In occasione della mostra a Palazzo Fava, a Bologna, vi riproponiamo il volume dedicato all’opera completa di Johannes Vermeer, il grande maestro della pittura olandese del Seicento , edito per le monografie d’arte di Silvana Editoriale. Nato a Delft (1632-1675), Vermeer resta una figura evanescente, affidata a poche opere di sicura attribuzione e a notizie biografiche ancora più scarse. Quando morì – negli anni di grave crisi finanziaria del paese – lasciò alla moglie e ai figli ben poco denaro e numerosi debiti. La sua opera, completamente caduta nell’oblio per quasi due secoli, fu riscoperta solo alla fine dell’Ottocento, innescando tra l’altro una notevole produzione di falsi d’autore e divenendo poi, nell’ultimo secolo, un fenomeno culturale unico, ispirando film e romanzi, mostre di successo e riscuotendo una grande attenzione critica. Le sue tele dipinte a olio , frutto di un lavoro lento e accurato, vedono spesso protagonisti uomini e donne della classe media intenti nelle loro faccende, del tutto indifferenti al nostro sguardo, e incantano ancora oggi per la sapiente resa fotografica, la vividezza e la qualità dei colori: nonostante il costo proibitivo, ad esempio, Vermeer non rinunciò mai al blu oltremare ottenuto dal lapislazzulo, che conferiva ai suoi quadri una tonalità e una purezza ancora oggi inconfondibili. La sua apparente oggettività fotografica, esemplificata dalla rappresentazione degli interni – concepiti come veri e propri set cinematografici, nei quali ogni oggetto appare dotato di una propria materialità e vita autonoma – si unisce ad una capacità unica di generare nello spettatore sensazioni e inquietudini, domande e attese continuamente rinnovate e irrisolte. Renzo Villa (Torino, 1948), autore del volume, è uno storico e saggista affermato; sulla cultura figurativa nel mondo fiammingo ha scritto saggi nei cataloghi delle mostre Rubens e i fiamminghi (Como, 2010) e La Dinastia dei Brueghel (Como, 2012).
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