari, metaboliche, respiratorie e neuropsichiatriche. Le prime evidenze riguardavano il diabete, le dislipidemie e l’ipertensione arteriosa ma negli ultimi anni sono stati ottenuti risultati efficaci anche per altre patologie frequenti, quali le cardiopatie, le ma lattie respiratorie croniche, il deficit cognitivo dell’anziano, la depressione, l’osteoporosi e alcune patologie oncologiche. In tutte le patologie citate, l’attività fisica viene adattata alle condizioni demografiche, sociali e cliniche del soggetto e può essere utilizzata come coadiuvante del trattamento farmacologico. I programmi individualizzati di attività motoria devono integrare i trattamenti convenzionali e sono finalizzati al miglioramento della funzionalità globale dell’organismo. L’incremento dell’attività fisica della popolazione è ritenuto un problema sociale e non individuale che richiede un approccio multidisciplinare e culturale. L’attività fisica è quindi uno strumento per la salute, va praticata regolarmente e va fatto ogni tentativo per incrementarla nei soggetti sedentari. L’incontro è dedicato all’esercizio, per illustrare percorsi strutt urati dove il medico prescrive o consiglia l’attività fisica e ne determina la “somministrazione”. La figura che segue le persone per un corretto svolgimento dell’attività fisica è il laureato in Scienze Motorie, un ruolo strategico per la promozione dei corretti stili di vita attraverso lo sport e la supervisione dell’attività fisica soprattutto nelle persone affette da patologie croniche.
A cura dell’Accademia delle Scienze di Ferrara

Ferrara è dentro di noi
Presentazione del libro di Paolo Maietti
Ricordi, personaggi, aneddoti inediti
Da Bassani a “Pendenza”, da Gibì Fabbri alla cucina ferrarese
(Faust Edizioni, collana di narrativa ‘ I nidi’, 2017)
Ne parleranno con l’autore Maria Grazia Campantico, Andrea Maggi, Gina Nalini Montanari.
Sarà presente l’editore Fausto Bassini.
Con proiezione di fotografie della Ferrara (e dei suoi personaggi) di ieri e di oggi
Giorgio Bassani e le sue interminabili partite al Tennis Club Marfisa. I giocattoli dell’infanzia: da bac e pandon allo slittino sul Montagnone. Storia di Lia, soubrette ferrarese che lavorò con Rascel e Macario. Gibì Fabbri in bicicletta va a comprare il pesce al molo di Porto Garibaldi. Sale da ballo e dancing estivi nella Ferrara degli anni ’50 e ’60. Macchiette storiche della città: da Tugnin dil cic a Pendenza. Vini e cucina dalla Corte Estense a… Paolo Maietti. Oscar Carboni va a cantare in balera sul motocarro “Sta’ bòna Zaira”. E tanto, tanto altro ancora…
Paolo Maietti, laureato in ingegneria elettronica a Bologna, è stato docente all’IPSIA per oltre trent’anni. Ha rappresentato tre volte l’Italia nei campionati europei a coppie di bridge e, dal 1958 al 1970, ha militato nel sestetto base della principale squadra di pallavolo ferrarese contribuendo, fin dagli anni pionieristici e ruspanti, alla diffusione di questa disciplina in città. È stato medaglia d’oro del CONI regionale nel 2005 per meriti sportivi, e medaglia d’oro dell’AVIS nel 1997 come donatore di sangue. Ha tre figli e sei nipoti. Nel catalogo Faust Edizioni i bestseller locali Ferrara ieri, oggi, l’altro ieri (2015) e Perché Ferrara è troppo bella – Storie vere con proverbi dialettali (2016) con il patrocinio dell’Università di Ferrara, entrambi premiati al concorso letterario nazionale “L’Unicorno – Rovigo” organizzato insieme a Confindust ria Venezia.

Le invisibili
Presentazione del libro di Maurizia Cotti
Narrare il teatro come strumentalità per le professionalità educative
(Maglio Editore, Collana Le nuove fucine I, 2015)
Dialoga con l’Autrice Angela Pessina
L’attenzione alle nuove generazioni e ai migranti; la ricerca e l’esplorazione dei confini tra culture; l’esplorazione delle fratture relazionali e delle frammentazioni sociali; l’apertura a una molteplicità dei linguaggi e di storie; il riconoscimento e la valorizzazione delle emozioni; il lavoro in contesti caratterizzati da debolezza, fragilità, incertezza, insicurezza, disagio; la capacità di raccogliere gruppi intorno a sé o addirittura interi quartieri e comunità. Sono solo alcuni dei significati che il teatro può assumere seguendo le premesse teoriche e le proposte pratiche narrate ne Le invisibili. Pensato per l’università, il libro è rivolto a tutti coloro che operano nel mondo della formazione e sono alla ricerca di nuovi approcci per dare valore al vissuto dei singoli soggetti educativi. L’educatore vi troverà un valido supporto per: conoscere e analizzare esperienze educative in cui il teatro diventa strumento di potenziamento dell’autonomia dell’individuo, di riconoscimento della propria identità, di attivazione di processi di cambiamento e di partecipazione; progettare interventi educativi in cui il teatro, come strumento di mediazione didattica, attivi una prospettiva di empowerment per i soggetti e la comunità, e di valorizzazione del confronto con gli altri, della solidarietà e della cooperazione; costruire e valorizzare reti di collaborazione fra esperti del mondo dell’educazione e della formazione con esperti del teatro in contesti educativi difficili e nel disagio sociale. Le invisibili è arricchito da una esauriente bibliografia ragionata su teatro, narrazione, scuola e cittadinanza, e contiene un monologo inedito dell’autrice, Sono stufa (2014).
Maurizia Cotti, lavora nella scuola. Insegnante e direttrice didattica, attualmente si occupa dei tirocini dei futuri insegnanti di Scuola dell’Infanzia e Primaria presso il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria nel Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna. Come psicologa e psicoterapeuta si interessa ai processi cognitivi e metacognitivi collegati all’emotività e alla creatività. In particolare si interessa del valore curativo della scrittura, sia scrittura narrativa, anche autobiografica, e scrittura al femminile sia narrativa per bambini e di teatro nella sua capacità di dare forma ai profondi arrovelli ed enigmi della vita. Su queste tematiche ha pubblicato diversi saggi, tra cui “Da Calvino a Pennac passando per Süskind” in Quaderno della formazione in itinere (2011) e “Laboratorio di metacognizione” in Imparare facendo (2012). Dal 2000 scrive regolarmente recensioni per la rubrica “La Tana dei Libri” sul periodico persicetano il BorgoRotondo.