Viaggio Nella Comunità dei Saperi – Le parole per questo millennio
LE NUOVE FRONTIERE DELL’EBOOK – ne parla Fausto Natali
ABILITÀ
Le nuove frontiere dell’ebook
Ne parla Fausto Natali, responsabile Attività Culturali del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara
Introduce Daniela Cappagli
Uno spettro si aggira per il mondo dell’editoria: l’ebook. Scrittori, librai, editori, biblioteche, insegnanti e lettori si stanno interrogando sul futuro del libro. Cartaceo o digitale? Fisico o virtuale? Con che dispositivi leggeranno e studieranno le future generazioni? L’ebook è solo un surrogato tecnologico del “vero” libro o l’inizio di una nuova era editoriale? Di quali abilità avremo bisogno per adattarci alla temuta apocalisse digitale? Come cambia l’editoria con l’introduzione delle tecno-letture? È più ecologico il paper-book o l’e-book? Le nuove tecnologie minacciano il libro o sono un’opportunità? Moda passeggera o qualcosa destinato a durare? Quanto incide la pirateria sul mercato librario?
Un incontro nel quale si partirà dal presente per cercare di capire vantaggi e svantaggi di questa rivoluzione in stand by, senza trascurare le domande più semplici: cos’è un ebook e come funziona? Quali sono le differenze fra i vari formati? Come scegliere un lettore di libri digitali?
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Tresigallo città di fondazione
Proiezione video d’arte di Alfredo De Filippis
Focus
Tresigallo città di fondazione
Proiezione video d’arte di Alfredo De Filippis
Introduce Gianna Vancini, presidente del Gruppo Scrittori Ferraresi
Il filmato di Alfredo De Filippis ha come protagonista Tresigallo, l’affascinante cittadina sulla sponda sinistra del Po di Volano, prezioso esempio di “città di fondazione” nata dal sogno di Edmondo Rossoni che, alla monumentalità tipica del Ventennio, privilegia le esigenze sociali della futura comunità. Il video è arricchito da suggestive riprese aeree registrate con l’utilizzo di un drone, un piccolo velivolo controllato in remoto con un telecomando.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

DON GIOVANNI, LIBERTINO PER CASO L’impianto teologico del Burlador de Sevilla
In occasione dell’opera Don Giovanni Stagione Lirica 2016 del Teatro Claudio Abbado di Ferrara
Libri in Scena
Paolo Tanganelli
DON GIOVANNI, LIBERTINO PER CASO. L’impianto teologico del Burlador De Sevilla
In occasione della rappresentazione dell’opera Don Giovanni, nella Stagione Lirica 2016 del Teatro Comunale di Ferrara, venerdì 4 e domenica 6 marzo
La pièce attribuita a Tirso de Molina, con cui nasce il personaggio di Don Juan Tenorio, sembra reggersi su un impianto teologico non troppo diverso da quello dei coevi autos sacramentales, e a tratti ricorda anche la predicazione barocca. Nei sermoni del Siglo de Oro era infatti abbastanza frequente che si prendesse di mira il caso del peccatore incallito che, confidando nella misericordia divina, procrastinava fino all’ultimo istante di vita il momento della redenzione, sfruttando la certezza del soccorso per seguitare a peccare.
Non bisogna poi trascurare che il motivo folclorico da cui trae spunto il Burlador de Sevilla è semplicemente quello dell’uomo sacrilego che, per gioco, invita un teschio a cena; da questo punto di vista, potrebbe dunque essere giudicato un caso il fatto che il protagonista sia proprio un libertino impenitente, visto che in teoria avrebbe potuto macchiarsi di qualunque altra infamia. In realtà, questa precisa caratterizzazione forse si spiega col fatto che la parola burlador non rimandi solo alla figura del seduttore, ma anche a quella dell’ipocrita, o meglio, dell’attore: nella comedia barocca il protagonista è un ‘uomo senza nome’, che gode usurpando identità (ancor prima che fanciulle) altrui. Non per niente Unamuno, nella sua riscrittura novecentesca dell’opera, fa del suo Don Juan esistenzialista un soggetto ormai del tutto incapace di sedurre e tragicamente consapevole del proprio vivere sempre ‘in sc ena’.
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara

Bruno Vidoni – ORLANDO, LE GUERRIERE E IL CAVALIERE INESISTENTE (Parte seconda)
A cura di Greta Gadda, Emiliano Rinaldi, Roberto Roda
Inaugurazione Mostra
Bruno Vidoni
ORLANDO, LE GUERRIERE E IL CAVALIERE INESISTENTE (Parte seconda)
A cura di Greta Gadda, Emiliano Rinaldi, Roberto Roda
Inroduce Enrico Spinelli, direttore del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara
Il 1974 fu l’anno delle celebrazioni per i 500 anni della nascita dell’Ariosto e Bruno Vidoni (Cento 1930-2001) era da poco entrato nella storia della fotografia italiana per alcune provocatorie serie di immagini. Ritornò all’amata pittura realizzando un consistente ciclo di dipinti che tenevano un occhio sulle vicende del Furioso e l’altro sul Cavaliere inesistente di Italo Calvino, romanzo del 1959, che dall’epica ariostesca idealmente procede. Armature vuote, ma dotate di vita propria, iniziarono a presidiare e attraversare lande surreali, oniriche. Medioevo e fantascienza sembravano interagire all’ombra del Furioso. Un decennio più tardi, nel 1987, Vidoni riversò nella fotografia alcune delle precedenti intuizioni pittoriche per affrontare un nuovo cimento: dar iconica voce, insieme all’amico Giorgio Celli (scienziato, divulgatore televisivo, critico d’arte e artista) al paladino Orlando. Calato l’ accondiscendente Celli dentro gli improbabili panni metallici del guerriero di Carlo, ecco che l’obiettivo vidoniano prese a delineare paladini, ancelle principesse, guerriere e incantatrici: Angelica, Bradamante, Marfisa, la maga Alcina. Per sei anni, sino al 1992, Vidoni continuò pazientemente a tessere il suo particolarissimo omaggio all’Orlando Furioso, praticando visioni fotografiche contaminate da citazioni cinematografiche e fumettistiche. A 15 anni dalla prematura scomparsa dell’artista centese, va finalmente in parete, per la prima volta, la scansione pressoché integrale dell’Orlando Furioso vidoniano. Catalogo: Editoriale Sometti, Mantova
In esposizione in Sala Ariosto della Biblioteca Ariostea sino al 2 aprile 2016
In collaborazione con il Centro Etnografico Ferrarese

SULLE TRACCE DI UN SOGNO di Daniele Gouthier
Incontro di scrittura ad alta voce
In Evidenza
Daniele Gouthier
Sulle tracce di un sogno
Incontro di scrittura ad alta voce
Introduce Carolina Peverati dell’Associazione Cittadini del Mondo di Ferrara
La storia di Naseem, un ragazzo indiano adottato in Italia, che sulla base dei propri ricordi d’infanzia va alla ricerca delle proprie radici. La storia del sogno di un bambino che coinvolge inaspettatamente persone di paesi, culture, religioni diverse. Tutti coinvolti dal sogno di Naseem. Tutti disposti ad aiutarlo a fare un tratto di strada. È un viaggio nel passato ma è soprattutto un ponte verso il futuro. È una storia di umanità e di speranza: un piccolo seme per un domani fuori dalla crisi.
Daniele Gouthier è matematico, scrittore, e padre adottivo. Ha fondato la casa editrice Scienza express e ha lavorato nella redazione di Ulisse – nella rete della scienza. Con la sua attività professionale e narrativa ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. È padre di Alberto, Bianca, Anshi (nata a Delhi nel 1998 e adottata in India nel 1999) e Somu (nato a Bombay nel 2002 e adottato in India nel 2004.
In collaborazione con il Comune di Ferrara e l’Associazione Cittadini del Mondo di Ferrara