Moriremo moderati?
Il ritorno della Balena Bianca
A cura di Sergio Gessi
Continua il ciclo di incontri organizzato da FerraraItalia con l’intento di “leggere il presente”. Ogni mese il quotidiano online, fedele al proprio motto di “informazione verticale”, proporrà un approfondimento su un tema di attualità, locale o nazionale. Lo farà mettendo a confronto voci e opinioni diverse, per alimentare dibattiti costruttivi che contribuiscano ad ampliare la conoscenza dei fatti, a favorire l’elaborazione di fondati punti di vista, nella convinzione che l’autonomia di giudizio sia imprescindibile condizione per l’esercizio dei diritti di cittadinanza e stimolo per una partecipazione attiva alla vita pubblica.
Per il ciclo “Chiavi di lettura – Opinioni a confronto sull’attualità”, in collaborazione con il quotidiano online Ferraraitalia – L’informazione verticale

La veduta settecentesca da Gaspar Van Wittel a Giovan Battista Piranesi
Conferenza di Alberto Andreoli
La presenza, sempre più numerosa, di aristocratici e ricchi viaggiatori europei – spesso accompagnati da artisti conterranei di fiducia – nelle località italiane più rinomate del Grand Tour, oltre a favorire la ritrattistica aulica e aristocratica, fu di stimolo al sorgere del vedutismo. Per i suoi scorci e vedute prospettiche, soprattutto di Roma barocca, iniziatore del nuovo genere pittorico viene ritenuto l’olandese Gaspar Van Wittel, nella penisola dal 1674. Nel corso del XVIII secolo, molto accreditate a Venezia, e particolarmente tra i facoltosi sudditi di sua maestà britannica, furono le raffigurazioni cronachistiche e i “capricci” di Canaletto. Ampia fortuna riscossero pure, sia in Italia che a nord delle Alpi, le poliedriche produzioni artistiche di rovine e prospettive di Roma antica e moderna del piacentino Gian Paol o Pannini e del veneziano Giovan Battista Piranesi.
Per il secondo ciclo di “Non solo arte – Conversazioni di storia dell’arte a Palazzo Paradiso”, quest’anno dedicato alla tematica “Viaggio in Italia all’epoca del Grand Tour”, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Beato Giovanni Tavelli da Tossignano” della Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio

Siria 1999
Proiezione del documentario di Alfredo de Filippis
Introduce Gina Nalini Montanari
Preziosa testimonianza di un viaggio compiuto in Siria nell’ottobre del 1999, quando questa nazione era pacifica e lontana dagli orrori della guerra. Il viaggio prende il via da Damasco e si snoda attraverso località ricche di storia e di tradizioni. Ci consente di ammirare capolavori della architettura musulmana (moschea Omayyde di Damasco) e bizantina come la imponente basilica cristiana di San Simeone, ai confini con la Turchia e, ancora, imponenti fortificazioni militari crociate come il Crac dei Cavalieri fino alle rovine di epoca romana (la mitica Palmira) e ai siti preistorici degli scavi di Ebla. Un fascino particolare emanano la Cittadella di Aleppo e i Suq in cui il tempo sembra essersi fermato. Un territorio ricco di contraddizioni legate , in parte, alle vicende storiche della Siria , da sempre, al centro di invasioni e di conquiste per la sua posizione strategica per i commerci tra Mar Mediterraneo e Regioni dell’interno.
In collaborazione con il Gruppo Scrittori Ferraresi

Kant: l’autonomia della ragione e l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità
Conferenza di Giuliano Sansonetti
Coordina Antonio Moschi
L’Illuminismo rappresenta per Kant l’uscita dell’uomo dallo stadio di minorità, ovvero dalla condizione di subalternità politica e religiosa. Tale condizione è quella propria dell’uomo capace di autonomia morale, ovvero di saper condurre la propria vita sulla base della ragione pienamente sviluppata. Questa e non altra è per Kant la condizione della vera libertà, ossia di ciò che in ultima istanza rende l’uomo diverso dall’animale. La libertà, non l’arbitrio. Per Kant infatti non c’è libertà senza moralità, ovvero senza la determinazione a fare ciò che si deve, non solo ciò che si vuole. Per Kant dunque l’Illuminismo è un movimento storico di emancipazione, che ha le proprie basi nella capacità degli uomini singoli di emanciparsi in virtù dell’autonomia morale e della libertà.
Giuliano Sansonetti è stato da ultimo professore di Filosofia morale all’Università di Ferrara. Il suo campo di ricerca è costituito soprattutto dalla fenomenologia e dall’ermeneutica contemporanee cui ha dedicato vari volumi e numerosi articoli, con particolare riferimento a Emmanuel Levinas, Hans Georg Gadamer, Michel Henry. Ha svolto altresì attività di traduttore nel campo della filosofia e della teologia francese e tedesca.
Per il ciclo “Libertà” a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara