lunedì 16 marzo ore 15,30 – CONVEGNO
UNA BATTAGLIA PER LA DIGNITÀ E LA SALUTE DELLA DONNA – Applicazione e verifica della legge 194
Relatori Alessandra Kustermann, Clinica Mangiagalli Milano
Carlo Flamigni, ginecologo, membro Comitato Nazionale di Bioetica
Giuditta Brunelli, Università Ferrara
Il convegno intende prendere in esame le problematiche legate all’applicazione della legge 194, con particolare riferimento al diritto alla salute delle donne, all’autodeterminazione, alla maternità consapevole e responsabile.
A cura di Udi Ferrara
Relatori Alessandra Kustermann, Clinica Mangiagalli Milano
Carlo Flamigni, ginecologo, membro Comitato Nazionale di Bioetica
Giuditta Brunelli, Università Ferrara
Il convegno intende prendere in esame le problematiche legate all’applicazione della legge 194, con particolare riferimento al diritto alla salute delle donne, all’autodeterminazione, alla maternità consapevole e responsabile.
A cura di Udi Ferrara
» martedì 17 marzo ore 17 – FOCUS
Alessandro Chiarelli – IL CASO ALDROVANDI. 2005 -2015
I fatti, gli errori, le sentenze, gli altri morti (Faust Edizioni, 2015)
Parleranno con l’autore Nicola Bianchi, vicedirettore Resto del Carlino Ferrara; Elena Buccoliero, Movimento Nonviolento; Filippo Barbagiovanni Gasparo, consulente giuridico-editoriale.
Introduce Fausto Bassini, editore
Dopo un decennio di parole, libri, slogan e scontri, c’è ancora bisogno di parlare di Federico Aldrovandi, morto durante un intervento sbagliato di polizia? La risposta è sì. Più che mai. In questo saggio-inchiesta un funzionario della questura, che ha vissuto e studiato quei giorni, analizza con rigore e imparzialità i fattori concomitanti nel dramma: il gap tecnologico-addestrativo della Polizia di Stato italiana, l’abuso delle droghe nei giovani e l’illusione di controllarle, l’inerzia dei vertici ministeriali. Mentre altre morti avvenute in circostanze analoghe si sommavano negli anni, nessuno ha saputo dare risposte all’altezza della situazione. Cosa abbiamo imparato dal caso Aldrovandi? L’inaccettabile fine di questo ragazzo può essere l’inizio di un cambiamento, o rimarrà solo un’occasione perduta per tutti?
Alessandro Chiarelli, responsabile dell’Ufficio Minori della Questura di Ferrara, insegna in master universitari e ha pubblicato saggi per volumi scientifici. Il romanzo “Disonora il padre e la madre” (Stampa Alternativa, 2009) ha vinto le selezioni per rappresentare la Polizia di Stato alla Fiera del Libro di Torino.
Nel catalogo Faust Edizioni è il noir “Che io bruci” (2014), finalista al premio nazionale Casa Sanremo Writers.
I fatti, gli errori, le sentenze, gli altri morti (Faust Edizioni, 2015)
Parleranno con l’autore Nicola Bianchi, vicedirettore Resto del Carlino Ferrara; Elena Buccoliero, Movimento Nonviolento; Filippo Barbagiovanni Gasparo, consulente giuridico-editoriale.
Introduce Fausto Bassini, editore
Dopo un decennio di parole, libri, slogan e scontri, c’è ancora bisogno di parlare di Federico Aldrovandi, morto durante un intervento sbagliato di polizia? La risposta è sì. Più che mai. In questo saggio-inchiesta un funzionario della questura, che ha vissuto e studiato quei giorni, analizza con rigore e imparzialità i fattori concomitanti nel dramma: il gap tecnologico-addestrativo della Polizia di Stato italiana, l’abuso delle droghe nei giovani e l’illusione di controllarle, l’inerzia dei vertici ministeriali. Mentre altre morti avvenute in circostanze analoghe si sommavano negli anni, nessuno ha saputo dare risposte all’altezza della situazione. Cosa abbiamo imparato dal caso Aldrovandi? L’inaccettabile fine di questo ragazzo può essere l’inizio di un cambiamento, o rimarrà solo un’occasione perduta per tutti?
Alessandro Chiarelli, responsabile dell’Ufficio Minori della Questura di Ferrara, insegna in master universitari e ha pubblicato saggi per volumi scientifici. Il romanzo “Disonora il padre e la madre” (Stampa Alternativa, 2009) ha vinto le selezioni per rappresentare la Polizia di Stato alla Fiera del Libro di Torino.
Nel catalogo Faust Edizioni è il noir “Che io bruci” (2014), finalista al premio nazionale Casa Sanremo Writers.
» mercoledì 18 marzo ore 17 – IL PRESENTE REMOTO 2015 CICLO DI CONVERSAZIONI ETNO-ANTROPOLOGICHE SVILUPPATE DA ROBERTO RODA
PELLICOLE AL NAPALM – La guerra del Vietnam nella fotografia di reportage e nel cinema di serie B, dai primi anni Sessanta al 1975
Quarant’anni fa, il 30 aprile 1975 cadeva Saigon e gli americani abbandonavano il Vietnam. Terminava così una guerra iniziata, senza mai essere stata dichiarata, nel 1960 e durata, in un crescendo parossistico, ben tredici anni, una guerra che spaccò l’opinione pubblica americana e dei paesi occidentali. Spetta al cinema minore aver affrontato tempestivamente alcuni problemi e conseguenze sociali del conflitto, alla fotografia di reportage aver mitizzato nell’immaginario collettivo la figura del reporter di guerra, ma pure aver posto il problema che il fotoreportage non sempre riesce ad essere documento. Per estremo paradosso la fotografia di reportage dimenticò spesso in quegli anni vietnamiti la sua funzione “documentaria” per farsi simbolo di opposte propagande, men tre la “fiction” di film minori e a basso costo seppe invece raccontare con intelligenza le ansie e i disorientamenti in corso nella società americana.
A cura del Centro Etnografico Ferrarese
Quarant’anni fa, il 30 aprile 1975 cadeva Saigon e gli americani abbandonavano il Vietnam. Terminava così una guerra iniziata, senza mai essere stata dichiarata, nel 1960 e durata, in un crescendo parossistico, ben tredici anni, una guerra che spaccò l’opinione pubblica americana e dei paesi occidentali. Spetta al cinema minore aver affrontato tempestivamente alcuni problemi e conseguenze sociali del conflitto, alla fotografia di reportage aver mitizzato nell’immaginario collettivo la figura del reporter di guerra, ma pure aver posto il problema che il fotoreportage non sempre riesce ad essere documento. Per estremo paradosso la fotografia di reportage dimenticò spesso in quegli anni vietnamiti la sua funzione “documentaria” per farsi simbolo di opposte propagande, men tre la “fiction” di film minori e a basso costo seppe invece raccontare con intelligenza le ansie e i disorientamenti in corso nella società americana.
A cura del Centro Etnografico Ferrarese
» giovedì 19 marzo ore 9,30 – CONVEGNO
RICERCA, INSEGNAMENTO E IMPEGNO CIVILE – In ricordo di Mario Miegge
E’ trascorso un anno dalla scomparsa di Mario Miegge (1932-2014), professore Emerito dell’Università di Ferrara. In tale ricorrenza, la sezione di filosofia del Dipartimento di Studi Umanistici lo vuole ricordare a colleghi, studenti e amici in una giornata di studi, per ripercorrere insieme i momenti fondamentali della sua ricerca filosofica: dal tema della profezia all’interpretazione ermeneutica della Bibbia, dalle ricerche su Riforma e Puritanesimo alle riflessioni sul senso della storia nel confronto con il pensiero di alcuni teoreti del Novecento, fino alle sue ultime considerazioni sull’etica e il lavoro nella società contemporanea.
Programma
ore 9,30
Saluti del Rettore P. Nappi
La profezia (teoria e pratica) tra Medioevo e Rinascimento (G.Garfagnini); Storia, patto e profezia: interpretazioni bibliche. (P. Stefani); Studi sulla Riforma e il Puritanesimo (E. Campi); Il libro delle chiamate. Mario Miegge e la Bibbia (D. Garrone).
ore 15,00
Coscienza storica, solidarietà sociale e impegno politico (D. Spini);L’ermeneutica: la presenza di P. Ricoeur negli scritti di Mario Miegge (G. Sansonetti); La filosofia della storia: alcuni modelli teorici del Novecento (M. Bertozzi); Il protestantesimo crocevia della modernità. Max Weber e Ernst Troeltsch, due intellettuali a confronto nell’analisi di Mario Miegge” (V. Pace); H. Arendt, vita activa e condizione umana (S. Rossetti).
A cura della Sezione di Filosofia – Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Ferrara
E’ trascorso un anno dalla scomparsa di Mario Miegge (1932-2014), professore Emerito dell’Università di Ferrara. In tale ricorrenza, la sezione di filosofia del Dipartimento di Studi Umanistici lo vuole ricordare a colleghi, studenti e amici in una giornata di studi, per ripercorrere insieme i momenti fondamentali della sua ricerca filosofica: dal tema della profezia all’interpretazione ermeneutica della Bibbia, dalle ricerche su Riforma e Puritanesimo alle riflessioni sul senso della storia nel confronto con il pensiero di alcuni teoreti del Novecento, fino alle sue ultime considerazioni sull’etica e il lavoro nella società contemporanea.
Programma
ore 9,30
Saluti del Rettore P. Nappi
La profezia (teoria e pratica) tra Medioevo e Rinascimento (G.Garfagnini); Storia, patto e profezia: interpretazioni bibliche. (P. Stefani); Studi sulla Riforma e il Puritanesimo (E. Campi); Il libro delle chiamate. Mario Miegge e la Bibbia (D. Garrone).
ore 15,00
Coscienza storica, solidarietà sociale e impegno politico (D. Spini);L’ermeneutica: la presenza di P. Ricoeur negli scritti di Mario Miegge (G. Sansonetti); La filosofia della storia: alcuni modelli teorici del Novecento (M. Bertozzi); Il protestantesimo crocevia della modernità. Max Weber e Ernst Troeltsch, due intellettuali a confronto nell’analisi di Mario Miegge” (V. Pace); H. Arendt, vita activa e condizione umana (S. Rossetti).
A cura della Sezione di Filosofia – Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Ferrara